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Anno XII - n.46 - 14 dicembre 2016
Milano abbraccia
la Next Gen ATP
Ecco come sarà la “Scala”
delle nuove star del tennis
Pag.4
Lorenzi, un anno magnifico e nozze da n.1
Siamo andati a trovare
a Siena l’azzurro che
sabato si sposa con Elisa
Pag.4
Rivoluzione Fit-Tpra:
ecco le regole 2017
Nuovo limite di classifica a 4.4
e calendario come l’Atp
Pag.19
Servizio e rotazioni:
impara tutti i segreti
Inclinazioni della racchetta
e punti d’impatto: così batti meglio
Pag.22
GLI ALTRI CONTENUTI
Scudetti: Genova luna... Park
e grande Prato... rosa. Foto
e protagonisti della A1 pag.14 e 16
Prima pagina: Dalla parte dei giovani Pag.3
Terza Pagina: Milano prima della Next Gen Pag.6
Tennis in tv Pag.10 - Numeri della settimana Pag.12
Racchette e dintorni: le prime chicche del 2017 Pag.25
Regola del gioco: Si può guardare il segno? Pag.27
A Natale regala
gli Internazionali BNL d’Italia!
ROMA, Foro Italico | 10-21 maggio 2017
#ibi17
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prima pagina
Dalla parte dei giovani
di Enzo Anderloni - foto getty images
T
ra i primi 100 della classifica
Atp del 12 dicembre 2016 ci
sono 38 giocatori che hanno
già compiuto 30 anni. E solo
due che non ne hanno ancora 20. Non
deve stupire quindi se nello stesso
giorno, a Milano, Chris Kermode, il presidente dell’Atp stessa, ha descritto come “la più bella idea che abbiamo avuto
negli ultimi 20 anni” le prossime Next
Gen Atp Finals, ovvero l’evento di fine
anno che dal 2017 metterà in campo i
più forti giovani emergenti del circuito
professionistico, dai 21 anni in giù.
Serviva un’idea forte per provare a invertire la tendenza, alla quale dovrà seguire una serie di ulteriori cambiamenti nel sistema. E nella Sala dell’Orologio
di Palazzo Marino, diventata per un’ora
e mezza il centro del mondo del tennis,
si è parlato anche di questi, a cominciare da una diversa distribuzione
nelle prossime stagioni di punti
e dollari, meno polarizzata verso
l’alto, verso chi vince. Si sta studiando
una migliore redistribuzione per sostenere la crescita di chi si piazza, di chi si
impegna in salita.
L’attuale meccanismo infatti sta bloccando il ricambio generazionale e il
motivo è semplice da comprendere.
L’evoluzione degli studi nel campo della
programmazione, della strategia, dell’allenamento (fisico e mentale), della medicina e dei materiali permette oggi di
limare ogni dettaglio della performance
di un tennista. Esattamente come succede per una vettura di Formula Uno, una
MotoGP o barca da Coppa America. Così
i primi della classe hanno l’allenatore
vero e proprio (il Vajda di Djokovic, il
Piatti di Raonic, lo zio Toni di Nadal) ma
possono permettersi anche dei super
coach a supporto (di solito ex campioni) per ottimizzare l’approccio a grandi
eventi o obbiettivi (quello che è Lendl
per Murray, era Becker per Nole, sono
stati Moya e McEnroe per Raonic). Poi
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
c’è il preparatore fisico a tempo pieno,
il fisioterapista a tempo pieno, il preparatore mentale, l’incordatore personale,
il dietologo. E qualsiasi altro ausilio ci si
possa inventare per tirare un centimetro
più profondo, un chilometro all’ora più
forte, per aumentare la resistenza e il
recupero, per ridurre al minino il rischio
di infortuni. Tutto questo costa e tanto, ma se incassi 18 milioni di dollari di soli montepremi come ha fatto
Murray quest’anno spenderne anche
un paio per la squadra e le consulenze è
un ottimo investimento. E non pesa più
di tanto. Ma anche uno come lo spagnolo David Ferrer, che a 34 anni chiude al
n.21 avendo incassato 1.374.000 dollari, può tranquillamente investirne, per
ipotesi, 2/300 l’anno per il suo team. E
nonostante il suo modo di giocare molto usurante, rimanere ancora lì, competitivo grazie a un lavoro mirato, di qualità. Uno come Karen Khachanov, invece
non ha troppo da spendere: n.53 Atp
è solo 94° nella classifica dei guadagni
anche perché, per esempio, lavorando
per migliorare frequenta poco i tornei
di doppio come invece fanno per arrotondare tanti suoi colleghi più esperti
(e anziani) che ormai hanno dato il loro
meglio. Non ci si deve dunque stupire
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
A CURA DI
Sportcast srl
Via Cesena, 58 - 00182 Roma
[email protected]
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3
se i giovani fanno fatica a emergere: per
un Alexander Zverev, eccezione assoluta, che da n.24 del mondo è già arrivato
a incassare 1.370 mila dollari a 19 anni,
c’è un elenco infinito di giovani brillantissimi che per tentare la scalata spendono un sacco di soldi. Basti considerare che persino giovani fenomeni come il
russo Daniil Medvedev, n.99 del mondo,
o l’americano Frances Tiafoe, n.108, presenti nella lista delle 8 giovani star più
brillanti della Next Gen Atp, in un anno
di battaglie in giro per il mondo hanno
incassato rispettivamente 160.000 e
189.000 dollari (lordi). Nel ranking dei
“soldi” sono solo 177° e 166°. Di sicuro
non possono permettersi la squadra di
Murray. Ma nemmeno quella di Ferrer.
E dunque quando si confrontano con
la vecchia generazione non lo fanno
ad armi pari: devono sfidare la montagna in infradito. L’Atp finalmente se
ne è accorta. Il milione e 275 mila
euro di montepremi delle Next Gen
Finals di Milano, insieme ai riflettori
di tutto il mondo del tennis puntati su
di loro è un primo tentativo di sostenere davvero le forze nuove. Una sfida,
finalmente alla pari, tra gente con un
sacco di voglia di stupire. E di prendersi tutto il palcoscenico.
REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE
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Manoscritti e fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
REDAZIONE E SEGRETERIA
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dell’ 8 gennaio 2004
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
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e spedita via newsletter. Per riceverla
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next gen atp finals
Il torneo del futuro
Protagonista la nuova generazione, in campo e fuori. Il presidente Atp
Kermode: “Milano sa guardare avanti”. Binaghi: “Non potevamo portare
qui un torneo qualsiasi”. Il sindaco Sala: “La città farà la sua parte”
La presentazione
nella sala dell’Orologio
di Palazzo Marino: da sinistra,
Matteo Berrettini, Francesco
Soro, Antonio Rossi, Giuseppe
Sala, Angelo Binaghi, Chris
Kermode e Karen Khachanov;
sotto il primo rendering
dell’arena dove si giocherà
dal 7 all’11 novembre 2017
di
Gabriele Riva - foto F. Panunzio
D
ue passi più in là, la galleria
vestita per Natale e piazza
Duomo addobbata con tanto di albero fresco d’accensione. A Palazzo Marino, in una Sala
dell’Orologio adornata di tele del ‘600
e incorniciata dalle telecamere delle
tv, ecco la prima uscita milanese delle
Next Gen Atp Finals 2017.
Dopo la presentazione al mondo durante il Masters londinese, è stata la
volta della città ospitante. A togliere
il velo sull’evento che si giocherà dal
7 all’11 novembre prossimo c’erano
il sindaco Giuseppe Sala, il presidente Fit Angelo Binaghi e il presidente
dell’Atp Chris Kermode, ma anche Antonio Rossi, assessore allo sport e alle
politiche giovanili di Regione Lombardia, Francesco Soro, capo di gabinetto CONI e presidente di SportCast (la
società editrice di SuperTennis) e due
rappresentanti “del campo”. Al lato destro del tavolo, fronte alle telecamere,
c’era Karen Khachanov, n.53 al mondo,
al sinistro il romano Matteo Berrettini,
uno di quelli che sta lavorando sodo per
cercare di arrivare al sogno.
Milano farà la sua parte
Un sogno che comincia a prendere forma, grazie anche ai rendering e ai primi
progetti svelati. Riguardano il polo fieristico di Milano, zona Rho, stretto parente del successo targato Expo: il tutto
prenderà vita nel Padiglione 1, su una
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superficie di 17 mila metri quadrati.
È un torneo pensato per le nuove generazioni e con le nuove generazioni (come tra l’altro ha tenuto a sottolineare durante la presentazione
il presidente di SportCast Francesco
Soro), quindi la location sarà molto
interattiva. A partire dall’ingresso
all’impianto: il pubblico passerà attraverso una riproduzione del tunnel
next gen atp finals
degli spogliatoi, tanto per cominciare.
Parola d’ordine interattività, che fa rima con tecnologia. E Milano farà la sua
parte, come assicura il padrone di casa
Beppe Sala: “Si tratta - spiega il primo
cittadino - di un evento molto importante per noi, ci aiuterà ad accendere
ulteriormente i riflettori su una città
che sta vivendo un momento magico.
Lavoreremo - prosegue Sala - per creare
una struttura che vada dalla parte degli
atleti ma pensando a un luogo di svago
e avvicinamento allo sport, per la gente, per le famiglie”.
Un torneo speciale
Che sarà un torneo speciale ormai è
chiaro. Lo conferma il presidente della
Fit Angelo Binaghi: “Scusate il ritardo
con cui riportiamo il grande tennis a
Milano dopo tante stagioni, ma non
potevamo portare a Milano un torneo
qualunque”. Anche perché la Lombardia nella geografia del tennis non
è una regione qualunque: “Qui c’è la
maggior diffusione del nostro sport,
parliamo di circa il 20 per cento dei
tesserati totali. Mentre se consideriamo l’intero Nord Italia, si tratta di più
della metà del bacino di riferimento complessivo”. L’asse portante del
nuovo progetto è la partnership tra
Fit e Coni Servizi, già fonte del successo degli Internazionali BNL d’Italia.
“Arriviamo in forze perché insieme a
noi ci sarà l’Atp - aggiunge Binaghi -,
il che è un grande onore e motivo di
soddisfazione, ma pure una garanzia
per il futuro del torneo. Ci sono tutti i
requisiti perché Milano torni a essere
protagonista”.
Guardare avanti
Già, perché come ha detto a Palazzo
Marino il presidente dell’Atp Chris
In alto, la mappa dei 17 mila metri quadri
del padiglione 1 del polo fieristico
di Milano-Rho, a pochi passi dall’area
Expo. Tre i campi da tennis allestiti,
tra cui al centro l’arena da 5.500 posti
a sedere, megaschermo e palchi autorità.
Le linee rosse indicano i percorsi
per il pubblico dall’ingresso
(in alto a destra) fino agli spalti
passando per l’area commerciale.
Qui sopra, un rendering dell’area
commerciale dedicata al pubblico
Kermode, “Milano è la città che più
di tutte sa guardare al futuro. Volete
sapere che cosa penso di questa manifestazione? Che sia la miglior cosa che l’Atp ha pensato e realizzato
negli ultimi vent’anni. Ci lavoriamo
da quasi due anni, e abbiamo cominciato a svilupparla perché vogliamo
raccontare la generazione futura,
questi ragazzi vinceranno le Atp Finals di Londra un giorno non molto
lontano, eppure adesso devono fare
i conti con un livello medio altissimo nel circuito. Da qui la necessità
- precisa Kermode con il suo accento
molto british - di creare una vetrina
esclusiva”.
Connettersi con i giovani
Ma non solo c’è una nuova generazione di giocatori da spingere, c’è anche
una nuova generazione di fan. “E a
loro dobbiamo pensare, sperimentan-
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do e innovando - sottolinea Kermode
-. Ma non è mia intenzione dettare
dall’alto le linee guida, nessuno coi
capelli grigi dovrebbe farlo. Dovremo
invece ascoltare molto che cosa vogliono gli appassionati di nuova generazione”. Sarà un torneo che strizzerà
gli occhi ai giovani dunque, non solo
in campo: “Questo evento - aggiunge
Francesco Soro - ci dà una chance in
più di connetterci con queste nuove
generazioni. È importante perché si
tratta del primo evento totalmente
pensato per loro e con loro”. Gli fa eco
Antonio Rossi, cinque medaglie olimpiche da canoista prima dell’esperienza politica in Regione: “Al di là della
delega alle politiche giovanili, io sono
molto legato ai giovani quindi trovo
questa manifestazione particolarmente azzeccata e trovo che Milano sia la
sede ideale”.
Giocatori fantastici
E poi c’è chi andrà in campo e chi proverà ad andarci. Karen Khachanov,
dall’alto del suo n.52 Atp sarà uno dei
probabili protagonisti: “È un’emozione
far parte di un gruppo di giocatori così, perché sono i migliori della generazione futura. Non vedo l’ora di tornare
in questa città per scendere in campo e
vivere le Next Gen Atp Finals”. Tra coloro che lotteranno per essere protagonisti, magari con una wild card, anche
il romano Matteo Berrettini, che a fine
stagione ha preso lo scalpo dell’ex n.5
Atp spagnolo Tommy Robredo. “Sarebbe bellissimo potersi confrontare con
i migliori della mia età - ha detto l’azzurro -, e oltretutto farlo in casa. Vorrei ripagare gli sforzi della Fit, che sta
investendo molto su di me”. L’appuntamento, per tutti, è per il 7 novembre.
In campo e fuori.
terza pagina
Quella Milano da bere
prima della Next Gen
Il grande tennis torna sotto la Madonnina dopo i fasti degli Anni ’70, ’80 e ’90.
Da Borg a Becker, da Lendl a McEnroe, senza dimenticare nel 2001 il primo
titolo Atp di Roger Federer. E le grandi sfide di Davis al Forum d’Assago...
di Cristian Sonzogni - foto Getty images
sempre’ perché fu il primo nel circuito
maggiore. Roger rischiò non poco, quel
giorno al Palalido contro il francese Julien Boutter, ma chiuse al decimo game
del terzo e conquistò un torneo che di
lì a poco sarebbe sparito dai radar ATP.
M
ilano e il tennis hanno una
lunga storia comune da raccontare. Una storia che, per i
tornei pro dell’Era Open, comincia nel 1973 con la vittoria di Marty
Riessen in una finale a stelle e strisce
contro Roscoe Tanner. È il primo evento ma pure una sorta di prova generale
per qualcosa che decollerà più avanti,
per la precisione nel 1978. In quell’anno l’Orso Borg mette il suo sigillo e apre
una stagione d’oro, quella in cui una
Milano sempre più brillante sulla scena
internazionale, diventa punto di riferimento anche per le migliori racchette
del mondo, tra il vecchio Palasport di
San Siro, Palalido, PalaTrussardi e Forum di Assago. Qualche nome? John
McEnroe, a segno per quattro volte.
Ma pure Vilas, Lendl, Becker, Edberg. Il
meglio, insomma, con dieci vincitori di
Slam nell’albo d’oro.
Tanto che oggi Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali d’Italia ma pure
a capo della macchina organizzativa
meneghina di allora, è portato a dire
che “A quei tempi il Foro Italico era
un gradino sotto, perché Milano accoglieva anche i campioni d’Oltreoceano,
come Jimmy Connors, che invece nella Capitale non andavano perché non
amavano la terra battuta”.
La finale di Davis ‘98
Sopra, lo svedese Robin Soderling vince
l’ultima edizione del torneo Atp di Milano,
nel 2005. Sotto, quattro anni prima Roger
Federer sempre a Milano vince il primo
titolo in carriera in finale su Julien Boutter
I tornei junior
La prima di Re Roger
A inizio Anni Novanta, mentre Lendl
e Becker rimangono protagonisti, c’è
un giocatore italiano che fa gridare al
campione. Si chiama Omar Camporese,
è di Bologna e si porta in dote un diritto
tra i più veloci del circuito. Nel 1992, al
Forum di Assago, batte in finale Goran
Ivanisevic e porta per la prima volta la
bandiera italiana a sventolare sul gradino più alto del podio. Il successivo
a riuscirci sarà Davide Sanguinetti, nel
L’ultima edizione è del 2005, quando lo
svedese Robin Soderling fa valere i suoi
colpi pesanti a scapito dei tocchi felpati di Radek Stepanek. Quella dell’anno
precedente, tra il francese Dupuis e il
croato Ancic, fu invece l’unica finale in
cui si affrontarono due tennisti esclusi
dal seeding. Prima del francese avevano vinto, senza essere testa di serie,
Edberg (1985), Camporese (1992), Sanguinetti (2002) e Verkerk (2003). Milano ha vissuto - ovviamente - pure le
imprese delle nostre Nazionali. Anche
se l’ultimo ricordo, quello della finale
di Coppa Davis del 1998 persa con la
Svezia al Forum di Assago, non è esattamente dolce per i nostri colori. Poi
tante esibizioni, le ultime con i grandi
campioni di oggi: Djokovic, Nadal, Serena e Venus Williams, Sharapova, Pennetta e Fognini.
2002 ai danni di un certo Roger Federer. Quel Federer che in realtà già nel
2001 (al ritorno del torneo dopo una
pausa di tre stagioni) si era portato a
casa il titolo, particolarmente importante nella carriera del ‘Migliore di
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Campioni che in realtà, Milano, la conoscono bene fin da giovanissimi, considerato che la maggior parte di loro è
passata dai campi del Tc Bonacossa di
Via Arimondi per quello che è considerato il ‘quinto Slam’ under 18: il Trofeo
Bonfiglio, Campionati Internazionali
d’Italia Juniores. Magari non tutti lo
hanno vinto, come accadde a Sua Maestà Roger Federer, che si fermò nei
quarti, ma fin da teenager Milano è tappa obbligata verso il tennis di vertice. Il
primo passo è il Trofeo Avvenire, under
16 del TC Ambrosiano. Il secondo è il
Bonfiglio. Il terzo, dal 2017, saranno le
Next Gen ATP Finals.
il personaggio
Un Lorenzi di... vino
Nell’anno del best ranking (n.35) e del primo titolo Atp (Kitzbuehel), il n.1
d’Italia si racconta davanti a un calice di rosso: tra la voglia di migliorarsi
ancora e il matrimonio con Elisa, la donna della vita, tra pochi giorni...
Paolo Lorenzi, 35 anni il 15 dicembre, è nato a Roma. In carriera ha vinto 18 tornei
Challenger e un titolo Atp (Kitzbuehel 2016). Nelle ultime 52 settimane
ha guadagnato 1.090 punti del ranking; qui è con la futura moglie Elisa, avvocatessa
Giovanni Di Natale
A. Costantini
da siena,
foto
U
n calice di vino rosso, un
paio di amici, la fidanzata e
un buon pranzo. Basta poco
per essere felici. È questa la
bellezza e la magia di Paolo Lorenzi.
Il segreto del numero 1 d’Italia (n.40
Atp) è tutto nel suo essere normale.
Felice nella semplicità di una passione. Sia il tennis o il vino rosso, la
Fiorentina o le sneakers. Felice nel
vivere le strade e la magia della sua
Siena, roccaforte di ricordi ed emozioni, che sa di serenità e famiglia.
Girare la città con lui è un privilegio. Andare in campagna, tra vigneti
e cantine, una fortuna. Lorenzi è di
compagnia, nel senso più ampio del
termine. Riempie i silenzi, cancella
distanze e formalità. Un calice di
buon Chianti, in questo senso, è un
valido alleato. Se poi a produrlo sono gli amici di infanzia è anche meglio. “Il rosso mi piace - spiega Paolo
-, è il mio preferito. Quando sono a
casa non manca mai, Chianti e affettati toscani e io sto bene”.
La donna della vita
Di solito ci pensa Elisa, la donna
della vita, a regalargli questi vizi.
Angelo silenzioso e sorgente di felicità nella vita di Paolo, è lei l’ago
dell’equilibrio. Sempre un passo indietro, ma meravigliosamente presente. L’avvocatessa ha il cuore e la
passione della contrada dell’Istrice
(guai a parlarle del cappotto subito
dalla rivale Lupa quest’anno) e l’intelligenza delle grandi donne. “Per
me è fondamentale - spiega Paolo
cercando dolcemente il suo sguardo
-, è l’unica che riesca a farmi sorridere nei giorni bui. La mia serenità
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è figlia del suo sacrificio. Non la ringrazierò mai abbastanza”. La sposerà sabato prossimo, a Siena, nella
chiesa di San Raimondo al Refugio
a pochi passi dalla casa che abitano insieme da un paio di anni nella contrada del Nicchio. “Sarà una
grande festa”, senza rigide formalità, in pieno stile Lorenzi. Questo è
l’unico appuntamento sulla agenda
di Paolo. Non esistono vincoli nella
sua vita, solo scelte.
“Non programmo niente con più di
24 ore di anticipo, non prenoto neppure i ristoranti. Mi piace vivere alla
giornata e pensare che domani tutto
potrebbe essere diverso. Il tennis, in
questo, è perfetto. E così sono sempre pronto a tutto”. Il numero 1 d’Italia è il ritratto della genuinità, un
po’ Peter Pan un po’ Topolino, spensierato e gioioso nell’essere leader e
razionale. Un uomo che cresce con la
il personaggio
Paolo Lorenzi si divide
tra allenamenti e vita privata,
anche a pochi giorni dal
matrimonio. “A casa abbiamo
racchette dappertutto,
non sopporta di metterle
in cantina”, confessa
la futura moglie Elisa
consapevolezza di quanto sia importante ricercare la felicità. Era così anche da bambino. Con l’amico Pietro
Griccioli sfrecciava in bicicletta sui
saliscendi delle colline senesi, sognando una carriera nel tennis fatta
di titoli e gloria. Vedeva i trentacinquenni come “vecchi” e mai avrebbe
pensato di giocare così a lungo. Oggi, a 35 anni, ripercorre quelle stesse
strade in jeep, con un filo di barba,
una carriera al top e una telecamera a riprenderlo. Difficile non riderci
sopra mentre si brinda all’amicizia e
al futuro. Il tempo e l’età oggi hanno
una dimensione diversa.
Racchette ovunque
Estroverso come mamma Marina e
riflessivo come papà Marco, Lorenzi ha ricevuto dal fratello maggiore
Bruno il fuoco sacro della competizione. “Era più grande di me, per
convincerlo a giocare insieme dovevo essere bravo almeno quanto lui e
così ero costretto a esercitarmi più
del normale”. Un fuoco che non si è
mai spento, né sopito. Anche in questi giorni che profumano di fiori d’arancio gli allenamenti sono comunque al primo posto. C’è una stagione
da preparare al Centro Tecnico Fit
di Tirrenia, con la stessa routine e
lo stesso impegno di sempre. Matrimonio o meno. Elisa osserva con
rassegnazione e un sorriso, in fondo scegliendo Paolo sposerà lui e il
tennis. “Abbiamo racchette ovunque
in casa - spiega Elisa -, si rifiuta di
tenerle in cantina”. Per disegnare il
suo destino Lorenzi ha creduto in
se stesso e nel suo sogno oltre ogni
misura, anche quando a 26 anni era
lontano dalla top 100, supportato
“da una famiglia che ha alimentato
in ogni istante la mia convinzione”. Un sogno che ora, che è n.40
del mondo, è un presente e un futuro. L’obiettivo non cambia. “Migliorare di una posizione rispetto alla
stagione precedente - ripete Paolo
come fosse un mantra -. Se pensi
soltanto a mantenere il tuo status è
sicuro che farai un passo indietro,
perché gli altri lavorano duro per fare meglio di te”. E allora obiettivo 39
a fine 2017 (anche se il best ranking
è stato di n.35). Una sola posizione,
un traguardo realistico che fa tutta
la differenza del mondo. È la ricerca
della perfezione. Nel gesto e nella
performance.
Le sensazioni del campo
“Dobbiamo migliorare molto sul servizio. Il rendimento è troppo altalenante, devo salire con la percentuale delle prime, le poche volte che ho
servito sopra il 60% non ho mai perso. Questo fa capire quanto possa
crescere ancora”. Lo sa lui, lo sanno
il preparatore Stefano Giovannini e
il coach Claudio Galoppini, il gigante
buono incontrato “al momento giusto”, che lo ha portato dalla posizione 208 alla 35. Non c’è giorno in cui
Paolo non scenda in campo per allenarsi. A qualsiasi ora, anche all’alba
se necessario. Il 2016 ha regalato il
primo titolo Atp, a Kitzbuehel, dopo
9
i 18 challenger in bacheca, ma non
si è mai sazi di vittorie. “È stata una
grandissima emozione. Nel 2017 devo cercare di vincerne due, o un Atp
500. Sempre per la regola dell’uno
in più”. Un traguardo che diventa
immediatamente punto di partenza.
Ecco il mondo Lorenzi. Poi ci sono
i top player e quella voglia di confrontarsi con i più grandi. “Vorrei
batterli, è ovvio. Ma sono consapevole che prima bisogna riuscire almeno a metterli in difficoltà. Con
Murray a New York in parte ci sono
riuscito, ma mi rendevo conto che in
molti momenti avrei potuto giocare
diversamente e meglio”. Sensazioni
del campo. Quando fibre e tendini
sono spinti al massimo, è allora che
Paolo Lorenzi ascolta il suo tennis
e analizza, immagazzinando dati e
ricordi. “Non ho mai rivisto una mia
partita. Preferisco ascoltare le sensazioni sul campo. In ogni match si
può imparare tanto, non solo quando si perde, anche quando si vince. Il tennis è fatto di percezioni
e per questo non ho mai cambiato
racchetta o incordatura”. Eppure di
prove ne ha fatte. Telai, corde, impugnature. Tanti test, nessun cambiamento concreto. “Si cambia per
migliorare e io non ho mai trovato
una evoluzione che potesse assicurarmi risultati migliori mantenendo
le mie caratteristiche. Ho paura di
essere snaturato”. Un rischio troppo
grande. Per tutti. Il calice ora è vuoto. È tempo di tornare in campo. È
sempre ricerca della felicità.
il tennis in tv
A spasso per Siena col n.1
È
il n.1 d’Italia. Per la prima volta nel 2016 ha vinto un torneo del circuito maggiore. E
adesso, a coronamento di una
stagione indimenticabile, si sposa.
Lui è Paolo Lorenzi, e le telecamere di SuperTennis sono andate a seguirlo passo passo là dove è cresciuto, nella sua Siena. Vi faremo vivere
un’intera giornata in compagnia del
nuovo n.40 Atp, un ragazzo che ha
saputo stupire tutti con il lavoro duro e con un talento decisamente superiore alla media. L’appuntamento
con il n.1 d’Italia è per giovedì 15
dicembre alle ore 21.00. E per chi
dovesse perderselo, repliche il 16
alle ore 16.00, e sabato e domenica
alle 9.00.
Novità in arrivo
E intanto, nel mese che conduce
all’anno nuovo, SuperTennis lavora
anche a tante novità. Prima fra tutte
quella del nuovo studio di trasmissione, ma anche a rinforzare la sua
presenza digital. Chi segue i profili
social sa che nelle ultime settimane
sono partite delle dirette social, dal
profilo ufficiale Facebook dell’emittente (quello con il segno di spunta
blu accanto al nome dell’account)
con i volti del canale chiamati ad
approfondire argomenti tecnici, statistici o di puro “colore”. Insomma,
c’è molto in faretra per il 2017. Anche per questo, a dicembre, restate
sintonizzati.
Dicembre? Tutto da non perdere
c’è ancora Tennis Magazine
Ancora due appuntamenti: Tennis Magazine non vi lascia soli nemmeno durante le feste natalizie.
Anzi, tra mercoledì 22 e mercoledì 28 in prima serata andranno in onda le ultime due puntate
della seconda stagione dell’approfondimento tecnico dedicato a chi scende in campo. Come sempre
si parlerà di come migliorare i propri colpi e la propria condizione fisica, ma anche di racchette,
benessere e molto altro con i massimi esperti del settore.
Giovedì 15 lo speciale con Paolo Lorenzi alle 21.00
Giovedì 15
Venerdì 16
00:00 - Gavrilova vs
Ivanovic, WTA Roma
2015
03:00 - Relaoded
Coppa Davis Finale
04:00 - Murray vs
Cilic, ATP Queen’s
2016
06:00 - Pliskova vs
Muguruza, Wta Finals
Singapore 2016
08:45 - La Voce delle
regioni
09:00 - Circolando
Circolo del Tennis della
Vela
09:30 - A tu per Tu
con Knapp
09:45 - Roddick vs
Federer, Wimbledon
2009
14:00 - Kuznetsova vs
Cibulkova, WTA Finals
Singapore
16:15 - Tennis
Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - Federer vs Del
Potro, USOpen 2009
21:00 - A Tu per Tu
con Lorenzi
21:15 - La Voce delle
regioni
21:30 - Relaoded
Coppa Davis Finale
22:00 - Federer vs
Safin, ATP Roma 2001
01:00 - A tu per Tu con
Knapp
01:15 - Stosur vs
Shiavone, Roland
Garros 2010
03:30 - Volandri vs
Nalbandian, ATP Roma
2004
06:00 - Wozniacki vs
Radwasnksa, WTA
Tokyo 2016
08:45 - La Voce delle
regioni
09:00 - Tennis
Magazine
09:30 - Nadal vs
Nishikori, ATP
Barcellona 2016
11:45 - Relaoded Coppa
Davis Finale
12:45 - Kia Trophy
Master Finale
13:00 - Gaudio vs Coria,
Roland Garros 2004
16:30 - A tu per Tu con
Lorenzi
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - Sharapova vs
Li, WTA Roma 2012
21:15 - Tennis
Magazine
20:45 - La Voce delle
regioni
21:00 - Federer vs
Murray, Wimbledon
2012
Sabato 17
00:45 - Tennis
Magazine
01:45 - Bouchard vs
Kerber, WTA Roma
2016
04:00 - Relaoded
Coppa Davis Finale
05:00 - Pliskova vs
Mladenovic, Fed Cup
2016
08:45 - La Voce delle
regioni
09:00 - A tu per Tu
con Lorenzi
09:15 - Murray vs Del
Potro, Coppa Davis
2016
14:30 - Federer vs
Agassi, USOpen 2005
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - Circolando
Circolo del Tennis della
Vela
17:30 - Djokovic vs
Murray, Wimbledon
2013
20:45 - La Voce delle
regioni
21:00 - A tu per Tu
con Knapp
21:15 - Sharapova vs
Li, WTA Roma 2012
Domenica 18
09:00 - A tu per Tu
con Lorenzi
00:15 - Murray vs
Nischikori, Coppa
davis 2016
05:00 - S. Williams vs
Keys, Wta Roma 2016
06:15 - Tennis
Magazine
06:45 - Soderling
vs Federer, Roland
Garros 2010
08:45 - La Voce delle
regioni
09:00 - Sampras vs
Agassi, USOpen 2001
12:30 - Circolando
Circolo del Tennis
della Vela
13:00 - Nadal vs
Davydenko, ATP
Roma 2007
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - Tennis
Magazine
17:30 - Radwanska
vs Kuznetsova, WTA
Wuhan 2016
20:15 - Circolando
Circolo del Tennis
della Vela
20:45 - La Voce delle
regioni
21:00 - Zvonareva
vs Pennetta, USOpen
2009
23:30 - Reloaded
Finals Londra
Lunedì 19
00:00 - IPTL (replica)
02:30 - Reloaded
Master Londra
03:30 - Federer vs
Nadal, ATP Roma
2006
08:15 - Circolando
Circolo del Tennis della
Vela
09:00 - Tennis
Magazine
09:30 - Best of
gennaio 2016 Federer vs Dimitrov,
ATP Brisbane
11:45 - Best of
gennaio 2016 - Giorgi
vs Kerber, WTA
Brisbane
14:00 - Best of
gennaio 2016 Federer vs Thiem, ATP
Brisbane
15:15 - Best of
gennaio 2016 Azarenka vs Kerber,
WTA Brisbane
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - Best of
gennaio 2016 Federer vs Raonic,
ATP Brisbane
18:15 - Best of
gennaio 2016 Jankovic vs Errani,
WTA Sydney
21:00 - La Voce delle
regioni
21:15 - Best of
gennaio 2016 Fognini vs Tsonga, ATP
Auckland
23:00 - Best of
gennaio 2016 - Halep
vs Pliskova, WTA
Sydney
Martedì 20
05:30 - Best of
gennaio 2016 - ATP
Sydney
07:00 - Best of
gennaio 2016 - WTA
Sydney
08:00 - Best of
febbraio 2016 - Falla
vs Lorenzi, ATP Quito
09:00 - La Voce
delle regioni
09:15 - Best of
febbraio 2016
ATP Rotterdam
11:30 - Best of
febbraio 2016 - Tomic
vs Lorenzi, ATP Quito
13:30 - Best of
febbraio 2016 - Giorgi
vs Mladenovic, Fed Cup
15:15 - Best of
febbraio 2016 - Doppio
Germania vs Svizzera
16:45 - La Voce
delle Regioni
17:00 - Best of
febbraio 2016
ATP Rotterdam
19:15 - Best of
febbraio 2016 Fognini vs Del Bonis,
ATP Buenos Aires
21:45 - La Voce
delle regioni
22:00 - Best of
febbraio 2016 - Vinci
vs Ivanovic, WTA
San Pietroburgo
23:15 - Best of febraio
2016 - Nadal vs
Lorenzi ATP Buenos
Aires 2016
Mercoledì 21
05:00 - Best of
febbraio 2016
ATP Buenos Aires
07:15 - Best of
febbraio 2016 ATP
Rotterdam
08:45 - La Voce
delle regioni
09:00 - Best of
febbraio 2016
ATP Buenos Aires
11:45 - Best of
febbraio 2016
ATP Rotterdam
13:45 - Best
of febbraio
2016 - Vinci vs
Bencic, WTA San
Pietroburgo
15:00 - Best of
febbraio 2016
ATP Rio de Janeiro
16:45 - La Voce
delle Regioni
17:00 - Best of
febbraio 2016 Giorgi vs Petkovic,
WTA Dubai
18:00 - Best of
febbraio 2016
ATP Marsiglia
19:00 - Best of
febbraio 2016 Errani vs Svitolina
WTA Dubai
20:45 - La Voce
delle regioni
21:00 - Tennis
Magazine 39
21:30 - Best of
febbraio 2016 Errani vs Svitolina
WTA Dubai
22:30 - Best of
febbraio 2016
ATP Marsiglia
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
10
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Piacere di guidare
i numeri della settimana
Pliskova: 530 ace nel 2016
I primi 25 del ranking Atp
di Giorgio Spalluto
foto Getty Images
530
gli ace messi a referto
da Karolina Pliskova nel 2016. La n.6
del mondo ha vinto la classifica degli
ace staccando di quasi 250 lunghezze
la seconda, Serena Williams (338).
Sul gradino più basso del podio
Madison Keys (327).
308
i doppi falli commessi in stagione
da Kristina Mladenovic che sopravanza di soli
14 doppi errori la seconda in classifica, Petra
Kvitova autrice di 294 doppi falli. Al terzo posto
Jelena Ostapenko (268) che, tra le Top 50,
è colei che mette a referto più doppi falli
in termini percentuali: 8.6 ogni 100 servizi.
81,4 la percentuale di set vinti nel 2016
da Victoria Azarenka, che si è aggiudicata 53
parziali, perdendone soltanto 10. La bielorussa
è la migliore in questa classifica, davanti a
Serena Williams, il cui bilancio è di 78-16
(83%). Più staccata Agnieszka Radwanska,
3a con il 72.5% di set vinti. 4a la n.1 del mondo
Angelique Kerber con il 71% di set vinti.
368
i break conquistati nel 2016 da
Angelique Kerber negli 81 match disputati.
La tedesca ha conquistato 7 break in più
rispetto alla seconda di questa speciale
classifica, Dominika Cibulkova, che ha ottenuto
361 break. La migliore, per break conquistati
mediamente in un set, è però Vika Azarenka,
autrice di 2.24 break per set. Seguono
Radwanska (2.17) ed Errani (2.08).
6
le tenniste fuori dalle prime 100 ad aver
vinto un titolo Wta nel 2016: S. Peng (n.182
a Tianjin), Y. Duan (n.163 a Nanchang), F.
Schiavone (n.132 a Rio De Janeiro), O. Dodin
(n.132 a Quebec City), C. Buyukakcay (n.118
a Istanbul) e V. Golubic (n.105 a Gstaad).
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Andy Murray (GBR)
2
Novak Djokovic (SRB)
3
Milos Raonic (CAN)
4
Stan Wawrinka (SUI)
5
Kei Nishikori (JPN)
6
Marin Cilic (CRO)
7
Gael Monfils (FRA)
8
Dominic Thiem (AUT)
9
Rafael Nadal (ESP)
10
Tomas Berdych (CZE)
11
David Goffin (BEL)
12
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
13
Nick Kyrgios (AUS)
14 Roberto Bautista Agut (ESP)
15
Lucas Pouille (FRA)
16
Roger Federer (SUI)
17
Grigor Dimitrov (BUL)
18
Richard Gasquet (FRA)
19
John Isner (USA)
20
Ivo Karlovic (CRO)
21
David Ferrer (ESP)
22
Pablo Cuevas (URU)
23
Jack Sock (USA)
24
Alexander Zverev (GER)
25
Gilles Simon (FRA)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
12410
11780
5450
5315
4905
3650
3625
3415
3300
3060
2750
2550
2460
2350
2156
2130
2035
1885
1850
1795
1785
1780
1710
1655
1585
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Angelique Kerber (GER)
2
Serena Williams (USA)
3
Agnieszka Radwanska (POL)
4
Simona Halep (ROU)
5
Dominika Cibulkova (SVK)
6
Karolina Pliskova (CZE)
7
Garbine Muguruza (ESP)
8
Madison Keys (USA)
9
Svetlana Kuznetsova (RUS)
10
Johanna Konta (GBR)
11
Petra Kvitova (CZE)
12
Carla Suarez Navarro (ESP
13
Victoria Azarenka (BLR)
14
Elina Svitolina (UKR)
15
Timea Bacsinszky (SUI)
16
Elena Vesnina (RUS)
17
Venus Williams (USA)
18
Roberta Vinci (ITA)
19
Caroline Wozniacki (DEN)
20
Barbora Strycova (CZE)
21
Samantha Stosur (AUS)
22
Kiki Bertens (NED)
23
Shuai Zhang (CHN)
24
Caroline Garcia (FRA)
25
Daria Gavrilova (AUS)
12
Punti
9080
7050
5600
5228
4875
4600
4236
4137
4115
3640
3485
3070
3061
2895
2347
2252
2240
2210
2185
2170
2115
1977
1860
1765
1665
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
40
49
87
124
128
157
172
175
188
207
214
231
255
269
271
289
299
301
326
334
362
381
383
433
438
Nome
Paolo Lorenzi
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Thomas Fabbiano
Alessandro Giannessi
Luca Vanni
Stefano Napolitano
Federico Gaio
Marco Cecchinato
Matteo Donati
Lorenzo Giustino
Riccardo Bellotti
Salvatore Caruso
Andrea Arnaboldi
Filippo Volandri
Gianluigi Quinzi
Alessandro Bega
Lorenzo Sonego
Stefano Travaglia
Gianluca Mager
Edoardo Eremin
Matteo Viola
Walter Trusendi
Matteo Berrettini
Erik Crepaldi
Punti
1090
945
655
484
475
393
331
329
304
263
249
231
208
194
190
168
164
162
146
141
126
118
117
92
92
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
18
Roberta Vinci
2210
49
Sara Errani
1155
83
Camila Giorgi
769
102
Francesca Schiavone
642
145
Karin Knapp
398
215
Jasmine Paolini
245
236
Martina Trevisan
218
282
Jessica Pieri
165
295
Anastasia Grymalska
157
327
Georgia Brescia
129
334
Camilla Rosatello
120
355
Martina Di Giuseppe
108
360
Cristiana Ferrando
105
363 Giulia Gatto-Monticone 105
374
Claudia Giovine
100
379
Martina Caregaro
96
407
Angelica Moratelli
86
419
Nastassja Burnett
81
460
Corinna Dentoni
70
468
Alice Matteucci
67
469
Alberta Brianti
66
487
Deborah Chiesa
63
512
Alice Matteucci
57
541 Anna Giulia Remondina
52
554
Camilla Scala
49
finali di serie a1
È luna Park: Genova esulta
Battuti gli “invincibili” campioni in carica di Forte dei Marmi (4-2): a Montecatini
si celebra il primo scudetto del club guidato al successo da Arnaboldi
e Nielsen. Ma il doppio decisivo porta la firma dei due liguri Mager e Giannessi
foto di
Antonio Costantini
È
il Park Tennis Genova il nuovo campione d’Italia, per la
prima volta nella sua storia.
Nella finale che ha assegnato
lo scudetto della Serie A1 maschile
a squadre 2016, andata in scena al
Palaterme di Montecatini, il club della Lanterna si è imposto per 4-2 sul
Tennis Club Italia Forte dei Marmi,
campione uscente, arrivato imbattuto alla sfida per il titolo. È stato il
doppio formato da Alessandro Giannessi e Gianluca Mager, entrambi
liguri, a firmare il punto decisivo: i
due hanno battuto per 6-3 6-4 non un
duo qualsiasi, ma Paolo Lorenzi e Filippo Volandri.
Decisivi, dopo il 2-2 nei singolari, ancora una volta proprio i doppi. Infatti anche il primo dei due incontri di
specialità in programma aveva visto
l’affermazione per 6-4 6-3 di un team
genovese, quello formato da Frederik
Nielsen (ex campione di specialità a
Wimbledon nel 2012) e Andrea Arnaboldi ai danni di Matteo Marrai e
Walter Trusendi. La seconda e decisiva giornata della finale si era invece
aperta con il successo di Matteo Marrai, beniamino del tifosi versiliesi, su
Gianluca Mager per 6-3 3-6 6-1. Poi
però Andrea Arnaboldi aveva riportato il risultato in parità battendo per
6-4 7-6(5) nel match tra numeri 2 Filippo Volandri. Il Park Genova aveva
messo la testa avanti in apertura grazie al danese Frederik Nielsen, che nel
primo singolare aveva sconfitto per
7-6(9) 6-2, in poco meno di un’ora e
tre quarti di gioco, Walter Trusendi.
Poi era arrivato il pareggio di Forte
dei Marmi firmato da Paolo Lorenzi
che nel match-clou tra i due numeri
1 si era imposto per 6-2 4-6 6-3 su
Alessandro Giannessi.
Battaglia di nervi
“È stata una battaglia di nervi”, ha
detto Tommaso Sanna, capitano del
Sopra e a sinistra,
la festa scudetto
del Park Tennis
Genova con tanto
di selfie. Sotto,
il danese Frederik
Nielsen, specialista
del doppio;
a fianco, il mancino
brianzolo Andrea
Arnaboldi
Risultati: Genova domina nei doppi
Tennis Club Italia Forte dei Marmi - Park Tennis Genova 2-4
Frederik Nielsen (G) b. Walter Trusendi (F) 7-6(9) 6-2, Paolo Lorenzi (F) b. Alessandro Giannessi (G)
6-2 4-6 6-3, Matteo Marrai (F) b. Gianluca Mager (G) 6-3 3-6 6-1, Andrea Arnaboldi (G) b. Filippo
Volandri (F) 6-4 7-6(5), Andrea Arnaboldi/Frederik Nielsen (G) b. Matteo Marrai/Walter Trusendi (F)
6-4 6-3, Alessandro Giannessi/Gianluca Mager (G) b. Paolo Lorenzi/Filippo Volandri (F) 6-3 6-4.
14
finali di serie a1
giovani
Tutta la rosa
dei campioni 2016
15
Park Genova. A confermarlo pure il
terzo singolare della sfida, che si è
giocato più sul piano della tensione
emotiva che sull’aspetto tecnico. Lì
Matteo Marrai aveva confermato di
essere, oltre che bandiera del team,
anche uomo fondamentale per il Tc
Italia, sovvertendo il pronostico nei
confronti di Gianluca Mager, oggi
n.337 Atp. Anche se ha cessato l’attività internazionale lo scorso anno,
il 30enne toscano si è dimostrato
fondamentale in questo campionato, vincendo così la sua dodicesima
partita su 14 disputate in A1 (8-1 in
singolare).
Un Arnaboldi in più
Il suo punto se l’è dovuto sudare, e
in qualche modo conquistarselo più
volte, pure Andrea Arnaboldi: la sua
sfida con Filippo Volandri, chiusa per
6-4 7-6(5), ha visto il 27enne canturino sempre solido e sul pezzo, come
nei quattro punti consecutivi vinti
nel tie-break finale, contro un “Filo” a
tratti davvero impressionante. “Questa superficie mi piace e mi trovo bene anche se i rimbalzi sono rapidi”
- ha commentato a fine match il brianzolo -. Ho risposto bene e soprattutto
sono riuscito a rimanere concentrato
quando Volandri ha alzato molto il livello del suo tennis. Sono davvero felice per questa vittoria. Siamo un bel
gruppo e sono contentissimo di far
parte di questa squadra”.
Ecco la rosa completa dei Campioni d’Italia 2016:
Fabio Fognini, Alessandro Giannessi, Andrea Arnaboldi, Gianluca Mager, Pablo Andujar, Gianluca
Naso, Frederick Nielsen, Luca Prevosto, Alessandro
Ceppellini, Pietro Ansaldo, Luigi Sorrentino, Kevin
Albonetti, Pietro Bennasso, Enrico Wellenfeld, Emanuele Ceppellini, Tommaso Sanna, Diego Nargiso.
Capitano: Tommaso Sanna.
Presidente: Filippo Ceppellini.
La vittoria dei... liguri
Sarà stato il vantaggio, sarà stato il
profumo di scudetto ma la coppia
tutta ligure targata Park Genova che è
scesa in campo sul 3-2 è subito apparsa “bellicosa”. Alessandro Giannessi e
Gianluca Mager sono partiti a razzo,
poi hanno saputo contenere il ritorno di due giocatori esperti come Paolo Lorenzi e Filippo Volandri. Fino a
uno scudetto tutto alla genovese: “È
davvero una sensazione meravigliosa - ha confessato Giannessi -, erano
tanti anni che ci provavamo: adesso
ce l’abbiamo fatta”. Tanta gioia anche per Mager che, come Giannessi,
era stato sconfitto in singolare. “Sono
contento soprattutto perché a questo
circolo devo tanto, e per me è un onore aver vinto lo Scudetto”. Lacrime di
felicità anche per Gianluca Naso, che
quest’anno ha annunciato il ritiro e
che in questa finale ha fatto da coach un po’ a tutti: “Quest’anno abbiamo vinto perché abbiamo saputo far
gruppo, eravamo tutti unitissimi: non
piansi nemmeno quando vinsi il titolo Under 14 ma questa volta non ho
potuto farne a meno. Certo, mi sarebbe anche piaciuto scendere in campo
ma questa superficie così veloce non
è adatta per il mio gioco”.
“Risultato bellissimo”
Entusiasta Filippo Ceppellini, presidente del Park Genova: “È un risultato bellissimo. Inseguivamo questo
La premiazione dei secondi classificati del Tc Italia Forte
dei Marmi; a destra, i due toscani Paolo Lorenzi e Filippo Volandri
15
Gli ultimi 10 club
nell’albo d’oro
2005 - Geovillage SC Olbia
2006 - Capri Sports Academy
2007 - Capri Sports Academy
2008 - Capri Sports Academy
2009 - Capri Sports Academy
2010 - Canottieri Aniene Roma
2011 - Castellazzo Tennis Club
2012 - Tc Italia Forte dei Marmi
2013 - Società Tennis Bassano
2014 - Canottieri Aniene Roma
2015 - Tc Italia Forte dei Marmi
2016 - Park Tennis Genova
scudetto da tanti anni. Sono stati due
giorni meravigliosi, ma complimenti
anche a Forte dei Marmi”. Già, il club
toscano imbattuto in campionato (non
aveva mai nemmeno pareggiato: 8 sfide, 8 vittorie) non è riuscito a riconfermarsi campione d’Italia: “Succede,
non si può sempre vincere – ha detto
Paolo Lorenzi -. Complimenti a loro:
hanno giocato meglio”. Gli fa eco Filippo Volandri: “Peccato, perché ci tenevamo davvero tanto a confermarci.
Certo, la superficie era molto veloce,
ma lo era anche per loro. Il prossimo
anno? Sarà dura con le nuove regole
che prevedono che i ‘vivai’ devono
essere Under 30”. Intanto si riparte
dalla festa, dalla gioia e dalle lacrime
del Park, che quest’anno va sulla luna.
Con lo Scudetto cucito al petto.
finali di serie a1
C’è un grande Prato... rosa
Terzo scudetto in 4 anni per le ragazze capitanate da Carla Mel. Il successo
è arrivato nella finale di Montecatini ancora una volta sul Tc Genova 1893.
Decisive Corinna Dentoni e Maria Elena Camerin: “Siamo un gran gruppo”
foto di
Antonio Costantini
T
erzo scudetto in quattro anni per il Tennis Club Prato.
Nella finale del Campionato
di Serie A1 a squadre femminile andata in scena sul veloce
indoor del Palaterme di Montecatini
le toscane hanno battuto per 3-1 il
Tennis Club Genova 1893 contro il
quale si sono sempre giocate il titolo negli ultimi quattro anni. Il punto decisivo porta la firma di Maria
Elena Camerin e Corinna Dentoni
che hanno sconfitto in doppio per
7-6(2) 6-3, in un’ora e mezza di gioco, Alberta Brianti ed Alice Balducci. In precedenza, nel match che ha
aperto il programma, sempre Corinna Dentoni (toscana trapiantata a
Milano) aveva superato per 7-5 6-2,
in un’ora e quaranta minuti di gioco,
Alice Balducci regalando il vantaggio al club campione in carica.
Nel primo match la “veterana” Camerin aveva battuto per 7-5 6-1, in
un’ora e quaranta minuti, la giovane Ludmilla Samsonova (russa di
nascita ma italianissima di passaporto) portando in vantaggio Prato.
Il momentaneo pareggio era arrivato da un’altra giocatrice di grande
esperienza, Alberta Brianti (parmigiana e anche lei come la Dentoni
di casa al Tc Milano A. Bonacossa),
che si era imposta per 6-2 5-7 6-0,
in poco meno di due ore, su Martina Trevisan rimettendo tutto in
discussione.
Prato in finale
da 7 anni di fila:
tutta la rosa 2016
Per il quarto anno consecutivo a contendersi lo scudetto sono state le toscane
del Prato, riconfermatesi campionesse in
carica (hanno vinto il titolo nel 2015 e
nel 2013), alla settima presenza consecutiva nella sfida scudetto, e le liguri del Tc
Genova 1893, vincitrici nel 2014.
Ecco i nomi di tutte le ragazze della
rosa campione d’Italia 2016: Martina
Trevisan, Corinna Dentoni, Maria Elena
Camerin, Lucrezia Stefanini, Gaia Sanesi,
Lisa Piccinetti, Giulia Peoni, Giulia Ferari, Arianna Baldi e Ludovica Gori.
Capitano: Carla Mel.
Presidente: Alessandro Colzi.
Corinna, che rimonta!
Curiosamente la finale di quest’anno
ha seguito fedelmente il copione di
quella del 2015. Anche per la vittoria di Corinna Dentoni su Alice Balducci (7-5 6-2). La 30enne di Chiaravalle, però, stavolta ha parecchio da
recriminare: in vantaggio per 5-3 nel
primo parziale, grazie a un break propiziato da due doppi falli di fila della Dentoni (quella dei doppi falli “in
Sopra,
la festa
scudetto
del Tc Prato
a Montecatini;
qui, la toscana
Corinna Dentoni
16
giovani
finali
di serie a1
coppia” è parsa essere una costante
di Prato nelladue-giorni scudetto),
la Balducci ha servito per il set ma
ha dovuto incassare la rimonta della
sua avversaria. A quel punto Corinna ha infilato 7 giochi consecutivi
che le hanno permesso non solo di
archiviare la prima frazione ma anche di volare sul 3-0 nel secondo
set. Alice ha provato a reagire ma
ha sprecato una valanga di pallebreak (tra cui tre di fila nel quinto
game, altre due nel settimo) con la
Dentoni che è sempre riuscita a cavarsi d’impaccio chiudendo al primo
match-point. ”Sono contenta perché
pur non avendo giocato al massimo
ho fatto le cose giuste - ha detto Corinna -. Il servizio non mi ha dato
la mano che speravo ma la tattica è
stata quella giusta. In compenso - ha
proseguito la neo-campionessa d’Italia - ha funzionato la risposta ed
è stato importante visto che la mia
avversaria ha mantenuto una percentuale al servizio molto alta”.
Alla fine vale... il doppio
Anche stavolta le toscane non si sono
fatte sfuggire la chance di archiviare
la pratica scudetto alla prima opportunità, vale a dire sul 2-1, sfruttando
appieno il doppio. Ma non è certo
stata una passeggiata. Soprattutto
nel primo set la coppia “genovese”
Brianti/Balducci ha venduto cara la
pelle. Sotto per 2-4 le due hanno riagguantato le avversarie sul quattro
pari: nel tie-break però le toscane
dall’1-2 hanno infilato sei punti consecutivi chiudendo per 7-2. Nel secondo set è arrivato subito un break
in avvio per Prato che poi ha difeso il
vantaggio fino al 7-6(2) 6-3. “Per me
è sempre un’emozione anche perché
ormai è l’unica manifestazione che
Tre punti in due: Camerin e Dentoni
sono una sicurezza tricolore
Tennis Club Prato - Tennis Club Genova 1893 3-1
Maria Elena Camerin (P) b. Ludmilla Samsonova (G) 7-5 6-1, Alberta Brianti (G) b. Martina Trevisan (P) 6-2 5-7 6-0, Corinna Dentoni (P) b. Alice Balducci (G) 7-5 6-2, Maria Elena Camerin/
Corinna Dentoni (P) b. Alberta Brianti/Alice Balducci (G) 7-6(2) 6-3.
Qui sopra, Maria Elena Camerin ancora una volta protagonista del successo di Prato.
A destra, la toscana Martina Trevisan, altro elemento fondamentale nel corso della stagione
gioco - ha detto una Maria Elena Camerin raggiante -. Non è facile riconfermarsi ma non per questo quando
succede è meno bello: la gioia è sempre la stessa. Qual è il segreto del
nostro successo? Siamo una squadra
davvero molto unita, è questa la nostra forza”. Una soddisfazione per le
giocatrici in campo ma anche per i
tifosi in tribuna: ”Il circolo è sempre
molto coinvolto: è presente e ci sostiene - ha confermato Corinna Dentoni -. Ora si festeggia, e magari la
prossima estate si va tutte insieme a
Formentera”.
La premiazione delle seconde classificate
del Tc Genova 1893; a destra, le portacolori
genovesi Alice Balducci e Alberta Brianti
17
Gli ultimi 10 club
nell’albo d’oro
2005 - Tennis Club Parioli Roma
2006 - Tennis Club Viterbo
2007 - Tennis Club Viterbo
2008 - Tennis Club Viterbo
2009 - Tennis Club Viterbo
2010 - Tennis Club Viterbo
2011 - Tennis Club Parioli Roma
2012 - Club Nomentano Roma
2013 - Tennis Club Prato
2014 - Tennis Club Genova 1893
2015 - Tennis Club Prato
2016 - Tennis Club Prato
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circuito fit-tpra
Rivoluzione 2017:
ecco le novità da sapere
Calendario unico più omogeneo su scala nazionale per dare a tutti le stesse
possibilità, abbassamento del limite di classifica a 4.4 per accedere
al ranking-tornei, nuove AWT Finals, Social Championship e non solo...
di
Max Fogazzi e Marcello Sportelli
Costantini
foto
D
ue focus principali. Sono
questi che hanno spinto
verso le riforme, i nuovi
regolamenti e i calendari
2017. Vediamo quali sono questi due
focus. In prima istanza, il divertimento puro al di sopra della vittoria
e della sconfitta. Già, perché come
direbbe un goliardico frequentatore del circuito di origini romagnole, Davide Farina, “Che vinca o che
perda lunedì devo andare a lavorare
comunque...”. In secondo luogo, si
voleva permettere a tutti i giocatori
d’Italia di essere “in gara”, con uguali
possibilità per migliorare il proprio
ranking, della serie: “...anche se non
vivo in Lombardia o nel Lazio, posso
ambire anch’io alla Top Ten”.
Qui sopra, le nuove tipologie di tornei previste per il 2017, dai SuperSlam ai Master 750
Un calendario unico
Questo lo spirito con il quale la
squadra Fit-Tpra ha progettato la
nuova stagione tennistica ormai alle porte. Ognuno potrà sempre più
vivere il ranking Fit-Tpra come vuole, con la tessera FIT (agonistica o
non agonistica), si potranno giocare
le sfide con gli iscritti, scegliere a
quale torneo partecipare sporadicamente oppure cercare di scalare
la vetta del Ranking Ufficiale “simulando” una vera carriera stile
ATP. L’obiettivo dunque è quello di
distribuire gli stessi punti in ogni
provincia grazie allo sviluppo del
Calendario Unico di Base, la vera
grande rivoluzione dell’anno.
Ecco le varie tipologie di tornei che
lo andranno a comporre.
Come il circuito Atp
Si parte con i Master 750, che distribuiranno 750 punti come replica
I Master 750, organizzabili da tutti i circoli Fit iscritti, ricalcano i tornei Atp 250.
Qui, gli eventi Grand Prix sulla scia dei Masters 1000: ce ne sarà soltanto
uno all’anno per ogni provincia...
degli Atp 250 del calendario pro (potranno essere organizzati liberamente da ogni circolo).
Poi ci saranno i Master 1.300 che
distribuiranno 1.300 punti come replica degli Atp 500 e ne sarà organizzato uno per provincia.
Come gradino subito superiore, ecco
i Master Grand Prix, che distribuiranno 2.000 punti come replica dei
Master 1000 del circuito Atp, e anche
in questo caso ne sarà organizzato
uno soltanto per ogni provincia.
E poi, come per il calendario maggiore, ci saranno i 4 SuperSlam che equivalgono ai 4 slam, che distribuiscono
19
fino a 3.000 punti e si giocheranno
uno per ogni regione italiana. A fine
anno, poi, il classico master di fine
stagione, le AWT Finals tra i migliori
giocatori ufficiali in classifica.
Inoltre, dopo tutte queste novità,
non poteva mancare un’ennesima ciliegina sulla torta, un nuovo circuito
chiamato Social Championship, ovvero il campionato italiano “Sociale”
Fit-Tpra. Che si può riassumere così,
giocare il torneo sociale del proprio
circolo (anche di periferia, magari
con un solo campo solo estivo…) e se
si è bravi arrivare a giocare sui campi
del Foro Italico, durante gli Interna-
circuito fit-tpra
giovani
zionali BNL d’Italia, a pochi metri da
Djokovic e Murray. Un passo più breve di quanto possa sembrare.
Più possibilità per tutti
Fino a oggi, nonostante la grande crescita del circuito, i grandi eventi con
punti maggiorati sono sempre stati
centrali nell’anno tennistico del circuito ma anche troppo dispendiosi
per chi voleva arrivare in alto, inoltre
una differenza di “Montepremi punti”
tra le zone più attive e quelle meno
attive creavano un divario potenziale
troppo importante per i giocatori, in
alcuni casi incolmabile. E così il nuovo
Calendario Unico di Base si pone degli
obiettivi importanti. È nato dunque per
portare tutti i giocatori d’Italia ad avere
le stesse condizioni di punteggio e di
gioco. Eventi giocati contemporaneamente in tutt’Italia caratterizzeranno
l’anno sportivo rendendolo di sicuro
accattivante, entusiasmante e virtuoso. Ovviamente, insieme al calendario
unico, continueranno a crescere anche
i tornei tradizionali e i circuiti locali
che fino a oggi tanto hanno catturato
l’entusiasmo di circoli e giocatori.
Le nuove Finals
Abbiamo detto che cambierà, nella formula, anche il Master finale. Alle Awt
Finals 2017 potranno così partecipare, per la categoria Open, i migliori 8
del ranking maschile all’1 ottobre (ore
7.00). Questi giocheranno inizialmente
con due gironi all’italiana proprio come
succede a Londra per i “Maestri” del circuito Atp. A qualificarsi saranno anche
le migliori 4 della classifica femminile,
i migliori 4 del ranking Limit65 e del
ranking Limit45, oltre alle due migliori coppie di doppio maschile e doppio
misto. Ad aggiungersi al gruppo saranno invitati anche i 4 “new best fighters”
dell’anno, cioè i migliori 4 giocatori
in classifica che si siano registrati al
ranking Fit-Tpra nel corso del 2017.
Campionato... sociale
Vediamo anche come funzionerà il nuovissimo Social Championship. I circoli
e i propri soci hanno di fronte la grande possibilità di dare seguito al proprio
torneo sociale portandolo alla ribalta.
Come? È presto detto: tutti i circoli che
tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2017
organizzeranno (gratuitamente, vale a
dire senza alcuna tassa Fit) la propria
tappa sociale (maschile, femminile,
doppio e doppio misto) attraverso il
sistema Fit/Tpra potranno mandare
La classifica, l’età, le sfide e il power
Le regole 2017 per essere... un fighter
A partire dalla stagione 2017 al circuito Fit-Tpra potranno partecipare i classificati con
classifica limite 4.4. Coloro i quali in passato avessero avuto una classifica superiore potranno rientrare secondo lo schema seguente:
- i giocatori e le giocatrici che hanno compiuto il sessantasettesimo anno di età potranno
accedere al circuito Fit-Tpra senza limiti di classifica avendo attualmente una classifica di
4.4 o minore;
- i giocatori e le giocatrici che hanno raggiunto in carriera la classifica 4.2, ma attualmente
hanno classifica inferiore o uguale a 4.4 potranno accedere ai tornei al compimento dei
54 anni;
- I giocatori e le giocatrici che hanno raggiunto in carriera la classifica C4, ma attualmente
hanno classifica inferiore o uguale a 4.4 potranno accedere ai tornei al compimento dei
58 anni;
- I giocatori e le giocatrici che hanno raggiunto in carriera la classifica C3, ma attualmente
hanno classifica inferiore o uguale a 4.4 potranno accedere ai tornei al compimento dei
62 anni.
DOPPI E SFIDE - Inoltre, i giocatori e le giocatrici che raggiungono classifica 4.2,
4.3 potranno partecipare ai tornei di doppio e al ranking sfide. Potranno inoltre partecipare ai tornei di doppio e al ranking sfide i giocatori e le giocatrici classificati/e 4.1 fino
alla scadenza (non rinnovabile) del loro eventuale Upgrade Fit-Tpra.
all star
- I giocatori e le giocatrici che raggiungono classifica 4.2, 4.3 potranno
partecipare ai tornei speciali di singolare organizzati all’interno del circuito Fit-Tpra
(massimo 9 all’anno) che prenderanno il nome di tornei All Star Fit-Tpra. Potranno inoltre
partecipare ai tornei All Star FIT Tpra i giocatori e le giocatrici classificati/e 4.1 fino alla
scadenza (non rinnovabile) del loro eventuale Upgrade FIT Tpra.
PROMOZIONE POWER - I giocatori che raggiungeranno o supereranno nel corso dell’anno il power-tornei singolare 90 e le giocatrici che raggiungeranno o supereranno
nel corso dell’anno il power tornei singolare 85 acquisiranno di diritto la classifica Fit 4.3
per l’anno successivo, o su richiesta dell’interessato, nell’anno corrente.
i propri vincitori e finalisti a una fase
provinciale e a una regionale per cercare di conquistare la fase nazionale. La
quale, altra sorpresa, sarà disputata al
Foro Italico di Roma durante gli Internazionali BNL d’Italia.
Gli amanti del doppio
Infine è giusto sottolineare come tante altre novità e vantaggi sono stati previsti anche per gli amanti del
doppio. La quota Fit per ogni iscritto
verrà diminuita da 6 a 5 euro e diventerà gratuita per le iscrizioni “combined”, ovvero per tutti coloro che si
iscriveranno a singolo e doppio contemporaneamente.
20
21
personal coach
Servizio e rotazioni:
tutti i segreti dei tagli
Velocità e potenza non sono le uniche chiavi per un buon battitore:
fondamentale anche come riesce a far “girare” la palla. Perché oltre
al servizio piatto, ci sono le opzioni slice e kick. Ecco come sfruttarle
di
Gennaro Volturo, I.S.F. R. lombardi
Getty Images
foto
U
no degli aspetti che maggiormente cattura l’attenzione durante la visione di
un incontro di tennis è la
velocità che i tennisti moderni riescono a produrre attraverso l’abilità
tecnica del servizio. Sicuramente il
parametro della velocità è fondamentale per definirne la prestazione
ma altrettanto importanti sono l’altezza del rimbalzo nonché l’abilità
di produrre delle variazioni in termini di direzioni e rotazioni. Inoltre
particolarmente rilevante è la precisione che, combinata con la velocità, incide in maniera determinante
sulle percentuali di punti vinti. Di
seguito focalizzeremo l’attenzione sulla tecnica delle rotazioni che
possono garantire numerose varianti tattiche da applicare al meglio in
base alla tipologia di avversario e in
base alla superficie di gioco.
1
2
1. Il servizio piatto
Per quanto concerne il servizio
piatto in primo luogo è importante
evidenziare che l’impatto ideale è
tra la testa e la spalla dominante e
circa 30 cm in avanti rispetto al piede anteriore. Da ciò si desume come
la palla debba essere colpita leggermente a sinistra (circa 20 cm) del
piede anteriore affinché il tennista
possa effettuare l’impatto con la
racchetta in posizione obliqua
rispetto all’arto dominante (vedi
immagine 1) favorendo in tal modo la produzione di un maggior grado di rotazione interna del braccio
attorno alla spalla. Ciò non sarebbe
possibile se il tennista colpisse in
linea con il piede anteriore e tantomeno a destra dello stesso, in quan-
22
personal coach
to nella fase di impatto la racchetta
rappresenterebbe il prolungamento
del braccio assumendo una posizione perpendicolare al terreno (vedi
immagine 2, pagina precedente)
limitando così la produzione di
rotazione interna, che ricordiamo
essere la principale componente di
spinta del servizio moderno. Nel
servizio piatto al momento dell’impatto è necessario completare il
movimento di pronazione dell’avambraccio disponendo il piatto
corde dietro la palla (vedi immagine 1, pagina precedente). È interessante evidenziare come il servizio comunemente definito “piatto”
mediamente fa registrare valori di
complessità pari a 1.200 r.p.m. (giri
al minuti, ndr) e ciò in quanto se il
tennista colpisce la palla nella fase
di caduta verticale è impossibile non
generare rotazione poiché la racchetta e la palla si incontrano dopo aver
prodotto rispettivamente una traiettoria ascendente e discendente.
2. Il servizio slice
Anche per quanto concerne il servizio slice l’impatto ideale è tra la testa
e la spalla dominante e circa 20 cm
più avanti del piede anteriore (quindi
leggermente più arretrato rispetto al
servizio piatto). È interessante evidenziare come nel tennis femminile mediamente l’impatto di tale servizio è
in linea con la spalla dominante e ciò
a seguito di un lancio effettuato solitamente a destra del piede anteriore. Tale
meccanica facilita la produzione di rotazione slice ma porta a ridurre in maniera significativa l’altezza dell’impatto
e soprattutto la velocità generata.
3
4
A differenza del servizio piatto, è
fondamentale colpire la palla
con la racchetta leggermente inclinata (vedi immagine 3) completando il movimento di pronazione
dell’avambraccio solo in corrispondenza del finale di movimento. Nel
servizio slice si registrano valori
medi di complessità di palla pari a
2.200 r.p.m. con un decremento di
velocità di circa 20 km/h rispetto a
un servizio piatto.
3. Il servizio kick
Nel servizio kick l’impatto ideale è all’altezza della testa (vedi
immagine 4) e pertanto rispetto
al servizio piatto e slice occorre
23
lanciare la palla circa 10 cm più a
sinistra. La profondità del lancio
invece è equivalente al servizio
slice e ciò differenzia il servizio
kick dal servizio lift utilizzato
nel passato che prevedeva un lancio arretrato rispetto al piede anteriore accentuando la produzione
di spin ma limitando la velocità di
palla. Nel servizio kick la traiettoria prodotta dall’attrezzo durante
la fase di accelerazione è verticale
obliqua con un maggior intervento
del gomito come componente di
spinta. Nella fase di impatto occorre completare la pronazione dell’avambraccio e si registra una maggiore deviazione ulnare della mano
come conseguenza della direzione
obliqua della racchetta.
Con tale tipologia di servizio i tennisti producono valori medi di complessità di palla pari a 3.300 r.pm.
con un decremento di velocità di
circa 50 km/h rispetto a un servizio
piatto. Si ricordi che l’asse di rotazione descritto dall’attrezzo durante la fase di accelerazione determina la direzione dello spin e pertanto
la tipologia di rotazione prodotta.
Nel servizio kick l’asse di rotazione
è verticale obliquo e determina un
angolo di circa 55° rispetto al terreno. Tale angolo è prossimo ai 70°
per un servizio slice e ai 75° per un
servizio piatto con un asse di rotazione che in entrambi i servizi è
perpendicolare al terreno.
19
racchette e dintorni
2017: le prime chicche
Arriva l’impugnatura Hesacore che può cambiare la faccia di qualunque
racchetta. Berdych sfoggia in anteprima la nuova Head Instinct e ci sono
le prime immagini della rinnovata Wilson Burn. Asics Resolution alla 7a edizione
di
Mauro Simoncini
S
i lavora ormai da settimane in
campo e in palestra per la nuova stagione e merita dare uno
sguardo alle ultime (o prossime novità), visto che la ricerca e l’evoluzione tecnologica nel tennis non
si fermano mai.
Se il manico cambia forma - Un
primo spunto innovativo riguarda un
elemento essenziale ma poco considerato della racchetta: il manico.
Capita infatti che Gianluca Geremia,
un consulente di marketing e comunicazione, ovviamente appassionato
di tennis, si ingegni e “partorisca”
Hesacore, non un semplice grip o
un manico sostitutivo, ma un vero e
proprio elemento strutturale da applicare al posto dei classici manici
o “gusci” delle racchette quelli che
ogni attrezzo ha di fabbrica sotto
il grip, sintetico o naturale che sia.
Come dice il nome stessa è formato da esagoni e lascia tutta una serie di curve e vuoti in alternanza.
Obiettivo? Far faticare meno la mano, e nello specifico medio e anulare, per stringere la presa dato che
la racchetta non scivola né in senso
traversale né longitudinale. Nell’idea dell’inventore questo sistema
consente di decontrarre muscoli del
polso e dell’avambraccio, e dunque
dovrebbe offrire vantaggi sia da un
punto di vista della salute sia da un
punto di vista tecnico. Questa struttura di manico promette di adattarsi
al palmo della mano come un guanto
anche se all’inizio la sensazione può
sembrare strana. Un altro vantaggio
importante è legato al comfort, ovvero allo smorzamento di determinate
frequenze di vibrazioni del telaio,
quelle dannose per tutto il comparto di arti superiori molto sollecitati
nel tennis. Le superfici esagonali sono cave: Hesacore è sostanzialmente
una struttura a traliccio, una specie
Hesacore non è un semplice grip
ma un vero e proprio elemento
strutturale da applicare al posto
dei classici “gusci” che formano
il manico della racchetta
di nido d’ape tridimensionale, con
superfici vuote coperte solamente dal grip. Le quali ospitano, con
qualsiasi presa, le parti ossee della
mano, l’osso metacarpale e le ossa
interfalangeali del pollice e dell’indice: è attraverso queste ossa che si
trasmettono al corpo umano la maggior parte delle vibrazioni negative
che arrivano dal telaio di cui sopra.
E dunque questo sistema si propone
di eliminarle o ridurle al minimo. Per
ora l’applicazione, affidata agli operatori specializzati, può avvenire su
molti telai; più facile su quelli con
gusci rimovibili (Head, Volkl, Mantis o le customizzate di Zus, etc.etc.)
più laboriosa ma fattibile anche su
Wilson, molte Yonex o qualche nuovo
25
modello Babolat (Pure Strike). Dipende dalla compatibilità della misura
(unica) della struttura di Hesacore
con le varie aziende. Prezzo 29,90 €
più la manodopera, variabile in base
alla lavorazione necessaria.
Una Head completamente nuova Pare che a metà gennaio sarà disponibile, ma la abbiamo già intravista nelle mani di Tomas Berdych al torneo
di Parigi. È la nuova Instinct di Head
che presumibilmente si avvarrà delle nuovi performance del Graphene,
quello di terza generazione (Touch)
che si è appena “svelato” applicato
sulla nuova versione delle Speed di
Djokovic. Estetica rinnovata, con meno bianco e più blu, con richiami in
racchette e dintorni
La nuova Head Instinct, la racchetta
del ceco Tomas Berdych, non cambia
solo estetica, ma anche struttura:
l’uscita sul mercato è prevista
per il 19 gennaio
azzurro ma non solo: cambia proprio
la struttura, lo stampa, è una racchetta completamente nuova, inedita che
non vediamo l’ora di provare sul campo. Una delle probabili protagoniste
nel 2017 della categoria 300x100, le
agonistiche moderne per eccellenza:
uscita prevista, il 19 gennaio.
La Rete brucia le Burn - Si è già svelata, almeno in Rete, la nuova gamma
delle Wilson Burn (che dovrebbe
uscire ufficialmente nei primi giorni
del 2017) arricchita del nuovo materiale CounterVail di cui si è già impreziosita la nuovissima Blade. Come
tutte le altre famiglie di Wilson anche
le Burn diventano nero opache con
due inserti colorati e lucidi a ore 9 e
3, in questo caso arancioni. Profilate
agonistiche molto potenti, tutte queste Wilson che fanno capo al testimonial Kei Nishikori. Il più difficile e
selettivo dei telai è il modello 95 CV:
309 grammi di peso, ovale 95, schema 16x20 e 69,25 centimetri di lunghezza. Poi c’è la 100 CV: un classico
300x100 bilanciato a 32 centimetri
con pattern 16x19; esiste la versione
100S (con schema corde invertito con
18 verticali e 16 orizzontali) e poi le
due più leggere 100 LS (280 grammi)
e ULS (260 grammi).
Le Resolution col canguro – Sul
fronte delle calzature è pronta la
nuova edizione delle Asics Resolution: siamo alla numero 7, preparata anche in versione speciale Melbourne per il primo grande Slam del
2017. La tomaia ha disegni di canguri neri e grigi con loghi e battistrada
blu e arancione; ma c’è la versione interamente gialla fluo o anche quella
tutta nera con logo Asics e stringhe e
linguetta in arancione. Per il pubblico femminile invece i cangurini sono
blu e gialli su fondo bianco con logo
e battistrada azzurro; in alternativa
una versione tutta bianca o quella
tutta rosa con logo linguetta e stringhe blu scuro. E per l’occasione anche le Solution 3, il modello più leggero tra le Asics, viene proposto in
nuove colorazioni: blu e giallo fluo o
completamente nera per gli uomini,
rosa e blu o all white per le donne.
Qui le nuove Asics Resolution,
siamo all’edizione numero 7.
Sopra, le immagini delle nuove
Wilson Burn, le racchette
che fanno capo al testimonial
giapponese Kei Nishikori
26
la regola del gioco
Si può cambiare campo
e controllare il segno?
Se c’è l’arbitro non si può fare, a maggior ragione dopo il cambio campo quando
si è già accettata la decisione e il punto è considerato acquisito. A sedia vuota,
invece, si può chiedere di superare la rete per verificare personalmente
La situazione
Giuliano sta giocando il terzo set di
una partita di singolare sulla terra
battuta contro Francesco.
Che cosa succede?
Sul punteggio di 40-30 del primo
gioco del terzo set in favore di Giuliano, Francesco tira un dritto che
rimbalza vicino all’incrocio tra la
riga di base e quella laterale. L’arbitro chiama la palla “out” e Francesco
chiede di verificare il segno: l’arbitro va sul segno e conferma la chiamata. I giocatori successivamente
cambiano lato del campo e Francesco decide di andare direttamente
a guardarsi il segno chiamato poco
prima dall’arbitro: secondo lui la
palla aveva toccato la riga e quindi
il punto va rigiocato.
Come si procede?
Partiamo intanto da un presupposto
importante: sui campi in terra battuta (e solo su quelli ovviamente)
è possibile chiedere la verifica del
segno o su un qualunque colpo che
comporti la fine di quel punto specifico (vincente o palla tirata fuori),
oppure fermando immediatamente
il gioco a proprio rischio e pericolo.
Il nostro caso, quindi, appartiene alla prima delle due categorie.
Giudizio... insindacabile
In presenza di un arbitro, nel momento in cui si chieda e si ottenga la
verifica di un segno, vale il giudizio
insindacabile dell’arbitro, il quale
una volta presa la decisione non può
più tornare indietro; inoltre sarà impossibile appellarsi al giudice arbitro in quanto essendo una questione
“di fatto” non potrà in nessun caso
modificare il giudizio dell’arbitro.
Se l’arbitro non
c’è, attraversare
la rete si può
Una situazione particolare si verifica in caso
di partita giocata senza arbitro. In quel caso
è assolutamente concesso al giocatore, in caso di palla dubbia, chiedere di attraversare la
rete per andare a verificare personalmente il
segno chiamato dall’avversario.
Accettare la chiamata
Il fatto che, poi, essendoci il cambio di campo, il giocatore decida di
attraversare la rete, implicitamente
dichiara di accettare la decisione
dell’arbitro (che comunque come
detto non potrà essere modificata).
Stessa cosa vale anche se Francesco
non avesse chiesto la verifica del segno: attraversare la rete per andare
a vedere il segno in occasione di un
cambio campo, significa accettare
quella chiamata.
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Inviateci via
mail le vostre
domande
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di posta elettronica supertennismagazine@
federtennis.it e spiegateci i vostri dubbi - o
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