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Gestione profughi Unione Valle Savio, l'assessore Benedetti
risponde al consigliere Rossi
Giovedì 24 Novembre 2016
L’assessore ai Servizi per le Persone Simona Benedetti ha risposto durante il Consiglio comunale odierno, all’interpellanza
del Consigliere comunale Enrico Rossi (PD) relativa alla gestione dei profughi nel territorio dell’Unione Valle Savio ed
all’ipotesi di apertura di un centro di accoglienza a Borello.
Di seguito il testo della risposta. Nel territorio dell'Unione Valle del Savio le strutture di accoglienza attualmente attive sono
20, di cui 18 gestite da questa Unione e 2 dalla Prefettura mediante affidamento diretto a privati. Nelle strutture di questa
Unione sono attualmente ospitati 230 profughi (di cui 4 minorenni e 2 mamme con bambini appena nati ospitati in strutture
specificatamente autorizzate per tali tipologie di accoglienza). A tutt’oggi, non siamo aggiornati circa la presenze nelle 2
strutture gestite direttamente dalla Prefettura mediante affidamento a privati. Gli ultimi dati, informali, in nostro possesso
ritraevano una presenza complessiva in tali strutture di 80 profughi che sommati ai dati relativi alle strutture di questa Unione
rappresentano una presenza complessiva di nr. 310 profughi. La gestione delle 18 strutture di questa Unione è affidata ad: ·
Asp Cesena Valle del Savio · Ass.ne Arci Solidarietà - Cesena; · Ass.ne Papa Giovanni XXIII – Rimini; · Fraternità di
Misericordia Valle del Savio; · Coop.va Sociale Le Querce – Verghereto; · Coop.va Sociale Fare del Bene – Galeata. Il
modello gestionale scelto dai Comuni dell’Unione è quello dell’accoglienza diffusa, che consente l’accoglienza in strutture di
piccole dimensioni (max. 25 profughi cadauna), ben inseribili nei diversi territori/frazioni coinvolte. E’ importante rilevare,
infatti, come tali modalità di accoglienza, pur essendosi in gran parte realizzate in condizioni di emergenza e nonostante il
'bailamme mediatico' che in alcuni contesti ha accompagnato l’aiuto concretamente offerto, non abbiano mai prodotto
problemi di ordine pubblico, garantendo i compiti di accoglienza previsti dalla legge italiana, fino al riconoscimento, o al
diniego, dello status di rifugiato.
L'assessore prosegue facendo notare che i compiti dell’accoglienza sono sintetizzabili in: · servizi di gestione amministrativa
(registrazione degli ospiti e produzione di un report giornaliero contenente le presenze); · servizi di assistenza generica alla
persona (orientamento generale sulle regole di comportamento e servizio di lavanderia); · servizi di pulizia ed igiene degli
ambienti di accoglienza (pulizia giornaliera e periodica dei locali e degli arredi; raccolta e smaltimento rifiuti …ecc); servizi di
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accoglienza, fornitura e distribuzione dei pasti (fornitura di tre pasti giornalieri); · fornitura di beni (prodotti per l’igiene
personale e vestiario intendendo la fornitura del minimo necessario al momento dell’accoglienza presso la struttura e,
all’occorrenza, il rinnovo dei beni da effettuare periodicamente al fine di garantire l’igiene e il decoro della persona, erogazione
del 'pocket money' nella misura di Euro 2,50 pro capite/pro die); · servizi per l’integrazione (servizio di assistenza linguistica e
culturale; organizzazione dei corsi di apprendimento e/o approfondimento della lingua italiana; promozione e realizzazione di
attività di sensibilizzazione e di informazione al fine di facilitare il dialogo tra i beneficiari e la comunità cittadina;
accompagnamento in attività di volontariato svolte a beneficio della comunità locale in collaborazione con le Amm.ni com.li); ·
servizio di informazione sulla normativa concernente l’immigrazione i diritti e doveri e condizione dello straniero; ·
orientamento al territorio, informazione ed assistenza nei rapporti con la Questura competente per l’inserimento nel sistema di
protezione per richiedenti asilo e rifugiati; informazione sui diritti e i doveri sanciti dall’ordinamento italiano; tutela sanitaria,
ovvero assistenza sanitaria, da effettuare nei presidi sanitari territoriali o medici di base, e quindi garantita attraverso il SSN.
Per ritornare, infine, ai soggetti gestori, dalle informazioni in nostro possesso risulta, altresì, come la Prefettura abbia affidato
la gestione delle proprie 2 strutture presenti sul territorio dell'Unione Valle del Savio ad una Associazione di volontariato di
recente formazione denominata Croce Oro, non conosciuta dalle Amministrazioni comunali. L’Unione Valle Savio ha iniziato,
tra le prime in Italia, a valorizzare in attività utili alla collettività l’impegno volontario dei profughi in attesa di riconoscimento del
titolo di soggiorno, già da febbraio 2015, approfittando anche del significativo tempo a loro disposizione. A Cesena tale
opportunità sta coinvolgendo circa il 70% dei profughi presenti nelle 17 strutture di accoglienza dell’Unione Valle Savio,
nell’ambito del progetto di volontariato civico 'Attiviamoci per Cesena' attivo dal 2013 su delibera del Consiglio Comunale.
Nell’ambito di tale progetto i profughi sono impegnati in attività di piccola pulizia, ad integrazione dell’attività professionale già
garantita dai Comuni o da Hera, nelle numerose aree verdi: Giardini Pubblici, Giardini di Serravalle, Giardini via Machiavelli
/ipercoop, Giardini ragazzi del '99, Giardini Carducci, Giardini Malmerendi, Parco per Fabio, Parco Iqbal, Parco Cimitero
urbano, Torrente Cesuola, marciapiedi quartiere Cesuola. Inoltre sono stati effettuati circa trenta sgomberi/traslochi in alloggi
ASP e ACER e imbiancature in alloggi ASP, in collaborazione con il Servizio Sociale.
Analogamente a quanto accade a Cesena anche a Bagno di Romagna nonché a Mercato Saraceno e Sarsina i profughi sono
coinvolti in attività volontarie di pubblica utilità. A Bagno nell’ambito del Progetto Mettiamoci le mani, a Mercato Saraceno e
Sarsina nell’ambito del Progetto Profumo Di Carità’. Quanto a Borello, se per Ex Mobilificio Bonoli si intende la struttura di
accoglienza di via Linaro, 165 nella frazione di Borello di Cesena, si conferma come tale servizio, dell’Associazione Fraternità
di Misericordia Valle del Savio, sia stato accreditato a carattere transitorio per l'accoglienza massima di 15 persone di sesso
maschile e che tale accreditamento dovrà essere reso definitivo con un prossimo atto amministrativo, successivamente
all'effettivo avvio, a seguito della verifica sul campo delle condizioni della struttura e del servizio, ad opera della commissione
prevista nel Disciplinare di Accreditamento, approvato dalla Giunta dell'Unione con deliberazione.
Nel merito del percorso amministrativo svolto per l'accreditamento di queste strutture, la Giunta dell’Unione con propria
deliberazione ha dato mandato al Dirigente del Settore Servizi Sociali di implementare una Istruttoria Pubblica per la
progettazione comune, finalizzata alla creazione e alla sperimentazione di un sistema locale di accreditamento dei servizi
gestiti da soggetti del Terzo Settore, disponibili ad accogliere profughi nel territorio dell’Unione. L'Istruttoria Pubblica ha
regolarmente preso avvio dopo una fase ad evidenza pubblica in cui sono state raccolte le richieste di adesione dei nr. 5
Soggetti del Terzo Settore di seguito evidenziati, interessati a concorrere in modo propositivo con l'Amministrazione di questa
Unione alla creazione di detto sistema di accreditamento: - Coop.va Sociale Le Querce – Verghereto; - Coop.va Sociale Fare
del Bene – Galeata; - Ass.ne Arci Solidarietà - Cesena; - Ass.ne Papa Giovanni XXIII – Rimini; - Fraternità di Misericordia
Valle del Savio.
Il verbale degli incontri occorsi, i contributi dei Soggetti del Terzo Settore partecipanti come sopra rappresentati, unitamente
allo scambio di comunicazioni intercorse tra i partecipanti e il Servizio Sociale, sono conservati agli atti del procedimento;
nell’ambito del percorso di Istruttoria Pubblica sono stati definiti in forma partecipata, col contributo attivo dei Soggetti del
Terzo Settore sopra evidenziati, i contenuti e la forma del documento che disciplina il sistema di accreditamento dei servizi
per l'accoglienza di profughi nel territorio dell'Unione Valle del Savio; lo strumento dell’accreditamento non è riconducibile allo
schema del tradizionale appalto di servizi e consiste invece in un provvedimento amministrativo discrezionale che
l’Amministrazione competente adotta al termine di un procedimento valutativo, da effettuarsi in coerenza con le decisioni
adottate in sede di programmazione e con le logiche ed i requisiti di qualità dei servizi erogati; i motivi per cui si è optato per il
superamento della gara d'appalto, intesa in senso tradizionale, è ascrivibile alla natura stessa dei servizi di accoglienza
profughi, caratterizzati da: - finanziamento pubblico prevalente; - scopi solidaristici e da bisogni di cura delle persone; adeguatezza, flessibilità e rapidità di risposta.
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Attraverso lo strumento dell’istruttoria, infine, abbiamo inteso di mantenere una certa personalizzazione degli interventi,
evitando l'eccessiva standardizzazione e, come sopra indicato, garantendo l’equilibrio territoriale circa la presenza di profughi
in ciascun Comune posto sul territorio di questa Unione. Coerente con tale impostazione è la scelta di circoscrivere
l'individuazione dei gestori delle accoglienze ai Soggetti del Terzo Settore in quanto vocati alla partecipazione attiva, alla
progettazione nonché alla realizzazione concertata degli interventi sociali ai sensi dell'Art. 1 della Legge 8 novembre 2000, n.
328 'Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali'.
Cronaca
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