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I COMMENTI
Giovedì 5 Gennaio 2017
L’ANALISI
IMPROVE YOUR ENGLISH
Giovani senza lavoro,
nessuno spiega perché
Unemployed young people,
no one explains why
P
urtroppo è la
per Arte & Design,
viltà la cifra DI DOMENICO CACOPARDO e dall’Università
che il mondo
Commerciale Luigi
politico (compresi i neofiti Bocconi, decima al mondo per Stugrillini che però, probabilmente, non di in Business & Management. Il
sanno né sapranno mai) usa per il Politecnico di Milano si posiziona
problema dei giovani italiani e del- inoltre al 14° posto in Ingegneria
la loro patologica disoccupazione. Ci Civile, 15° in Architettura e 18° in
vorrebbe il coraggio di una Thatcher Ingegneria Meccanica. La Sapienza,
o di un Churchill per prendere un Università di Roma, ottiene Archemicrofono e spiegare con la neces- ologia (15°) e Fisica e Astronomia
saria crudezza, rifiutando metafore (32°). Se guardiamo tra di noi: tra
ed eufemismi, la situazione. La crisi le grandi Palermo, 6° posto, Napotrova la sua ragione prevalente nel li, 10°, Catania, 11°; tra le medie
fallimento della scuola inferiore e Messina, 12°, Napoli II, 15°. Tra le
universitaria e nel disinteresse delle private (medie) la Kore di Enna, 3°
autorità (ir)responsabili. Il nascere su quattro (ultimo Napoli-Benindi nuove università
casa).
pubbliche e private
ha sì allargato l’offerCiò significa che
Le nostre università
ta formativa, ma non
l’offerta formativa al
sono fuori dai
ha mai garantito una
Sud è infinitamente
rank internazionali
formazione in linea
peggiore che al Cencon i parametri (comtro e al Nord. E poi c’è
petitivi e crescenti) dell’istruzione la truffa delle lauree triennali, coneuropea, asiatica e americana.
cepite all’origine come via di mezzo
tra il diploma superiore e la laurea:
Nel 2016, la classifica mon- non hanno nulla a che vedere con
diale, compilata sentendo oltre un analogo titolo di studio rilascia70 mila docenti, vede l’Harvard to in Germania o in Francia. Né la
University e l’Istituto Tecnologico cosiddetta magistrale (il master) è
del Massachusetts (Mit) dominare comparabile con una specialistica
la classifica, primeggiando in 24 di- ottenuta a Lovanio o alla Sorbona.
scipline e ottenendo il primo posto C’è da meravigliarsi del fatto che i
in 12 discipline ciascuna. Il risulta- giovani italiani «normali» non troto più alto raggiunto dall’Italia è il vino occupazione?
decimo posto, guadagnato dal Poliwww.cacopardo.it
tecnico di Milano, decimo al mondo
© Riproduzione riservata
U
nfortunately, cowardice in Art & Design, and the Bocconi
is the feature that poli- University, tenth in the world in
ticians (including new Business & Management StudM5S supporters who ies. The Polytechnic University
probably don’t know or will never of Milan also ranks 14th in Civil
know it) use for the problem of Engineering, 15th in Architecture
young Italians and their patho- and 18th in Mechanical Engineerlogical unemployment. It would ing. Sapienza, University of Rome,
take the courage of Thatcher gets Archaeology (15th) and Physor Churchill to pick up a micro- ics and Astronomy (32nd). If we
phone and explain the situation look at Italy: among the biggest
with the necessary severity, reject- Palermo 6th, Naples 10th and
ing metaphors and euphemisms. Catania 11th; among the middleThe crisis mainly stems from the sized 12th Messina, Napoli II 15th.
failure of the lower school and uni- Among private (middle-sized) university and from the indifference versities there are Enna’s Kore,
of the (ir)responsible authorities. third out of four (the last one is
The emergence of
Naples’ Benincasa).
new public and priThis means that
Our universities
education offervate universities has
are outside
ing in the South
certainly broadened
international
is infinitely worse
the education offerrankings
than in the center
ing, but has never
and the north of Itguaranteed a training in line with European, Asian aly. Then there is the scam of the
and American education’s (com- Bachelor’s Degree, originally conpetitive and growing) standards.
ceived as a middle way between a
In the 2016 world rankings, high school diploma and a degree:
compiled according to the opin- it has nothing to do with a simiions of 70,000 teachers, the Har- lar degree awarded in Germany
vard University and the Techno- or France. Neither the so-called
logical Institute of Massachusetts Master’s Degree is comparable to
(MIT) are at the top, excelling in a MA obtained at the Leuven or
24 disciplines and winning first Sorbonne universities. Is it any
place in 12 subjects each. The wonder that «normal» young Italhighest result achieved by Italy ians don’t find a job?
is the tenth place, occupied by the
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Polytechnic University of Milan
Traduzione di Silvia De Prisco
IL PUNTO
LA NOTA POLITICA
Da Rai, alla scuola, al Jobs act
il motto adesso è: indietro tutta
Perché l’M5s ha così
pochi militanti?
GOFFREDO PISTELLI
L
a parola circola da un
po’: restaurazione. In
effetti, Matteo Renzi
sembra un po’ come il
Napoleone all’Elba, che preparava il suo rientro in Francia. «Con il 2017», ha scritto
su L’Espresso il lucidissimo
Marco Damilano, «si avverte inconfondibile l’atmosfera
dell’indietro tutta, il cambiare verso ma in retromarcia, la
nostalgia dell’antico, il fascino
imprevisto della conservazione». Non passa giorno che se
ne scorgano i segni. L’ultimo
l’altro ieri, quando il consiglio
di amministrazione Rai ha
bocciato la nuova architettura informativa che il direttore generale Antonio Campo
Dall’Orto s’era fatto preparare dal bravo Carlo Verdelli,
uomini del nuovo corso renziano. Il piano prevedeva la
fusione di Rai News e Tgr per
creare redazioni macroregionali e il trasferimento del Tg2
a Milano. Il cda ha ordinato
lo stop e Verdelli se ne è andato: non è uomo per tutte le
stagioni. Bianca Berlinguer,
intanto, ridimensionata dopo
la perdita del Tg3, torna trionfalmente in prima serata con
Politics.
Nei giorni precedenti era
stata Valeria Fedeli, neoministro dell’istruzione, a fare il
passo del gambero: appena
arrivata in Viale Trastevere,
Esplode il fascino
imprevisto
della conservazione
aveva innanzitutto telefonato
a tutti ai rappresentanti dei
sindacati. Convenevoli comprensibili, pensando al suo
passato di sindacalista. Più
discutibile uno dei suoi primi
atti, come ha raccontato Giuliano Cazzola da queste colonne: la riduzione da tre a un
anno del tempo minimo nelle
regioni di prima nomina di
un insegnante, prima di poter chiedere il trasferimento.
Con tanti saluti alla linea che
il governo precedente aveva
preso con la Buona scuola, in
cui si assumevano sì, e a decine di migliaia, gli insegnanti
precari, ma si chiedeva loro la
disponibilità ai trasferimenti laddove ce n’era bisogno:
quella che i sindacati chiamarono, senza troppo senso
della misura, «deportazione».
Una distanza siderale fra Fedeli e quel «ce ne faremo una
ragione» con cui Renzi stesso
aveva salutato le minacce di
sciopero generale da parte
della Cgil.
Ed è indiscutibilmente
un segnale di restaurazione, la dura polemica che s’è
innescata sui voucher, ingigantendone la portata e l’impatto, disconoscendone l’origine e associando tout court
questo strumento al Jobs act.
Se Cgil e sinistra dem fanno
il loro mestiere, per vincere
il referendum e il congresso,
governo e maggioranza Pd
che ne promettono la cancellazione fanno tanto tendenza
«dietrofront». L’unico che può
fermare questa retromarcia
innestata è solo lui, Renzi,
che ora è a Pontassieve come
Bonaparte stava a Portoferraio, a prepararsi. Se avrà anche
lui la sua Waterloo, finendo
poi a Sant’Elena, non è ancora
dato sapere.
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DI
MARCO BERTONCINI
Si è vista, se non un’irrisione, senz’altro molta ironia, nel contare i 40 mila
partecipanti al voto in rete
indetto da Beppe Grillo sul
codice di comportamento,
rispetto al numero doppio
rilevato per il precedente
codice, un modello di forcaiolismo puro. Indubbiamente,
per un partito accreditato di
quasi il 30% fra i votanti e
per di più cultore del Sacro
Blog, alcune decine di migliaia di partecipanti a una
consultazione in rete sembrano irrisori. Però la partecipazione reale, nei partiti
consolidati, è tutt’altro che
estesa. Non solo: i pentastellati attraggono voti in
quantità, ma non iscritti,
attivisti, simpatizzanti, se
non in misura limitata.
La ragione è semplice:
chi li sostiene non diventa
di solito un militante, ma
si limita a votarli, magari
senza restare fedele, e quel
voto è di condanna per gli
altri, non di lode per loro.
Bisogna, per una volta, dar
ragione al filogrillino Marco
Travaglio, il quale, nel peana innalzato al nuovo codice
etico, ha notato: «Dei 5 Stelle, almeno finora, si è potuto dire di tutto, ma non che
rubino, concutano, si facciano corrompere, intaschino
denaro pubblico. Perciò le
indagini che li riguardano
non han fatto crollare loro
i consensi».
Vero. Molti elettori
giudicano i politici un
blocco di corrotti ladroni:
logico che, per ripicca, promuovano chi non si presenta con tali caratteri negativi. Inoltre, quand’anche gli
elettori facessero propria
la condanna di Croce contro la «petulante richiesta
che si fa dell’onestà nella
vita politica» e chiedessero
competenza, sarebbe gioco
facile rilevare che troppi
politici italiani non brillano per capacità. I grillini
saranno altrettanto incapaci, ma molti elettori
sono convinti che non potrebbero essere peggiori
degli altri.
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