Mindshare No rules, just results

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Mindshare
No rules,
just results
In occasione della giornata dedicata
a “Huddle”, il ceo Roberto Binaghi ha
anticipato i risultati della centrale, che
vede crescere il proprio fatturato e
inizierà il 2017 con un amministrato di
725 milioni grazie alle ultime acquisizioni
“H
uddle”, l’evento che Mindshare ha organizzato nei
suoi uffici ad Assago (Milano) martedì 22 novembre è stato il miglior
esempio, sia per i contenuti che ha fornito
sia per l’originalità del format, di quanta importanza la centrale di GroupM, di cui è ceo
Roberto Binaghi, assegni all’innovazione: in
una logica funzionale al “motto” della struttura, “No rules, just results”. Questo approccio sta permettendo a Mindshare di apprestarsi a chiudere un 2016 estremamente
positivo, nel quale l’amministrato crescerà
di circa l’8%, grazie, in particolare, al consolidamento di Enel, acquisito a metà dell’anno precedente. In cifre, poiché Recma le ha
accreditato un billing di 583 milioni di euro
per il 2015, quest’anno sarà di 630, mentre
il 2017 partirà già con una base di crescita
del 15% su quest’ultima cifra grazie a 21th
Century Fox e Costa Crociere e ad altri due
clienti - uno dei quali dello stesso calibro di
spending - già acquisiti, ma i cui nomi verranno resi noti a breve. Elementi che permetteranno alla centrale di consolidare fin
da inizio anno un amministrato intorno ai
725 milioni. Il mercato si sposta sempre più
verso content e digital, in particolare il social via mobile, sul quale Mindshare continua a rafforzare la propria expertise. Anche
il fatturato cresce in questi dodici mesi, in
particolare grazie al fatto che tutti i clienti
sono stati consolidati.
Intanto, per i prossimi dodici, Binaghi anticipa che, a marzo, si terrà la terza edizione
di “Radiocompass”, mentre verso l’estate ci
sarà un altro evento, prima dell’ormai quasi
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certo bis di “Huddle”, visto il successo registrato. L’inedito format internazionale ideato da Mindshare è stato rivisitato in chiave
originale dalla sede italiana del gruppo e ha
offerto una giornata di incontri, interventi e
momenti di condivisione, insieme ai protagonisti dell’evoluzione del nostro tempo.
La mission di Huddle, infatti, è di
creare un hub in cui tutti i
partecipanti possano “fare
sistema” e confrontarsi sulle tematiche più urgenti
nel campo del digitale, dei
media, della creatività e del
sociale. Vocazione al confronto, questo lo spirito
dell’evento, cui hanno partecipato oltre trecento professionisti che hanno potuto
assistere alle testimonianze dei
massimi esperti del settore e condividere i contributi di moltissimi ospiti estremamente diversi
fra loro. Ciascuno ha portato la
propria testimonianza per creare un puzzle di conoscenze
che aiutasse a comprendere
meglio il presente e a delineare gli scenari futuri, tenendo come filo conduttore tre valori fondanti:
speed, teamwork e provocation.
«Il mondo della comunicazione sta cambiando a grande velocità e Mindshare vuole trarne il maggior vantaggio
competitivo per i clienti. Non ci fermiamo
mai e, coerentemente con il nostro motto
“niente regole, solo risultati”, ci sfidiamo a
essere ogni giorno provocatori e a spingere i confini dell’innovazione sempre oltre.
Così è nato Huddle, una giornata per essere coinvolti in prospettive del
tutto nuove, partecipare a
stimolanti dibattiti, fare
domande, contribuire alla discussione», ha
spiegato Roberto Binaghi, Ceo di Mindshare.
La volontà
di fare
gruppo
Huddle significa
letteralmente “capannello”. Ma nell’interpretazione di Mindshare
rappresenta la necessità
di fare gruppo per esprimere una grande volontà di esplorazione che
richiede, oggi, di prendersi del tempo per
sperimentare e farsi ispirare. Nessuno
schema preconfezionato allora e porte aperte alle menti più brillanti di media, tecnologia e
cultura, coerentemente con
il pensiero originale che è al
centro dei valori di Mindsha-
al vertice
Nella foto a sinistra,
a centro pagina,
Roberto Binaghi,
Ceo della centrale
nel nostro Paese,
mentre qui di fianco
a sinistra compare
Norina Buscone, Vice
President Research di
GroupM
Huddle significa
capannello,
cioè, secondo
la centrale,
fare gruppo
per focalizzare
l’attenzione su
una pervasiva
volontà di
esplorazione
re, per discutere il futuro della nostra industry. In un’occasione come Huddle, bisogna
porsi domande particolari: dove ci condurranno le innovazioni? E cosa significano
per i brand? Quali tendenze plasmeranno
la cultura popolare? E ancora: cosa produce il tentativo di umanizzare la tecnologia
e come il virtuale può raccontare meglio il
reale? Ma soprattutto: è vero che l’orizzonte, ormai, non ha più limiti? Fino a dove può
portare la strada della Industry 4.0? Intorno
a questi e molti altri temi si sono alternate le conversazioni, senza alcuno schema;
ogni partecipante ha potuto organizzare in
modo assolutamente personale il proprio
palinsesto, scegliendo la sua Huddle agenda. «Huddle è una “non-conferenza”. Ognuno, infatti, ha potuto scegliere quali interventi seguire, condividendo i contributi di
ospiti dalle esperienze più varie, ciascuno
dei quali ha portato in Huddle la sua visione del futuro. Un modo nuovo e diverso di
fare le cose coerente con la nostra filosofia»,
ha precisato Binaghi.
Tecnologia, giornalismo,
televisione, innovazione
Tecnologia, giornalismo, televisione, inno-
vazione digitale sono stati al centro di un
palinsesto composto da ventiquattro interventi che si sono alternati nel corso della
giornata in quattro aree tematiche ricavate
all’interno degli uffici di Mindshare. E, fra
un intervento e l’altro, ospiti e partecipanti hanno avuto a disposizione due Experience Room, curate da Google e Ubisoft,
dove vivere nuove avventure “immersive”. Hanno partecipato i colossi che stanno guidando la rivoluzione digitale: a partire da IBM, con Luca Altieri, Nicola Palazzo
e Alessandro Zonin, rispettivamente Director of Marketing, Communications and Citizenship Italia, Cognitive Solution Leader
Italia, Social/Digital Media Strategy Leader;
Facebook, con Emmanuel Dollé, Sales and
Client Solutions Director Southern Europe;
Google, con Tilke Judd, Product Manager
Google Research Team Emea, e Irene Montone, Branding Agency Head. Poi, una delle agenzie più creative sulla scena europea,
72andSunny, con Carlo Cavallone, Executive Creative Director & Partner; e ancora
Amazon, con Philip Missler e Michele Giliberti, rispettivamente Director Amazon
Media Group Germania e Head of Amazon Media Group Italia. Spazio anche per
TIM, con Francesca Reich, Consumer Digital Market Director.
Grandi firme
Le grandi firme del giornalismo e gli esperti di public affair hanno portato la loro riflessione incentrata sui cambiamenti che
hanno investito l’informazione e le relazioni con i media, tutto destinato a cambiare ancora e sempre più velocemente:
Gianluigi Paragone, di La7, ha affrontato la trasformazione dirompente della tv;
Toni Muzi Falconi, Senior Counsel Methodos e co-fondatore di DigiDig, ha presentato un progetto di lobbying affinché
gli algoritmi possano diventare “spazio
pubblico”, mentre Beppe Severgnini, Virgin Radio, ha condiviso i suoi “Consigli sul
giardinaggio delle idee”. I giornalisti sportivi hanno portato l’attenzione sull’innovazione in contesti allargati, da Massimo
Caputi, Il Messaggero, a Pierluigi Pardo, di
Mediaset Premium, mentre Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport, ha
dialogato con il popolare coach di basket
e commentatore Dan Peterson. Stimoli e riflessioni anche da alcuni fra i massimi esperti del presente e del futuro della televisione: Mera Rotev Naaman, Head
of Verizon Ventures Israel and Nautilus
by AOL; Alessandro Militi, Vice President
Marketing & Sales Fox; Giampaolo Tagliavia, Chief Digital Officer della Rai; Remo
Tebaldi, Direttore Canali Sky. Inoltre, i player dell’innovazione digitale in Italia hanno portato il loro punto di vista su cosa
significhi fare innovazione nel nostro Paese. Antonio Converti, Amministratore Delegato di Italiaonline, è intervenuto
sul tema dell’Industry 4.0; Luca De Biase,
Direttore di Nova/Il Sole 24 Ore, e Massimo Russo, Direttore Generale Divisione
Digitale del Gruppo L’Espresso, sulle implicazioni dell’informazione declinata in
versione digitale e social; Francesca Parviero, Digital HR Strategist, Senior Partner
BigName & Official LinkedIn Emea Talent
Solutions Partner, sull’idea di essere permanentemente “in beta” per l’innovazione professsionale e delle organizzazioni.
Gli ospiti di Huddle hanno anche potuto
incontrare gli alfieri di alcune delle nuove realtà digitali più interessanti apparse
sulla scena italiana: Luca Di Cesare, Managing Director di SmartClip; Andrea Febbraio, Co-founder Teads; Mary Franzese,
Co-founder & Cmo Neuron Guard; Ugo
Parodi Giusino, Founder & Ceo di Mosaicoon, tech company che supporta i brand
nella realizzazione di video strategy.
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