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LA POSTA DEI LETTORI / Fatti e non chiacchiere, sul
mantenimento di ostetricia a Faenza
Giovedì 17 Novembre 2016
Il Comitato Giù le mani dalla pediatria, composto da un gruppo di genitori interessati al mantenimento di un servizio primario
di assistenza presso l’Ospedale di Faenza, ha provato ad essere ottimista dopo l’incontro del 6 ottobre in Comune con i
dirigenti Ausl. Questi ultimi hanno garantito pubblicamente che il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di
Faenza sarebbe rimasto aperto e funzionante (la stessa dichiarazione era pervenuta anche dall’assessore Venturi a seguito
di un question time del Consigliere regionale Rontini).
Purtroppo le notizie che ci giungono da famiglie che si recano nel reparto di Ostetricia/ginecologia sono alquanto distanti dalle
promesse dell’Ausl. A questo punto chiediamo risposte riguardo ad alcune domande: E’ vero che si sta cercando di
spostare sull’Ospedale di Ravenna il maggior numero di mamme in attesa, anche per gravidanze non a rischio o per
patologie borderline e comunque senza avere ben chiarito con le famiglie stesse, i motivi precisi del trasferimento? Chi si
assume la responsabilità nel caso succeda qualcosa nei trasferimenti impropri in altri ospedali, poiché non esistono ad oggi
procedure aggiornate alle nuove disposizioni? È vero che nel reparto di Ostetricia/ginecologia di Ravenna sono stati posti
letti in corridoio per sopperire alle difficoltà di sistemazione delle mamme in attesa? È vero che si sta pensando di eliminare
posti letto del reparto faentino per poterli aggiungere invece ai posti letto del reparto di Ravenna?
L’ultimo quesito che il Comitato e molte famiglie si stanno ponendo necessita di un’introduzione: sappiamo che le Linee Guida
del 2011 per “l’assistenza fisiologica alla nascita” hanno come obiettivo principale la diminuzione del numero dei parti
cesarei impropri e la diminuzione delle patologie in gravidanza grazie alla continuità assistenziale del professionista sulla
paziente. Tale continuità deve essere eseguita dal medico dall’inizio della gravidanza fino al parto. Se queste Linee Guida
sono valide come è possibile che il protocollo n° 167939/8 del 01/08/16 preveda un’assistenza nei presidi di Faenza e Lugo
per tutta la durata della gravidanza fino al termine e oltre il termine, compreso gli esami previsti prima del parto e allo stesso
tempo la forte possibilità di dover partorire con parto naturale, indotto o con taglio cesareo in una struttura mai vista prima e
con operatori sconosciuti??
Sembra proprio che tutte le parole spese, le dichiarazioni pubbliche e anche scritte di questi ultimi giorni si siano rivelate solo
promesse vane fatte per bloccare la forte polemica e la continua richiesta di precisazioni e spiegazioni chiare e definitive per
tutti. Chi ha il compito di verificare che le promesse dell’Assessore Venturi e del Direttore generale Ausl Dott. Tonini siano
mantenute e perseguite? Saremmo ben contenti se le nostre domande o perplessità fossero smentite ma non con le solite
frasi di circostanza bensì con dati reali che dimostrino i passi intrapresi al riguardo compresi i tempi previsti per la
realizzazione degli impegni assunti. La fiducia in questi casi non è sufficiente soprattutto perché è stata messa più volte a
dura prova da informazioni errate e poco chiare che hanno portato alla situazione attuale.
Il comitato “Giù le mani dalla Pediatria”
La posta dei lettori, Sanità
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