versione in pdf

Download Report

Transcript versione in pdf

04 dicembre 2016 delle ore 14:11
Miami Art Week/10. L'erotismo dei ricchi, ovvero
"Desire" secondo Larry Gagosian e Jeffrey
Deitch, al Design District
Le modelle nude cercate da Jeffrey Deitch via
Instagram, che gli sono costate il profilo
bannato, servivano a corollario di questa mostra
che è un bel minestrone: stanno distese su
quattro divani, parte dell'arredamento. Siamo al
Moore Building, nel pieno Design District di
Miami, e qui - fino a stasera - è in scena
"Desire", ovvero un tributo all'erotismo
nell'arte, con la curatela di Diana WidmaierPicasso (ovvero la nipote del grandissimo
artista, che marca così l'ultimo colpo del volume
Picasso: Art can olny be erotic), attraverso una
serie di opere raccolte tra i cavalli di battaglia
dei galleristi Deitch, appunto, Larry Gagosian,
e altri prestiti. La timeline coperta? Cent'anni
circa: si va da Man Ray a Jeff Koons, da Vanessa
Beecroft a Cecily Brown, da Richard Prince a
Jenny Saville, da Hans Bellmer a Marilyn
Minter, ma la lista è lunghissima e in effetti i
piani dedicati all'esposizione sono quattro, per
una mostra di soli 5 giorni. Che dire? A parte
l'assurdità di non poter scattare fotografie (i
guardiasala che in realtà sono bodyguard non
si contano certo sulle dita di una mano, e
provvedono immediatamente a dissuadere chi
prova a portare lo smartphone ad altezza occhi),
alcuni pezzi vanno ben oltre l'iconico: è il caso
dell'accoppiamento tra Koons e Cicciolina che
sta in bella mostra al centro dell'esposizione e
vi accoglie (in home page), o la sedia, tavolo,
appendiabiti realizzati con i manichini di donne
di Allen Jones, o ancora il sesso omosessuale e
decisamente poco romantico dei machi di Tom
of Finland. Poi ci sono le chicche: le polaroid
di Carlo Mollino e quelle di Balthus e alcune
immagini di Francesca Woodman in cui non
ritrae solo se stessa, per esempio, in mezzo a
una valanga di pezzi infinitamente noti e
consunti: Keith Haring e John DeAndrea, Araki
e un Warhol davvero poco utile. Il risultato?
Quella che poteva essere un'esposizione
dirompente - magari con pochi pezzi, ma più
"cattivi" - si trasforma in una mansueta
passeggiata, com'è d'uso in quest'area della città
della Florida. Dove il desiderio non pare essere
della carne nonostante l'ostentazione, direbbe
qualche desueto filosofo francese.
In home page: Jeff Koons, Dirty – Jeff On Top,
1991 Sopra: Ed Ruscha, Desire, 2013, acrilico
su tela, 127 × 203.2 cm, © Ed Ruscha
pagina 1