Università, l`Upo tra le prime dieci in Italia

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Università, l’Upo tra le prime dieci in Italia

2 gennaio 2017, 15:42 Novara L’anno nuovo per l’Università del Piemonte Orientale inizia sotto i migliori auspici e con un graditissimo regalo. Oggi, lunedì, Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica annuale delle università italiane; l’Upo guadagna 3 posizioni rispetto allo scorso anno ed entra nella top ten degli atenei statali, assestandosi proprio al decimo posto, dietro a Verona, Trento, Bologna, Politecnico di Milano, Milano-Bicocca, Padova, Politecnico di Torino, Siena e “Ca’ Foscari” di Venezia. La classifica, che ha valutato 61 atenei statali e 15 non statali, è stata redatta tenendo conto di 12 indicatori, 9 relativi alla didattica – attrattività, sostenibilità, stage, mobilità internazionale, borse di studio, dispersione, efficacia, voto degli studenti e occupazione – e 3 relativi alla ricerca: qualità della produzione scientifica, competitività della ricerca, qualità dei dottorati. I vari indicatori, che hanno pesato tutti allo stesso modo, hanno dato origine a due classifiche, una per la didattica e una per la ricerca; l’Università del Piemonte Orientale ha ottenuto il 18° posto nella classifica della didattica (61,9 punti) e il 5° in quella della ricerca (79 punti). I 70 punti di media hanno dato all’Upo il 10° posto a livello nazionale, davanti a università “storiche” e limitrofe come Pavia, Milano Statale e Torino.

«La classifica del Sole 24 Ore – ha commentato il rettore Cesare Emanuel (nella foto) – è il modo migliore per iniziare l’anno nuovo! Questi risultati ci rappresentano come una comunità scientifica e accademica che ormai prescinde dalle singole individualità, tanto nella ricerca, quanto nella didattica e nelle restanti missioni. Gli stessi risultati non avrebbero tuttavia il medesimo valore, se non fossero anche espressione delle valutazioni dei nostri studenti; il loro giudizio costituisce il compenso più significativo che ci possiamo attendere. Per tutte queste ragioni il Sole 24 Ore ci sta dicendo che non abbiamo più nulla da invidiare ad atenei di dimensioni maggiori o di lunga tradizione».