Leggi tutto - Romite Ambrosiane

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R
Romite
e Ambbrosian
ne
Monaastero di S. Mariia del Moonte soprra Varesee
Prresentazzione deella beatta Vergiine Marria
e laa fiaccoola della
a promeessa
“Le parolle di speraanza dellaa promessaa non vog
gliono regggere lo strrascico deella realtà,,
ma portarre la fiacccola davannti a lei” (J.
( Moltmann, Teoloogia dellaa speranza
a). Questee
parole di un teologgo protestaante non parlano
p
cerrto di Marria, né la ffiaccola menzionata
m
a
fa parte del
d corteo che accom
mpagnò laa piccola ancella deel Signoree al tempio
o. Eppuree
queste paarole ci innterroganoo sul puntoo da cui in
niziare il nostro
n
cam
mmino e sulla
s
terraa
da calpesstare: oltree o dentroo le nostree certezzee? Guardaando al paassato con
nosciuto e
sicuro o azzardand
a
do il futuroo? Nella soolitudine di
d una scellta personnale o nell’’ascolto?
Nel Vanggelo di quuesta festa troviamo Maria ch
he cerca Gesù
G
che, nnell’entusiiasmo chee
accompaggna l’iniziio del suo ministeroo pubblico
o, è circonndato da unna folla ed
d insegna.
Ecco la meta: Geesù. Ma c’è
c un prooblema: Maria,
M
e più ancorra i paren
nti che laa
accompaggnano, ceercano il Gesù conosciuto
c
o, il carppentiere ddi Nazareet e nonn
riconoscoono il maeestro che insegna. Lo
L cercan
no per riavverlo con sé e per sé,
s perchéé
non capiscono queesta novittà che straavolge la loro realltà, lascia inoperosee pialle e
seghe e solitaria la casa. Sì, la meta è Gesù, ma Gesù si è messo inn cammino
o e va perr
strade scoonosciute:: come segguirlo?
Forse perr questo laa piccola Maria
M
fu accompag
a
gnata da taante luci: nnon è faciile trovaree
la via, tannto più orra che il Tempio
T
è questo
q
suo
o Figlio che senza cconcorso d’uomo è
apparso nel
n suo greembo… Quante
Q
vollte il caro Giuseppee di Lui avvrà detto “Non
“
si saa
di dove viene
v
e doove va…””. Così inffatti è “ch
hiunque è nato dalloo Spirito” (Gv 3,8).
Non si può
p seguirre il ventoo, bisognaa lasciarsi portare. E forse proprio ora
o Maria,,
stando fuuori e aspeettando rispposta dal Figlio,
F
rip
pensa al suuo viaggioo verso il tempio
t
ea
quelle lucci che l’avvevano conndotta dovve non sap
peva; ma quelle lucci erano tanto calde,,
tanto bellle che leei, bambinna, si senntiva sicurra e, affaascinata, ssenza alcu
un timoree
andava avvanti verso l’ignotoo. Così fu pure
p
all’an
nnuncio dell’angelo
d
o quando scoprì
s
chee
la promeessa volevva farsi caarne in leei ribaltand
do ogni suo
s progetto e riveestendo dii
incertezza ogni suoo passo deel quotidiaano. La prromessa che
c vivevaa in lei scombinavaa
le relaziooni, sfidavva antiche consuetuddini, la co
ondannavaa secondo la legge. Ma comee
rifiutarla,, come voolgerle le spalle? Erra tanto calda,
c
tanto chiara e palpitava in lei…
fiat mihi secundum
s
m verbum tuum…
t
avvvenga perr me seconndo la tua parola…
Bisogna lasciarsi portare
p
daal vento e, allargatee le bracciia, arrenddersi alle parole
p
dell
domani. Il
I vento non
n sai donnde vengaa. Sai però
ò che ti poorta oltre: oltre il tu
uo piccoloo
mondo, oltre le tue solitudini, oltre l’orizzonte delle tue esperienza, oltre i tuoi limiti,
oltre… là dove la casa è costruita ed abitata da Dio… nel sacro tempio – dimora di
Dio – della nostra esistenza…
E ora Gesù sta nella casa e lei è fuori. Come raggiungerlo? Come tenere dentro di sé
quella palpitante promessa di vita? Ecco mia madre e i miei fratelli, chi fa la volontà
di Dio costui è per me fratello sorella e madre. Ecco la risposta, che poi altro non è
che la descrizione della vita di Maria. Gesù, il Dio della speranza (Rm 15,13) non
può essere posseduto e non dona alcuna sicurezza umana. Lo si ha in sé solo al modo
di una palpitante promessa che, a suo tempo, si compirà in una nuova vita ed ora
domanda una attiva speranza, domandano passi che camminano fiduciosi verso il
Tempio, mentre la luce e il calore di quelle parole già fin d’ora donano la
consolazione di fratelli e sorelle che condividono la via. Così le parole di speranza
della promessa portano la fiaccola davanti alla realtà e la mettono in cammino.
Nella festa della Presentazione di Maria al Tempio la Chiesa prega per noi
contemplativi. Guardando le nostre grate e pensando alla clausura ci vengono in
mente le parole del profeta Zaccaria: prigionieri della speranza (9,12). Sì,
desideriamo essere prigioniere del mondo dischiuso dalle promesse, messe a parte per
esso, in esso. Solo vivendo di questa novità che ci viene dal Vangelo, solo cercando il
Signore che ci precede sempre di un passo, potremo essere “segno che indica un
cammino, una ricerca, ricordando all’intero popolo di Dio il senso primo ed ultimo di
ciò che esso vive” (Francesco, Vultum Dei quaerere, n. 4).
Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus