Prove di dismissione per il campo Tav

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LA STAMPA
VENERDÌ 23 DICEMBRE 2016
.
Novara città .49
EMERGENZA ABITATIVA
Nell’area destinata alle famiglie in difficoltà diminuiscono i residenti: ora sono 298
Mille
domande
nel nuovo
bando casa
n Costerà al
Comune 33 mila
euro la gestione
del nuovo bando generale per
l’assegnazione
delle case popolari, di imminente emissione.
L’ultima volta le
domande erano
Prove di dismissione per il campo Tav
A inizio 2017 saranno rimosse le casette vuote. Dibattito sui costi dei minori stranieri
CLAUDIO BRESSANI
ELISABETTA FAGNOLA
Da tempo non entra più nessuno, il Comune punta a chiudere
l’area entro il 2018 e nuovi interventi sono già previsti, ma il
campo Tav di Novara è ancora
un’emergenza sul tavolo dei
Servizi sociali. Così come è sul
tavolo anche la questione dei
minori stranieri non accompagnati a carico del Comune. Sui
numeri che raccontano le due
emergenze si è discusso a lungo
in Consiglio comunale, ma lo
scontro non è stato solo sui dati:
anche le politiche per risolvere
le due situazioni sono state oggetto di dibattito.
«Non entra più nessuno»
state raccolte e
vagliate direttamente da personale comunale,
ma l’attuale
scopertura
d’organico del
relativo ufficio
non lo rende più
possibile a fronte del carico di
lavoro previsto
(circa mille
domande). È
stato dunque
conferito l’incarico all’Atc Piemonte nord per
il supporto
[C. B.]
tecnico.
Marco Brusati, dirigente dei
Servizi sociali, lo ribadisce all’ingresso del campo Tav: «Negli ultimi due anni ci sono state
solo uscite - spiega -, entro fine
2018 dev’essere dismesso, queste casette non sono state progettate per durare nel tempo».
Secondo i dati forniti in Consiglio la scorsa settimana dal
sindaco in risposta a un’interrogazione del Pd, le persone
ospitate al campo Tav sono 298,
con 73 nuclei familiari, di cui 70
con almeno un figlio. Numeri in
diminuzione: dopo un numero
massimo di 560, al 31 ottobre
erano 317. Da quando è stato introdotta una quota minima
giornaliera in base al reddito,
sono stati incassati 6.300 euro,
usati per interventi di manutenzione, a fronte di una previsione di 13.600. Per chi pur potendo non paga è prevista la decadenza: i casi finora sono stati
quattro. Entro la fine del 2018 le
famiglie man mano dovranno
essere accompagnate verso altre soluzioni abitative. E già all’inizio del 2017 le «casette» un
tempo usate dai residenti come
cantine e depositi verranno
smantellate: «Lo faremo con
Assa e i detenuti del carcere di
Novara - ha anticipato Brusati,
-, ci costerà 6 mila euro per lo
smaltimento del materiale, invece di 170 mila. Quell’area ora
è diventata pericolosa, le baracche vanno rimosse».
Stranieri in comunità
Più complesso il quadro dei minori in comunità: al 15 novembre erano 116, più 9 mamme.
Il villaggio
L’inserimento costa al Comune
tra i 98 e i 138 euro al giorno: più
bassi i costi per i minori stranieri non accompagnati in comunità (89-110 euro) e in strutture a
bassa soglia (55-63 euro).
Per loro, il Comune riceve
dallo Stato un rimborso di 45
euro al giorno. Il costo complessivo di tutte queste accoglienze
nei primi dieci mesi del 2016 è
stato di 3 milioni 139 mila euro,
di cui un milione 179 per stranieri non accompagnati e 392
mila per strutture a bassa soglia. «Da luglio a oggi - ha sottolineato Canelli - sono arrivati 76
minori non accompagnati, di
cui solo 5 ancora oggi nelle
strutture: gli altri si sono allontanati». La soluzione di collocarli al dormitorio della Passalacqua costa circa 10 mila euro
al mese, usata da 5-6 ragazzi al
giorno. Per la consigliera Pd
Elia Impaloni, ex assessore ai
servizi sociali, un boomerang:
«Spendiamo 66 euro al giorno
pro capite. E perdiamo i 45 euro
di contributo statale perché
non è una struttura adeguata».
L’obiettivo
del Comune
è chiudere
il campo Tav
entro il 2018
avviando
le famiglie
residenti
in emergenza
abitativa
verso altre
soluzioni
Da un
massimo
di 560
ora
gli abitanti
sono 298
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UMBERTO BOCCA
L’esito della raccolta fondi «Facciamo la differenza»
Ad Accumoli un centro per le famiglie
grazie alla solidarietà dei novaresi
Una struttura destinata ai
bambini e alle famiglie della
cittadina di Accumoli. È stata realizzata con l’iniziativa
«Facciamo la differenza»,
una gara di generosità promossa dai Comuni di Novara,
Galliate, Romentino, Trecate, Cerano, Granozzo e Momo, con la collaborazione di
Provincia, Fondazione Banca
popolare di Novara per il territorio, Fondazione della Comunità del Novarese onlus,
ForLife onlus, Casa Alessia,
service Club, Croce rossa,
Protezione civile, Scorpions
Novara, Cri Galliate, Associazione nazionale Carabinieri, Uverp, Comitato di Solidarietà permanente. «Al 20
dicembre - precisa il sindaco
Alessandro Canelli - l’inizia-
Oltre 43 mila euro
Sono le donazioni di Comuni, associazioni, aziende e
fondazioni raccolte sul conto attivato per i terremotati
tiva ha raggiunto i 43 mila e
487 euro. Di questi 14.815 sono
stati utilizzati per dotare il comune di Accumoli di un centro
polifunzionale». La spesa totale del centro era di 44.815 euro,
raggiunti grazie a 20 mila donati dall’associazione For Life
e 10 mila da Comoli Ferrari.
Restano quindi fondi sul conto
corrente comunale: «Abbiamo
disposizione altre risorse, che
potremo usare per altri interventi. Per questo abbiamo già
attivato un contatto con Norcia». I sindaci delle località che
hanno fatto squadra in questa
gara di generosità hanno sottolineato «l’importanza di una
collaborazione fra Comuni al
di là delle appartenenze politiche, perché quando ci sono
problemi così importanti bisogna farlo insieme». Luca Zacchi, della Fondazione Banca
Popolare, ha rimarcato che «la
Fondazione non poteva mancare a una iniziativa così importante; adesso occorre continuare per mettere in campo
altre azioni».
[M.G.]
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