Mamme aronesi in difesa del punto nascite di Angera

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LA STAMPA
SABATO 10 DICEMBRE 2016
Orta
Mamme aronesi in difesa
del punto nascite di Angera
Stasera la cena
con le lenticchie
di Giacobbe
Ticino è anche presidente della
Provincia di Novara: «Ho accettato l’invito del sindaco di
Angera perché l’ospedale è un
punto di riferimento anche per
la nostra provincia. Non entro
nel merito della sanità regionale lombarda, ma è certo che
qualsiasi decisione vada a toccare il territorio debba essere
prima approfondita con i sindaci che ne sono l’espressione». Alla manifestazione c’era
anche il sindaco di Arona, Alberto Gusmeroli: «Ho partecipato per solidarietà alle mamme piemontesi. La Regione
Lombardia ha chiesto per due
volte invano al ministro Beatrice Lorenzin la deroga per mantenere aperto il punto nascita».
Se per un piatto di lenticchie
Esaù vendette la primogenitura al fratello Giacobbe
chissà cosa avrebbe dato per
essere stasera a cena sul lago
d’Orta davanti non ad una,
ma ad almeno una decina di
specialità risalenti, almeno
idealmente, all’Antico Testamento. È la «Cena della Bibbia», tradizionale appuntamento pre natalizio voluto
dal consorzio delle pro loco
dei Due Laghi nell’ambito del
progetto «Interreg» per la
salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità. Un
programma europeo che ha
portato alla riscoperta di varietà a rischio e adesso finite
non solo negli orti di biblica
ispirazione, ma anche nei
menù di alcuni ristoranti.
Come il «Bocciolo» di Orta
dove stasera gli chef Agostino e Alberto Pullano prepareranno oltre alla zuppa di
lenticchie e spinaci anche le
polpettine verdi ebraiche ai
petali di carciofo, la za’atar,
gli spaghetti di zucca e il
pompelmo del beduino, la faraona alla melgarana glassata. «È un evento che richiama ogni anno appassionati
provenienti dal Piemonte,
Lombardia e dal vicino Canton Ticino - osserva Fabrizio
Morea presidente del consorzio - prendendo spunto da
alcuni versetti biblici, dalle
leggende di un tempo i nostri
amici cuochi ci propongono
piatti di cui si era persa memoria e che invece vale la pena di scoprire».
[V.A.]
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Protesta ieri mattina contro
la chiusura della maternità e
della pediatria all’ospedale
«Carlo Ondoli» di Angera. I
reparti sono un punto di riferimento anche per numerose
giovani famiglie del Novarese
e del Vco. Alla manifestazione
di ieri c’erano infatti pure i
sindaci di Castelletto Ticino,
Matteo Besozzi, e di Arona,
Alberto Gusmeroli.
Sfiorati i 500 parti
Nel 2015 i parti ad Angera sono stati circa 480 invece dei
500 indicati dalla legge per
restare aperto: «Non essendo
giunta la deroga da parte del
Ministero della Salute»,
l’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) della Valle
Olona ha disposto agli inizi di
dicembre la chiusura del punto nascite e, «per mancanza
di pediatri», anche della pediatria. Dal 6 dicembre in poi
stop ai ricoveri. Ormai i pediatri, le ostetriche, i ginecologi e gli infermieri dei due reparti aspettano un trasferimento nei vicini ospedali di
Busto Arsizio o Gallarate:
«Ventisette mamme – spiega
Valentina Baccaglio di Castelletto Ticino – stavano finendo il corso pre-parto. In
vista del termine fissato, avevano iniziato ad ambientarsi
con la struttura e il personale,
come si fa in questi casi. Ora
devono cercare in tutta fretta
un altro posto dove partorire». Non solo. Ci sono anche
La protesta delle mamme davanti all’ingresso dell’ospedale
tante giovani mamme che hanno perso il loro punto di riferimento anche dopo il parto: «Ho
avuto un figlio a gennaio – continua Valentina –, ma continuavo a rivolgermi all’ospedale che
è piccolo ma molto accogliente.
È una grossa perdita per il territorio a cui noi mamme ci opponiamo». Per questo si è costituito il gruppo di Facebook
«Mamme uniamo le nostre forze per far riaprire il punto nascite e pediatria» che in poco
tempo ha già raccolto oltre
2800 mila consensi.
I sindaci novaresi al corteo
Molti sindaci hanno partecipato ieri al corteo di protesta con
oltre 500 persone. Il sindaco
Matteo Besozzi di Castelletto
Novara e provincia .47
Al confine
Ieri la manifestazione contro la chiusura
CINZIA BOVIO
ARONA
.
Il distributore
della Kuwait
è nel territorio di Fara
Novarese,
il concorrente
della Vega
in quello di
Borgomanero
Borgomanero, Kuwait ha fatto ricorso
La guerra dei distributori
finisce davanti al Tar
La «guerra dei distributori»
finisce in Tribunale. La Kuwait Petroleum Italia ha presentato ricorso al Tar contro
l’autorizzazione che è stata
rilasciata dal Comune di Borgomanero, dalla Provincia e
dai vigili del fuoco per un nuovo distributore ai confini tra
Borgomanero, Briga Novarese e Gozzano.
Da anni, sulla provinciale
229 del lago d’Orta, nel territorio di Briga Novarese, c’è
un grande distributore della
Kuwait; pochi mesi fa, sull’altro lato della strada, a pochi
metri dall’impianto esistente,
è stato aperto un altro grande
impianto di erogazione di carburante, col marchio Vega:
questo secondo distributore
è però collocato nel territorio
di Borgomanero. Nel ricorso
al Tar Kuwait Petroleum ha
presentato l’istanza anche
nei confronti di Vega per ottenere l’annullamento dell’autorizzazione commerciale e
del permesso di costruzione
dell’impianto. In seguito alla
causa, il Comune di Borgomanero ha affidato l’incarico
della rappresentanza legale all’avvocato Francesco Paolo Videtta di Torino. «Kuwait - dice
l’assessore all’Urbanistica Pier
Franco Mirizio - contesta una
serie di elementi, come ad
esempio il numero di parcheggi realizzato da Vega e l’accesso
carraio sulla provinciale; il Comune di Borgomanero, così come la Provincia e i Vigili del
Fuoco, non hanno fatto altro
che applicare la normativa regionale, che non prevede limiti
per quanto riguarda le distanze fra un impianto e l’altro, ma
soltanto delimita il numero dei
distributori entro un’area. Nel
nostro caso poi, le norme sono
state rispettate da Vega in modo preciso; per quanto riguarda i parcheggi siamo stati ancora più rigorosi della norma
regionale. Il problema ovviamente nasce dalla vicinanza
dei due impianti, che li mette in
competizione, ma questo fa
parte delle leggi di mercato; a
noi compete esclusivamente la
applicazione puntuale della
normativa specifica, ed è quello che abbiamo fatto».
[M.G.]
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