quale albero preferisci? - Associazione Nuova e Nostra

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Nuova e Nostra - N° 26/2016
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La rubrica tutta VOSTRA
Se vuoi intervenire chiama 0131-814076
DOMANDE D’OGGI
a cura di Maria Teresa Fiscaletti
“M
a che bella domanda!”
esclama entusiasta Maria Teresa Ziliani Passoni. “A me piace il pioppo perché ha le
foglie argentate e mi fa venire in mente la
poesia di Giovanni Pascoli: ‘Le tremule foglie
del pioppo’. A differenza delle altre foglie,
che sono immobili, esse tremano: il loro picciolo, infatti, non è tubolare, bensì a sezione triangolare o quadrata. Me lo ha detto mia sorella che si interessa di botanica. Le foglie del pioppo sono sempre in
movimento e sembra che vogliano comunicare qualcosa. Poi, dato che amo passeggiare nel bosco e vedo immense distese di larici e lecci, trovo che anch’essi
siano bellissimi. Soprattutto mi piacciono
le querce, di quelle gigantesche che sono
veri e propri monumenti e crescono da
sole, come natura le ha fatte. D’estate la
loro chioma fa ombra e le foglie sembrano
un ricamo. D’inverno i rami, che si stagliano contro il cielo, paiono disegni.”
me piace il pino” risponde Germana Marengo. “Il pino è sinonimo di Natale, rappresenta proprio il Natale. Mi ricorda i paesaggi invernali, la neve. Poi è sempre lì, immobile, a sfidare tutto: le intemperie, il freddo, il gelo, la tempesta, la pioggia, il caldo e l’afa. E’ il simbolo
di qualcosa in grado di superare ogni ostacolo.”
o preferisco l’abete
che è l’albero natalizio per eccellenza” è
d’accordo Maria Teresa Marconcini. “Una
volta sono stata nella zona di Cortina, precisamente a San Vito di Cadore, e
ho visto un bosco con tanti abeti. Una signora che
stava vicino a me, vedendo i loro rami così intrecciati, mi ha detto che
sembravano tante mani
giunte che pregavano il Signore. Questa similitudine
mi ha molto colpito.”
me piacciono tutti
gli alberi” dice
Mario Zanetta. “Senza alcuna distinzione.”
un dramma rispondere a questa domanda perché pure
a me piacciono tutti gli alberi” sorride sua
moglie Lidia Erbetta. “Non riesco a
scegliere, ma se proprio devo, dico che ho
una vera passione per i pini. Sono cresciuta in una casa vicino a un piccolo parco,
proprio davanti all’ospedale, e mi ricordo
tanti pini dove noi bambini facevamo le nostre scorribande: correvamo, ci arrampicavamo sugli alberi e poi la sera, a casa, era-
mio marito ne abbiamo contato ben trentadue varietà. Dimenticavo l’agrifoglio: anch’essa è una delle piante preferite.”
o prediligo la quercia” non ha dubbi
Laura Lovati. “Perché ha radici
profonde e mi dà l’idea di solidità, stabilità,
protezione, ma anche di forza, resistenza
nel tempo, qualcosa su cui è possibile contare.”
nche per me, come per Lidia, è un
po’ difficile rispondere a questa
domanda perché gli alberi sono tutti belli”
dice Marina Mariani. “D’estate ho la
fortuna di andare fuori Milano, in un posto dove c’è tanto verde. Lì vedo castagni,
betulle. E’ un panorama spettacolare. Anche se devo dire che, con i cambiamenti
del clima, le betulle soffrono un po’. Sono
piante fragili, delicate. Amo anche gli abeti
e le piante esotiche.”
nch’io amo tanti alberi, direi tutti” è
la risposta di Anna Mantega.
“Ho un giardino che è vera e propria giungla e da Igea, che è un vero paradiso, ho
portato a casa un rametto di menta piperita che è diventato un cespuglio enorme.
Devo chiedere a Violante e Bernardetta se
è necessario potarlo. Mi piace il fico perché
mi fa venire in mente l’immagine di Gesù
che vede Natanaele pregare. (Natanaele, il
cui nome significa ‘Dio ha dato’, è un personaggio citato nel
Vangelo di Giovanni.
Molti studiosi lo identificano in san Bartolomeo apostolo. La sua
ricorrenza è festeggiata il 24 agosto dalla
Chiesa Cattolica e l’11
giugno dalla Chiesa
Ortodossa. Il fico è un
albero spesso nominato nella Bibbia. Insieme
alla vite è considerato
un albero buono che
dà buoni frutti e all’ombra della sua chioma si può trovare ristoro dall’arsura. E’ un
posto adatto per la lettura e la meditazione).
o preferisco il salice piangente”
dice Roberto Canobbio. “Ce n’era
uno nel cortile di fron-
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QUALE “A
ALBERO
PREFERISCI?
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no battaglie perché tornavamo sporchi e
spesso con gli abiti stracciati. Successivamente, con la mia famiglia, mi sono trasferita in Svizzera e quando mi trovavo a passare per il Sempione, vedere tanti pini mi
procurava emozione e nostalgia della mia
infanzia. Oggi, davanti a casa, c’è un tasso
i cui rami battono contro i vetri delle finestre. E’ uno spettacolo vedere le sue bacche
rosse e gli innumerevoli nidi di uccelli. Il loro cinguettio è una musica. Una volta io e
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“Albero di gelso” - Vincent Van Gogh
Nuova e Nostra - N° 26/2016
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te a casa mia e quando è morto, ne ho
molto sofferto. Dal punto di vista estetico,
lo trovo un albero bellissimo, ma come
spesso accade a tutte le creature belle, è
fragile e non ha vita lunga.”
o”, Maria Teresa Fiscaletti, “ho
una particolare predilezione per i tigli
perché mi ricordano il viale, lungo circa due
chilometri, che percorrevo ogni giorno in bicicletta per recarmi a scuola, all’Istituto ‘Sacro Cuore’ dove ho frequentato le Medie e
le Magistrali. Il profumo intensissimo di
questi alberi mi riporta a quando ero stu-
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dentessa e avevo un bel po’ di anni in meno. Anche i cipressi mi piacciono perché mi
danno l’idea di solennità e pace.”
o amo gli alberi della primavera,
quelli fioriti” conclude Nilda Dal
Santo. “Il mandorlo, il pesco, il melo. Nella Val di Non c’è un frutteto di meli che è
una meraviglia. Ogni anno non vedo l’ora
che arrivi la primavera per godere lo spettacolo degli alberi in fiore. Vedere la natura
che si risveglia è una gioia immensa, come
assistere ad una rinascita. Pensa che conservo ancora alcune tovagliette su cui, tan-
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DALLA PARTE
DELLA LEGGE
di Andrea Missaglia
IL CASO
Abito con mio marito in una villetta di mia
proprietà.
Casa mia necessita di urgenti e molto onerose riparazioni (c’è da rifare il tetto) e noi
non sappiamo come fare perché siamo
pensionati, abbiamo già entrambi in corso
dei prestiti contro cessione del quinto e non
sappiamo dove trovare i soldi.
Ho sentito parlare del nuovo prestito ipotecario vitalizio e vorrei sapere se fa al caso nostro.
IL CONSIGLIO
Non si tratta, in fondo, di una novità: il
prestito ipotecario vitalizio esiste da ormai dieci anni (con scarse fortune) nel
nostro paese. Di recente, però, sono
state fatte alcune modifiche che dovrebbero dare più “appeal” al prodotto.
Ma vediamo di cosa si tratta: se si hanno più di 60 anni si può chiedere l’erogazione di un finanziamento garantito
dall’ipoteca sulla casa. Il debitore non
deve rimborsare nulla finché lui o il coniuge rimangono in vita, ma saranno gli
eredi a dover estinguere il debito; se
questi ultimi non vogliono o non possono restituirlo la casa diventa di proprietà della banca.
Il prestito ipotecario vitalizio può essere concesso solo a chi ha compiuto almeno 60 anni, ma alcune banche hanno
requisiti più stringenti. L’importo del fi-
nanziamento viene determinato in base
all’età del richiedente e al valore della
casa, che viene valutato da un perito di
fiducia della banca: quanto più è alta l’età ed il valore della casa, tanti più soldi
si possono ottenere.
Se dopo la morte del proprietario e
del coniuge gli eredi non intendono
saldare il debito, la banca metterà in
vendita la casa: se il ricavato della vendita è superiore alla cifra del prestito
potranno ottenere la restituzione della differenza; se, invece, la banca incassa una somma più bassa, gli eredi sono
ti anni fa, ho ricamato i fiori del pesco, del
mandorlo e le rondini. I ricami sono così
perfetti e i colori così realistici che sembrano pitture.”
A tutte voi, amiche carissime di Nuova e
Nostra, che mi accogliete ogni volta con
disponibilità, dimostrandomi grande affetto,
con tutto il cuore auguro un Santo Natale
sereno e un Anno colmo di doni meravigliosi, sempre illuminato dalla luce della
speranza.
Maria Teresa
liberati dal debito.
Il vero tallone di Achille di questo tipo
di prestiti, però, è legato dall’esiguità
della somma che può essere ottenuta in
rapporto al valore della casa. Le banche,
infatti, per non rischiare di avere un credito superiore al valore della casa al
momento della morte dei finanziati,
erogano capitali di gran lunga inferiori al
50% del valore della casa.
Una valida alternativa al prestito ipotecario vitalizio può essere quella della
vendita della nuda proprietà mantenendo però il diritto di abitarci (usufrutto)
finché si è in vita: alla morte del coniuge la proprietà della casa passa al compratore.
A differenza del prestito vitalizio in questo caso gli eredi sono subito esclusi
ma, in compenso, l’importo che si riesce
ad ottenere è in media più alto di quanto sarebbe erogato dalla banca.
Seppure non vi siano regole rigide, solitamente anche nel caso della compravendita della nuda proprietà il prezzo
sarà tanto più basso quanto più si è
“giovani” (il nudo proprietario dovrà
attendere di più prima di poter usare la
casa come sua).
Bisogna però considerare che, vista la
crisi del mercato immobiliare, i tempi di
vendita potrebbero essere lunghi e potrebbe essere difficile trovare un acquirente se l’immobile non si trova in una
zona “appetibile”.
Se, poi, ci si rivolge ad un agente immobiliare si dovrà considerare anche la sua
provvigione: circa il 3% del prezzo pattuito).