Vai alla Presentazione dell`iniziativa - Boselli

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#iMiei10Libri
a.s.2016/17
#iMiei10Libri
Generazione 2000. I contemporanei in classe
Due le sezioni del concorso previste dal bando. Generazione 2000. I contemporanei in classe è quella
riservata agli alunni delle scuole secondarie di I e II grado che potranno indicare i 10 titoli di autori italiani
pubblicati dal 2000 ad oggi.
Ciascuna classe di ciascuna scuola statale esprime - dopo discussione aperta al contributo di idee e
proposte da parte degli studenti della classe - la propria preferenza relativamente a 10 libri.
Il voto consiste nell’indicazione, in ordine decrescente di preferenza, dei titoli e degli autori di 10 libri di autori
italiani (narrativa, saggistica, divulgazione) appartenenti alla produzione editoriale più recente (pubblicati
dall’anno 2000 ad oggi), che gli studenti vorrebbero avere in dotazione nella propria biblioteca scolastica.
I dieci libri che all’esito della procedura risulteranno essere stati i più votati andranno ad incrementare la
dotazione delle biblioteche scolastiche di tutte le istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado
statali.
Che cosa possono fare
gli insegnanti?
-
proporre libri e autori da votare (italiani, editi
dopo il 2000)
I DOCENTI DI LETTERE
che vorranno aderire al progetto, condurranno in classe le attività che
porteranno alla votazione dei 10 libri.
Si può votare sino al 1 Dicembre 2016
La nostra scuola è già iscritta all’iniziativa: per votare occorre utilizzare il
codice di accesso assegnato al nostro istituto, che verrà distribuito ai docenti
di Lettere che vorranno aderire.
Che cosa possono fare gli studenti?
●
●
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proporre libri e autori da votare
preparare una presentazione su un
libro letto da proporre alle classi per la
votazione
diventare testimonial di un libro o di un
autore
votare insieme ai propri compagni i
dieci libri da proporre tra quelli
presentati
14 proposte di vario genere adatte ai lettori del biennio
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
A.Ferrara, Ero cattivo
G. Catozzella, Non dirmi che hai
paura
N. Ammaniti, Io e te
M. Tarditi, La venturina
G. Mazzariol, Mio fratello rincorre
i dinosauri
S. Gandolfi, Io dentro gli spari
G. Carcasi, Ma le stelle quante
sono
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
A.D’Avenia, Bianca come il latte
rossa come il sangue
M. De Giovanni, Il metodo del
coccodrillo
F. Gatti, Viki che voleva andare a
scuola
R. Centazzo, Squadra speciale
minestrina in brodo
D. Luciani, Io non brucio
L. Garlando, Per questo mi
chiamo Giovanni
M. Biagini, Tempo determinato
Antonio Ferrara,
Ero cattivo
Angelo, ragazzino cinico e violento appena
uscito da una brutta storia, deve trascorrere un
periodo di recupero. Padre Costantino,
responsabile della comunità, ha fiducia in tutti i
ragazzi, ma per crescere si deve avere un
obiettivo. Angelo dovrà imparare che tutti
abbiamo in mano il nostro destino, ma che
questo comporta grandi responsabilità. Lui e il
suo piccolo gruppo affronteranno la violenza, ma
anche la poesia della vita. Dovranno superare il
terrore di sentirsi soli. Ma per una volta fra gli
adulti c'è qualcuno pronto ad ascoltare.
Giuseppe Catozzella, Non dirmi che hai paura
Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi
sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre
intorno la Somalia è sempre più preda dell'irrigidimento politico e religioso, mentre le armi
parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte
nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le
donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi
accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a
qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne
musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L'appuntamento è con le
Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più
potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita
lacerante, mentre il "fratello di tutta una vita" le cambia l'esistenza per sempre. Rimanere lì,
https://www.youtube all'improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno
.com/watch?v=t6hW di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l'odissea dei
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migranti dall'Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in
Italia.
Niccolò Ammaniti, Io e te
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua
settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po’
nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solitario di felicità: niente
conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e
finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta
e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di
tonno e romanzi horror.
Sarà Olivia, che piomba all’improvviso nel bunker con la sua ruvida e
cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d’ombra, a fargli
gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco
caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione
Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio
dell’adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia
una figura femminile di fugace e struggente bellezza.
Maria Tarditi, La venturina
Un libro forte. Nelle Langhe, a cavallo della seconda guerra mondiale, la
vita di una "venturina" diventa specchio del mondo contadino sullo sfondo
della storia italiana. Tra nascite e morti, matrimoni nascosti e violente lotte
familiari, l'esistenza dura e straordinaria di un'adolescente speciale di fronte
alla realtà del presente e nell'illusione di un futuro, che per un istante
sembra davvero felice.
Incipit
“Venturina! Figlia d’una troia! Ba-star-da! Ba-star-da!”. Mi turbinano intorno come
calabroni impazziti. In sette! Mi strappano la cartella dalle mani. La buttano giù
dalla ripa, tra le erbacce marce. Turu mi agguanta per le spalle e mi scaraventa
contro Fredo che mi rilancia a Gigi. Mi palleggiano a spintona, mi picchiano,
gridano tutti insieme.
Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui
giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo
fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire
"supereroe". Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco
capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri
la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in
vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea
iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni
per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è
il tuo migliore amico. Con "Mio fratello rincorre i dinosauri" Giacomo Mazzariol
ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare
nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
https://www.youtube.com/watch?v=-bFv4UlnmdI
https://www.youtube.com/watch?v=xCtg6JrqrJg
Silvana Gandolfi, Io dentro gli spari
Santino vive in un piccolo paese in provincia di Palermo.
Il padre lo porta spesso con sé quando incontra certi
amici, dice che la sua presenza può fargli comodo, ma
non lo lascia mai scendere dalla macchina mentre sta
fuori a parlare con loro. Suo papà ha dei segreti. Lucio
vive nella periferia di Livorno con la madre e la sorellina.
È lui l’uomo di casa, anche se ha solo undici anni. La
piccola Ilaria non ha mai conosciuto il padre, che lavora
in Venezuela. Ma perché non scrive e non telefona mai?
Lucio conosce il motivo, è il suo segreto. Ci sono tante
cose che Santino non capisce, mentre Lucio ne capisce
fin troppe per la sua età. Qual è il punto d’incontro tra
queste due vite, così diverse da quelle di tutti gli altri
ragazzi? Ispirato a una storia vera, un grande romanzo
che affronta uno dei problemi più grandi del nostro
Paese, e che racconta di vittime innocenti, colpevoli solo
di essere nate dalla parte sbagliata. Ma questo non è un
romanzo d’inchiesta o una biografia: è una storia vissuta
ad altezza di bambino, che solo un’autrice come Silvana
Gandolfi poteva raccontare.
Giulia Carcasi, Ma le stelle quante sono
C'è una generazione fatta di sms, gavettoni, crèpes alla nutella,
professori frustrati; c'è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la
vita, gli adulti, l'ingiustizia. Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e, a
volte, stesso banco. Lui è meravigliosamente imbranato, senza
modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non
omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Il loro
cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice
casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante. Carlo si lascia
sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo.
Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che
capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si
mettono di mezzo... "Ma le stelle quante sono" è un romanzo senza
peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al
bersaglio. Una partita di ping-pong sentimentale. Con una bella
ventata di romanticismo. Un libro a due facce. A due sessi. A due
voci. Per un amore solo.
Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte rossa
come il sangue
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le
scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a
scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua
definitivamente”. Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si
prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane
insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona
gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la
forza di un leone, ma c’è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è
l’assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il
rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei
capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei
ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze
vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando
scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco
che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e
rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di
credere in qualcosa di più grande.
De Giovanni Maurizio,
Il metodo del coccodrillo
Un killer freddo e metodico sta seminando il
panico in città. Lo chiamano il Coccodrillo. Come
il rettile sa aspettare la preda e colpirla al
momento giusto, e dopo aver ucciso piange, o
almeno cosí sembra. Delle indagini finirà con
l'occuparsi, quasi per caso e con disappunto dei
superiori, un ispettore siciliano trasferito da
Agrigento per punizione. Un pentito lo ha
accusato di collaborare con la mafia e lui ha
perso ogni cosa: il lavoro, la moglie, la figlia. Il
suo nome è Giuseppe Lojacono e sorprenderà
tutti, tranne il giovane magistrato Laura Piras,
donna brusca e appassionata che crede in lui da
subito. I due avranno modo di incontrarsi di
nuovo: a Pizzofalcone.
Fabrizio Gatti, Viki che voleva andare a scuola
Questa è la storia vera di Viki, un bambino
arrivato in Italia dall'Albania. Una sera
d'inverno un cronista, perlustrando la
periferia di Milano, ha visto un bambino fare
ritorno da solo in una baraccopoli popolata
da clandestini. Viki e la sua famiglia
vengono dall'Albania e stanno cercando di
inventarsi una nuova vita in Italia. Viki ha
una marcia in più: è bravo a scuola e vuole
imparare.
Roberto Centazzo, Squadra speciale minestrina in brodo
«Ma chi l'ha detto che con la pensione finisca la voglia di cambiare il mondo? E chi l'ha detto che con la pensione non si rida più?»
Maurizio de Giovanni
Sono tre, sono poliziotti, o meglio, lo sono stati; adesso sono in pensione. Ma hanno ancora un bel po' di conti in sospeso
con delinquenti e farabutti sfuggiti alle maglie della Giustizia. I loro nomi in codice sono: Maalox, Kukident e Semolino, e
la loro è la «Squadra speciale Minestrina in brodoFerruccio
Pammattone, ex sostituto commissario e vice dirigente
alla Squadra mobile, Eugenio Mignogna, ex sovrintendente alla Scientifica, Luc (e non Luca per un errore
dell'impiegato all'anagrafe) Santoro, ex assistente capo all'Immigrazione, hanno molte cose in comune: sono
amici da una vita, si sono arruolati insieme nel lontano 1975 e sono stati appena congedati per raggiunti limiti
d'età. Ma alla pensione non possono e non vogliono abituarsi. Si annoiano. Così, mentre chiacchierano sul
lungomare di Genova, pensano che potrebbero rimettersi subito in azione, per dedicarsi finalmente a tutti
quei casi che, per un motivo o per l’altro, non hanno mai potuto affrontare quando erano in servizio. Adesso,
finalmente, non devono rendere conto a nessuno, soltanto alla loro coscienza che li spinge a indagare, al loro
stomaco che s’infiamma alla vista di un würstel e alla loro prostata che reclama una sosta. Ferruccio
Pammattone, nome in codice Semolino (se mangia pesante si riempie di macchie rosse ed è costretto a una
dieta durissima), Eugenio Mignogna, nome in codice Kukident (per festeggiare la pensione si è regalato una
smagliante dentiera) e Luc Santoro, nome in codice Maalox (soffre di atroci bruciori di stomaco) diventano la
«Squadra speciale Minestrina in brodo». Non intendono certo fare i giustizieri della notte, beninteso.
Riferiranno i risultati ai loro ex colleghi, che, grazie alla «Squadra speciale», potranno mettere un punto ad
alcuni casi altrimenti destinati a restare sepolti in un armadio.
Domenica Luciani, Io non brucio
Piro Salvo non è un sedicenne qualsiasi: la sua infanzia,
iniziata in una cittadina tedesca, è stata segnata da eventi
misteriosi e inquietanti. A cominciare dal suo strano rapporto
col fuoco, che rappresenta la sua estasi e la sua via di
scampo a ogni persecuzione. E' ciò che confida adesso al
suo blog segreto, assieme ad altre inconfessabili cose.
Perché la sua vita di liceale brillante, dal cervello acuto e il
fisico avvenente, è quantomai spregiudicata e dissoluta.
Finché un giorno una morte improvvisa non farà risorgere i
fantasmi dell'infanzia e l'enigmatico Messaggero di un sogno
lontano tornerà inaspettatamente a cambiarlo per sempre.
Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo
compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da
trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i
nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni.
Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre
e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni
Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s'intreccia al
presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni
scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è
anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni
di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza
aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare
delle scelte e subirne le conseguenze. Con la prefazione
di Maria Falcone e un'intervista all'autore
Maurizio Biagini, Tempo determinato
L'impiegato di un'agenzia di lavoro interinale ossessionato da cellulari,
fax e lavoratori da affittare; una manager nel giorno del suo trionfo tra
euforia e voglia di mollare tutto per un collega; un insegnante per caso
nel manicomio della scuola di oggi; l'insolita protesta di un gruppo di
operai ostaggio di bassi giochi aziendali; il solito colloquio di lavoro
con la solita sfilza di domande cretine: dieci racconti di precariato
professionale, affettivo ed esistenziale, ritratto di una generazione in
attesa di un contratto senza scadenza o almeno dell'ennesima
proroga. ., .loro erano l'affare del secolo: una generazione usa e getta
che lavora con orari e contratti assurdi per fare prodotti cretini
destinati a loro stessi: una marea di giocattoli per adulti, fatta di
suonerie di cellulari, tv spazzatura, musica di gomma, macchine
giovani per schiantarsi giovani al sabato sera, accessori e vestiti
atroci. Siamo diventati come quello che consumiamo tanto in fretta...
E tu che cosa proponi?
Che cosa voti?
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