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Avetta conquista l’Anci
Stefano Rizzi 08:00 Martedì 27 Dicembre 2016
Il sindaco di Cossano Canavese succede a Ballarè alla guida dell'associazione dei Comuni piemontesi. L'ex braccio destro di Fassino alla Città
Metropolitana, è un garigliano di ferro e sogna ancora lo scranno di Strasburgo
Ancora poco meno di un mese e l’ex sindaco piddino di Novara Andrea Ballarè non sarà più “la cozza attaccata allo scoglio” della presidenza regionale
dell’Anci, come lo aveva descritto il suo successore a Palazzo Cabrino, il leghista Alessandro Canelli. Al posto dell’ex enfant prodige del renzismo nostrano
arriverà un garigliano di ferro: Alberto Avetta, eporediese di nascita, classe ’69, laurea in giurisprudenza con tesi in scienza delle finanze e diploma
all’Università di Strasburgo, avvocato. È il primo cittadino di Cossano Canavese e in virtù di questo incarico dal 20 gennaio andrà a presiedere la branca
regionale del sindacato dei municipi. Sul suo nome, ormai non ci sono più dubbi e, soprattutto, ci sono i numeri che consentono al Pd (insieme a un fronte
ampio rafforzato da molti amministratori eletti in liste civiche) di mantenere la guida regionale della potente associazione dei Comuni italiani che ha avuto al
vertice nazionale fino a pochi mesi fa Piero Fassino il quale, dopo la sconfitta alle elezioni del giugno scorso, aveva passato il testimone al barese Antonio De
Caro. Il nome di Avetta, fedelissimo del segretario regionale Davide Gariglio e già numero due di Fassino alla Città Metropolitana, era dato da tempo come il
più probabile per la sostituzione di Ballarè. Accanto al suo era stato fatto anche quello di Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure con una lunga esperienza
in consiglio regionale. Nessun duello, nessuno scontro: Muliere non ha mai fatto mistero di non voler assolutamente aprire fronti interni per quella nomina che,
forse, avrebbe accettato solo se non vi fossero state alternative condivise. Per settimane entrambi sono stati papabili, con caratteristiche e posizioni differenti:
Muliere avrebbe rappresentato una scelta improntata nel segno maggiormente regionale, o meglio ancora meno legata a Torino, mentre la scelta caduta su
Avetta non può che essere anche letta come una sorta di risposta e di contrappeso alla perdita del sindaco della Città Metropolitana da parte del Pd a favore
del M5s con Chiara Appendino al vertice, sia pure di malavoglia e con una maggioranza avversa, dell’ex Provincia di Torino. Sotto il profilo più spiccatamente
politico, l’elezione del sindaco di Cossano Canavese - con alle spalle l’incarico di consigliere e assessore comunale a Ivrea nonché la presenza nel cda di Itp,
l’agenzia per gli investimenti di Torino – è certamente un punto a favore di quell’ala del Pd che ha in Gariglio il punto di riferimento e negli ex della Margherita
(come Avetta) il suo zoccolo duro. Una componente che alle europee del 2014 ha subito uno smacco, (in)degna conclusione di una strategia poco accorta:
l’aver candidato due esponenti dem dello stesso territorio – Avetta e Pino Catizone – finendo così per dividere i voti e alla fine non portare a casa un non
irraggiungibile seggio a Strasburgo. Sfuggito per poco ad Avetta, primo dei non eletti con 23.300 preferenze (Catizone 18.525) di cui circa 16mila in provincia
di Torino. Un obiettivo, in teoria, ancora raggiungile quello del seggio da europarlamentare, per Avetta, pronto a partire per Bruxelles chissà mai che qualcuno
degli eletti dovesse lasciare anzitempo. Per ora l’ex braccio destro di fassino a Palazzo Cisterna incassa la presidenza piemontese dell’Anci, non certo un
ruolo di secondo piano nella partita che i Comuni devono continuare a giocare con il Governo e la Regione. Non di meno un ulteriore atout da calare in
qualcuna delle prossime tornate elettorali. L’investitura, venerdì 20 gennaio a Torino Incontra.
27/12/2016 08:57