VisualizzaRassegna stampa 19 novembre 2016

Download Report

Transcript VisualizzaRassegna stampa 19 novembre 2016

sabato 19 novembre 2016
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Acer
4
Ciociaria Editoriale Oggi
19/11/2016
IL PREFETTO ZARRILLI SPRONA GLI IMPRENDITORI "DALLA CRISI
PUO' NASCERE UN'OPPORTUNITA'"
4
39
Il Messaggero - Ed. Frosinone
19/11/2016
EDILIZIA IN RIPRESA, IL MINISTRO MADIA: "FELICE DI VEDERE
TANTO FERMENTO"
5
40
Il Messaggero - Ed. Frosinone
19/11/2016
IL MINISTRO MADIA: "BELLO VEDERE QUEST'ENTUSIASMO TRA I
GIOVANI"
6
Rubrica
Edilizia
43
Il Messaggero - Cronaca di Roma
19/11/2016
APPALTI, CANTONE STRIGLIA IL COMUNE (L.De Cicco)
7
11
Il Sole 24 Ore
19/11/2016
SOFFRE L'EDILIZIA, TIENE IL TURISMO (R.d.f.)
8
Rubrica
Lavori pubblici
5
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
IL COMUNE E' MOROSO, VIGILI URBANI IN GHIACCIAIA LA CASERMA 9
DEGLI SCANDALI SENZA RISCALDAMEN (V.Costantini)
1
Il Messaggero
19/11/2016
LA NUOVA INCHIESTA SU MURARO E MARRA (V.Errante)
10
39
Il Messaggero - Cronaca di Roma
19/11/2016
SALARI, SI' CON RISERVA AI PREMI
11
13
Il Sole 24 Ore
19/11/2016
ROMA, FITCH TAGLIA RATING A BBB. LTE COMUNE-ANAC SUL
GIUBILEO
13
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
IL SILURO DI CANTONE "RAGGI COLLABORI" (M.Favale)
14
5
L'Unita'
19/11/2016
"PROTOCOLLO ANAC-CAMPIDOGLIO SCADUTO E NON RINNOVATO"
15
19/11/2016
METRO C, RAGGI SCENDE AL COLOSSEO (V.Bisbiglia)
16
Rubrica
9
Rubrica
Viabilita' e trasporti
Il Tempo
Mercato immobiliare
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
IL DEMANIO RISPONDE CHE NON HA LOCALI: IL COMUNE TORNA AD 18
AFFITTARE DAI PRIVATI (E.Dellapasqua)
20
La Repubblica
19/11/2016
"PIU' VERDE NELLE CASE" ECCO L'ECOBONUS PER FAR RESPIRARE
LE CITTA' (I.Scalise)
19
11
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
CASE DELLE ASL LA GRANDE SVENDITA CORTE DEI CONTI "DUBBI
SUI RICAVI" (L.D'albergo)
21
58
Milano Finanza
19/11/2016
IN AUMENTO DEL 35% LA DOMANDA DI ABITAZIONI IN NUDA
PROPRIETA' (T.Campo)
23
Rubrica
Urbanistica
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
I BENI CULTURALI CONTRO LO STADIO (M.Fiaschetti)
24
4
Corriere dello Sport - Ed. Roma
19/11/2016
IL CASO STADIO ROMA, C'E' FIDUCIA "CONTANO LE
LEGGI" (G.D'ubaldo)
25
1
Il Messaggero
19/11/2016
Int. a P.Sorrentino: SORRENTINO: "ROMA CITTA' FERMA E FERITA LA
RAGGI CI ASCOLTI" (S.Canettieri)
27
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
DOPO IL NIET DI BERDINI IL PIANO B PER LO STADIO
29
17
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
BORGATA FINOCCHIO VOGLIA DI RISCATTO CON LA BIBLIOTECA
TRA LIBRI E CINEMA (L.Monaco)
30
Rubrica
Politica locale
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
ALFIO, IL PERDENTE DI SUCCESSO (C.Voltattorni)
32
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
DIECI ANNI SENZA STRATEGIA (P.Maccarinelli)
33
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
19/11/2016
FITCH DECLASSA IL RATING DEL CAMPIDOGLIO (A.Arzilli)
34
39
Il Messaggero - Cronaca di Roma
19/11/2016
CAMPIDOGLIO FITCH BOCCIA I CONTI: TAGLIATO IL RATING
35
43
Il Messaggero - Cronaca di Roma
19/11/2016
COMMISSIONE TRASPARENZA, SCONTRO IN AULA GIULIO CESARE
"DE VITO VUOLE CONTROLLARLA"
36
45
Il Messaggero - Cronaca di Roma
19/11/2016
ELEZIONI, 5 SEGGI DA RIFARE. TEMPESTA SPERA
37
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Politica locale
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
ALFIO, DAL MATTONE ALLA FINANZA COL SOGNO DI FARE IL
SINDACO (D.Autieri)
38
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
19/11/2016
IL CAMPIDOGLIO SEGGIO CONTESO DAL PD IL TAR DA' IL VIA
LIBERA AL RICONTEGGIO IN 5 SEZIONI
39
PRIMO PIANO Sabato 19 novembre 2016
Politica interna
Referendum/Renzi: Nonostante i sondaggi continuino a confermare il vantaggio del No,
Matteo Renzi non è preoccupato perché “non ne hanno azzeccata una nel 2016”. Nel millesimo
giorno di governo, il segretario del Pd ha fissato a 60% l’obiettivo di affluenza e, commentando
le dichiarazioni di Bankitalia sul rischio di elevata volatilità dei mercati nei giorni del
referendum, conferma l’esistenza di “una connessione tra economia e riforme” ma nonostante
questo avvisa che “non dobbiamo evocare le cavallette”. Nel suo discorso emerge nuovamente
un attacco verso la minoranza Pd che voterà No, fatta di persone che “hanno cambiato idea
durante il tragitto” e che lo spinge a rendersi conto di quanto sia “meraviglioso vedere tutti
quelli che hanno votato Sì in Parlamento e ora dicono No”. Tra le consolazioni di Renzi rimane
l’alta adesione degli iscritti del Pd a favore del referendum, un tasso di fedeltà che secondo le
sue parole “è del 90%, una cifra pazzesca”.
Stefano Parisi: Dopo il richiamo di Silvio Berlusconi sulle uscite contro la Lega, Stefano Parisi
sembrerebbe aver scelto di camminare per conto suo. Nome e simbolo del movimento
sarebbero già pronti: Energie per l’Italia, con le tre lampadine e il tricolore italiano che hanno
accompagnato Parisi durante il suo tour per l’Italia. Parisi vuole continuare sulla strada iniziata:
“non so perché Berlusconi abbia cambiato idea ma penso che il centrodestra a guida Salvini ci
porterebbe a perdere”. La partenza potrebbe essere però già in salita, nell’universo ancora
molto instabile della destra italiana. Parisi comunque non si spaventa, consapevole che “c’è
tanto da lavorare”. L’ex direttore di Confindustria non si sente “tradito da Berlusconi” e punta a
proseguire il suo progetto che porterà a un movimento radicale “perché c’è tanto da cambiare”
e dove l’Europa sarà centrale “perché il problema degli immigranti non possiamo gestirlo da
solo”. Le divergenze rispetto a Berlusconi non si manifestano invece sul voto al referendum: il
voto di Parisi sarà contro la riforma perché “se vince il Sì ci sarà una forte instabilità col rischio
di avere Beppe Grillo a Palazzo Chigi tra 8 mesi”.
Politica estera
Governo Usa: Con tre nomine del futuro governo, Donald Trump ha messo in atto quello che
è stato definito uno spostamento a destra. I nominati riguardano ruoli importanti per la
sicurezza e sembrano portare avanti una politica dura e rigorosa. Come ministro della Giustizia
è stato scelto Jeff Sessions, 69enne senatore dell’Alabama famoso per le sue posizioni
fortemente razziste. Il consigliere per la sicurezza nazionale sarà il generale in pensione
Michael Flynn, 57 anni e un passato importante nella lotta al terrorismo contro le reti di ribelli
in Iraq e Afghanistan. A capo della Cia arriverà Mike Pompeo, 52 anni, simpatizzante del Tea
Party (l’ala estrema della destra americana) e assolutamente contrario al nucleare per l’Iran.
L’ultimo tassello consisterà nella nomina del capo del Dipartimento di Stato, per cui
recentemente si era pubblicamente candidato “il mastino” Rudolph Giuliani. L’ex sindaco di
New York si dovrà però probabilmente accontentare del ruolo di ministro della Sicurezza,
mentre per il candidato effettivo potrebbe arrivare una sorpresa da Trump, con una scelta
giovane ed energica per trattare i rapporti diplomatici con gli altri Stati. Donald Trump persiste
nel frattempo con un approccio pragmatico in politica estera. Nel recente incontro avuto con il
premier giapponese Shinzo Abe il presidente repubblicano ha tranquillizzato tutti sulla stabilità
dell’alleanza, mentre in un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio europeo Donald
Tusk sarebbe stata discussa la possibilità di un incontro tra i vertici europei e statunitensi.
Vertice Ue-Obama: Durante l’ultima visita da presidente di Barack Obama in Europa, Angela
Merkel ha ribadito la necessità dell’unità tra gli Stati membri dell’Ue e si è detta d’accordo nel
continuare la politica delle sanzioni verso la Russia inaugurata da Obama, con lo scopo di
portarla a compimento “fino all’implementazione degli accordi di Minsk”. L’argomento è stato
discusso durante il vertice tra i cinque maggiori rappresentanti degli Stati Europei e Barack
Obama. I sei leader hanno inoltre nuovamente fatto appello ad Assad e ai suoi alleati (Russia e
Iran) per interrompere i bombardamenti su Aleppo. Ma su questo fronte si sono registrate
ultimamente frizioni tra Renzi e Merkel, con la cancelliera delusa per l’atteggiamento tenuto
nell’ultimo Consiglio europeo dal premier italiano, durante il quale su sua richiesta sono state
cancellate dal comunicato finale le menzioni su sanzioni alla Russia per i bombardamenti ad
Aleppo.
Economia e Finanza
Bankitalia: La Banca centrale italiana ha sottolineato nel Rapporto sulla stabilità finanziaria
del Paese il rischio di “forte volatilità” in vista del referendum. L’indice di volatilità potrebbe
infatti balzare oltre il 4% a dicembre. Nonostante questo lo stato generale dell’Italia sembra
essere in ripresa. I crediti a rischio sono infatti in diminuzione: nel terzo trimestre 2016 i nuovi
prestiti deteriorati si sono fermati al 2,6% del totale rispetto al 3,3 di fine 2015. La tendenza
dovrebbe consolidarsi nel 2017 secondo le proiezioni di Bankitalia, con una previsione
dell’1,7% di crediti deteriorati su tutti i prestiti alla fine del prossimo anno. Un’altra buona
notizia arriva dal rapporto prudenziale di leva finanziaria, valore che indica l’adeguatezza del
capitale rispetto alle attività non ponderate per il rischio. Il valore medio dei primi cinque
istituti italiani si attesta infatti al 5,1% contro il 4,7% registrato su 39 grandi banche europee.
Rimangono i problemi delle banche italiane legati alla redditività, dovuti a tassi bassi e
deflazione. L’indice Roe a metà anno si è infatti dimezzato rispetto a giugno 2015, attestandosi
a 2,5%. Gli istituti di credito italiani si espongono quindi a shock dovuti non solo ai mercati ma
anche a introduzioni di nuovi protocolli, come ad esempio Basilea 3.
Mario Draghi: La ricetta trumpiana a base di deregulation finanziaria, nuova spesa pubblica e
inflazione sembra essere indigesta al presidente Bce Mario Draghi. Mentre il dollaro continua a
vivere giornate di entusiasmo, con i massimi raggiunti da 13 anni e il pareggio imminente con
l’euro, Draghi ha ricordato che “è opinione unanime che una delle cause principali della crisi
globale è stata la deregulation degli ultimi vent’anni”. Il presidente Bce ha continuato con una
difesa di un sistema “genuinamente robusto” e che ha raddoppiato il Cet1 medio dal 7% al
14% negli ultimi otto anni. Le parole spese a favore delle misure di solidità per le banche
sembrano prevedere il già annunciato prolungamento a marzo 2017 del Quantitative Easing,
intenzione rinforzata dalla certezza di Draghi che “non possiamo abbassare la guardia”.
Restano comunque dubbi sui dettagli con cui verrà applicata la politica monetaria finora
portata avanti dalla Bce. Non ci sono però incertezze sulla convinzione di Draghi che l’uscita
dal piano di Quantitative Easing sia ancora prematura, nonostante la Fed sia pronta, forse già
a dicembre, a innescare il processo di tapering e di rialzo dei tassi.