Rapina violenta nell`ufficio postale, in manette il complice del

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mercoledì 23 novembre 2016
Rapina violenta nell’ufficio postale, in manette il complice d
I carabinieri della Compagnia di Maglie sono risaliti al secondo dei rapinatori che hanno fatto
irruzione nell'ufficio postale, portando via l'incasso e poi ferendo un 50enne del posto.
È finita la fuga del complice di Giorgio Antonio Tarantino, il 23enne di Matino, arrestato per la
violenta rapina del 31 ottobre scorso nell'ufficio postale di San Cassiano, in cui era rimasto
gravemente ferito un passante: si tratta di Sabino Vitale, 25enne incensurato anch'egli di Matino.
Sono stati i carabinieri della compagnia di Maglie, guidati dal capitano Luigi Scalingi, a scovare il
giovane e ad arrestarlo dopo 23 giorni di latitanza. Insieme a Tarantino, all'orda di pranzo, avevano
assalito l'ufficio postale, con coltello e pistola, ma nella fuga con circa 4300 euro in contanti la rapina
era degenerata col ferimento all'addome di un testimone, Rosario Guercio, 50enne del posto, che
aveva tentato di fermare i malviventi: un taglio profondo che non gli avrebbe lasciato scampo, se
non fosse stato per il repentino intervento del 118.
La fuga era poi continuata separatamente e per Tarantino era finita quasi subito, con l'arresto da
parte dei carabinieri a poca distanza dal luogo in cui erano accaduti i fatti. Vitale, il complice, era
salito sulla Fiat Punto sulla quale i due erano arrivati poco prima, girando alla ricerca del 23enne,
per poi allontanarsi in direzione Matino, dopo essersi disfatto del coltello insanguinato.
I carabinieri, che hanno subito ritrovato l'arma, hanno intensificato le indagini e, sotto il
coordinamento del Pubblico Ministero della Procura di Lecce, Carmen Ruggiero, hanno ricostruito
l'intera vicenda e identificato il fuggitivo e materiale esecutore dell'accoltellamento di Guercio.
Pertanto ieri sera, a Matino, i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Maglie
hanno tratto in arresto l'uomo, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
dal gip di Lecce ieri mattina. Determinanti sono stati i riconoscimenti effettuati dai testimoni, gli
intrecci dei tabulati del traffico telefonico delle utenze in uso a Tarantino e Vitale, nonché le celle
telefoniche agganciate durante l'arco orario a cavallo della rapina; inoltre una telecamera a circuito
chiuso di un distributore alle porte di San Cassiano, che ha ripreso i due complici poco prima della
rapina, intenti ad effettuare rifornimento, vestiti esattamente con gli stessi indumenti utilizzati per
consumare il reato, e dettagliatamente descritti dai testimoni.
Ma all'appello degli investigatori mancavano ancora alcuni elementi: la pistola, la giacca utilizzata da
Tarantino, e parte della refurtiva trafugata, poiché i due si erano già parzialmente divisi le loro quote.
Pertanto alcuni giorni fa, i carabinieri hanno effettuato una ricognizione di tutta l'area interessata
dalla fuga di Tarantino, convinti che fossero occultati i soldi. Dopo alcune ore di ricerche nelle
campagne, infatti, a poche decine di metri una dagli altri, sono stati trovati rispettivamente la pistola,
del tipo a gas ma priva di tappo rosso, e la giacca verde con cappuccio, occultata sotto una pianta
di fichi d'india, con all'interno, ancora appallottolati, 1025 euro, parziale provento della rapina. È
verosimile che la restante parte della refurtiva sia stata portata via dal complice nella fuga in auto.
A seguito delle formalità di rito, Vitale è stato accompagnato in carcere con l'accusa di concorso in
rapina aggravata e tentato omicidio.