PSICOPOLI tour #2 tappa

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Transcript PSICOPOLI tour #2 tappa

Ipnosi e Psicoterapia
Un incontro per iniziare ad avvicinarsi a questo strumento di
comprovata efficacia nel trattamento di diversi disturbi.
Avremo il relatore d’eccezione, con nostro grande piacere, il
Prof. Camillo Loriedo ha accettato di tenere questo incontro
per AltraPsicologia Veneto.
Possiamo solo dire che il Prof. Loriedo, come ci ha
raccontato, utilizza questo strumento da oltre 40 anni e si è
formato e confrontato con i più grandi in questo ambito come
Milton Erickson.
Abbiamo lasciato a lui “carta bianca” su quale argomento
trattare, siamo sicuri che troverà il modo di coinvolgerci in
questo tema.
Vi aspettiamo a Verona, presso Villa Santa Chiara, via Monte
Recamao 5 – Quinto di Valpantena (Vr)
Venerdì 13 gennaio 2017 dalle ore 16.00 alle 18.00
Evento aperto (gratuito) agli psicologi, previa prenotazione
del posto.
Compila
il
form
di
https://goo.gl/forms/EOc753kZbdAFtq502
iscrizione
Le politiche femminili di
AltraPsicologia: dall’ascolto
delle colleghe alla 27ora del
Corriere della Sera
L’unico progetto che AltraPsicologia è riuscito a portare
avanti in Lombardia all’interno dell’Ordine professionale è
arrivato sulle pagine del Corriere!
Approvato nel 2015, il lavoro promosso dalle consigliere
Roberta Cacioppo, Cristina Contini e Chiara Marabelli e con la
collaborazione di Adriana Nannicini (esperta di politiche di
genere) e Giovanni Levoni (ricercatore) ha come macro-finalità
la promozione dei principi di parità tra le donne e gli uomini
psicologi, che si fonda in particolare sulla parità di
retribuzione e sui pari diritti in materia di accesso
all’occupazione, alla formazione professionale, alle
condizioni di lavoro ed, in ampia misura, in materia di
protezione sociale
Durante l’autunno scorso, abbiamo effettuato una prima ricerca
esplorativa con metodologia qualitativa (che permette di
descrivere un fenomeno prima – eventualmente – di
quantificarlo) attraverso l’ascolto di 30 colleghe che sono
state intervistate con colloqui in profondità.
Le aree tematiche che sono state affrontate vertevano sulla
narrazione del proprio desiderio di intraprendere la
professione, sui percorsi formativi e lavorativi effettuati e
su tre dimensioni chiave che il gruppo di lavoro ha deciso di
indagare: il tema del ruolo, del reddito e della
rappresentanza.
Le colleghe si sono raccontate con passione e generosità,
mettendo in luce un forte legame tra l’identità femminile e la
professione di psicologa, oltre che confermando la persistenza
del divario relativo alla remunerazione economica (come
conferma su scala mondiale anche il Global Gender Gap, appena
pubblicato dal World Economic Forum)
Come ricordato in questo articolo di Roberta Cacioppo , la
professione è infatti caratterizzata da una ‘dominanza
femminile’, ovvero l’82% della
psicologi è formata da donne.
popolazione
italiana
di
La fase intensiva della ricerca ha pertanto delineato alcune
aree di bisogno (formazione ed empowerment al femminile,
supporto per un più efficace work life balancing, comunità e
gruppi di lavoro tra colleghe) che ci piacerebbe sviluppare,
declinare e proporre alle colleghe come Ordine professionale.
Durante l’estate la ricerca è stata presentata al 31°
Congresso Internazionale di Psicologia, tenutosi in Giappone
ed intitolato: ‘Diversity in Harmony: insights from
Psychology’
Le reazioni più diffuse dei colleghi che hanno posto domande
sul lavoro svolto si riferiscono proprio alla sorpresa per una
prevalenza femminile così accentuata nella professione: tale
composizione non trova riscontro né in Giappone né in Canada,
ad esempio.
La trasferta in Sol Levante ha quindi offerto nuovi spunti per
portare avanti la ricerca, con una fase successiva di
approfondimento che ci piacerebbe implementare durante il
2017.
Purtroppo la maggioranza OPL non ha dato visibilità ad un
progetto pionieristico (nessun Ordine aveva mai affrontato
prima questo tema) ma le colleghe si sono dimostrate molto
interessate a conoscere gli sviluppi del lavoro e talvolta i
risultati stessi della prima fase di ricerca che fino a pochi
giorni fa non erano ancora presenti sul sito….
Confidando che ciò accada al più presto, ci godiamo intanto la
soddisfazione di un graditissimo interesse al nostro lavoro da
parte del Corriere della Sera e dal suo famoso blog al
femminile ‘la 27ora’
Ecco l’articolo che due autrici della ricerca hanno scritto e
pubblicato il 7 novembre e che dedichiamo in particolare alle
colleghe che – con le loro preziose narrazioni – hanno
partecipato con entusiasmo a questa fase del progetto.
Sperando di riprendere al più presto le attività, ci auguriamo
che il tema delle pari opportunità sia in futuro sempre più
presente nella vision dell’Ordine, a vantaggio di tutta la
categoria professionale.
PSICOPOLI
Padova
tour
#2
tappa:
AltraPsicologia Veneto incontra i
propri Tesserati
Cari,
abbiamo pensato di organizzare un incontro speciale per chi ha
scelto di sostenerci sottoscrivendo la tessera gratuita di
#ALTRAPSICOLOGIA, ci fa piacere raccontarvi cosa stiamo
facendo nelle istituzioni, come siamo organizzati e, perché
no, se qualcuno avesse il piacere di attivarsi con noi questa
potrebbe essere l’occasione giusta!
Abbiamo pensato di organizzare poi un momento ludico giocando
a #PSICOPOLI, l’ultima espressione della grande creatività e
umorismo che ci contraddistingue da sempre.
NB: evento riservato ai SOLI TESSERATI #AltraPsicologia, sarà
comunque possibile sottoscrivere la tessera all’inizio
dell’evento.
La colazione la offriamo noi!
Ti aspettiamo sabato 17 dicembre a Padova, presso Bar MANTEGNA
– Piazza Eremitani, 25 – PADOVA – dalle 10.00 alle 12.00
Ti aspettiamo!
NB: posti limitati
Prenotati
compilando
https://goo.gl/forms/iQudoFrhIFIqXC6u2
il
form
"La presa in carico della
persona LGBTI". Benessere,
identità di genere e le
omosessualità.
Il 28 Ottobre a
Padova si è concluso un evento che ha
richiesto cinque mesi di preparazione. Cinque mesi possono
sembrare molti per organizzare un’iniziativa di questo tipo,
ma quando si trattano argomenti di frontiera che necessitano
di una sinergia tra più istituzioni, non sono poi tanti.
“Parliamo di
omosessualità, identità di genere e benessere”
Questo era il nostro obiettivo.
O meglio, come ha spiegato il Prof. Lingiardi nel suo
intervento,
bisogna parlare “delle omosessualità” o ancora:
degli orientamenti sessuali non corrispondenti al binarismo
eterosessualità-non-eterosessualità, all’interno di una
visione dell’orientamento sessuale che superi lo stesso
binarismo maschile-femminile, per entrare nella dimensione di
una sessualità vissuta secondo la propria inclinazione.
Riflessioni
di frontiera.
Come di frontiera l’idea di organizzare in un solo pomeriggio
un evento che parlasse di
di come le persone LGBTI affrontano il pregiudizio
sociale, l’omofobia interiorizzata, il minority stress
nelle varie fasi della vita.
di cosa significa essere genitori LGB: quali le
implicazioni emotive, sociali e culturali di un coming
out verso i figli nati da relazioni eterosessuali.
delle Cohousing per la terza età, come desiderio di
protezione verso una società che non si sente ancora
“amica” e accogliente come si dovrebbe.
Molte altre domande sono scaturite dal dibattito:
La nascita e la vita intersex dove si pone ? Nell’area
medica o in quella psicologica ?
Chi sono questi bambini e queste bambine, chi e come si
accompagnano i genitori verso scelte consapevoli e
importanti ?
Il desiderio di un corpo corrispondente alla propria
identità psichica è accompagnato da leggi e tutele
crescenti che tengano conto del benessere? O è ancora
incastrato in visioni superate di cosa significa essere
maschi, essere femmine ?
Tanto, tantissimo… forse troppo, ci siamo dett* e allora
abbiamo preparato una Bibliografia regalata con generosità a
chi ha partecipato. Perché fosse più facile approfondire,
tornare a casa con le idee più chiare, diventare consapevoli
che, come professionisti e professioniste, il nostro primo
compito è il benessere delle persone che a noi si rivolgono.
Il benessere del/la singolo/a, infatti, passa anche attraverso
il benessere della comunità di cui facciamo parte e di cui
dobbiamo farci carico (art.3 – codice deontologico ) anche
attraverso la tutela dei diritti civili e della giustizia
sociale. Perché lì dove c’è maggiore tutela da parte delle
norme giuridiche, c’è maggiore benessere della persona.
In molti hanno creduto in questo progetto
Altrapsicologia lo ha organizzato
Il Centro Interdipartimentale di Ricerca per gli studi
Interculturali
e
sulle
Migrazioni
C.I.R.S.I.M.
dell’Università di Padova ha appoggiato l’evento nella persona
del Prof.Zamperini che ha portato i suoi saluti e introdotto
la giornata.
Sono stati concessi i patrocini da parte di: Ordine Assistenti
Sociali del Veneto, ACP – Associazione Culturale Pediatri
Padova, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova,
ANEP – Associazione Nazionale Educatori Professionali.
Hanno aderito : SAT-Pink Servizio accoglienza Trans Padova-
Verona Arcigay – Tralatro, Padova Associazione Rete Genitori
Rainbow ArciLesbica Queerquilia Treviso.
Come AltraPsicologia continueremo nel nostro impegno civico di
diffusione di corrette informazioni ai colleghi e ai
cittadini, a tutela della comunità.
Sobrietà
in
OPL:
quando
un'ora di lavoro può valere
fino a 450 euro
Gettoni… indennità… incarichi… per
molti non esiste un modo corretto di
retribuire una carica “politica” che,
per sua natura non fa, non agisce, ma…
rappresenta. Alcuni perdono però il
senso dell’opportunità e del buon
senso, essendosi abituati, forse
troppo, alla sussistenza di un
privilegio.
In quanto Consigliere eletta per l’Ordine degli psicologi,
oggi io percepisco un “gettone di presenza” per ogni riunione
di Consiglio a cui partecipo, proprio in virtù del mandato
politico che sono chiamata – in quella sede – a esercitare. E
mi chiedo:
è legittimo che un consigliere dell’Ordine percepisca il
gettone di presenza per la suddetta riunione anche se
partecipa solo a una minima parte della stessa (eventualmente
in maniera quasi sistematica)? Con un presenza anche di soli
20 minuti a fronte di riunioni che durano dalle 3 alle 4,5
ore… ecco comunque erogato un gettone da 150 euro.
Ad oggi il regolamento interno dell’Ordine degli psicologi
della Lombardia non dice nulla di esplicito nel merito, ma il
tema è scottante.
Il dizionario “Il nuovo De Mauro” (ex edizioni UTET, ora
pubblicato online da Internazionale), così definisce il
termine “gettone di presenza”: sostantivo maschile, locuzione
burocratica, compenso corrisposto a membri di amministrazioni
aziendali, deputati, senatori, consiglieri pubblici, ecc. per
la loro partecipazione a una seduta.
“A una seduta”: interessante! Cioè: non è un’indennità che
ricevi per il fatto di essere consigliere, ma un compenso che
ti viene assegnato per partecipare a una riunione in cui
espletare le tue funzioni. E’ molto diverso.
Sia l’ENPAP che altri consigli (un esempio tra tutti il
Consiglio Nazionale Forense) specificano che l’erogazione del
gettone può avvenire solo a fronte della partecipazione a una
percentuale della seduta che va dal 50% all’80%. Altrimenti è
troppo comodo… Peraltro, già avevamo scritto (vedi qui) delle
anomalie possibili con i gettoni, ampiamente reintrodotti dal
Consiglio a guida PP per pagare ogni attività dei consiglieri…
Lo scorso giovedì ho chiesto all’esecutivo di OPL
delucidazioni sul tema, per porre una questione di principio.
In quanto Consigliere eletta, fa parte del mio mandato
partecipare attivamente alle riunioni di Consiglio, istruendo
il materiale per tempo (viene appositamente inviato almeno 48
ore prima) e discutendone con i colleghi in quella sede. Sono
lì per rappresentare con il mio operato e i 1.146 colleghi che
mi hanno votata direttamente, ma anche tutta la categoria che
di fatto appartiene all’Ordine lombardo.
Mi è stato risposto che il gettone, in quanto tale, non
prevede l’assegnazione di un tempo, in quanto incarico
meramente politico, e quindi non quantificabile. Con
l’aggiunta che il lavoro per preparare le riunioni di fatto
implica del lavoro non così facilmente definibile.
Stupore.
A parte tutto questo lavoro a monte sul quale si potrebbe ben
entrare nel merito, le riunioni di Consiglio sono riunioni,
e sono il luogo (l’unico!) in cui concretamente e
simbolicamente ci mettiamo a disposizione dell’intera comunità
professionale.
Credo fermamente che un Consiglio dell’Ordine, in quanto
organo rappresentante, debba avere dei principi collettivi da
applicare e far applicare. Altrimenti dovremmo appiattirci su
una banale posizione bidimensionale e portare avanti solo le
questioni amministrative e deontologiche di cui la legge
istitutiva ci rende protagonisti. Ma non è questa la politica
professionale che mi piace fare per e con i colleghi.
Fare politica professionale, infatti, ha per me a che fare
anche con
la presa di posizioni chiare,
lo sviluppo di una visione politica ampia e
la creazione di condizioni per perseguirla.
Questo implica che anche il tema del tempo
che viene utilizzato per la riunione insieme
debba, a mio avviso, essere regolato e
addirittura valorizzato secondo principi
condivisi. Il/la singol* Consigliere che si
fa pagare un gettone intero a fronte della
partecipazione a meno di un terzo della
riunione applica indubbiamente un principio etico individuale.
L’attuale maggioranza lo permette pacificamente, forse perchè
espressione di
come qualcosa
che però ha a
quello che sto
un modo di concepire la rappresentanza politica
che dà un “diritto” a una sorta di indennità,
che fare con un tema che è ancora diverso da
proponendo.
Procederò quindi a chiedere formalmente che nella prossima
revisione del regolamento interno (prevista a breve) venga
inserita la percentuale di partecipazione alle riunioni di
almeno l’80%, – così come già fanno gli avvocati – per poter
ricevere il famigerato gettone di presenza.
Come
promuovere
il
progetto
superando
obiezioni sul prezzo
tuo
le
Il nuovo evento di AltraPsicologia Piemonte si
svolgerà Mercoledì 23 novembre alle ore 20.15, presso Polo
Culturale Lombroso16, in Via Cesare Lombroso 16 a Torino
In che modo proporre al meglio il nostro progetto? Quando e
come parlare del prezzo? In che modo gestire le obiezioni più
comuni?
In questo intervento formativo cercheremo di rispondere
insieme a queste domande sviluppando le competenze di base per
valorizzare al meglio la tua professionalità.
Di tutto questo ci parlerà il collega Igor Graziato, Psicologo
del Lavoro e Psicoterapeuta, Vicepresidente dell’Ordine degli
Psicologi del Piemonte, coordinatore di AltraPsicologia
Piemonte.
I principali obiettivi dell’incontro saranno:
Sviluppare
le
competenze
di
base
per
gestire
il
colloquio di vendita del proprio servizio;
Apprendere come gestire i contatti col cliente;
Imparare ad affrontare le obiezioni più comuni.
L’incontro è gratuito, riservato a psicologi o studenti di
Psicologia che desiderino approfondire i temi relativi alla
comunicazione&marketing e che realizzano progetti in ambito
psicologico.
Questa volta saremo al Polo Culturale Lombroso16, Via Cesare
Lombroso 16 a Torino: per partecipare all’evento è necessario
prenotarsi compilando il modulo a questo link.Qualora, dopo
esservi iscritti, non poteste più partecipare all’incontro, vi
chiediamo
di
comunicarcelo
all’indirizzo [email protected]
Vi aspettiamo!
Unioni Civili a Rovigo: AP
Veneto c’è
Questa storia comincia in una calda domenica di luglio, il 10
per essere precisi. Quando apro Facebook e mi trovo davanti la
seguente dichiarazione da parte del sindaco della mia città,
Rovigo:
«La Famiglia può essere solo una: l’unione tra un Uomo ed una
Donna. E se un bel giorno si presentassero in tre? E se
qualcuno viene qua con un cavallo e vuole sposare quello? Mai
e poi mai, con la fascia da Sindaco, celebrerò un
matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Ci sono
problemi più importanti da affrontare. Conseguentemente, per
quanto mi riguarda, esistono solo Mamma e Papà. Genitore 1 e
genitore 2 non è roba che mi riguarda»
(link all’articolo del Gazzettino)
Ve lo ricordate? La polemica è (per fortuna) finita perfino su
Vanity Fair, con la meravigliosa retorica del sindaco,
“leggermente” omofoba e discriminante, che faceva un simpatico
parallelo tra unioni civili e bestialità uomo-cavallo (good
times!)
Dopo aver provato (insieme ad altri collegh* appin*) a
dialogare (senza risultati) sulla pagina Facebook del sindaco
(che nel frattempo è stata chiusa), in un nanosecondo si è
attivata AP Veneto e grazie al gruppo di lavoro sulle
tematiche LGBTIAQ abbiamo cominciato a pensare a cosa potevamo
fare per dare un po’ di informazioni corrette sull’argomento e
sostenere i cittadini di Rovigo che desideravano contrarre una
unione civile. Per chi non conoscesse l’acronimo LGBTIAQ, sta
per: Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Intersex,
Asessuale, Queer.
Nicoletta Pisanò ha coordinato il gruppo e in seguito moderato
l’incontro, mentre Elena Toffolo ha dato fondo ai suoi
contatti. Si sono così uniti alla corazzata AP Veneto Nicola
Pizzamiglio, Presidente di Politropia ArciGay Rovigo che ci ha
messo a disposizione l’associazione e le sue risorse,
AnnaMaria Barbierato, Consigliera di Parità della Provincia di
Rovigo (le consigliere di parità sono figure presenti in ogni
provincia italiana, il cui compito è prevenire discriminazioni
lavorative di genere e, nel caso avvengano, assistere le
persone discriminate al tavolo delle trattative con il datore
di lavoro) e Stefania Guglielmi, avvocata esperta in diritto
di famiglia.
A seguito della dichiarazione del Sindaco, la situazione a
Rovigo è rimasta tesa anche nelle settimane precedenti alla
prima unione civile della città, celebrata lo scorso 17
settembre, non senza polemiche e schermaglie sui social e sui
giornali tra il sindaco e la coppia.
Così, lo scorso 1 ottobre si è tenuto presso il Centro Servizi
per il Volontariato Rovigo l’incontro aperto alla cittadinanza
intitolato “Unioni Civili: aspetti psicologici sociali e
legali”, organizzato da Altra Psicologia Veneto e Politropia
ArciGay Rovigo.
All’incontro a sala piena hanno relazionato i/le succitati/e
membri dell’equipaggio, ed era presente in platea anche
Raffaela Salmaso, Presidente della Commissione Pari
Opportunità della Provincia di Rovigo.
Di cosa abbiamo parlato?
Il pomeriggio è stato denso di contenuti. In riferimento al
comportamento del sindaco, abbiamo sottolineato la dannosità
delle sue esternazioni omofobe, prive qualsiasi fondamento
scientifico e sensibilità umana, da parte di rappresentanti
delle istituzioni, sia per la popolazione adulta, ma
soprattutto per i ragazzi e le ragazze adolescenti.
Le unioni civili sono ora una possibilità per le coppie
formate da persone dello stesso sesso. Una possibilità che è
anche e soprattutto un atto pubblico, in cui due persone
dichiarano davanti a parenti, amici, datori e colleghi di
lavoro e istituzioni il loro impegno reciproco di vita.
Di sicuro non cambia l’amore che lega due persone prima e dopo
la firma dei documenti. E’ indiscutibile, però, che cambia il
loro ruolo all’interno della comunità di cui fanno parte,
dimostrando pubblicamente che questa è una delle possibilità
percorribili per i cittadini e le cittadine del nostro paese.
Molto interessante il punto di vista di una persona presente
tra il pubblico che ha raccontato una sorta di smarrimento
(felice) nel poter pensare di contrarre una unione civile,
dopo aver pensato per tutta la vita che, essendo omosessuale,
non avrebbe mai avuto questa possibilità di festeggiare
pubblicamente e legalmente la propria unione.
Abbiamo proseguito parlando del minority stress, fenomeno che
forse tutti sanno, che le persone LGBT affrontano
quotidianamente, con particolare attenzione rispetto ai nuovi
scenari di molti tipi di famiglie possibili, sia nelle
difficoltà di muoversi in una Italia non proprio accogliente
rispetto a formazioni famigliari diverse da quella considerata
come “tradizionale”, sia nelle opportunità che le famiglie
omogenitoriali creano e portano comunque avanti nel nostro
paese.
Pensiamo alla sofferenza che dichiarazioni e atti omofobici
possono creare a persone adulte. Il pubblico presente in sala,
infatti, ha espresso il timore da parte di molte persone
omosessuali a compiere il passo, desiderato, dell’unione
civile, per paura di subire ritorsioni, discriminazioni e
anche violenze. Immaginiamo, dunque, il danno e lo stress che
tali esternazioni e comportamenti possono generare nella
popolazione adolescente, alle prese con un importante momento
critico della propria crescita e della formazione della
propria identità.
E la legge?
Stefania Guglielmi ha trattato gli aspetti legali della legge
76 del 2016. Dopo una vivace introduzione in cui ha delineato
i passaggi storici che hanno portato all’approvazione della
legge sulle unioni civili, ha fatto riflettere la platea sul
cambiamento epocale che questo nuovo istituto ha portato in
Italia, pur con la rumorosa e retrograda assenza della
stepchild adoption.
E’ stato impossibile non fare un parallelo tra matrimonio
(così come è inteso in Italia) e le unioni civili,
confrontandone differenze, punti in comune e diverse
opportunità. Molti di coloro che sono contrari alle unioni
civili spesso (come ha fatto anche Bergamin) portano l’esempio
del matrimonio tra uomo e donna come unica, vera unione e base
per la vita civile. Purtroppo, però, come psicologi sappiamo
molto bene che non sempre il matrimonio e la famiglia
cosiddetta tradizionale sono da soli garanzie di gioia e
serenità. I dati sui femminicidi e le violenze famigliari ce
lo ricordano ogni giorno purtroppo.
Perché non sono né il genere né tantomeno l’orientamento
sessuale a determinare la riuscita di una famiglia, bensì il
rispetto reciproco e la progettualità condivisa. Forse il
cambiamento epocale delle unioni civili non sarà solo per le
coppie formate dalle persone dello stesso sesso, ma potrà
portare anche ad una importante evoluzione nel dialogo
pubblico sulle relazioni tra le persone.
L’incontro si è poi concluso con diversi interventi e domande
da parte del pubblico, e un breve questionario di gradimento,
le cui risposte positive non solo ci hanno fatto molto piacere
ma ci hanno anche aperto nuove possibilità di collaborazione e
approfondimento del tema.
Una nota conclusiva personale, visto che a Rovigo ci vivo e ci
lavoro. Mi è capitato di parlare con una persona giovane, in
un momento di presa di consapevolezza della propria
sessualità, che temeva che “noi psicologi” la pensassimo tutti
come l’Adinolfi o il Gandolfini di turno. In quella occasione,
ebbi modo di parlarci un po’ e ricordo che lasciò l’incontro
sollevat* che non ci fosse nulla di strano nell’essere
attratti da qualcuno dello stesso sesso.
A volte, capita anche a me di dare per scontato che tutti
conoscano la posizione della comunità psicologica mondiale
sull’universo LGBTIAQ, ma non è così. Ecco perché credo che
incontri come quello dell’1 ottobre siano importantissimi, e
sono felice di esserne stata parte.
Mese
del
benessere
psicologico, ma di chi?
Si scrive “Mese del benessere psicologico” si legge “Mese
dello stress per psicologi”.
Sì, perché questa iniziativa, che potrebbe essere tanto utile
alla promozione della professione, si riduce al solito
spettacolo dove l’unico pubblico pagante è composto da
psicologi.
La teoria (o meglio la fantasia) prevede che nel mese di
Ottobre gli psicologi pugliesi scendano in piazza e vadano in
giro per il mondo ad organizzare eventi e aprano gli studi a
orde di persone impazienti di entrare in contatto con noi per
migliorare la loro qualità di vita o risolvere un problema.
Tuttavia, la triste realtà è che, nella stragrande maggioranza
dei casi, questa iniziativa non serve assolutamente a nulla,
se non a sprecare il proprio preziosissimo tempo tra primi
colloqui gratuiti (che non hanno seguito) ed eventi che nella
migliore delle ipotesi genereranno qualche nuovo contatto.
Non sono certo un sostenitore dello psicologo chiuso nello
studio, ma ci sono modi funzionali di fare le cose e modi poco
funzionali o addirittura controproducenti. Ovviamente mi baso
sul parere dei colleghi, sulle discussioni fatte con loro e
sulle nostre esperienze perché di dati oggettivi non se ne
trovano neanche a pagamento, e se non misuri il risultato di
ciò che fai come puoi capire se ha funzionato o meno o cosa
correggere?
Sembra più una cosa fatta “tanto per farla”.
La ricetta, infatti, è sempre la stessa:
Promozione intesa come lavoro gratuito
Scarsa pubblicità, fatta principalmente sui canali
virtuali visitati esclusivamente da psicologi
Strumenti aggiornati al paleolitico
Riscontri sul lavoro nei mesi successivi pari a zero
Mi chiedo come sia possibile guardare al lavoro gratuito come
unica forma di promozione possibile. Eppure basterebbe parlare
con i colleghi per capire che finora si è dimostrato inutile.
Pensare che offrire un servizio gratuito, come una seduta,
avvicini i potenziali pazienti, evidentemente non funziona.
Sembra più una nostra fantasia, che viene abbondantemente
smentita dalle regole del marketing, quello vero, col
risultato di essere un autogol clamoroso. Il messaggio che
passa, infatti, è “il tuo lavoro vale zero”: allora perché
qualcuno dovrebbe pagare qualcosa che ha avuto gratis?
Per promuovere qualcosa si punta sul suo valore: il nostro
Ordine, invece, pensa che comunicare che il nostro valore è
nullo sia cosa profittevole.
Vogliamo parlare della pubblicità? L’evento sarebbe dedicato
alla popolazione, ma questo target non visita il sito
dell’Ordine degli Psicologi, né tantomeno i suoi canali
social, ma gli eventi vengono sponsorizzati solo lì, con
l’unico effetto di tenere aggiornati gli psicologi sulle
iniziative dei colleghi.
Al solito ce la cantiamo e suoniamo da soli.
Oltre il danno non poteva mancare la beffa: i colleghi, che
giustamente vogliono fare le cose per bene, investono nella
pubblicità dei loro eventi o consulenze, generando un costo
per la loro professione, quindi praticamente paghiamo per
lavorare gratis.
Ma se, pur pensandoci un po’ su, decidi che non vuoi fare
sempre il bastian contrario e vuoi fare qualcosa anche tu per
questo benedetto mese del benessere, scopri che l’Ordine
Psicologi Puglia ha deciso di creare un portale per inserire
eventi e consulenze.
Pensi “wow finalmente una cosa utile che mi facilita la vita”!
Povero illuso! In questo fantastico portale, visitato sempre e
solo da psicologi, si accede immettendo come username la mail
registrata sul sito dell’Ordine e come password il numero di
iscrizione all’albo, due informazioni pubbliche che tra
l’altro non si possono modificare, non esattamente il massimo
della sicurezza… La piattaforma poi è così userfriendly che sa
meglio di te cosa ti serve, e infatti ti impedisce di inserire
eventi se non hai inserito prima le consulenze gratuite,
perché non vorrai mica fare una cosa sola gratis!
Le cose migliori, però, arrivano sempre alla fine, quando un
messaggio inquietante ti avvisa che non potrai più modificare
ciò che stai inserendo e dovrai contattare l’assistenza (in
realtà sospetto che lo scopo sia vedere se gli psicologi sanno
gestire l’ansia). Non puoi sbagliare nulla, neanche un errore
di battitura, pena scambi di mail con un operatore che
modifica le cose al posto tuo.
Un sistema tanto efficiente che non si può fare a meno di
temere che si tratti di un altro
spreco di soldi inutile.
Tutto ciò in attesa che arrivi “Mind park – il villaggio delle
emozioni”, evento organizzato dall’Ordine con “artisti di
strada che affiancano i professionisti della mente nella
comprensione e consapevolezza delle emozioni primarie”.
Ecco, a tal proposito io per esempio sono già carico di
emozioni, una in particolare: la PAURA.
Perché qui non si tratta di voler criticare a tutti i costi,
le iniziative di promozione quando ben pensate, congegnate e
organizzate sono soldi ben investiti, con un ritorno concreto
per la psicologia e gli psicologi nei territori.
Basta vedere quanto accade da qualche anno in Piemonte o nel
Lazio, con il Festival della Psicologia e Stiamo Fuori,
iniziative di promozione aperte al pubblico, che vanno sempre
sold out.
Ma quelli sono altri ordini, un’altra storia.
E’ un’AltraPsicologia.
Gruppo
intervisione
psicologia scolastica
La proposta
AltraPsicologia Emilia Romagna intende attivare un percorso di
intervisione rivolto a psicologi operanti nell’area della psicologia
scolastica da almeno 1 anno sia in Istituti inferiori che superiori. Sono
infatti sempre di più i colleghi psicologi che si occupano di psicologia
scolastica (ne avevamo parlato anche in questo articolo) e riteniamo
utile offrire una occasione di lavoro condiviso finalizzata ad aumentare
sempre più la qualità del nostro intervento.
L’intervisione rientra tra le più importanti e diffuse modalità di
aggiornamento professionale nella nostra comunità professionale. Una
modalità che prevede lo scambio di competenze e informazioni tra pari in
un’ottica di reciproca fiducia e responsabilizzazione.
Informazioni organizzative
La cadenza degli incontri sarà mensile. L’incontro singolo ha una durata
di 2/3 ore e potrà essere prevista, su richiesta del gruppo, la
partecipazione di un esperto su tematiche specifiche (es. deontologia,
DSA, normativa scolastica, ecc.)
La partecipazione agli incontri è gratuita, a numero chiuso (massimo 8/10
partecipanti). E’ indispensabile la preiscrizione.
Il primo incontro si svolgerà il 19 NOVEMBRE 2016 dalle ore 10.00 alle
12.00/13.00 presso:
Studio di psicologia Dott.ssa Modena e Dott. Raimondi
Via Galliera 28 BOLOGNA
Informazioni : Dott.ssa Federica Modena 347/7647121
Iscrizioni:
È possibile iscriversi inviando una mail a
[email protected] indicando nell’oggetto “intervisione
psicologia scolastica – richiesta partecipazione”.
Il termine ultimo per le iscrizioni è 11 NOVEMBRE 2016. Le iscrizioni
verranno accettate fino ad esaurimento posti
Psicofarmacologia
e
psicologi: una prospettiva
integrata
Un ciclo di tre incontri, che fanno seguito, al primo dello
scorso giugno, per affrontare la tematica degli psicofarmaci
da un punto di vista “terzo”, superando la tradizionale
visione sull’utilizzo dei farmaci e le differenti competenze
dello Psichiatra e dello Psicologo.
Un ringraziamento al Dott. Alberto Kirn, Medico Aiuto della
Casa di Cura convenzionata SSN “Park Villa Napoleon”, con cui
abbiamo elaborato questi tre incontri che, siamo sicuri,
porteranno ad una visione più ampia delle problematiche
psichiatriche e della presa in carico integrata della persona.
Questi i titoli ed i giorni in cui si terranno gli incontri:
Venerdì 18 novembre:
Strategie di cura nella
depressione e nei disturbi bipolari
Venerdì 16 dicembre: Strategie di cura nelle psicosi
Venerdì 20 gennaio: Strategie di cura nei disturbi
d’ansia
Relatore: Dott. Alberto Kirn, Medico Aiuto della Casa di Cura
convenzionata SSN “Park Villa Napoleon”
Luogo e orario: c/o Terzopianocmb, via Dante Alighieri 2 ,
Preganziol. (TV) – dalle 18.00 alle 20.00
Per partecipare prenota il tuo posto cliccando sul seguente
link:
https://goo.gl/forms/BStjIVH67UuMBLlM2
NB: Ricordatevi che i posti sono limitati!
La prima giornata nazionale
della Psicologia a Bolzano
Il 10 Ottobre 2016 si è svolta la prima Giornata Nazionale
della Psicologia, proposta dalla Commissione Promozione della
Professione e Patrocini, il cui compito è anche quello di
individuare e proporre al Consiglio Nazionale dell’Ordine
degli Psicologi, attività di promozione della professione
psicologica.
Questo importante progetto dal tema “Persone e relazioni”,
ideato ed organizzato dal CNOP e reso possibile grazie alla
collaborazione dei vari Ordini Regionali, è nato con l’idea di
favorire un dialogo diretto tra psicologi e cittadini,
sensibilizzare maggiormente la collettività su tematiche
psicologiche e far uscire gli psicologi dagli studi per
avvicinarsi alle persone, attraverso una corretta informazione
sui temi sensibili quali la promozione della persona, delle
relazioni umane, della convivenza, la lotta alle diverse forme
di disagio e fragilità, il benessere dei singoli e delle
organizzazioni.
Sono stati organizzati altri eventi su tutto il territorio
nazionale, tra cui seminari, incontri informativi, laboratori,
convegni, nei quali hanno partecipato i colleghi iscritti a
ciascun Ordine di appartenenza.
Il nostro Ordine cosa ha proposto?
A Bolzano è stato organizzato un evento sotto un Gazebo, in
una piazza del centro città, così strutturato: alle 10 circa
i saluti delle autorità e la cerimonia di apertura; poi dalle
ore 11.00 alle 16.00 il “piatto forte” con niente di meno
che la conduzione di tavoli su diversi aspetti della nostra
disciplina che, nelle previsioni, erano aperti ai cittadini
per dare la possibilità di avvicinarsi e confrontarsi con gli
psicologi.
L’idea vi sembra carina? De gustibus …. salvo che … non sono
previsti gli psicologi. Mancano nel progetto gli iscritti:
esclusi dall’evento che invece avrebbe dovuto coinvolgerli
appieno.
Ai tavoli (e alle “sedie”) c’erano attaccati quasi tutti i
consiglieri dell’Ordine degli Psicologi di Bolzano.
È chiara la confusione: I consiglieri rappresentano la
professione ( e su questo non c’è dubbio), ma si propongono
come esperti disciplinari. (Lo sono davvero? Tutti? Non ci
sono altri psicologi iscritti “più” esperti nelle discipline
proposte?) E quindi? Appunto, una confusione.
E dove sono gli psicologi nella prima giornata nazionale della
psicologia?
Sono stati semplicemente invitati ad assistere all’evento
tramite l’invio di e-mail, ma nulla di più.
Ma davvero l’idea era: i consiglieri seduti, gli psicologi in
piedi?.
Quali Persone? Quali relazioni? Quale Psicologia?
Essere presenti
spettatori?
all’evento
in
quale
veste?
Come?
Da
A ben vedere il ruolo previsto era quello di comparse.
Un capolavoro “organizzativo”: la giornata organizzata per
portare gli psicologi in contatto con la cittadinanza,
trasformata in evento con iscritti e consiglieri dell’Ordine!
Alcuni di noi che sperano ancora in qualche buona riuscita tra
le iniziative progettate e realizzate autonomamente dal
Consiglio hanno visitato il Gazebo in piazza, perché come
iscritti siamo attivi e partecipativi rispetto alla nostra
professione, ma, arrivati sul posto, abbiamo scoperto che, chi
si avvicinava alle persone per cercare un contatto, non erano
nemmeno gli stessi consiglieri ma un clown, il quale
distribuiva volantini sui 10 pregiudizi sullo psicologo.
Sorpresa e sgomento: qualche passaggio ci è sfuggito? Abbiamo
sbagliato piazza? No e allora perché un clown? Di cosa stiamo
parlando? Qual è la visione della Psicologia che il nostro
Ordine propone alla comunità?
Nulla contro i clown ovviamente, che in contesti specifici ha
tutta la sua efficacia e professionalità, ma come psicologi
non ci sentiamo rappresentati in ciò che è sembrato un insulto
alla professione di cui si poteva e doveva fare a meno.
E poi: promuovere la psicologia pubblicizzando i 10 pregiudizi
sullo psicologo? Non è difficile cogliere l’effetto boomerang.
Ma allora?
Si sa, non tutti i buchi si trovano una ciambella intorno.
Si perché di cittadini se ne sono
visti
ben
pochi
e,
date
le
circostanze avverse, anche di
psicologi. Così senza ciambella è
restato solo il buco!
Come Altrapsicologia, in Consiglio, avevamo esposto per tempo
le forti perplessità circa l’idea progettuale, ma non è
servito ed ecco, il disastro è in tavola anzi, ai tavoli.
Ma non basta. Oltre il danno la beffa
A quanto ammonta il danno d’immagine ? Qual è il costo
sostenuto per questo evento?
Noi iscritti, non considerati nella partecipazione
dell’evento, lesi nell’immagine della categoria, chiediamo e
speriamo che chi deve tragga le conseguenze, sui differenti
piani, perché questo non è semplicemente un “increscioso
errore”.
Redazione Altrapsicologia Bolzano
La sessualità e l'assurda
ricerca della "normalità":
Come abbattere tabù e false
credenze nell'era 2.0.
Martedì 25 ottobre alle ore 15.00 AltraPsicologia Piemonte
avrà il piacere di ospitare il collega Fabrizio
Quattrini, Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Socio
fondatore e presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia
Scientifica (IISS) di Roma e docente dell’insegnamento di
Clinica delle Parafilie all’Università dell’Aquila.
Esiste una sessualità “normale”?
Le fantasie erotiche, l’immaginario sessuale, la pornografia,
possono portare le persone verso un’identità sessuale confusa,
distorta, “perversa”?
Coloro che vivono una sessualità definita “estrema” sono
individui “deviati” o semplicemente “trasgressivi”?
Vivere liberamente l’esperienza erotico-sessuale è pericoloso
e può portare a qualche forma di dipendenza?
Queste sono alcune delle domande a cui il Prof. Fabrizio
Quattrini, Presidente dell’IISS Istituto Italiano Sessuologia
Scientifica di Roma e docente dell’insegnamento di Clinica
delle Parafilie all’Università dell’Aquila, risponderà durante
il seminario, fornendo situazioni cliniche personali e
contestualizzandole in un quadro teorico utile ai
professionisti che lavorano in campo clinico per uscire dagli
stereotipi socio-culturali.
Questa volta saremo al Caffè Basaglia, in via Mantova 34 a
Torino. L’incontro è gratuito, riservato a psicologi o
studenti di Psicologia, e per partecipare all’evento è
necessario prenotarsi compilando il modulo a questo link.
Qualora, dopo esservi iscritti, non poteste più partecipare
all’incontro,
vi
chiediamo
di
comunicarcelo
all’indirizzo [email protected]