venerdì 23 dicembre 2016

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Transcript venerdì 23 dicembre 2016

venerdì 23 dicembre 2016
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
26
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
23/12/2016
LETTERE
4
Acer
Il Messaggero
Edilizia
27
Corriere della Sera
23/12/2016
SERVE LO SCATTO VERO PER CAMBIARE LE REGOLE (G.Schiavi)
5
40
Corriere della Sera
23/12/2016
APPALTI, CONCESSIONI E SPESE SI ALZA IL VELO SUGLI ATTI
PUBBLICI (A.Ducci)
6
41
Il Sole 24 Ore
23/12/2016
MENO COSTI SENZA DS EDILE E MOBILITA' (A.Cannioto/G.Maccarone)
7
14
Il Tempo
23/12/2016
LE CARTE SUGLI APPALTI CONSIP FINISCONO A ROMA
8
43
Italia Oggi
23/12/2016
SOGEI NO AD AFFIDI DIRETTI PER SISTRI
9
16
La Repubblica
23/12/2016
CASE CON MAXI-SCONTO IL SISTEMA SCARPELLINI PER MARRA E I
POLITICI (D.Autieri/F.Savelli)
12
13
Rubrica
Lavori pubblici
8
Corriere della Sera
23/12/2016
COSI' LO STAFF DI RAGGI FU AVVISATO DELLE CIMICI (F.Sarzanini)
12
Il Giornale
23/12/2016
"MARRA AMANTE DI RAGGI" IL GIALLO DEGLI OMISSIS SUL CERCHIO 14
DELLA SINDACA (A.Greco)
38
Il Messaggero - Cronaca di Roma
23/12/2016
AGONIA CAMPO TESTACCIO: "RIAPRITELO" MA ORA LA PALLA PASSA 16
AL CAMPIDOGLIO (C.Mozzetti)
20
Il Sole 24 Ore
23/12/2016
RAGGI. "SE CHIAMANO, PRONTA AD ANDARE DAI PM" (M.Perrone)
17
3
Il Tempo
23/12/2016
LA RAGGI PROMETTE L'IMU PER LA CHIESA (S.Novelli)
19
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
23/12/2016
RAGGI: "PRONTA AD ANDARE IN PROCURA" (F.Salvatore/G.Scarpa)
21
Rubrica
Viabilita' e trasporti
21
Il Sole 24 Ore
23/12/2016
IL COMPIMENTO DELL'OPERA GRAZIE AL PIANO DI PROJECT
REVIEW (A.Arona)
22
16
Il Tempo
23/12/2016
"RIPARTONO I LAVORI PER LA STAZIONE AMBA ARADAM"
23
18
MF - Milano Finanza
23/12/2016
LA SINGOLARE VICENDA DI ROMA METROPOLITANE CHE MERITA
SENZ'ALTRO DI ESSERE RACCONTATA (P.Omodeo Sale)
24
23/12/2016
CREMONESI PRESIDENTE DELLA SORGENTE REM
25
Rubrica
15
Rubrica
Mercato immobiliare
Il Tempo
Urbanistica
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
23/12/2016
SENZA SOLDI, PRONTI A CHIUDERE LE METRO (D.Arzilli)
26
8
Il Fatto Quotidiano
23/12/2016
BERDINI: SE INDAGATA, LA SINDACA POTREBBE PENSARE A
SOSPENDERSI
27
45
La Gazzetta dello Sport - Ed. Roma
23/12/2016
BERDINI: "LO STADIO DELLA ROMA? TOGLIETE QUEI TRE MOSTRI E
DICO SI"
28
16
La Repubblica
23/12/2016
Int. a G.Zambelli: "DA CHI DOVEVO COMPRARE? IO IN
PARADISO" (M.fv.)
29
2
La Repubblica - Cronaca di Roma
23/12/2016
"SUBITO LE MANUTENZIONI O FERMIAMO LA METRO" (L.D'albergo)
30
Rubrica
Politica locale
1
Corriere della Sera
23/12/2016
COM'E' SPENTA ROMA IN QUESTE FESTE (P.Conti)
31
1
Il Messaggero
23/12/2016
CALA LA FIDUCIA DEI ROMANI NEL SINDACO MA PD E DESTRA NON
INTERCETTANO I DELUSI (M.Ajello)
34
8/9
Il Messaggero
23/12/2016
SCARPELLINI: "ECCO GLI UOMINI CHE MI AIUTAVANO IN COMUNE"
NEL MIRINO DIECI FUNZIONARI (S.Menafra)
37
9
Il Messaggero
23/12/2016
FRONGIA: "LA LOVE STORY DI VIRGINIA E' SOLO FANGO"
38
33
Il Messaggero - Cronaca di Roma
23/12/2016
"BASTA ASSISTENZIALISMO SUL SALARIO ACCESSORIO AMA E ATAC,
NUOVI PIANI"
39
33
Il Messaggero - Cronaca di Roma
23/12/2016
LE SPINE DELLA RAGGI: BILANCIO E CAPO STAFF
41
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
43
Politica locale
20
Il Sole 24 Ore
23/12/2016
SUL BILANCIO LA GIUNTA NON ARRETRA: "SOLO EMENDAMENTI
TECNICI" (M.per.)
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
23/12/2016
LA SINDACA SPEGNE PURE IL CAPODANNO NE' BOTTI NE' CONCERTI 45
(L.D'albergo)
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
23/12/2016
MONTANARI "LA MIA RICETTA" E CERRONI DEVE AD AMA 20 MILIONI 47
(L.D'albergo/C.Gentile)
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
23/12/2016
PRESA LA BANDA DEI FARMACISTI "RUBAVANO SOLDI E
MEDICINE" (R.Cappelli/G.Scarpa)
48
PRIMO PIANO Venerdì 23 dicembre 2016
Politica interna
Roberto Formigoni: Roberto Formigoni ieri mattina è stato condannato dal Tribunale di
Milano a 6 anni di carcere per concorso in corruzione e altrettanti di interdizione dai pubblici
uffici, oltre ad una confisca di beni per 6,6 milioni di euro. Assolto invece dall’accusa più
pesante, quella di associazione a delinquere. Secondo la decima sezione penale del Tribunale,
l’ex esponente di Forza Italia oggi senatore Udc, in cambio dell’erogazione di fondi pubblici a
strutture convenzionate (centro di riabilitazione Maugeri e ospedale San Raffaele) avrebbe
chiesto delle tangenti. Non lui direttamente, ma i suoi prestanome: Pierangelo Daccò
(condannato a 9 anni e due mesi di carcere) e l’ex assessore regionale alla Sanità Antonio
Simone (8 anni e 8 mesi). A Formigoni, da questa triangolazione, sarebbero arrivati più di 8
milioni di “utilità”, che gli hanno permesso di non toccare per anni il suo stipendio da politico.
Intervistato da Repubblica, Formigoni dice che si aspettava “un’altra sentenza perché il mio
comportamento è sempre stato regolare. Caduta l’associazione a delinquere è caduto anche lo
scheletro di tutto l’impianto accusatorio”. Si tratta di una “sentenza che ritengo ingiusta perché
illogica”. Il senatore Udc rimanda al mittente la richiesta di dimissioni: “Sono stato nominato
presidente di commissione al Senato quando i processo era già iniziato e nessuno ha
obiettato”.
Roma: Concorso in abuso d’ufficio per confitto di interessi: è questa l’accusa che potrebbe
essere contestata a Virginia Raggi e Raffaele Marra per la nomina di Renato Marra a
responsabile del Turismo del Campidoglio. Ma non è l’unica, perché un abuso potrebbe essere
stato commesso anche nella designazione di Salvatore Romeo a capo della segreteria della
sindaca, quando da semplice dipendente comunale è diventato dirigente con un aumento di
stipendio di quasi 90mila euro, poi ridotto a 70mila. “Se la Procura mi chiama sono pronta ad
andare”, ha dichiarato ieri la Raggi. E l’avviso a comparire potrebbe arrivare subito dopo la
pausa festiva proprio per chiarire le procedure seguite nella designazione dello staff e perché
c’è il sospetto che qualcuno possa aver “avvisato” l’entourage della Raggi dell’inchiesta in corso
e soprattutto della presenza di “cimici” (circostanza confermata indirettamente dalle
precauzioni che il primo cittadino ha adottato in qualche circostanza, come quella di andare a
parlare sul tetto del Comune con il fidatissimo Romeo). Intanto ieri i pubblici ministeri hanno
ascoltato il costruttore Sergio Scarpellini, arrestato la settimana scorsa con l’accusa di aver
regalato una casa a Marra per essere favorito negli appalti. Dall’interrogatorio potrebbero
aprirsi a breve nuovi filoni di indagine.
Politica estera
Germania: Il mercatino di Natale sulla Breitscheidplatz ha riaperto ieri mattina, dopo che
lunedì sera un camion era piombato ad alta velocità tra gli stand uccidendo 12 persone e
ferendone 48. Una decisione difficile, la riapertura, dice l’associazione dei commercianti, ma
presa assieme alle autorità per reagire e non farsi prendere dalla paura. “Sono molto fiera di
come la maggior parte delle persone ha reagito in maniera ragionevole alla situazione – ha
commentato la cancelliera Angela Merkel – Sono convinta che saremo nelle condizioni di
mantenere il nostro modo di vivere libero e aperto a una buona convivenza”. Nel frattempo
continua la caccia al terrorista ritenuto responsabile dell’attentato, Anis Amri, sul quale è stato
spiccato un mandato di cattura europeo. Nella giornata di ieri sono state fatte una serie di
perquisizioni in Germania, soprattutto a Berlino e nel Nord Reno-Vestfalia, dove Amri avrebbe
dovuto risiedere in un campo per richiedenti asilo (a lui rifiutato). Incalzano intanto le
polemiche, soprattutto dopo che si è scoperto che il terrorista tunisino era già conosciuto dai
servizi di sicurezza, i quali lo avevano classificato come pericoloso e da tenere sotto controllo.
La maggioranza di governo e le opposizioni chiedono nuove regole per dare più strumenti di
controllo alla polizia, per allungare i periodi di detenzione dei sospettati di terrorismo, per
rendere più spedite le procedure di rimpatrio di coloro che non provengono da Paesi ad alto
rischio e quindi non hanno diritto automatico di asilo. Ieri, infine, il ministro degli Esteri
Angelino Alfano ha confermato la morte di Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza italiana che viveva e
lavorava a Berlino, definita dal premier Gentiloni “una cittadina esemplare uccisa dai terroristi”.
Stati Uniti: “Gli Stati Uniti devono rafforzare notevolmente ed espandere la propria capacità
nucleare, fino a quando il mondo non inizierà a rinsavire riguardo agli armamenti nucleari”.
Con l’ennesimo Twitter, il presidente eletto Donald Trump sembra voler rispondere alle
dichiarazioni di Vladimir Putin, che poche ore prima aveva spiegato che le forze armate russe
dovranno dotarsi di nuovi missili nucleari: “Abbiamo bisogno di rafforzare il potenziale militare
delle nostre forze nucleari strategiche, in particolare con complessi missilistici che possano
penetrare in modo affidabile ogni sistema antimissilistico presente e futuro”. Quello tra Trump
e Putin sembra un botta e risposta da “guerra fredda”, in controtendenza con l’amicizia che li
lega e che gli hacker del Cremlino hanno ripetutamente dimostrato durante la campagna
elettorale (a svantaggio di Hillary Clinton). Forse The Donald, che mercoledì ha ricevuto una
delegazione di alti ufficiali delle forze armate, ha voluto in qualche modo mostrare i muscoli
per marcare ancora di più le differenze con l’attuale Casa Bianca di Obama (che in un discorso
del 2009 a Praga invitò all’eliminazione delle armi nucleari). Intanto da Obama arriva un nuovo
schiaffo al presidente eletto: dopo il divieto alle trivellazioni in Alaska e sulla costa atlantica,
ieri il presidente ha annunciato lo smantellamento del sistema di sorveglianza introdotto dopo
l’11 settembre per tenere sotto controllo gli arabi e i musulmani che vivono negli Stati Uniti.
Economia e Finanza
Decreto Salva-banche: Il fondo da 20 miliardi di indebitamento aggiuntivo autorizzato
mercoledì dal Parlamento sarà utilizzato per le ricapitalizzazioni precauzionali e per le garanzie
sulla liquidità per le banche che lo chiederanno. La prima richiesta arriva ovviamente da Monte
dei Paschi di Siena, che dopo aver alzato bandiera bianca sull’aumento di capitale di mercato
andrà incontro alla conversione forzata dei titoli subordinati, con i piccoli risparmiatori che si
vedranno tuttavia indirizzare un rimborso pari al valore in cui hanno in carico il titolo. Gli
investitori istituzionali invece dovranno subire integralmente la perdita. Sono questi i contenuti
chiave del decreto salva-banche approvato dal Consiglio dei Ministri convocato ieri sera, dopo
che alle 21 il Monte ha comunicato il fallimento del salvataggio privato. Il fondo da 20 miliardi
appostato dal provvedimento servirà anche ad aiutare altri istituti in difficoltà, a partire da
Veneto Banca e Popolare di Vicenza gestite dal fondo Atlante. Il decreto dell’esecutivo
dovrebbe prevedere anche l’attivazione della garanzia sulla liquidità del sistema, la proroga dei
termini per la trasformazione delle banche popolari in spa e norme fiscali per le banche di
credito cooperativo.
Mediaset/Vivendi: Vivendi ieri ha comunicato di essere salita al 28,8% di Mediaset e di
detenere, per effetto delle azioni proprie direttamente in mano a Cologno Monzese, il 29,94%
dei diritti di voto. Basterebbe comprare uno 0,06% in più e per Parigi scatterebbe l’obbligo di
lanciare un’offerta pubblica di acquisto su tutto il gruppo fondato da Silvo Berlusconi. Si tratta
dell’ultima mossa di un piano su cui la Consob vuole vederci chiaro: oggi l’ad di Vivendi Arnaud
de Puyfontaine verrà ascoltato dall’Authority, che ieri ha convocato anche Marco Giordani,
direttore finanziario di Mediaset. Sulla strada dei francesi c’è anche l’Agcom, la quale dubita
che Parigi possa controllare contemporaneamente tanto Telecom quanto Mediaset. Da parte
sua il governo, per bocca del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ha ribadito che
l’operazione francese “è giudicata negativamente”, ha connotati “troppo opachi”, ma ciò “non
vuol dire che si facciano dei provvedimenti ad hoc”. Tuttavia ai piani alti di Palazzo Chigi e dei
ministeri interessati si starebbe ragionando su una controffensiva che colpirebbe direttamente
Vivendi: bloccare la vendita di Telecom da parte dei francesi mettendo in campo la Cdp, la
quale potrebbe entrare nel capitale del colosso delle telecomunicazioni per pareggiare la quota
di Vivendi, con un costo stimato di 2,5 miliardi di euro. Contromossa che servirebbe anche a
proteggere Generali dalle mire di Axa.