Sostegno ai rifugiati siriani in Libano

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Transcript Sostegno ai rifugiati siriani in Libano

LIBANO
Acqua e servizi per i rifugiati
siriani
UN INTERVENTO PER RISPONDERE IN MODO
EFFICACE AI BISOGNI CREATI DALLA CRISI SIRIANA
PERCHÉ È FONDAMENTALE INTERVENIRE IN LIBANO
La situazione umanitaria in Libano continua ad essere estremamente complessa, dato il perdurare
della crisi Siriana e le ripercussioni che questa ha avuto nelle regioni circostanti e in Libano in
particolare. Il numero stimato dei rifugiati siriani registrati in Libano è di 1.070.189 (UNHCR,
Novembre 2015), a cui si aggiungono i rifugiati non registrati (centinaia di migliaia) e i Palestinesi
Rifugiati della Siria, che secondo l’ultimo calcolo di UNRWA ammontano a 44.227 persone (Agosto
2014).
Il quadro è ulteriormente esacerbato dal numero di libanesi poveri che vivono con meno di 4 USD al
giorno e che recenti studi di UNDP e del Governo Libanese hanno stimato in 1,200,000 persone.
A causa del divieto di aprire campi profughi formali imposto dal governo libanese, i rifugiati siriani
vivono in accampamenti informali o, nelle città, in case private, condivise e in condizioni precarie,
che affittano spesso a caro prezzo. L’integrazione sociale fra rifugiati e comunità ospitante libanese
è limitata, e non pochi episodi hanno evidenziato una tensione crescente fra le comunità, a causa
della forte pressione su lavoro e servizi e l’assenza di una strategia di intervento governativa.
L’impossibilità di avere un reddito rende i rifugiati ancora più vulnerabili, aumentando il rischio di
sfratto poiché non possono pagare l’affitto delle case in cui vivono, il rischio di prostituzione per le
donne e del lavoro minorile per i bambini; gli uomini inoltre sono spesso obbligati a viaggiare e a
Oxfam Italia è un membro della Confederazione Oxfam
lavorare illegalmente, non avendo altre opzioni. I rifugiati hanno anche un limitato accesso ad
infrastrutture igienico-sanitarie adeguate e la maggior parte di loro dipende dall’assistenza
umanitaria per coprire almeno in parte le necessità di acqua e igiene.
Quanto descritto fa del Libano un paese assolutamente vulnerabile, che necessita di interventi di
sostegno di medio-lungo termine per far fronte alla crescente popolazione profuga siriana e al
bisogno di ampliamento delle infrastrutture (elettricità, acqua, gestione rifiuti, ecc.) del Paese che
hanno già oltrepassato di gran lunga la loro capacità, in un’ottica anche di stabilità sociale che
promuova un’integrazione positiva tra le due comunità e mantenga i già precari equilibri.
Il calo dell’attenzione mediatica sulla crisi siriana, e di conseguenza dei finanziamenti verso il
Libano, rende ancora più fondamentale continuare a sostenere gli interventi in questo Paese.
IL PROGRAMMA DI OXFAM ITALIA
Oxfam Italia è operativa in Libano dove lavora con interventi di emergenza e post emergenza dal
2006, a seguito del conflitto con Israele.
Dal 2012 Oxfam lavora anche in risposta alla crisi siriana
in particolare nella regione della Bekaa, la regione che
ospita il maggior numero di rifugiati siriani, con interventi
volti ad individuare opportunità lavorative e ad
assicurare protezione e i servizi di base (medico-sanitari,
igienici, alimentari, educativi) sia ai rifugiati che alla
comunità ospitante, che sta comunque ugualmente
soffrendo degli effetti dell’afflusso di rifugiati in numero
così consistente.
Il programma di Oxfam attualmente in corso comprende
quindi:
- Azioni volte a rafforzare le capacità delle
autorità locali nella fornitura dei servizi di base;
- Una strategia volta ad aumentare la protezione
della popolazione, attraverso il miglioramento
dell’accesso a servizi specifici (sia legali che
contro la violenza sessuale e di genere) e
all’assistenza, il rafforzamento delle capacità di protezione della comunità e azioni di
advocacy rivolte alle autorità locali e nazionali al fine di migliorare la sicurezza nel proprio
territorio;
- Promozione di attività generatrici di reddito e di opportunità di lavoro di breve periodo
(rapid employment), sia per i rifugiati siriani che per la popolazione libanese più vulnerabile;
- Azioni volte ad aumentare l’accesso ai servizi igienico-sanitari e all’acqua.
Il progetto “Integrated protection and WASH response for Syria Crisis affected populations in
Lebanon”, finanziato dalla Commissione Europea (ECHO) è volto a migliorare l’accesso all’acqua e
a servizi igienico-sanitari adeguati per le famiglie di rifugiati siriani che vivono negli insediamenti
informali nella regione della Bekaa (4.885 individui).
Il progetto prevede in particolare:
 Distribuzione di acqua potabile alla popolazione siriana in 7 municipalità. La distribuzione
avviene tramite autobotti, assicurando il rispetto degli standard di qualità e quantità di acqua
(35 litri/persona/giorno), attraverso un sistema di voucher che permette ad ogni individuo di
ricevere 1 m3 di acqua al mese. Vengono inoltre forniti alle famiglie contenitori, cisterne e
filtri per assicurare un'adeguata conservazione dell’acqua in casa. Contemporaneamente si
sta realizzando uno studio per mettere in evidenza le cause socio-economiche e l’impatto
delle attuali modalità di distribuzione dell’acqua negli insediamenti informali e per verificare
la fattibilità finanziaria, sociale e legale dell’estensione della rete idrica agli insediamenti, in
un'ottica di sostenibilità e minore dipendenza dagli aiuti umanitari.
Oxfam Italia è un membro della Confederazione Oxfam
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Installazione, riabilitazione e manutenzione delle latrine nelle 7 municipalità con la più
alta percentuale di rifugiati siriani. Le latrine sono facilmente accessibili anche per gli anziani
e i disabili, illuminate e fornite di acqua, ed è stato fornito un kit per la pulizia. A livello
domestico, verrà assicurata la pulizia della fossa biologica ogni 2 mesi.
Fornitura di bidoni per la spazzatura, per favorire un adeguato smaltimento dei rifiuti
domestici e facilitare la raccolta da parte dei servizi municipali.
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