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venerdì 30 dicembre 2016, 09:00
Polisario sotto tiro della Corte di Giustizia UE
La marocchinità del Sahara sancita da una sentenza che non riconosce giuridicamente il movimento separatista
di Yassine Belkassem
L’organizzazione separatista Polisario, sostenuta e armata dall’Algeria, basata nell'area di Tindouf, nel sud ovest algerino,
per destabilizzare Marocco, è stata condannata il 20 dicembre 2016 dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea
(CJUE) nella sentenza sull'Accordo agricolo Marocco - UE. Polisario non potrà rivolgersi alla giustizia europea per
questioni che riguardano Marocco e l’UE. Infatti, la CJUE «dichiara e decreta: La sentenza del Tribunale dell’Unione
europea del 10 dicembre 2015, Polisario/Consiglio (T512/12, EU:T:2015:953) è annullata; Il ricorso del Polisario
è respinto in quanto irricevibile; Il Polisario paga le proprie spese nonché quelle sostenute dal Consiglio dell’Unione
europea». Le parti nella sentenza sono il Consiglio e la Commissione dell’Unione Europea, sostenute dal Regno del Belgio,
Repubblica Federale di Germania, Regno di Spagna, Repubblica francese, Repubblica portoghese, la Confédération
Marocaine de l’Agriculture e du Développement Rural (COMADER), contro i separatisti del Polisario. Si legge nella sentenza:
«il Tribunale ha esaminato, in primo luogo, gli argomenti del Consiglio e della Commissione secondo i quali il ricorso era
irricevibile per il motivo che, da un lato, il Polisario è privo di personalità giuridica e di capacità di agire in giudizio
e, dall’altro, la decisione non lo riguardava né direttamente né individualmente. In secondo luogo, il Tribunale ha
intrapreso l’esame i motivi di annullamento ipotizzati dal Polisario e ha poi respinto ognuno di tali motivi». Il Tribunale ha
dichiarato che, «tenuto conto della posizione del Regno del Marocco secondo la quale il Sahara è parte integrante del suo
territorio, poi, del fatto che il Consiglio e la Commissione erano a conoscenza di tale posizione al momento della conclusione
dell’accordo di associazione». La Commissione, il Consiglio dell’UE e gli altri Stati sopraindicati «chiedevano alla Corte
l’annullamento della sentenza impugnata; il respingimento del ricorso; e la condanna del Polisario per pagare le spese
sostenute dal Consiglio». L'Alto Rappresentante Federica Mogherini e il Ministro degli Esteri e della Cooperazione
marocchino, Salaheddine Mezouar, in una dichiarazione congiunta affermano: «L'Alto Rappresentante dell'UE per la
Politica Estera e di Sicurezza ed il Ministro degli Esteri del Regno del Marocco hanno preso atto del giudizio reso questo
giorno dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CJUE), sull'Accordo Agricolo tra il Marocco e l'Unione europea; Le
due parti constatano che la CJUE ha giudicato il ricorso d’annullamento contro il suddetto Accordo introdotto dal 'Front
Polisario' irricevibile; Le due parti constatano anche che la Corte annulla la sentenza del Tribunale di Primo grado dell'UE del
10 dicembre 2015, che dà cos‫ ى‬ragione al Consiglio dell'UE che aveva contestato questa prima sentenza su richiesta di tutti
gli Stati membri; La decisione del Consiglio dell'UE riguardante l'attuazione dell'Accordo agricolo Ue-Marocco rimane a
questo titolo in vigore. Le due parti esaminano tutte le implicazioni possibili del giudizio della Corte e lavoreranno insieme su
ogni questione riguardante la sua applicazione, nello spirito del partenariato privilegiato Ue-Marocco e dei meccanismi
previsti a questo proposito; Le due parti confermano la vitalità di questo partenariato privilegiato ed intendono lavorare
attivamente al suo sviluppo in tutti i settori d'interesse reciproco». Sulla stessa linea il Governo marocchino ha fatto
sapere che il Regno prende nota della decisione presa dalla CJUE. «Favorevole al rifiuto del ricorso presentato dal
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/polisario-sotto-tiro-della-corte-di-giustizia-ue/
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Polisario, giudicato come 'irricevibile', la CJUE si mette in coerenza con la posizione delle altre istituzioni dell'UE che
considerano che quest'entità 'non è concernente' dagli accordi conclusi tra il Marocco e l'UE». Con questa decisione, secondo
il Governo marocchino, «la CJUE corregge le aberrazioni giuridiche, rettifica le valutazioni politiche erronee ed annulla
le conclusioni infondate del Tribunale di Primo grado; Il Regno del Marocco constata, d'altra parte, che le conclusioni della
Corte non rimettono in discussione la legalità e la legittimità della conclusione da parte del Marocco di accordi
internazionali che coprono la regione di Sahara marocchino; Il Marocco è pienamente fiducioso che l'UE continuerà a
rispettare i suoi impegni e di onorare tutti i suoi obblighi che derivano dall'Accordo agricolo; In questo contesto, il Regno del
Marocco, forte del suo diritto, è pronto a proseguire la discussione con i suoi partner europei, nel quadro delle strutture del
Partenariato Marocco-UE; Il Marocco ringrazia gli Stati membri dell'UE che hanno segnato il loro attaccamento al Partenariato
Marocco - Ue, in particolare i paesi amici che si sono implicati attivamente nella procedura dinanzi alla Corte». Dall’altra
parte però, gli avversari dell'integrità territoriale del Marocco si trovano cosi rigettati dalla giustizia che ha
definitivamente chiuso questa faccenda smontando le argomentazioni messe davanti dal Polisario e sostenute
dall'Algeria. La CJUE è stata molto prudente evitando coinvolgimenti politici, scivoloni che l'Algeria auspicava nella
questione del Sahara che è di competenza dell'ONU. La Corte ha inflitto un colpo serio all'Algeria ed al Polisario, smontando
le argomentazioni punto per punto e precisando che Polisario non ha le carte in regola per difendere gli interessi economici
della popolazione. Quindi il gruppo separatista è un'entità indefinibile per la Corte europea. Commentando questa
decisione di giustizia, l'eurodeputato Gilles Pargneaux, ha affermato che la Corte «rifiuta al Polisario il diritto di
rappresentare una ipotetica entità in Sahara». Per l'eurodeputato, questa sentenza costituisce una 'tripla vittoria'. «Una
vittoria che inizialmente consoliderà le relazioni economiche tra l'Unione Europea ed il Regno del Marocco nel quadro
dell'accordo agricolo. Quest'ultimo permetterà sia ai marocchini che agli europei di sviluppare le loro attività nel settore
agricolo e aprire così un mercato promettente di futuro». Si tratta, inoltre, «di una vittoria che rafforzerà il nostro
partenariato indispensabile con il Marocco. Oltre al settore essenziale dell'agricoltura, la nostra relazione con il Marocco è
anche la cooperazione nel settore della sicurezza, lo sviluppo economico e quello del lavoro. Infine, è anche una vittoria
politica contro quelli che contestano il Sahara sotto l'egida del Regno del Marocco». Si tratta ora, ha aggiunto, «di
porre fine a 40 anni di conflitti e così di fare in modo che la proposta d'autonomia di Sahara nel Regno del Marocco diventi
una realtà e permetta la riconciliazione di tutte e tutti». Il Polisario ed i suoi sostenitori si trovano così sempre più
consumati di fronte all'intransigenza del Regno sulla questione nazionale ed all'unanimità di tutte le
componenti della società marocchina attorno alla marocchinità di Sahara.
di Yassine Belkassem
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