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PRIMO PIANO
Venerdì 6 Gennaio 2017
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Con il parlamento chiuso e i politici in vacanza, ha monopolizzato l’attenzione dei media
Grillo è un grande giocoliere
Che, possedendo il suo partito, riesce a dire e disdire
I
DI
CESARE MAFFI
n pochi giorni, Beppe
Grillo si è portato a
casa molti risultati. Dal
codice etico alle
minacciate giurie
popolari, è riuscito
a imporre la propria
agenda, complice la
chiusura delle camere, la sostanziale
inattività politica e
le vacanze di molti
esponenti.
Facendo parlare
di sé, del proprio
movimento, delle
proposte pentastellate (che nel caso di
altri partiti avrebbero ricevuto commiserazioni o risate o ripulse o un meritato
silenzio), ha distratto l’attenzione mediatica dalla giunta
romana, da mesi oggetto d’incessante denuncia
non solo sulle pagine romane dei quotidiani. Il codice di comportamento gli è
servito alla perfezione per
mettersi preventivamente
a posto nel caso d’incidenti
prossimi, che molti prevedono sicuri ma che potrebbero
sempre presentarsi, o meglio riproporsi, viste sgradevoli esperienze passate.
Le norme sono state derise?
La replica è stata facile: noi
Beppe Grillo
le abbiamo; voi, ossia tutti
gli altri, no. Ovviamente
diventa difficile assalire i
forcaioli quando attenuano
il loro giustizialismo.
Dopo di che, avuto il
via libera dai fideisti votanti in rete (a Grillo nulla
importa che si esprimano
pochi o molti: bastano percentuali di sì inconcepibili
in qualsiasi altra formazione), si è esibito in un efficace sberleffo, negando la
svolta garantista. Siamo
sempre i soliti
impiccatori:
ha così chiarito, fra la gioia dei propri
seguaci e dei
molti, moltissimi cittadini
che i politici li
brucerebbero
subito, senza
attendere non
già una condanna definitiva, ma appena
appena un’informazione di
garanzia.
Il dominio
totale che il
garante del
movimento ha riservato a
sé stesso gli ha confermato l’assolutezza di poteri di
cui costantemente ha fruito
e che gli permetterà di comandare come sempre, riservandosi qualche (finto)
passo di lato, buttando fuori,
tenendo dentro, indicando
GIANNI MACHEDA’S TURNAROUND
New York, aperte tre fermate della metro attese da 100
anni. Le chiameranno Salerno, Reggio e Calabria.
***
Modenese tatua per 57 ore e 25 minuti consecutivi. Gli
verrà dedicata una stanza del Grande Fratello.
***
Le differenze tra popoli le cogli anche sui libri. Per
dire, in Germania il più venduto nel 2016 è Hitler, in
Italia Harry Potter.
***
Nato, un italiano si occuperà di ucraini. Dopo tante
ucraine che si sono occupate di italiani.
progetti per poi rinnegarli
ove fosse il caso. Semmai,
resta da comprendere il
vero peso che nel M5s ha e
avrà Davide Casaleggio.
La violenta campagna
su bufale, verità, censura,
è stata utilissima. Per giorni ha fatto del M5s il protagonista. Insulse proposte,
da lasciare alla pattumiera
della cronaca, sono balzate
dal rango delle assurdità a
tema politico e informativo
primario. Chi ne ha tratto giovamento? Ma Grillo,
è chiaro. Fra l’altro i suoi
elettori sono in buona per-
centuale convinti del complotto intessuto da partiti,
politici, commentatori, politologi, giornali, televisioni,
tutti collegati e formidabilmente protesi a sbeffeggiare, insultare, condizionare,
soffocare gli unici uomini
liberi e incontaminati sulla
piazza, ossia i grillini. Vedere quanto generale sia
apparsa la reazione alle ottusità di Beppe Grillo non
fa altro che rafforzarli nel
loro vittimismo. Non c’è che
dire: le balle rendono, specie
quando a raccontarle è un
(ex) comico.
IL POSITIVISMO SIGNIFICA GUARDARE I FATTI SENZA TENER CONTO DELLE CONNESSIONI FRA DI LORO
Il fatto di attaccare i populisti finisce per rafforzare il populismo,
perché il popolo vede che, in qualche modo, è riuscito a colpire
DI
GIUSEPPE VITALETTI
L’
uscita di Grillo sulla
stampa, che altera le
notizie, è pienamente
giustificata. Peccato che
lui voglia sostituirne i contenuti
con altri, altrettanto farlocchi.
La situazione attuale è degradata. L’indizio forse più grave è
che negli Usa. è stato eletto un
presidente, che poneva esplicitamente la stampa tra i suoi principali avversari. Ciò dimostra in
pieno che i gestori della stampa,
in sintesi, gli illuministi, sono del
tutto fuori della realtà, senza per
giunta che se ne accorgano. Continuano cioè a comportarsi come
se nulla che li riguarda fosse accaduto. Il fatto che rappresentino i
gruppi industriali più grandi, che
attuano una pubblicità che li condiziona pesantemente, non induce a riflessioni. Non si accorgono
che l’industria ormai rappresenta
il trenta per cento del lavoro. Di
questo trenta per cento, la metà
circa, con situazioni variabili da
paese a paese, legge i giornali.
Ormai tra illuministi e popolo si
è prodotto un distacco, insanabile
ed in aumento.
Il dibattito che si segue sulla
stampa è allucinante. Ad esempio,
in materia di economia, fino agli
anni ottanta ogni preoccupazione
riguardava l’occupazione. Oggi,
che la disoccupazione è massiccia, na malafede. Nessun commento
si pensa ad altro. Le cause della di- da loro c’è infatti sulla situazione
soccupazione vengono individuate economica, sulla disoccupazione,
nella mancanza di riforme, di cui sugli interessi sul debito pubblico,
si produce un elenco fantasioso: le sul debito stesso. Essi criminalizriforme costituzionali; il Job Acts; zano il debito, schierandosi con il
la produttività; la concorrenza nei popolo. Sull’euro non pigliano in
servizi vengono chiamate in cau- pratica posizione. Sull’immigrasa. Nessuno dice che, in assenza di zione si comportano in maniera
tali riforme, fino agli anni novan- demagogica. L’unica cosa che sota la disoccupazione era minima. stengono è l’intervento a favore
dei disoccupati, senza curarsi delC’era il debito, è vero.
Ma nessuno si occupa di dire che le cause della disoccupazione. Un
il debito è quello che salva l’occu- provvedimento cioè che reclamava
pazione. È vero altresì che ci sono una parte della Cgil fin dagli anni
gli interessi sul debito pubblico. Settanta, e che gli altri sindacati
Ma nessuno si occupa degli inte- non sostenevano, consci del lavoro
ressi, per dire che vanno control- nero che esiste in Italia. Oggi, un
lati.
piccolo intervento in materia è staTutti ce l’hanno con il debito. to reso possibile, e sta per essere
Non si commenta che l’Italia si è preso. Ma ciò è dovuto all’esistenstancata di questa situazione, ed za dell’Isee, che, in piccola misura,
invia segnali: ieri il 30%
a Grillo. Oggi la bocciatuSCOVATI NELLA RETE
ra della Riforma Costituzionale. Tutti i giornalisti
fanno commenti alla situazione, prendendosela
con il populismo. In questo modo Grillo si rafforza, e la stampa ne è complice. Il fatto di attaccare
i populisti rafforza il populismo, perché il popolo
vede che ha in qualche
modo colpito.
I grillini e Grillo
sono peraltro in pie-
tramite gli immobili ed i depositi,
tiene conto del lavoro nero.
Cosa è il popolo? È il positivismo, ovvero guardare ai fatti,
senza cercare i nessi tra i medesimi. In questo senso i grillini sono
positivisti. Resta la circostanza
che i fatti, senza legami, sono bruti, e non portano ad alcuna scelta
positiva. Peggio dei bruti fatti c’è
solo l’illuminismo, con le sue interpretazioni false. Lo scontro tra
positivismo ed illuminismo è finalmente in atto.
Se vogliamo uscire fuori da
questo scontro senza ossa rotte, resta solo da sperare che i casi
alla ItaliaOggi si moltiplichino. In
esso le entrate pubblicitarie basse
garantiscono, in buona parte, l’indipendenza di giudizio. Sono orgoglioso di non aver ceduto, quando
tutti mi dicevano
di andare con il
Sole24Ore: allora,
come Consigliere
economico di Giulio Tremonti, mi
era facile. La lettura della stampa
indipendente è
l’unica possibilità che abbiamo di
non soffocare da
un lato in analisi
profondamente errate, dall’altro lato
nella demagogia.