Imprimatur - Atlante digitale del `900 letterario

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Atlante digitale del '900 letterario
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Romanzo di esordio dei coniugi Rita
Monaldi e Francesco Sorte, protagonista
di una vicenda letteraria che lo ha tenuto
lontano dal mercato italiano per anni,
Imprimatur torna in Italia grazie alla casa
editrice Baldini & Castoldi.
Rita Mondaldi-Francesco Forte
Imprimatur
Badilini&Castoldi 2015
Il libro, primo di un'eptalogia i cui
titoli ricompongono la frase IMPRIMATUR
VERITAS MISTERIUM DISSIMULATIO
UNICUM OPUS (Si pubblichino i segreti,
ma la verità resta un mistero. Unica
impresa, la dissimulazione), narra le
vicende di un nano, garzone nella
locanda del Donzello a Roma nel 1683,
che viene chiusa e messa in quarantena
in seguito alla morte in circostanze
misteriose del signor Mourai a causa del
rischio di una nuova epidemia di peste.
A questo giallo s'intrecciano le
vicissitudini di personaggi storici come il
cantante lirico (e diplomatico e spia) Atto
Melani, protagonista della saga, il
Sovrintendente alle finanze Nicolas
Fouquet e Papa Innocenzo XI, mentre
sullo sfondo la peste incombe sull'Europa,
Vienna è assediata dai Turchi e Luigi XIV
domina la scena politica.
Il romanzo tratta una vicenda
complessa che si riesce a districare in
parte solo alla fine della nona giornata di
reclusione e viene raccontata in prima
persona dal garzone della locanda, spinto
da Atto Melani a fare chiarezza sulla
vicenda della morte del signor Mourai ed
ad aiutarlo a scoprire di più sulla
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misteriosa morte del Sovrintendente
Nicolas Fouquet dopo la reclusione in
carcere.
Intorno a questi misteri si
sviluppano le storie degli altri residenti
della locanda che, ognuno a modo
proprio, non solo tengono il lettore sulle
spine per capire chi sia il colpevole, ma
anche arricchiscono il libro con
digressioni, approfondimenti e chiarimenti
su argomenti vari che risultano necessari
per risolvere il mistero.
All'estero il romanzo è diventato
un caso mediatico: nel Regno Unito ne
h a n no p a r la t o i l « T im e s Li t e ra r y
Supplement», l'«Independent» e il
«Times», nel resto del Commonwealth ha
ottenuto lo stesso successo: il quotidiano
«The Australian» lo ha definito «un
massiccio ed elegante edificio barocco,
superbamente scritto e documentato.
Imprimatur è molte cose insieme:
commedia alla Chaucer, inchiesta, tesi
storica e schizzo dickensiano dei
bassifondi urbani»; in Canada è apparso
tra le pagine de «Le Devoir» e de «La
Presse» ed è stato nei dieci posti delle
classifiche delle vendite in Spagna,
Germania, Francia, Belgio, Ungheria e
Serbia.
E in Italia? Subito dopo la
pubblicazione presso Mondadori (2002), il
romanzo ha ricevuto un discreto
consenso che si è incrementato dopo
l'edizione Oscar Mondadori (8-10 mila
copie in totale), ma improvvisamente
sono cessate le ri-pubblicazioni tanto che
le edizioni originali del 2002 sono
diventate oggetto di collezionismo e sono
sparite dal mercato di seconda mano, gli
autori sono stati rifiutati da tutti gli editori
e sono stati costretti a pubblicare la saga
all'estero in francese, olandese e
portoghese fino a che nel 2009 Hoepli
non ha ripubblicato una versione italiana
e nel 2014 Baldini & Castoldi ha fatto
uscire i primi due romanzi della saga.
Dietro a questa censura c'è una
vicenda scomoda portata alla luce dalle
ricerche storiche degli autori di cui si
parla nel libro: papa Innocenzo XI, che
agli inizi del 2000 era in odore di Santità,
secondo gli autori Monaldi & Sorti,
tentava di moralizzare la città di Roma
con norme contro il nepotismo e contro il
lusso delle donne, ma prestava denaro a
usura agli Olandesi e a Guglielmo
d'Orange, finanziando la guerra di
religione dei Protestanti.
In ogni caso la storia è appassionante e
ricca di suspance anche se a tratti risulta
lenta e faticosa per via delle minuziose e
lunghe descrizioni che accompagnano
ogni scenario e ogni azione. Con questo
romanzo si torna alla Roma del '600 con
la paura della peste, dei Turchi, e agli
intrighi politici visti con gli occhi di un
garzone pressoché analfabeta, che per la
prima volta nella sua vita si trova a
conoscere ed a far parte di un mondo
esterno che non aveva neppure
ipotizzato, in cui la fiducia, la lealtà,
l'onestà vengono facilmente soppiantate
dalla convenienza e dalla brama di potere
e denaro.
In generale un bel libro,
interessante e preciso, da leggere tutto in
un fiato nonostante la lunghezza e la
prolissità di alcune parti; racconta
vicende che spesso sono ignorate dal
panorama letterario e soprattutto
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pubblica il lavoro di lunghe ricerche
storiche in una forma nuova per quel
genere in modo da renderle accessibili
alla maggior parte delle persone e non
solo agli studenti o agli esperti.
Contributo:
Beatrice Ramacci (classe IV E, L. Cl.
Lucrezio Caro, Roma)
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