Docenti impegnati nei tanti corsi di formazione trascurano la didattica

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Docenti impegnati nei tanti corsi di formazione trascurano la
didattica
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D’altronde la formazione, per i docenti di ruolo, è ormai obbligatoria. Il paradosso potrebbe essere quello di creare
l’effetto opposto: ossia quello di concentrarsi esclusivamente sulla propria formazione (a volte solo astratta), ed
essere costretti a trascurare quel tipo di aggiornamento individuale che gli insegnanti hanno sempre curato per
migliorare le attività in classe.
In termini pratici, pomeriggi dedicati alla preparazione di attività,verifiche, modi classici o alternativi ma comunque
attraenti di proporre gli argomenti. Lavoro che richiede tempo a disposizione, quel lavoro sommerso di cui ancora
poco si parla e che certo non riduce la professione dell’insegnante alle 18 o 22 ore in classe.
Di seguito una lettera ricevuta in redazione, che mette in evidenza proprio questa tematica.
“Con le nuove normative sulla scuola si sta assistendo ad un impazzare di corsi di formazione (in più con
numerose risorse per i soliti noti), stabiliti troppo alla leggera, distribuiti in quantità eccessiva durante il
corso dell’anno, impedendo ai docenti di svolgere la loro funzione di preparazione delle lezioni e garantire
così una adeguata preparazione degli alunni.
Sta succedendo proprio il contrario di quello a cui la formazione dovrebbe servire.
L’organizzazione della mangiatoia almeno vada fatta nel periodo iniziale dell’anno scolastico a Settembre per avere
la buona creanza di non danneggiare l’apprendimento dei ragazzi.
Spero caldamente che il nuovo ministro della pubblica istruzione intervenga per sistemare al più presto tutte le falle
delle normative fino ad ora proposte (fatte troppo alla leggera, che non hanno tenuto conto minimamente degli
sviluppi possibili), per garantire a tutti i docenti di esercitare serenamente la propria professione, senza distoglierli
dalla loro funzione primaria e garantire ai ragazzi l’adeguata preparazione che necessitano! Si stanno sprecando
risorse per corsi di dubbia valenza senza capo ne coda
Giuseppe
Alessandro Bonini”
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