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Data : Ven, 13 Gennaio 2017 @ 17:10
Categoria : Comunicati S. Stampa Presidente
Nuovo sistema depurativo Sava Manduria. Incontro con Emiliano questa mattina
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha coordinato questa mattina in Presidenza
una riunione tecnica di approfondimento relativa al progetto del depuratore di Sava e Manduria.
Nel corso dell’incontro, e con la condivisione di tutti, è stato definito un modello di depurazione
che parta da un totale e completo riuso delle acque reflue. In tal modo, la Puglia si pone come
prima regione nella programmazione di tutta l’attività di depurazione (500 milioni stanziati nel
Patto per il Sud) con l’obiettivo di riutilizzare del tutto le acque reflue, anticipando così le
indicazioni della nuova direttiva europea in materia, che prevede esattamente l’applicazione di
questo modello. NOTE SUL NUOVO SISTEMA DEPURATIVO MANDURIA-SAVA
Il progetto iniziale prevedeva lo scarico in mare con condotta sottomarina delle acque reflue
depurate senza alcuna forma di riuso. Questo progetto è stato integralmente modificato dalla nuova
amministrazione regionale sia per salvaguardare il patrimonio paesaggistico e naturalistico
dell’area e sia perché il recupero delle acque rappresenta un valore enorme in quel territorio privo
di corsi e sorgenti idriche e soggetto a intrusione marina (causa di desertificazione).
La modifica ha richiesto un’interlocuzione con il Ministero e con la Commissione Europea per
fare in modo che il nuovo progetto fosse conforme alle norme vigenti.
Il nuovo progetto della Regione Puglia prevede che i reflui vengano depurati al massimo del
livello depurativo (ai sensi del decreto 185/2003) ottenendo così acque assimilabili ad acque
potabili ad eccezione dei fosfati e dei nitrati che sono utili a fini agronomici. La grande novità è
che le acque cosi depurate saranno impiegate per “usi plurimi” (agricoltura, irrigazione del
sottobosco, irrigazione delle dune, usi industriali, ovvero lavaggio stradale, approvvigionamento
terziario, anti-incendio) realizzando "buffer ecologici" ed aree di lagunaggio aventi funzione
"idraulica", ossia vasche a di equalizzazione e raccolta. In questa maniera è scongiurato lo scarico
continuo in mare, come prevedeva il vecchio progetto.
Il nuovo progetto della Regione Puglia prevede il riutilizzo di tutti i reflui depurati ed uno scarico
di emergenza per un massimo di 15 occasioni all’anno nei casi di piogge brevi ed intense,
prevalenti nel periodo invernale. La legge attuale infatti impone comunque che ci sia uno scarico
di emergenza in corpo idrico superficiale in caso di piogge intense, per evitare allagamenti o
sversamenti. Ma la Regione Puglia sta facendo di più e ha presentato un ulteriore progetto
sperimentale alla Commissione Europea per superare l'ostacolo normativo, in attesa che sia accolta
la possibilità tecnica di "ravvenamento" delle falde al fine di contrastare l'intrusione marina e
proteggere il battente idraulico.
RICHIESTE AL GOVERNO (in particolare al MATTM)
Sull'intero assetto del sistema depurativo sarebbe auspicabile una ratifica ministeriale che
costituisse, peraltro, punto di partenza per la modifica normativa in essere presso la Commissione
Europea, di cui, ad oggi non si ha alcun riscontro. A tale fine sarebbe opportuno conoscere le
determinazioni assunte nell'ultimo anno in tale sede, le richieste formulate dallo Stato Italiano in
tale Tavolo, i tempi previsti per le modifiche regolamentari, le proposte inoltrate alla Commissione
per conto delle Regioni, ed in particolare della Regione Puglia.
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