“nuove e sante vocazioni”. Cresce sempre più il numero dei diaconi

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Transcript “nuove e sante vocazioni”. Cresce sempre più il numero dei diaconi

La chiesa di Napoli si arricchisce di “nuove e sante vocazioni”. Cresce sempre più il numero dei diaconi permanenti che prestano il loro servizio nella Diocesi di Napoli. Domenica 18 dicembre, alle ore 17.30, presso il Duomo di Napoli, altri 22 nuovi diaconi sono stati ordinati e si affiancheranno agli altri (già presenti in quasi tutte le parrocchie della Diocesi) per portare avanti il loro servizio e la loro vocazione. Nell’anno della Misericordia appena concluso, l’annuncio dell’ordinazione di nuovi diaconi non è passata inosservata: c’è stato fermento nelle parrocchie dalle quali provengono i neo – diaconi, parrocchie della periferia della città di Napoli (eccezion fatta solo per due di loro)che, nonostante le mille difficoltà in cui operano, sono riuscite a dare il loro piccolo frutto di speranza per una delle più grandi e vaste diocesi del Sud Italia. Uomini, giovani e meno giovani, che hanno deciso di dividere la propria vita fra famiglia, lavoro e servizio alla Chiesa. Operatori già attivi che hanno intrapreso questo cammino (forse uno dei più difficili e complessi) ben oltre 10 anni fa. Un percorso che li ha portati ad essere e a ritornare dei veri e propri studenti, a seguire le lezioni, a fare esami, a sgobbare sui libri…tutto sempre e solo con un unico e solo obiettivo: Dio. “Dio ci ha chiamati a questo servizio e noi siamo lieti di aver accettato la sua chiamata” – dichiarano i futuri diaconi. Un percorso difficile, non privo di ostacoli, che ha portato questi 22 uomini alla stola diaconale. Dicevamo prima, 10 anni di studi: l’IDIM (Istituto Diocesano Iniziazione ai Ministeri), poi presso l’Istituto di Scienze religiose. Oltre 25 esami da sostenere da veri studenti, con tutte le ansie, il poco tempo per studiare, il conciliare lavoro e studio. Ogni passo, ogni difficoltà è stata offerta a Dio e Lui, nella sua grandezza, ha saputo ricompensare le loro fatiche. Ma chi sono i 22 neo – diaconi? Persone provenienti da ogni ambito lavorativo, ognuno di loro con una storia alle spalle, ognuno di loro con una parrocchia che li ha visti crescere spiritualmente e che continuerà a pregare per loro anche se svolgeranno il loro ministero in una parrocchia diversa da quella di provenienza. La particolarità che possiamo notare è che ben 20 di loro provengono dalle periferie: Ponticelli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Casavatore, Torre del Greco, Massa di Somma, Casoria, Afragola: un gruppo diverso, ma sempre unito e compatto in ogni attività. Un gruppo diverso anche lavorativamente, ma sempre unito sotto l’ala protettiva e di guida che solo Gesù Cristo può dare. Profili diversi per uomini al servizio di Dio: dall’impiegato, all’agronomo, al poliziotto, al carabiniere, al bancario, al fisioterapista, al commerciante, all’incisore, al custode, al funzionario, al pensionato…ma , alla fine, non più così diversi. Un' atmosfera di grazia e di preghiera quella che si è respirata domenica sera in Cattedrale. I neo diaconi, accompagnati dalle loro rispettive famiglie, si sono visti protagonisti di un momento insolito, diverso, da quello che erano abituati a vivere nelle loro parrocchie come accoliti. “Nel tempo dell’Avvento, tempo durante il quale la liturgia ci invita a vivere la grande attesa della venuta del Messia, nato dalla Vergine Maria, rendo grazie al Signore per la lieta occasione di celebrare questa sera, nella quarta domenica di Avvento, l’ordinazione diaconale permanente di ben 22 accoliti della nostra diocesi” – ha così esordito nella sua omelia il Cardinale Sepe. Un giorno di festa quello vissuto ieri durante il quale il Cardinale Sepe ha ringraziato Dio per il “dono della chiamata al diaconato di questi accoliti, e della loro volontà di scegliere di affiancare alla loro vita quotidiana, alla loro famiglia, al loro lavoro, l’annuncio del Vangelo ed il servizio nelle singole parrocchie”. Un cammino non facile quello dei neo diaconi: giovani ed uomini provenienti dalle periferie della città di Napoli ma tutti accomunati da una sola frase:

Gesù Cristo non è venuto per essere servito, ma per servire.

Uno dei principali moniti che il cardinale Sepe ha dato ai neo diaconi è proprio quello di “avere un occhio attento agli ultimi, a chi è in difficoltà. Siate aperti al servizio e la carità sia il vostro stile di vita”. La carità, la vera ancora di vita di un diacono: colui che aiuta il sacerdote, ma non solo. “Si è diaconi non solo fra le quattro mura della tua parrocchia, ma anche nella vita di tutti i giorni” – è la dichiarazione unanime dei 22 ordinati.

“Cari diaconi, uno degli aspetti più salienti della vita terrena di Gesù è stata la preghiera. Pregare è un elemento vitale della vita del cristiano. Pregate con le vostre famiglie, con le vostre comunità, quelle dalle quali provenite e quelle alle quali vi affideranno. La carità, il servizio, l’amore verso Dio Padre siano il vostro stimolo a fare sempre meglio e a rispondere sempre con il vostro fiero Sì, ad ogni chiamata, ad ogni progetto che Lui ha per voi” – ha concluso il cardinale. Dall’ECCOMI pronunciato da ogni neo diacono all’atto di presentazione al popolo di Dio radunato in Duomo, al SI' LO VOGLIO, pronunciato all’intera comunità dei credenti, a manifesto della “volontà di assumersi l’impegno di essere consacrati al ministero di Dio”, sino al SI LO PROMETTO come segno di obbedienza del diacono al Cardinale ed ai suoi successori. Un rituale che pone il diacono ad assumersi l’impegno davanti a Dio e alla sua Chiesa, un impegno che non può essere part – time, ma di totale dedizione alla Chiesa. Con l’imposizione delle mani ad ognuno dei 22, lo Spirito Santo è disceso effondendo grazia e potenza su tutti coloro che, d’ora in avanti, saranno i nuovi discepoli mandati da Cristo nelle nostre comunità, nelle nostre periferie, a dare un aiuto di peso non solo ai sacerdoti, ma anche a tutti coloro che ne hanno bisogno. La carità e il servizio, ancora una volta, sono stati il segno e le parole pronunciate all’atto dell’indossare la dalmatica, l’abito liturgico del diacono. Grande festa e gioia nelle loro parrocchie, ma anche per l’intera Diocesi di Napoli. Diacono Gerardo Farina