Prof precari senza stipendi, polemica Calcola busta paga online

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giovedì, 05 gennaio 2017
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Pubblicato: 05/01/2017
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Prof precari senza stipendi, polemica
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Miur e Mef continuano a rimbalzarsi le responsabilità. L'Anief: "Il problema è il portale
Sidi, che presenta diverse difficoltà di connessione"
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Protesta il presidente dell'Anief Marcello Pacifico: "Un Paese moderno non può lasciare
i suoi lavoratori, peraltro che operano anche alle dirette dipendenze dello Stato, senza
stipendio per così tanti mesi: in diversi casi, peraltro, si tratta di docenti e Ata assunti a
tempo determinato anche a centinaia di chilometri da casa. Gli articoli 35 e 36 della
nostra Costituzione parlano chiaro: lo stipendio è un diritto, ancora di più quando serve
per pagare affitti, mutui, spese vive e per i trasporti che servono proprio a raggiungere
la sede di lavoro. La riforma della Buona Scuola e l’informatizzazione dei sistemi di
pagamento degli istituti scolastici non ha cambiato le cose: migliaia di supplenti
temporanei della scuola continuano a ricevere lo stipendio con mesi di ritardo. Molti di
loro attendono ancora il pagamento di novembre e dicembre, tredicesima compresa.
Una parte deve percepire anche i mesi precedenti. Dal Ministero dell’Istruzione
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CATANIA - Tanti supplenti temporanei
continuano a ricevere lo stipendio con forti
ritardi. Molti di loro attendono ancora il
pagamento di novembre e dicembre,
tredicesima compresa. Una parte deve
percepire anche i mesi precedenti. Miur e
Mef continuano a rimbalzarsi le
responsabilità. Il problema è il portale Sidi,
che presenta diverse difficoltà di
connessione, ma soprattutto la ricarica dei
POS delle scuole: le segreterie scolastiche,
infatti, non possono autorizzare pagamenti se il “borsellino” virtuale di cui dispongono è
vuoto. Anief non lascerà soli i supplenti: il sindacato, qualora l’annunciato pagamento
degli arretrati fissato dal Miur per il 18 gennaio non venisse rispettato, è pronto a
diffidare lo stesso Ministero e a procedere con successivo ricorso.
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continuano a giungere notizie rassicuranti: la Direzione Generale delle risorse umane e
finanziarie ha emanato una nota nella quale comunica che l’emissione speciale per il
pagamento degli stipendi arretrati dei docenti precari sarà effettuata il 18 gennaio
2017". Ma c’è poco da stare tranquilli. Perché lo stesso Miur in precedenza aveva comunicato
altre due date, il 9 gennaio e il 24 gennaio, poi la nota di rettifica. “Il problema è molto
serio: alcuni precari non vedono soldi dal mese di settembre”, spiega Orizzonte Scuola.
Che punta l’indice sul “sistema approntato dai due ministeri, Miur e Mef”.
È “infatti inutile insistere sul fatto che siano le scuole inadempienti, anche se il lavoro è
tanto e il personale scarso: il problema è il portale Sidi, che presenta ancora diversi
problemi di connessione, ma soprattutto la ricarica dei POS delle scuole”. “Se il
ministero non ricarica questo “bancomat virtuale”, i soldi ai precari non possono essere
pagati, perché la segreteria non può autorizzare pagamenti se il borsellino di cui
dispone è vuoto. Ed è quello che è successo a molti precari, a cui la segreteria non ha
autorizzato i pagamenti di diversi stipendi. Eppure – conclude la rivista - il MIUR aveva
promesso che da quest’anno le cose sarebbero andate meglio, che il sistema sarebbe
stato migliorato e che, se ci fossero stati ritardi, avrebbero pagato la falla i dirigenti
scolastici. In realtà i problemi persistono”. 2 / 2
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Prof precari senza stipendi, polemica
Miur e Mef continuano a rimbalzarsi le
responsabilità. L'Anief: "Il problema è il portale Sidi,
che presenta diverse difficoltà di connessione"
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A distanza di 10 mesi, quando in 30mila hanno atteso a lungo lo stipendio, in presenza
di svariate spese da affrontare per vitto, alloggio e trasporti, si ripete lo stesso copione.
Con i dirigenti responsabili del Dicastero di Viale Trastevere che si rimbalzano le
responsabilità di questo ennesimo disservizio con i colleghi del Ministero dell’Economia.
Come in quell’occasione, l’Anief non lascerà soli i supplenti: il sindacato, infatti, qualora
l’annunciato pagamento degli arretrati fissato dal Miur per il 18 gennaio non venisse
rispettato, è pronto a diffidare lo stesso Ministero e a procedere con successivo
ricorso. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal,
ricorda che “un Paese moderno non può lasciare i suoi lavoratori, peraltro che operano
anche alle dirette dipendenze dello Stato, senza stipendio per così tanti mesi: in diversi
casi, peraltro, si tratta di docenti e Ata assunti a tempo determinato anche a centinaia
di chilometri da casa. Gli articoli 35 e 36 della nostra Costituzione parlano chiaro: lo
stipendio è un diritto, ancora di più quando serve per pagare affitti, mutui, spese vive e
per i trasporti che servono proprio a raggiungere la sede di lavoro. Basta con i
rimandi”, conclude Pacifico.
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