Un impegno per “Quarto Savona Quindici”, la scorta del giudice

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Un impegno per “Quarto Savona Quindici”, la scorta
del giudice Falcone
Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità una mozione presentata dal sindaco che
impegna l’esecutivo a promuovere una serie di iniziative di educazione e di contrasto a ogni
forma di illegalità. Un’occasione per proseguire un progetto avviato nell’aprile scorso
Corsico (25 novembre 2016) - Vito, Rocco, Antonio. Erano poliziotti. Uomini che hanno
dedicato la loro vita alle istituzioni, a difendere i cittadini, la giustizia e a proteggere giudici
come Giovanni Falcone, simbolo dell’antimafia. A loro Corsico intitolerà una via o una piazza o
un parco. Loro erano su una delle due auto di scorta quando la mafia, il 23 maggio del 1992,
sull’A29 nel territorio comunale di Isola delle Femmine a pochi chilometri da Palermo, uccise
chi la stava contrastando.
Gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro erano a bordo della “Quarto
Savona Quindici” di cui è rimasto solo un rottame, che è però una testimonianza anche per le
giovani generazioni. Per questo il primo cittadino di Corsico ha voluto, nell’aprile scorso, che
fosse portata in città, alla presenza degli studenti dell’Omnicomprensivo in mattinata - con il
questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il vice comandante della GdF, il
comandante della Caserma Santa Barbara, la moglie di Antonio, Tina Montinaro, le presidi dei
due istituti superiori, i rappresentanti del Rotary - e dell’intera città nel pomeriggio.
“Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale – precisa il sindaco Filippo Errante – ho deciso di
proporre una mozione, votata all’unanimità, con la quale ho voluto che l’assise ribadisse il
forte impegno di tutti, al di là del colore politico, contro ogni forma di mafia. Come segno
tangibile, ho chiesto ai consiglieri di condividere la proposta di proseguire e rafforzare
ulteriormente il progetto avviato in aprile insieme all’IIS Falcone-Righi e al liceo G.B. Vico che
vedrà nei prossimi mesi ancora la presenza, come nostro gradito ospite, di Tina Montinaro”.
All’interno della mozione sono stati ribaditi alcuni impegni e prerogative istituzionali,
chiamando nel contempo il Consiglio comunale a rafforzarli sul piano politico-amministrativo.
Qualcuno però si è dichiarato non completamente soddisfatto per la proposta, pur votandola.
“Si è cercato di mescolare le carte in tavola - evidenzia il primo cittadino - tanto che il
consigliere Maria Ferrucci mi ha addirittura chiesto di ritirarla, nonostante l’intento fosse ben
chiaro e andasse nella direzione di condividere la lotta a qualunque forma di criminalità
organizzata. Chi ha storto il naso credo abbia dimostrato chiaramente di non provare rispetto
e di non onorare la memoria e il sacrificio di agenti che hanno dedicato la loro intera vita alle
istituzioni e a proteggere il giudice Falcone, simbolo dell’antimafia”.
“Ritengo sia inaccettabile - precisa il primo cittadino - che la lotta alla mafia debba avere delle
bandiere e le vittime vengano ritenute più o meno di valore solo perché scelte come vessillo
politico. Perché allora qualcuno del centrosinistra mi dovrebbe spiegare come mai non è stata
accolta la proposta, fatta negli anni scorsi, di dedicare un parco, una via o una piazza al giudice
Borsellino. Non è anche lui un simbolo dell’antimafia? Quindi c’è chi, evidentemente, vuole
rimarcare delle differenze tra vittime di serie A e vittime di serie B. Noi questo approccio non
lo condividiamo. Naturalmente Lea Garofalo è un esempio di come, pur cresciuti in famiglie
mafiose, si possa imboccare la strada della giustizia, della legalità. È stata e sarà sempre uno
dei simboli dell’antimafia”.
Ufficio stampa Comune di Corsico
scaricato dal sito: www.comune.corsico.mi.it