Transcript Buon Natale
Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 16 dicembre 2016 Anno XLVII Nº 927 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS L’esclusione di Gesù dalla scuola: una misera caricatura della laicità Chi ha paura di Tu scendi dalle stelle? Chi può rimanerne turbato, ferito, vilipeso? Chi – cristiano, ebreo, m usulm a n o o non credente – può sentirsene offeso se vive in Italia, un Paese in cui le radici cristiane sono profondissime, e sono parte indissolubile della storia e della cultura, della tradizione e delle abitudini? Chi ha paura di un concerto di Natale, tanto da bonificarne il nome in «concerto d’inverno» e spostarlo nella seconda metà di gennaio, giusto perché nessuno possa collegarlo a quella stravagante festività che i cristiani si ostinano a celebrare con gioia in pubblico, e non rintanati nelle loro Chiese? Chi ne ha paura ha un nome e un cognome e una qualifica importante, perché da lui dipendono molti bambini e ragazzi. Si chiama Marco Parma ed è dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Garofani’ di Rozzano, alle porte di Milano, di cui fanno parte una scuola di infanzia di primo e secondo grado. Il concerto rimandato a gennaio è quello delle elementari. La notizia, data da un quotidiano milanese, parla anche di crocifissi rimossi dalle aule. Ma, a quanto ieri faceva sapere il dirigente, la notizia non è notizia nel senso che è vecchia, i crocifissi sono stati eliminati da Il rilancio del mondo cattolico «Tocca a noi ricucire il Paese» «Adesso è il momento di una grande responsabilità, a tutti i livelli». Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei invita il Paese a ripartire da questo atteggiamento, dopo il voto di domenica. «Cerchiamo di camminare insieme », ha detto l’arcivescovo a margine di una Messa celebrata a Genova. Un appello che chiama in causa tutti, ma in prima linea il mondo cattolico, che in questa consultazione sulla Costituzione ha avuto opinioni e posizioni diverse. Gentiloni incaricato di formare il nuovo governo: “Faciliterò l’iter della nuova legge elettorale” Buon Natale all'Italiana Programma delle celebrazioni natalizie: A Valparaiso: Domenica 18 dicembre, alle ore 11,00 Santa Messa nella Parrocchia Italiana Don Bosco e cui seguirà un convivio. A Santiago Sabato 24: - nell'Hogar Italiano S. Messa alle ore 17,00 - nello Stadio Italiano Santa Messa alle ore 20,00 Domenica 25 Natale -riprendono gli orari normali delle domeniche. Per Matteo Truffelli, presidente dell’Azione Cattolica - associazione che ha fatto opera di informazione sul voto senza schierarsi - c’è la «necessità di ricucire il Paese, di aiutarlo a ritrovare unità, di mettere insieme tutte le energie, tutte le idee anche diverse. Per reimparare a progettare insieme, per ave- re un’idea di Paese». Visto che il referendum chiamava in causa la democrazia stessa, Truffelli indica un campo di azione Referendum 4 dicembre 2016 Su un totale di 50.773.284 elettori hanno votato 33.243.845 (pari al 65,47%). Gli Italiani d'Italia hanno votato NO: 19.025.254 (60%) e hanno votato SI: 12.709.536 (40%). Gli Italiani emigrati su un totale di 4.052.341 hanno votato 1.245.929 pari al 30,74. Hanno votato per il SI 772.672 (64,7) Hanno votato per il NO 394.253 (35,3) Cont. in ultima pagina Una delle tradizioni più antiche ed italiane è il Presepio che ha le sue origini in San Francesco. Ogni casa, per quanto umile, aveva il suo. Nonni e nipoti collaboravano per allestirlo con spirito creativo. Era al centro delle festività di fine anno attorno al quale si pregava e si cantava. Non abbandonare questa tradizione, è un obbligo morale che fa parte della nostra cultura religiosa. Apertamente per il Sì o per il No. Ma ora come ripartire? Da cosa? Di cosa ha bisogno il Paese? Lo abbiamo chiesto ai responsabili delle principali sigle del laicato. In Cile: Elettori 45.801 – Votanti 9.398 – 20,51% SI` 6.341 (76,44) – NO 1954 (23,56%) Schede bianche 138 – Schede nulle 954 (Segue a Pagina 2) “Sono consapevole di dover dare vita a un governo nella pienezza dei poteri. Tenendo conto dell’urgenza, conto di riferire al presidente della Repubblica al più presto possibile”. Paolo Gentiloni esce dallo studio del presidente Mattarella al Colle con l’incarico di formare il governo. Ha percorso la manciata di metri che divide il palazzotto di famiglia dalla sede della presidenza della Repubblica, è stato ricevuto dal Capo dello Stato e “ha accettato con riserva”, come annuncia il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. Cont. in ultima pagina Auguri, amici! A nome del Consiglio Pastorale della Parrocchia Italiana, dei Sacerdoti e di Presenza, auguriamo a tutti, specialmente agli anziani ed agli ammalati Buon Natale e Felice Anno nuovo. E che la speranza nell'unico Salvatore ci sostenga tutti. nella capacità che serve di "rianimarla e rigenerarla». In questo l’associazionismo cattolico, tessuto che tiene insieme il Paese, deve continuare a «formare alla passione per il bene comune e alla cittadinanza e alla partecipazione critica e consapevole». Un ruolo «poco evidente e poco spendibile sul piano elettorale, ma del quale siamo convinti anche per l’esperienza fatta con questo referendum». Una progettualità che trova i suoi punti di caduta «nella difesa delle debolezze, della fragilità sociali, economiche e culturali. Quelle familiari e quelle di Cont. in ultima pagina Ugualmente… Buon Natale Nello zainetto delle sofferenze che pesa sulle nostre spalle di emigrati non c’è solo il dolore di lasciare famiglia, paese, luoghi amati dell’infanzia, ma anche lo stravolgimento di alcune tradizioni e di queste specialmente le religiose. In primis il Natale. Per coloro che abbiamo scelto il Sudamerica come terra di riscatto non è semplice vivere lo spirito del Natale all’italiana. Nella messa di mezzanotte mentre canti il commovente “Tu scendi dalle stelle” davanti al presepio tradizionale con batuffoli di cotone spiovuti sui rametti di un pino ancora verde non ti pare vero che per il Bambinello che viene alla luce in una grotta al freddo e al gelo sia una sofferenza. Sudi, sei in maglietta e calzi gli infradito: sarebbe un grande sollievo sentire una brezza di “freddo e gelo” nella notte santa fra svolazzi di angeli che cantano l’augurio di pace a tutti gli uomini di buona volontà. E già cominci a sognare le vacanze e le grandi spiagge. Addio bel Presepio con il Gesù Bambino adagiato sulla mangiatoia e riscaldato dall’alito del bue e l’asinello. Addio bianchi paesaggi di neve sognati. Addio focolare acceso per la notte santa, momento di abbracci e di felicità di bambini ancora ingenui che scartocciavano gli umili regali della befana. Accontentiamoci, allora, di rivivere nella memoria il mistero dell’incarnazione come lo celebravamo: al freddo e al gelo. Era un rito aprire le tre scatole di scarpe con dentro le statuette da stendere sulla collinetta verde; in un angolo, scavata in una roccia, la grotta santa con le immagini di Gesù Bambino che tende le manine per essere sollevato e baciato, poi quelle di Maria e Giuseppe in silenziosa adorazione, dell’asino e del bue con la mangiatoia di finta paglia. Al centro della grotta un angelo svolazzante appeso all’architrave che sembrava dire “Silenzio, Gesù sta dormendo!”. Al lato opposto il truce castello di Re Erode. E poi disseminate nel verde muschio le pecorelle, le ochette che si riflettevano sullo specchio, la massaia al pozzo, donne che si recavano alla grotta illuminata percorrendo sentieri di segature. Una grande stella cometa che indicava il punto esatto della nascita di Gesù ai Re Magi montati su cammelli e dromedari. Il tutto rinchiuso in un perimetro di lucette intermittenti. Era il tesoro che riproponevamo, con i fratellini, tutti gli anni alla venerazione della famiglia ed alla ammirazione dei vicini. In quei due metri quadri, quanto era grande il caminetto, si stendeva il sogno natalizio della nostra fanciullezza. E si aspettava la mezzanotte trepidanti per gli auguri. Che anch’io, cara Lettrice e caro Lettore, ti faccio cordialmente. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 6 dicembre 2016 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimo strano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si ri serva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. Gli Italiani votano NO Gli emigrati votano Si Sui 50.773.284 elettori chiamati alle urne hanno espresso il loro voto in Italia e all’estero 33.243.845 connazionali, ovvero il 65,47% degli aventi diritto. In Italia l’affluenza complessiva è stata del 68,48% , mentre nella circoscrizione Estero hanno espresso il loro voto 1.245.929 connazionali pari al 30,74 % degli elettori che sono 4.052.341. A differenza di quanto è avvenuto in Italia, nella circoscrizione Estero prevale nettamente il Sì che ottiene il 64,70% dei consensi (722.672 voti) contro il 35,30% dei No (394.253 voti). Numerose in questo contesto le schede nulle 119.174 (9,56 %) a cui si aggiungono 9.297 schede bianche (0,74 %) e 533 schede contestate e non assegnate (0,04 %). Nella ripartizione America Meridionale i votanti sono stati 328.561 (25,44 %). Anche in questa area del mondo ha vinto nettamente il Sì 207.144 (71,93%), mentre il No ha ottenuto 80.831 voti. (28,7%). Da segnalare inoltre 4.211 (1,28 %) schede bianche, 36.064 (10,97 %) schede nulle e 311 (0,09 %) schede contestate e non assegnate. In questo ambito geografico ricordiamo i risultati dell’Argentina dove hanno votato 170.532 connazionali (25,33 %). Il Sì ha ottenuto 95.897 consensi (65,11%), mentre il No si è fermato a 51.378 voti (34,89%). Bassa l’affluenza anche in Venezuela dove hanno espresso il loro voto 20.786 italiani (21,06 %). Il Sì ha prevalso con 11.338 voti (61,72%), il No ha ottenuto 7.033 consensi (38,28%). Più alta la partecipazione in Brasile con 93.054 votanti (28,58 %). 70.327 connazionali hanno votato Sì (84,23%), mentre il No ha ottenuto 13.167 consensi (15,77%). Ricevi in ritardo PRESENZA? Se sei di Santiago chiama al Cel. 974789725 Grazie EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Massone Stagno *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Francisco Crispieri Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Luz Savalli La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Eduardo Pesce V. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a "Giuseppe Tommasi" *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese SPAZIO APERTO Le emozioni di Lily Tonioni Padre Giuseppe Tomasi Quisiera compartir con usted, si me lo permite, estos mis sentimientos frente a: Que con tristeza he leído en página emilianoromagnolinelmondo.it el deceso de don Ferdinando Pezzoli Martelli (r.i.p.) de quien tengo hermosos y agradecidos recuerdos, en varias actividades de nuestras Asociaciones Emilianas tuve la ocasión de compartir con él. La última vez alrededor de cuatro años fue en Capitán Pastene y Purén junto a Silvia Bartolini Presidenta de la Consulta de Italia en ese tiempo. Gracias a Dios por haberle conocido y a Dios mis oraciones por su almita. Que hago propicia la ocasión para comentarle que me alegre de la nota sobre don Domingo Cantergiani Casanelli (Presenza 925) descendiente también de mi pueblo, con cuya madre pase lindos momentos de mi infancia. Felicitaciones¡¡¡ Como así mismo del artículo de don Nello Gargiullo (Presenza 924) quien menciona el gran Proyecto EULA desarrollado gracias a la Cooperación Italiana y atributos de nuestra ciudad de Concepción. Felicitaciones¡¡¡ Finalmente mis Felicitaciones a usted querido padre Pepe y a Presenza, que nos permite “emocionarnos” al recibir y entregar acontecimientos de los nuestros. Un abrazo y mi gratitud por distender mi corazón al enviarle este saludo a un buen hijo de Dios Lily Tonioni Un Paese di giovani che guadagnano meno dei nonni e di risparmiatori che non investono, l’Italia del Censis L’Italia è un Paese che sta continuando a vivere in una «realtà in prolungata e infeconda sospensione», in attesa di una svolta che per ora non arriva, dove «le manovre pensate in affannata successione non hanno portato i risultati attesi». Un Paese dominato mediaticamente dalle vicende internazionali e «dalle ambizioni di primato della dirigenza politica interna». Il Censis fotografa il Paese nel suo Rapporto annuale, e scrive che il problema «più serio per la nostra società» è la divaricazione tra il potere politico e il corpo sociale, impegnati entrambi in «reciproci processi di rancorosa delegittimazione». E le istituzioni, che dovrebbero fare da cerniera tra i due poli, sono in una «profondissima crisi». Al suo cinquantesimo rapporto, il Censis del presidente Giuseppe De Rita propone un affresco sulla situazione socio-economica del Paese, in un momento centrale della vita politica dell’Italia, impegnata tra poche ore nel referendum, e in quadro internazionale di totale incertezza. La visione che l’istituto di ricerca ha del Paese è preoccupata: le aspettative degli italiani continuano a essere negative (il 61,4% pensa che il proprio reddito non aumenterà); i giovani vivono un vero e proprio ko economico e in questo periodo storico sono più poveri dei loro nonni (oggi i millennials hanno un reddito inferiore del 15,1% rispetto alla media e del 26,5% rispetto ai coetanei dei primi anni Novanta); c’è una profonda insicurezza e un’occupazione a bassa produttività; e tra i più giovani aumenta il mercato dei ’lavoretti’ e la politica dell’arrangiarsi. Il rapporto ha indagato un 2016 che rimarrà impresso nei libri di storia. E’ l’anno in cui alcune «retoriche politiche a lungo dominanti hanno subito contraccolpi o smentite»: la globalizzazione, la retorica europeista e la democrazia del web («ridotta a dispute per pochi iniziati»), dice il Censis. Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4 Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl IN ITALIA VINCE IL NO, ALL’ ESTERO IL SI. Conosciuti i risultati del referendum sono emerse le prime conseguenze. La più clamorosa e previsibile, le dimissioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La politica italiana è fatta da tempi immemorabili da lotte e conflittualità per accedere al potere politico del paese. L’Italia da sempre è un paese di contrasti e di conflittualità politica. La alternanza democratica con l’esaurimento del periodo legale previsto dalla legge, è l’eccezione. L' avvento di una crisi, come la attuale può interrompere la legislatura in corso. Basti pensare che in 70 anni di Repubblica si sono alternati 63 governi. In Roma Imperiale non era di meno, in 100 anni ci sono succeduti 70 imperatori (193-293 d. C). Il risultato è stato positivo oltre alle previsioni più pessimiste, nessuno pensava una differenza di 20 punti. Neppure noi. Una bella sorpresa in positivo sono i resultati del voto degli italiani all’ estero, con il primato per il SI in tutto il mondo e in particolare della America Meridionale. Consistente l’aumento della partecipazione al voto del Cile. Il voto generale all’ estero comporta un “chiaro e netto” primato del SI: 64,70 % e il 35,30 per il NO. Con il 9,56 % di schede nulle. (troppe). La America meridionale supera tutte le cifre del voto all’ estero. 71,93 % per il Si e 37,58 % per il NO. In Cile il SI, 76,44% e il NO 23,56%. 10,15 % Nulle. Il nostro paese che finora era il fanalino di coda in materia di partecipazione al voto, in questa occasione ha superato il brutto primato e si è sistemato tra i grandi, Brasile e l’Argentina. Infatti, la nostra partecipazione ha raggiunto il 20,51% con 9.398 votanti. Questa partecipazione democratica supera tutte le altre elezioni, incluso del Comites avvenuta nel anno 2015. Ricordiamo che i votanti per rinnovare il Comites locale sono stati 2340 con il 4,87% dei 48.000 votanti. Tra la partecipazione odierna del 20,51% e quella del 4,87% del 2015 sussiste una bella differenza, che merita essere commentata e analizzata. Sarà tutta responsabilità della posta? Il SI è vincente tra gli italiani all’estero. Questo merita un piccolo commento. Per ché gli italiani all’ estero votano diversamente che gli italiani della metropoli? Possiamo avanzare molte belle ragioni. Noi che viviamo la nostra italianità alla distanza siamo lontani quanto i chilometri che ci separano dall’ Italia dai pettegolezzi, le dispute partitiche proprie del quotidiano e dalla ambizione esagerata e personalistica imperante nel territorio nazionale. La nostra convinzione è sprovvista della soggettività e della convenienza partitica. Siamo maggiormente obbiettivi e molto più attenti al prestigio e la figurazione internazionale del nostro paese, ci interessa mantenere il prestigio del paese, il made Italy è per noi un motivo di grande responsabilità e di orgoglio. Noi non votiamo per i timori o i pregiudizi infondati dell’autoritarismo che non si legge nelle norme contenute nella riforma costituzionale, non ci attirano l’eccessivo personalismo politico italiano. Noi sempre votiamo in favore dell’Italia e lo faremo sempre. Il NO non comporta un fracasso di Matteo Renzi, la riforma referendaria è stata approvata per la maggioranza del Parlamento, non è un capriccio del Premier. Questa importante differenza tra il voto degli italiani residenti in Italia e quegli residenti all’ estero è un ostacolo per mantenere una buona convivenza e proficuo lavoro? É possibile che questo resultato aumenti le critiche y la corrente che vorrebbe eliminare il voto all’ estero. Sono convinto che il voto all’ estero incrementa la democrazia ed evidenzia la diversità culturale della società italiana rendendola sempre più integrata al mondo. Oltre a un segno doveroso di rispetto e di responsabilità per gli emigrati e i loro discendenti. La svolta avvenuta nella partecipazione del voto degli italiani del Cile fa pensare che la rappresentatività degli italiani si è arricchita al punto che il tasso dei votanti è passato dal 4,87% del 16 maggio 2015 per rinnovare il Comites incarica, al 20,51 % del referendum con aggiunta a un alto tasso di schede nulle (10,15 %). Auspichiamo con profondo sentimento patriotico che l’Italia superi la crisi di governo risultante del voto del referendum, non importi maggiori danni all’economia e al lavoro dei cittadini residenti nel territorio nazionale, e che la ingovernabilità sia superata con larghezza riacquistando un clima di collaborazione e prudenza. Presenza ha dato il contributo informativo che, in parte, ha consentito l’incremento partecipativo avvenuto in Cile. La democrazia si è potenziata e incrementata, malgrado la scelta fatta dalla maggioranza cittadina che risiede in Patria. Paolo Castellani LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 Passatempo e umore TERZA PAGINA Presenza- 16 dicembre 2016 3 "Astro del Ciel" da 200 anni il canto di Natale È stato invitato anche papa Francesco per celebrare in Austria i 200 anni della celebre canzone natalizia Stille Nacht!. L’invito al Pontefice è giunto dal governatore del Land di Salisburgo, Wilfried Haslauer, la terra dove il brano è stato composto fra il 1816 e il 1818. Anche l’arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca, il cardinale Christoph Schönborn, è stato coinvolto, come ha confermato il suo portavoce, Michael Prüller, che però ha parlato di possibilità ridotte di una visita di Bergoglio. Ma tant’è. Nella città che ha dato i natali a Mozart ma anche in tutta l’Austria il Giubileo di Stille Nacht! è un evento di spicco. Perché, raccontano a Salisburgo, il brano è stato tradotto ed è cantato in più di 300 lingue e dialetti del mondo e ogni anno viene eseguito da due miliardi e mezzo di persone. La canzone è stata inserita anche nel 2012 dall’Unesco nella lista del patrimonio culturale intangibile dell’umanità. I festeggiamenti per l’anniversario sono in programma nei giorni precedenti e successivi al Natale nelle cittadine legate al brano, come spiega l’associazione Stille Nacht: a Mariapfarr, vicino a Salisburgo, dove il 24enne sacerdote Joseph Mohr scrisse il testo nel 1816; a Oberndorf bei Salzburg dove la canzone venne eseguita per la prima volta alla vigilia di Natale del 1818; a Hallein dove è nato l’autore della musica Franz Xaver Gruber. La storia della canzone Jospeph Mohr è un giovane prete di 24 anni quando compone il testo di Stille Nacht!. Nasce a Salisburgo nel 1792 ed è ordinato sacerdote nel 1815. Poco dopo l’ordinazione, viene mandato a Mariapfarr im Lungau come cappellano. Ed è qui che scrive le parole della canzone sotto forma di poesia. La canzone nasce in un contesto politico complesso. Terminate le guerre napoleoniche, l’Europa riceve un nuovo assetto con il Congresso di Vienna. Il Principato arcivescovile di Salisburgo perde la sua indipendenza ed è smembrato: una parte passa nel 1816 alla Baviera, mentre una più consistente all’Austria. Mariapfarr soffre sotto le truppe di occupazione bavaresi. E non è un caso che il testo della quarta strofa di Stille Nacht! esprima un forte desiderio di pace. Autore della musica è Franz Xaver Gruber, insegnante e organista della chiesa di San Nicola a Oberndorf dove don Mohr viene trasferito. Il maestro racconta il 30 dicembre 1854 nelle sue “Autentiche motivazioni - Nascita del canto di Natale Stille Nacht! Heilige Nacht!”: «Il 24 dicembre 1818 Josef Mohr, allora assistente parrocchiale della nuova chiesa parrocchiale di San Nikolaus ad Oberndorf, consegnò all’organista Franz Gruber il testo di una poesia pregandolo di comporre una melodia adatta ad essere cantata da due voci soliste accompagnate da coro e chitarra». Il 24 dicembre 1818 Gruber consegna la partitura a Mohr. Viene deciso che la canzone sia eseguita durante la Veglia di Natale: don Mohr canta la parte del tenore e accompagna con la chitarra, mentre Gruber esegue la parte del basso. La canzone riceve «grande plauso» da parte della popolazione composta da marinai del sale e costruttori di navi. Nelle “Autentiche motivazioni” non viene spiegato il vero motivo che porta alla nascita della canzone. Alcuni ritengono che il vecchio organo della chiesa fosse rotto e che per questo Mohr Mausoleo Italiano Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 siane abbandonano in qualche modo le trincee intonando un canto natalizio, l’esercito inglese risponde con lo stesso canto nella propria lingua. Il canto è Stille Nacht! per i tedeschi e Silent night per i soldati della Corona. e Gruber abbiano composto una canzone per chitarra. A Oberndorf è stata realizzata una cappella commemorativa di “Astro del Ciel” vicino alla vecchia chiesa di San Nicola, mentre nella sacrestia della nuova parrocchia c’è una targa ricordo. Inoltre la cittadina ospita il museo di Astro del Ciel e di Storia locale che offre molte curiosità sul canto e sul contesto in cui è nato. La fortuna del brano La canzone fa il giro del mondo. Già nel 1819 giunge in Tirolo grazie a un fabbricante di organi. Tre anni più tardi il brano viene trascritto dal direttore del coro della Cattedrale di Salisburgo ed eseguito durante la visita dell’imperatore Francesco I e dello zar Alessandro I nel castello del conte Dönhoff. Saranno poi due famiglie di trovatori, i Rainer e gli Strasser, a portarla in Europa e oltre oceano. Nel 1832 uno dei giornali di Lipsia racconta che la canzone è stata proposta dagli Strasser durante un concerto. Ed è di un editore di Lipsia e Dresda la prima versione stampata. Dopo aver compiuto numerosi viaggi in Europa “accompagnati” dal brano, i Rainer sbarcano in America e Stille Nacht! viene eseguita il giorno di Natale del 1839 a New York, davanti alla statua di Alexander Hamilton alla fine di Wall Street. Fra gli aneddoti uno è legato alla Grande Guerra. Nel dicembre 1914, come narra il film Joyeux Noël di Christian Carion, le truppe tedesche e quelle britanniche danno vita a un’informale tregua nel territorio belga di Ypres-Saint-Yvon. Quando le truppe prus- Le versioni nel mondo L’originale te desco Stille Nacht! è stato tradotto e riadattato in molti Paesi del mondo. Nel 1859 è il reverendo episcopaliano John Freeman Young, in servizio alla Trinity Church di New York, a pubblicare la traduzione in inglese con il titolo Silent night (che nella versione di Bing Crosby è inserito nella lista dei trenta singoli più venduti di tutti i tempi). È il 1937 quando il sacerdote bergamasco don Angelo Meli (1901-1970) scrive la versione italiana della famosissima melodia natalizia a cui dà il titolo Astro del Ciel: non è una traduzione del brano austriaco bensì un nuovo testo pubblicato dalle Edizioni Carrara di Bergamo. La versione spagnola si deve a Fritz Fliedner, teologo e poeta di origine tedesca, che nel 1871 la traduce intitolandola Noche de paz. Negli Anni Cinquanta arriva la versione francese Douce nuit, sainte nuit dei musicisti Robert Reyon e Marcel Combre. Esistono anche le traduzioni in maori (Marie te po, tapu te po) o in zulu (Busuku obuhle), ma anche in cinese, arabo, turco, islandese. Gli annulli filatelici per “Stille Nacht” Sempre sabato 24 dicembre a Hallein è in programma la festa di Natale sulla tomba di Franz Xaver Gruber con l’ensemble di fiati della Bürgerkorpskapelle. A Mariapfarr, sempre il 24 dicembre, si terrà alle 17 la preparazione alla Vigilia nel cortile della canonica con le riflessioni su Joseph Mohr e Stille Nacht! che verrà cantata nella versione originale da due voci maschili. Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.esteri.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: [email protected] COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455 Radio Anita Odone on line 24 ore su 24 di musica italiana Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central. Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 226650340 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 222225247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 Presenza- 6 dicembre 2016 ITALIA E ITALIANI Il segreto per dimagrire? Cambiare l’ordine degli alimenti Cambiare l’ordine degli alimenti da ingerire a pranzo e a cena, iniziando con le verdure anziché la pasta. Questa è la chiave per riuscire a tenere meglio sotto controllo il valore della glicemia e dell’insulina dopo i pasti e di conseguenza la chiave per dimagrire. Ne è convinto Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, docente universitario e autore di «Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo«(Aboca 2016). In Italia il 45% della popolazione è in sovrappeso e vede aumentare per questo il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi metabolici. «L’epidemia di obesità in corso - commenta - dipende dalla non conoscenza del proprio corpo. Chi ha problemi di peso dovrebbe innanzitutto misurare glicemia e insulina. Il calcolo delle calorie in questo quadro complesso non ha alcun significato». È questo uno dei pilastri della dieta molecolare da lui inventata, basata cioè non sul conteggio delle calorie ma sulla conoscenza delle molecole che si ingeriscono. I cibi infatti, sulla tavola sono uguali per tutti, ma una volta ingeriti `dialogano´ in modo diverso con le cellule e il DNA di ognuno. «Ogni volta che mangiamo, la composizione del sangue cambia. Se mangiamo correttamente avremo glicemia post pasto bassa, che significa basso livello di insulina, ormone colpevole dell’accumulo di grasso e della continua sensazione di fame». «Fondamentale quindi, contenere la dose giornaliera di glucosio - specifica - e intervenire sul fegato, vero regista nostro metabolismo: se non si riesce a liberarlo dall’eccesso di grassi, si arriva a una condizione di steatosi epatica (fegato grasso). Questo impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina dal Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. [email protected] sangue, determinando uno stato di insulinoresistenza, condizione propedeutica al diabete». Insomma, consapevolezza è la parola d’ordine per la salute. E l’alimentazione consapevole si basa su 5 pasti al giorno: colazione proteica, con prosciutto o formaggio fresco e molle accanto ai carboidrati, perché quella tipica italiana è troppo ricca di carboidrati. Un frutto o una centrifuga a metà mattina e a merenda. A pranzo come a cena non si inizia con la pasta, perché aumenta la glicemia, ma con un piatto di verdure fresche finemente tritate, per diminuire il tempo in cui il cibo staziona nell’intestino. Quindi proteine, come formaggi, carne, pesce, uova o legumi e un po’ di pane. E per concludere una zuppa, un minestrone o un passato di verdure, per assorbire sostanze ricche di carotene Auto dell’anno 2017, le sette finaliste: c’è anche l’Alfa Romeo Giulia L’ambìto premio “Car of the Year” sarà assegnato soltanto fra qualche mese, in occasione del Salone di Ginevra. Ma intanto i 58 giurati, tutti giornalisti europei, hanno selezionato le 7 finaliste: sono, in rigoroso ordine alfabetico, l’Alfa Romeo Giulia, la Citroen C3, la Mercedes Classe E, la Nissan Micra, la Peugeot 3008, la Toyota C-HR, le Volvo S90/V90. I giurati dovranno ora distribuire 25 punti fra almeno 5 delle 7 finaliste: l’auto più votata diventerà “Auto dell’anno 2017”. Appuntamento al 6 marzo per la nomina! Colombia. Torna la pace, dopo più di mezzo secolo Oggi, dopo 52 anni di guerra, è il primo giorno di pace per la Colombia. Il via libera della Camera all’accordo tra governo e Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc) ha messo fine, dopo un sofferto tira e molla, a oltre mezzo secolo di conflitto. L’intesa è passata con 130 voti a favore e nessuno contrario: gli oppositori, guidati dall’ex presidente Álvaro Uribe, hanno disertato la seduta, in segno di protesta. Una mossa simbolica ma di scarso effetto pratico: il partito del leader Juan Manuel Santos ha la maggioranza assoluta. Il Parlamento ha, così, colmato il vuoto aperto dal referendum del 2 ottobre, in cui i cittadini hanno bocciato, per un pugno di 50mila schede, il primo accordo. L’incertezza post-referendum Le parti non si sono, però, arrese. Sono tornate al tavolo negoziale, all’Avana, per “correggere” alcuni dei punti più contestati del patto. In particolare, pur fermo restando l’impiego della giustizia ripartiva per i responsabili di crimini di guerra, sono state rese più stringenti le restrizioni della libertà per i condannati. Questi ultimi, inoltre, sono obbligati a dichiarare i loro beni per provvedere ai risarcimenti delle vittime. In pratica, il nuovo testo ha incluso 56 delle 57 obiezioni avanzate dai promotori del no all’intesa al referendum. Eppure, questi hanno l’hanno ugualmente respinto. La loro intransigenza non è, però, riuscita a frenare il processo di pace cominciato quasi quattro anni fa. Anche grazie al forte sostegno della comunità internazionale. In tempo per il Nobel Cinque giorni dopo la “batosta” del referendum, il comitato di Oslo ha assegnato al presidente Santos il Nobel per la Pace. Alla consegna, il prossimo 10 dicembre, il leader potrà presentare un iter di approvazione finalmente concluso. E l’inizio del lungo percorso di implementazione. Il primo passo, la smobilitazione e il disarmo delle Farc, si svolgerà nei prossimi 180 giorni. Da Superga alla Colombia: i disastri aerei che hanno sconvolto lo sport Non è la prima volta, purtroppo. La tragedia aerea che in Colombia ha falcidiato la squadra di calcio brasiliana della Chapecoense è solo l’ultima di una lunga serie di disastri che hanno sconvolto lo sport: la lista degli incidenti, ahinoi, è lunga. Troppo lunga. . SUPERGA — È il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03, il Fiat G.21 che sta riportando a casa da Lisbona il Torino, il Grande Torino di Valentino Mazzola, la squadra più forte d’Italia e probabilmente d’Europa, si schianta contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga che sorge sulla collina torinese. Muoiono tutti: i 4 membri dell’equipaggio, 3 dirigenti, l’allenatore Erbstein e il suo vice Lievesley, 3 giornalisti (tra cui Renato Casalbore, fondatore di Tuttosport, e Renato Tosatti, padre di Giorgio), un massaggiatore e 18 calciatori. Una catastrofe. Un milione di persone scendono poi un strada per omaggiare quei campioni. RUSSIA — Il 5 gennaio 1950 nella Russia centrale precipita un aereo con a bordo l’intero team di hockey su ghiaccio del VVS Mosca. Si salvano solo due atleti: Viktor Shuvalov, rimasto a casa per via di un infortunio, e Vsevolod Bobrov, che ha perso l’aereo. CHILLIWACK — È il 9 dicembre 1956 quando a Chilliwack, in Canada, un velivolo della Trans-Canadian Air Lines cade a causa di una tempesta. Nell’incidente rimangono uccisi tutti i 62 passeggeri tra cui 5 campioni di football che hanno giocato l’All Star Game. MONACO — Il 6 febbraio 1958, l’aereo che sta riportando a Manchester i giocatori dello United che ha disputato una gara a Belgrado (3-3 il risultato finale), fa scalo a Monaco di Baviera per un rifornimento di benzina. Ma durante la fase di ripartenza si schianta ai bordi della pista. Le vittime sono 23, tra questi 8 calciatori, 3 membri Il Grande Torino, vincitore del campionato 1949 dello staff e 8 giornalisti. Si salva però l’allenatore della squadra Matt Busby che, con gli altri giocatori sopravvissuti, promette: “Vinceremo la Coppa dei Campioni”. Ci riescirà 10 anni dopo. 1979 due Tupolev Tu-134 della compagnia Aeroflot si scontrano vicino Dniprodzeryns’k, in Ucraina: tra le 178 vittime anche tutti i tutti i giocatori della squadra di calcio Pakhta Kor Tashkent. BRUXELLES — Nell’incidente di Bruxelles, datato 15 febbraio 1961, Bruxelles, rimane coinvolta la squadra di pattinaggio artistico americano che deve raggiungere Praga per partecipare ai Mondiali: 8 morti. ALIANZA LIMA — È l’8 dicembre 1987 quando un aereo cerca di atterrare all’aeroporto di Lima. Un guasto mal giudicato dai piloti che sbagliano a consultare il manuale per le situazioni d’emergenza, provoca la collisione dell’ala destra con le acque dell’Oceano Pacifico. Il velivolo s’inabissa. A bordo ci sono i giocatori dell’Alianza Lima, soprannominata Los Potrillos e considerata una delle migliori squadre di calcio del Perù in quel periodo: 43 i morti. BREMA — Il 28 gennaio 1966 all’aeroporto di Brema, a bordo dell’aereo della Lufthansa partito da Francoforte, c’è una selezione della nazionale italiana di nuoto (7 atleti), accompagnata dallo staff tecnico e dal giornalista della Rai Nico Sapio. La squadra avrebbe dovuto partecipare a un meeting internazionale. Ma il velivolo si schianta al suolo. Nessun superstite tra i 46 passeggeri. SULLE ANDE — Sulla Cordigliera delle Ande, il 13 ottobre 1972, un Fokker F27 dell’aviazione uruguaiana ha a bordo l’intera squadra di rugby degli Old Christians Club del Collegio Universitario “Stella Maris” di Montevideo. Ma va schiantarsi sulle montagne. Dodici atleti muoiono nell’impatto, sei nei giorni successivi e 11 a causa della mancanza di cibo e delle durissime condizioni di vita a 3.600 metri e 30 gradi sotto lo zero. I 16 superstiti vengono salvati dopo 72 giorni, il 23 dicembre 1972. UCRAINA — L’11 agosto GABON — Il 7 aprile 1993 la nazionale dello Zambia sta volando con destinazione Dakar per giocare una gara di qualificazione al Mondiale 1994 contro il Senegal. Ma l’aereo su cui viaggia cade in mare a poche miglia da Libreville: 30 le vittime, un sopravvissuto. RUSSIA — Il 7 settembre 2011 uno Yakovlev Yak-42D vede a bordo i giocatori e lo staff tecnico della squadra di hockey su ghiaccio della Lokomotiv Jaroslavl, una delle compagini più titolate d’Europa in cui giocano molti ex campioni della Nhl. Ma il velivolo si schianta poco dopo il decollo dall’aeroporto di Jaroslavl’, in Russia: 44 i morti. La squadra si stava recando a Minsk per la prima giornata di campionato. Verbania. Compie 117 anni Emma, la donna più anziana del mondo Oggi festeggia 117 anni l’italiana Emma Martina Morano la donna più longeva al mondo. La signora Morano - che vive sulla sponda piemontese del Lago Maggiore a Verbania, nella frazione di Pallanza - è nata nel 1899. Perciò ha attraversato tre secoli. La maggiore di otto figli (Emma, Edoardo, Lucia, Quinta, Carmine, Angela, Luigi e Ottavio) è nata a Civiasco in provincia di Vercelli il 29 novembre 1899 alle ore 23.30 com’è riportato sul registro di battesimo, che Emma ricevette il 2 dicembre dello stesso anno di nascita, presso la parrocchia di San Gottardo a Civiasco dall’allora parroco don Antonio Ferraris. Contrariamente a quello che si pensa per Emma sarà una giornata normale perché il suo medico di fiducia Carlo Bava consiglia di evitare cambiamenti e abitudini di vita. Un’eccezione, però, è concessa per il giorno del compleanno. Nel pomeriggio taglio della torta a casa con parenti, amici, autorità civili e religiose della città. Seguirà l’arrivo della troupe di una tv tedesca e poi in serata (la vegliarda rimarrà a casa) al teatro di Verbania ‘Il Maggiore’ uno spettacolo musicale dal titolo ‘Emma Morano … Correva l’anno1899 … Viaggio storico musicale attraverso tre secoli’ che la città ha voluto dedicargli. Faccio colazione alle 6 della mattina con latte, biscotti e miele, – spiega Emma che abbiamo incontrato poco tempo fa ribadendo il suo l’elisir di lunga vita – anche se in questo periodo preferisco biscotti e acqua. Durante il giorno tre uova, due crudi, uno la mattina e uno nel pomeriggio e uno cotto. A pranzo pastina e un po’ di carne macinata, per la cena solamente un po’ di latte. ITALIA E ITALIANI Le false credenze su ciò che mangiamo e beviamo Da tempo sappiamo che l’alimentazione è un fattore importante per la nostra salute, nel bene e nel male. La prescrizione di adeguate misure dietetiche è considerata oggi una parte integrante dell’atto clinico, come d’altra parte aveva sostenuto lo stesso padre della medicina Ippocrate. In particolare, una sana alimentazione può metterci il più possibile al riparto da malattie gastrointestinali. Per questo, i gastroenterologi italiani dell’AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri Italiani, riuniti nel loro corso annuale a Perugia, hanno deciso di sfatare alcuni miti e credenze popolari sul cibo ancora piuttosto diffuse. «Oggi l’impegno dei medici che lavorano nella sanità pubblica è curare le persone nel miglior modo possibile, secondo le terapie e gli studi più aggiornati, con un occhio all’appropriatezza, ovvero all’efficienza e alla sostenibilità per il sistema sanitario – ha spiegato Gioacchino Leandro, direttore scientifico dell’Irccs Saverio De Bellis di Castellana Grotte a Bari e presidente di AIGO - L’aggiornamento costante è fondamentale come la corretta 1) IL CAFFÈ FA MALE AL FEGATO Non è vero. Un moderato consumo di 2 tazzine al giorno può dare benefici contro la steatosi epatica, malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato, come dimostrano diversi studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology. 2) IL THE VERDE È UN TOCCASANA E’ vero che è antiossidante, ma bisogna fare attenzione, soprattutto quando lo si assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che contengono altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di the verde. 3) IL VINO MINACCIA IL FEGATO L’alcol è certamente una sostanza tossica per l’organismo. Ma sono noti gli effetti benefici del vino sul fronte della prevenzione del rischio cardiovascolare. Uno studio apparso su Hepatology ha mostrato che un moderato consumo di vino ha anche un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva rossa. 4) LE ERBE FANNO BENE Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari (ad esempio i “12 erbe”) possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti “irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel the verde, come evidenziano studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology. 5) LA MODA DEL “SENZA GLUTINE”. La maggior parte delle persone che segue una dieta senza glutine non è celiaca e non ha quindi un’intolleranza genetica a questa sostanza. Una moda alimentata anche dalla convinzione che una dieta povera dei carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare. Il rischio connesso a questa scelta è di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi. 6) UNA MELA AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO Mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone che soffrono della sindrome del colon irritabile, come confermato anche da uno studio apparso su Gastroenterology. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto di questi frutti. 7) QUALI SUCCHI DI FRUTTA? Non sono tutti uguali e la differenza la fa il fruttosio, zucchero semplice che, se assunto con frequenza e abbondanza, ha l’effetto negativo di aumentare i grassi nel fegato. I succhi di frutta che ne sono ricchi vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato. 8) LA DIETA MEDITERRANEA NON SBAGLIA MAI L’unico mito inossidabile rimane la dieta mediterranea grazie al suo apporto equilibrato di carboidrati, verdura, pesce e carne e la ridotta presenza dei grassi. La salute dell’intestino ne beneficia grazie alle fibre presenti nella verdura. Intervista a Juncker: “Sui migranti è scandaloso voltare le spalle all’Italia” Quasi un italiano, a sentire i racconti della sua fanciullezza, animati da Vittorio il muratore umbro e Pierluigi, l’amico che ora vive in Sardegna, con la «buona cucina» e le partite di calcio fra lussemburghesi e azzurri dal «risultato scontato». Jean-Claude Juncker spiega l’amore per il Bel Paese con «ragioni autobiografiche e irrazionali». Per questo, e per il grande impegno profuso nel salvare disperati nel Mediterraneo, ammette di trovare «scandaloso il fatto che si voltino le spalle all’Italia nel momento in cui le persone arrivano sulle sue coste». Assicura, il presidente della Commissione Ue, che «tutti devono accogliere un minimo di rifugiati, nessuno può fuggire dal proprio dovere». E questa sarà la sua battaglia, a partire dalla riforma di Dublino. Promette di far rispettare le leggi che i governi si sono dati e non solo. Seduto al tavolo dell’ufficio presidenziale di Palazzo Berlaymont tenta di rimettere tutte le questioni al loro posto. «Non accetto che mi si chiami burocrate o tecnocrate», assicura. Nemmeno un nemico dell’Italia. Tutt’altro. Lo conferma con l’impegno a scomputare dal Patto di stabilità «le spese per la messa in sicurezza del Paese» dopo il terremoto e con l’ammissione che la legge di bilancio «non viola» le regole. L’ex premier del Granducato, popolare, classe 1954, apprezza le riforme del governo Renzi e si spinge sino a dire, pur di veder andare avanti il processo, «spero che non vinca il No». Parrà un’intrusione, ma lui non lo crede. E poi è abituato a dire ciò che pensa. Anche su Castro: «Lo giudicherà la Storia, ma per molti è stato un eroe». Presidente, due anni fa si è presentato dicendo che questa è la Commissione dell’ultima chance. E adesso? «Volevo un esecutivo responsabile, presente, attivo. Lo ritenevo necessario perché vedevo la sopravvivenza dell’Unione a rischio. Lo è ancora. Attraversiamo una congiuntura estremamente difficile, nel mezzo di una policrisi. Ucraina, Siria, migranti, economia. Credere però che la Commissione abbia delle risposte per tutto vorrebbe dire sovrastimare le sue capacità. Il nostro ruolo è coniugare gli sforzi nazionali con quelli comunitari». In tutto questo arriva Donald Trump. «Su molti argomenti ha detto cose che non piacciono a noi europei. Difesa, clima, commercio internazionale e potrei continuare la lista. Tutti rilevano che non bisogna prendere troppo sul serio ciò che Trump ha detto in campagna elettorale perché farà cose diverse. Non accetto questo discorso: non possiamo dire qualsiasi cosa e poi fare il contrario. È una questione di qualità della democrazia». Presenza- 16 dicembre 2016 Mantova è la provincia italiana in cui si vive meglio Dopo cinque anni di dominio, Trento non è più la provincia italiana in cui si vive meglio, sostituita dalla neoeletta Mantova. La città lombarda vince la medaglia d’oro nella classifica di ItaliaOggi - Università La Sapienza, che ogni anno stila l’elenco dei comuni italiani in base alla qualità della vita. Trento, quindi, scende di un gradino. La segue sul podio una new entry, Belluno, che l’anno scorso si trovava in ottava posizione. Nella top ten anche Pordenone (che passa da terza a quarta), Siena, Parma, Udine (tutte e tre in salita), Bolzano (declassata da seconda a ottava), Vicenza e Lecco. L’ultima, al centodecimo posto, è Crotone, sebbene, rispetto alle altre province meridionali, presenti elementi di discontinuità. Qui, infatti, il tenore di vita è accettabile e la provincia è addirittura ricompresa nel gruppo delle più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione. Responsa- bili, quindi, della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero. A farle compagnia agli ultimi posti ci sono Napoli e Siracusa. In generale, deludono tutte le metropoli, fatta eccezione per Torino, che dal 76esimo posto sale di sei posizioni, dietro Pavia. Un rialzo che sfigura un po’ se si considera che prima del capoluogo ci sono molte altre province piemontesi: Cuneo (al 13esimo gradino), Verbano-Cusio-Ossola (17esima), Novara (26esima) 5 Vercelli (33esima), Biella (37esima) e Asti (53esima). Alla città della Mole, però, va ancora bene: Milano e Napoli perdono rispettivamente 7 e 5 posizioni, Roma 19 (31 in confronto al 2014), posizionandosi su livelli di qualità di vita insufficienti. A livello di macro-aree, Nord-est e centro reggono meglio il colpo della crisi, di contro soffre il Nordovest e in particolare il Sud e le Isole, dove si è persa traccia di quel gruppo di province individuato qualche anno fa, nel quale il livello era superiore a quello prevalente nelle altre province meridionali. Piccola storia d’Italia con il gusto del panettone «Dentro le preoccupazioni, dentro l’impegno sempre vivo, a spronarti a continuare è la coscienza che altri, prima di te, hanno rischiato tutto. Hanno avuto il coraggio - un coraggio autentico, puro, sincero - di avere paura». Parole di Alberto Balocco, l’amministratore delegato della Balocco spa, che chiudono il libro Volevo fare il pasticcere, scritto con il giornalista Adriano Moraglio per Rizzoli e presentato ieri a Torino. E’ la storia di un’impresa italiana attraverso le vicende famigliari, dalla seconda metà dell’800 ad oggi. Dal laboratorio di pasticceria in piazza del Castello all’industria dolciaria che esporta panettoni in una sessantina di Paesi al mondo, ha un fatturato che sfiora i 170 milioni di euro e dà lavoro a 500 persone. Tutto a Fossano, cittadina di 25 mila abitanti nella pianura della provincia di Cuneo. Si parte da Antonio «Toni Balocc», l’iniziatore, con la drogheria che produceva bon bon pieni di liquore. Il figlio, Francesco Antonio («quell’anarchico di un Tonio»), partì poco più che bambino alla volta delle migliori confetterie torinesi per imparare il mestiere e, tornato a casa, aprì prima una, poi una seconda pasticceria nel centro di Fossano. Fu il figlio Aldo, subito dopo la guerra, a trasformare il laboratorio del padre in un’attività industriale, rendendola famosa per il panettone Mandorlato e i biscotti. Alberto, «Bebe», Balocco prese in mano l’azienda del papà nel 1989, neo laureato in Economia a soli 23 anni, insieme alla sorella Alessandra. Il libro è anche il racconto, umano, di una crescita interiore. Con la schiettezza e l’umanità che lo contraddistinguono, «Bebe» racconta il passaggio dal «ragazzotto» che, in pieno boom economico, «pure lavorando tanto, dormendo poco e avendo grane fin sopra i capelli…, va a mangiare con gli ex commilitoni nella caserma dei carabinieri di Fossano», all’imprenditore che, in viaggio in Usa con la famiglia, perde sonno e appetito per i problemi di avvio del nuovo, attuale, impianto di produzione in cui ha investito 10 milioni di euro. In mezzo gli affetti. Per la mamma Anna Ferrero (morta lo scorso anno) che «ci ha insegnato umiltà e rispetto», la sorella e il cognato, Ruggero Costamagna («Io mi sento il visionario… Ruggero è l’operativo, quello che trasforma i sogni in realtà»). E la moglie Susy Pinto, origini napoletane, che con ostinazione ha lavorato alla nascita della Bottega Balocco Restaurant Cafè (inaugurata la settimana scorsa), all’angolo di piazza Castello a Fossano, dove nonno Antonio, nel 1927 aveva aperto la prima pasticceria. Infine, il papà Aldo, colui che fece il salto dall’artigianato all’industria, il «vero signor Balocco», Cavaliere al merito del lavoro. Il titolo? «A 23 anni - scrive Balocco - mi sono trovato a mandare avanti un’azienda che fa dolci, e a 50 non sono ancora capace a fare il pasticcere. È una cosa buffa. Eppure, il mestiere di pasticcere, anch’io come mio nonno, lo sognavo fin da piccolo». 6 Presenza- 6 dicembre 2016 SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Chiusura Laboratori Sportivi Gigliola Pacciarini /Alejandra Calcagni Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni www.scuola.cl / [email protected] C.A.S.I. 2017 Il 9 novembre, dopo un plebiscito nel quale hanno votato tutti gli alunni della Scuola Media Inferiore e Superiore, è stato eletto il C.A.S.I. 2017. Questo nuovo Centro di Alunni è composto da: Florencia Gaviraghi II°A: Catalina Jaramillo III°C: Francesca Pesci I°B: Catalina Fierro 8°B: Tommaso Gritti III°B: Octavio Rojas III°C: Presidente Vicepresidente Tesoriera Segretaria Portavoce ncaricato delle commissioni Vi desideriamo molto successo in questa nuova sfida! Per concludere i laboratori sportivi 2016, durante la settimana dal 21 al 25 novembre, i genitori della Scuola dell´Infanzia e Primaria, hanno potuto partecipare ad una lezione aperta ed interattiva con i loro figli che, a loro volta, hanno mostrato alcune attività realizzate durante il semestre. Vi aspettiamo nel 2017! Alunni vincitori della borsa di studio al Politecnico di Torino Progetto di Inclusione Cara Comunità, Vi invitiamo a visitare la nostra mostra sul lavoro svolto in relazione al Progetto di Inclusione nella Scuola Italiana che verrà esibita fino al 23 dicembre nel foyer del Teatro Giuseppe Verdi. Questo progetto è iniziato con una serie di attività con i docenti e la direzione per poter raccogliere conoscenze previe, esperienze e preoccupazioni attraverso incontri e conferenze con specialisti esterni. È stata anche ricevuta l’opinione degli studenti della III Media Superiore, che ci hanno presentato una prospettiva critica riguardo la loro esperienza a Scuola. A partire da questo, i professori hanno elaborato una risposta attraverso l’espressione visiva e che oggi è parte di questa esposizione. Vi aspettiamo! Danza, calcio, tennis, bocce, ginnastica, pallacanestro, pallavolo e nuoto sono stati i laboratori ai quali hanno potuto partecipare i genitori e vivere una divertente esperienza. Ringraziamo i 700 alunni che si sono iscritti quest’anno. (Prof. Alessandra Finato) Il Politecnico di Torino ha recentemente avviato un programma finalizzato al reclutamento di studenti internazionali di qualità per l'inserimento in corsi di studio di primo e secondo livello. La presenza nell'Ateneo di una componente rilevante di studenti internazionali rappresenta un valore culturale per l'Ateneo e un'opportunità per il territorio e il suo sistema economico. In un contesto europeo e mondiale sempre più competitivo anche sul piano dell'offerta formativa universitaria, il programma si propone di rafforzare la capacità di attrarre studenti internazionali di talento che possano accedere ai percorsi di laurea di primo e secondo livello dell'Ateneo. In particolare per l'accesso ai corsi di laurea, a partire dal 2016 i test di ammissione saranno organizzati non solo presso la sede torinese ma anche all'estero (Asia, America Latina e Paesi del Mediterraneo) in collaborazione con i migliori istituti secondari superiori. Gli studenti che otterranno i risultati migliori potranno beneficiare di borse di studio per l'intera durata del percorso (fatta salva la verifica del mantenimento dei livelli di merito). L’importo della borsa di studio è pari a 8.000 euro/anno per tre anni (durata normale dei corsi di laurea di I livello). Il test ha previsto quesiti di matemática, física e lógica. Chavez Fabio,Paolo Comunian, Tore Leonardo,De Camino Gonzalo, Arriazu Santiago, Ahumada Valeria, Poblete Trinidad, Villagran Luciano, hanno affrontato la prova in presenza di accademici del Politecnico di Torino . Tra di loro tre si sono aggiudicati la borsa di studio: CHAVEZ PAOLO ARRIAZU PRIMER TORNEO DE TENIS GANADO POR LA SCUOLA (POR PROF. JAVIER SANTELICES) El viernes 18 de noviembre se dio inicio a la sexta etapa del circuito de menores 2016 y nuestra Scuola obtuvo el primer lugar en el campeonato en la categoría 10 años varones. Nuestro alumno campeón fue Andrés Heimlich López, quien tuvo que disputar 4 encuentros para poder coronarse campeón, el primer partido lo ganó por walk over, el segundo lo ganó con un marcador de 9 juegos a 3, el tercer encuentro 9 - 2 y la final por el mismo marcador anterior. Felicitamos Andrés por su entrega, actitud y logro. Destacamos además que él, sólo pertenece al taller de tenis de nuestro colegio. Con esto la Scuola consigue su primer Torneo en tenis. Felicitaciones!!! FABIO COMUNIAN SANTIAGO Punteggio ottenuto: 82 Punteggio ottenuto: 72 Punteggio ottenuto: 62 SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Pallacanestro Campioni “Coppa UC” Presenza- 16 dicembre 2016 Visita Paranal 7 (Por Prof. Carla González Física) El 4 de noviembre de 2016 los terceros medios electivos Matemático y Biólogo, en compañía de las profesoras Carla González Acuña (Física) y Paola Alvarado (Biología), viajaron a la ciudad de Antofagasta con el fin de Identificar y visualizar las características que convierten a Chile en un país óptimo para el estudio astronómico, resaltar la importancia del estudio astronómico dentro de nuestro país, profundizar respecto a la biodiversidad y evolución de especies cerca de esta zona y conocer la mayor muestra geológica de nuestro país. Para cumplir estos objetivos, los alumnos visitaron el Observatorio astronómico Paranal, ubicado en el cerro Paranal, 130 kilómetros al sur de la ciudad de Antofagasta y a una altitud de 2.600 metros de altura. En este lugar conocieron la plataforma del VLT, donde pudieron ingresar al edificio de uno de los telescopios de 8,2 metros que posee el Observatorio, además visitaron la sala de control, lugar de trabajo de los astrónomos, donde se realizan todas las operaciones de control y las comunicaciones que se establecen con los telescopios a través de computadores. Facciamo i nostri auguri alla squadra di Pallacanestro Maschile, categoria Mini, che ieri ha vinto la “Coppa Soprole UC”. Ringraziamo il lavoro svolto durante l’anno ed in special modo il loro allenatore Daniel Godoy. Bravi ragazzi!!! Adicionalmente los alumnos visitaron el Museo Geológico Prof. Humberto Fuenzalida de la Universidad Católica del Norte, presentado como el primer museo geológico del país. En esta visita guiada por uno de los alumnos de la universidad se enteran de todos los mensajes que entrega la Ciencia de la Tierra: la Geología y la historia de millones de años de cambios en nuestro territorio. Conclusione del Progetto Linguaggio Scuola Nido Vi s i t a S c u o l a Nido a laboratorios de ciencia Cuando los niños tienen oportunidades para explorar e investigar su entorno inmediato, comienzan a desarrollar habilidades que podríamos llamar científicas, y que permiten descubrir y darle sentido a su mundo social y natural. Es por esta razón, que el Departamento de Ciencia y Tecnología de la Scuola, está desarrollando actividades con nuestros alumnos de la Scuola Nido, quienes han visitado los laboratorios para participar en actividades donde han podido jugar a ser científicos y presenciar demostraciones experimentales especialmente preparadas para niños de su edad. Departamento de Ciencia y Tecnología Agradecimientos Caja Navidad Cara Comunità, Con mucha alegría, les contamos que logramos cumplir la meta de reunir 375 cajas navideñas para cada una de las familias de Villa Los Robles de Lampa. Agradecemos de todo corazón el enorme compromiso de apoderados, alumnos, ex alumnos, profesores y funcionarios de la Scuola, que con su generosa respuesta hicieron posible esta campaña que hará felices a las familias que necesitan de nuestra ayuda. El miércoles 21 de diciembre a las 14:00 Hrs. partiremos desde la Scuola hacia Villa Los Robles para realizar la entrega de las cajas, por lo cual invitamos a quien quiera sumarse a participar también en esta actividad. Mayor información: Carmen Cecilia Stockebrand ([email protected]) ¡Contamos con su apoyo Proyecto Teletón Scuola dell’Infanzia (por Gabriela Chiuminatto) El miércoles 30 de noviembre finalizamos el Proyecto Teletón de la Scuola dell’Infanzia con la tradicional venta de productos elaborados por los alumnos. Tanto el cierre, como el proceso de la experiencia, llenaron de entusiasmo y orgullo a todos. Este proyecto inició con la observación y conversación sobre los afiches y la publicidad televisiva de la Campaña. Algunas preguntas orientaron el proceso y propiciaron conversaciones sobre el trabajo que realiza esta institución. A partir de ellas, surgieron experiencias educativas dirigidas a favorecer la empatía, el respeto a la diversidad y la inclusión. Cada curso construyó afiches para promocionar la actividad, listas de precios para informar a la comunidad el costo de cada producto, elaboró productos para vender, organizó turnos de venta, preparó vales, etc. Los niños vendieron a sus compañeros más grandes, también compraron y finalmente, contribuyeron en el conteo del dinero recolectado. Agradecemos a los padres, por la colaboración de siempre; a los alumnos de otras áreas que se entusiasmaron con la oportunidad, a nuestros queridos alumnos por el compromiso del trabajo constructivo, a las maestras y a la Comisión organizadora (Mery Sandoval, Francisca Poblete, Nicolina Massardo y María José Contreras). Nos quedamos con la satisfacción del trabajo compartido y el valioso aporte de todos. Complimenti ! Conclusioni Linguaggio Scuola Nido Durante tutto l’anno nella Scuola Nido è stato sviluppato un interessante Progetto di Linguaggio il cui obiettivo era incentivare nei bambini l’amore per la lettura sia a Scuola sia a casa, coinvolgendo direttamente i genitori. Per concludere questa iniziativa, venerdì scorso i genitori hanno preparato ed interpretato tre presentazioni teatrali di racconti che sono molte piaciute ai bambini. I nostri auguri a tutti i genitori della Scuola Nido per il loro impegno, la loro dedizione ed il loro affetto nella messa in scena di questa attività che rafforza la formazione dei più piccoli della nostra Scuola. 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 6 dicembre 2016 Addio a Ferdinando Pezzoli È venuto a mancare Ferdinando Pezzoli, storico componente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo italiano, ed emiliano-romagnolo in particolare, nel Paese nel quale aveva scelto di vivere sin da giovanissimo, il Cile. A darne notizia è proprio la Consulta. Partito dall’Italia per il Cile nel 1954, a 19 anni, insieme ai genitori, originari di Molinella, provincia di Bologna, che decisero di emigrare nel paese sudamericano per raggiungere il fratello della madre, Pezzoli era uno dei più importanti imprenditori di origine italiana in Cile. È stato fondatore, proprietario e direttore generale della Dulcono Roma, una grande azienda che produce coni e cialde per gelati destinati all’intero mercato sudamericano ed è fornitrice di multinazionali come Unilever e Nestlé. Nel 2010 ha ricevuto a Bologna il Premio Globo Tricolore all'eccellenza italiana ‘IWW nel Mondo', alla sua seconda edizione, insieme ad altri imprenditori e professionisti, oltre che a giornalisti ed artisti che hanno costruito una carriera di successo nel segno dell'innovazione e della creatività. Il suo successo economico è stato spesso messo al servizio della comunità italiana, sottolinea la Consulta. Esponente di spicco della comunità italiana in Cile, e non solo a Santiago, per la quale si spendeva quotidianamente, anche con risorse proprie, come è avvenuto durante il devastante terremoto che ha colpito il Cile nel febbraio 2010. Anche nei precedenti terremoti del 1960 e del 1985 Pezzoli è stato in prima fila negli aiuti ai connazionali in difficoltà, affiancando l’opera prestata come presidente del Comitato Italiano di Assistenza Sociale (Co.I.A. con sede nella Parrocchia Italiana). Nella sua veste di presidente dell’Associazione emiliano-romagnola di Santiago, ha promosso iniziative legate alla Consulta degli emilianoromagnoli nel mondo e alla Regione Emilia-Romagna. L’associazione è sempre stata attivamente impegnata nella diffusione della lingua italiana, realizzando corsi aperti alla popolazione locale. Per le attività culturali, sportive e religiose il riferimento è sempre stato il centro sportivo dello Stadio Italiano e la chiesa, oltre alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e l’organizzazione di iniziative di beneficenza. Inoltre, l’Associazione ha promosso scambi e incontri tra le as- sociazioni di italiani in Cile, fornendo informazioni sulla legislazione italiana e sulle opportunità lavorative per i giovani in Italia e in EmiliaRomagna. L’attaccamento all’Italia e alla sua regione di origine – concludono gli emiliano- romagnoli nel mondo –non è mai venuto meno, come testimoniato anche dai frequenti viaggi, oltre che dal lavoro svolto come rappresentante per il Cile della Consulta. I suoi fenerali si celebrarono nella Parrocchia Italiana. (aise) Chiuso l'anno di attività dell'Azione Cattolica Un saluto cordiale ed un arrivederci al prossimo anno. Un saluto accompagnato da tanta simpatia da questo gruppo di Signore che è la continuazione della gloriosa Azione Cattolica di tanti e tanti anni fa. Ma lo spirito è sempre lo stesso, i principi che lo animano coincidono. Ed anche le attività dell'ora di incontro settimanale. Tutti i mercoledì sera: una tazza di caffè o te con dei panini e dolciumi; però prima il gruppo si alimenta con la meditazione della Parola di Dio, Pane vero di eternità. Arrivederci, care amiche di tutti i mercoledì... Nozze d'Oro di Italo e Mardyana Capurro La celebrazione delle Nozze d'Oro di Italo e Mardyana (al cedntro della foto) si è tenuta con una Santa Messa alla Parrocchia Sant’Anna di Città del Vaticano, con tutta la famiglia: il figlio Italo Vittorio, diplomatico all’Ambasciata del Cile presso la Santa Sede, le nostre belle figlie Maria Gianna e Marisa, i carissimi nipotini Maria Valentina e Carlos Ignacio e tanti cari amici. La Messa concelebrata da un nostro cugino di Genova Mons Mario Capurro Un ricevimento a casa del figlio Italo Vittorio (foto) con degli amici italiani e cileni e la presenza dell’Ambasciatrice del Cile Monica Jiménez. Presenza al completo e tanti amici si uniscono a noi nell'augurio cordiale di tanta e tanta fdelicità ai nostri amici e collaboratori di Presenza. Iris Di Caro, reconocida como Hija ilustre de Iquique Recientemente la Municipalidad nombró Hijos Ilustres de Iquique a varios ciudadanos que se han destacado en su labor, por la entrega y contribución a esta comuna. Una de las personas que recibió este merecido reconocimiento fue la escritora, poeta y dramaturga iquiqueña, de nacimiento, hija de padre italiano y de madre peruana, la distinguida Sra. Iris Di Caro. Nombrar a la Sra. Iris es enumerar un largo legado en las letras, en el ámbito artístico para esta ciudad y para la colectividad italiana residente. Presidió por diez años la Asociación Lucana Región Norte de Chile. Donde fue la gestora de los primeros pasos de una asociación actualmente activamente participativa en nuestra ciudad. Para nuestra colectividad italiana residente, nos llena de orgullo este reconocimiento a su intenso y enriquecedor quehacer. Su fuente de inspiración es inagotable . Creadora del Taller Literario Icaisa, donde formo escritores, músicos y dramaturgos. A su haber cuenta con doce libros publicados, ocho de ellos a nuestro norte de Chile, pampa, sol y mar que lleva pegado en su piel, como también lleva Dante viajero de la ultratumba - lectura de la "Divina Comedia" DESCRIPCIÓN El propósito de este Curso es lograr que los participantes evalúen la importancia de la Commedìa como enciclopedia del saber medioeval y documento de las inquietudes religiosas y metafísicas del hombre. Además, desea examinar el contexto histórico-cultural en que se escribió, con otras manifestaciones culturales de la época de su creación. El Curso estará a cargo del Prof. José Blanco J. Miembro Benemérito de la Società Dantesca Italiana, Confalón de Plata de la Región Toscana, Caballero de la República Italiana, Doctor en Filosofía y en Materias Literarias (Universidad de Florencia, Italia). Autor de libros sobre Dante y la Literatura Italiana Medioeval y Humanística. Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia) *Vitacura con Charles Dickens Lugar: Parroquia Italiana – Av. Bustamante 180 – Metro Parque Bustamante. Duración: 10 sesiones de 90 minutos cada una. Horario: Lunes, miércoles y viernes de enero de 2017; horario por convenir. EL CURSO COMIENZA EL LUNES 02 DE ENERO DE 2017. Costo: $60.000.- (sesenta mil pesos) con boleta o factura. Se utilizará apoyo de material audiovisual en dvd. Se entregará un DIPLOMA DE ASISTENCIA a los interesados. Para mayores informaciones, escribir a [email protected]. impreso en su corazón la tierra de su padre en Oppido Lucano en la región de la Basilicata. Por cuatro años consecutivos lanza las ediciones de ¡Andiamo! y en año 2000 Siamo Tutti?…..Italianos en Iquique. Ganadora a nivel nacional del primer lugar en el Concurso Nacional Rural del Ministerio de Agricultura por “Cuento rural de vegetales”. Autora de las letras de tres Himnos para la región: Himno a Tarapacá, Himno a la Universidad Arturo Prat , al desaparecido Colegio American College, y para los Lucanos residente un emotivo Himno a sus raíces paternas, titulado: “ Il Ritorno Lucano.” Con lo que finalizo, dejándoles a los lectores las sentidas estrofas de un hermoso “ poema musical” : La añoranza del suelo natal/ acunó mi vida sin borrar/ las huellas del ayer/ que hoy vengo a recorrer/ pues todo está muy dentro de mí. Lucanos hoy nos une la hermandad/de hijos esparcidos de este lar/buscando primaveras logremos la quimera/ porque DIOS nos permita retornar. Y cada pueblo entone su canción/ con el amor que agranda la emoción/la voz de nuestros padres/ sus penas y alegrías/ la frase que se quiebra en el adiós. Luz Savalli. COLLETTIVITÁ Circolo Italiano de Villa Alemana celebró sus 82 años de vida El día domingo 4 de diciembre 2016 socios y familiares del Circolo Italiano de Villa Alemana conmemoraron sus fructìferos 82 años de vida. Trayectoria que comenzó con una carta enviada por el Sr. Domenico Composto y Francisco Marone que en uno de sus pàrrafos decía: “citan a una primera reunión a efectuarse el 4 de noviembre de 1934 a italianos y familiares residentes en Belloto, Peñablanca y Villa Alemana, en casa del Sr. Giovanni Rocca ubicada en calle Valparaiso 708, para intercambiar ideas para fundar un Centro Italiano de Villa Alemana con el objetivo de reunir a las familias italianas, para conocerse, ayudarse y mantener el lazo con Italia”.( parte del texto de carta de noviembre 1934) Este año en el gimnasio se izaron los pabellones patrios de Chile e Italia, luego la Liturgia con el diácono de la Parroquia San Felipe Neri, la magnífica participación del Coro Giuseppe Verdi de Valparaiso que le dio realce a la ceremonia. Durante el almuerzo de amistad servido al aire libre, también disfrutamos de canciones italianas canta- La "Divina Comedia" en biblioteca viva das por el Coro, el discurso del Presidente de la Institución Sr. Giuliano Silvio De Conti y se hizo entrega de un reconocimiento al socio Sr. Arnolfo Composto por la ayuda legal otorgada al Circolo. Más tarde a la hora de la sobremesa, algunos disfrutaron de la piscina y otros jugaron a las bochas en nuestro bien equipado bochódromo, cumpliendo así con los objetivos que trazaron los fundadores: reunir a las familias, conocerse , mantener lazos con Italia. Gilda Rivara Pecchenino (Lukas) al centro dell’ultimo incontro annuale dei Professionisti. Una ottantina di Soci del Circolo hanno colmato, l’ultimo mercoledì di novembre, il salone destinato agli incontri culturali mensili dei Professionisti di origine italiana di Santiago. Catalizzatori di richiamo: chiusura dell’anno e un tema atteso da anni: Lukas. Sempre attuale nonostante i 28 anni trascorsi dal suo decesso. Era presente il figlio Giulio, la sorella Norma. Gli oratori della serata: lo storico Vicente Messina che ha parlato su Lukas e il suo profondo “porteñismo” e José Domingo Rivera che ha presentato il Museo a lui dedicato in rapporto ai giovani. Renzo era un osservatore, illustratore e cronista italocileno, nato ad Ottone (Piacenza) nel 1934, deceduto a Valparaiso il 7 febbraio del 1988. E’ stato senza dubbio il più acuto osservatore della idiosincrasia cilena , ha plasmato con umore diversi aspetti della vita quotidiana nazionale ed internazionale. Ha studiato architettura nella Università Cattolica di Valparaiso e dal 1958 ha lavorato come illustratore, in varie testate tanto nazionali Notizie liguri Auguri di Buon Natale agli Anziani della Casa di Riposo Italia En la Sala Multiuso de Biblioteca Viva del Mall Plaza Vespucio, se efectuó la presentación del libro LA "DIVINA COMEDIA" CONTADA A LOS NIÑOS. Su autor, el Prof. José Blanco Jiménez, expuso la figura de Dante como viajero de la ultratumba y fue particularmente relevante la intervención de su nieta Catalina Blanco Neira, ilustradora del volumen. La joven artista, que dentro de poco cumplirá 16 años, evidenció la importancia de este clásico de literatura para la formación de juicios de valor en un mundo en el que cada vez más la tecnología va limitando la capacidad intelectual de los niños. Biblioteca Viva es una institución que presta servicios gratuitos a todos los que gusten inscribirse y que organiza constantemente este tipo de eventos. En este caso, la presentación fue posible en La Florida gracias a la iniciativa de su director don Carlos Pavez y de su subdirectora Srta.Pamela Aguilera. Presenza- 16 dicembre 2016 Sabato 10 dicembre scorso l’Associazione Ligure del Cile ha portato il proprio saluto di Buon Natale ai nostri connazionali residenti nella Casa di Riposo di Santiago, come ormai è una nostra tradizione da 30 anni. Poco a poco incominciarono ad arrivare al salone gli amici residenti e il nostro caro Gianberto Bisso, con la chitarra, Hector Carreño, con la fisarmonica e Carla Bacigalupo con la sua bella voce, ci hanno rallegrato la mattinata con le vecchie canzoni italiane e genovesi conosciute da tutti e "palmeggiate" con allegria ed entusiasmo. Ringraziamo la partecipazione e la simpatica accoglienza della signora Mariuccia Frugone in Magnani; del gruppo canoro, che, come tutti gli anni, ci aiuta a regalare un momento di allegria agli anziani della Casa di Riposo; come dei Consiglieri che ci hanno accompagnato in questa visita. Alla fine abbiamo consegnato loro il nostro consueto omaggio a questa lodevole Istituzione, una trentina di panettoni con il nostro fervido augurio di Buon Natale e un sereno, felice e pieno di salute Anno 2017. Claudio Massone Stagno come internazionali. Gli furono dedicati vari premi fra i quali ricordiamo quello del Circolo di Prensa di Valparaiso (1966), quello della Sociedad Interamericana de Prensa (1973), il premio Nacional de Periodismo (1891) ed ha avuto la nazionalità cilena per grazia (1987). Il Presidente del Circolo di Professionisti, dott. Romolo Trebbi, ha aperto la serata con un brindisi alla salute delle due Patrie. La prima parte della conferenza è stata esposta da José D. Rivera. Il Museo di Lukas è uno spazio educativo e culturale nato sotto la protezione della Fondazione Renzo Pecchenino che dal 1991 conserva, investiga ed espone una importante collezione di opere originali di Lukas e pubblicazioni che si riferiscono alla sua persona. Un posto di incontro per iniziative culturali e sociali tendenti a facilitare il dialogo sui temi rilevanti per il buon governo della città. Generare l’interesse dei giovani per le istituzioni culturali, nazionali ed internazionali, universitarie e musei per appoggiare il lavoro nell’ambito delle arti e la cultura in generale. La seconda parte indirizzava lo sguardo su Valparaiso, la città amata da Renzo. 9 “La Ruta de Lukas” è un percorso attraverso Valparaiso basato sul libro “Apuntes Porteños”. L’obiettivo di questo progetto è scoprire la città di Valparaiso e il suo ricco patrimonio culturale da un punto di vista originale spesso intriso del fino umore di Lukas. Concretamente coloro che partecipano a questo programma realizzeranno un percorso guidato attraverso piazze, avenidas e sobborghi popolari. Monumenti ritratti dalla penna di Lukas che fanno da sfondo e ambiente a commenti relazionati in maniera critica con la storia locale e nazionale. Per cui furono tracciate tre “rutas temáticas” ed una mappa interessante che guiderà l’alunno per le vie amate da Renzo Pecchenino. Un grande applauso ha chiuso la conferenza che è veramente piaciuta, appagando le aspettative generali. Il Presidente dott. Romolo Trebbi ha pure annunciato che le attività del Circolo di Professionisti riprenderà la attività il 17 marzo . Fu quindi offerto alla sorella di Renzo, Signora Norma un ramo di fiori. Ai presenti fu distribuita una tazza-ricordo. E con l’augurio di buon Natale, e felice anno si chiusero i battenti. [email protected] 10 Presenza- 6 dicembre 2016 COLLETTIVITÁ Primo incontro con Gesù dei nostri bambini E`sempre una festa dello spirito vedere con quanta devozione i bambini si accostano, per la prima volta, al sacramento dell'Eucaristia e che cosa significa per loro e per le loro famiglie questa tappa di vita cristiana. Tappa che, nella cultura italiana, riveste un profondo significato religioso-culturale. Il primo turno ha visto 27 bambini, questo secondo turno è molto più ridotto, la quasi totalità alunni della nostra Scuola Italiana. Ai bambini ed alle famiglie i nostri auguri ed un ringraziamento cordiale verso coloro che hanno reso possibile questo loro primo incontro con Gesù. In primis le catechiste che, di settimana in settimana, hanno offerto la mattinata ad aprire il cuore di questi bambini alla voce di Gesù. A proposito delle migrazioni verso "le Americhe". (Da Gens Ligustica) Almeno 41.000 italiani erano migrati, tra il 1894 e il 1896, nell'America del Nord; altri 115.000 in quella del Sud (Argentina, Brasile, Cile...); poi, fra il 1904 e il 1906, i migranti s'indirizzarono in maggior numero verso il Nord (281.000) che verso il Sud (117.000) del "Nuovo Mondo". Del resto era già dalla metà del XIX secolo che si andava prospettando un flusso migratorio nel nord e si progettavano, al di qua e al di là dell'Atlantico, più adeguate modalità di collegamento marittimo (ricordiamo, per inciso, che l'Oceano lo solcavano i velieri - assai frequente, sulle rotte per le Americhe, era il brigantino a palo - che poi "lasceranno il posto" alle navi a vapore). Giusto a proposito di liguri, ci piace qui ricordare che a San Francisco arrivò nel 1837 - e in California (non si era ancora iniziata l'av- ventura della "corsa all'oro"!) - una nave chiamata "Città di Genova ". Nel 1859 Ghirardelli (che, come nella canzone "Ma se ghe pensu", sarebbe poi tornato al "suo nido" ligure : sappiamo infatti che nel 1894 morì a Rapallo) fondò a San Francisco la "Ghirardelli Chocolate Compuny "... e pensare che lui, in California, c'era andato non per cercare l'oro ma per cercar di vendere dolciumi ai tanti cercatori... e così le "pepite" (cioè la sua fortuna! ) se le trovò proprio grazie a quel commercio itinerante! Indovinate un po' chi diede il via al "Columbus Day" a San Francisco (la giornata dedicata a Colombo assurse poi a festa nazionale)? Presto detto: si chiamava Angelo Noce ed era nato nel 1847 a Coreglia (già suo padre era stato, a sua volta, un emigrante). I Cantieri navali - e relati- * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas vo indotto - di Genova andavano sempre più... "a gonfie vele", tanto per restare in tema! poi, con le innovazioni nautiche, andranno "a tutto vapore": e si tratterà appunto di vapori transatlantici, diretti non solo ai porti della costa atlantica del Sud America ma anche a quelli del Nord America e a quelli, sull'Oceano Pacifico, del Perù e del Cile... Quel Cile dove un ligure di Rapallo, Giovanni Pellerano, oltre ad occuparsi delle salitrere, mise su un'innovativa fabbrica di spaghetti ("fideos"), e, siccome gli spaghetti, dovunque siano prodotti e venduti e cotti, van pure conditi, ecco che un altro ligure, attivo in Cile a coltivar pomodori... Dal Sud al Nord dell'America viaggiavano i prodotti - orzo, ceci, fagioli - dei liguri Passalacqua mentre si faceva onore, a suon di commerci, gente ligure come i Luxardo, Nicolò Granello, Michele Larco, Giovan Battista Valle, Luigi Viacava, Cesare Simonetti, gli Arata e i Figallo ( tanto per citare qualche nome); intanto, a Valparaiso, ci pensavano i Queirolo a inaugurare hoteles (con possibilità - diremmo adesso - di "camera con vista" sull'Oceano Pacifico, ovviamente!). Gente tosta, eh, quei liguri! Saluti dall'Italia Con nostalgia e tanti ricordi di voi tutti e della mia collettività, auguro un Santo Natale pieno di cose positive. Un saluto affettuoso a don Giuseppe. Pier Luigi Lenzetti. Caro Pier Luigi, l'uomo è veramente insoddisfatto. Quando è in Italia vorrebbe essere con gli amci del Cile e quando si è in Cile si vorrebbe rivivere il Natale all'Italiana. AUGURI! Giuseppe Solari Un posto a parte tra gli emigrati lo riserviamo a Giuseppe Solari (Leivi 1861-Chiavari 1933) dei Raspáin, fasmiglia originaria della zona di Costalunga (Bocco-Garbuggi). Emigrato in Cile esercita l’attività del costruttore edile: i palazzi da lui edificati a Valparaiso hanno sfidato i violenti terremoti comuni in Cile. A Valparaiso, ove mancavano i vigili del fuoco, fonda il corpo volontari “Bomberos de Colón” di cui fece parte il fratello Pasquale dotandolo di automezzi, rimesse e ricevendo, dall’ambasciatore d’Italia in Cile Di Robilant l’apprezzamento inviatogli dal re Vittorio Emanuele. Tornato in Italia risiede a Nervi, allora ancora comune indipendente. Eletto vice-sindaco ideò e realizzò nel 1914 la passeggiata a mare “Anita Garibaldi” utilizzando unicamente i risparmi del bilancio comunale c'era la guerra e non si poteva sprecare.. Nella chiesa di San Rufino finanzia la costruzione di due cappelle e del transetto che le Rimembranze contiene dotandole dei due altari e delle balaustre marmoree; il rifacimento in marmo dell’altare maggiore, la doratura con foglia d'oro dei capitelli corinzi delle lesene; la dotazione di una bussola in legno per la porta principale della chiesa, tutti gli affreschi eseguiti dal pittore Resio. Dona il balcone in marmo che adorna la facciata del Municipio di Leivi facendo incidere: “Dono dell’amministrazione”. Ricordiamo per la cronaca che il Signor Giuseppe Solari è un antenato della famiglia di Rina Garibaldi. STADIO ITALIANO Presenza- 16 dicembre 2016 11 12 Presenza- 6 dicembre 2016 SCUOLA ITALIANA DI Valparaiso L’ESAME DI STATO NELLA DELL’ORO Si sono da poco conclusi nella Scuola Italiano A. Dell’Oro gli esami di Stato con risultati davvero eccezionali. Ventotto ragazzi delle nostre due Quarte superiori hanno da poco concluso con risultati piú che soddisfacienti gli Esami di Stato. Dopo un anno certamente non facile, fatto di studio, impegno, raccomandazioni a destra e a manca; i nostri ragazzi hanno sostenuto le tre prove e i colloqui di rito. I risultati, come anticipato, sono stati davvero splendidi, ben oltre ogni aspettativa: tre ragazze hanno preso piú di 90; due hanno raggiunto il 100; ed una nostra alunna, ha addirittura ottenuto la lode. Il Rettore, dutante l’ultima cerimonia della licenciadura, ci ha tenuto a sottolineare, nel suo discorso proprio rivolto ai nostri alunni, gli ottimi risultati ottenuti in un contesto biculturale e trilingue come queello che si respira nella “Scuola italiana” . Riportiamo qui alcuni stralci di tale discorso. “Siete, cari ragazzi, una generazione associata a un numero molto alto, come licenziati con il titolo cileno. Infatti la Scuola ha molti anni di vita come Colegio cileno, ma siete appena la terza generazione di licenziati anche con un importante titolo di studio statale italiano. In effetti dal 2010 l’Arturo Dell’Oro non è più solo una Scuola Italiana operante in Cile, fondata da emigranti italiani, ma è anche una Scuola Italiana, Paritaria col Sistema Scolastico Pubblico italiano che rilascia 2 titoli di studio italiani, nell' 8vo Basico e nel IV Liceo. Voi siete gli studenti che iniziarono questo nuova fase, con molte innovazioni, alla metà del vostro percorso scolastico, quando eravate in 7° basico e ora, dopo altri 7 anni, lo avete concluso. Spero vi sarete resi conto, in questa seconda metà del percorso nel quale siete stati con noi, durante la vita come Scuola Paritaria, del valore aggiunto che avete ricevuto nella vostra formazione, che ora è gia interculturale e trilingue. Senza perdere assolutamente di vista il curricolo scolastico cileno e le competenze tradizionalmente richieste dal Sistema Scolastico del vostro Paese, accertate come in tutte le altre scuole locali anche con le prove del SIMCE e nei prossimi giorni anche con la PSU”. In effetti, come sottolinea il Rettore, proprio grazie al doppio curriculum presente nella nostra offerta formativa, i nostri alunni acquisiscono, alla fine del loro percorso scolastico, importanti competenze . “ Avete riconquistato un livello di competenza scritta e orale nella lingua italiana e una conoscenza della cultura italiana che si stava pian piano riducendo negli anni dopo il 2.000, prima dell'inizio della Parità, avete sicuramente acquisito una maggiore consapevolezza del senso generale dell'evoluzione della storia cilena, sudamericana ed europea e della ricchezza delle letterature, del pensiero filosofico e nella produzione delle varie espressioni dell'arte, incontrando un contesto culturale di autori, pensatori ed artisti, non solo cileno-americani ma anche europei e di tutto il mondo, siete ora in grado di esprimervi bene in tre lingue: spagnolo, italiano e inglese e di sostenere esami scritti e colloqui d'esame in tutte e tre le lingue. Potete gestire l'italiano quasi come la lingua materna. Potrete usare le vostre competenze in inglese, come lingua veicolare del mondo a un livello come quello del first certificate, conseguito per la prima volta quest'anno da 10 alunni nostri. Tale certificazione permette, senza ulteriori esami, la frequenza di corsi universitari che termineranno con esami in inglese e un miglior accesso a tutta la mobilità internazionale possibile come studenti universitari, mobilitá organizzata sempre più dalle Università di tutto il mondo. Dal punto di vista scientifico, possedete un livello di competenze scientifico-matematiche complesso e certamente di primo piano qui in Cile, la cui utilità nei corsi di laurea scientifici e tecnici, potrete comprovare anche durante i vostri primi anni di studio nelle Università in Cilene o nel mondo”. Il conseguimento del Diploma italiano permette, inoltre, ai nostri alunni di accedere ad alcune fra le Universitá piú prestigiose della Regione. Pone enfasi infatti, il Rettore sul fatto che “grazie alle Convenzioni che abbiamo potuto attivare proprio da quando la Scuola è Paritaria, potete iscrivervi alla Cattolica, alla Valparaiso, alla Santa Maria, alla Adolfo Ibañez, alla Andres Bello o all'Universidad de Los Andes, non solo grazie ai risultati conseguiti nella PSU, ma anche al voto da voi riportato nell'Esame Italiano che avete appena sostenuto. Il vostro Diploma di "Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate" vi permette di andare a studiare in Università italiane o europee, con le stesse condizioni che hanno gli studenti cittadini italiani che studiano in Italia, come di fatto stanno per fare alcuni di voi. La Scuola, oltre al tradizionale e amatissimo Viaggio di Studi, ha organizzato già da quest'anno anche la possibilità di partecipare a uno Scambio di Studenti con 2 Licei italiani. Infine, in conclusione, il rettore mette in evidenza i risultati dei nostri ragazzi, senz’altro eccellenti, come si diceva all’inizio di questo articolo, ben oltre ogni aspettativa. “I risultati complessivi dell'Esame Italiano, in grande aumento quest'anno, sia come media generale di tutti i voti e soprattutto per la matematica, si devono certamente al vostro impegno e al lavoro dei vostri insegnanti, italiani e cileni. Ma anche all'organizzazione migliore, anche con simulazioni dei colloqui orali che abbiamo dato alla vostra preparazione, senza dimenticare inoltre lo spirito positivo con il quale sono venuti a Valparaíso i commissari esterni italiani di scienze, inglese e italiano e il contributo dei commissari interni cileni e italiani durante tutti i lavori della Commissione d'Esame, presieduta con equilibrio ed esperienza dal Dirigente Scolastico italiano Prof. Rinaldo Merlone, che dirige l'Ufficio Scolastico dell'Ambasciata d'Italia. Questi risultati parlano già bene di voi e della nostra Scuola. Ma non saranno meno importanti i risultati che avrete negli anni futuri, quando sarete all'Università, soprattutto perché influiranno su che tipo di persone e di professionisti sarete domani, quando entrerete ancor di più nella vita e nel mondo del lavoro” La Scuoa ha senz’altro dato a qusti ragazzi, a questa generacion 2016, delle solide basi pr diventare degli ottimi cittadini del Cile, dell’Italia, del Mondo. Ora sta a loro dimostrare quento valgono. La Scuola Dell’Oro, per loro, sará sempre un punto fermo, una fedele custode di straordinari ricordi, un luogo di perenne accoglienza. Dal Cile a Ravenna, il lungo viaggio Ha fatto tappa per la prima volta in città il tour degli studenti della prestigiosa scuola italiana di Valapraìso Tempo fa una ricerca mostrava che l’Italia è percepita dall’esterno molto meglio di quanto non la percepisca chi ci vive. Insomma: l’italiano tende a piangersi addosso. Per questo è forse utile scoprire - ogni tanto - che all’estero c’è chi ritiene l’Italia un’eccellenza. Nel lusso, nella gastronomia,nel turismo. Un esempio? I ragazzi della scuola italiana di Valparaìso, in Cile, che hanno trascorso due giorni a Ravenna nell’ambito di un lungo viaggio in Italia. Un mese dalla Sicilia a Milano, una sorta di spedizione dei Mille al contrario. A Ravenna i ragazzi cileni sono rimasti due giorni, si sono dilettati con la pizza al Villaggio del fanciullo, hanno imparato l’arte del mosaico a Tamo e - ieri - parlato la lingua comune di sudamericani e italiani: il calcio. Partita amichevole prima di partire per Venezia. Valapraìso è una città in Cile, patrimonio Unesco per il suo centro coloratissimo che si arrampica verso il cielo. Qui c’è una delle rinomate scuole italiane sudamericane. Una delle premesse necessarie da fare è infatti che in Sud America (e non solo) le scuole italiane, private e non, sono istituti d’eccellenza, a volte frequentate da figli di calciatori. “Una risorsa per la promozione della lingua e della cultura italiana, nonché per il mantenimento dell’identità culturale dei figli dei connazionali e dei cittadini di origine italiana”, si legge nel sito del ministero degli Esteri. Scuole che sono - ovviamente - in contatto con il Belpaese. Dall’Italia alcuni docenti vengono selezionati per prendere parte alle commissioni dell’esame di maturità delle scuole italiane all’estero. Così è nato il contatto con Ravenna: “Ero a Buenos Aires in commissione d’esame - ricorda Pier Luigi Errani, docente del liceo classico Dante Alighieri - e ho avuto modo di confrontarmi con il preside della scuola. Ho scoperto che gli studenti del penultimo anno fanno questo lungo viaggio in Italia, attraversandola da sud a nord. Così l’ho invitato a passare da Ravenna. Poi il preside si è spostato dall’Argentina in Cile, e sono arrivati i ragazzi di Valapraìso”. I 17enni cileni parlano bene l’Italiano e si sono confrontati con i coetanei ravennati, venendo coinvolti in numerose attività. Sono rimasti colpiti favorevolmente da Ravenna e dal programma di accoglienza che hanno avuto. Torneranno: quindici giorni a febbraio nel 2017, mentre una selezionedi studenti del liceo classico di Ravenna sarà in Cile ad ottobre del prossimo anno. Chiosa finale: in anni in cui il turismo ravennate non è nel suo periodo migliore, questi progetti non sono da sottovalutare. Specie se si pensa che chi esce da queste scuole ha buone probabilità di diventare classe dirigentedel proprio Paese. Ecco quindi che essere riusciti ad inserire la città in questo tour annuale è un patrimonio anche in ottica di medio-lungo periodo. Più o meno quello su cui, si dice, dovrebbe ragionare una nazione. O almeno un’amministrazione. Alessandro Montanari PAGINA RELIGIOSA Presenza- 16 dicembre 2016 13 Il discorso di Sant'Ambrogio. Scola a Milano: Congo. Uccisa suor «Il bene dell'Europa è vivere insieme» Marie Claire: una vita donata per il Vangelo Card. Angelo Scola Per uscire dal vicolo cieco in cui l’Europa sembra essere caduta, Milano e la Lombardia comprese, diviene necessario domandarsi se essa sia in grado di incarnare ancora un’idea politica forte, quale è stata quella che negli anni Cinquanta è riuscita ad aggregare i primi Stati membri. È necessaria una nuova visione dell’Europa che, da una parte, valorizzi quella molteplicità culturale che da sempre la caratterizza e, dall’altra, permetta agli stessi Stati di ritrovare la necessaria unità per rispondere alle sfide dei tempi, prime fra tutte l’immigrazione e la sicurezza. Ritorna così di un’attualità quasi imbarazzante il monito lanciato poco prima di morire da Jean Monnet: «Se dovessi rifare tutto quanto, comincerei dalla cultura». Da sempre l’identità europea ha presentato tratti paradossali e quelle precedentemente descritte non sono certo le prime emergenze con cui si è trovata a fare i conti. Se, da una parte, la storia del nostro continente fa emergere il dato incontrovertibile di una comune appartenenza, dall’altra è altrettanto evidente come il patrimonio condiviso da almeno 1.700 anni si sia sempre declinato in una tale pluralità di for- Papa Francesco: un bambino è una speranza Papa Francesco ha aperto il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana. Poi gli appelli contro la corruzione e in favore dei diritti umani. Papa Francesco ha salutato i moltissimi fedeli accorsi da tutto il mondo per pregare con lui nell'Aula Paolo VI per il consueto appuntamento del mercoledì. In Aula Paolo VI il Papa ha iniziato una nuova serie di catechesi, sul tema della speranza cristiana. “Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli”, ha proseguito Francesco: “Ci sentiamo smarriti e anche un po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire”. “Ma non bisogna lasciare che la speranza ci abbandoni, perché Dio con il suo amore cammina con noi, non ci lascia soli, e il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada della vita”, ha assicurato il Papa. Poi, ancora a braccio: “Io spero perché Dio cammina con me, accanto a me: possiamo dirlo tutti noi. Cammina e mi porta per mano”. “E allora, in particolare in questo tempo di Avvento, che è il tempo dell’attesa, in cui ci prepariamo ad accogliere ancora una volta il mistero consolante dell’Incarnazione e la luce del Natale, è importante riflettere sulla speranza”, la tesi di Francesco. “La vita è spesso un deserto, è difficile camminarci dentro, ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella e larga come un’autostrada. Basta non perdere mai la speranza, basta continuare a credere, sempre, nonostante tutto”. È l’incoraggiamento del Papa, che ha costellato la catechesi di numerosi interventi a braccio. E proprio fuori testo ha raccontato: “Quando noi ci troviamo un bambino, ci viene da dentro il sorriso: ci troviamo davanti alla speranza, un bambino è una speranza. E così dobbiamo vedere nella vita la speranza di trovare Dio, Dio che si è fatto bambino per noi. E ci farà sorridere, ci darà tutto”. Al termine dell'udienza generale il Papa ha lanciato un appello ricordando che nei prossimi giorni ricorrono due importanti Giornate promosse dalle Nazioni Unite: quella contro la corruzione, il 9 dicembre, e quella per i diritti umani, il 10 dicembre. Queste le sue parole: «Sono due realtà strettamente collegate: la corruzione è l’aspetto negativo da combattere, incominciando dalla coscienza personale e vigilando sugli ambiti della vita civile, specialmente su quelli più a rischio; i diritti umani sono l’aspetto positivo, da promuovere con decisione sempre rinnovata, perché nessuno sia escluso dall'effettivo riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana. Il Signore ci sostenga in questo duplice impegno». me, di culture, di lingue da rendere assai difficile, in un certo senso, il riferimento a una qualche unità originaria. A ogni modo, occorre riconoscere che, stante la complessità dei processi in atto, oggi nessuno Stato nazionale è in grado di affrontarli da solo: l’Europa non è un’opzione, ma una vera e propria necessità. D’altra parte sono convinto che non si possa rinunciare a un ideale comune che, in qualche modo, funga da principio unificatore e riesca a far evolvere l’incipiente declino in un benefico travaglio. La strada percorsa all’inizio storico delle attuali istituzioni europee (con la costituzione della Ceca) individua un metodo con cui, anche nel radicalmente mutato scenario odierno, è possibile perseguire l’unità. Si tratta, inoltre, di un metodo congeniale alla storia e al temperamento dinamico e operoso dei milanesi. Siamo chiamati a partire dalla realtà, nelle sue urgenze concrete, per lasciar emergere l’ideale. L’ideale, non l’utopia, vale a dire un senso (significato e direzione) per un cammino comune europeo. Come allora sembrava esserci sproporzione tra gli obiettivi fissati (produzione comune del carbone e dell’acciaio) e gli ideali di pace e di prosperità dell’intero continente (il carbone e l’acciaio erano la materia prima dell’industria bellica), così anche oggi servono nello stesso tempo grande realismo e grandi ideali. In quest’ottica non basta, anche se è necessario, guardare alle radici dell’Europa che conosciamo bene. Al di là dei tanti innegabili apporti che nel corso dei secoli hanno contribuito a modellarne il volto - penso a Gerusalemme, Atene e Roma, fino alle istanze illuministiche di libertà e uguaglianza e a quelle moderne circa il peso del soggetto - mi sembra che elementi decisivi di queste radici possano essere oggettivamente reperiti nel nucleo del cristianesimo inteso secondo il criterio della 'secondarietà' individuato da Rémi Brague. Senza tener conto delle 'implicazioni' antropologiche, sociali e culturali contenute nella rivelazione trinitaria - dalla singolare visione della dignità della persona e dell’insuperabilità della differenza sessuale, alla concezione della libertà e del suo rapporto con la verità, fino alla salutare distinzione tra società civile e dimensione religiosa e al riconoscimento del valore della sussidiarietà e della solidarietà - è difficile dar conto di cosa intendiamo con la parola Europa. In questo quadro invece tutte le differenze etniche, nazionali e linguistiche finiscono per consolidare, non per corrodere, un patrimonio comune nel senso etimologico del termine. Un sano rapporto tra reale e ideale come metodo per edificare una comune casa europea mostra che in Europa siamo attrezzati per affrontare l’inevitabile tensione tra identità e differenza e tra unità e pluralità che, a ben vedere, anche se con caratteri diversi, ha connotato ogni epoca. E lo siamo proprio grazie alla radice cristiana delle nostre culture. Infatti il principio della differenza nell’unità vive, per eccellenza, nel mistero della Trinità. Tale principio trapassa nella storia in forza dell’incarnazione di Gesù Cristo per diventare principio di comprensione e valorizzazione di ogni differenza, da quelle costitutive di anima- corpo, uomo-donna, individuo-società, personacomunità, a tutte le diversità etniche, culturali e religiose. Questo non significa che l’Europa possa, in modo quasi indolore, trovare facili accomodamenti tra i diversi soggetti in campo. Il 'meticciato di civiltà' è un processo e non un programma prescrittivo; ma gli europei, oserei dire soprattutto i cristiani, hanno tutti gli strumenti culturali per raccogliere la sfida della pluralità. Suor Marie Claire Agano, religiosa congolese della Congregazione delle Francescane di Cristo Re è stata assassinata nel suo ufficio a Bukavu, in Congo, da alcuni banditi probabilmente in una rapina. A riportare la notizia è il sito di Mondo e Missione, la rivista missionaria del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Finora ciò che si sa è che la missionaria è stata uccisa il 29 novembre nel suo ufficio, al centro di formazione professionale di cui era responsabile nella parrocchia Mater Dei di Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo. «Colpita a morte in un assalto all’arma bianca, probabilmente da banditi che volevano rapinarla. A rilanciare la notizia è stata la comunità locale di Bukavu attraverso i social network» si legge sul sito della rivista missionaria che offre un approfondimento sul martirio in Africa delle missionarie, ma innanzitutto donne: vicine ai più poveri e dimenticati nelle situazioni della vita quotidiana. Suor Marie Claire va ad aggiungersi a una lunga lista di religiosi che a Bukavu e nel resto del mondo hanno donato la vita per il Vangelo. Secondo i dati dell’annuale rapporto curato dall’Agenzia Fides in 15 anni, dal 2000 al 2015, sono stati uccisi 396 operatori pastorali, di cui 5 vescovi. L’Agenzia Fides parla di una «persecuzione globalizzata in atto. Infatti i cristiani uccisi in quest’anno (2015, ndr), che la nostra Agenzia puntualmente registra, appartengono a quattro continenti. L’America già da sette anni consecutivi ha il triste primato con otto operatori pastorali uccisi. Segue l’Asia con sette, l’Africa con cinque e infine anche l’Europa con due sacerdoti in Spagna». Fidel e il ritorno alla fede: “Parlava spesso di religione” È difficile scrutare cosa avviene nell’animo di un uomo novantenne malato, quando si avvicina alla morte, ma Fidel Castro qualche indizio lo ha dato. Il primo era stato un articolo pubblicato a ottobre su Granma, l’ultimo scritto prima di morire, in cui affermava di aver capito che «i principi religiosi sono più importanti di quelli politici e scientifici». Il secondo è quanto ha riferito Frei Betto, il frate dominicano con cui il Líder Máximo aveva scritto un libro dedicato alla fede, parlando con l’ambasciatore brasiliano a Cuba. «Negli ultimi tempi ha detto - non discutevamo più di politica, ma solo di religione e filosofia». Le voci del ritorno al cattolicesimo di Fidel, cresciuto dai gesuiti nel Colegio de Dolores di Santiago e poi in quello di Belen a L’Avana, si rincorrono da anni, e la prova definitiva che sia avvenuto non esiste. Persone informate sul suo rapporto con la fede però non lo escludono. Le sue ceneri saranno seppellite domenica mattina a Santiago nel cimitero di Santa Ifigenia, che è cattolico, ma è anche il luogo dove riposa l’eroe nazionale José Martì. Il suo percorso spirituale, invece, è stato documentato anche dai recenti incontri con tre pontefici. L’evoluzione di Fidel è stata più riservata, ma forse proprio per questo anche più profonda. Sul piano politico il rapporto con la chiesa era stato molto duro, al punto che aveva cancellato dal calendario la festa di Natale. La fede però è rimasta nel cuore dei cubani, come testi- moniano ad esempio gli atti di devozione che si trovano al santuario del Cobre, dove i militari portano in dono le loro spalline e i rivoluzionari i certificati di encomio firmati da Castro. Sul piano politico il Vaticano ha avuto un ruolo chiave per l’accordo con gli Usa, ospitando i colloqui segreti fra americani e cubani, ma il regime spera ancora che la Santa Sede lo aiuti nella difficile transizione in corso. La chiesa infatti viene vista come un elemento stabilizzante nella società, capace di favorire il dialogo invece dello scontro. Qualche segnale di riconoscenza già si vede. Ad esempio durante l’ultimo uragano che ha colpito l’isola, a differenza del passato, gli aiuti della Caritas e delle parrocchie sono stati incoraggiati, comunicando ai leader locali che erano benvenuti. Raúl stesso ha detto che è un piacere lavorare con la chiesa, anche se poi magari il regime apre le porte pure agli evangelici, per bilanciare un’influenza che potrebbe diventare troppo forte. Il Vaticano in cambio vorrebbe che le scuole cattoliche, tollerate ma non riconosciute, fossero almeno accettate come istruzione complementare, mentre l’Università di L’Avana ha chiesto ai professori dell’Istituto di Studi Ecclesiatici Varela di collaborare. Il nuovo arcivescovo della capitale, Juan Garcia, è meno coinvolto nella politica del predecessore Ortega, e anche questo sta aprendo una nuova pagina nelle relazioni, comunque si sia chiusa quella spirituale con Fidel. 14 SPORT Presenza- 6 dicembre 2016 Inter, la Curva Nord sciopera: «Impegno, o vi rompiamo il c...» «Torino è bianconera». La festa della Juventus sui social Juventus, Higuain mata il Toro: 1-3, non basta Belotti. Crotone-Pescara 2-1 Il Crotone chiude l’anno solare con una vittoria faticosa, la seconda stagionale. Con questa vittoria i rossoblù scavalcano gli abruzzesi alla loro decima sconfitta stagionale. Il Pescara ripropone Pepe come punta centrale con Caprari che opera sulla fascia. Il Crotone, orfano degli esterni di difesa Mesbah e Rosi si affida a Martella e Sampirisi. In mezzo fiducia a Barberis dal primo minuto a fianco di Capezzi. Sampdoria-Lazio 1-2 È negli ultimi cinque minuti del primo tempo che la Lazio affonda i colpi che la riportano in lotta-Champions con un cambio di passo che lascia la Samp sulle gambe. Merito soprattutto di Felipe Anderson, che dopo le recenti critiche esce finalmente fuori con tutta la sua forza atletica e la sua ablità tecnica. Nel dribbling (saltato netto Linetty) e nel calcio: perfetto il cross per lo stacco sotto rete di Milinkovic, che schiaccia come un pallavolista. Senza che Silvestre riesca a contrastarlo: quando si dice lo strapotere fisico... Torino-Juventus 1-3 Non basta il massaggiatore, non basta il popolo granata, non basta lo Stadio Olimpico Grande Torino. Il Dragone, per dirla alla Mihajlovic, non si spaventa, non si commuove: espugna il castello granata e manda un messaggio al regno intero della A. Chi vuole tagliargli la testa? Non ce la fa il Toro, che pure lotta alla pari a lungo e si porta anche in vantaggio con il cavaliere senza macchia e senza paura Belotti. Risponde Higuain, decide Higuain, la chiude il subentrato Pjanic. Tre a uno per la Juve, che ora risale a +7 sulle seconde, che si sfidano domani. Atalanta-Udinese 1-3 Delneri fa ancora male alla “sua” Atalanta: da quando l’ha lasciato sono cinque vittorie su cinque, e quella di oggi dopo i primi 44’ era francamente impensabile. Ma l’Udinese ha avuto il merito di non crollare quando l’Atalanta si stava mordendo le mani per non aver concretizzato la sua superiorità. Dopo essersi aggrappata alle parate di Karnezis, si è fatta forte dei cambi (sistema di gioco e uomini) decisi da Delneri e poi ha vinto con un contropiede e mezzo. L’Atalanta, alla seconda sconfitta di fila dopo quella con la Juve, riflette: giocare benissimo per quasi un’ora a volte non basta. Palermo-Chievo 0-2 Disfatta rosanero. Nel giorno del debutto al Barbera di Corini sulla panchina del Palermo e della sfida con l’altra icona Sorrentino, grande ex, i siciliani (ultimi in classifica) si arrendono anche al Chievo campione di solidità e incassano la nona sconfitta di fila, record negativo di sempre in Serie A. Decisivi il gol di Birsa nel primo tempo e la centesima rete nella massima serie di Pellissier nella ripresa. Bologna-Empoli 0-0 Un pareggio scialbo, privo di emozioni, che lascia la bocca amara sia al Bologna, che ci ha provato di più nella ripresa, sia all’Empoli, che oggi avrebbe dovuto fare di tutto per aggiungere tre punti alla sua pericolosa classifica. C’è stata una sola grande occasione e l’ha sprecata Destro con un colpo di testa finito oltre la traversa. Cagliari-Napoli 0-5 A Cagliari è super Napoli. L’ora di pranzo stuzzica l’appetito della squadra di Sarri, che rifila cinque gol e una lezione di calcio a Rastelli, riagganciando la Lazio al quarto posto dietro Juve, Roma e Milan. La partita si trasforma presto in un monologo del Napoli. Tre conclusioni nei primi dieci minuti annunciano il PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 dominio. Al 7’ Callejon raccoglie una respinta corta della difesa e chiude alto, all’8’ è Zielinski ad avventarsi su una respinta e stavolta il destro è appena a lato, mentre all’11’ Mertens viene servito in area, disorienta con una finta Alves ma conclude fuori, dimostrando però di essere sempre più calato nel ruolo di centravanti. Al 18’ Padoin salva il Cagliari, opponendosi sulla linea con il corpo alla battuta a colpo sicuro di Hamsik a due metri dalla porta, dopo una sponda aerea di Chiriches da angolo. Poi si scalda anche Insigne e al 23’ sfiora il palo con un destro a giro da fuori. Tante occasioni sprecate non deprimono il Napoli, che offre soltanto un tiro a Padoin, deviato da Hysaj in angolo al 27’. Nel finale di tempo la squadra di Sarri dà l’accelerata decisiva. Il gol arriva al 34’: Mertens riceve in area da Hamsik, si gira e conclude verso il secondo palo, giocata da grande prima punta. L’infortunio di Koulubaly al 40’ - si fa male facendosi ammonire dopo un’uscita avventata - non ferma il diluvio. Una rovesciata di Mertens è il preludio al raddoppio, splendido, al 45’, su azione aperta e chiusa da Hamsik. Il capitano del Napoli trova Insigne tra le linee, palla aperta a Callejon, cross per il colpo di testa di Lorenzo corretto sulla traversa da Storiari, am sul rimbalzo Hamsik insacca a porta vuota. Non c’è partita. Inter-Genoa 2-0 San Siro di questi tempi è davvero santo con l'Inter. Sesta vittoria consecutiva Europa League compresa - e Genoa domato da una doppietta di Brozovic malgrado gioco e intensità latitino e l'esperimento della difesa a tre non abbia certo diminuito la confusione. Però contano i risultati e almeno i nerazzurri sono tornati nella parte sinistra della classifica. Il Genoa per contro piace per lunghi tratti, ma spreca troppo e paga. Da segnalare che prima del match la Curva Nord ha spiegato i 5' di sciopero del tifo con uno striscione eloquente: "Chi non lotta, non corre, non fa gruppo e non ama la maglia a gennaio vada via perché se continuate così vi rompiamo il c...". LAMPO NELLA NEBBIA — Pioli disegna una difesa a 3 ibrida, legata ai movimenti di Nagatomo sulla sinistra. In mezzo al campo ci sono Joao Mario e Brozovic, con Candreva a destra e Icardi spalleggiato da Eder e Palacio, alla prima da titolare in questo campionato. Juric risponde con Lazovic e Laxalt larghi nel consueto 3-4-3, con Rigoni e Ocampos ai lati di Simeone, stante l'indisponibilità di Pavoletti. Rigoni per la verità svarierà parecchio, muovendosi spesso anche da trequartista. L'Inter prova a fare la partita, ma rumina un calcio troppo lento per fare anche solo il solletico a Perin. Il Genoa per contro ha le idee chiare, gli uomini al posto giusto e soprattutto mostra la giusta intensità. Ogni ripartenza rossoblù porta scompiglio, soprattutto a destra dove Nagatomo non prende mai la targa a Lazovic che prima sfiora il gol (salvataggio di D'Ambrosio quasi sulla linea) e poi innesca i compagni con cross sui quali la difesa nerazzurra è sempre fuori posizione. Clamoroso il doppio liscio di testa di Rigoni e Simeone, solissimi davanti ad Handanovic, che poco dopo è reattivo sul colpo di testa di Ocampos. CLASSIFICA Juventus Roma Milan Napoli Lazio Atalanta Torino Inter Fiorentina Chievo Sampdoria Udinese Genoa Cagliari Sassuolo Bologna Empoli Crotone Pescara Palermo 39 32 32 31 31 28 25 24 23 22 22 21 20 20 17 17 11 9 8 6 Serie B Pisa Bari 0- 0 Ascoli - Latina 2 -1 Avellino - Benevento 1- 1 Carpi - Ternana 1-1 Cesena - Cittadella 3 - 0 Frosinone - Salernitana 1-3 Perugia - Vercelli 1 - 0 SPAL - Spezia 2-1 Vicenza - Verona 1 - 0 Entella - Trapani 2 - 2 Brescia - Novara Verona34 Benevento(-1)32 SPAL32 Frosinone32 Perugia29 Cittadella28 Carpi28 Virtus Entella 26 Bari24 Spezia23 Novara21 Brescia21 Salernitana21 Latina20 Pisa20 Ternana20 Ascoli19 Cesena 19 Pro Vercelli 18 Vicenza 18 Avellino 17 Trapani 12 Italia Under 21, all’Europeo 2017 girone con Germania, Rep. Ceca e Danimarca Germania, Repubblica Ceca e Danimarca: queste le squadre che l’Italia Under 21 di Di Biagio affronterà all’Europeo di Polonia in programma dal 16 al 30 giugno 2017. Gli azzurrini erano in terza fascia al sorteggio e sono finiti nel gruppo C. L’Italia giocherà il 18, 21 e 24 giugno. TUTTI I GIRONI — La Polonia padrone di casa affronterà Svezia, Slovacchia e Inghilterra, che completano il gruppo A, mentre nel girone B troviamo Portogallo, Serbia, Macedonia e Spagna. Le partie del gruppo A sono in programma il 16, 19 e 22 giugno, quelle del girone B il 17, 20 e 23. Le prime tre classificate e la migliore seconda accederanno alle semifinali (27 giugno), il 30 ci sarà la finale. Champions Napoli agli ottavi. Perla di Callejon, bis di Mertens: Benfica ko 2-1 Un grande Napoli espugna il Da Luz (1-2) e vola agli ottavi di finale di Champions con in tasca il primato nel gruppo B. Si qualifica anche il Benfica, sconfitto e ridimensionato, grazie alla sorprendente vittoria della Dinamo Kiev sul Besiktas (6-0) che ha spedito avanti azzurri e portoghesi con netto anticipo. Certo, non superare un girone così abbordabile sarebbe stato un delitto per il Napoli, che però ha fatto a pieno il suo dovere. Sarri, alla sua prima esperienza in Champions, ha ragione di esultare: prima di lui solo Mazzarri era riuscito a portare il Napoli così in alto. Anzi, mai gli azzurri erano arrivati primi nel loro girone e quindi stavolta giocheranno il ritorno degli ottavi in casa. Juve-Dinamo Zagabria 2-0, Higuain e Rugani valgono il primo posto Sarà un weekend lungo in casa Juventus. Mica per il ponte, che al mondo pallonaro interessa il giusto. Prima il derby col Toro, poi il sorteggio degli ottavi di Champions. Che la Juve si guadagna da prima del girone, dopo un comodo 2-0 alla Dinamo Zagabria. Dei pericoli dell’urna vi parliamo a parte, ma nemmeno il Real riesce a battere il Dortmund. Anche i blancos faranno parte del lotto delle terribili seconde nell’urna. Di queste cose la Juve si è comunque preoccupata il giusto. Senza spendere troppe energie, i bianconeri hanno giocato una buona partita, contro una squadra oggettivamente non all’altezza della Champions League, che ha chiuso il gruppo con l’imbarazzante bilancio di 0 punti, 0 gol fatti e 15 subiti. E che allo Stadium ha badato più che altro a evitare la goleada. Europa League Per le classificate Roma e Fiorentina c’è il pericolo Manchester United Le due italiane hanno vinto il girone e nel sorteggio possono trovare gli uomini di Mourinho, classificati come secondi. Occhio anche al Tottenham, arrivato dalla Champions Qarabag-Fiorentina 1-2 Vittoria e primo posto nel girone. Missione compiuta per una Fiorentina che chiude da protagonista la fase iniziale dell’Europa League. Inter-Sparta Praga 2-1 I nerazzurri, già eliminati e senza il sostegno della curva, battono 2-1 lo Sparta Praga. Doppietta dell'ex Samp, il portiere para un rigore sull'1-1 nella ripresa. Sassuolo-Genk 0-2. Non c'è più nebbia sul Mapei Stadium, ma manca anche tutto il resto: motivazioni, ritmo e carica agonistica in primis, per un match valido per la fase a gironi dell'Europa League da cui gli emiliani sono già stati eliminati. Un pareggio peraltro sarebbe funzionale al primo posto dei belgi del Genk nel gruppo F, il resto viene da sé. Totale: il match finisce 2-0 per i belgi. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl Pellegrini infinita, l'oro che mancava SPORT Paris terzo nel superG della Norvegia. È la legge della Norgevia: Kjietil Jansrud vince il supergigante della Val d’Isère davanti al compagno di squadra Aksel Svindal per 0”17 sulla pista Oreiller-Killy, e, se il bungiorno si vede dal mattino, è già chiaro che i due nordici (e attenti al baby Kilde) domineranno la stagione della velocità. Incredibile il rientro di Aksel Svindal, tornato alle gare dopo la rottura al crociato del ginocchio destro nella libera di Kitzbuehel della scorsa stagione quando era in testa alla classifica. E’ sceso alla grande con sicurezza, segno di una condizione ritrovata anche se pochi giorni fa aveva postato su Facebook il suo messaggio «Provo, ma non assicuro nulla». Sul podio, alle spalle dei norvegesi, si piazza l’Italia con Dominik Paris (a 0”41), che si mette in bacheca il quinto podio in supergigante (l’ultimo a marzo a Kvitfjiell). Buona la gara di Peter Fill, il re di Coppa di discesa della scorsa stagione, ottavo. Qualche errore per Mattia Casse, il giovane azzurro in grande crescita: finisce al 32° posto, da sottolineare anche la prova di Emanuele Buzzi, 25°. Fuori invece Christof Innerhofer per un errore nella parta alta del tracciato. Val d’Isère recupera le gare cancellate per mancanza di neve in America e ospiterà ben otto gare di coppa: dopo il superG tocca alla discesa di domani e al gigante di domenica. snobbati, poi subiti, a tratti evitati però stavolta serviva dare un segnale immediato, a se stessa, ai tifosi alle avversarie. Federica non deve dimostrare più nulla eppure qui voleva esserci e soprattutto allontanare quell'immagine provata, sbiadita, la versione fragile di una campionessa abituata a mordere, non a sospirare. Vince in 1'51"73, miglior prestazione italiana senza costumi gommati e suo miglior tempo dopo il cronometro del 2009, agli europei di Istanbul, firmato nell'era dei superbody. E nel biennio magnifico. Batte Katinka Hosszu (1'52"28), la lady di ferro, la maniaca della vasca, arrivata da leader mondiale e divorata da Federica. Per l'italiana è la quarantacinquesima medaglia internazionale tra Europei, Mondiali e Olimpiadi e ne aggiunge una pochi minuti dopo salendo a 46 con l'argento nella 4x100: "È il frutto del sacrificio e della voglia di non mollare mai che fanno parte del mio Dna, anche a 28 anni". A 28 anni è la leader di un gruppo di ragazze che si tuffano nella staffetta con l'obiettivo medaglia, risultato ambizioso e non scontato vista la presenza di Usa, Canada, Olanda e Australia (anche se rimaneggiata) ed escono dal'acqua con la terza piazza, trasformata in seconda dopo la squalifica del Canada. L'Italia è partita per Windsor con una formazione ai minimi, 11 elementi, e una sola staffetta, questa. Pellegrini centra il doppio obbiettivo nella prima sera e manda un messaggio preciso: questo è il mio mondo, me ne vado quando voglio io. Non ha esultato al tocco. Ci ha messo qualche secondo extra. Per un istante le deve essere tornata in mente la gara ai Giochi, preparata con al stessa grinta, la medesima tattica e sfumata: "Ero in corsia tre e per un po' ho pensato a quella dannata finale di Rio. Boxe, Blandamura vince il “derby” per l’Europeo dei medi Un incontro d’altri tempi come si addice a un derby italiano per l’Europeo dei medi. Alla fine di un match equilibratissimo e combattuto con grande sportività i tre giudici hanno assegnato la corona vacante al romano Emanuele Blandamura che ha sconfitto il romagnolo Matteo Signani per split decision. Due giudici a suo favore (Muratori un assurdo 117-111 e Barrovecchio 115114) e uno contro (Bianco 115-113). Sarebbe stato giusto un pari, ma dovendo trovare un vincitore noi avremmo preferito Signani. Per questa volta il Sioux (Blandamura) ha battuto il Giaguaro (Signani) ma ci sarà bisogno di una rivincita per dirimere la questione di chi sia il miglior peso medio italiano. AVVIO SIGNANI — Il derby italiano dei medi ha precedenti importanti e non è stato facile per Blandamura e Signani mantenersi all’altezza della tradizione in questi tempi così difficili per la nostra boxe. Stesso anno di nascita (il 1979) ma sicuramente più valido il curriculum di Blandamura, guardia giurata friulana trapiantata fin da bambino a Udine, che in 27 match aveva perso solo le due sfide precedenti per l’Europeo, la seconda delle quali a Milano con il francese Michel Soro ha aperto la strada al derby tricolore per la rinuncia del francese sostituito proprio da Blandamura contro il co-sfidante ufficiale Signani. Da parte sua la guardia costiera romagnola si presentava con un record meno pulito (23 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi) ma due precedenti illustri a suo favore: la vittoria da dilettante nell’unica sfida diretta con Blandamura e l’ultima battuta d’arresto inflitta da un italiano all’ex iridato Giovanni De Carolis. Il match di Colleferro si era aperto con la partenza bruciante di Matteo Signani, 15 Rosberg lascia la Formula 1 dopo il trionfo: “Realizzato il sogno di una vita” L'azzurra archivia le malinconie di Rio con l'unico successo sfuggitole finora: la vittoria nei 200 stile libero ai Mondiali in vasca corta: "È la medaglia del sacrificio. A 28 anni non mollo" Federica Pellegrini lascia il terrazzo da cui scrutava il malinconico orizzonte a Rio e risale sul podio. Sul primo gradino. Siamo ai Mondiali in vasca corta, non alle Olimpiadi, ma l'azzurra dimostra subito che non ha deciso di continuare a nuotare per capriccio o mancanza di alternative: ha deciso di insistere per riprendere in mano il proprio destino. Non si archivia una carriera stratosferica con un quarto posto. Pellegrini riparte da un oro, l'unico che le mancava nella collezione di successi dei 200 stile libero. I 25 metri non sono mai stati la sua specialità, li ha prima Presenza- 16 dicembre 2016 molto più agile e incisivo di Blandamura, fin troppo rigido nel reagire ai punzecchiamenti del rivale. Il vantaggio sostanziale di Signani si protraeva fino al quarto round quando il match improvvisamente si influocava e Blandamura ne usciva con un profondo taglio in mezzo alle sopracciglia. Un campanello d’allarme per il suo angolo che invitava il romano a forzare i tempi per portarsi in vantaggio in caso di sospensione anticipata. Tennis, Coppa Davis: Argentina-Italia al Parque Sarmiento I campioni in carica debutteranno il 3 febbraio sulla terra battuta in uno stadio da 6mila posti a Buenos Aires contro gli azzurri, eliminati a luglio da Del Potro e compagni nel trionfale 2016 Sarà il Parque Sarmiento di Buenos Aires il palcoscenico della sfida tra Argentina ed Italia nel primo turno del World Group della Coppa Davis 2017, in calendario dal 3 al 5 febbraio. Sarà allestito uno stadio da 6.000 posti e si giocherà sulla terra battuta. La scelta dei sudamericani è stata ufficializzata dall’Itf. Gli azzurri, che lo scorso luglio sono stati sconfitti da Del Potro &Co. a Pesaro, ricominceranno l’avventura in Davis proprio contro i campioni in carica. Nella storia dell’Insalatiera d’argento l’Italia vanta il successo del 1976 a Santiago del Cile ed altre sei finali. L’Argentina da parte sua, con Del Potro e Delbonis, ha vinto proprio la scorsa settimana a Zagabria contro la Croazia di Cilic e Karlovic il suo primo trofeo dopo aver perso ben quattro finali (record negativo). La Formula 1 è sotto shock: Nico Rosberg, neanche una settimana dopo aver vinto il Mondiale di F.1 nell’ultimo Gp della stagione ad Abu Dhabi ha annunciato il suo ritiro dalle corse. Il driver della Mercedes è a Vienna per la cerimonia di consegna dei premi della federazione internazionale e ha spiegato che la decisione era già maturata a Suzuka. «Dopo aver vinto il GP del Giappone, nel momento in cui ho capito che il destino era nelle mie mani, ho iniziato a sentire una pressione enorme, e ho iniziato a pensare che se fossi diventato Campione del Mondo mi sarei ritirato. Ad Abu Dhabi la domenica mattina sapevo che quella sarebbe potuta essere la mia ultima gara, quando si sono spente le luci sono iniziati i 55 giri più intensi della mia vita. La decisione finale l’ho presa il lunedì sera, dopo averci riflettuto per un giorno e i primi a cui l’ho comunicata sono stati mia moglie Vivian e Georg (Nolte, il suo manager, ndr), poi a Toto (Wolff, il team principal della Mercedes, ndr)». Gli ultimi anni passati a battagliare con l’ex grande amico e compagno di squadra Lewis Hamilton hanno come prosciugato Rosberg, che 34 anni dopo papà Keke è riuscito a chiudere il circolo iridato. Negli ultimi mesi aveva sempre affettato distacco e calma, ma dentro Nico ha vissuto tensioni fortissime. «Questa stagione, posso assicurarvelo, è stata dannatamente difficile. Ho spinto come un pazzo dopo la delusione dei due anni precedenti, che però hanno alzato le mie motivazioni ad un livello che non credevo possibile. Sin da quando ero bambino avevo un sogno ben chiaro in testa, diventare campione del mondo di F.1, e ora ce l’ho fatta. E’ stato un sforzo incredibile per tutta la mia famiglia, in primo luogo mia moglie Vivian, che ha dovuto occuparsi della nostra bambina. So di mettere in difficoltà la mia altra famiglia, quella delle corse, ma Toto è stato molto comprensivo. Ora voglio godermi questo momento e poi girare pagina nella mia vita, vedremo cosa ci sarà in serbo per me». Anche Alain Prost nel ’93, dopo il quarto titolo vinto con la McLaren, e Mike Hawthorne nel 1958 dopo aver trionfato con la Ferrari, decisero di mollare tutto, ma la decisione di Rosberg è sicuramente la più sorprendente di tutte. Ora si apre la caccia al suo sedile, il più ambito della F.1, la concorrenza è enorme (e la tentazione per campioni come Vettel e Alonso fortissima...) ma Wolff potrebbe anche sparigliare il campo promuovendo un giovane in orbita Mercedes come Pascal Wehrlein. 16 Presenza- 6 dicembre 2016 Il rilancio del mondo cattolico chi arriva in Italia. Da qui si può partire insieme, non da temi elitari», conclude. «Noi ci stiamo facendo promotori di un’istanza che parta dal basso e coinvolga i giovani in un nuovo movimento che li renda costruttori dell’Italia, come ha chiesto Papa Francesco», dice Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo. Si tratta di «far dialogare tutte le ricchezze del nostro umanesimo cristiano, che sono ancora vive e capaci di trasformare la società, come hanno fatto anche in passato». Ma che «non riescono a esprimersi in tempo di crisi». Un compito che richiede, come diceva Giovanni Paolo II, «tempi lunghi». E, incalza Martinez, «una crisi sistemica, come quella che stiamo vivendo non si risolve delegando la soluzione a qualcuno. Va trovato un respiro più ampio che parta dal territorio e che prepari i giovani a livello prepolitico, rendendoli protagonisti». Non si tratta, chiarisce subito il presidente di Rns, di fare un partito «o di definire l’agenda dei cattolici in politica. Non si può fare l’agenda se non ci sono prima gli agenti», sintetizza con un gioco di parole. Oggi si assiste a «un’evidente incapacità della classe dirigente e a una crisi di rappresentanza. Che attraversa la società e le istituzioni, giungendo anche in Parlamento». Il fatto che la gente non si senta adeguatamente rappresentata «non dipende da riforme del sistema costituzionale o della legge elettorale. «Il problema è che gli attori in molti casi si mostrano inadeguati alle sfide del nostro tempo. Lo vediamo di fronte a ciò che accade a Lampedusa e a tutte le situazioni che toccano la tenuta sui valori delle nostre democrazie e delle tradizioni occidentale di ispirazione cristiana». Sono la grandi sfide, sulle quali «c’è l’incapacità di dialogare e costruire con fiducia». Perciò «bisogna creare le condizioni per una nuova classe dirigente», conclude Martinez. Il voto referendario «oltre ad affermare che gli italiani preferiscono conservare la Costituzione così com’è, porta con sé la consapevolezza di un Paese diviso», è l’analisi affidata a un editoriale da Domenico Delle Foglie, direttore dell’agenzia Sir, che nel voto vede una conferma per l’appunto di come «l’Italia resti un Paese complesso che ha bisogno di classi dirigenti capaci di governare la complessità». Invita a distinguere tra contenuti e metodo Roberto Rossini, presidente delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli), schieratesi per il Sì. Sui primi «il mondo cattolico deve portare avanti una riflessione comune sulle priorità pubbliche che consentono ai cittadini di vivere una vita dignitosa». Tra questi, il lavoro, soprattutto per i giovani, l’inclusione sociale (le Acli si battono da anni per una legge sulla povertà) e l’inclusione scolastica ed educativa. C’è poi il metodo, che riguarda il modo di rapportarsi con la politica. «Esistono già strumenti, con i quali questo potrebbe ripartire in modo condiviso. Sul fronte del No si è invece posizionato il Movimento cristiano lavoratori. «Ora bisogna ripartire dalla rilegittimazione delle posizioni e delle opinioni di tutti, elemento essenziale e costitutivo di ogni democrazia, se si vuole un Paese che non sia frammentato e diviso e, dunque, incapace di sviluppo», l’analisi del presidente Carlo Costalli. Un compito speciale in questo senso tocca al «mondo cattolico che, pur avendo avuto posizioni diverse, deve indicare una strada in questa direzione. L’unica che può permettere a una classe politica ormai logorata di ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini i quali debbono tornare fortemente e direttamente protagonisti della scelta dei propri rappresentanti ». Per questo Costalli indica la necessità di una nuova legge elettorale. Ma non solo. Servono «riforme concerete e non una tantum». Come una riforma organica del fisco «a sostegno di famiglie e lavoro». Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato Famiglie per il No è consapevole che i temi della difesa vita e della famiglia resteranno un terreno caldo, dal punto di vista politico, socioeconomico e culturale. «Dal punto di vita strettamente laico ripartiamo dai La esclusione di Gesù dalla scuola tempo. Facevano paura pure loro? La decisione ieri faceva infuriare un po’ tutti: il sindaco e il parroco di Rozzano, l’Associazione nazionale dei presidi, politici di destra e di sinistra, gente fuori dagli schemi. Se Parma voleva provocare, c’è riuscito ma nel modo più banale. Se desiderava visibilità, di sicuro l’ha ottenuta. Se cercava un pretesto per passare per martire, adesso ha il pretesto per spacciarsi come tale. Ma se voleva qualificarsi come paladino della ‘laicità’, ha decisamente sbagliato mira. La sua è una ben misera caricatura della laicità, forse è solo un laicismo rozzo per palati grezzi. La vera laicità è sempre e soltanto inclusiva. Non si è laici, né si accoglie chi appartiene a culture e fedi diverse, annullando la propria identità culturale e religiosa. Neppure la si brandisce come un corpo contundente. Ma nasconderla significa, banalmente, dire e fare il falso, ossia spacciarsi per ciò che non si è. Se non hai un’identità, come puoi confrontarti e dialogare con chi ne ha una diversa dalla tua? Ma ricostruiamo i fatti, anzi facciamoli ricostruire proprio a Parma. La festa di Natale delle elementari, dice, «non era prevista», d’accordo. Due mamme sono andate da lui per chiedere di approfittare dell’intervallo per insegnare ai bambini alcuni «canti religiosi». Ma a Rozzano due bambini su dieci sono stranieri e bisogna «rispettare la sensibilità di chi appartiene ad altri credo religiosi». Ma soprattutto, teniamoci FINALI forte, dopo i tragici fatti di Parigi, cantare Tu scendi dalle stelle e Adeste fideles sarebbe stata una «provocazione pericolosa» (testuale). Parma ha sentito i genitori musulmani? No. Ha sentito i genitori tutti? No. Ha agito per conto suo, secondo un concetto ideologico e asfittico di laicità, che esclude e non include. Certo che di lavoro ne avrà parecchio, volendo estirpare ogni «pericolosa provocazione» dal programma di studio: storia, letteratura, arte, musica sono infarciti di rimandi religiosi. Il compito è gravoso: annullare, rendendola inodore e insapore, la nostra cultura, in modo che sia masticabile, secondo lui, da tutti e nessuno si senta offeso. Che così facendo faccia torto ai bambini, tutti, e alla cultura che la scuola deve trasmettere non sembra rendersene conto. Tutti, perché i genitori musulmani interpellati per le strade di Rozzano cascano dalle nuvole: offesi noi? Ma che dite... E comunque avete capito bene. Il primo nemico della convivenza pacifica tra persone e popoli sartebbero il Natale, il Bambinello, gli angeli e i pastori. Accade a Rozzano, Italia. Ma adesso chi lo spiega, ai bambini che vanno in giro a cantare la ‘chiara stella’, che sono dei pericolosi provocatori? Gentiloni incaricato di formare un nuovo governo Il ministro degli Esteri uscente pronuncia poche parole. Si muoverà, fa sapere, nell’ambito della maggioranza attuale, “non per scelta ma per senso della responsabilità”, essendosi le opposizioni dichiarate “indisponibili” a sostenere un nuovo governo”. Definisce l’incarico “un alto onore” da svolgere con “dignità e responsabilità”, ricorda che dovrà “accompagnare e se possibile facilitare” il percorso delle forze politiche per rifare la legge elettorale; dedica un omaggio al segretario-ex premier Renzi che si è dimesso come aveva promesso, mostrando “una coerenza che merita il rispetto di tutti”. Poi se ne va, atteso dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini. Non risponde a chi gli chiede cosa significhi “il più presto possibile”, se già stasera o domani: ma l’ipotesi più accreditata è che torni al Quirinale domani con la lista dei ministri, per svolgere giuramento martedì. Per lui, oggi, si prospetta un giorno di lavoro alla squadra. Ma prima ancora che questo nuovo governo veda la luce, già le opposizioni sparano contro di lui e l’esecutivo nascente. Furibondo Salvini (“domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il Pd, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto premier non eletto da nessuno, la fotocopia sfigata e inutile di Renzi. Questi ci prendono per il c..o!”); critico Raffaele Fitto (“un governo Renzi senza Renzi è uno schiaffo agli elettori del 4 dicembre”) . Dal M5S interviene Alessandro Di Battista, che definisce Gentiloni un “avatar di Renzi”, e “l’ennesimo politicante di professione interessato a far perdere ai cittadini la loro sovranità”. Per questo “saremo, come sempre, pura partecipazione e nonviolenza, ma reagiremo, il popolo italiano non può essere ancora calpestato!”. Poco fa, ha parlato anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: “Gentiloni è il prestanome di Renzi che gli tiene la sedia calda”. Nessuna collaborazione col governo ma “mobilitazione”, ha fatto sapere. Una promessa anche di Salvini, che ha già chiamato alla manifestazione di piazza il 17 e 18 dicembre. In piazza il 22 gennaio anche Fratelli d’Italia. La scelta del presidente Mattarella è arrivata stamane dopo le consultazioni iniziate giovedì pomeriggio e terminate ieri, chiuse dalla delegazione del Pd che ha scelto di non fornire una rosa di nomi. Alla fine l’incarico è andato al titolare in uscita della Farnesina. Davanti al suo governo, prima di tutto, si staglia la necessità di “accompagnare e se possibile facilitare”, come detto da lui, il percorso dei partiti per “armonizzare” i sistemi elettorali di Camera e Senato. Ma ci sono anche una serie di appuntamenti importanti sul piano internazionale: dall’imminente Consiglio europeo all’anniversario del Trattato di Roma il 17 marzo prossimo. Fino al G7 organizzato dall’Italia a Taormina a fine maggio. È il vino sardo il più antico del mondo Nell’eterna contesa tra Italia e Francia, sul vino vince la Sardegna. Non per il giro d’affari ma per una questione storica. I primi produttori di rosso del Mediterraneo sono stati proprio i sardi: i nuragici dell’Età del Ferro, quelli che hanno vissuto nei misteriosi villaggi dell’isola tra il 900 e il 750 avanti Cristo. Tutto documentato, provato scientificamente dall’Università di Cagliari. Il primo indizio è venuto fuori nel 1993 dopo il ritrovamento di un antichissimo torchio in pietra in un paese non lontano da Cagliari, ma per scoprire che quel reperto proviene dalla cantina più antica del Mediterraneo c’è voluto un lunghissimo studio. Nella pietra, infatti, gli esperti del Dipartimento di Chimica hanno trovato le tracce dell’acido tartarico presente nell’uva e così si è capito che quel torchio serviva proprio per produrre il vino. Le campagne del Campidano erano ricche di vite selvatica e gli Shardana bevevano rosso, una specie di Cannonau di quasi tremila anni fa. Noci e nocciole, un toccasana contro cancro e malattie cardiache Mangiare almeno 20 grammi al giorno di arachidi e frutta secca a guscio, come noci e nocciole, pistacchi e anacardi, mandorle e pinoli, riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, cancro e altre malattie. A dirlo è un’analisi della letteratura sull’argomento condotta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, dalla quale emerge che consumare una manciata di questa frutta oleosi permette di ridurre del 30% il rischio di malattia coronarica, del 15% il rischio di cancro e del 22% il rischio di morte prematura. Inoltre, un’associazione sembra esistere anche tra il consumo di queste noci e la morte per malattie respiratorie e per diabete, con un abbassamento del rischio rispettivamente della metà e del 40%. Il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha passato in rassegna 29 studi per un totale di 819mila partecipanti, tra cui 12mila casi di coronaropatie, 9mila di ictus, 18mila di cancro e malattie cardiovascolari e oltre 85 mila decessi. Lo studio ha incluso tutti i tipi di frutta a guscio, come le nocciole e le noci, e anche le arachidi che, sebbene accomunati alla frutta secca, sono in realtà dei legumi. Il meccanismo alla base degli effetti osservati sulla salute dell’organismo risiederebbe nel «valore nutrizionale di questi alimenti, ricchi in fibre, magnesio e grassi polinsaturi, capaci di abbassare il rischio cardiovascolare e ridurre i livelli di colesterolo. Certa frutta a guscio, in particolare noci e noci pecan, è anche ricca di antiossidanti, che possono combattere lo stress ossidativo e, eventualmente, di ridurre il rischio di cancro» ha spiegato il primo autore dello studio Dagfinn Aune della School of Public Health dell’Imperial College e della facoltà di Medicina della Norwegian University of Science and Technology. «Anche se le noci sono molto ricche di grassi, sono anche ricche di fibre e proteine, e vi sono delle evidenze che suggeriscono che possono effettivamente ridurre il rischio di obesità nel corso del tempo». Molti studi sono stati condotti sugli effetti dell’alimentazione sui big killer, come le malattie cardiache, l’ictus e il cancro, ma ora iniziano ad emergere anche delle evidenze in relazione ad altre malattie, sottolineando l’importanza dei risultati ottenuti nonostante *BUSQUEDA ACTAS EN ITALIA *ASESORIAS JURIDICAS consultasitalia@ gmail.com Cel: 92337878 Corinto 085 Lomas de Lo Aguirre Pudahuel Santiago