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Catania, magico Natale: risolti i problemi del Boggio Lera e gli studenti tornano a casa - 12-24-2016
di Redazione Sicilia Journal - Sicilia Journal, Giornale online di notizie - http://www.siciliajournal.it
Catania, magico Natale: risolti i problemi del Boggio Lera e gli
studenti tornano a casa
di Redazione Sicilia Journal - 24, Dic, 2016
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CATANIA –Coscienza e determinazione. Le idee, se ben supportate da una buona dose di coraggio,
possono portare dappertutto, si sa. E’ il caso degli studenti del Liceo scientifico BoggioLera di Catania
che, dopo undici giorni di occupazione, e dopo aver ricevuto risposte positive, hanno deciso di porre la
parola fine alla loro protesta. Proprio in concomitanza con l’inizio delle vacanze natalizie: quest’ultimo
punto, tra l’altro, oggetto di contestazione da parte degli insegnanti dell’istituto. Coincidenza?
Resta il fatto, palese, che le “braccia conserte” sì possono portare ai risultati sperati, ma possono anche
essere sciolte facilmente dal clima di regali e cenoni prelibati. D’altro canto, chi vorrebbe dormire al
freddo delle nostre strutture scolastiche proprio adesso? In ogni caso, passiamo alla cronaca: nella
giornata di ieri, i rappresentanti del BoggioLera (Jacopo Di Stefano, Giona Panarello, Rida Kheit e
Giuseppe Moncuso) dopo diversi incontri con i membri della presidenza e con il presidente del
Consiglio comunale, Francesca Raciti e l’assessore alla Trasparenza e legalità, Rosario D’Agata, sono
riusciti a strappare le promesse che cercavano. “Nel corso delle ultime duecentoquarantasei ore abbiamo
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dato prova della nostra determinazione e del nostro impegno oltre ogni compromesso, oltre ogni passo
indietro”, spiegano gli studenti. “Abbiamo ritenuto, nel corso di questa occupazione, di portare avanti una
protesta reale e concreta: reale nel senso che le sue ragioni avrebbero dovuto essere tangibili ed
interessare tutti e nel senso che la sua finalità ultima sarebbe sempre dovuta essere quella di portare
soluzioni alle problematiche che abbiamo portato all’attenzione della società civile. Crediamo, dopo
undici lunghe giornate, di avere raggiunto il nostro obiettivo”, continuano.
Facciamo un passo indietro e ricordiamo le motivazioni alla base dell’occupazione: le condizioni
strutturali inadatte nella succursale “L. Grassi”, l’alternanza scuola-lavoro e la valorizzazione dei beni
confiscati alla mafia e la conseguente possibilità di riceverne uno come spazio di aggregazione. “In
merito all’annosa questione della succursale “L. Grassi”, la nostra presidenza si è impegnata a
concordare assieme agli studenti tutti un piano di interventi mirati che possano concretamente migliorare
la vita degli alunni all’interno della struttura. A partire da gennaio, la famigerata palestra (inagibile)
resterà chiusa fino a quando non sarà messa in sicurezza”, spiegano i rappresentanti.“A proposito della
critica mossa ai criteri di scelta dei moduli di alternanza scuola-lavoro, durante il “tavolo delle trattative”
è stato deciso che, a partire dall’anno prossimo, studenti scelti possono essere resi partecipi nella
pianificazione del programma annuale di alternanza”, aggiungono.
Quella della valorizzazione dei beni confiscati è un tema che va oltre i confini dell’istituto: questa
mattina, come già accennato, una delegazione di studenti dei licei catanesi ha incontrato Francesca Raciti
e Rosario D’Agata per discutere dei punti della lettera indirizzata, qualche settimana fa, al sindaco di
Catania, Enzo Bianco: “L’Amministrazione comunale, nei prossimi giorni, aggiornerà l’elenco dei beni
confiscati alla mafia presenti su suolo catanese. Ci è stato riferito che, in ogni caso, se l’Agenzia
nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità
organizzata non segnalerà all’organo comunale la presenza di nuovi beni confiscati, il Comune non potrà
aggiungerne ulteriori a quelli già presenti in elenco. Attualmente, sono in corso più bandi per
l’assegnazione dei beni confiscati e a brevissimo ne partiranno altri, ma c’è la concreta possibilità che
uno di essi venga destinata agli studenti in futuro, come da noi richiesto”, affermano i rappresentanti.
Infine, gli alunni occupanti hanno voluto ripercorrere l’iter della loro protesta: “Siamo stati coerenti fino
alla fine, e tutti dovranno darci atto di questo: a riprova delle reali intenzioni che hanno accomunato gli
studenti occupanti, abbiamo continuato la nostra occupazione anche durante le vacanze natalizie, pur di
riuscire ad ottenere quello che volevamo ottenere. Ci siamo riusciti, e ne andiamo particolarmente
orgogliosi”, anche se, a dir la verità, le vacanze sono appena iniziate…
“Reputiamo sia importante precisare, allo stesso tempo, che proviamo un sentito dispiacere per tutte le
parti, vogliamo riferirci, in particolar modo, ai nostri docenti, che, pur non essendo state oggetto della
nostra protesta, hanno ritenuto di essere state direttamente danneggiate dalla stessa. Ci rammarichiamo di
aver causato disagio a chi non meritava di subirlo. Ma abbiamo lottato per un’ideale, e noi studenti ci
auguriamo che questo sia più forte di tutto il resto”, un passo indietro deciso, rispetto al coraggio. Forse
l’incoscienza, forse la giovane età: hanno vinto le promesse e il clima natalizio o l’occupazione avrà
davvero risolto tutti i problemi?
Antonio Torrisi
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