Monastero di Bose - Ipocriti, stolti e ciechi!

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Ipocriti, stolti e ciechi!
5 dicembre 2016
Mt 23,13-24
In quel tempo Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: « 13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che
vogliono entrare. [ 14] 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo
prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. 16 Guai a voi, guide
cieche, che dite: «Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l'oro del tempio, resta
obbligato». 17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18 E dite ancora: «Se
uno giura per l'altare, non conta nulla; se invece uno giura per l'offerta che vi sta sopra, resta obbligato». 19
Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20 Ebbene, chi giura per l'altare,
giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo
abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. 23 Guai a voi, scribi e farisei
ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull'anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della
Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. 24
Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
“Voi che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!”.
Poteva Gesù trovare un’espressione più efficace di questa per smascherare l’ipocrisia di scribi e farisei, gli ‘uomini
religiosi’ del suo tempo?
Ipocriti, stolti e ciechi! L’immagine tanto ovattata quanto irrealistica che a volte ci siamo costruiti di un Gesù sempre dolce
e mite con tutti, si frantuma di fronte a parole di tale durezza! Sì Gesù era un uomo che quando era necessario alzava
anche la voce, si irritava, diventava sferzante.
E se c’era un atteggiamento contro il quale Gesù diventava impietoso questo era l’ipocrisia, quella doppiezza
tipica di chi si trova costretto a recitare una parte solo per il ruolo che riveste. Essa spesso si annida proprio
attorno alla religione e ‘gli uomini religiosi’ ne sono facile preda. Essi finiscono così per ridurre la fede a superstiziose
osservanze esteriori, incaponendosi sulle piccinerie e moltiplicando le cerimonie, fino a perdersi in grottesche
disquisizioni ed incommensurabili cavilli, sempre - sia chiaro - sulla pelle e sulla coscienza degli altri e mai sulla propria!
Scrupolosi fino al ridicolo in cose minuscole (come filtrare le bevande per evitare di inghiottire involontariamente un
moscerino) sorvolano invece sulle cose più gravose (come ingoiare volontariamente il cammello che la Legge del
Levitico considerava impuro). Farsi scrupolo fino all’eccesso per l’osservanza di infinite prescrizioni esteriori, tralasciando
e trasgredendo i precetti più importanti come la giustizia, la misericordia e la fedeltà, ossia il comandamento nuovo
dell’amore, questa è ipocrisia.
Con la loro precettistica minuziosa, che non consentiva di distinguere l’essenziale da quello che era secondario
nella Legge, gli scribi e i farisei invece di guidare il cammino della gente verso la salvezza, lo rendevano praticamente
impossibile. “Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è
lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini (Mt 15,7-9)”.
Contro questi Gesù si scaglia: coloro che “Legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della
gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito” (Mt 23,4).
Nella vita cristiana, nei gruppi, nelle comunità, quante di queste piccinerie!
E chi si smarrisce in tali piccinerie dimostra di essere divenuto cieco, perché non riuscendo o non volendo vedere le cose
grandi, finisce per ritenere grandi le piccole.
fratel Roberto
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