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COMUNICATO N. 5

A Più libri più liberi il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio analizza il voto degli italiani al Referendum

Roma, 8 dicembre 2016.

di una risposta anche Tra poche ore inizieranno le consultazioni tra le più alte cariche dello Stato, per dare una direzione alla crisi di Governo che si è aperta in Italia dopo il voto referendario sulla Costituzione. Che succederà? Alla domanda ha cercato

Più libri più liberi

affidando il microfono a un’autorevole giornalista e analista della stanza dei bottoni,

Marco Travaglio

. “

lo strumento che da ordinamento democratico al nostro paese Questa Controriforma costituzionale è stata nettamente bocciata dagli elettori, che hanno scelto di difendere

”. Per il Direttore del Fatto Quotidiano, la proposta dell’ex Premier

Matteo Renzi

avrebbe potuto aver seguito “

se il testo di modifica fosse stato scritto in un italiano accessibile a tutti, se avesse portato a passi avanti nella partecipazione alla cosa pubblica, se avesse aggiornato solo qualche articolo del documento. Ma invece è stato scritto in un linguaggio incomprensibile, ha proposto un passo indietro, la rinuncia al voto elettivo del Senato, ha sottoposto la modifica di un terzo della Carta originaria

”. Il commento di Travaglio trae altri spunti dal voto: “

Nella sua sconfitta Renzi ha avuto dei meriti indubbi. È riuscito a portare alle urne il 70% degli italiani, percentuale ragguardevole se si considera l’oggetto non tangibile del voto. Grazie al referendum

– aggiunge –

il popolo ha ripreso coscienza del valore della Costituzione, l’ha difesa e l’ha messa davanti rispetto ai partiti. Gli italiani vogliono continuare a eleggere con il voto i rappresentanti di entrambe le camere, spero che non si debba più tornare a fermare la macchina dello Stato per una riforma costituzionale, sono altre le riforme di cui abbiamo bisogno

”. Nell’incontro a Palazzo dei Congressi Travaglio ha fatto cenno al libro “Perché NO”, edito dalla neonata Casa editrice del Fatto, Paper First, e scritto insieme alla collega

Silvia Truzzi

. “

L’idea di scrivere un instant book è nata perché abbiamo colto l’esigenza di spiegare in un italiano semplice i dettagli del Referendum. E’ stato un successo, abbiamo constatato con sorpresa che alcuni termini della narrazione sono usciti dal libro e divenuti di uso comune tra le persone e i politici

”.

Il libro rappresenta il primo lancio di Paper First, scommessa editoriale della squadra del Fatto, presente in Fiera con Marco Lillo e con Peter Gomez. Intervenuto al Caffè Letterario dedicato al Giornalismo d’inchiesta nell’era dei social, Gomez ha tracciato uno sguardo positivo sull’evoluzione nel modo in cui si cerca oggi di fare uno scoop:

“I social network hanno moltiplicato le fonti da cui può arrivare una segnalazione, questa

è una ricchezza. L’informazione non ha copyright, può arrivare da chiunque e in qualsiasi momento. È la credibilità di chi la propone e di chi la difende che fa la differenza e dovere di noi giornalisti è anche quello di raggiungere il pubblico più numeroso possibile”.

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