de palo su “prima di tutto italiani”: cinque anni dalla

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DE PALO SU “PRIMA DI TUTTO ITALIANI”: CINQUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI
TREMAGLIA, COSA RIMANE DELLA SUA EREDITÀ?
ROMA\ aise\ - “Cinque anni fa scompariva il ministro per gli Italiani all'estero Mirko Tremaglia, padre della legge sul voto per i
nostri connazionali che lavorano e vivono lontano dall'Italia”. Così scrive il direttore di “Prima di tutto italiani”, Francesco De
Palo su "Prima di tutto italiani",mensile online del Ctim che dirige. “Al di là della retorica del ricordo, crediamo sia utile oggi
mettere l'accento su alcuni punti, significativi, riguardo l'eredità morale e comportamentale che ha lasciato. Tremaglia è stato
sempre molto amato e rispettato. Non solo dai colleghi di partito, ma anche dagli avversari. E poi dal popolo dei più giovani che
vedeva in lui una guida. Era riconosciuto e legittimato in quanto dotato di carisma, un passaggio fondamentale per tracciare la
geografia umana e politica del fondatore del Ctim”.“Inoltre – aggiunge – in occasione di una delle ultime interviste televisive che
rilasciò, a proposito delle sue scelte passate, sottolineò che quando un uomo dispone di una certa morale, non può che
scegliere la strada tracciata da quella morale. Senza passi indietro. Parole che il padre nobile di quella comunità che dopo il '48
prese, con tutto ciò che ne seguì, una data direzione politica, sono rimaste scolpite come un esempio. Accanto alla cifra
politica, ecco la componente umana: il ministro Tremaglia aveva un carattere deciso, a tratti burbero, ma dotato di due elementi
molto rari: una straordinaria umanità e un grande cuore, qualità che ha riversato in massa in quella sconfinata passione che si
chiamava Italia all'estero”.“Non solo Marcinelle o le mille occasioni per commemorazioni e ricordi, ma anche semplici carteggi
con i nostri connazionali, visite lampo, incontri conviviali per ascoltare con interesse vero e senza ipocrisie le mille
problematiche che gli italiani all'estero avevano e hanno tutt'ora.Ecco, forse è proprio questa la grande eredità che il Leone
Tremaglia ha voluto lasciare ai posteri – conclude - Il rispetto per chi, con il tricolore nel cuore, ha scelto altri territori e altre
terre. La dedizione ad una causa, al netto delle intemperie che quella scelta porta in grembo. E l'umanità che si fa tangibile, ciò
che la politica tutta dovrebbe ritrovare. Non solo per il rispetto alla figura, integra e esemplare, di Tremaglia, ma anche per
rispetto a milioni di cittadini e cittadine che lo meritano”. (aise)