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LE STORIE
Speciale
Un aeroporto sulla Coppa
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Noemi Penna A PAGINA 15
Antonio Lo Campo A PAGINA 14
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Otto pagine ALL’INTERNO DEL GIORNALE
Lezione di gioco
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LA STAMPA
LA STAMPA
Ora:
20:57
03/12/
2016
QUOTIDIANO FONDATO NEL
QUOTIDIANO
NEL 1867
1867
DOMENICA 4 DICEMBRE 2016 & ANNO 150 N. 336 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE ­ D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB ­ TO www.lastampa.it
Seggi aperti dalle 7 alle 23 per il referendum costituzionale. Grande attenzione per affluenza e scelte dei connazionali all’estero
REPORTAGE
L’Italia vota, governo al bivio
Estrema destra
A Vienna il test
Su Internet violato il giorno di silenzio, scambio di accuse tra i due schieramenti che spaventa l’Ue
ALESSANDRO ALVIANI
Dopo una campagna referendaria lunghissima, oggi
oltre 46 milioni di italiani decideranno con il loro voto se
approvare o bocciare la riforma istituzionale. L’esito
del referendum avrà conseguenze politiche sia che vinca il Sì sia che prevalga il No.
Una sfida alimentata dall’ennesimo scambio di accuse
tra i due schieramenti anche
nel giorno del silenzio elettorale.
n
DOPO LE URNE
BISOGNA UNIRSI
SULLE SFIDE
MAURIZIO MOLINARI
U
na delle battaglie elettorali più aspre della
Storia repubblicana
genera oggi il voto che peserà
su identità e ruolo del nostro
Paese. Veniamo da mesi segnati da duelli di insulti, scontri personali e delegittimazioni reciproche fra gli opposti
schieramenti che hanno fatto
passare in secondo piano il significato del quesito referendario, portando la consultazione a diventare un bivio sull’idea di Paese che lacera non
solo le forze politiche ma
spesso anche singole famiglie.
Ecco perché è importante
trasformare il risultato - che
vinca il «Sì» o il «No» - in un
momento di unione nazionale
al fine di indicare da subito le
priorità collettive. Per sanare
in fretta le ferite elettorali attorno a un progetto capace di
affrontare le sfide che l’Italia
intera ha davanti. Abbiamo
bisogno di un nuovo welfare
per rispondere ai bisogni del
ceto medio impoverito, di una
ricetta economica per rilanciare la crescita, di un patto
sociale per l’integrazione dei
migranti e di un rafforzamento dei diritti civili al fine di
rendere l’Italia più prospera e
l’Europa più unita davanti alle temibili sfide sulla sicurezza che incombono.
VIENNA
I CINQUE PROTAGONISTI
Falci, Feltri, Lepri e Schianchi
Beppe Grillo
Meglio un ko onorevole
che imporsi come a Roma
Silvio Berlusconi
Spera che il segretario Pd
abbia ancora bisogno di lui
Matteo Salvini
Vuole lanciare le primarie
ma può perdere la Lega
DA PAGINA 2 A PAGINA 5
MARCELLO SORGI
UGO MAGRI
AMEDEO LA MATTINA
CONTINUA A PAGINA 6
Matteo Renzi
Il banco di prova del premier
che si gioca la carriera
Pier Luigi Bersani
O sconfitto o “traditore”
Comunque vada è isolato
sì no
FABIO MARTINI
FEDERICO GEREMICCA
VIAGGIO IN UNA CITTÀ CHE NON DORME MAI, EMBLEMA DELLE CONTRADDIZIONI DELLA FEDERAZIONE RUSSA
Nella Mosca di Putin, nuovi miti e vecchi fantasmi
9 771122 176003
61204
Strage di ragazzi
al rave party
“Forse 40 morti”
Paolo Mastrolilli A PAGINA 14
DE MISTURA
“Vedrò Trump,
può aiutare
l’intesa in Siria”
FRANCESCA SFORZA
ROMA
Manifesti con volti ed espressioni del presidente della Federazione russa diventato il protagonista indiscusso della politica mondiale
MASSIMILIANO PANARARI A PAGINA 19
IN CALIFORNIA
Scoppia un incendio
Alla festa c’erano
molti giovani stranieri
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Cinque Stelle
Quell’irresistibile
mistica della sconfitta
«S
i guardi intorno: qui
non ci sono più negozi gestiti dagli austriaci, nelle scuole non si parla più il tedesco, le case popolari le danno solo agli stranieri; vuol sentire una battuta
che diciamo qui? “Vuoi avere
un appartamento? Tua moglie
deve portare il velo”». Johann
cammina a passo svelto lungo
la Hauptstraße, la strada che
taglia in due il quartiere viennese di Simmering.
Alle pagine 2 e 3 CESARE MARTINETTI
MOSCA
G
amberetti e tè col miele sono un dolce spuntino dopo la sauna. Salame di
cavallo alla tartara con il pane nero
hanno un gusto più selvaggio, da carovana
nella taigà. Ernst, tra un boccone e l’altro, mi
dice: «Parliamoci chiaro, senza Putin sarebbe il caos. Avevo undici anni quand’è caduta
l’Urss. A scuola fui uno dei primi a togliermi
il fazzoletto rosso da pioniere che portavamo al collo. Gli insegnanti non sapevano che
fare, dall’alto non arrivavano direttive, lo
Stato era semplicemente scomparso».
CONTINUA ALLE PAGINE 8 E 9
L’INCHIESTA. STUDIANO DI PIÙ, GUADAGNANO MENO
COLPEVOLE DI NON AVER TROVATO UN IMPIEGO
Pochi asili, stipendi bassi
E le donne lasciano il lavoro
Non merita l’assegno
il figlio bamboccione
GIACOMO GALEAZZI
ELENA LOEWENTHAL
U
«B
n’italiana su due non lavora. In Europa solo Malta
sta peggio dell’Italia nella classifica dell’occupazione femminile: una perdita di prodotto interno
lordo del 15% valutata dal Fondo monetario internazionale. Il 30% delle donne dopo la nascita del figlio lascia il
lavoro. E nel Mezzogiorno il dato negativo è doppio rispetto al Nord.
CONTINUA ALLE PAGINE 10 E 11 Carola Frediani A PAGINA 11
amboccione» è una parola strana: ispira un improbabile miscuglio di rabbia e tenerezza, con
una pennellata di compassione rassegnata. Quasi che il figlio di papà (e mamma) viziato e indolente, disposto a farsi mantenere, coccolare e imboccare sino in tarda
età fosse un distintivo nazionale, un fenomeno caratteristico
del nostro Bel Paese, un po’ come la pizza e il Colosseo.
CONTINUA A PAGINA 19 Massimiliano Peggio A PAGINA 12
Il Cremlino deve
convincere Bashar Assad
a coinvolgere
l’opposizione
INTERVISTA A PAGINA 7