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LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE
E-learning e formazione on-line
PORTALECONSULENTI
9 dicembre 2016
Autore: illota
LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE
E-learning e formazione on-line
LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE
All’interno di un percorso formativo può essere
attribuita una particolare rilevanza alle attività di
valutazione. Esse non sono sempre necessarie
all’interno di un percorso didattico, ma possono
comunque risultare utili per consentire al discente di
verificare i risultati del percorso formativo. In molti
casi, però, le attività di verifica e valutazione sono
formalmente necessarie e risultano di importanza
significativa sia per il formatore che per il progettista.
Infatti, i sistemi di valutazione, oltre a essere finalizzati ai riconoscimenti formali (esami verifiche finali,
ecc.) o essere utilizzate come strumento di carattere formativo (auto-valutazioni, esercizi didattici con
logiche induttive, ecc.) consentono di verificare l’efficacia del piano formativo e quindi la
corrispondenza tra obiettivi prefissati ed obiettivi raggiunti. Esistono differenti tipologie di attività di
valutazione: dai test a risposta chiusa, temporizzati e svolti individualmente, agli elaborati di gruppo,
svolti nell’arco di un periodo di tempo prolungato, alla partecipazione dei discenti alle attività sincrone e
alle discussioni formative veicolate su differenti canali e riguardanti i temi del corso. Mentre nel primo
caso la valutazione viene svolta individualmente attraverso sistemi informatici, nel secondo caso il tutor è
chiamato a valutare la partecipazione effettiva di tutti i discenti e il loro grado di interesse e contributo
alle attività svolte.
In base alle esigenze e alle specificità del corso è utile stabilire:
• le tipologie di attività (attività auto-valutative, valutazioni formali, ecc.);
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• la calendarizzazione all’interno del percorso didattico (ex ante ovvero all’inizio, a livello intermedio e/o a
livello finale);
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• la modalità di valutazione (valutazione delle partecipazione, delle attività, ecc.);
• i riconoscimenti formali e istituzionali, ovvero i titoli assegnati che una valutazione positiva comporta.
I sistemi di valutazione così progettati richiedono il tracciamento delle operazioni svolte dai discenti e
la memorizzazione dei risultati conseguiti dopo lo svolgimento delle attività. Gli strumenti utilizzati per
l’erogazione devono quindi permettere differenti modalità di tracciamento e personalizzazione, a
seconda delle necessità del corso. Infine, è estremamente importante progettare la comunicazione ai
discenti delle modalità di valutazione e delle informazioni ad esse correlate.
Distribuzione dei momenti di verifica dell’apprendimento Nell’ambito di un intervento formativo misto
(blended) oppure totalmente online, i percorsi di verifica dell’apprendimento possono essere collocati:
a) Preliminarmente, all’avvio del piano formativo Le prove di valutazione iniziali consistono solitamente
in test a risposta chiusa e colloqui individuali allo scopo di identificare le competenze in entrata
relativamente agli argomenti che verranno sviluppati all’interno del corso. In tal caso, i risultati
dell’attività possono essere utilizzati per costruire in maniera dinamica piani di apprendimento
personalizzati sulle necessità del singolo o del gruppo. I momenti di valutazione iniziali hanno anche
valore di auto-valutazione per il discente e possono essere utilizzati per esplorare dimensioni
propriamente non verificabili, quali la motivazione.
b) All’interno del piano formativo La valutazione svolta durante il percorso formativo può fornire al
discente e al tutor un feedback correttivo sull’andamento del processo. In un’ottica più generale, tali
attività oltre ad avere una finalità di verifica, rivestono un valore didattico autonomo e possono essere
utilizzati in un’attenta progettazione per consentire l’auto-valutazione da parte del discente e consolidare
l’apprendimento. Inoltre, se progettate come attività collaborative o esercitazioni permettono di
arricchire, stimolare e rinforzare l’apprendimento.
c) Al termine del piano formativo L’attività di verifica finale ha lo scopo di misurare il raggiungimento
degli obiettivi di apprendimento definiti alla base del percorso didattico, ma può fornire anche
indicazioni per modificare e migliorare l’intervento. Le verifiche al termine di ogni modulo
rappresentano, inoltre, un criterio per l’avanzamento nelle tappe di un percorso formativo vincolato. Le
attività di valutazione possono avere un valore autonomo ed essere utilizzate indipendentemente dai
percorsi di apprendimento, per sole finalità di verifica. È questo il caso dei sistemi di valutazione
predisposti per certificare in maniera formale le competenze possedute da un individuo in un
determinato momento.
LE ATTIVITÀ PRELIMINARI: L’ADDESTRAMENTO TECNOLOGICO
Poiché ogni sistema di e-learning ha caratteristiche e funzionalità peculiari, è utile inserire un
addestramento preliminare all’utilizzo degli strumenti informatici rivolto a tutti gli attori
dell’interazione: tutor, docenti e corsisti. Tale attività può essere di estrema rilevanza ai fini didattici in
quanto è finalizzata all’utilizzo delle piattaforme e degli strumenti integrativi a supporto delle attività
didattiche sia dal punto di vista tecnico che da quello comunicativo. Per progettare attività di
addestramento tecnologico è necessario stabilire:
• quali attività svolge ciascuno degli utenti (in molti casi tutor e docenti devono essere formati anche
sull’utilizzo di strumenti di amministrazione e gestione, mentre per i corsisti l’addestramento può essere
limitato agli strumenti di comunicazione e fruizione dei materiali e delle informazioni);
• quanti utenti vanno formati (tutor e docenti sono spesso un gruppo numerico limitato e localizzato in
un’area territoriale limitata, mentre i corsisti potrebbero essere numerosi e sparsi sul territorio
nazionale);
• quali caratteristiche hanno le tecnologie da illustrare (complessità, aggiornamento, ecc.).
L’addestramento tecnologico va progettato prendendo in considerazione le caratteristiche delle
tecnologie da illustrare (dalla complessità alle prospettive di continuo aggiornamento che rendono costosa la
creazione di presentazioni interattive da aggiornare continuamente), le metodologie didattiche e le
caratteristiche dei contenuti presenti all’interno del corso. Se l’addestramento si rivolge a docenti e
tutor, si potrebbe, per esempio, pensare a incontri e a simulazioni interattive, oppure a video che
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• come, da chi, in che contesto l’addestramento viene svolto;
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mostrino le funzionalità principali degli strumenti e la modalità di utilizzo degli stessi. Tale attività può
essere pensata in aula o a distanza, prima dell’erogazione o all’inizio della stessa.
I CONTENUTI
Progettare e realizzare contenuti all’interno di un percorso di apprendimento svolto in modalità elearning è un’attività di primaria importanza poiché riguarda una delle voci generalmente più rilevanti sia
dal punto di vista dei costi che da quello della qualità complessiva dell’intervento. Lo sviluppo di
contenuti è legato alla necessità di fornire ai discenti due principali tipologie di materiali:
• informazioni strutturate e selezionate in base agli obiettivi didattici (lezioni);
• supporti per la comprensione, l’approfondimento o il consolidamento (glossari, articoli, esercizi,
ecc.). I contenuti possono essere classificati a seconda del loro grado di strutturazione e del “momento in
cui vengono prodotti”. In questo senso si possono individuare tre tipologie di contenuto:
• Contenuti “predefiniti”, ovvero strutturati e “chiusi” prima dell’inizio del corso: lezioni, casi di studio
applicativi, approfondimenti, simulazioni, esercizi oppure materiali di supporto quali glossari, manuali,
linkografie, bibliografie, ecc. Tali materiali possono essere realizzati con formati multimediali differenti
a seconda del contesto specifico. Ad esempio, le lezioni possono essere costituite da testi, da video, da
mappe commentate, da interazioni, ecc.
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• Contenuti “live”: essi, al contrario dei contenuti “predefiniti”, si costruiscono durante il corso. Si tratta
in generale di nuovi contenuti offerti ai discenti lungo il percorso, che arricchiscono o completano lo
stesso in base alle esigenze emerse durante l’attività formativa. Esempi di questa tipologia sono i
seminari e le web conference erogate in modalità live” (in diretta) e archiviate sotto forma di
registrazione. L’archivio delle registrazioni costituisce un bacino di contenuti da fruire come contenuti
statici, da navigare e ascoltare in qualsiasi momento. Appartengono alla stessa categoria altre tipologie di
contenuti come gli audio di un podcast o i post di blog e forum nei quali il docente introduce riflessioni
che completano il percorso di apprendimento.
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• Contenuti “aperti”: essi si presentano in forma di spunti da elaborare, frame da integrare, semilavorati
che vengono offerti ai discenti come tracce sulle quali sviluppare attività di approfondimento e di
integrazione. Quest’ultima tipologia, inizialmente trascurata dal mondo dell’e-learning, sta acquistando
sempre più importanza grazie a tutti gli strumenti disponibili in rete che permettono lo sviluppo
collaborativo di contenuti (wiky, blog, ecc.). Infine è interessante riflettere sull’utilità e l’opportunità di
introdurre contenuti all’interno di un percorso didattico.
L’affermazione può apparire provocatoria, ma non è a priori indispensabile che un percorso di e-learning
contenga contenuti strutturati: è possibile, infatti, progettare un corso basato esclusivamente su attività
che prevedono la collaborazione tra i discenti e l’interazione con tutor di processo e docenti, senza
inserire contenuti a supporto. Se l’obiettivo, ad esempio, è quello che i discenti apprendano modalità
efficienti di lavoro di gruppo, è possibile proporre un corso costituito esclusivamente di attività, i cui
risultati sono poi commentati dal docente che porterà gli studenti ad estrarre e razionalizzare i modelli di
comportamento più efficaci.