COMUNICATO N. 19 Le “Derive” dei migranti, tra difficoltà dell’accoglienza e speranza di vita. Manoukian si racconta e fa i complimenti all’Italia

Roma, 10 dicembre 2016.

“

Ciò che racconto in questo libro un domani potrebbe capitare anche a noi

”. Il giornalista e scrittore franco-armeno nei confronti dei migranti. Nel suo nuovo libro,

Derive

pensiero attraverso il racconto di tre storie di migrazione: “

delicate, lo sfruttamento economico e l’emarginazione

Pascal Manoukian

lancia un chiaro monito alle posizioni oltranziste e di chiusura sempre più diffuse in Europa (66thand2nd), argomenta il suo

I protagonisti del racconto sono persone comuni che lasciano la Moldavia, la Somalia e il Bangladesh, paesi distrutti dove regnano l’abbandono, l’anarchia e i disastri ambientali. Dopo aver affrontato un viaggio pieno di pericoli, arrivano in Francia e affrontano altre prove

”. Manoukian commenta e scrive sulla base di un’esperienza personale, come discendente di una famiglia armena fuggita dal genocidio operato dai turchi contro gli armeni e approdata in Francia, dove si è stabilizzata. “

Mia nonna arrivò come rifugiata e dovette sostenere molti sacrifici. A distanza di tre generazioni, i nipoti di quella donna sono professori e professionisti riconosciuti che hanno contribuito alla crescita del paese che gli ha ospitati. I migranti sono una ricchezza, la migrazione fa parte della vita. Le persone che oggi guardiamo con disprezzo potremmo un giorno diventare noi

”.

Un messaggio diretto ai cittadini e alle istituzioni. Aggiunge, Manoukian: “

sostegno dalla Comunità Europea

”.

La Francia ha accettato per quattro anni l’esistenza sul suo suolo della più grande bidonville d’Europa. Per questo non ha nulla da insegnare sul tema dell’accoglienza, l’Italia sta facendo molto meglio e credo che insieme alla Grecia dovrebbe ricevere maggior “Eliminare le categorie di esclusione, abbattere i muri, garantire la dignità alla donna e i diritti fondamentali del lavoro. Temi difficili

- per il moderatore dell’incontro, la firma de Il Messaggero

battaglia

”.

Gabriele Santoro

-

che Derive ha affrontato con crudezza ma nel contempo mantenendo accesa una fiammella di speranza che supera ogni quotidiana

Secondo

Milena Santerini

, docente di Pedagogia all’Università del Sacro Cuore di Milano,

“questo libro cerca di restituire una storia e un volto a tutti. I protagonisti sono persone che non vogliono perdere l’anima

”. Presente all’incontro con l’autore, la Santerini sottolinea anche come “

si parla di flussi misti e di differenza tra rifugiati e migranti economici, ma sbagliamo pericolosamente perché di fronte abbiamo un fenomeno che non si può fermare e cavalcare per instillare odio e paura. Dobbiamo saper andare oltre l’antialtrismo che è dentro ciascuno di noi

.” Soluzioni per il futuro? La Santerini, che ricopre anche incarico di Deputata alla Camera, commenta: “

Dobbiamo investire sui corridoi umanitari, la normativa comunitaria consente il riconoscimento di visti speciali e dunque può garantire trasferimenti sicuri alle persone che chiedono di abbandonare terre in rovina o colpite da conflitti. Esempi concreti ed efficaci già esistono, pensiamo per esempio all’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio. In questo modo potremmo porre fine ai viaggi della morte

”. .

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