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Data
01/06/2016
Codice paziente
KASXXXX
Anagrafica
--
AIDNA Report
LIFE+
Pagina 1
Gentile paziente, in queste poche pagine ti spiegheremo come riuscire a leggere ed interpretare al meglio i dati genomici ottenuti con il test AIDNA. In ogni sezione (es. stress ossidativo) potrai identificare rapidamente le mutazioni geniche che abbiamo analizzato e sarai così in grado di ottenere una risposta alle tue domande (esito). Le sezioni si aprono con una tabella riassuntiva delle varianti:
• Gene di riferimento [Gene] (es. NQ01) • Identificativo variante [Variante] (es. Pro187Ser) • Ruolo e/o funzione [Ruolo e/o Funzione] (es. Coenzima Q10, ossidazione) • Genotipo [GN] (es. TC) • Effetto del genotipo sullo status di salute (es. assente, verde o rosso)
Due parole in più sono necessarie per spiegarti bene: Ruolo e/o Funzione S i tratta dell’effetto che la mutazione potrebbe avere sul paziente. Nel caso della variante Pro187Ser, del gene NQ01, si fa riferimento ad un’alterazione della struttura dell’enzima, il quale ha una funzione protettiva nei confronti dei radicali liberi. Le specifiche di questa variante sono approfondite nel documento “AIDNA tutorial”. Effetto del genotipo Il genotipo della variante ha sempre tre possibili opzioni (in questo caso CC, CT o TT) e a queste tre possibilità corrisponde un effetto sulla salute del paziente:
Cerchio rosso: presenza di un fattore di rischio Cerchio verde: presenza di un fattore protettivo
Nessun cerchio: variante comune (o assenza di risultato, assenza GN) “P”: variante che predispone per attività fisiche di potenza (Power) “E”: variante che predispone per attività fisiche di resistenza (Endurance) Sotto la tabella, in relazione a problematiche multi fattoriali, sarà presente un grafico, denominato GS, Genotype Score, che permetterà di individuare il livello di prevenzione a cui il paziente dovrebbe sottoporsi. Anche in questo caso sono possibili quattro livelli di prevenzione:
Fascia blu: al di sotto della media, non sono necessari particolari azioni di prevenzione Fascia verde: al di sopra della media, prevenzione di bassa entità Fascia gialla: tra una e due deviazioni standard, attuare un percorso di prevenzione Fascia rossa: oltre due deviazioni standard, attuare un percorso deciso di prevenzione
In tutti i livelli di prevenzione sopra riportati è necessario consultare il proprio medico curante al fine di identificare la migliore strategia possibile. Successivamente alla tabella e al GS viene riportato un “esito”, ovvero la sintesi di tutti i dati genomici analizzati e correlati allo status di salute o alle richieste/indicazioni del paziente.
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GLUTINE E LATTOSIO
Campione
KASXXXX
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01/06/2016
L’intolleranza al lattosio è da attribuirsi alla mancanza o alla riduzione degli enzimi, in primis la lattasi (il cui promotore è analizzato all’interno del presente test), deputati alla digestione del lattosio, cioè dello zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati. La tipizzazione HLA è invece un test di suscettibilità che determina la maggiore o minore predisposizione di un individuo a sviluppare la celiachia in base alla presenza/assenza di fattori di rischio (DQ2, DQ8 o DQB1*02). La presenza di una delle combinazioni HLA di predisposizione determina un aumento del rischio per la manifestazione della malattia, mentre la completa assenza delle stesse rende del tutto improbabile lo sviluppo della celiachia.
Gene
LCT HLA-DQ2 HLA-DQ2 HLA-DQ2 HLA-DQ2 HLA-DQ8
Variante
Promoter (-13910) DQ 2.5 DQ2.2 DQ2.2 DQ2.2 DQ8
Ruolo e/o Funzione
Intolleranza al lattosio, metabolismo del Calcio Intolleranza al glutine (80% celiaci) Intolleranza al glutine (5% celiaci) Intolleranza al glutine (5% celiaci) Intolleranza al glutine (protettivo) Intolleranza al glutine (10% celiaci)
GN
CC CC AA TT AA AG
Esito:
Le varianti a carico del gene HLA-DQ2.2, pur evidenziando una leggera predisposizione verso la celiachia, risultano fra le più deboli mutazioni associate all’intolleranza al glutine. Il paziente non risulta intollerante al lattosio in base alla mutazione g enomica valutata all’interno del test.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
AGA EMA
Alimentazione consigliata
In base alle varianti genomiche analizzate, si consiglia di inserire nella dieta cereali poveri in glutine, al fine di ridurre i fenomeni di intolleranza. Alcune varietà di frumento generalmente note come “grani antichi” (es. Einkorn o monococco) hanno una ridotta capacità di indurre sintomi da intolleranza al glutine. Si consiglia al paziente di limitare nell’arco della settimana il consumo di grano tenero e grano duro (pane, pasta e prodotti da forno in genere) e di consumare prodotti a base di Amaranto, Grano saraceno, Quinoa, Miglio, Mais giallo e bianco, Riso, Sorgo e Teff.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento o variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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ALLERGIE E INTOLLERANZE
Campione
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Le intolleranze alimentari si differenziano dalle allergie alimentari vere e proprie perché non producono shock anafilattico e di solito non rispondono ai tradizionali test allergici cutanei. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell’organismo, e quindi spesso non sono direttamente correlabili all’assunzione del cibo che le determina. L’allergia invece rappresenta una vera e propria patologia del sistema immunitario che si manifesta con particolari reazioni dell’organismo ad alcune sostanze normalmente tollerate: il sistema non le riconosce e reagisce prod ucendo anticorpi, i quali hanno il compito di difendere l’organismo dalle sostanze non identificate, percepite appunto come allergeniche.
Gene
FLG
Variante
R501X
IL4-Ra CBS HFE
A1652G C699T Cys282Tyr
ADH1B CYP1A2
Arg48His Intron (32035)
DAO/ABP1
Intron
Ruolo e/o Funzione
Allergie cutanee (nichel) e alimentari (arachidi) Allergie alimentari (arachidi, soia, noci, uova) Intolleranza ai solfiti Intolleranza al ferro, cirrosi Intolleranza all’etanolo Intolleranza alla caffeina Metabolismo dell'istamina (allergie)
GN
GG AG CC GG CC CC TG
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, il soggetto è risultato allergico verso alcuni alimenti, quali arachidi, soia, noci oppure uova (verificare la sensibilità della paziente verso uno o più alimenti indicati) e intollerante alla caffeina. Mentre non ha evidenziato alcuna sensibilità verso il ferro (emocromatosi). Non sono state riscontrate allergie nei confronti degli altri elementi riportati in tabella.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
Test della cute (es. Prick test) verso le sostanze identificate dal test a conferma della predisposizione genomica individuata.
Alimentazione consigliata
In base alla variante genomica che predispone il paziente verso possibili fenomeni allergici nei confronti di arachidi, soia, noci oppure uova, si consiglia di valutare la possibilità di ridurre o eliminare suddetti alimenti dalla dieta. E’ importante ricordare che raramente sono state identificate allergie multiple verso tutti e quattro questi alimenti contemporaneamente. In base alla variante genomica che predispone il paziente verso l’intolleranza alla caffeina si consiglia di prestare attenzione a caffè, tè, cacao, cola e bevande che la contengono come mate e guaranà. L’intolleranza alla caffeina si manifesta con un ventaglio di sintomi abbastanza vario anche dopo l’ingestione di modeste quantità di alimenti che contengono caffeina (solo 2 o 3 tazzine di caffè per esempio) quali: improvvisa spossatezza, cefalea ed insonnia. Più raramente si possono manifestare sbalzi di pressione, nausea e inappetenza.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base alle varianti genomiche analizzate, si consiglia al paziente di integrare la dieta con AMELCUR® TE’ (da 1 a 2 compresse al giorno) o un qualsiasi altro integratore equivalente.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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CONTROLLO DEL PESO, DIABETE E GLICAZIONE
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L’aumento di grasso corporeo, notoriamente associato alle patologie cardiovascolari, respiratorie, articolari e neoplastiche, ha portato ad un drammatico aumento dell’incidenza del diabete e alla riduzione dell’aspettativa di vita. La glicazione è invece una reazione chimica tra lo zucchero presente nel sangue e le proteine, responsabile della formazione di glicoproteine destrutturate e mal funzionanti, responsabili dei processi di invecchiamento cellulare e degenerativi in genere.
Gene
ADR NPY RLEP GHSR ARL15 ADIPOQ MC4R MTNR1B THSR
Variante
Gln27Glu Leu7Pro Gln223Arg G477A Intron (10922) 276GT Intron Asp727Glu
Ruolo e/o Funzione
Metabolismo acidi grassi, insulino-resistenza Metabolismo acidi grassi, leptina, appetito Leptina, appetito Grelina, appetito Adiponectina, glicazione, diabete Adiponectina, glicazione, diabete Melanocortina, diabete, glicazione, appetito Melatonina, diabete, glicazione Ipotiroidismo, insulino-resistenza
GN
CC AG AG AG AA CC TT CG CG Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Obesità, controllo del peso:
38.89%
Metabolismo del glucosio, glicazione e diabete:
50.00%
Esito:
In alle varianti genomiche analizzate, la paziente ha evidenziato un aumento della probabilità per lo sviluppo di sovrappeso, insulino-resistenza, diabete di tipo II e sindrome metabolica. Inoltre sono state riscontr ate anche delle alterazione nel controllo dell’appetito (NPY e grelina). Inoltre è stata
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riscontrata un’alterazione del gene correlato al recettore del TSH (ipotiroidismo).
Approfondimenti diagnostici consigliati
Glicemia (digiuno e post-prandiale) Insulinemia (digiuno e post-prandiale) Emoglobina-glicata Fruttosamina Indice HOMA TSH, FT3, FT4
Alimentazione consigliata
Al fine di bilanciare le mutazioni genetiche riscontrate nel paziente, si consiglia una dieta che sia povera di carboidrati raffinati (pane, pasta, prodotti da forno, biscotti, cereali). Sarebbe inoltre opportuno introdurre verdura (ricca di antiossidanti) ed utilizzare esclusivamente olio extravergine di oliva.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, si consiglia al paziente di integrare la dieta con AMELIPO® 600 (1 compressa al giorno, lontano dai pasti, preferibilmente assieme ad un bicchiere di acqua) oppure un qualsiasi altro integratore equivalente.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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INFIAMMAZIONE
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L’infiammazione cronica è una condizione di irritazione persistente, i cui sintomi possono rimanere nascosti per anni danneggiando in modo irreversibile i tessuti più vitali del tuo organismo. Lo studio di questo set di geni è davvero importante e serve a valutare la tua predisposizione verso un possibile stato infiammatorio.
Gene
IL1A
Variante
Promoter (-889)
IL1B IL1RN IL6
Promoter (+3953) 2q13 Promoter (-174)
IL6R IL10
Intron (46211) Promoter (-1082)
PAI-1
4G-5G
TNF-alpha
Promoter (-308)
Ruolo e/o Funzione
Interleuchina 1a (sistema immunitario) Interleuchina 1b (sistema immunitario) Recettore antag. IL1 (sistema immunitario) Interleuchina 6 (sistema immunitario) Recettore Interleuchina 6 (sistema immunitario) Interleuchina 10 (sistema immunitario) Plasminogeno (infiammazione) TNF-alpha (infiammazione)
GN
TC TC CC GG CC AG TG GG Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Infiammazione:
37.50%
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, la paziente non è risultata predisposta a problematiche di tipo infiammatorio.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliato alcun esame diagnostico di approfondimento.
Alimentazione consigliata
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliata alcuna particolare indicazione alimentare.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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METILAZIONE
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La metilazione è necessaria per un’adeguata formazione e riparazione del DNA, per la regolazione della crescita cellulare, per la corretta espressione dei geni e per la produzione di numerosi neurotrasmettitori (serotonina, melatonina, adrenalina, noradrenalina, acetilcolina). La metilazione ha un ruolo fondamentale nella formazione della guaina mielinica, nei processi di escrezione di tossine (pesticidi), metaboliti ormonali (estrogeni) e metalli pesanti (mercurio, piombo, arsenico, antimonio). Se tali processi non dovessero funzionare in modo corretto potrebbero insorgere gravi conseguenze per tutto l’organismo.
Gene
MTHFR MTR MTRR SHMT TCN2 COMT
Variante
Ala222Val Asp919Gly A66G C1420T C776G Val158Met
Ruolo e/o Funzione
Metilazione (Metabolismo dei folati) Metilazione (Metionina sintetasi) Metilazione (Metionina sintetasi reduttasi) Metilazione (Metabolismo dei folati) Vitamina B12 (carenza) Catecolamine (detossificazione)
GN
CC GG AA CT CG AG Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Metilazione:
58.33%
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, la paziente è risultata predisposta ad un’alterazione significativa dei processi di metilazione. Le cistiti riportate in scheda anamnestica potrebbero essere correlate con questa alterazione genetica.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
Omocisteina Acido folico Vitamina B6 e B12
Alimentazione consigliata
L’alimentazione è in grado di bilanciare i possibili squilibri genetici legati ai processi di metilazione che avvengono nel nostro organismo. La riduzione della metilazione è associata ad un innalzamento dei valori ematici di omocisteina, i quali sono a loro volta responsabili della manifestazione di alcune malattie cardiovascolari a carico del cuore e dei vasi sanguigni. Al fine di ristabilire una corretta attività di metilazione attraverso la dieta si consiglia di inserire nella propria dieta le seguenti vitamine: Vitamina B6 Cereali integrali, banane, avocado, nocciole, lievito di birra e carote. Vitamina B9 (acido folico) Lievito di birra, avocado, verdure a foglia verde, riso, legumi. Vitamina B12 Carne (fegato), pesce, uova e latte.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, si consiglia al paziente di integrare la dieta con AMELCUR® RETARD (da 1 a 2 compresse al giorno) o un qualsiasi altro integratore equivalente.
Comportamenti o stili di vita consigliati
Al fine di bilanciare il potenziale squilibrio genomico evidenziato nei processi di metilazione, si consiglia al paziente di praticare regolarmente attività fisica, ridurre il consumo di caffè e delle bevande alcoliche in genere e di astenersi completamente dal fumo. Nella preparazione degli alimenti si consiglia di evitare fritture, cottura alla piastra/griglia e al forno; lessatura e cottura al vapore sono invece ideali per non denaturare le vitamine, indispensabili per il paziente.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, si consiglia al paziente di valutare con il proprio medico curante il trattamento con vitamina B6, B9 (acido folico) e B12. In casi particolarmente gravi, successivamente al dosaggio ematico di omocisteina, qualora se ne presentassero le condizioni (valori elevati), si consiglia di valutare con il proprio medico curante il trattamento con S-adenosilmetionina e trimetilglicina.
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STRESS OSSIDATIVO
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L’attacco di alcuni agenti esterni (es. raggi UV, inquinamento, fumo e stress) scatena la produzione dei “radicali liberi” - comunemente chiamati ROS - da parte dell’organismo, responsabili del processo di ossidazione cellulare. L’azione continua e non fisiologicamente compensata dei ROS può causare seri danni a livello cellulare e può portare ad un precoce e rapido invecchiamento dei tessuti, in casi particolari può addirittura favorire l’insorgere di talune patologie a carattere degenerativo.
Gene
NQO1 SOD1 SVCT1 CD36 GSTP1 GPX-1
Variante
Pro187Ser G2809A Intron Intron (46065) Ile105Val Pro198Leu
Ruolo e/o Funzione
Coenzima Q10 (ossidazione) Superossido dismutasi (ossidazione) Vitamina C (carenza) Vitamina E (carenza) Ossidazione, detossificazione epatica (glutatione) Ossidazione, detossificazione epatica (glutatione)
GN
TC AG AG GG AG CT Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Stress ossidativo:
41.67%
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, il paziente ha evidenziato un sistema di detossificazione mediamente efficiente a causa delle mutazioni a carico dei geni NQ01 e SOD.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
d-ROMs o BAP test Coenzima Q10
Alimentazione consigliata
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliata alcuna particolare indicazione alimentare.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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METABOLISMO OSSEO
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Lo scheletro umano è costituito dall'insieme delle strutture anatomiche aventi funzione di sostegno e protezione dei tessuti molli. Le ossa che lo compongono, grazie alla connessione con il sistema muscolare, funzionano anche da leve per consentire il movimento. L'osso è una complessa struttura di tessuto connettivo denso, mineralizzato e provvisto di dotti sanguigni, linfatici e nervosi per il sostentamento delle cellule ossee. Il metabolismo osseo si riferisce all'insieme dei processi biochimici responsabili della continua demolizione e rigenerazione ossea.
Gene
ESR1
Variante
Pro325Pro
LRP5 DIO2 FAM210A
Ala130Val Gly3Asp 18p11,21
MBL2/DKK1
1q21,1
VDR
BsmI
Ruolo e/o Funzione
Recettore estrogenico (fragilità ossea) Recettore osteoblasti (fragilità ossea) Metabolismo ormoni tiroidei (ipotiroidismo) BMD (fragilità ossea) BMD (fragilità ossea) Recettore Vitamina D, Calcio (carenza)
GN
CC TC CT AG CC TC Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Stabilità ossea:
33.33%
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, la paziente non ha evidenziato una marcata predisposizione verso alterazioni del metabolismo osseo.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
Calcio (calcemia) Fosforo
Alimentazione consigliata
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliata alcuna particolare indicazione alimentare.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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PROFILO CARDIOVASCOLARE
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La cardiogenomica si occupa dell’identificazione delle peculiarità genetiche strettamente correlate al sistema cardiocircolatorio. Il metabolismo ed il trasporto delle sostanze grasse, i fattori coinvolti nella coagulazione del sangue (aterosclerosi e fattori di coagulazione), nella regolazione della pressione arteriosa (ipertensione) e del rapporto glicemia/insulina rappresentano le diverse aree di studio prese in considerazione.
Gene
Factor V
Variante
R506Q
LPA E-selectin PROCR
Ser219Gly
B-fibrinogen
C148-T
AGT AGTR1 EDN1
6q26 Ser149Arg Thr207Met 3q24 Lys198Asn
Ruolo e/o Funzione
Fattore V (coagulazione del sangue) Apolipoproteina A (patologie cardiovascolari) Pressione arteriosa Recettore Proteina C (aterosclerosi) Fibrinogeno (aterosclerosi) Angiotensinogeno (ipertensione) Recettore Angiotensinogeno (ipertensione) Endotelina (pressione arteriosa)
GN
GG AA AC AA CC CC AC GG Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Cardiogenomica:
12.33%
Esito:
In base alle varianti genomiche analizzate, la paziente non è risultata predisposta verso problematiche di tipo cardiovascolare, fatta eccezione per un gene correlato alla pressione del sangue.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
Monitoraggio pressione arteriosa
Alimentazione consigliata
In base ai dati genomici analizzati che predispongono il paziente verso l’ipertensione, si consiglia di ridurre al minimo l’apporto di sale da cucina. Un ulteriore aiuto a ridurre l’introito di sodio potrebbe venire dall’utilizzo abituale, al posto del comune sale da cucina, del sale grigio della Bretagna che è povero di sodio, rispetto al sale marino tradizionale. Il sale grigio è inoltre molto utile per gli sportivi, soprattutto nella pratica agonistica, perché aiuta in parte a reintegrare le perdite di sali minerali in seguito ad allenamenti. Fare inoltre attenzione al sodio contenuto negli alimenti, sia quello naturalmente presente, che quello aggiunto nelle trasformazioni artigianali o industriali. Vista la raccomandazione all’uso di modiche quantità di sale si può ricorrere per insaporire le pietanze all’uso di gomasio, una miscela di sale marino integrale e semi di sesamo, oppure di sali integrali non raffinati.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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NEUROGENOMICA
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Il tessuto nervoso è uno dei quattro tipi fondamentali di tessuto che compongono il corpo umano. La sua funzione principale è quella di ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli interni ed esterni del corpo, permettendo ad un organismo di relazionarsi con il proprio ambiente. Il tessuto nervoso è inoltre responsabile, tramite meccanismi ancora non del tutto chiari, delle funzioni psichiche ed intellettive degli esseri umani, quali la memoria, la conoscenza e la coscienza.
Gene
NRF2 APOE APOE BDNF
Variante
Up var. 2KB Cys>Arg Cod. 112 Arg>Cys Cod. 158 Val66Met
Ruolo e/o Funzione
Fattore di trascrizione (sistema antiossidante) Lipoproteine (neurodegenerazione) Lipoproteine (neurodegenerazione) Neurotrofina (stress, memoria, pensiero)
GN
GG TT TC CC Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Difesa del sistema nervoso:
12.50%
Esito:
Il paziente presenta una variante genetica (APOE) che può predisporre per lo sviluppo di malattie di tipo neurodegenerativo.
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Approfondimenti diagnostici consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliato alcun esame diagnostico di approfondimento.
Alimentazione consigliata
In base ai dati genomici analizzati, non è consigliata alcuna particolare indicazione alimentare.
Integrazione nutrizionale consigliata
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di un particolare percorso di integrazione nutrizionale.
Comportamenti o stili di vita consigliati
In base ai dati genomici analizzati, non si consiglia alcun particolare comportamento alimentare o alcuna variazione nello stile di vita.
Trattamenti consigliati
In base ai dati genomici analizzati, il paziente non necessita di alcun trattamento specifico.
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RISCHIO INFORTUNIO
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La genomica ci permette oggi di identificare con semplicità e su una base strettamente scientifica limiti e potenzialità di un individuo che pratica sport, ma soprattutto di sostenerlo in un percorso che ha per obiettivo il raggiungimento di un optimum di performance, riducendo al tempo stesso la probabilità di infortuni traumatici e fisiologici.
Gene
GDF5
Variante
NearGene (5017)
IGF2 IGF2AS AMPD1
G17200A (ApaI) G11711T C34T
COL1A1 COL5A1 COL6A4P1
C260Y
COL12A1
Gly3058Ser
MMP3
Lys45Glu
MMP12
Sp1 BstUI NearGene (4974)
Ruolo e/o Funzione
Fattore di crescita (fragilità ossea e tendinea) Somatomedina (lesione muscolare) Somatomedina (lesione muscolare) AMP (affaticamento, lesioni e crampi muscolari) Fragilità ossea, lesioni (tendini e legamenti) Lesioni muscolari, tendinee e legamentose Fragilità articolare (cartilagini) Lassità articolare, lesioni legamentose Tendinopatie e rottura dei legamenti Elasticità dei legamenti
GN
TC GG TG AG GG TT TC TT AG AA Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), ha il compito di identificare il livello di prevenzione a cui deve essere sottoposto il paziente ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Infortunio muscolare, osseo e cartilagineo:
56.25%
Infortunio di tendini e legamenti:
75.00%
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Problematiche individuate: 1. Lesioni muscolari
La carenza di AMPD1 è indicata come una causa abbastanza comune di miopatia indotta da esercizio fisico ed è probabilmente la principale causa di miopatia metabolica nell’uomo. La variante riscontrata nella paziente induce la formazione di un codone di non-senso che porta la terminazione prematura della traduzione e causa una carenza AMPD1. Una bassa attività di AMP deaminasi induce una riduzione sub-massimale della capacità aerobica (VO 2 alla soglia ventilatoria). La variante riscontrata nel soggetto è stata associata ad una diminuzione nella capacità di allenamento e nella risposta cardiorespiratoria sotto sforzo. Questa condizione induce un’alterazione del metabolismo energetico del muscolo ed è spesso associata a dolori muscolari da sforzo, crampi e/o fatica precoce. Si consiglia la somministrazione di D-ribosio, sebbene gli effetti di questo zucchero sono solo a breve termine e i benefici scompaiono nei giorni successivi alla somministrazione.
La variante riscontrata nel soggetto, a carico del gene COL5A1, è stata recentemente associata ad un aumento dell’insorgenza di crampi muscolari durante l’esercizio fisico, specialmente in sport di resistenza.
2. Lassità articolare
Il collagene è la principale proteina del tessuto connettivo negli animali e la più abbondante nei mammiferi (tra il 25 e il 35% del contenuto proteico dell’intero corpo). Il collagene, sotto forma di fibrille allungate, si trova principalmente in tendini, legamenti, cartilagini, ossa, sangue, cornea e pelle. Il gene COL12A1 codifica per la catena α del collageno di tipo XII ed è stato studiato per la sua associazione con il collageno di tipo I. La mutazione a carico del gene COL12A1 è stata associata a lassità articolare a livello del ginocchio.
3. Tendini e legamenti
Il collagene è la principale proteina del tessuto connettivo negli animali e la più abbondante nei mammiferi (tra il 25 e il 35% del contenuto proteico dell’intero corpo). Il collagene, sotto forma di fibrille allungate, si trova principalmente in tendini, legamenti, cartilagini, ossa, sangue, cornea e pelle. Il gene COL5A1 codifica per la catena pro α1 di tipo V, la quale limita la velocità di assemblaggio del collageno stesso. Il genotipo riscontrato nella paziente (all’interno della regione UTR, BstUI) può contribuire ad aumentare la stabilità dell’RNA messaggero e quindi aumentare la sintesi della catena a1 del collagene. La maggiore produzione del tipo può influenzare la fibrillogenesi e di conseguenza le proprietà meccaniche del tessuto connettivo. Tale condizione è stata recentemente correlata al lo sviluppo di tendinopatie (Achillea), rottura dei legamenti (ACL) e alterazione della flessibilità muscolo-tendinea. E’ importante ricordare che la mutazione a carico del gene COL12A1 è stata associata a rottura del legamento crociato anteriore (ACL).
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PERFORMANCE SPORTIVA
Campione
KASXXXX
del
01/06/2016
Numerosi lavori hanno però dimostrato che i parametri fisiologici - geneticamente determinabili - esercitano un’influenza diretta sulla performance: tono vascolare, consumo di ossigeno, attività enzimatiche ossidative e parametri anatomici. Molti degli atleti che hanno raggiunto nel corso degli anni prestazioni sportive al di sopra della media hanno saputo ottimizzare la preparazione atletica – il training – in base alle proprie caratteristiche.
Gene
ACTN3
Variante
Arg577Stop
MB HBB MSTN MCT1
A79G NearGene Lys153Arg T1470A
PPARA
Intron (89136)
PPARGC1A
Gly470Ser
IGF1 NOS3
C-1245T -786
Ruolo e/o Funzione
Prestazione, contrazione muscolare Mioglobina (resistenza) Emoglobina (resistenza) Miostatina (potenza) Ciclo del lattato (dolore muscolare) Potenza, metabolismo degli acidi grassi Resistenza, metabolismo degli acidi grassi Somatomedina (prestazione sportiva) Ossigenazione tissutale (potenza)
GN
TC GG TT AA AA GG GG TT TC
E E E
Il punteggio genotipico, calcolato utilizzando gli MSA (Multivariate Statistical Algorithm), identifica il livello di prestazione dell’atleta ed è determinato in base alla media della popolazione di riferimento (etnia caucasica).
Resistenza:
50.00%
Potenza:
37.50%
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Predisposizione sportiva: RESISTENZA
(50,00%) Il genotipo a carico del gene PPARGC1A è stato associato ad incremento del metabolismo degli acidi grassi (endurance) e aumento dell’espressione di PPARGC1A nelle fibre muscolari di tipo I (rosse). In studi recenti è stato possibile dimostrare che cambiamenti nei livelli di IGF-1 giocano un ruolo centrale nella crescita e nello sviluppo muscolare associati all ’allenamento.
Il genotipo a carico del gene IGF1 è stato associato a livelli circolanti di IGF-1 più elevati e di conseguenza ha evidenziato un incremento di performance in sport di resistenza. La contrazione muscolare è il risultato di una serie di modificazioni intracellulari coordinate che portano al movimento della fibra muscolare e, di conseguenza, del muscolo stesso. Nei miofilamenti, oltre all’actina e alla miosina, si trovano altre sei proteine con funzioni sia strutturali che coadiuvanti la contrazione muscolare, una di queste è l’alfa-actinina-3. La proteina permette di effettuare movimenti forti e potenti ed è carente in alcuni pazienti affetti da malattie neuromuscolari. ACTN3 è espressa principalmente nelle fibre bianche (veloci/anaerobiche), mentre ACTN2 è presente sia nelle fibre di tipo II che di tipo I. Sebbene la variante genomica riscontrata nel soggetto permetta una naturale adattabilità ad attività fisiche sia di potenza che di resistenza, i punteggi evidenziati nel “genotype score” e riferiti a 9 varianti geniche molto studiate identificano il soggetto come predisposto verso attività fisiche di resistenza. Speciale:
Metabolismo dell’acido lattico
Un’eccessiva biosintesi di acido lattico, dovuta ad un allenamento molto intenso, perturba il metabolismo della cellula e la induce ad espellere all'esterno tale composto mediante specifici trasportatori di membrana (MCT). La famiglia delle proteine MCT, di cui ne ben nove membri sono stati identificati nell’uomo, catalizzano la diffusione facilitata del lattato in simporto con un protone. MCT1 è espressa in tutti i tessuti dell’organismo, sebbene sia particolarmente evidente nel cuore e nelle fibre rosse del muscolo, dove viene up-regolata in risposta a un aumento di lavoro, suggerendo un suo ruolo particolare nella ossidazione dell’acido lattico. L’allenamento di endurance aumenta i livelli di MCT1 nelle fibre rosse. Il genotipo AA è stato correlato ad un aumento dell’attività del gene MCT1, con conseguente incremento del trasporto del lattato attraverso il sarcolemma e valori ematici più elevati di acido lattico. Tale condizione permette al soggetto di sostenere attività fisiche intense per un tempo più prolungato.
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REPORT
Campione
KASXXXX
del
01/06/2016
Tutti i dati genomici riportati nel presente test sono stati analizzati da personale altamente qualificato presso la piattaforma accreditata ISO 17025 come “laboratorio di prova” e certificata ISO 9001 per il suo sistema di gestione della qualità, nella sede operativa di Lodi. I dati genomici sono stati poi analizzati, sia da un punto di vista medico che nutrizionale, secondo le linee guida della European Society of Human Genetics (ESHG). Le informazioni riportate nel presente report dovranno essere correlate allo stato di salute e allo stile di vita del soggetto e richiederanno il parere e l’accettazione del proprio medico curante.
Firma Medico
Tutto questo premesso che …
NEXT Genomics fornisce un’analisi e un’interpretazione scientifica di marcatori genomici selezionati, chiamati polimorfismi, che sono associati a specifici rischi e benefici alla salute. Essere portatori di una variante di rischio genetico, per una determinata patologia, non significa che questa malattia necessariamente si sviluppi, così come non avere una certa variante di rischio genetico non elimina la possibilità di sviluppare la malattia. Strategie di prevenzione possono essere sviluppate e completate. Esse possono ridurre efficacemente la probabilità di sviluppare una malattia oppure possono aiutare a gestire le conseguenze della stessa in modo efficace. Pertanto NEXT Genomics S.r.l. sollecita a consultare medici qualificati per la diagnosi e per le risposte alle domande personali riguardanti i risultati dei test. NEXT Genomics S.r.l. declina ogni responsabilità per eventuali deviazioni dal testo originale e rimanda, nel caso di qualche dubbio, alla letteratura scientifica correlata. NEXT Genomics S.r.l. è impegnata a proteggere la privacy del paziente. Tutti i risultati dei test genetici e qualunque informazione personale vengono tenuti sotto stretta riservatezza. I dati relativi al DNA del paziente non verrà utilizzato per altri test diagnostici al di fuori di quelli ordinati dal paziente e non verrà usato per scopi scientifici, salvo diversa indicazione da parte del pazient e. L’informazione genomica di un paziente non verrà direttamente associata con l’informazione personale acquisita nel modulo dell’anamnesi del paziente. In nessuna condizione questa informazione verrà rilasciata a terzi, in modo da rivelare informazioni, a meno che vi sia il consenso da parte del paziente. L’informazione genomica di un paziente non verrà divulgata al di fuori di NEXT Genomics S.r.l., né all’interno dell’azienda, tranne a coloro che redigono il rapporto medico, il rapporto confidenziale sull’analisi e il rapporto finale, salvo che il paziente abbia dato il suo consenso, a meno che richiesto dalla legge. L’informazione contenuta nel rapporto confidenziale s’intende come strumento aggiuntivo per il medico curante e non è da considerarsi una diagnosi genetica di una o più malattie, né identifica una condizione medica esistente, né conferma/sostituisce una diagnosi o condizione medica da parte di un professionale sanitario. In nessuna circostanza NEXT Genomics S.r.l. si assume la responsabilità per l’accuratezza delle conclusioni, delle diagnosi, delle raccomandazioni e trattamenti descritti nel rapporto medico. NEXT Genomics S.r.l. non fornisce consigli medici nel rapporto confidenziale sull’analisi, ma mette a disposizione medici e biologi con esperienza scientifica di settore per meglio comprendere rischi e benefici associati al genotipo individuato. NEXT Genomics S.r.l. non si assume alcuna responsabilità riguardante le conclusioni, la diagnosi o i trattamenti proposti dal medico o dal biologo che redige la refertazione. Questa dichiarazione è soggetta alla legge italiana.
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