Toti: Berlusconi ci ripensi e torni al Mattarellum. Poi via al partito unico

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Lunedì
02/01/2017
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Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Mario Calabresi
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Giovanni Toti« "Non si torni al proporzionale
stile Prima Repubblica, la gente ci
punirebbe"Parla il governatore della Liguria
alleato di Salvini "Berlusconi ci ripensi e tomi
al Mattarellum Poi via al partito unico"
Berlusconi si schierano per il
proporzionale, le parole del loro (
unico ) governatore, Giovanni Toti,
risuonano come un monito. Legge
elettorale «col consenso più ampio»
e che non archivi vent'anni di
maggioritario, dunque, e poi al voto
subito, dice il presidente ligure che
vede un centrodestra sempre più
proiettato verso il « soggetto unico»
con la Lega. Classe dirigente e
programmi selezionati con
«primarie, ma disciplinate per
legge».
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
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Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
D centrodestra
CENTRODESTRA II presidente della
Regione Liguria, Giovanni Toti. In Forza
Italia è considerato tra i più vicini alla
Lega
IL MAGGIORITARIO È un
patrimonio da non
disperdere Dopodiché
andiamo subito al voto,
traccheßßiare jOO èdannoso
CARMELO LUPARA ROMA. «Non si
può tornare alla Prima Repubblica. A un
sistema in cui accordi e alleanze si
costruivano dopo il voto. Tutto quel che
apparirà come un inciucio o un accordo
alle spalle degli italiani verrà severamente
punito». Nei giorni in cui Forza Italia e
Intanto, in cima all'agenda
politica del nuovo anno c'è la
riforma elettorale. «Sara
importante non tradire le
aspettative del popolo del 4
dicembre, che ha votato contro le
riforme e un governo che non ha
dato risposte al Paese. Ogni
intento dilatorio, ogni traccheggio
per far sopravvivere una
legislatura che virtualmente è
finita, con un governo fotocopia
per giunta più fragile come quello
di Gentiloni, sarebbe uno schiaffo
ulteriore a chi è gia disaffezionato
alla politica». Ma il suo partito si
è schierato contro il ritorno al
Mattarellum. «È fuor di dubbio
che serva una legge elettorale con
una impronta più proporzionale
rispetto alTItalicum, ma è
altrettanto certo che non si può
tornare in
«Il presidente Berlusconi ha detto
che un sistema puramente
maggioritario col tripolarismo
vigente rischia di produrre
distorsioni. Ma lui ha inventato il
bipolarismo ed è stato uno dei
protagonisti della Seconda
Repubblica che, tra i tanti difetti,
ha avuto un pregio: presentare
agli elettori alleanze e predefinite
e consacrare un vincitore dopo le
elezioni. Ecco, questo è un
patrimonio che non va disperso».
Peccato che il maggioritario,
sostenuto da Pd e Lega, non abbia
i numeri in Parlamento. «Se ne
occuperanno i gruppi
parlamentari. I cittadini vogliono
scegliere, non è più tempo di liste
bloccate o nominati».
Lei non fa i conti con i tanti che,
anche nel suo partito, già
lavorano alla grande coalizione
col Pd dopo il voto. «Io non so se
qualcuno ci stia pensando. In ogni
caso, chi lo sta facendo non tiene
conto del fatto che, anche volendo
immaginare coalizioni strane, non
ci sarebbe comunque una
maggioranza del
dietro di 2 5 anni, a partiti che
facciano accordi ex post e sulla
base delle convenienze».
Berlusconi non la pensa così.
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51 per cento per governare». Voto
subito e maggioritario: come
replica ai nemici interni che la
considerano ormai più vicino a
Salvini che a Fi
«Io non sono filo-Salvini. Sono
filo-coalizione, è diverso. Una
coalizione che nella mia Liguria
va dalla Lega ai Popolari vicini a
Maurizio Lupi, che ha saputo
vincere in Regione e governarla
conquistando consensi. Penso a
un percorso costituente che porti
tutte le anime del centrodestra a
riunirsi in una federazione che
abbia come obiettivo il partito
unico simile ai repubblicani
americani. O ai Tories britannici.
All'interno dei quali convivono
Oltre la coalizione dunque?
«Difficilmente potremo
presentarci come credibile
alternativa di governo con
un'accozzaglia di sigle, quando i
nostri principali competitors sono
due partiti unitari e organizzati
come Pd e MSS. Come dimostra
l'esperienza Trump, occorre
pensare a E chi ne sarebbe il
leader, a destra? Via alle
primarie? «Il nostro capogruppo
Romani ha gia proposto di
inserirle nella nuova legge
elettorale o nella legge sui partiti.
Facoltative, dunque, e disciplinate
per legge magari sul modello
francese, per evitare le
degenerazioni delle artigianali
primarie pd. Io sono favorevole a
un coinvolgimento massimo della
base, com'è noto, ma chiediamoci
prima dove vogliamo andare con
Lega e Fdi, nell'ottica di
costruzione di un soggetto
unitario. Il resto verrà da sé».
> PER SAPERNE DI
PIÙ www.forza-italia.it
www.repubbhca.it
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