Transcript Buon Natale

Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
16 dicembre 2016
Anno XLVII Nº 927
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
L’esclusione di Gesù
dalla scuola: una misera
caricatura della laicità
Chi ha paura di Tu scendi
dalle stelle? Chi
può rimanerne
turbato, ferito,
vilipeso? Chi –
cristiano, ebreo,
m usulm a n o o
non credente –
può sentirsene
offeso se vive in
Italia, un Paese
in cui le radici
cristiane sono
profondissime, e
sono parte indissolubile della
storia e della cultura, della
tradizione e delle abitudini?
Chi ha paura di un concerto di Natale, tanto da bonificarne il nome in «concerto
d’inverno» e spostarlo nella
seconda metà di gennaio,
giusto perché nessuno possa
collegarlo a quella stravagante festività che i cristiani
si ostinano a celebrare con
gioia in pubblico, e non rintanati nelle loro Chiese?
Chi ne ha paura ha un
nome e un cognome e una
qualifica importante, perché da lui dipendono molti
bambini e ragazzi. Si chiama
Marco Parma ed è dirigente
scolastico dell’istituto comprensivo ‘Garofani’ di Rozzano, alle porte di Milano, di
cui fanno parte una scuola di
infanzia di primo e secondo
grado. Il concerto rimandato
a gennaio è quello delle elementari.
La notizia, data da un
quotidiano milanese, parla
anche di crocifissi rimossi
dalle aule. Ma, a quanto ieri
faceva sapere il dirigente,
la notizia non è notizia nel
senso che è vecchia, i crocifissi sono stati eliminati da
Il rilancio del mondo cattolico
«Tocca a noi ricucire il Paese»
«Adesso è il momento di
una grande responsabilità,
a tutti i livelli». Il cardinale
Angelo Bagnasco, presidente
della Cei invita il Paese a
ripartire da questo atteggiamento, dopo il voto di
domenica. «Cerchiamo di
camminare insieme », ha
detto l’arcivescovo a margine
di una Messa celebrata a Genova. Un appello che chiama
in causa tutti, ma in prima
linea il mondo cattolico,
che in questa consultazione
sulla Costituzione ha avuto
opinioni e posizioni diverse.
Gentiloni incaricato
di formare il nuovo
governo: “Faciliterò
l’iter della nuova
legge elettorale”
Buon Natale all'Italiana
Programma delle celebrazioni natalizie:
A Valparaiso:
Domenica 18 dicembre, alle ore 11,00 Santa Messa nella
Parrocchia Italiana Don Bosco e cui seguirà un convivio.
A Santiago
Sabato 24:
- nell'Hogar Italiano S. Messa alle ore 17,00
- nello Stadio Italiano Santa Messa alle ore 20,00
Domenica 25 Natale
-riprendono gli orari normali delle domeniche.
Per Matteo
Truffelli, presidente dell’Azione
Cattolica - associazione che ha fatto
opera di informazione sul voto senza
schierarsi - c’è la
«necessità di ricucire il Paese, di
aiutarlo a ritrovare unità,
di mettere insieme tutte le
energie, tutte le idee anche
diverse. Per reimparare a
progettare insieme, per ave-
re un’idea di Paese». Visto che il referendum
chiamava in causa la democrazia stessa, Truffelli
indica un campo di azione
Referendum 4 dicembre 2016
Su un totale di 50.773.284 elettori hanno votato
33.243.845 (pari al 65,47%).
Gli Italiani d'Italia hanno votato NO: 19.025.254
(60%) e hanno votato SI: 12.709.536 (40%).
Gli Italiani emigrati su un totale di 4.052.341 hanno
votato 1.245.929 pari al 30,74.
Hanno votato per il SI 772.672 (64,7)
Hanno votato per il NO 394.253 (35,3)
Cont. in ultima pagina
Una delle tradizioni più antiche ed italiane è il Presepio
che ha le sue origini in San Francesco. Ogni casa, per
quanto umile, aveva il suo. Nonni e nipoti collaboravano
per allestirlo con spirito creativo. Era al centro delle festività di fine anno attorno al quale si pregava e si cantava.
Non abbandonare questa tradizione, è un obbligo morale
che fa parte della nostra cultura religiosa.
Apertamente per il
Sì o per il No.
Ma ora come ripartire? Da cosa?
Di cosa ha bisogno
il Paese? Lo abbiamo chiesto ai
responsabili delle
principali sigle del
laicato.
In Cile: Elettori 45.801 – Votanti 9.398 – 20,51%
SI` 6.341 (76,44) – NO 1954 (23,56%)
Schede bianche 138 – Schede nulle 954
(Segue a Pagina 2)
“Sono consapevole di dover dare vita a un governo
nella pienezza dei poteri.
Tenendo conto dell’urgenza,
conto di riferire al presidente della Repubblica al più
presto possibile”. Paolo Gentiloni esce dallo
studio del presidente Mattarella al Colle con l’incarico
di formare il governo. Ha
percorso la manciata di metri che divide il palazzotto
di famiglia dalla sede della
presidenza della Repubblica,
è stato ricevuto dal Capo
dello Stato e “ha accettato
con riserva”, come annuncia
il segretario generale del
Quirinale, Ugo Zampetti.
Cont. in ultima pagina
Auguri, amici!
A nome del Consiglio
Pastorale della Parrocchia Italiana, dei Sacerdoti e di Presenza,
auguriamo a tutti, specialmente agli anziani
ed agli ammalati Buon
Natale e Felice Anno
nuovo. E che la speranza
nell'unico Salvatore ci
sostenga tutti.
nella capacità che serve di
"rianimarla e rigenerarla».
In questo l’associazionismo
cattolico, tessuto che tiene insieme il Paese, deve
continuare a «formare alla
passione per il bene comune
e alla cittadinanza e alla
partecipazione critica e consapevole».
Un ruolo «poco evidente
e poco spendibile sul piano
elettorale, ma del quale
siamo convinti anche per
l’esperienza fatta con questo
referendum». Una progettualità che trova i suoi punti
di caduta «nella difesa delle
debolezze, della fragilità sociali, economiche e culturali.
Quelle familiari e quelle di
Cont. in ultima pagina
Ugualmente… Buon Natale
Nello zainetto delle sofferenze che pesa
sulle nostre spalle di emigrati non c’è
solo il dolore di lasciare famiglia, paese,
luoghi amati dell’infanzia, ma anche lo
stravolgimento di alcune tradizioni e di
queste specialmente le religiose. In primis
il Natale.
Per coloro che abbiamo scelto il Sudamerica come terra di riscatto non è semplice
vivere lo spirito del Natale all’italiana.
Nella messa di mezzanotte mentre canti
il commovente “Tu scendi dalle stelle”
davanti al presepio tradizionale con batuffoli di cotone spiovuti sui rametti di
un pino ancora verde non ti pare vero
che per il Bambinello che viene alla luce
in una grotta al freddo e al gelo sia una
sofferenza. Sudi, sei in maglietta e calzi
gli infradito: sarebbe un grande sollievo
sentire una brezza di “freddo e gelo” nella
notte santa fra svolazzi di angeli che cantano l’augurio di pace a tutti gli uomini di
buona volontà. E già cominci a sognare le
vacanze e le grandi spiagge.
Addio bel Presepio con il Gesù Bambino
adagiato sulla mangiatoia e riscaldato dall’alito del bue e l’asinello. Addio
bianchi paesaggi di neve sognati. Addio
focolare acceso per la notte santa, momento
di abbracci e di felicità di bambini ancora
ingenui che scartocciavano gli umili regali
della befana.
Accontentiamoci, allora, di rivivere
nella memoria il mistero dell’incarnazione
come lo celebravamo: al freddo e al gelo.
Era un rito aprire le tre scatole di scarpe
con dentro le statuette da stendere sulla
collinetta verde; in un angolo, scavata in
una roccia, la grotta santa con le immagini di Gesù Bambino che tende le manine
per essere sollevato e baciato, poi quelle di
Maria e Giuseppe in silenziosa adorazione,
dell’asino e del bue con la mangiatoia di
finta paglia. Al centro della grotta un angelo svolazzante appeso all’architrave che
sembrava dire “Silenzio, Gesù sta dormendo!”. Al lato opposto il truce castello di Re
Erode. E poi disseminate nel verde muschio
le pecorelle, le ochette che si riflettevano
sullo specchio, la massaia al pozzo, donne
che si recavano alla grotta illuminata percorrendo sentieri di segature. Una grande
stella cometa che indicava il punto esatto
della nascita di Gesù ai Re Magi montati
su cammelli e dromedari. Il tutto rinchiuso
in un perimetro di lucette intermittenti.
Era il tesoro che riproponevamo, con i
fratellini, tutti gli anni alla venerazione
della famiglia ed alla ammirazione dei
vicini. In quei due metri quadri, quanto era
grande il caminetto, si stendeva il sogno
natalizio della nostra fanciullezza.
E si aspettava la mezzanotte trepidanti
per gli auguri. Che anch’io, cara Lettrice e
caro Lettore, ti faccio cordialmente.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 6 dicembre 2016
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
Gli Italiani votano NO
Gli emigrati votano Si
Sui 50.773.284 elettori chiamati alle urne hanno espresso
il loro voto in Italia e all’estero 33.243.845 connazionali,
ovvero il 65,47% degli aventi diritto.
In Italia l’affluenza complessiva è stata del 68,48% ,
mentre nella circoscrizione Estero hanno espresso il loro
voto 1.245.929 connazionali pari al 30,74 % degli elettori
che sono 4.052.341.
A differenza di quanto è avvenuto in Italia, nella circoscrizione Estero prevale nettamente il Sì che ottiene il
64,70% dei consensi (722.672 voti) contro il 35,30% dei No
(394.253 voti).
Numerose in questo contesto le schede nulle 119.174 (9,56
%) a cui si aggiungono 9.297 schede bianche (0,74 %) e 533
schede contestate e non assegnate (0,04 %).
Nella ripartizione America Meridionale i votanti sono stati
328.561 (25,44 %). Anche in questa area del mondo ha vinto
nettamente il Sì 207.144 (71,93%), mentre il No ha ottenuto
80.831 voti. (28,7%).
Da segnalare inoltre 4.211 (1,28 %) schede bianche, 36.064
(10,97 %) schede nulle e 311 (0,09 %) schede contestate e
non assegnate.
In questo ambito geografico ricordiamo i risultati dell’Argentina dove hanno votato 170.532 connazionali (25,33 %).
Il Sì ha ottenuto 95.897 consensi (65,11%), mentre il No
si è fermato a 51.378 voti (34,89%).
Bassa l’affluenza anche in Venezuela dove hanno espresso
il loro voto 20.786 italiani (21,06 %).
Il Sì ha prevalso con 11.338 voti (61,72%), il No ha ottenuto
7.033 consensi (38,28%).
Più alta la partecipazione
in Brasile con 93.054 votanti
(28,58 %). 70.327 connazionali hanno votato Sì (84,23%),
mentre il No ha ottenuto
13.167 consensi (15,77%).
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chiama al Cel.
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EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
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RAPPRESENTANTE LEGALE
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***
DIRETTORE
RESPONSABILE
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***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Francisco Crispieri
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique
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La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Eduardo Pesce V.
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Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a "Giuseppe Tommasi"
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
SPAZIO APERTO
Le emozioni di Lily Tonioni
Padre Giuseppe Tomasi
Quisiera compartir con usted, si me lo permite, estos mis
sentimientos frente a:
Que con tristeza he leído en página emilianoromagnolinelmondo.it el deceso de don Ferdinando Pezzoli Martelli
(r.i.p.) de quien tengo hermosos y agradecidos recuerdos, en
varias actividades de nuestras Asociaciones Emilianas tuve
la ocasión de compartir con él. La última vez alrededor de
cuatro años fue en Capitán Pastene y Purén junto a Silvia
Bartolini Presidenta de la Consulta de Italia en ese tiempo.
Gracias a Dios por haberle conocido y a Dios mis oraciones
por su almita.
Que hago propicia la ocasión para comentarle que me
alegre de la nota sobre don Domingo Cantergiani Casanelli
(Presenza 925) descendiente también de mi pueblo, con cuya
madre pase lindos momentos de mi infancia. Felicitaciones¡¡¡
Como así mismo del artículo de don Nello Gargiullo
(Presenza 924) quien menciona el gran Proyecto EULA
desarrollado gracias a la Cooperación Italiana y atributos
de nuestra ciudad de Concepción. Felicitaciones¡¡¡
Finalmente mis Felicitaciones a usted querido padre Pepe
y a Presenza, que nos permite “emocionarnos” al recibir y
entregar acontecimientos de los nuestros.
Un abrazo y mi gratitud por distender mi corazón al
enviarle este saludo a un buen hijo de Dios
Lily Tonioni
Un Paese di giovani che guadagnano
meno dei nonni e di risparmiatori che
non investono, l’Italia del Censis
L’Italia è un Paese che sta continuando a vivere in una
«realtà in prolungata e infeconda sospensione», in attesa di
una svolta che per ora non arriva, dove «le manovre pensate
in affannata successione non hanno portato i risultati attesi».
Un Paese dominato mediaticamente dalle vicende internazionali e «dalle ambizioni di primato della dirigenza politica interna». Il Censis fotografa il Paese nel suo Rapporto
annuale, e scrive che il problema «più serio per la nostra
società» è la divaricazione tra il potere politico e il corpo
sociale, impegnati entrambi in «reciproci processi di rancorosa delegittimazione». E le istituzioni, che dovrebbero fare
da cerniera tra i due poli, sono in una «profondissima crisi». Al suo cinquantesimo rapporto, il Censis del presidente
Giuseppe De Rita propone
un affresco sulla situazione
socio-economica del Paese,
in un momento centrale della vita politica dell’Italia,
impegnata tra poche ore
nel referendum, e in quadro
internazionale di totale incertezza. La visione che l’istituto
di ricerca ha del Paese è preoccupata: le aspettative degli
italiani continuano a essere
negative (il 61,4% pensa che
il proprio reddito non aumenterà); i giovani vivono un vero
e proprio ko economico e in
questo periodo storico sono
più poveri dei loro nonni (oggi
i millennials hanno un reddito inferiore del 15,1% rispetto
alla media e del 26,5% rispetto ai coetanei dei primi anni
Novanta); c’è una profonda
insicurezza e un’occupazione
a bassa produttività; e tra i
più giovani aumenta il mercato dei ’lavoretti’ e la politica
dell’arrangiarsi. Il rapporto ha indagato un
2016 che rimarrà impresso
nei libri di storia. E’ l’anno in
cui alcune «retoriche politiche
a lungo dominanti hanno subito contraccolpi o smentite»:
la globalizzazione, la retorica
europeista e la democrazia
del web («ridotta a dispute
per pochi iniziati»), dice il
Censis.
Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
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Abbonamento sostenitore
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Informazioni
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IN ITALIA VINCE IL NO,
ALL’ ESTERO IL SI.
Conosciuti i risultati del referendum sono emerse le prime conseguenze. La più clamorosa e previsibile, le dimissioni del Presidente
del Consiglio, Matteo Renzi.
La politica italiana è fatta da tempi immemorabili da lotte e
conflittualità per accedere al potere politico del paese. L’Italia da
sempre è un paese di contrasti e di conflittualità politica. La alternanza democratica con l’esaurimento del periodo legale previsto
dalla legge, è l’eccezione. L' avvento di una crisi, come la attuale
può interrompere la legislatura in corso. Basti pensare che in 70
anni di Repubblica si sono alternati 63 governi. In Roma Imperiale non era di meno, in 100 anni ci sono succeduti 70 imperatori
(193-293 d. C).
Il risultato è stato positivo oltre alle previsioni più pessimiste,
nessuno pensava una differenza di 20 punti. Neppure noi. Una
bella sorpresa in positivo sono i resultati del voto degli italiani all’
estero, con il primato per il SI in tutto il mondo e in particolare della
America Meridionale. Consistente l’aumento della partecipazione
al voto del Cile.
Il voto generale all’ estero comporta un “chiaro e netto” primato
del SI: 64,70 % e il 35,30 per il NO. Con il 9,56 % di schede nulle.
(troppe). La America meridionale supera tutte le cifre del voto all’
estero. 71,93 % per il Si e 37,58 % per il NO. In Cile il SI, 76,44%
e il NO 23,56%. 10,15 % Nulle.
Il nostro paese che finora era il fanalino di coda in materia di
partecipazione al voto, in questa occasione ha superato il brutto
primato e si è sistemato tra i grandi, Brasile e l’Argentina. Infatti,
la nostra partecipazione ha raggiunto il 20,51% con 9.398 votanti.
Questa partecipazione democratica supera tutte le altre elezioni,
incluso del Comites avvenuta nel anno 2015. Ricordiamo che i votanti per rinnovare il Comites locale sono stati 2340 con il 4,87% dei
48.000 votanti. Tra la partecipazione odierna del 20,51% e quella
del 4,87% del 2015 sussiste una bella differenza, che merita essere
commentata e analizzata. Sarà tutta responsabilità della posta?
Il SI è vincente tra gli italiani all’estero. Questo merita un piccolo
commento. Per ché gli italiani all’ estero votano diversamente che
gli italiani della metropoli?
Possiamo avanzare molte belle ragioni. Noi che viviamo la nostra
italianità alla distanza siamo lontani quanto i chilometri che ci separano dall’ Italia dai pettegolezzi, le dispute partitiche proprie del
quotidiano e dalla ambizione esagerata e personalistica imperante
nel territorio nazionale. La nostra convinzione è sprovvista della
soggettività e della convenienza partitica. Siamo maggiormente
obbiettivi e molto più attenti al prestigio e la figurazione internazionale del nostro paese, ci interessa mantenere il prestigio del
paese, il made Italy è per noi un motivo di grande responsabilità
e di orgoglio. Noi non votiamo per i timori o i pregiudizi infondati
dell’autoritarismo che non si legge nelle norme contenute nella
riforma costituzionale, non ci attirano l’eccessivo personalismo
politico italiano.
Noi sempre votiamo in favore dell’Italia e lo faremo sempre.
Il NO non comporta un fracasso di Matteo Renzi, la riforma
referendaria è stata approvata per la maggioranza del Parlamento,
non è un capriccio del Premier.
Questa importante differenza tra il voto degli italiani residenti
in Italia e quegli residenti all’ estero è un ostacolo per mantenere
una buona convivenza e proficuo lavoro? É possibile che questo
resultato aumenti le critiche y la corrente che vorrebbe eliminare
il voto all’ estero. Sono convinto che il voto all’ estero incrementa
la democrazia ed evidenzia la diversità culturale della società
italiana rendendola sempre più integrata al mondo. Oltre a un
segno doveroso di rispetto e di responsabilità per gli emigrati e i
loro discendenti.
La svolta avvenuta nella partecipazione del voto degli italiani del
Cile fa pensare che la rappresentatività degli italiani si è arricchita
al punto che il tasso dei votanti è passato dal 4,87% del 16 maggio
2015 per rinnovare il Comites incarica, al 20,51 % del referendum
con aggiunta a un alto tasso di schede nulle (10,15 %).
Auspichiamo con profondo sentimento patriotico che l’Italia
superi la crisi di governo risultante del voto del referendum, non
importi maggiori danni all’economia e al lavoro dei cittadini residenti nel territorio nazionale, e che la ingovernabilità sia superata
con larghezza riacquistando un clima di collaborazione e prudenza.
Presenza ha dato il contributo informativo che, in parte, ha
consentito l’incremento partecipativo avvenuto in Cile. La democrazia si è potenziata e incrementata, malgrado la scelta fatta dalla
maggioranza cittadina che risiede in Patria. Paolo Castellani
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
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Passatempo e umore
TERZA PAGINA
Presenza- 16 dicembre 2016
3
"Astro del Ciel" da 200 anni il canto di Natale
È stato invitato anche
papa Francesco per celebrare in Austria i 200 anni della
celebre canzone natalizia
Stille Nacht!. L’invito al Pontefice è giunto dal governatore del Land di Salisburgo,
Wilfried Haslauer, la terra
dove il brano è stato composto fra il 1816 e il 1818. Anche
l’arcivescovo di Vienna e
presidente della Conferenza
episcopale austriaca, il cardinale Christoph Schönborn,
è stato coinvolto, come ha
confermato il suo portavoce,
Michael Prüller, che però ha
parlato di possibilità ridotte
di una visita di Bergoglio.
Ma tant’è.
Nella città che ha dato i
natali a Mozart ma anche in
tutta l’Austria il Giubileo di
Stille Nacht! è un evento di
spicco. Perché, raccontano a
Salisburgo, il brano è stato
tradotto ed è cantato in più
di 300 lingue e dialetti del
mondo e ogni anno viene
eseguito da due miliardi e
mezzo di persone. La canzone è stata inserita anche nel
2012 dall’Unesco nella lista
del patrimonio culturale intangibile dell’umanità.
I festeggiamenti per
l’anniversario sono in programma nei giorni precedenti e successivi al Natale nelle
cittadine legate al brano,
come spiega l’associazione
Stille Nacht: a Mariapfarr,
vicino a Salisburgo, dove il
24enne sacerdote Joseph
Mohr scrisse il testo nel
1816; a Oberndorf bei Salzburg dove la canzone venne
eseguita per la prima volta
alla vigilia di Natale del
1818; a Hallein dove è nato
l’autore della musica Franz
Xaver Gruber.
La storia della canzone
Jospeph Mohr è un giovane prete di 24 anni quando
compone il testo di Stille
Nacht!. Nasce a Salisburgo
nel 1792 ed è ordinato sacerdote nel 1815. Poco dopo
l’ordinazione, viene mandato
a Mariapfarr im Lungau
come cappellano. Ed è qui
che scrive le parole della canzone sotto forma di poesia.
La canzone nasce in un contesto
politico complesso.
Terminate le guerre napoleoniche,
l’Europa riceve un
nuovo assetto con il
Congresso di Vienna. Il Principato
arcivescovile di Salisburgo perde la
sua indipendenza
ed è smembrato:
una parte passa nel
1816 alla Baviera,
mentre una più consistente all’Austria.
Mariapfarr soffre
sotto le truppe di occupazione bavaresi. E non è un caso
che il testo della quarta strofa di Stille Nacht! esprima
un forte desiderio di pace.
Autore della musica
è Franz Xaver Gruber,
insegnante e organista della chiesa di San Nicola a
Oberndorf dove don Mohr
viene trasferito. Il maestro racconta il 30 dicembre
1854 nelle sue “Autentiche
motivazioni - Nascita del
canto di Natale Stille Nacht!
Heilige Nacht!”: «Il 24 dicembre 1818 Josef Mohr, allora
assistente parrocchiale della
nuova chiesa parrocchiale di
San Nikolaus ad Oberndorf,
consegnò all’organista Franz
Gruber il testo di una poesia
pregandolo di comporre una
melodia adatta ad essere
cantata da due voci soliste
accompagnate da coro e
chitarra».
Il 24 dicembre 1818 Gruber consegna la partitura a
Mohr. Viene deciso che la
canzone sia eseguita durante
la Veglia di Natale: don Mohr
canta la parte del tenore e
accompagna con la chitarra,
mentre Gruber esegue la
parte del basso. La canzone
riceve «grande plauso» da
parte della popolazione composta da marinai del sale e
costruttori di navi.
Nelle “Autentiche motivazioni” non viene spiegato
il vero motivo che porta alla
nascita della canzone. Alcuni ritengono che il vecchio
organo della chiesa fosse
rotto e che per questo Mohr
Mausoleo Italiano
Dr. Augusto Brizzolara
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siane abbandonano
in qualche modo le
trincee intonando
un canto natalizio,
l’esercito inglese
risponde con lo stesso canto nella propria lingua. Il canto
è Stille Nacht! per
i tedeschi e Silent
night per i soldati
della Corona.
e Gruber abbiano composto
una canzone per chitarra.
A Oberndorf è stata realizzata una cappella commemorativa di “Astro del Ciel”
vicino alla vecchia chiesa
di San Nicola, mentre nella
sacrestia della nuova parrocchia c’è una targa ricordo.
Inoltre la cittadina ospita il
museo di Astro del Ciel e di
Storia locale che offre molte
curiosità sul canto e sul contesto in cui è nato.
La fortuna del brano
La canzone fa il giro del
mondo. Già nel 1819 giunge
in Tirolo grazie a un fabbricante di organi. Tre anni più
tardi il brano viene trascritto
dal direttore del coro della
Cattedrale di Salisburgo ed
eseguito durante la visita
dell’imperatore Francesco I
e dello zar Alessandro I nel
castello del conte Dönhoff.
Saranno poi due famiglie
di trovatori, i Rainer e gli
Strasser, a portarla in Europa e oltre oceano. Nel 1832
uno dei giornali di Lipsia
racconta che la canzone è
stata proposta dagli Strasser
durante un concerto. Ed è di
un editore di Lipsia e Dresda
la prima versione stampata.
Dopo aver compiuto numerosi viaggi in Europa
“accompagnati” dal brano, i
Rainer sbarcano in America
e Stille Nacht! viene eseguita
il giorno di Natale del 1839 a
New York, davanti alla statua di Alexander Hamilton
alla fine di Wall Street.
Fra gli aneddoti uno è
legato alla Grande Guerra.
Nel dicembre 1914, come
narra il film Joyeux Noël di
Christian Carion, le truppe
tedesche e quelle britanniche
danno vita a un’informale
tregua nel territorio belga
di Ypres-Saint-Yvon.
Quando le truppe prus-
Le versioni nel
mondo
L’originale te desco Stille Nacht!
è stato tradotto e
riadattato in molti Paesi del
mondo. Nel 1859 è il reverendo episcopaliano John Freeman Young, in servizio alla
Trinity Church di New York,
a pubblicare la traduzione
in inglese con il titolo Silent
night (che nella versione di
Bing Crosby è inserito nella
lista dei trenta singoli più
venduti di tutti i tempi).
È il 1937 quando il sacerdote bergamasco don Angelo
Meli (1901-1970) scrive la
versione italiana della famosissima melodia natalizia
a cui dà il titolo Astro del
Ciel: non è una traduzione
del brano austriaco bensì
un nuovo testo pubblicato
dalle Edizioni Carrara di
Bergamo.
La versione spagnola si
deve a Fritz Fliedner, teologo
e poeta di origine tedesca,
che nel 1871 la traduce intitolandola Noche de paz.
Negli Anni Cinquanta
arriva la versione francese
Douce nuit, sainte nuit dei
musicisti Robert Reyon e
Marcel Combre.
Esistono anche le traduzioni in maori (Marie
te po, tapu te po) o in zulu
(Busuku obuhle), ma anche
in cinese, arabo, turco, islandese.
Gli annulli filatelici
per “Stille Nacht”
Sempre sabato 24 dicembre a Hallein è in programma la festa di Natale sulla
tomba di Franz Xaver Gruber con l’ensemble di fiati
della Bürgerkorpskapelle.
A Mariapfarr, sempre il 24
dicembre, si terrà alle 17 la
preparazione alla Vigilia nel
cortile della canonica con le
riflessioni su Joseph Mohr e
Stille Nacht! che verrà cantata nella versione originale
da due voci maschili.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.esteri.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: [email protected]
COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455
Radio Anita Odone on line 24 ore su 24 di musica italiana
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central.
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 226650340
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 222225247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
Presenza- 6 dicembre 2016
ITALIA E ITALIANI
Il segreto per dimagrire?
Cambiare l’ordine degli alimenti
Cambiare l’ordine degli
alimenti da ingerire a pranzo e a cena, iniziando con le
verdure anziché la pasta.
Questa è la chiave per riuscire a tenere meglio sotto
controllo il valore della glicemia e dell’insulina dopo
i pasti e di conseguenza la
chiave per dimagrire. Ne è
convinto Pier Luigi Rossi,
medico specialista in Scienza
dell’Alimentazione, docente
universitario e autore di
«Conosci il tuo corpo, scegli il
tuo cibo«(Aboca 2016). In Italia il 45% della popolazione è in sovrappeso e
vede aumentare per questo
il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi
metabolici. «L’epidemia di
obesità in corso - commenta
- dipende dalla non conoscenza del proprio corpo. Chi ha
problemi di peso dovrebbe
innanzitutto misurare glicemia e insulina. Il calcolo
delle calorie in questo quadro complesso non ha alcun
significato». È questo uno dei pilastri
della dieta molecolare da lui
inventata, basata cioè non
sul conteggio delle calorie
ma sulla conoscenza delle
molecole che si ingeriscono.
I cibi infatti, sulla tavola
sono uguali per tutti, ma una
volta ingeriti `dialogano´ in
modo diverso con le cellule e
il DNA di ognuno. «Ogni volta che mangiamo, la composizione del
sangue cambia. Se mangiamo correttamente avremo
glicemia post pasto bassa,
che significa basso livello di
insulina, ormone colpevole
dell’accumulo di grasso e
della continua sensazione
di fame». «Fondamentale quindi,
contenere la dose giornaliera di glucosio - specifica - e
intervenire sul fegato, vero
regista nostro metabolismo:
se non si riesce a liberarlo
dall’eccesso di grassi, si arriva a una condizione di steatosi epatica (fegato grasso).
Questo impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina dal
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
SILVANO TAVONATTI A.
[email protected]
sangue, determinando uno
stato di insulinoresistenza,
condizione propedeutica al
diabete». Insomma, consapevolezza
è la parola d’ordine per la
salute. E l’alimentazione
consapevole si basa su 5
pasti al giorno: colazione
proteica, con prosciutto o
formaggio fresco e molle
accanto ai carboidrati, perché quella tipica italiana è
troppo ricca di carboidrati.
Un frutto o una centrifuga a
metà mattina e a merenda.
A pranzo come a cena non si
inizia con la pasta, perché
aumenta la glicemia, ma
con un piatto di verdure fresche finemente tritate, per
diminuire il tempo in cui il
cibo staziona nell’intestino.
Quindi proteine, come formaggi, carne, pesce, uova o
legumi e un po’ di pane. E
per concludere una zuppa,
un minestrone o un passato
di verdure, per assorbire
sostanze ricche di carotene Auto dell’anno 2017, le sette finaliste:
c’è anche l’Alfa Romeo Giulia
L’ambìto premio “Car of the Year” sarà assegnato soltanto
fra qualche mese, in occasione del Salone di Ginevra. Ma
intanto i 58 giurati, tutti giornalisti europei, hanno selezionato le 7 finaliste: sono, in rigoroso ordine alfabetico, l’Alfa
Romeo Giulia, la Citroen C3, la Mercedes Classe E, la Nissan
Micra, la Peugeot 3008, la Toyota C-HR, le Volvo S90/V90. I
giurati dovranno ora distribuire 25 punti fra almeno 5 delle
7 finaliste: l’auto più votata diventerà “Auto dell’anno 2017”.
Appuntamento al 6 marzo per la nomina! Colombia. Torna la pace,
dopo più di mezzo secolo
Oggi, dopo 52 anni di
guerra, è il primo giorno di
pace per la Colombia. Il via
libera della Camera all’accordo tra governo e Fuerzas
Armadas Revolucionarias de
Colombia (Farc) ha messo
fine, dopo un sofferto tira e
molla, a oltre mezzo secolo
di conflitto.
L’intesa è passata con 130
voti a favore e nessuno contrario: gli oppositori, guidati
dall’ex presidente Álvaro
Uribe, hanno disertato la
seduta, in segno di protesta.
Una mossa simbolica ma di
scarso effetto pratico: il partito del leader Juan Manuel
Santos ha la maggioranza
assoluta.
Il Parlamento ha, così,
colmato il vuoto aperto dal
referendum del 2 ottobre, in
cui i cittadini hanno bocciato, per un pugno di 50mila
schede, il primo accordo.
L’incertezza post-referendum
Le parti non si sono, però,
arrese. Sono tornate al tavolo negoziale, all’Avana,
per “correggere” alcuni dei
punti più contestati del patto. In particolare, pur fermo
restando l’impiego della giustizia ripartiva per i responsabili di crimini di guerra,
sono state rese più stringenti
le restrizioni della libertà per
i condannati.
Questi ultimi, inoltre, sono
obbligati a dichiarare i loro
beni per provvedere ai risarcimenti delle vittime. In
pratica, il nuovo testo ha
incluso 56 delle 57 obiezioni
avanzate dai promotori del
no all’intesa al referendum.
Eppure, questi hanno l’hanno ugualmente respinto. La
loro intransigenza non è,
però, riuscita a frenare il
processo di pace cominciato
quasi quattro anni fa. Anche
grazie al forte sostegno della
comunità internazionale.
In tempo per il Nobel
Cinque giorni dopo la “batosta” del referendum, il comitato di Oslo ha assegnato
al presidente Santos il Nobel
per la Pace. Alla consegna, il
prossimo 10 dicembre, il leader potrà presentare un iter
di approvazione finalmente
concluso. E l’inizio del lungo
percorso di implementazione.
Il primo passo, la smobilitazione e il disarmo delle Farc,
si svolgerà nei prossimi 180
giorni.
Da Superga alla Colombia: i disastri
aerei che hanno sconvolto lo sport
Non è la prima volta, purtroppo. La tragedia aerea che
in Colombia ha falcidiato la
squadra di calcio brasiliana
della Chapecoense è solo
l’ultima di una lunga serie
di disastri che hanno sconvolto lo sport: la lista degli
incidenti, ahinoi, è lunga.
Troppo lunga.
.
SUPERGA — È il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03, il
Fiat G.21 che sta riportando
a casa da Lisbona il Torino,
il Grande Torino di Valentino Mazzola, la squadra più
forte d’Italia e probabilmente
d’Europa, si schianta contro
il muraglione del terrapieno
posteriore della Basilica di
Superga che sorge sulla collina torinese. Muoiono tutti:
i 4 membri dell’equipaggio,
3 dirigenti, l’allenatore Erbstein e il suo vice Lievesley,
3 giornalisti (tra cui Renato
Casalbore, fondatore di Tuttosport, e Renato Tosatti, padre
di Giorgio), un massaggiatore
e 18 calciatori. Una catastrofe.
Un milione di persone scendono poi un strada per omaggiare quei campioni.
RUSSIA — Il 5 gennaio
1950 nella Russia centrale
precipita un aereo con a
bordo l’intero team di hockey
su ghiaccio del VVS Mosca.
Si salvano solo due atleti:
Viktor Shuvalov, rimasto a
casa per via di un infortunio,
e Vsevolod Bobrov, che ha
perso l’aereo.
CHILLIWACK — È il 9 dicembre 1956 quando a Chilliwack, in Canada, un velivolo della Trans-Canadian
Air Lines cade a causa di
una tempesta. Nell’incidente
rimangono uccisi tutti i 62
passeggeri tra cui 5 campioni
di football che hanno giocato
l’All Star Game.
MONACO — Il 6 febbraio
1958, l’aereo che sta riportando a Manchester i giocatori
dello United che ha disputato
una gara a Belgrado (3-3 il
risultato finale), fa scalo a
Monaco di Baviera per un
rifornimento di benzina. Ma
durante la fase di ripartenza
si schianta ai bordi della
pista. Le vittime sono 23, tra
questi 8 calciatori, 3 membri
Il Grande Torino, vincitore del campionato 1949
dello staff e 8 giornalisti. Si
salva però l’allenatore della
squadra Matt Busby che, con
gli altri giocatori sopravvissuti, promette: “Vinceremo
la Coppa dei Campioni”. Ci
riescirà 10 anni dopo.
1979 due Tupolev Tu-134
della compagnia Aeroflot si
scontrano vicino Dniprodzeryns’k, in Ucraina: tra le 178
vittime anche tutti i tutti i
giocatori della squadra di
calcio Pakhta Kor Tashkent.
BRUXELLES — Nell’incidente di Bruxelles, datato
15 febbraio 1961, Bruxelles,
rimane coinvolta la squadra
di pattinaggio artistico americano che deve raggiungere
Praga per partecipare ai
Mondiali: 8 morti.
ALIANZA LIMA — È l’8
dicembre 1987 quando un
aereo cerca di atterrare all’aeroporto di Lima. Un guasto
mal giudicato dai piloti che
sbagliano a consultare il
manuale per le situazioni
d’emergenza, provoca la collisione dell’ala destra con le
acque dell’Oceano Pacifico. Il
velivolo s’inabissa. A bordo ci
sono i giocatori dell’Alianza
Lima, soprannominata Los
Potrillos e considerata una
delle migliori squadre di calcio del Perù in quel periodo:
43 i morti.
BREMA — Il 28 gennaio
1966 all’aeroporto di Brema,
a bordo dell’aereo della Lufthansa partito da Francoforte, c’è una selezione della
nazionale italiana di nuoto
(7 atleti), accompagnata
dallo staff tecnico e dal giornalista della Rai Nico Sapio.
La squadra avrebbe dovuto
partecipare a un meeting
internazionale. Ma il velivolo
si schianta al suolo. Nessun
superstite tra i 46 passeggeri.
SULLE ANDE — Sulla
Cordigliera delle Ande, il
13 ottobre 1972, un Fokker
F27 dell’aviazione uruguaiana ha a bordo l’intera
squadra di rugby degli Old
Christians Club del Collegio Universitario “Stella
Maris” di Montevideo. Ma
va schiantarsi sulle montagne. Dodici atleti muoiono
nell’impatto, sei nei giorni
successivi e 11 a causa della
mancanza di cibo e delle durissime condizioni di vita a
3.600 metri e 30 gradi sotto lo
zero. I 16 superstiti vengono
salvati dopo 72 giorni, il 23
dicembre 1972.
UCRAINA — L’11 agosto
GABON — Il 7 aprile 1993
la nazionale dello Zambia
sta volando con destinazione
Dakar per giocare una gara
di qualificazione al Mondiale
1994 contro il Senegal. Ma
l’aereo su cui viaggia cade
in mare a poche miglia da
Libreville: 30 le vittime, un
sopravvissuto.
RUSSIA — Il 7 settembre
2011 uno Yakovlev Yak-42D
vede a bordo i giocatori e lo
staff tecnico della squadra
di hockey su ghiaccio della
Lokomotiv Jaroslavl, una
delle compagini più titolate
d’Europa in cui giocano molti ex campioni della Nhl. Ma
il velivolo si schianta poco
dopo il decollo dall’aeroporto
di Jaroslavl’, in Russia: 44 i
morti. La squadra si stava
recando a Minsk per la prima giornata di campionato.
Verbania. Compie 117 anni Emma, la donna
più anziana del mondo
Oggi festeggia 117 anni
l’italiana Emma Martina
Morano la donna più longeva al mondo. La signora
Morano - che vive sulla
sponda piemontese del
Lago Maggiore a Verbania,
nella frazione di Pallanza
- è nata nel 1899. Perciò
ha attraversato tre secoli.
La maggiore di otto figli
(Emma, Edoardo, Lucia,
Quinta, Carmine, Angela,
Luigi e Ottavio) è nata a
Civiasco in provincia di
Vercelli il 29 novembre
1899 alle ore 23.30 com’è
riportato sul registro di battesimo, che Emma ricevette
il 2 dicembre dello stesso
anno di nascita, presso la
parrocchia di San Gottardo
a Civiasco dall’allora parroco
don Antonio Ferraris.
Contrariamente a quello
che si pensa per Emma sarà
una giornata normale perché
il suo medico di fiducia Carlo
Bava consiglia di evitare
cambiamenti e abitudini di
vita. Un’eccezione, però, è
concessa per il giorno del
compleanno. Nel pomeriggio taglio della torta a casa
con parenti, amici, autorità
civili e religiose della città.
Seguirà l’arrivo della troupe
di una tv tedesca e poi in
serata (la vegliarda rimarrà
a casa) al teatro di Verbania
‘Il Maggiore’ uno spettacolo
musicale dal titolo ‘Emma
Morano … Correva l’anno1899 … Viaggio storico
musicale attraverso tre secoli’ che la città ha voluto
dedicargli.
Faccio colazione alle 6 della mattina con latte, biscotti
e miele, – spiega Emma che
abbiamo incontrato poco
tempo fa ribadendo il suo
l’elisir di lunga vita – anche
se in questo periodo preferisco biscotti e acqua. Durante
il giorno tre uova, due crudi,
uno la mattina e uno nel
pomeriggio e uno cotto. A
pranzo pastina e un po’ di
carne macinata, per la cena
solamente un po’ di latte.
ITALIA E ITALIANI
Le false credenze su ciò che
mangiamo e beviamo
Da tempo sappiamo che l’alimentazione
è un fattore importante per la nostra salute, nel bene e nel male. La prescrizione di
adeguate misure dietetiche è considerata
oggi una parte integrante dell’atto clinico,
come d’altra parte aveva sostenuto lo stesso
padre della medicina Ippocrate. In particolare, una sana alimentazione può metterci
il più possibile al riparto da malattie gastrointestinali. Per questo, i gastroenterologi italiani
dell’AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri Italiani, riuniti nel
loro corso annuale a
Perugia, hanno deciso
di sfatare alcuni miti
e credenze popolari sul
cibo ancora piuttosto
diffuse. «Oggi l’impegno dei
medici che lavorano
nella sanità pubblica
è curare le persone nel
miglior modo possibile,
secondo le terapie e gli studi più aggiornati,
con un occhio all’appropriatezza, ovvero
all’efficienza e alla sostenibilità per il sistema sanitario – ha spiegato Gioacchino
Leandro, direttore scientifico dell’Irccs Saverio De Bellis di Castellana Grotte a Bari
e presidente di AIGO - L’aggiornamento
costante è fondamentale come la corretta
1) IL CAFFÈ FA MALE AL FEGATO Non è vero. Un moderato consumo di 2
tazzine al giorno può dare benefici contro
la steatosi epatica, malattia caratterizzata
dall’accumulo di grasso nel fegato, come
dimostrano diversi studi pubblicati sulla
rivista scientifica americana Hepatology. 2) IL THE VERDE È UN TOCCASANA E’ vero che è antiossidante, ma bisogna
fare attenzione, soprattutto quando lo si
assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che
contengono altre sostanze. Si sono registrati
casi di insufficienza epatica determinati da
estratti di the verde. 3) IL VINO MINACCIA IL FEGATO L’alcol è certamente una sostanza tossica
per l’organismo. Ma sono noti gli effetti
benefici del vino sul fronte della prevenzione del rischio cardiovascolare. Uno studio
apparso su Hepatology ha mostrato che
un moderato consumo di vino ha anche un
potere antiossidante sul fegato grazie al
resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva
rossa. 4) LE ERBE FANNO BENE Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari (ad esempio i “12 erbe”)
possono aggravare i sintomi della sindrome
del colon irritabile. Responsabile degli effetti
“irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato
(EGCG), il composto polifenolico presente
anche nel the verde, come evidenziano studi
pubblicati sulla rivista scientifica americana
Hepatology. 5) LA MODA DEL
“SENZA GLUTINE”. La maggior parte
delle persone che segue una dieta senza
glutine non è celiaca
e non ha quindi un’intolleranza genetica a
questa sostanza. Una
moda alimentata anche
dalla convinzione che
una dieta povera dei
carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare. Il
rischio connesso a questa scelta è di ridurre
il consumo di fibre contenute nei carboidrati,
benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i
grassi saturi. 6) UNA MELA AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO Mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone
che soffrono della sindrome del colon irritabile, come confermato anche da uno studio
apparso su Gastroenterology. In questi casi
è consigliabile un consumo molto ridotto di
questi frutti. 7) QUALI SUCCHI DI FRUTTA? Non sono tutti uguali e la differenza la fa il
fruttosio, zucchero semplice che, se assunto
con frequenza e abbondanza, ha l’effetto
negativo di aumentare i grassi nel fegato.
I succhi di frutta che ne sono ricchi vanno
assunti con moderazione. Fa eccezione il
succo di arance rosse che ha l’effetto invece
di ridurre i grassi nel fegato. 8) LA DIETA MEDITERRANEA NON
SBAGLIA MAI L’unico mito inossidabile rimane la dieta
mediterranea grazie al suo apporto equilibrato di carboidrati, verdura, pesce e carne
e la ridotta presenza dei grassi. La salute
dell’intestino ne beneficia grazie alle fibre
presenti nella verdura. Intervista a Juncker: “Sui migranti
è scandaloso voltare le spalle all’Italia”
Quasi un italiano, a sentire i racconti della sua fanciullezza, animati da Vittorio
il muratore umbro e Pierluigi, l’amico che ora vive
in Sardegna, con la «buona
cucina» e le partite di calcio
fra lussemburghesi e azzurri dal «risultato scontato».
Jean-Claude Juncker spiega
l’amore per il Bel Paese con
«ragioni autobiografiche e
irrazionali».
Per questo, e per il grande
impegno profuso nel salvare
disperati nel Mediterraneo,
ammette di trovare «scandaloso il fatto che si voltino le
spalle all’Italia nel momento
in cui le persone arrivano
sulle sue coste». Assicura,
il presidente della Commissione Ue, che «tutti devono
accogliere un minimo di rifugiati, nessuno può fuggire
dal proprio dovere».
E questa sarà la sua battaglia, a partire dalla riforma
di Dublino. Promette di far rispettare
le leggi che i governi si sono
dati e non solo. Seduto al tavolo dell’ufficio presidenziale
di Palazzo Berlaymont tenta
di rimettere tutte le questioni al loro posto. «Non accetto
che mi si chiami burocrate o
tecnocrate», assicura. Nemmeno un nemico dell’Italia.
Tutt’altro.
Lo conferma con l’impegno
a scomputare dal Patto
di stabilità «le spese per
la messa in sicurezza del
Paese» dopo il terremoto
e con l’ammissione che la
legge di bilancio «non viola»
le regole. L’ex premier del
Granducato, popolare, classe
1954, apprezza le riforme
del governo Renzi e si spinge sino a dire, pur di veder
andare avanti il processo,
«spero che non vinca il No».
Parrà un’intrusione, ma lui
non lo crede. E poi è abituato
a dire ciò che pensa. Anche
su Castro: «Lo giudicherà la
Storia, ma per molti è stato
un eroe». Presidente, due anni fa
si è presentato dicendo che
questa è la Commissione
dell’ultima chance. E adesso? «Volevo un esecutivo responsabile, presente, attivo.
Lo ritenevo necessario perché vedevo la sopravvivenza
dell’Unione a rischio. Lo è
ancora. Attraversiamo una
congiuntura estremamente
difficile, nel mezzo di una
policrisi.
Ucraina, Siria, migranti,
economia. Credere però che
la Commissione abbia delle
risposte per tutto vorrebbe
dire sovrastimare le sue
capacità. Il nostro ruolo è
coniugare gli sforzi nazionali
con quelli comunitari». In tutto questo arriva Donald Trump. «Su molti argomenti ha
detto cose che non piacciono
a noi europei. Difesa, clima,
commercio internazionale
e potrei continuare la lista.
Tutti rilevano che non bisogna prendere troppo sul
serio ciò che Trump ha detto
in campagna elettorale perché farà cose diverse. Non
accetto questo discorso: non
possiamo dire qualsiasi cosa
e poi fare il contrario. È una
questione di qualità della
democrazia». Presenza- 16 dicembre 2016
Mantova è la provincia italiana in
cui si vive meglio
Dopo cinque anni di dominio, Trento non è più la
provincia italiana in cui si
vive meglio, sostituita dalla
neoeletta Mantova. La città
lombarda vince la medaglia d’oro nella classifica di
ItaliaOggi - Università La
Sapienza, che ogni anno
stila l’elenco dei comuni
italiani in base alla qualità
della vita. Trento, quindi, scende di
un gradino. La segue sul podio una new entry, Belluno,
che l’anno scorso si trovava
in ottava posizione. Nella top
ten anche Pordenone (che
passa da terza a quarta),
Siena, Parma, Udine (tutte
e tre in salita), Bolzano
(declassata da seconda a
ottava), Vicenza e Lecco. L’ultima, al centodecimo
posto, è Crotone, sebbene,
rispetto alle altre province
meridionali, presenti elementi di discontinuità. Qui,
infatti, il tenore di vita è
accettabile e la provincia è
addirittura ricompresa nel
gruppo delle più virtuose
nelle dimensioni criminalità
e popolazione. Responsa-
bili, quindi, della maglia
nera sono affari e lavoro,
ambiente, disagio sociale e
personale, servizi finanziari
e scolastici, sistema salute,
tempo libero. A farle compagnia agli
ultimi posti ci sono Napoli
e Siracusa. In generale, deludono tutte le metropoli,
fatta eccezione per Torino,
che dal 76esimo posto sale
di sei posizioni, dietro Pavia.
Un rialzo che sfigura un po’
se si considera che prima
del capoluogo ci sono molte
altre province piemontesi:
Cuneo (al 13esimo gradino), Verbano-Cusio-Ossola
(17esima), Novara (26esima)
5
Vercelli (33esima), Biella
(37esima) e Asti (53esima).
Alla città della Mole, però, va
ancora bene: Milano e Napoli
perdono rispettivamente 7 e
5 posizioni, Roma 19 (31 in
confronto al 2014), posizionandosi su livelli di qualità
di vita insufficienti. A livello di macro-aree,
Nord-est e centro reggono
meglio il colpo della crisi, di
contro soffre il Nordovest e
in particolare il Sud e le Isole, dove si è persa traccia di
quel gruppo di province individuato qualche anno fa, nel
quale il livello era superiore
a quello prevalente nelle
altre province meridionali. Piccola storia d’Italia con il gusto del panettone
«Dentro le preoccupazioni, dentro l’impegno
sempre vivo, a spronarti a
continuare è la coscienza
che altri, prima di te, hanno
rischiato tutto. Hanno avuto il coraggio - un coraggio
autentico, puro, sincero - di
avere paura». Parole di
Alberto Balocco, l’amministratore delegato della
Balocco spa, che chiudono il
libro Volevo fare il pasticcere, scritto con il giornalista
Adriano Moraglio per Rizzoli
e presentato ieri a Torino. E’ la storia di un’impresa
italiana attraverso le vicende
famigliari, dalla seconda
metà dell’800 ad oggi. Dal
laboratorio di pasticceria in
piazza del Castello all’industria dolciaria che esporta
panettoni in una sessantina
di Paesi al mondo, ha un
fatturato che sfiora i 170
milioni di euro e dà lavoro a
500 persone.
Tutto a Fossano, cittadina
di 25 mila abitanti nella
pianura della provincia di
Cuneo. Si parte da Antonio
«Toni Balocc», l’iniziatore,
con la drogheria che produceva bon bon pieni di
liquore. Il figlio, Francesco
Antonio («quell’anarchico di
un Tonio»), partì poco più
che bambino alla volta delle
migliori confetterie torinesi
per imparare il mestiere e,
tornato a casa, aprì prima
una, poi una seconda pasticceria nel centro di Fossano. Fu il figlio Aldo, subito
dopo la guerra, a trasformare il laboratorio del padre
in un’attività industriale,
rendendola famosa per il
panettone Mandorlato e i
biscotti. Alberto, «Bebe»,
Balocco prese in mano l’azienda del papà nel 1989,
neo laureato in Economia
a soli 23 anni, insieme alla
sorella Alessandra. Il libro è
anche il racconto, umano, di
una crescita interiore. Con
la schiettezza e l’umanità
che lo contraddistinguono,
«Bebe» racconta il passaggio
dal «ragazzotto» che, in pieno boom economico, «pure
lavorando tanto, dormendo
poco e avendo grane fin sopra
i capelli…, va a mangiare
con gli ex commilitoni nella
caserma dei carabinieri di
Fossano», all’imprenditore
che, in viaggio in Usa con
la famiglia, perde sonno e
appetito per i problemi di
avvio del nuovo, attuale,
impianto di produzione in
cui ha investito 10 milioni
di euro. In mezzo gli affetti. Per
la mamma Anna Ferrero
(morta lo scorso anno) che
«ci ha insegnato umiltà
e rispetto», la sorella e il
cognato, Ruggero Costamagna («Io mi sento il visionario… Ruggero è l’operativo,
quello che trasforma i sogni
in realtà»). E la moglie Susy
Pinto, origini napoletane, che
con ostinazione ha lavorato
alla nascita della Bottega
Balocco Restaurant Cafè
(inaugurata la settimana
scorsa), all’angolo di piazza
Castello a Fossano, dove nonno Antonio, nel 1927 aveva
aperto la prima pasticceria.
Infine, il papà Aldo, colui che
fece il salto dall’artigianato
all’industria, il «vero signor
Balocco», Cavaliere al merito
del lavoro. Il titolo? «A 23
anni - scrive Balocco - mi
sono trovato a mandare
avanti un’azienda che fa
dolci, e a 50 non sono ancora
capace a fare il pasticcere.
È una cosa buffa. Eppure,
il mestiere di pasticcere,
anch’io come mio nonno, lo
sognavo fin da piccolo». 6
Presenza- 6 dicembre 2016
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Chiusura Laboratori Sportivi
Gigliola Pacciarini /Alejandra Calcagni
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
www.scuola.cl / [email protected]
C.A.S.I. 2017
Il 9 novembre, dopo un plebiscito nel quale hanno votato
tutti gli alunni della Scuola Media Inferiore e Superiore, è
stato eletto il C.A.S.I. 2017.
Questo nuovo Centro di Alunni è composto da:
Florencia Gaviraghi II°A:
Catalina Jaramillo III°C:
Francesca Pesci I°B: Catalina Fierro 8°B: Tommaso Gritti III°B: Octavio Rojas III°C: Presidente
Vicepresidente
Tesoriera
Segretaria
Portavoce
ncaricato delle commissioni
Vi desideriamo molto successo in questa nuova sfida!
Per concludere i laboratori sportivi 2016, durante la
settimana dal 21 al 25 novembre, i genitori della Scuola
dell´Infanzia e Primaria, hanno potuto partecipare ad
una lezione aperta ed interattiva con i loro figli che, a loro
volta, hanno mostrato alcune attività realizzate durante il
semestre.
Vi aspettiamo nel 2017!
Alunni vincitori della borsa di studio
al Politecnico di Torino
Progetto di Inclusione
Cara Comunità,
Vi invitiamo a visitare la nostra mostra sul lavoro svolto
in relazione al Progetto di Inclusione nella Scuola Italiana
che verrà esibita fino al 23 dicembre nel foyer del Teatro
Giuseppe Verdi.
Questo progetto è iniziato con una serie di attività con i
docenti e la direzione per poter raccogliere conoscenze previe,
esperienze e preoccupazioni attraverso incontri e conferenze
con specialisti esterni.
È stata anche ricevuta l’opinione degli studenti della III
Media Superiore, che ci hanno presentato una prospettiva
critica riguardo la loro esperienza a Scuola.
A partire da questo, i professori hanno elaborato una
risposta attraverso l’espressione visiva e che oggi è parte di
questa esposizione.
Vi aspettiamo!
Danza, calcio, tennis, bocce, ginnastica, pallacanestro,
pallavolo e nuoto sono stati i laboratori ai quali hanno potuto
partecipare i genitori e vivere una divertente esperienza.
Ringraziamo i 700 alunni che si sono iscritti quest’anno.
(Prof. Alessandra Finato)
Il Politecnico di Torino
ha recentemente avviato un
programma finalizzato al
reclutamento di studenti internazionali di qualità per
l'inserimento in corsi di studio
di primo e secondo livello.
La presenza nell'Ateneo di
una componente rilevante di
studenti internazionali rappresenta un valore culturale
per l'Ateneo e un'opportunità
per il territorio e il suo sistema
economico.
In un contesto europeo e
mondiale sempre più competitivo anche sul piano dell'offerta formativa universitaria,
il programma si propone di
rafforzare la capacità di attrarre studenti internazionali
di talento che possano accedere
ai percorsi di laurea di primo
e secondo livello dell'Ateneo.
In particolare per l'accesso
ai corsi di laurea, a partire
dal 2016 i test di ammissione
saranno organizzati non solo
presso la sede torinese ma anche all'estero (Asia, America Latina e Paesi del Mediterraneo) in collaborazione con i migliori istituti secondari superiori. Gli studenti che otterranno i risultati migliori potranno beneficiare di borse di studio per
l'intera durata del percorso (fatta salva la verifica del mantenimento dei livelli di merito).
L’importo della borsa di studio è pari a 8.000 euro/anno per tre anni (durata normale dei corsi di laurea di I livello).
Il test ha previsto quesiti di matemática, física e lógica.
Chavez Fabio,Paolo Comunian, Tore Leonardo,De Camino Gonzalo, Arriazu Santiago, Ahumada Valeria, Poblete Trinidad, Villagran Luciano, hanno affrontato la prova in presenza di accademici del Politecnico di Torino . Tra di loro tre
si sono aggiudicati la borsa di studio:
CHAVEZ
PAOLO
ARRIAZU PRIMER TORNEO DE TENIS
GANADO POR LA SCUOLA
(POR PROF. JAVIER SANTELICES)
El viernes 18 de noviembre se dio inicio a la sexta etapa del
circuito de menores 2016 y nuestra Scuola obtuvo el primer
lugar en el campeonato en la categoría 10 años varones.
Nuestro alumno campeón fue Andrés Heimlich López,
quien tuvo que disputar 4 encuentros para poder coronarse
campeón, el primer partido lo ganó por walk over, el segundo
lo ganó con un marcador de 9 juegos a 3, el tercer encuentro
9 - 2 y la final por el mismo marcador anterior.
Felicitamos Andrés por su entrega, actitud y logro. Destacamos además que él, sólo pertenece al taller de tenis
de nuestro colegio.
Con esto la Scuola consigue su primer Torneo en tenis.
Felicitaciones!!!
FABIO
COMUNIAN
SANTIAGO
Punteggio ottenuto: 82
Punteggio ottenuto: 72
Punteggio ottenuto: 62
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Pallacanestro Campioni
“Coppa UC”
Presenza- 16 dicembre 2016
Visita Paranal
7
(Por Prof. Carla González Física)
El 4 de noviembre de 2016 los terceros
medios electivos Matemático y Biólogo, en
compañía de las profesoras Carla González
Acuña (Física) y Paola Alvarado (Biología),
viajaron a la ciudad de Antofagasta con el fin
de Identificar y visualizar las características
que convierten a Chile en un país óptimo para
el estudio astronómico, resaltar la importancia
del estudio astronómico dentro de nuestro país,
profundizar respecto a la biodiversidad y evolución de especies cerca de esta zona y conocer
la mayor muestra geológica de nuestro país.
Para cumplir estos objetivos, los alumnos
visitaron el Observatorio astronómico Paranal,
ubicado en el cerro Paranal, 130 kilómetros al
sur de la ciudad de Antofagasta y a una altitud
de 2.600 metros de altura. En este lugar conocieron la plataforma del VLT, donde pudieron
ingresar al edificio de uno de los telescopios de
8,2 metros que posee el Observatorio, además
visitaron la sala de control, lugar de trabajo
de los astrónomos, donde se realizan todas las
operaciones de control y las comunicaciones
que se establecen con los telescopios a través
de computadores.
Facciamo i nostri auguri alla squadra di Pallacanestro
Maschile, categoria Mini, che ieri ha vinto la “Coppa Soprole UC”.
Ringraziamo il lavoro svolto durante l’anno ed in special
modo il loro allenatore Daniel Godoy.
Bravi ragazzi!!!
Adicionalmente los alumnos visitaron el Museo Geológico Prof. Humberto Fuenzalida de la Universidad Católica del
Norte, presentado como el primer museo geológico del país. En esta visita guiada por uno de los alumnos de la universidad se enteran de todos los mensajes que entrega la Ciencia de la Tierra: la Geología y la historia de millones de años de
cambios en nuestro territorio.
Conclusione del Progetto Linguaggio
Scuola Nido
Vi s i t a S c u o l a
Nido a laboratorios
de ciencia
Cuando los niños
tienen oportunidades para explorar
e investigar su entorno inmediato,
comienzan a desarrollar habilidades que podríamos
llamar científicas,
y que permiten
descubrir y darle
sentido a su mundo
social y natural. Es
por esta razón, que
el Departamento
de Ciencia y Tecnología de la Scuola,
está desarrollando
actividades con nuestros alumnos de la Scuola Nido, quienes han visitado los laboratorios
para participar en actividades donde han podido jugar a ser científicos y presenciar demostraciones experimentales especialmente preparadas para niños de su edad.
Departamento de Ciencia y Tecnología
Agradecimientos Caja Navidad
Cara Comunità,
Con mucha alegría, les
contamos que logramos cumplir la meta de reunir 375
cajas navideñas para cada
una de las familias de Villa
Los Robles de Lampa.
Agradecemos de todo corazón el enorme compromiso
de apoderados, alumnos, ex
alumnos, profesores y funcionarios de la Scuola, que
con su generosa respuesta
hicieron posible esta campaña que hará felices a las
familias que necesitan de
nuestra ayuda.
El miércoles 21 de diciembre a las 14:00 Hrs.
partiremos desde la Scuola
hacia Villa Los Robles para
realizar la entrega de las
cajas, por lo cual invitamos
a quien quiera sumarse a
participar también en esta
actividad.
Mayor información: Carmen Cecilia Stockebrand
([email protected])
¡Contamos con su apoyo
Proyecto Teletón Scuola dell’Infanzia
(por Gabriela Chiuminatto)
El miércoles 30 de noviembre
finalizamos el Proyecto Teletón
de la Scuola dell’Infanzia con
la tradicional venta de productos elaborados por los alumnos.
Tanto el cierre, como el proceso de la experiencia, llenaron
de entusiasmo y orgullo a todos.
Este proyecto inició con la
observación y conversación
sobre los afiches y la publicidad televisiva de la Campaña.
Algunas preguntas orientaron
el proceso y propiciaron conversaciones sobre el trabajo
que realiza esta institución. A
partir de ellas, surgieron experiencias educativas dirigidas a
favorecer la empatía, el respeto
a la diversidad y la inclusión.
Cada curso construyó afiches
para promocionar la actividad,
listas de precios para informar
a la comunidad el costo de cada
producto, elaboró productos
para vender, organizó turnos
de venta, preparó vales, etc.
Los niños vendieron a sus
compañeros más grandes, también compraron y finalmente, contribuyeron en el conteo del
dinero recolectado.
Agradecemos a los padres, por la colaboración de siempre; a los alumnos de otras áreas
que se entusiasmaron con la oportunidad, a nuestros queridos alumnos por el compromiso
del trabajo constructivo, a las maestras y a la Comisión organizadora (Mery Sandoval,
Francisca Poblete, Nicolina Massardo y María José Contreras).
Nos quedamos con la satisfacción del trabajo compartido y el valioso aporte de todos.
Complimenti !
Conclusioni
Linguaggio
Scuola Nido
Durante tutto l’anno nella Scuola
Nido è stato sviluppato un interessante
Progetto di Linguaggio il cui obiettivo
era incentivare nei bambini l’amore
per la lettura sia a Scuola sia a casa,
coinvolgendo direttamente i genitori.
Per concludere questa iniziativa,
venerdì scorso i genitori hanno preparato ed interpretato tre presentazioni
teatrali di racconti che sono molte
piaciute ai bambini.
I nostri auguri a tutti i genitori della
Scuola Nido per il loro impegno, la loro
dedizione ed il loro affetto nella messa
in scena di questa attività che rafforza
la formazione dei più piccoli della nostra Scuola.
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 6 dicembre 2016
Addio a Ferdinando Pezzoli
È venuto a mancare Ferdinando Pezzoli, storico componente della Consulta degli
emiliano-romagnoli nel mondo, da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo italiano, ed emiliano-romagnolo
in particolare, nel Paese nel
quale aveva scelto di vivere
sin da giovanissimo, il Cile.
A darne notizia è proprio la
Consulta.
Partito dall’Italia per il
Cile nel 1954, a 19 anni, insieme ai genitori, originari di
Molinella, provincia di Bologna, che decisero di emigrare
nel paese sudamericano per
raggiungere il fratello della
madre, Pezzoli era uno dei
più importanti imprenditori
di origine italiana in Cile. È
stato fondatore, proprietario
e direttore generale della
Dulcono Roma, una grande
azienda che produce coni e
cialde per gelati destinati
all’intero mercato sudamericano ed è fornitrice di multinazionali come Unilever e
Nestlé.
Nel 2010 ha ricevuto a
Bologna il Premio Globo
Tricolore all'eccellenza italiana ‘IWW nel Mondo', alla
sua seconda edizione, insieme ad altri imprenditori
e professionisti, oltre che
a giornalisti ed artisti che
hanno costruito una carriera
di successo nel segno dell'innovazione e della creatività.
Il suo successo economico
è stato spesso messo al servizio della comunità italiana,
sottolinea la Consulta. Esponente di spicco della comunità italiana in Cile, e non solo
a Santiago, per la quale si
spendeva quotidianamente,
anche con risorse proprie,
come è avvenuto durante il
devastante terremoto che
ha colpito il Cile nel febbraio
2010.
Anche nei precedenti terremoti del 1960 e del 1985
Pezzoli è stato in prima fila
negli aiuti ai connazionali in
difficoltà, affiancando l’opera
prestata come presidente
del Comitato Italiano di
Assistenza Sociale (Co.I.A.
con sede nella Parrocchia
Italiana).
Nella sua veste di presidente dell’Associazione emiliano-romagnola di Santiago,
ha promosso iniziative legate
alla Consulta degli emilianoromagnoli nel mondo e alla
Regione Emilia-Romagna.
L’associazione è sempre stata
attivamente impegnata nella
diffusione della lingua italiana, realizzando corsi aperti
alla popolazione locale.
Per le attività culturali,
sportive e religiose il riferimento è sempre stato il
centro sportivo dello Stadio
Italiano e la chiesa, oltre
alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura
e l’organizzazione di iniziative di beneficenza. Inoltre,
l’Associazione ha promosso
scambi e incontri tra le as-
sociazioni di italiani in Cile,
fornendo informazioni sulla
legislazione italiana e sulle
opportunità lavorative per i
giovani in Italia e in EmiliaRomagna.
L’attaccamento all’Italia
e alla sua regione di origine
– concludono gli emiliano-
romagnoli nel mondo –non è
mai venuto meno, come testimoniato anche dai frequenti
viaggi, oltre che dal lavoro
svolto come rappresentante
per il Cile della Consulta.
I suoi fenerali si celebrarono nella Parrocchia Italiana.
(aise)
Chiuso l'anno di attività
dell'Azione Cattolica
Un saluto cordiale ed un arrivederci al prossimo anno. Un
saluto accompagnato da tanta simpatia da questo gruppo di
Signore che è la continuazione della gloriosa Azione Cattolica di tanti e tanti anni fa. Ma lo spirito è sempre lo stesso,
i principi che lo animano coincidono. Ed anche le attività
dell'ora di incontro settimanale. Tutti i mercoledì sera: una
tazza di caffè o te con dei panini e dolciumi; però prima il
gruppo si alimenta con la meditazione della Parola di Dio,
Pane vero di eternità.
Arrivederci, care amiche di tutti i mercoledì...
Nozze d'Oro di Italo e Mardyana Capurro
La celebrazione delle Nozze d'Oro di Italo e Mardyana (al cedntro della foto) si è tenuta
con una Santa Messa alla Parrocchia Sant’Anna di Città del Vaticano, con tutta la famiglia:
il figlio Italo Vittorio, diplomatico all’Ambasciata del Cile presso la Santa Sede, le nostre
belle figlie Maria Gianna e Marisa, i carissimi nipotini Maria Valentina e Carlos Ignacio e
tanti cari amici. La Messa concelebrata da un nostro cugino di Genova Mons Mario Capurro
Un ricevimento a casa del figlio Italo Vittorio (foto) con degli amici italiani e cileni e la
presenza dell’Ambasciatrice del Cile Monica Jiménez. Presenza al completo e tanti amici si uniscono a noi nell'augurio cordiale di tanta e tanta
fdelicità ai nostri amici e collaboratori di Presenza.
Iris Di Caro, reconocida como Hija ilustre de Iquique
Recientemente la Municipalidad nombró Hijos Ilustres
de Iquique a varios ciudadanos que se han destacado en
su labor, por la entrega y contribución a esta comuna. Una
de las personas que recibió este
merecido reconocimiento fue
la escritora, poeta y dramaturga iquiqueña, de nacimiento,
hija de padre italiano y de
madre peruana, la distinguida
Sra. Iris Di Caro.
Nombrar a la Sra. Iris es
enumerar un largo legado en
las letras, en el ámbito artístico para esta ciudad y para
la colectividad italiana residente. Presidió por diez años
la Asociación Lucana Región
Norte de Chile. Donde fue la
gestora de los primeros pasos
de una asociación actualmente
activamente participativa en
nuestra ciudad.
Para nuestra colectividad
italiana residente, nos llena
de orgullo este reconocimiento
a su intenso y enriquecedor
quehacer.
Su fuente de inspiración
es inagotable . Creadora del
Taller Literario Icaisa, donde
formo escritores, músicos y
dramaturgos.
A su haber cuenta con doce
libros publicados, ocho de ellos
a nuestro norte de Chile, pampa, sol y mar que lleva pegado
en su piel, como también lleva
Dante viajero de la ultratumba - lectura de la "Divina Comedia"
DESCRIPCIÓN
El propósito de este Curso es lograr que
los participantes evalúen la importancia de
la Commedìa como enciclopedia del saber
medioeval y documento de las inquietudes
religiosas y metafísicas del hombre.
Además, desea examinar el contexto
histórico-cultural en que se escribió, con
otras manifestaciones culturales de la época
de su creación.
El Curso estará a cargo del Prof. José
Blanco J. Miembro Benemérito de la Società
Dantesca Italiana, Confalón de Plata de la Región Toscana, Caballero
de la República Italiana, Doctor en Filosofía y en Materias Literarias
(Universidad de Florencia, Italia). Autor de libros sobre Dante y la
Literatura Italiana Medioeval y Humanística.
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia)
*Vitacura con Charles Dickens
Lugar: Parroquia Italiana – Av. Bustamante 180 –
Metro Parque Bustamante.
Duración: 10 sesiones de 90 minutos cada una.
Horario: Lunes, miércoles y viernes de enero de 2017;
horario por convenir.
EL CURSO COMIENZA EL LUNES 02 DE ENERO
DE 2017.
Costo: $60.000.- (sesenta mil pesos) con boleta o
factura.
Se utilizará apoyo de material audiovisual en dvd.
Se entregará un DIPLOMA DE ASISTENCIA a los
interesados.
Para mayores informaciones, escribir a [email protected].
impreso en su corazón la tierra
de su padre en Oppido Lucano
en la región de la Basilicata.
Por cuatro años consecutivos lanza las ediciones de ¡Andiamo! y en año 2000 Siamo
Tutti?…..Italianos en Iquique.
Ganadora a nivel nacional del primer lugar en el
Concurso Nacional Rural del
Ministerio de Agricultura por
“Cuento rural de vegetales”.
Autora de las letras de tres
Himnos para la región: Himno a Tarapacá, Himno a la
Universidad Arturo Prat , al
desaparecido Colegio American College, y para los Lucanos residente un emotivo
Himno a sus raíces paternas,
titulado: “ Il Ritorno Lucano.”
Con lo que finalizo, dejándoles
a los lectores las sentidas estrofas de un hermoso “ poema
musical” :
La añoranza del suelo natal/ acunó mi vida sin borrar/
las huellas del ayer/ que hoy
vengo a recorrer/ pues todo
está muy dentro de mí.
Lucanos hoy nos une la hermandad/de hijos esparcidos
de este lar/buscando primaveras logremos la quimera/
porque DIOS nos permita
retornar.
Y cada pueblo entone su canción/ con el amor que agranda
la emoción/la voz de nuestros
padres/ sus penas y alegrías/
la frase que se quiebra en el
adiós.
Luz Savalli.
COLLETTIVITÁ
Circolo Italiano de Villa Alemana celebró
sus 82 años de vida
El día domingo 4 de diciembre 2016 socios y familiares del Circolo Italiano
de Villa Alemana conmemoraron sus fructìferos 82
años de vida.
Trayectoria que comenzó
con una carta enviada por el Sr. Domenico Composto
y Francisco Marone que
en uno de sus pàrrafos
decía: “citan a una primera reunión a efectuarse el
4 de noviembre de 1934
a italianos y familiares residentes en Belloto,
Peñablanca y Villa Alemana, en casa del Sr.
Giovanni Rocca ubicada
en calle Valparaiso 708,
para intercambiar ideas
para fundar un Centro
Italiano de Villa Alemana
con el objetivo de reunir
a las familias italianas,
para conocerse, ayudarse
y mantener el lazo con
Italia”.( parte del texto de
carta de noviembre 1934)
Este año en el gimnasio se izaron los pabellones patrios de Chile e Italia, luego
la Liturgia con el diácono
de la Parroquia San Felipe
Neri, la magnífica participación del Coro Giuseppe
Verdi de Valparaiso que le
dio realce a la ceremonia.
Durante el almuerzo de
amistad servido al aire libre, también disfrutamos de
canciones italianas canta-
La "Divina Comedia" en
biblioteca viva
das por el Coro, el discurso
del Presidente de la Institución Sr. Giuliano Silvio De
Conti y se hizo entrega de
un reconocimiento al socio
Sr. Arnolfo Composto por
la ayuda legal otorgada al
Circolo.
Más tarde a la hora de la
sobremesa, algunos disfrutaron de la piscina y otros
jugaron a las bochas en
nuestro bien equipado bochódromo, cumpliendo así
con los objetivos que trazaron los fundadores: reunir
a las familias, conocerse ,
mantener lazos con Italia.
Gilda Rivara
Pecchenino (Lukas) al centro dell’ultimo
incontro annuale dei Professionisti.
Una ottantina di Soci
del Circolo
hanno colmato, l’ultimo mercoledì di novembre, il salone
destinato
agli incontri culturali
mensili dei
Professionisti di origine italiana
di Santiago.
Catalizzatori di richiamo:
chiusura dell’anno e un
tema atteso da anni: Lukas.
Sempre attuale nonostante
i 28 anni trascorsi dal suo
decesso.
Era presente il figlio Giulio, la sorella Norma.
Gli oratori della serata:
lo storico Vicente Messina
che ha parlato su Lukas e il
suo profondo “porteñismo”
e José Domingo Rivera che
ha presentato il Museo a
lui dedicato in rapporto ai
giovani.
Renzo era un osservatore,
illustratore e cronista italocileno, nato ad Ottone (Piacenza) nel 1934, deceduto
a Valparaiso il 7 febbraio
del 1988.
E’ stato senza dubbio il
più acuto osservatore della
idiosincrasia cilena , ha
plasmato con umore diversi
aspetti della vita quotidiana
nazionale ed internazionale.
Ha studiato architettura
nella Università Cattolica di
Valparaiso e dal 1958 ha lavorato come illustratore, in
varie testate tanto nazionali
Notizie liguri
Auguri di Buon Natale agli
Anziani della
Casa di Riposo Italia
En la Sala Multiuso de Biblioteca Viva del Mall Plaza
Vespucio, se efectuó la presentación del libro LA "DIVINA
COMEDIA" CONTADA A LOS NIÑOS.
Su autor, el Prof. José Blanco Jiménez, expuso la figura de
Dante como viajero de la ultratumba y fue particularmente
relevante la intervención de su nieta Catalina Blanco Neira,
ilustradora del volumen.
La joven artista, que dentro de poco cumplirá 16 años,
evidenció la importancia de este clásico de literatura para
la formación de juicios de valor en un mundo en el que cada
vez más la tecnología va limitando la capacidad intelectual
de los niños.
Biblioteca Viva es una institución que presta servicios
gratuitos a todos los que gusten inscribirse y que organiza
constantemente este tipo de eventos.
En este caso, la presentación fue posible en La Florida
gracias a la iniciativa de su director don Carlos Pavez y de
su subdirectora Srta.Pamela Aguilera.
Presenza- 16 dicembre 2016
Sabato 10 dicembre scorso l’Associazione Ligure del
Cile ha portato il proprio saluto di Buon Natale ai nostri
connazionali residenti nella Casa di Riposo di Santiago,
come ormai è una nostra tradizione da 30 anni.
Poco a poco incominciarono ad arrivare al salone gli
amici residenti e il nostro caro Gianberto Bisso, con la
chitarra, Hector Carreño, con la fisarmonica e Carla
Bacigalupo con la sua bella voce, ci hanno rallegrato
la mattinata con le vecchie canzoni italiane e genovesi
conosciute da tutti e "palmeggiate" con allegria ed entusiasmo.
Ringraziamo la partecipazione e la simpatica accoglienza della signora Mariuccia Frugone in Magnani;
del gruppo canoro, che, come tutti gli anni, ci aiuta a
regalare un momento di allegria agli anziani della Casa
di Riposo; come dei Consiglieri che ci hanno accompagnato in questa visita.
Alla fine abbiamo consegnato loro il nostro consueto
omaggio a questa lodevole Istituzione, una trentina di
panettoni con il nostro fervido augurio di Buon Natale e
un sereno, felice e pieno di salute Anno 2017.
Claudio Massone Stagno
come internazionali. Gli
furono dedicati vari premi
fra i quali ricordiamo quello
del Circolo di Prensa di Valparaiso (1966), quello della
Sociedad Interamericana de
Prensa (1973), il premio Nacional de Periodismo (1891)
ed ha avuto la nazionalità
cilena per grazia (1987).
Il Presidente del Circolo di
Professionisti, dott. Romolo
Trebbi, ha aperto la serata
con un brindisi alla salute
delle due Patrie.
La prima parte della conferenza è stata esposta da
José D. Rivera.
Il Museo di Lukas è uno
spazio educativo e culturale
nato sotto la protezione della
Fondazione Renzo Pecchenino che dal 1991 conserva,
investiga ed espone una importante collezione di opere
originali di Lukas e pubblicazioni che si riferiscono
alla sua persona.
Un posto di incontro per
iniziative culturali e sociali
tendenti a facilitare il dialogo sui temi rilevanti per il
buon governo della città. Generare l’interesse dei giovani
per le istituzioni culturali,
nazionali ed internazionali,
universitarie e musei per
appoggiare il lavoro nell’ambito delle arti e la cultura in
generale.
La seconda parte indirizzava lo sguardo su Valparaiso, la città amata da
Renzo.
9
“La Ruta de Lukas” è un
percorso attraverso Valparaiso basato sul libro “Apuntes Porteños”. L’obiettivo di
questo progetto è scoprire la
città di Valparaiso e il suo
ricco patrimonio culturale
da un punto di vista originale spesso intriso del fino
umore di Lukas.
Concretamente coloro che
partecipano a questo programma realizzeranno un
percorso guidato attraverso
piazze, avenidas e sobborghi
popolari.
Monumenti ritratti dalla
penna di Lukas che fanno
da sfondo e ambiente a
commenti relazionati in
maniera critica con la storia
locale e nazionale. Per cui
furono tracciate tre “rutas
temáticas” ed una mappa
interessante che guiderà
l’alunno per le vie amate da
Renzo Pecchenino.
Un grande applauso ha
chiuso la conferenza che è
veramente piaciuta, appagando le aspettative generali.
Il Presidente dott. Romolo
Trebbi ha pure annunciato
che le attività del Circolo di
Professionisti riprenderà la
attività il 17 marzo .
Fu quindi offerto alla
sorella di Renzo, Signora
Norma un ramo di fiori. Ai
presenti fu distribuita una
tazza-ricordo. E con l’augurio di buon Natale, e felice
anno si chiusero i battenti.
[email protected]
10
Presenza- 6 dicembre 2016
COLLETTIVITÁ
Primo incontro con Gesù dei nostri bambini
E`sempre una festa dello spirito vedere con quanta devozione i bambini si accostano, per la
prima volta, al sacramento dell'Eucaristia e che cosa significa per loro e per le loro famiglie
questa tappa di vita cristiana. Tappa che, nella cultura italiana, riveste un profondo significato
religioso-culturale. Il primo turno ha visto 27 bambini, questo secondo turno è molto più ridotto,
la quasi totalità alunni della nostra Scuola Italiana. Ai bambini ed alle famiglie i nostri auguri
ed un ringraziamento cordiale verso coloro che hanno reso possibile questo loro primo incontro
con Gesù. In primis le catechiste che, di settimana in settimana, hanno offerto la mattinata ad
aprire il cuore di questi bambini alla voce di Gesù.
A proposito delle migrazioni verso "le Americhe".
(Da Gens Ligustica)
Almeno 41.000 italiani
erano migrati, tra il 1894
e il 1896, nell'America del
Nord; altri 115.000 in quella
del Sud (Argentina, Brasile,
Cile...); poi, fra il 1904 e il
1906, i migranti s'indirizzarono in maggior numero
verso il Nord (281.000) che
verso il Sud (117.000) del
"Nuovo Mondo". Del resto
era già dalla metà del XIX
secolo che si andava prospettando un flusso migratorio
nel nord e si progettavano,
al di qua e al di là dell'Atlantico, più adeguate modalità
di collegamento marittimo
(ricordiamo, per inciso, che
l'Oceano lo solcavano i velieri - assai frequente, sulle
rotte per le Americhe, era il
brigantino a palo - che poi
"lasceranno il posto" alle
navi a vapore).
Giusto a proposito di liguri, ci piace qui ricordare che
a San Francisco arrivò nel
1837 - e in California (non
si era ancora iniziata l'av-
ventura della "corsa all'oro"!)
- una nave chiamata "Città
di Genova ".
Nel 1859 Ghirardelli (che,
come nella canzone "Ma
se ghe pensu", sarebbe poi
tornato al "suo nido" ligure
: sappiamo infatti che nel
1894 morì a Rapallo) fondò
a San Francisco la "Ghirardelli Chocolate Compuny "...
e pensare che lui, in California, c'era andato non per
cercare l'oro ma per cercar
di vendere dolciumi ai tanti
cercatori... e così le "pepite"
(cioè la sua fortuna! ) se le
trovò proprio grazie a quel
commercio itinerante!
Indovinate un po' chi diede
il via al "Columbus Day" a
San Francisco (la giornata
dedicata a Colombo assurse
poi a festa nazionale)? Presto
detto: si chiamava Angelo
Noce ed era nato nel 1847
a Coreglia (già suo padre
era stato, a sua volta, un
emigrante).
I Cantieri navali - e relati-
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
vo indotto - di Genova andavano sempre più... "a gonfie
vele", tanto per restare in
tema! poi, con le innovazioni
nautiche, andranno "a tutto
vapore": e si tratterà appunto di vapori transatlantici,
diretti non solo ai porti della costa atlantica del Sud
America ma anche a quelli
del Nord America e a quelli,
sull'Oceano Pacifico, del
Perù e del Cile... Quel Cile
dove un ligure di Rapallo,
Giovanni Pellerano, oltre
ad occuparsi delle salitrere,
mise su un'innovativa fabbrica di spaghetti ("fideos"),
e, siccome gli spaghetti,
dovunque siano prodotti e
venduti e cotti, van pure
conditi, ecco che un altro ligure, attivo in Cile a coltivar
pomodori...
Dal Sud al Nord dell'America viaggiavano i prodotti - orzo, ceci, fagioli - dei
liguri Passalacqua mentre
si faceva onore, a suon di
commerci, gente ligure come
i Luxardo, Nicolò Granello,
Michele Larco, Giovan Battista Valle, Luigi Viacava,
Cesare Simonetti, gli Arata
e i Figallo ( tanto per citare
qualche nome); intanto, a
Valparaiso, ci pensavano i
Queirolo a inaugurare hoteles (con possibilità - diremmo adesso - di "camera con
vista" sull'Oceano Pacifico,
ovviamente!).
Gente tosta, eh, quei liguri!
Saluti
dall'Italia
Con nostalgia e tanti
ricordi di voi tutti e della
mia collettività, auguro
un Santo Natale pieno
di cose positive.
Un
saluto affettuoso a don
Giuseppe.
Pier Luigi Lenzetti.
Caro Pier Luigi,
l'uomo è veramente
insoddisfatto. Quando è
in Italia vorrebbe essere
con gli amci del Cile e
quando si è in Cile si vorrebbe rivivere il Natale
all'Italiana. AUGURI!
Giuseppe
Solari
Un posto a parte tra
gli emigrati lo riserviamo a Giuseppe Solari
(Leivi 1861-Chiavari
1933) dei Raspáin, fasmiglia originaria della zona di Costalunga
(Bocco-Garbuggi).
Emigrato in Cile esercita l’attività del costruttore edile: i palazzi da
lui edificati a Valparaiso
hanno sfidato i violenti terremoti comuni in
Cile.
A Valparaiso, ove
mancavano i vigili del
fuoco, fonda il corpo
volontari “Bomberos de
Colón” di cui fece parte il fratello Pasquale
dotandolo di automezzi, rimesse e ricevendo,
dall’ambasciatore d’Italia in Cile Di Robilant l’apprezzamento
inviatogli dal re Vittorio
Emanuele.
Tornato in Italia risiede a Nervi, allora ancora
comune indipendente.
Eletto vice-sindaco ideò e
realizzò nel 1914 la passeggiata a mare “Anita
Garibaldi” utilizzando
unicamente i risparmi
del bilancio comunale
c'era la guerra e non si
poteva sprecare..
Nella chiesa di San
Rufino finanzia la costruzione di due cappelle
e del transetto che le
Rimembranze
contiene dotandole dei due
altari e delle balaustre
marmoree; il rifacimento
in marmo dell’altare maggiore, la doratura con foglia
d'oro dei capitelli corinzi
delle lesene; la dotazione
di una bussola in legno per
la porta principale della
chiesa, tutti gli affreschi
eseguiti dal pittore Resio.
Dona il balcone in
marmo che adorna la
facciata del Municipio
di Leivi facendo incidere: “Dono dell’amministrazione”.
Ricordiamo per la
cronaca che il Signor
Giuseppe Solari è un
antenato della famiglia
di Rina Garibaldi.
STADIO ITALIANO
Presenza- 16 dicembre 2016
11
12
Presenza- 6 dicembre 2016
SCUOLA ITALIANA DI Valparaiso
L’ESAME DI STATO NELLA DELL’ORO
Si sono da poco conclusi nella Scuola Italiano A. Dell’Oro
gli esami di Stato con risultati davvero eccezionali.
Ventotto ragazzi delle nostre due Quarte superiori hanno da poco concluso con risultati piú che soddisfacienti gli
Esami di Stato.
Dopo un anno certamente non facile, fatto di studio,
impegno, raccomandazioni a destra e a manca; i nostri
ragazzi hanno sostenuto le tre prove e i colloqui di rito. I
risultati, come anticipato, sono stati davvero splendidi,
ben oltre ogni aspettativa: tre ragazze hanno preso piú di
90; due hanno raggiunto il 100; ed una nostra alunna, ha
addirittura ottenuto la lode.
Il Rettore, dutante l’ultima cerimonia della licenciadura,
ci ha tenuto a sottolineare, nel suo discorso proprio rivolto ai
nostri alunni, gli ottimi risultati ottenuti in un contesto biculturale e trilingue come queello che si respira nella “Scuola
italiana” . Riportiamo qui alcuni stralci di tale discorso.
“Siete, cari ragazzi, una generazione associata a un numero molto alto, come licenziati con il titolo cileno. Infatti
la Scuola ha molti anni di vita come Colegio cileno, ma
siete appena la terza generazione di licenziati anche con un
importante titolo di studio statale italiano.
In effetti dal 2010 l’Arturo Dell’Oro non è più solo una
Scuola Italiana operante in Cile, fondata da emigranti italiani, ma è anche una Scuola Italiana, Paritaria col Sistema
Scolastico Pubblico italiano che rilascia 2 titoli di studio
italiani, nell' 8vo Basico e nel IV Liceo. Voi siete gli studenti
che iniziarono questo nuova fase, con molte innovazioni, alla
metà del vostro percorso scolastico, quando eravate in 7°
basico e ora, dopo altri 7 anni, lo avete concluso.
Spero vi sarete resi conto, in questa seconda metà del
percorso nel quale siete stati con noi, durante la vita come
Scuola Paritaria, del valore aggiunto che avete ricevuto nella
vostra formazione, che ora è gia interculturale e trilingue.
Senza perdere assolutamente di vista il curricolo scolastico
cileno e le competenze tradizionalmente richieste dal Sistema
Scolastico del vostro Paese, accertate come in tutte le altre
scuole locali anche con le prove del SIMCE e nei prossimi
giorni anche con la PSU”.
In effetti, come sottolinea il Rettore, proprio grazie al
doppio curriculum presente nella nostra offerta formativa,
i nostri alunni acquisiscono, alla fine del loro percorso scolastico, importanti competenze .
“ Avete riconquistato un livello di competenza scritta e
orale nella lingua italiana e una conoscenza della cultura
italiana che si stava pian piano riducendo negli anni dopo
il 2.000, prima dell'inizio della Parità, avete sicuramente
acquisito una maggiore consapevolezza del senso generale
dell'evoluzione della storia cilena, sudamericana ed europea
e della ricchezza delle letterature, del pensiero filosofico e nella produzione delle varie espressioni dell'arte, incontrando
un contesto culturale di autori, pensatori ed artisti, non solo
cileno-americani ma anche europei e di tutto il mondo, siete
ora in grado di esprimervi bene in tre lingue: spagnolo, italiano e inglese e di sostenere esami scritti e colloqui d'esame
in tutte e tre le lingue.
Potete gestire l'italiano quasi come la lingua materna.
Potrete usare le vostre competenze in inglese, come lingua
veicolare del mondo a un livello come quello del first certificate, conseguito per la prima volta quest'anno da 10 alunni
nostri. Tale certificazione permette, senza ulteriori esami, la
frequenza di corsi universitari che termineranno con esami in
inglese e un miglior accesso a tutta la mobilità internazionale
possibile come studenti universitari, mobilitá organizzata
sempre più dalle Università di tutto il mondo.
Dal punto di vista scientifico, possedete un livello di
competenze scientifico-matematiche complesso e certamente
di primo piano qui in Cile, la cui utilità nei corsi di laurea
scientifici e tecnici, potrete comprovare anche durante i vostri
primi anni di studio nelle Università in Cilene o nel mondo”.
Il conseguimento del Diploma italiano permette, inoltre,
ai nostri alunni di accedere ad alcune fra le Universitá piú
prestigiose della Regione. Pone enfasi infatti, il Rettore
sul fatto che “grazie alle Convenzioni che abbiamo potuto
attivare proprio da quando la Scuola è Paritaria, potete
iscrivervi alla Cattolica, alla Valparaiso, alla Santa Maria,
alla Adolfo Ibañez, alla Andres Bello o all'Universidad de
Los Andes, non solo grazie ai risultati conseguiti nella PSU,
ma anche al voto da voi riportato nell'Esame Italiano che
avete appena sostenuto.
Il vostro Diploma di "Liceo Scientifico opzione Scienze
Applicate" vi permette di andare a studiare in Università
italiane o europee, con le stesse condizioni che hanno gli
studenti cittadini italiani che studiano in Italia, come di
fatto stanno per fare alcuni di voi. La Scuola, oltre al tradizionale e amatissimo Viaggio di Studi, ha organizzato
già da quest'anno anche la possibilità di partecipare a uno
Scambio di Studenti con 2 Licei italiani.
Infine, in conclusione, il rettore mette in evidenza i risultati dei nostri ragazzi, senz’altro eccellenti, come si diceva
all’inizio di questo articolo, ben oltre ogni aspettativa.
“I risultati complessivi dell'Esame Italiano, in grande aumento quest'anno, sia come media generale di tutti i voti e
soprattutto per la matematica, si devono certamente al vostro
impegno e al lavoro dei vostri insegnanti, italiani e cileni.
Ma anche all'organizzazione migliore, anche con simulazioni dei colloqui orali che abbiamo dato alla vostra preparazione, senza dimenticare inoltre lo spirito positivo con il
quale sono venuti a Valparaíso i commissari esterni italiani
di scienze, inglese e italiano e il contributo dei commissari
interni cileni e italiani durante tutti i lavori della Commissione d'Esame, presieduta con equilibrio ed esperienza dal
Dirigente Scolastico italiano Prof. Rinaldo Merlone, che
dirige l'Ufficio Scolastico dell'Ambasciata d'Italia.
Questi risultati parlano già bene di voi e della nostra Scuola. Ma non saranno meno importanti i risultati che avrete
negli anni futuri, quando sarete all'Università, soprattutto
perché influiranno su che tipo di persone e di professionisti
sarete domani, quando entrerete ancor di più nella vita e nel
mondo del lavoro”
La Scuoa ha senz’altro dato a qusti ragazzi, a questa
generacion 2016, delle solide basi pr diventare degli ottimi
cittadini del Cile, dell’Italia, del Mondo. Ora sta a loro dimostrare quento valgono. La Scuola Dell’Oro, per loro, sará
sempre un punto fermo, una fedele custode di straordinari
ricordi, un luogo di perenne accoglienza.
Dal Cile a Ravenna, il lungo viaggio
Ha fatto tappa per la prima volta in città il tour degli studenti
della prestigiosa scuola italiana di Valapraìso
Tempo fa una ricerca mostrava che l’Italia è percepita
dall’esterno molto meglio di
quanto non la percepisca chi
ci vive.
Insomma: l’italiano tende
a piangersi addosso. Per
questo è forse utile scoprire
- ogni tanto - che all’estero
c’è chi ritiene l’Italia un’eccellenza. Nel lusso, nella
gastronomia,nel turismo. Un
esempio?
I ragazzi della scuola italiana di Valparaìso, in Cile,
che hanno trascorso due
giorni a Ravenna nell’ambito
di un lungo viaggio in Italia.
Un mese dalla Sicilia a
Milano, una sorta di spedizione dei Mille al contrario.
A Ravenna i ragazzi cileni
sono rimasti due giorni, si
sono dilettati con la pizza al
Villaggio del fanciullo, hanno
imparato l’arte del mosaico
a Tamo e - ieri - parlato la
lingua comune di sudamericani e italiani: il calcio. Partita amichevole prima di
partire per Venezia.
Valapraìso è una città in
Cile, patrimonio Unesco per
il suo centro coloratissimo
che si arrampica verso il
cielo. Qui c’è una delle rinomate scuole italiane sudamericane.
Una delle premesse necessarie da fare è infatti che
in Sud America (e non solo)
le scuole italiane, private e
non, sono istituti d’eccellenza, a volte frequentate da figli di calciatori. “Una risorsa
per la promozione della lingua e della cultura italiana,
nonché per il mantenimento
dell’identità culturale dei
figli dei connazionali e dei
cittadini di origine italiana”,
si legge nel sito del ministero
degli Esteri.
Scuole che sono - ovviamente - in contatto con il
Belpaese.
Dall’Italia alcuni docenti vengono selezionati per
prendere parte alle commissioni dell’esame di maturità
delle scuole italiane all’estero. Così è nato il contatto
con Ravenna: “Ero a Buenos
Aires in commissione d’esame - ricorda Pier Luigi Errani, docente del liceo classico
Dante Alighieri - e ho avuto
modo di confrontarmi con
il preside della scuola. Ho
scoperto che gli studenti del
penultimo anno fanno questo
lungo viaggio in Italia, attraversandola da sud a nord.
Così l’ho invitato a passare
da Ravenna.
Poi il preside si è spostato
dall’Argentina in Cile, e
sono arrivati i ragazzi di
Valapraìso”.
I 17enni cileni parlano
bene l’Italiano e si sono
confrontati con i coetanei
ravennati, venendo coinvolti
in numerose attività. Sono
rimasti colpiti favorevolmente da Ravenna e dal programma di accoglienza che
hanno avuto. Torneranno:
quindici giorni a febbraio nel
2017, mentre una selezionedi studenti del liceo classico
di Ravenna sarà in Cile ad
ottobre del prossimo anno.
Chiosa finale: in anni in cui
il turismo ravennate non
è nel suo periodo migliore,
questi progetti non sono da
sottovalutare.
Specie se si pensa che chi
esce da queste scuole ha buone
probabilità di diventare classe
dirigentedel proprio Paese.
Ecco quindi che essere
riusciti ad inserire la città
in questo tour annuale è un
patrimonio anche in ottica
di medio-lungo periodo. Più
o meno quello su cui, si dice,
dovrebbe ragionare una nazione. O almeno un’amministrazione.
Alessandro Montanari
PAGINA RELIGIOSA
Presenza- 16 dicembre 2016
13
Il discorso di Sant'Ambrogio. Scola a Milano: Congo. Uccisa suor
«Il bene dell'Europa è vivere insieme»
Marie Claire: una vita
donata per il Vangelo
Card. Angelo Scola
Per uscire dal vicolo
cieco in cui l’Europa
sembra essere caduta,
Milano e la Lombardia comprese, diviene
necessario domandarsi
se essa sia in grado di
incarnare ancora un’idea politica forte, quale
è stata quella che negli
anni Cinquanta è riuscita ad aggregare i
primi Stati membri. È
necessaria una nuova
visione dell’Europa che,
da una parte, valorizzi
quella molteplicità culturale che da sempre la
caratterizza e, dall’altra, permetta agli stessi
Stati di ritrovare la necessaria unità per rispondere
alle sfide dei tempi, prime
fra tutte l’immigrazione e
la sicurezza. Ritorna così di
un’attualità quasi imbarazzante il monito lanciato poco
prima di morire da Jean
Monnet: «Se dovessi rifare
tutto quanto, comincerei
dalla cultura». Da sempre
l’identità europea ha presentato tratti paradossali
e quelle precedentemente
descritte non sono certo le
prime emergenze con cui si è
trovata a fare i conti. Se, da
una parte, la storia del nostro continente fa emergere
il dato incontrovertibile di
una comune appartenenza,
dall’altra è altrettanto evidente come il patrimonio
condiviso da almeno 1.700
anni si sia sempre declinato
in una tale pluralità di for-
Papa Francesco: un bambino è
una speranza
Papa Francesco ha aperto il
ciclo di catechesi
sulla speranza
cristiana. Poi gli
appelli contro la
corruzione e in
favore dei diritti
umani.
Papa Francesco ha salutato i
moltissimi fedeli
accorsi da tutto il mondo per pregare con lui nell'Aula Paolo
VI per il consueto appuntamento del mercoledì.
In Aula Paolo VI il Papa ha iniziato una nuova serie di
catechesi, sul tema della speranza cristiana. “Ne abbiamo
tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a
volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza
che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli”,
ha proseguito Francesco: “Ci sentiamo smarriti e anche un
po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che
questo buio non debba mai finire”.
“Ma non bisogna lasciare che la speranza ci abbandoni,
perché Dio con il suo amore cammina con noi, non ci lascia
soli, e il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada
della vita”, ha assicurato il Papa.
Poi, ancora a braccio: “Io spero perché Dio cammina con
me, accanto a me: possiamo dirlo tutti noi. Cammina e mi
porta per mano”. “E allora, in particolare in questo tempo
di Avvento, che è il tempo dell’attesa, in cui ci prepariamo
ad accogliere ancora una volta il mistero consolante dell’Incarnazione e la luce del Natale, è importante riflettere sulla
speranza”, la tesi di Francesco.
“La vita è spesso un deserto, è difficile camminarci dentro,
ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella e larga come
un’autostrada. Basta non perdere mai la speranza, basta
continuare a credere, sempre, nonostante tutto”.
È l’incoraggiamento del Papa, che ha costellato la catechesi
di numerosi interventi a braccio.
E proprio fuori testo ha raccontato: “Quando noi ci troviamo un bambino, ci viene da dentro il sorriso: ci troviamo
davanti alla speranza, un bambino è una speranza. E così
dobbiamo vedere nella vita la speranza di trovare Dio, Dio
che si è fatto bambino per noi. E ci farà sorridere, ci darà
tutto”.
Al termine dell'udienza generale il Papa ha lanciato un
appello ricordando che nei prossimi giorni ricorrono due
importanti Giornate promosse dalle Nazioni Unite: quella
contro la corruzione, il 9 dicembre, e quella per i diritti
umani, il 10 dicembre. Queste le sue parole: «Sono due realtà strettamente collegate: la corruzione è l’aspetto negativo
da combattere, incominciando dalla coscienza personale
e vigilando sugli ambiti della vita civile, specialmente su
quelli più a rischio; i diritti umani sono l’aspetto positivo,
da promuovere con decisione sempre rinnovata, perché
nessuno sia escluso dall'effettivo riconoscimento dei diritti
fondamentali della persona umana. Il Signore ci sostenga
in questo duplice impegno».
me, di culture, di lingue da rendere assai
difficile, in un certo
senso, il riferimento
a una qualche unità
originaria.
A ogni modo, occorre riconoscere che,
stante la complessità
dei processi in atto,
oggi nessuno Stato
nazionale è in grado
di affrontarli da solo:
l’Europa non è un’opzione, ma una vera
e propria necessità.
D’altra parte sono
convinto che non si
possa rinunciare a un
ideale comune che, in
qualche modo, funga
da principio unificatore e riesca a far evolvere
l’incipiente declino in un
benefico travaglio.
La strada percorsa all’inizio storico delle attuali
istituzioni europee (con la
costituzione della Ceca)
individua un metodo con
cui, anche nel radicalmente
mutato scenario odierno, è
possibile perseguire l’unità.
Si tratta, inoltre, di un metodo congeniale alla storia e
al temperamento dinamico e
operoso dei milanesi.
Siamo chiamati a partire
dalla realtà, nelle sue urgenze concrete, per lasciar
emergere l’ideale. L’ideale,
non l’utopia, vale a dire un
senso (significato e direzione) per un cammino comune
europeo.
Come allora sembrava
esserci sproporzione tra gli
obiettivi fissati (produzione comune del carbone e
dell’acciaio) e gli ideali di
pace e di prosperità dell’intero continente (il carbone
e l’acciaio erano la materia
prima dell’industria bellica), così anche oggi servono
nello stesso tempo grande
realismo e grandi ideali.
In quest’ottica non basta,
anche se è necessario, guardare alle radici dell’Europa
che conosciamo bene.
Al di là dei tanti innegabili apporti che nel corso dei
secoli hanno contribuito a
modellarne il volto - penso
a Gerusalemme, Atene e
Roma, fino alle istanze illuministiche di libertà e uguaglianza e a quelle moderne
circa il peso del soggetto
- mi sembra che elementi
decisivi di queste radici possano essere oggettivamente
reperiti nel nucleo del cristianesimo inteso secondo
il criterio della 'secondarietà' individuato da Rémi
Brague. Senza tener conto
delle 'implicazioni' antropologiche, sociali e culturali
contenute nella rivelazione
trinitaria - dalla singolare
visione della dignità della
persona e dell’insuperabilità della differenza sessuale,
alla concezione della libertà
e del suo rapporto con la
verità, fino alla salutare
distinzione tra società civile
e dimensione religiosa e al
riconoscimento del valore
della sussidiarietà e della
solidarietà - è difficile dar
conto di cosa intendiamo con
la parola Europa. In questo
quadro invece tutte le differenze etniche, nazionali
e linguistiche finiscono per
consolidare, non per corrodere, un patrimonio comune
nel senso etimologico del
termine.
Un sano rapporto tra
reale e ideale come metodo
per edificare una comune
casa europea mostra che
in Europa siamo attrezzati
per affrontare l’inevitabile
tensione tra identità e differenza e tra unità e pluralità
che, a ben vedere, anche
se con caratteri diversi, ha
connotato ogni epoca. E lo
siamo proprio grazie alla
radice cristiana delle nostre
culture. Infatti il principio
della differenza nell’unità
vive, per eccellenza, nel
mistero della Trinità.
Tale principio trapassa
nella storia in forza dell’incarnazione di Gesù Cristo
per diventare principio di
comprensione e valorizzazione di ogni differenza, da
quelle costitutive di anima- corpo, uomo-donna,
individuo-società, personacomunità, a tutte le diversità etniche, culturali e
religiose.
Questo non significa che
l’Europa possa, in modo
quasi indolore, trovare facili accomodamenti tra i
diversi soggetti in campo.
Il 'meticciato di civiltà' è
un processo e non un programma prescrittivo; ma
gli europei, oserei dire soprattutto i cristiani, hanno
tutti gli strumenti culturali
per raccogliere la sfida della
pluralità.
Suor Marie Claire Agano, religiosa congolese della
Congregazione delle Francescane di
Cristo Re è stata
assassinata nel suo
ufficio a Bukavu, in
Congo, da alcuni
banditi probabilmente in una rapina.
A riportare la
notizia è il sito di
Mondo e Missione,
la rivista missionaria del Pontificio
Istituto Missioni Estere (Pime).
Finora ciò che si sa è che la missionaria è stata uccisa il
29 novembre nel suo ufficio, al centro di formazione professionale di cui era responsabile nella parrocchia Mater Dei di
Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo. «Colpita
a morte in un assalto all’arma bianca, probabilmente da
banditi che volevano rapinarla. A rilanciare la notizia è
stata la comunità locale di Bukavu attraverso i social network» si legge sul sito della rivista missionaria che offre un
approfondimento sul martirio in Africa delle missionarie,
ma innanzitutto donne: vicine ai più poveri e dimenticati
nelle situazioni della vita quotidiana.
Suor Marie Claire va ad aggiungersi a una lunga lista di
religiosi che a Bukavu e nel resto del mondo hanno donato
la vita per il Vangelo. Secondo i dati dell’annuale rapporto
curato dall’Agenzia Fides in 15 anni, dal 2000 al 2015,
sono stati uccisi 396 operatori pastorali, di cui 5 vescovi.
L’Agenzia Fides parla di una «persecuzione globalizzata in
atto. Infatti i cristiani uccisi in quest’anno (2015, ndr), che
la nostra Agenzia puntualmente registra, appartengono a
quattro continenti. L’America già da sette anni consecutivi
ha il triste primato con otto operatori pastorali uccisi. Segue
l’Asia con sette, l’Africa con cinque e infine anche l’Europa
con due sacerdoti in Spagna».
Fidel e il ritorno alla fede: “Parlava spesso di religione”
È difficile scrutare cosa
avviene nell’animo di un
uomo novantenne malato,
quando si avvicina alla morte, ma Fidel Castro qualche
indizio lo ha dato. Il primo
era stato un articolo pubblicato a ottobre su Granma,
l’ultimo scritto prima di
morire, in cui affermava di
aver capito che «i principi religiosi sono più importanti di
quelli politici e scientifici». Il
secondo è quanto ha riferito
Frei Betto, il frate dominicano con cui il Líder Máximo
aveva scritto un libro dedicato alla fede, parlando con
l’ambasciatore brasiliano a
Cuba. «Negli ultimi tempi ha detto - non discutevamo
più di politica, ma solo di
religione e filosofia». Le voci del ritorno al cattolicesimo di Fidel, cresciuto
dai gesuiti nel Colegio de
Dolores di Santiago e poi in
quello di Belen a L’Avana,
si rincorrono da anni, e la
prova definitiva che sia avvenuto non esiste. Persone informate sul suo rapporto con
la fede però non lo escludono.
Le sue ceneri saranno seppellite domenica mattina a Santiago nel cimitero di Santa
Ifigenia, che è cattolico, ma
è anche il luogo dove riposa
l’eroe nazionale José Martì.
Il suo percorso spirituale,
invece, è stato documentato
anche dai recenti incontri
con tre pontefici. L’evoluzione di Fidel è
stata più riservata, ma forse
proprio per questo anche più
profonda. Sul piano politico
il rapporto con la chiesa era
stato molto duro, al punto
che aveva cancellato dal
calendario la festa di Natale.
La fede però è rimasta nel
cuore dei cubani, come testi-
moniano ad esempio gli atti
di devozione che si trovano
al santuario del Cobre, dove
i militari portano in dono le
loro spalline e i rivoluzionari
i certificati di encomio firmati da Castro. Sul piano politico il Vaticano ha avuto un ruolo chiave per l’accordo con gli Usa,
ospitando i colloqui segreti
fra americani e cubani, ma
il regime spera ancora che
la Santa Sede lo aiuti nella
difficile transizione in corso.
La chiesa infatti viene vista
come un elemento stabilizzante nella società, capace
di favorire il dialogo invece
dello scontro. Qualche segnale di riconoscenza già si vede.
Ad esempio durante l’ultimo
uragano che ha colpito l’isola, a differenza del passato,
gli aiuti della Caritas e delle
parrocchie sono stati incoraggiati, comunicando ai
leader locali che erano benvenuti. Raúl stesso ha detto che
è un piacere lavorare con la
chiesa, anche se poi magari
il regime apre le porte pure
agli evangelici, per bilanciare un’influenza che potrebbe
diventare troppo forte.
Il Vaticano in cambio vorrebbe che le scuole cattoliche,
tollerate ma non riconosciute, fossero almeno accettate
come istruzione complementare, mentre l’Università
di L’Avana ha chiesto ai
professori dell’Istituto di
Studi Ecclesiatici Varela di
collaborare.
Il nuovo arcivescovo della
capitale, Juan Garcia, è
meno coinvolto nella politica
del predecessore Ortega, e
anche questo sta aprendo
una nuova pagina nelle
relazioni, comunque si sia
chiusa quella spirituale con
Fidel. 14
SPORT
Presenza- 6 dicembre 2016
Inter, la Curva Nord sciopera: «Impegno, o vi rompiamo il c...»
«Torino è bianconera». La festa della Juventus sui social
Juventus, Higuain mata il Toro: 1-3, non basta Belotti.
Crotone-Pescara 2-1
Il Crotone chiude l’anno solare con una vittoria faticosa,
la seconda stagionale. Con
questa vittoria i rossoblù
scavalcano gli abruzzesi alla
loro decima sconfitta stagionale. Il Pescara ripropone
Pepe come punta centrale
con Caprari che opera sulla
fascia. Il Crotone, orfano degli esterni di difesa Mesbah
e Rosi si affida a Martella e
Sampirisi. In mezzo fiducia
a Barberis dal primo minuto
a fianco di Capezzi.
Sampdoria-Lazio 1-2
È negli ultimi cinque minuti del primo tempo che la
Lazio affonda i colpi che la riportano in lotta-Champions
con un cambio di passo che
lascia la Samp sulle gambe.
Merito soprattutto di Felipe
Anderson, che dopo le recenti
critiche esce finalmente fuori
con tutta la sua forza atletica
e la sua ablità tecnica. Nel
dribbling (saltato netto Linetty) e nel calcio: perfetto il
cross per lo stacco sotto rete
di Milinkovic, che schiaccia
come un pallavolista. Senza
che Silvestre riesca a contrastarlo: quando si dice lo
strapotere fisico...
Torino-Juventus 1-3
Non basta il massaggiatore, non basta il popolo
granata, non basta lo Stadio
Olimpico Grande Torino.
Il Dragone, per dirla alla
Mihajlovic, non si spaventa,
non si commuove: espugna
il castello granata e manda
un messaggio al regno intero
della A. Chi vuole tagliargli
la testa? Non ce la fa il Toro,
che pure lotta alla pari a
lungo e si porta anche in
vantaggio con il cavaliere
senza macchia e senza paura
Belotti. Risponde Higuain,
decide Higuain, la chiude il
subentrato Pjanic. Tre a uno
per la Juve, che ora risale
a +7 sulle seconde, che si
sfidano domani.
Atalanta-Udinese 1-3
Delneri fa ancora male alla
“sua” Atalanta: da quando
l’ha lasciato sono cinque
vittorie su cinque, e quella
di oggi dopo i primi 44’ era
francamente impensabile.
Ma l’Udinese ha avuto il merito di non crollare quando
l’Atalanta si stava mordendo
le mani per non aver concretizzato la sua superiorità.
Dopo essersi aggrappata
alle parate di Karnezis, si è
fatta forte dei cambi (sistema di gioco e uomini) decisi
da Delneri e poi ha vinto
con un contropiede e mezzo.
L’Atalanta, alla seconda
sconfitta di fila dopo quella
con la Juve, riflette: giocare
benissimo per quasi un’ora a
volte non basta.
Palermo-Chievo 0-2
Disfatta rosanero. Nel
giorno del debutto al Barbera di Corini sulla panchina
del Palermo e della sfida
con l’altra icona Sorrentino,
grande ex, i siciliani (ultimi
in classifica) si arrendono
anche al Chievo campione
di solidità e incassano la
nona sconfitta di fila, record
negativo di sempre in Serie
A. Decisivi il gol di Birsa nel
primo tempo e la centesima
rete nella massima serie di
Pellissier nella ripresa.
Bologna-Empoli 0-0
Un pareggio scialbo, privo
di emozioni, che lascia la
bocca amara sia al Bologna,
che ci ha provato di più nella
ripresa, sia all’Empoli, che
oggi avrebbe dovuto fare
di tutto per aggiungere tre
punti alla sua pericolosa
classifica. C’è stata una sola
grande occasione e l’ha sprecata Destro con un colpo di
testa finito oltre la traversa.
Cagliari-Napoli 0-5
A Cagliari è super Napoli.
L’ora di pranzo stuzzica l’appetito della squadra di Sarri,
che rifila cinque gol e una
lezione di calcio a Rastelli,
riagganciando la Lazio al
quarto posto dietro Juve,
Roma e Milan.
La partita si trasforma presto in un monologo del Napoli. Tre conclusioni nei primi
dieci minuti annunciano il
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dominio. Al 7’ Callejon raccoglie una respinta corta della
difesa e chiude alto, all’8’ è
Zielinski ad avventarsi su
una respinta e stavolta il destro è appena a lato, mentre
all’11’ Mertens viene servito
in area, disorienta con una
finta Alves ma conclude
fuori, dimostrando però di
essere sempre più calato
nel ruolo di centravanti. Al
18’ Padoin salva il Cagliari,
opponendosi sulla linea con
il corpo alla battuta a colpo
sicuro di Hamsik a due metri
dalla porta, dopo una sponda
aerea di Chiriches da angolo.
Poi si scalda anche Insigne
e al 23’ sfiora il palo con un
destro a giro da fuori.
Tante occasioni sprecate
non deprimono il Napoli,
che offre soltanto un tiro a
Padoin, deviato da Hysaj in
angolo al 27’. Nel finale di
tempo la squadra di Sarri dà
l’accelerata decisiva. Il gol
arriva al 34’: Mertens riceve
in area da Hamsik, si gira
e conclude verso il secondo
palo, giocata da grande prima punta.
L’infortunio di Koulubaly
al 40’ - si fa male facendosi
ammonire dopo un’uscita
avventata - non ferma il
diluvio. Una rovesciata di
Mertens è il preludio al
raddoppio, splendido, al 45’,
su azione aperta e chiusa
da Hamsik. Il capitano del
Napoli trova Insigne tra le linee, palla aperta a Callejon,
cross per il colpo di testa
di Lorenzo corretto sulla
traversa da Storiari, am sul
rimbalzo Hamsik insacca a
porta vuota. Non c’è partita.
Inter-Genoa 2-0
San Siro di questi tempi è
davvero santo con l'Inter.
Sesta vittoria consecutiva Europa League compresa - e
Genoa domato da una doppietta di Brozovic malgrado
gioco e intensità latitino e
l'esperimento della difesa a
tre non abbia certo diminuito
la confusione. Però contano
i risultati e almeno i nerazzurri sono tornati nella parte
sinistra della classifica. Il
Genoa per contro piace per
lunghi tratti, ma spreca
troppo e paga. Da segnalare che prima del match la
Curva Nord ha spiegato i 5'
di sciopero del tifo con uno
striscione eloquente: "Chi
non lotta, non corre, non fa
gruppo e non ama la maglia
a gennaio vada via perché se
continuate così vi rompiamo
il c...".
LAMPO NELLA NEBBIA —
Pioli disegna una difesa a 3
ibrida, legata ai movimenti
di Nagatomo sulla sinistra.
In mezzo al campo ci sono
Joao Mario e Brozovic, con
Candreva a destra e Icardi
spalleggiato da Eder e Palacio, alla prima da titolare in
questo campionato. Juric risponde con Lazovic e Laxalt
larghi nel consueto 3-4-3, con
Rigoni e Ocampos ai lati di
Simeone, stante l'indisponibilità di Pavoletti. Rigoni per
la verità svarierà parecchio,
muovendosi spesso anche da
trequartista. L'Inter prova a
fare la partita, ma rumina
un calcio troppo lento per
fare anche solo il solletico a
Perin. Il Genoa per contro
ha le idee chiare, gli uomini
al posto giusto e soprattutto
mostra la giusta intensità.
Ogni ripartenza rossoblù
porta scompiglio, soprattutto
a destra dove Nagatomo non
prende mai la targa a Lazovic che prima sfiora il gol
(salvataggio di D'Ambrosio
quasi sulla linea) e poi innesca i compagni con cross sui
quali la difesa nerazzurra
è sempre fuori posizione.
Clamoroso il doppio liscio di
testa di Rigoni e Simeone,
solissimi davanti ad Handanovic, che poco dopo è
reattivo sul colpo di testa di
Ocampos.
CLASSIFICA
Juventus
Roma
Milan
Napoli
Lazio
Atalanta
Torino
Inter
Fiorentina
Chievo
Sampdoria
Udinese
Genoa
Cagliari
Sassuolo
Bologna
Empoli
Crotone
Pescara
Palermo
39
32
32
31
31
28
25
24
23
22
22
21
20
20
17
17
11
9
8
6
Serie B
Pisa Bari
0- 0
Ascoli - Latina
2 -1
Avellino - Benevento 1- 1
Carpi - Ternana
1-1
Cesena - Cittadella 3 - 0
Frosinone - Salernitana 1-3
Perugia - Vercelli 1 - 0
SPAL - Spezia
2-1
Vicenza - Verona 1 - 0
Entella - Trapani 2 - 2
Brescia - Novara
Verona34
Benevento(-1)32
SPAL32
Frosinone32
Perugia29
Cittadella28
Carpi28
Virtus Entella
26
Bari24
Spezia23
Novara21
Brescia21
Salernitana21
Latina20
Pisa20
Ternana20
Ascoli19
Cesena
19
Pro Vercelli
18
Vicenza
18
Avellino
17
Trapani
12
Italia Under 21, all’Europeo 2017 girone
con Germania, Rep. Ceca e Danimarca
Germania, Repubblica Ceca e Danimarca: queste le squadre che l’Italia Under 21 di Di Biagio affronterà all’Europeo
di Polonia in programma dal 16 al 30 giugno 2017. Gli
azzurrini erano in terza fascia al sorteggio e sono finiti nel
gruppo C. L’Italia giocherà il 18, 21 e 24 giugno.
TUTTI I GIRONI — La Polonia padrone di casa affronterà
Svezia, Slovacchia e Inghilterra, che completano il gruppo A,
mentre nel girone B troviamo Portogallo, Serbia, Macedonia
e Spagna. Le partie del gruppo A sono in programma il 16, 19
e 22 giugno, quelle del girone B il 17, 20 e 23. Le prime tre
classificate e la migliore seconda accederanno alle semifinali
(27 giugno), il 30 ci sarà la finale.
Champions
Napoli agli ottavi. Perla di Callejon, bis di
Mertens: Benfica ko 2-1
Un grande Napoli espugna il Da Luz (1-2) e vola agli ottavi
di finale di Champions con in tasca il primato nel gruppo
B. Si qualifica anche il Benfica, sconfitto e ridimensionato,
grazie alla sorprendente vittoria della Dinamo Kiev sul Besiktas (6-0) che ha spedito avanti azzurri e portoghesi con
netto anticipo.
Certo, non superare un girone così abbordabile sarebbe
stato un delitto per il Napoli, che però ha fatto a pieno il suo
dovere. Sarri, alla sua prima esperienza in Champions, ha
ragione di esultare: prima di lui solo Mazzarri era riuscito
a portare il Napoli così in alto. Anzi, mai gli azzurri erano
arrivati primi nel loro girone e quindi stavolta giocheranno
il ritorno degli ottavi in casa.
Juve-Dinamo Zagabria 2-0, Higuain e Rugani
valgono il primo posto
Sarà un weekend lungo in casa Juventus. Mica per il ponte,
che al mondo pallonaro interessa il giusto. Prima il derby
col Toro, poi il sorteggio degli ottavi di Champions. Che la
Juve si guadagna da prima del girone, dopo un comodo 2-0
alla Dinamo Zagabria. Dei pericoli dell’urna vi parliamo a
parte, ma nemmeno il Real riesce a battere il Dortmund.
Anche i blancos faranno parte del lotto delle terribili seconde
nell’urna.
Di queste cose la Juve si è comunque preoccupata il giusto.
Senza spendere troppe energie, i bianconeri hanno giocato
una buona partita, contro una squadra oggettivamente non
all’altezza della Champions League, che ha chiuso il gruppo
con l’imbarazzante bilancio di 0 punti, 0 gol fatti e 15 subiti. E
che allo Stadium ha badato più che altro a evitare la goleada.
Europa League
Per le classificate Roma e Fiorentina c’è il pericolo Manchester United
Le due italiane hanno vinto il girone e nel sorteggio possono trovare gli uomini di Mourinho, classificati come secondi.
Occhio anche al Tottenham, arrivato dalla Champions
Qarabag-Fiorentina 1-2
Vittoria e primo posto nel girone. Missione compiuta per
una Fiorentina che chiude da protagonista la fase iniziale
dell’Europa League.
Inter-Sparta Praga 2-1
I nerazzurri, già eliminati e senza il sostegno della curva, battono 2-1 lo Sparta Praga. Doppietta dell'ex Samp, il
portiere para un rigore sull'1-1 nella ripresa.
Sassuolo-Genk 0-2.
Non c'è più nebbia sul Mapei Stadium, ma manca anche
tutto il resto: motivazioni, ritmo e carica agonistica in primis,
per un match valido per la fase a gironi dell'Europa League
da cui gli emiliani sono già stati eliminati. Un pareggio peraltro sarebbe funzionale al primo posto dei belgi del Genk
nel gruppo F, il resto viene da sé. Totale: il match finisce
2-0 per i belgi.
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Pellegrini infinita,
l'oro che mancava
SPORT
Paris terzo
nel superG
della Norvegia.
È la legge della Norgevia:
Kjietil Jansrud vince il supergigante della Val d’Isère
davanti al compagno di
squadra Aksel Svindal per
0”17 sulla pista Oreiller-Killy, e, se il bungiorno si vede
dal mattino, è già chiaro che
i due nordici (e attenti al
baby Kilde) domineranno la
stagione della velocità. Incredibile il rientro di Aksel
Svindal, tornato alle gare
dopo la rottura al crociato
del ginocchio destro nella
libera di Kitzbuehel della
scorsa stagione quando era
in testa alla classifica.
E’ sceso alla grande con
sicurezza, segno di una
condizione ritrovata anche
se pochi giorni fa aveva
postato su Facebook il suo
messaggio «Provo, ma non
assicuro nulla». Sul podio,
alle spalle dei norvegesi, si
piazza l’Italia con Dominik
Paris (a 0”41), che si mette
in bacheca il quinto podio
in supergigante (l’ultimo a
marzo a Kvitfjiell).
Buona la gara di Peter
Fill, il re di Coppa di discesa della scorsa stagione,
ottavo. Qualche errore per
Mattia Casse, il giovane
azzurro in grande crescita:
finisce al 32° posto, da sottolineare anche la prova di
Emanuele Buzzi, 25°. Fuori
invece Christof Innerhofer
per un errore nella parta
alta del tracciato. Val d’Isère recupera le
gare cancellate per mancanza di neve in America
e ospiterà ben otto gare di
coppa: dopo il superG tocca
alla discesa di domani e al
gigante di domenica. snobbati, poi subiti, a tratti
evitati però stavolta serviva
dare un segnale immediato,
a se stessa, ai tifosi alle
avversarie. Federica non
deve dimostrare più nulla
eppure qui voleva esserci
e soprattutto allontanare
quell'immagine provata,
sbiadita, la versione fragile
di una campionessa abituata
a mordere, non a sospirare.
Vince in 1'51"73, miglior
prestazione italiana senza
costumi gommati e suo miglior tempo dopo il cronometro del 2009, agli europei
di Istanbul, firmato nell'era
dei superbody. E nel biennio
magnifico. Batte Katinka
Hosszu (1'52"28), la lady
di ferro, la maniaca della
vasca, arrivata da leader
mondiale e divorata da Federica. Per l'italiana è la quarantacinquesima medaglia
internazionale tra Europei,
Mondiali e Olimpiadi e ne
aggiunge una pochi minuti
dopo salendo a 46 con l'argento nella 4x100: "È il frutto del sacrificio e della voglia
di non mollare mai che fanno
parte del mio Dna, anche a
28 anni".
A 28 anni è la leader di
un gruppo di ragazze che si
tuffano nella staffetta con
l'obiettivo medaglia, risultato ambizioso e non scontato
vista la presenza di Usa,
Canada, Olanda e Australia
(anche se rimaneggiata)
ed escono dal'acqua con la
terza piazza, trasformata in
seconda dopo la squalifica
del Canada.
L'Italia è partita per Windsor con una formazione
ai minimi, 11 elementi, e
una sola staffetta, questa.
Pellegrini centra il doppio
obbiettivo nella prima sera
e manda un messaggio preciso: questo è il mio mondo,
me ne vado quando voglio io.
Non ha esultato al tocco.
Ci ha messo qualche secondo
extra. Per un istante le deve
essere tornata in mente la
gara ai Giochi, preparata con
al stessa grinta, la medesima
tattica e sfumata: "Ero in
corsia tre e per un po' ho
pensato a quella dannata
finale di Rio.
Boxe, Blandamura vince il “derby” per l’Europeo dei medi
Un incontro d’altri tempi
come si addice a un derby
italiano per l’Europeo dei
medi.
Alla fine di un match equilibratissimo e combattuto
con grande sportività i tre
giudici hanno assegnato la
corona vacante al romano
Emanuele Blandamura che
ha sconfitto il romagnolo
Matteo Signani per split
decision. Due giudici a suo
favore (Muratori un assurdo
117-111 e Barrovecchio 115114) e uno contro (Bianco
115-113).
Sarebbe stato giusto un
pari, ma dovendo trovare
un vincitore noi avremmo
preferito Signani. Per questa
volta il Sioux (Blandamura)
ha battuto il Giaguaro (Signani) ma ci sarà bisogno di
una rivincita per dirimere la
questione di chi sia il miglior
peso medio italiano.
AVVIO SIGNANI — Il
derby italiano dei medi ha
precedenti importanti e non
è stato facile per Blandamura e Signani mantenersi
all’altezza della tradizione
in questi tempi così difficili
per la nostra boxe. Stesso
anno di nascita (il 1979) ma
sicuramente più valido il
curriculum di Blandamura,
guardia giurata friulana
trapiantata fin da bambino
a Udine, che in 27 match
aveva perso solo le due sfide
precedenti per l’Europeo, la
seconda delle quali a Milano con il francese Michel
Soro ha aperto la strada al
derby tricolore per la rinuncia del francese sostituito
proprio da Blandamura
contro il co-sfidante ufficiale Signani.
Da parte sua la guardia costiera romagnola si presentava con un record meno pulito
(23 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi) ma due precedenti illustri a suo favore: la vittoria
da dilettante nell’unica sfida
diretta con Blandamura e
l’ultima battuta d’arresto
inflitta da un italiano all’ex
iridato Giovanni De Carolis.
Il match di Colleferro si
era aperto con la partenza
bruciante di Matteo Signani,
15
Rosberg lascia la Formula 1
dopo il trionfo: “Realizzato il
sogno di una vita”
L'azzurra archivia le malinconie di
Rio con l'unico successo sfuggitole finora: la vittoria nei 200 stile libero ai
Mondiali in vasca corta: "È la medaglia del sacrificio. A 28 anni non mollo"
Federica Pellegrini lascia
il terrazzo da cui scrutava
il malinconico orizzonte a
Rio e risale sul podio. Sul
primo gradino. Siamo ai
Mondiali in vasca corta, non
alle Olimpiadi, ma l'azzurra
dimostra subito che non ha
deciso di continuare a nuotare per capriccio o mancanza
di alternative: ha deciso
di insistere per riprendere
in mano il proprio destino.
Non si archivia una carriera
stratosferica con un quarto
posto.
Pellegrini riparte da un
oro, l'unico che le mancava
nella collezione di successi
dei 200 stile libero. I 25
metri non sono mai stati la
sua specialità, li ha prima
Presenza- 16 dicembre 2016
molto più agile e incisivo di
Blandamura, fin
troppo rigido nel
reagire ai punzecchiamenti del
rivale. Il vantaggio sostanziale
di Signani si
protraeva fino
al quarto round
quando il match
improvvisamente si influocava e Blandamura ne usciva con un profondo
taglio in mezzo alle sopracciglia.
Un campanello d’allarme
per il suo angolo che invitava
il romano a forzare i tempi
per portarsi in vantaggio
in caso di sospensione anticipata.
Tennis, Coppa Davis:
Argentina-Italia al Parque
Sarmiento
I campioni in carica debutteranno il 3 febbraio sulla
terra battuta in uno stadio da 6mila posti a Buenos
Aires contro gli azzurri, eliminati a luglio da Del Potro
e compagni nel trionfale 2016
Sarà il Parque Sarmiento di Buenos Aires il palcoscenico della sfida tra Argentina ed Italia nel primo
turno del World Group della Coppa Davis 2017, in
calendario dal 3 al 5 febbraio. Sarà allestito uno stadio
da 6.000 posti e si giocherà sulla terra battuta.
La scelta dei sudamericani è stata ufficializzata
dall’Itf. Gli azzurri, che lo scorso luglio sono stati
sconfitti da Del Potro &Co. a Pesaro, ricominceranno
l’avventura in Davis proprio contro i campioni in
carica.
Nella storia dell’Insalatiera d’argento l’Italia vanta
il successo del 1976 a Santiago del Cile ed altre sei
finali. L’Argentina da parte sua, con Del Potro e Delbonis, ha vinto proprio la scorsa settimana a Zagabria
contro la Croazia di Cilic e Karlovic il suo primo trofeo
dopo aver perso ben quattro finali (record negativo).
La Formula 1 è sotto shock: Nico Rosberg, neanche una
settimana dopo aver vinto il Mondiale di F.1 nell’ultimo Gp
della stagione ad Abu Dhabi ha annunciato il suo ritiro dalle
corse. Il driver della Mercedes è a Vienna per la cerimonia
di consegna dei premi della federazione internazionale e ha
spiegato che la decisione era già maturata a Suzuka. «Dopo
aver vinto il GP del Giappone, nel momento in cui ho capito
che il destino era nelle mie mani, ho iniziato a sentire una
pressione enorme, e ho iniziato a pensare che se fossi diventato Campione del Mondo mi sarei ritirato. Ad Abu Dhabi la
domenica mattina sapevo che quella sarebbe potuta essere la
mia ultima gara, quando si sono spente le luci sono iniziati
i 55 giri più intensi della mia vita. La decisione finale l’ho
presa il lunedì sera, dopo averci riflettuto per un giorno e i
primi a cui l’ho comunicata sono stati mia moglie Vivian e
Georg (Nolte, il suo manager, ndr), poi a Toto (Wolff, il team
principal della Mercedes, ndr)». Gli ultimi anni passati a battagliare con l’ex grande
amico e compagno di squadra Lewis Hamilton hanno come
prosciugato Rosberg, che 34 anni dopo papà Keke è riuscito
a chiudere il circolo iridato. Negli ultimi mesi aveva sempre
affettato distacco e calma, ma dentro Nico ha vissuto tensioni
fortissime.
«Questa stagione, posso assicurarvelo, è stata dannatamente difficile. Ho spinto come un pazzo dopo la delusione dei
due anni precedenti, che però hanno alzato le mie motivazioni ad un livello che non credevo possibile. Sin da quando
ero bambino avevo un sogno ben chiaro in testa, diventare
campione del mondo di F.1, e ora ce l’ho fatta. E’ stato un
sforzo incredibile per tutta la mia famiglia, in primo luogo
mia moglie Vivian, che ha dovuto occuparsi della nostra
bambina. So di mettere in difficoltà la mia altra famiglia,
quella delle corse, ma Toto è stato molto comprensivo. Ora
voglio godermi questo momento e poi girare pagina nella mia
vita, vedremo cosa ci sarà in serbo per me». Anche Alain Prost nel ’93, dopo il quarto titolo vinto con
la McLaren, e Mike Hawthorne nel 1958 dopo aver trionfato
con la Ferrari, decisero di mollare tutto, ma la decisione di
Rosberg è sicuramente la più sorprendente di tutte. Ora si
apre la caccia al suo sedile, il più ambito della F.1, la concorrenza è enorme (e la tentazione per campioni come Vettel
e Alonso fortissima...) ma Wolff potrebbe anche sparigliare
il campo promuovendo un giovane in orbita Mercedes come
Pascal Wehrlein.
16
Presenza- 6 dicembre 2016
Il rilancio del
mondo cattolico
chi arriva in Italia. Da qui si
può partire insieme, non da
temi elitari», conclude. «Noi
ci stiamo facendo promotori
di un’istanza che parta dal
basso e coinvolga i giovani
in un nuovo movimento che
li renda costruttori dell’Italia, come ha chiesto Papa
Francesco», dice Salvatore
Martinez, presidente del
Rinnovamento nello Spirito
Santo.
Si tratta di «far dialogare
tutte le ricchezze del nostro
umanesimo cristiano, che
sono ancora vive e capaci di
trasformare la società, come
hanno fatto anche in passato». Ma che «non riescono a
esprimersi in tempo di crisi».
Un compito che richiede,
come diceva Giovanni Paolo II, «tempi lunghi». E,
incalza Martinez, «una crisi
sistemica, come quella che
stiamo vivendo non si risolve delegando la soluzione
a qualcuno. Va trovato un
respiro più ampio che parta
dal territorio e che prepari i
giovani a livello prepolitico,
rendendoli protagonisti». Non si tratta, chiarisce
subito il presidente di Rns,
di fare un partito «o di definire l’agenda dei cattolici
in politica. Non si può fare
l’agenda se non ci sono prima
gli agenti», sintetizza con un
gioco di parole. Oggi si assiste a «un’evidente incapacità
della classe dirigente e a una
crisi di rappresentanza. Che
attraversa la società e le istituzioni, giungendo anche in
Parlamento».
Il fatto che la gente non
si senta adeguatamente
rappresentata «non dipende da riforme del sistema
costituzionale o della legge
elettorale. «Il problema è
che gli attori in molti casi
si mostrano inadeguati alle
sfide del nostro tempo. Lo
vediamo di fronte a ciò che
accade a Lampedusa e a tutte le situazioni che toccano la
tenuta sui valori delle nostre
democrazie e delle tradizioni
occidentale di ispirazione
cristiana». Sono la grandi sfide, sulle quali «c’è l’incapacità di dialogare e costruire
con fiducia». Perciò «bisogna
creare le condizioni per una
nuova classe dirigente», conclude Martinez. Il voto referendario «oltre ad affermare
che gli italiani preferiscono
conservare la Costituzione
così com’è, porta con sé la
consapevolezza di un Paese
diviso», è l’analisi affidata a
un editoriale da Domenico Delle Foglie, direttore
dell’agenzia Sir, che nel voto
vede una conferma per l’appunto di come «l’Italia resti
un Paese complesso che ha
bisogno di classi dirigenti
capaci di governare la complessità».
Invita a distinguere tra
contenuti e metodo Roberto
Rossini, presidente delle
Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli), schieratesi per il Sì. Sui primi «il
mondo cattolico deve portare
avanti una riflessione comune sulle priorità pubbliche
che consentono ai cittadini
di vivere una vita dignitosa».
Tra questi, il lavoro, soprattutto per i giovani, l’inclusione sociale (le Acli si battono
da anni per una legge sulla
povertà) e l’inclusione scolastica ed educativa. C’è poi il
metodo, che riguarda il modo
di rapportarsi con la politica.
«Esistono già strumenti,
con i quali questo potrebbe
ripartire in modo condiviso.
Sul fronte del No si è
invece posizionato il Movimento cristiano lavoratori.
«Ora bisogna ripartire dalla
rilegittimazione delle posizioni e delle opinioni di tutti,
elemento essenziale e costitutivo di ogni democrazia,
se si vuole un Paese che non
sia frammentato e diviso e,
dunque, incapace di sviluppo», l’analisi del presidente
Carlo Costalli. Un compito
speciale in questo senso tocca al «mondo cattolico che,
pur avendo avuto posizioni
diverse, deve indicare una
strada in questa direzione.
L’unica che può permettere
a una classe politica ormai
logorata di ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini i quali debbono tornare
fortemente e direttamente
protagonisti della scelta
dei propri rappresentanti ».
Per questo Costalli indica
la necessità di una nuova
legge elettorale. Ma non solo.
Servono «riforme concerete e
non una tantum».
Come una riforma organica del fisco «a sostegno di
famiglie e lavoro». Massimo
Gandolfini, portavoce del
Comitato Famiglie per il No
è consapevole che i temi della difesa vita e della famiglia
resteranno un terreno caldo,
dal punto di vista politico,
socioeconomico e culturale.
«Dal punto di vita strettamente laico ripartiamo dai
La esclusione di
Gesù dalla scuola
tempo.
Facevano paura pure loro?
La decisione ieri faceva infuriare un po’ tutti: il sindaco
e il parroco di Rozzano,
l’Associazione nazionale dei
presidi, politici di destra e
di sinistra, gente fuori dagli
schemi. Se Parma voleva
provocare, c’è riuscito ma
nel modo più banale. Se desiderava visibilità, di sicuro
l’ha ottenuta. Se cercava un
pretesto per passare per martire, adesso ha il pretesto per
spacciarsi come tale.
Ma se voleva qualificarsi
come paladino della ‘laicità’,
ha decisamente sbagliato
mira. La sua è una ben misera caricatura della laicità,
forse è solo un laicismo rozzo
per palati grezzi.
La vera laicità è sempre
e soltanto inclusiva. Non
si è laici, né si accoglie chi
appartiene a culture e fedi diverse, annullando la propria
identità culturale e religiosa.
Neppure la si brandisce come
un corpo contundente. Ma
nasconderla significa, banalmente, dire e fare il falso,
ossia spacciarsi per ciò che
non si è. Se non hai un’identità, come puoi confrontarti e
dialogare con chi ne ha una
diversa dalla tua?
Ma ricostruiamo i fatti,
anzi facciamoli ricostruire
proprio a Parma.
La festa di Natale delle
elementari, dice, «non era
prevista», d’accordo. Due
mamme sono andate da lui
per chiedere di approfittare
dell’intervallo per insegnare
ai bambini alcuni «canti
religiosi». Ma a Rozzano due
bambini su dieci sono stranieri e bisogna «rispettare la
sensibilità di chi appartiene
ad altri credo religiosi».
Ma soprattutto, teniamoci
FINALI
forte, dopo i tragici fatti di
Parigi, cantare Tu scendi
dalle stelle e Adeste fideles
sarebbe stata una «provocazione pericolosa» (testuale). Parma ha sentito i genitori
musulmani? No. Ha sentito
i genitori tutti? No. Ha agito
per conto suo, secondo un
concetto ideologico e asfittico
di laicità, che esclude e non
include. Certo che di lavoro
ne avrà parecchio, volendo
estirpare ogni «pericolosa
provocazione» dal programma di studio: storia, letteratura, arte, musica sono infarciti di rimandi religiosi.
Il compito è gravoso: annullare, rendendola inodore
e insapore, la nostra cultura,
in modo che sia masticabile,
secondo lui, da tutti e nessuno
si senta offeso. Che così facendo faccia torto ai bambini,
tutti, e alla cultura che la
scuola deve trasmettere non
sembra rendersene conto.
Tutti, perché i genitori
musulmani interpellati per
le strade di Rozzano cascano
dalle nuvole: offesi noi? Ma
che dite... E comunque avete
capito bene. Il primo nemico
della convivenza pacifica tra
persone e popoli sartebbero
il Natale, il Bambinello, gli
angeli e i pastori. Accade a
Rozzano, Italia.
Ma adesso chi lo spiega, ai
bambini che vanno in giro
a cantare la ‘chiara stella’,
che sono dei pericolosi provocatori?
Gentiloni incaricato di formare un
nuovo governo
Il ministro degli Esteri
uscente pronuncia poche
parole. Si muoverà, fa sapere, nell’ambito della maggioranza attuale, “non per
scelta ma per senso della
responsabilità”, essendosi
le opposizioni dichiarate
“indisponibili” a sostenere
un nuovo governo”.
Definisce l’incarico “un
alto onore” da svolgere con
“dignità e responsabilità”,
ricorda che dovrà “accompagnare e se possibile facilitare” il percorso delle forze
politiche per rifare la legge
elettorale; dedica un omaggio al segretario-ex premier
Renzi che si è dimesso come
aveva promesso, mostrando
“una coerenza che merita il
rispetto di tutti”.
Poi se ne va, atteso dal
presidente del Senato, Pietro
Grasso, e la presidente della
Camera, Laura Boldrini.
Non risponde a chi gli chiede
cosa significhi “il più presto
possibile”, se già stasera
o domani: ma l’ipotesi più
accreditata è che torni al
Quirinale domani con la lista
dei ministri, per svolgere
giuramento martedì.
Per lui, oggi, si prospetta
un giorno di lavoro alla squadra. Ma prima ancora che
questo nuovo governo veda
la luce, già le opposizioni
sparano contro di lui e l’esecutivo nascente. Furibondo
Salvini (“domenica scorsa
32 milioni di italiani hanno
votato per scegliere la loro
Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il
Pd, Mattarella e Napolitano
si inventano il quarto premier non eletto da nessuno,
la fotocopia sfigata e inutile
di Renzi. Questi ci prendono
per il c..o!”); critico Raffaele
Fitto (“un governo Renzi senza Renzi è uno schiaffo agli
elettori del 4 dicembre”) .
Dal M5S interviene Alessandro Di Battista, che definisce Gentiloni un “avatar
di Renzi”, e “l’ennesimo politicante di professione interessato a far perdere ai cittadini la loro sovranità”. Per
questo “saremo, come sempre, pura partecipazione e
nonviolenza, ma reagiremo,
il popolo italiano non può
essere ancora calpestato!”.
Poco fa, ha parlato anche il
vicepresidente della Camera
Luigi Di Maio: “Gentiloni è il
prestanome di Renzi che gli
tiene la sedia calda”.
Nessuna collaborazione
col governo ma “mobilitazione”, ha fatto sapere. Una
promessa anche di Salvini,
che ha già chiamato alla
manifestazione di piazza il
17 e 18 dicembre. In piazza
il 22 gennaio anche Fratelli
d’Italia.
La scelta del presidente
Mattarella è arrivata stamane dopo le consultazioni
iniziate giovedì pomeriggio
e terminate ieri, chiuse dalla
delegazione del Pd che ha
scelto di non fornire una rosa
di nomi. Alla fine l’incarico è
andato al titolare in uscita
della Farnesina.
Davanti al suo governo,
prima di tutto, si staglia la
necessità di “accompagnare e
se possibile facilitare”, come
detto da lui, il percorso dei
partiti per “armonizzare” i
sistemi elettorali di Camera
e Senato.
Ma ci sono anche una serie
di appuntamenti importanti
sul piano internazionale:
dall’imminente Consiglio
europeo all’anniversario del
Trattato di Roma il 17 marzo
prossimo.
Fino al G7 organizzato
dall’Italia a Taormina a fine
maggio.
È il vino sardo
il più antico
del mondo
Nell’eterna contesa tra
Italia e Francia, sul vino
vince la Sardegna. Non per
il giro d’affari ma per una
questione storica.
I primi produttori di
rosso del Mediterraneo
sono stati proprio i sardi: i
nuragici dell’Età del Ferro,
quelli che hanno vissuto nei misteriosi villaggi
dell’isola tra il 900 e il 750
avanti Cristo. Tutto documentato, provato scientificamente dall’Università di
Cagliari.
Il primo indizio è venuto fuori nel 1993 dopo il
ritrovamento di un antichissimo torchio in pietra
in un paese non lontano da
Cagliari, ma per scoprire
che quel reperto proviene
dalla cantina più antica del
Mediterraneo c’è voluto un
lunghissimo studio.
Nella pietra, infatti, gli
esperti del Dipartimento di
Chimica hanno trovato le
tracce dell’acido tartarico
presente nell’uva e così si
è capito che quel torchio
serviva proprio per produrre il vino.
Le campagne del Campidano erano ricche di vite
selvatica e gli Shardana
bevevano rosso, una specie
di Cannonau di quasi tremila anni fa.
Noci e nocciole, un toccasana
contro cancro e malattie cardiache
Mangiare almeno 20 grammi al giorno di
arachidi e frutta
secca a guscio,
come noci e nocciole, pistacchi e
anacardi, mandorle e pinoli,
riduce il rischio
di sviluppare
malattie cardiovascolari, cancro
e altre malattie.
A dirlo è un’analisi della letteratura sull’argomento condotta dai ricercatori
dell’Imperial College di Londra, dalla quale emerge che
consumare una manciata di questa frutta oleosi permette di
ridurre del 30% il rischio di malattia coronarica, del 15%
il rischio di cancro e del 22% il rischio di morte prematura.
Inoltre, un’associazione sembra esistere anche tra il consumo di queste noci e la morte per malattie respiratorie e per
diabete, con un abbassamento del rischio rispettivamente
della metà e del 40%. Il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha passato
in rassegna 29 studi per un totale di 819mila partecipanti,
tra cui 12mila casi di coronaropatie, 9mila di ictus, 18mila
di cancro e malattie cardiovascolari e oltre 85 mila decessi. Lo studio ha incluso tutti i tipi di frutta a guscio, come le
nocciole e le noci, e anche le arachidi che, sebbene accomunati
alla frutta secca, sono in realtà dei legumi. Il meccanismo
alla base degli effetti osservati sulla salute dell’organismo
risiederebbe nel «valore nutrizionale di questi alimenti, ricchi
in fibre, magnesio e grassi polinsaturi, capaci di abbassare il
rischio cardiovascolare e ridurre i livelli di colesterolo. Certa
frutta a guscio, in particolare noci e noci pecan, è anche ricca
di antiossidanti, che possono combattere lo stress ossidativo
e, eventualmente, di ridurre il rischio di cancro» ha spiegato
il primo autore dello studio Dagfinn Aune della School of
Public Health dell’Imperial College e della facoltà di Medicina della Norwegian University of Science and Technology. «Anche se le noci sono molto ricche di grassi, sono anche
ricche di fibre e proteine, e vi sono delle evidenze che suggeriscono che possono effettivamente ridurre il rischio di obesità
nel corso del tempo». Molti studi sono stati condotti sugli effetti dell’alimentazione sui big killer, come le malattie cardiache, l’ictus e il
cancro, ma ora iniziano ad emergere anche delle evidenze in
relazione ad altre malattie, sottolineando l’importanza dei
risultati ottenuti nonostante
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