Caorle, ladri alla Madonna dell`Angelo: rubati i

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GENTE VENETA | Primo Piano
Giovedi, 15 Dicembre 2016
Caorle, ladri alla Madonna dell'Angelo: rubati i
monili, danni alle statue
Ha scosso la comunità di Caorle la notizia dell'ennesimo furto sacrilego perpetrato ai danni del
Santuario della Madonna dell'Angelo. Nella notte tra mercoledì e giovedì, ignoti malviventi sono
riusciti ad entrare nella chiesa per depredare la Statua della Vergine degli ex voto.
Dopo aver forzato l'inferriata e la rete in metallo che proteggono la finestra della sacrestia, i
profanatori hanno sfondato la porta che conduce all'interno del Santuario. Probabilmente con
delle grosse mazze hanno distrutto il vetro rinforzato che protegge l'immagine sacra della
Madonna con il bambino ed hanno asportato collane e bracciali.
I ladri non sapevano però che i monili più preziosi non vengono lasciati sulla statua, ma
vengono utilizzati solamente in occasione delle festività mariane. In ogni caso, durante il furto i
malviventi hanno fatto cadere in avanti il simulacro della Vergine, fermato fortunatamente dalla
parte del vetro rimasta integra.
Il Bambino è invece caduto a terra, rompendosi tre dita di una mano, ed è stato ritrovato a pochi
passi dal tabernacolo.
Stranamente i ladri, che hanno agito del tutto indisturbati, non hanno tentato di forzare le
cassette delle offerte né hanno depredato altri oggetti sacri contenuti nella sacrestia. Del furto si
è accorto, verso le 7 del mattino di giovedì 15, il sacrestano della parrocchia di Santo Stefano,
Antonio Dalla Bella. E' stato lui, ancora visibilmente scosso per quanto accaduto, ad avvisare i
carabinieri di Caorle che sono giunti sul posto per avviare le indagini.
Nel pomeriggio sono sopraggiunti anche i carabinieri del nucleo operativo di Portogruaro che
hanno compiuto altri rilievi che si spera possano portare ad individuare i responsabili. Il danno
causato dai ladri, tra l'asportazione dei preziosi e l'effrazione, è di circa 2mila euro.
Non è il primo furto sacrilego ai danni della Madonna dell'Angelo: nel 2007 due malviventi
rubarono circa 500 grammi di oro votivo dopo aver infranto la teca in vetro che in precedenza
difendeva l'effigie cara ai cittadini di Caorle.
«Non è tanto grave il danno economico subito», ha commentato don Davide Rioda, vicario
parrocchiale di Santo Stefano: «E' soprattutto la profanazione del luogo più sacro per la
comunità di Caorle ad averci colpito. E' un vero e proprio colpo al cuore».
«Un grave danno sia per il danneggiamento ed il furto perpetrati da questi malviventi, sia per la
violazione della sacralità del santuario e della Madonnina alla quale la comunità di Caorle è
tanto devota - ha aggiunto il sindaco Luciano Striuli - C'è tanta tristezza e tanta rabbia per
quello che è accaduto». Pochi giorni fa un altro furto sacrilego si era verificato nel santuario
mariano di Motta di Livenza (Tv).
Riccardo Coppo
Tratto da GENTE VENETA, n.49/2016
Articolo pubblicato su Gente Veneta
http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=8921
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