Epifania fra tradizione religiosa e festa laica

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giovedì 05 gennaio 2017, 15:00
Feste e tradizioni
Epifania fra tradizione religiosa e festa laica
Dal culto pagano alla Befana, un viaggio alle origini della festività del 6 gennaio
di Tiziano Marino
L'Epifania, dal greco 'manifestarsi o apparire' della divinità, è una ricorrenza dalle origini antichissime. Il racconto delle radici
pagane di questa festività, giunto grazie all'opera del vescovo e scrittore greco Epifanio di Salamina, vanno ricercate in
Egitto. Qui nella notte tra il 5 il 6 gennaio i pagani, a partire da una data remota, celebravano un culto destinato a
festeggiare la piena del Nilo. Il rito, denominato 'Festa delle Luci', prevedeva una veglia notturna, mentre all'alba ci si recava
in processione per benedire e bere l'acqua del fiume. Sempre Epifanio riferisce che, in diverse città dell'Egitto, i pagani
celebravano una festa in onore del dio del Sole. Questa festa aveva probabilmente dei collegamenti con il solstizio d'inverno,
proprio come il Dies Natalis Solis Invicti di Roma. Nel corso della seconda metà del IV secolo, la festa dell'Epifania dall'Egitto
si diffuse rapidamente nelle altre chiese d'Oriente e d'Occidente. La datazione della festa è attestata tra il 372 e il 373 d.C.
in Cappadocia da Gregorio Nazianzeno, nel 386 d.C. in Antiochia da Giovanni Crisostomo e nel 380 d.C. a Gerusalemme,
stando a quanto riportato nel cosiddetto 'Itinerario di Egeria'. La gran parte dei testi antichi avvalora la tesi di un'Epifania
come celebrazione popolare, quindi più antica del Natale. L'Occidente adotterà la festa più tardi, fatta eccezione per la
Gallia, e le differenze sul senso della celebrazione sono grandi, non soltanto tra Occidente e Oriente, ma anche da una
regione all'altra. Stando sempre a quanto riportato da Epifanio, il 6 gennaio è il giorno della nascita di Gesù e quello del
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miracolo di Cana. Nel mondo religioso ellenico, l'Epifania indicava le azioni con cui la divinità si manifestava, mentre nel
mondo cristiano passò a designare la celebrazione delle principali manifestazioni della divinità di Gesù Cristo (battesimo nel
Giordano, adorazione dei Magi e primo miracolo), per concludersi in seguito nella Chiesa Occidentale e nella tradizione
popolare a indicare la venuta e l'adorazione dei Magi. Il Cristianesimo traduce l'Epifania nella 'manifestazione di Gesù a tutte
le genti', rappresentate oggi dai Magi, che giunsero a Betlemme dall'Oriente per rendere omaggio al Re dei Giudei, la
cui nascita essi avevano conosciuto «dall'apparire di una nuova stella nel cielo» (cfr. Mt 2,1-12). Giunti a Gerusalemme quei
misteriosi personaggi, domandarono notizie sulla nascita di questo Sovrano appena nato e fu lo stesso Erode, dopo aver
consultato saggi e sacerdoti, a indicare Betlemme come possibile luogo dove cercare. A questo punto, sempre stando alla
tradizione, i Magi ripresero il loro viaggio, seguendo la scia della stella cometa. Quest'ultima si posò sopra la capanna
dove era nato il bambino. I Magi entrarono e trovarono Gesù e Maria, così iniziarono ad adorarlo, sempre stando al Vangelo
di Matteo. I Re aprirono quindi i loro scrigni, offrendo a Gesù i celebri doni: oro, incenso e mirra. In realtà né il Vangelo, né la
Bibbia dicono che i Magi fossero dei re e tantomeno che fossero in tre. Lo stesso termine 'Magi', sembrerebbe di derivazione
persiana, traducibile in 'uomini saggi'. Significato dei doni portati dai Magi Oro, incenso e mirra, i doni portati dai Re
Magi a Gesù, sono carichi di simbolismo e significato. L'oro, noto e molto apprezzato dagli umani fin dalla preistoria, viene
spesso citato nell'Antico Testamento. È stato il primo metallo utilizzato dall'uomo, pur non potendo essere adoperato né
come utensile, né come arma. Il valore simbolico primordiale di questo metallo è sempre stato grande e data la sua
proprietà intrinseca, ha da sempre rivestito un ruolo privilegiato come mezzo di pagamento, tanto da fungere fino al 1971,
come garanzia delle principali monete attraverso il sistema aureo o 'Gold Standard'. Per i Cristiani l'oro simboleggia la
regalità di Gesù. Anche l'incenso, una gommoresina odorosa prodotta da diverse Burseracee dell'Africa orientale e
dell'Arabia, ha una storia molto lunga. Testimonianze storiche confermano come sia stato principalmente utilizzato per
cerimonie di guarigione e riti religiosi. L'origine sembrerebbe rinvenibile in Cina, ma è stata l'India la prima nazione a creare
un sistema di fabbricazione standardizzato ed organizzato per produrre incenso, codificandone le diverse qualità. Questa
resina infatti, una volta raccolta e cristallizzata, è in grado di liberare nell'aria un forte e penetrante profumo al momento
della combustione. Nell'antichità si pensava, che la salita del fumo verso il cielo servisse a placare l'ira degli dei,
accompagnando le preghiere verso i regni celestiali. Nel caso dei Magi l'incenso simboleggia la 'divinità'. La mirra, che si
ricava dalla scorza del tronco e dei rami di diverse piante del genere Commiphora, veniva usata dagli antichi come profumo
per persone o cose e a scopi medicinali. Gli Egiziani se ne servivano nel processo di imbalsamazione e secondo la narrazione
evangelica, fu uno dei doni con cui fu unto il corpo di Cristo prima della sepoltura. Il suo utilizzo simboleggia 'la futura
sofferenza redentrice di Gesù'. La tradizone laica La Befana, corruzione del termine Epifania, è la forma popolare della
festività religiosa del 6 gennaio e ha chiare origini pagane. Secondo i romani la dodicesima notte dopo il solstizio
invernale, coincidente con l'inizio del periodo dei saturnali, si celebrava la morte e la rinascita della natura. Madre Natura
prendeva così le sembianze di una figura femminile che volava sui campi coltivati, distribuendo semi e gemme, per
propiziare la fertilità dei futuri raccolti. Questi 12 giorni giorni sono infatti considerati il periodo in cui la natura, prima di
fermarsi, distribuisce gli ultimi doni che ricaricheranno la terra, per ridarle fecondità. Nasce da qui la narrazione dei doni che
coincide con la moderna tradizione. Nel Medioevo, quando iniziò la cosiddetta 'caccia alle streghe' tra la fine del XV secolo
fino all'inizio del XVIII, la Befana assunse le sembianze di una strega, anche se benevola. Incorporata nel tempo nella
tradizione cristiana, la ricorrenza dell'Epifania coincide con l'arrivo a Betlemme dei re Magi. La storia vuole che nel loro
cammino, i Magi incontrando una signora anziana, tentarono di convincerla ad andare con loro per far visita a Gesù. La
vecchia inizialmente rifiutò, ma poi pentita, preparò un cesto di dolci e si in cammino per rendere omaggio anche lei al
nuovo nato. A ogni porta cui bussava nella sua ricerca, la vecchia donava dolci ai bambini nella speranza che uno di loro
fosse quello che cercava. Da allora l'anziana donna, a cavallo di una scopa, gira il mondo nella notte dell'Epifania
regalando dolcetti a tutti i bambini. I festeggiamenti in Italia e nel Mondo Fedeli alla tradizione che ha visto le
diverse zone del mondo festeggiare l'Epifania secondo propri riti e cerimonie, anche in Italia ogni città ha il proprio modo di
celebrare il 6 gennaio. Quest'anno a Roma, come di consueto, ci si dividerà tra corteo religioso, con la sfilata storica dei Re
Magi che terminerà in piazza San Pietro, e tradizione laica, con la 'Befana a piazza Navona'. Se si parla di Befana però, non si
può non citare Venezia, dove il 6 gennaio la vecchia strega arriverà in gondola, con la 'regata della Befana' che vedrà
sfidarsi lungo il Canal Grande i canottieri della città. A Napoli la festa si svolgerà tra piazza Mercato, dove la sera del 5 ci
sarà la festa del 'giocattolo solidale', e la mattina seguente in piazza del Plebiscito con la fanfara dei vigili del fuoco e la
Befana che scenderà dall'alto distribuendo caramelle. Sempre la mattina del 6, a Gallarate provincia di Varese, la 'vecchia
strega' lascerà la scopa per arrivare in piazza a bordo di un elicottero. Una menzione particolare merita certamente
Viterbo, dove oltre cento Befane, insieme a 15 storiche Fiat 500, porteranno per le vie del centro 52 metri di calza, la più
lunga del mondo. A Firenze, per richiamare la tradizione che vedeva gli automobilisti portare dei doni (per lo più dolci,
bottiglie e fiaschi di vino o di olio destinati alla mensa dei poveri) ai vigili urbani, le auto d'epoca del 'Club auto moto
d'epoca toscano' e la polizia municipale della città, rievocheranno la tradizionale 'Befana del vigile urbano'. Sarà invece
una Befana all'insegna della cultura quella di Genova, dove tutti i musei resteranno aperti. Infine a Palermo, la festa sarà
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dedicata ai bambini che a bordo di un bus storico, un Fiat 405 Menarini, gireranno nel centro della città. Ancora più
variegata la tradizione in giro per il Mondo: in Spagna, ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per
vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato, mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d'acqua per
i cammelli assetati dei Magi. In Francia nel giorno della Befana si fa un dolce, all'interno del quale si nasconde una fava. Chi
la trova diventa il re o la regina della festa. Anche in Russia si festeggia: qui la chiesa ortodossa, però, in questo giorno
celebra il Natale. In Germania è il giorno della venuta dei Re Magi e i preti vanno nelle case per chiedere donazioni,
recitando Versi o intonano canzoni sacre. Infine in Islanda il 6 gennaio, chiamato il 'tredicesimo' tanti quanti sono i giorni
che trascorrono da Natale fino a questa data, è l'ultimo giorno del periodo festivo e l'occasione per dire addio al Natale. Qui,
nella terra del ghiaccio e del fuoco, si inizia con una fiaccolata alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi, che
termina con un grande falò e fuochi d’artificio.
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