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giovedì 17 novembre 2016
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Acer
36
Il Messaggero - Cronaca di Roma
17/11/2016
BILANCIO, GIU' LA TARI INVESTIMENTI AL PALO
3
9
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
TRUFFA SUI LAVORI 14 A GIUDIZIO (F.s.)
5
21
Il Giornale
16/11/2016
ANNO SANTO SENZA BUSINESS A ROMA 20 MILIONI DI ANIME
(G.Marino)
6
Ilgiornale.it
16/11/2016
ANNO SANTO SENZA BUSINESS A ROMA 20 MILIONI DI ANIME
8
Ilmetropolitano.it
16/11/2016
GIUBILEO FALLIMENTARE PER GLI OPERATORI DEL TURISMO
9
Rubrica
Edilizia
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
17/11/2016
METRO C, SPRECHI E RITARDI NEL SILENZIO DELLA POLITICA
(P.Foschi)
10
7
Corriere della Sera - Ed. Roma
17/11/2016
UMBERTO I, 12 MILIONI DI DENARO PUBBLICO PER LAVORI MAI
FATTI
12
35
Il Messaggero - Cronaca di Roma
17/11/2016
GIUBILEO, SPRECATI 24 MILIONI
13
51
Il Sole 24 Ore
17/11/2016
CORREZIONI AMPIE CON L'INTEGRATIVA (L.De Stefani)
15
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
APPALTI IN OSPEDALE NEL MIRINO DI ANAC (L.D'albergo/G.Scarpa)
17
Rubrica
Lavori pubblici
1
Corriere della Sera
17/11/2016
I PROGETTI COSTOSI DEI "PIANI CITTA'" (S.Rizzo)
18
27
Il Tempo
17/11/2016
STADIO ROMA, BERDINI ALL'ESAME DELLA REGIONE (F.Magliaro)
19
Rubrica
Mercato immobiliare
25
Casa24 Plus (Il Sole 24 Ore)
17/11/2016
CON I GRANDI EVENTI LA CASA SI RIVALUTA DI OLTRE IL 10%
(P.Dezza)
20
25
Casa24 Plus (Il Sole 24 Ore)
17/11/2016
QUANDO ROMA DIVENTO' METROPOLI
23
27
Casa24 Plus (Il Sole 24 Ore)
17/11/2016
RESTA ALTO L'INTERESSE DEGLI INVESTITORI PER IL NOSTRO PAESE 24
Rubrica
Urbanistica
1
Il Messaggero
17/11/2016
VERITA' SEPOLTE DAL POLVERONE SULLA METRO C (M.Martinelli)
25
3
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
"POTERI SI', MA NON TROPPI PRIMA PERO' DATECI
RISORSE" (M.Favale)
27
Rubrica
Politica locale
14
Corriere della Sera
17/11/2016
RAGGI: "ELOGI DAL CONSIGLIERE DI TRUMP? NON LI HO LETTI"
28
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
17/11/2016
DAI PULLMAN AI CAMION BAR, POVERO CENTRO DOBBIAMO
INIZIARE UNA BATTAGLIA DI CIVILTA' (P.Berdini)
29
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
17/11/2016
IL PIANO BUCHE DEL CAMPIDOGLIO E' PIENO DI BUCHI
30
2
Corriere della Sera - Ed. Roma
17/11/2016
BILANCIO RAGGI TAGLIA INVESTIMENTI E TASSA RIFIUTI
32
35
Il Messaggero - Cronaca di Roma
17/11/2016
RAGGI, CINQUE MESI PER TAGLIARE LA CARTA DI CREDITO (FINTA)
33
14
Il Sole 24 Ore
17/11/2016
IL CAMPIDOGLIO RISPARMIA SUGLI INVESTIMENTI: 481 MILIONI IN
TRE ANNI (M.per.)
34
1
Il Tempo
17/11/2016
LA RAGGI DIMINUISCE LA TARI (E TAGLIA LA CARTA DI CREDITO)
(S.Novelli)
35
28
La Repubblica
17/11/2016
IL TRISTE DECLINO DELLA ROMA MODERNA (C.Augias)
38
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
BOCCIATO IL SITO M5S "POCO TRASPARENTE" (Gio.vi.)
39
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
FLOP DOPO L'ANNUNCIO NIENTE ARRETRATI AI TRAVET COMUNALI
(G.Vitale)
40
3
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
DIETRO LA GUERRA SUI TICKET METREBUS LA PARTITA TRA ATAC E
REGIONE PER IL CONTROLLO DEI TRAS (D.Autieri/S.Giuffrida)
42
3
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
SE LA SINDACA CONFONDE IL DEBUTTO CON L'INEDITO (Gio.vi.)
43
11
La Repubblica - Cronaca di Roma
17/11/2016
"SGRAVI FISCALI AI PRIVATI CHE CURANO IL VERDE" (A.dic.)
44
PRIMO PIANO Giovedì 17 novembre 2016
Politica interna
Silvio Berlusconi: “Renzi è l’unico leader in campo”. Durante un intervento a Radio Rtl 102.5,
Silvio Berlusconi spiazza ancora i suoi, eliminando l’ipotesi che esista “un suo erede” e
indicando il segretario del Pd e premier come l’alternativa al momento della sua leadership. Un
messaggio spedito al leader della Lega Matteo Salvini, per avvertirlo che mai potrà guidare il
centrodestra, ma anche al presidente del Consiglio, per far capire che è solo Forza Italia il
partito con cui si potrà dialogare in Parlamento dopo il referendum. Intanto la prima vittima
dell’affondo del Cavaliere è Stefano Parisi. “Ho sbagliato a nominarlo. Non sono arrabbiato, ma
amareggiato: non ha fatto altro che litigare”, ha detto Berlusconi ad alcuni dirigenti di Fi. Se da
una parte l’ex premier ha ribadito la sua contrarietà al ddl Boschi, dall’altra difende Renzi sulla
questione della lettera inviata agli italiani all’estero, sottolineando che “è suo diritto informare i
cittadini” e spiazzando i suoi fedelissimi a 18 giorni dal voto sul referendum. Con questo
messaggio il Cavaliere rivela in modo chiaro di guardare a se stesso come interlocutore di
Matteo Renzi e della maggioranza sulla legge elettorale e sul dopo referendum. “Se vince il No
Forza Italia resta l’unico argine contro M5S”.
Referendum: Un mercoledì di ordinario scontro all’insegna del referendum costituzionale. Da
un lato il duello in tv tra Matteo Salvini e Maria Elena Boschi, dall’altro l’accusa di “deriva
autoritaria” lanciata dal pm Antonino Di Matteo contro il governo. E sullo sfondo un Massimo
D’Alema che impugna carta e penna per scrivere una lettera agli italiani all’estero per
sostenere le ragioni opposte a quelle del premier: “Se vince il Sì non avrete più i vostri
rappresentanti al Senato”. Nello studio di Porta a Porta, il leader leghista Matteo Salvini lancia
un’offerta-provocazione: “Il Sì sembra lo schieramento dei Clinton, ma che la riforma è fatta
male se ne è accordo anche Renzi: bocciamola e dal 5 dicembre ci rimettiamo al tavolo e la
scriviamo insieme”. “È irrealistico dire che fra sei mesi si farà un’altra riforma. Ci vorranno altri
dieci o quindici anni per arrivarci”, risponde il ministro Boschi. Nel frattempo Antonino Di
Matteo, magistrato del processo sulla trattativa Stato-mafia, attacca la riforma, secondo lui
troppo sbilanciata a favore dell’esecutivo e votata da “un Parlamento che non ha la
legittimazione morale per modificare così profondamente la Costituzione”.
Politica estera
Stati Uniti: Ieri sera Barack Obama è arrivato a Berlino, seconda tappa del suo ultimo viaggio
estero da presidente degli Stati Uniti. Non sono previsti incontri pubblici, il suo è un saluto ad
Angela Merkel (“la mia partner più stretta”) e a tutta l’Europa. Il messaggio che il presidente
uscente cerca di lasciare è doppio. Primo, l’unità degli europei è essenziale ed è importante
cercare di non allentare l’Atlantico, tenere unita l’alleanza al cuore dell’Occidente. Secondo, con
Donald Trump non dare per scontato che il mondo stia crollando. “Non ci sarà un ritorno a un
mondo prima della globalizzazione. È fondamentale dare una forma alla globalizzazione
partendo dalle nostre idee e dai nostri valori”, scrivono Merkel e Obama, convinti che il Ttip
può essere realizzato e che possano essere tenuti fermi gli obiettivi comuni su sicurezza e lotta
al terrorismo, sui cambiamenti climatici, sui rifugiati e sulla democrazia. Intanto il neo
presidente Donald Trump prova a placare lo scontro tra diverse personalità e fazioni in corso
nella Trump Tower: “È in atto un processo molto organizzato, visto che io decido la
composizione del governo. Sono l’unico che sa chi sono i finalisti!”. Nel clan trumpiano si
stanno scontrando quattro fazioni: la famiglia del costruttore, i repubblicani ortodossi, gli
estremisti di Alt-Right, la finanza di Wall Street con forti connessioni con la comunità ebraica.
Per il momento la prima vittima illustre è stato il governatore del New Jersey Chris Chistie,
declassato a vice presidente pro forma del “transation team”, mentre il suo posto è stato preso
da Mike Pence.
Francia: L’alieno della gauche, il rottamatore di Francia non temporeggia più. A meno di tre
mesi dalle dimissioni dal governo, Emmanuel Macron spiazza tutti e annuncia la sua
candidatura alle presidenziali di primavera. “Sono pronto, ce la possiamo fare. La soluzione è
in noi. La metteremo in pratica grazie a una profonda rivoluzione democratica”, ha garantito
l’ex ministro fondatore del movimento “En Marche!” nella dichiarazione solenne di candidatura.
Macron si presenta come candidato “antisistema”, accusa il “sistema” e gli “apparati politici” di
essere il principale ostacolo alla rinascita della Francia. Ieri l’enfant-prodige ha giocato tutto
d’anticipo: contro il Partito socialista, che soltanto a gennaio avrà le idee chiare sul suo
schieramento per l’Eliseo (non è confermata la ricandidatura di Hollande), ma soprattutto
contro la destra, alla quale spera di strappare un massimo di voti. Domenica nel primo turno
delle primarie affronterà la sacra trinità dei Republicains (Sarkozy, Juppé, Fillon), ai quali spera
di sottrarre preferenze sin da subito. Fredda la reazione del premier Manuel Valls: “Non mi
tange”, si tratta di “un’avventura personale”. Anche a destra i commenti non sono teneri.
Juppé lo accusa di tradimento e si appella ai connazionali: “Non pecchiamo di ingenuità.
Macron è uno che dal 2012 ha totalmente appoggiato la politica economica del governo, a
cominciare dal massiccio innalzamento delle tasse. Bisogna sempre diffidare da chi fa il
contrario di ciò che dice e dice il contrario di ciò che fa”.
Economia e Finanza
Manovra: La Commissione europea ha preferito dare un’opinione cautamente positiva del
bilancio italiano per il 2017, accettando molte delle richieste di flessibilità presentate da Roma.
Pur spiegando che la manovra è “a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità” e chiedendo
misure aggiuntive di finanza pubblica, Bruxelles non ha voluto aprire alcuna procedura per
debito eccessivo e ha nei fatti rinviato il giudizio alla pubblicazione di un nuovo rapporto sullo
stesso debito. Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha sottolineato che “il divario
(tra impegni e obiettivi) è ampio, ma una parte significativa della deviazione dipende dai costi
provocati dai terremoti e dall’accoglienza di rifugiati. Ne terremo conto”. Nella documentazione
pubblicata ieri dall’esecutivo comunitario si evince che la Commissione ha concesso oltre lo
0,3% del Pil di flessibilità di bilancio nel 2017 sia sul fronte dei rifugiati che per coprire le spese
causate dai terremoti. La scelta è stata sofferta, anche se l’Italia è nella stessa situazione di
altri cinque Paesi con un deficit pubblico inferiore al 3,0% (Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e
Finlandia). Prendendo atto delle perduranti difficoltà economiche dell’unione monetaria,
Bruxelles ha inoltre deciso per la prima volta di proporre ai Paesi membri di spostare la
posizione di bilancio aggregata della zona euro da neutra a moderatamente espansiva,
consentendo di aumentare il deficit aggregato dello 0,5% del Pil. L’esortazione a spendere di
più per sostenere l’economia riguarda i Paesi con un surplus di bilancio o con un deficit molto
basso (es. Germania, Olanda, Estonia), mentre sono esclusi quelli che sono lontani dal
pareggio di bilancio o che hanno debiti pubblici elevati, come l’Italia. “I Paesi che lo possono
devono spendere di più nell’interesse di tutti”, ha precisato Moscovici.
Intervista a Moscovici: Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha spiegato in
un’intervista al Sole 24 Ore come accanto all’invito di Bruxelles a misure aggiuntive di finanza
pubblica per far quadrare i conti italiani del 2017 vi sia anche la necessità di sostenere l’Italia
in questa fase politica ed economica. In Italia, secondo Moscovici, “vi è un rischio di deviazione
significativa rispetto agli obiettivi di bilancio. Siamo però molto consapevoli del fatto che una
parte significativa della spesa è legata all’arrivo massiccio di rifugiati e alle drammatiche
attività sismiche. La Commissione riconosce quindi la natura eccezionale di alcuni di questi
costi“. Pertanto siamo “pronti a considerare una ulteriore temporanea deviazione dagli
obiettivi”. Tuttavia, “anche escludendo dallo sforzo strutturale di riduzione del disavanzo le
spese eccezionali, rimane un divario da colmare per essere in linea con il Patto di Stabilità.
Dovremo quindi tornare sulla questione in futuro”, ma “in questo momento il nostro principale
messaggio all’Italia è che riconosciamo l’impatto degli eventi sia da un punto di vista
economico che da un punto di vista umano. Vogliamo aiutare quanto più possibile, rispettando
le nostre regole comuni”. Moscovici commenta anche la richiesta della Commissione di
spostare la posizione di bilancio della zona euro a moderatamente espansiva: “È un passo
senza precedenti verso una unione politica. La Commissione in questo caso sta agendo come
se fosse il ministro delle Finanze della zona euro. Siamo veramente usciti dalla crisi, ma la
crescita rimane troppo debole, insufficiente per permettere di ridurre la disoccupazione e le
ineguaglianze. Crediamo sia necessario un allineamento delle diverse politiche: politica
monetaria, politica delle riforme economiche, politica degli investimenti e politica di bilancio”.
Decreto fiscale: Il governo incassa la fiducia alla Camera sul decreto fiscale, con la
rottamazione delle cartelle e la riforma della riscossione, e rilancia la decontribuzione nel 2017
per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno. “Le aziende che scelgono di assumere al Sud hanno
la decontribuzione totale. come il primo anno del Jobs Act”, ha annunciato ieri Matteo Renzi a
Caltanissetta. I fondi (730 milioni di euro) arriveranno in gran parte dall’Unione Europea: 530
milioni dal piano operativo nazionale per l’occupazione, cui si sommano 200 milioni già previsti
dalla Legge di Bilancio 2017. Tra le novità più importanti ci sono la soppressione di Equitalia,
che entro il prossimo primo luglio verrà assorbita dall’Agenzia delle Entrate, la conseguente
“rottamazione” delle cartelle esattoriali, la riapertura della voluntary disclosure. Il decreto
fiscale deve ora passare all’esame del Senato, mentre a Montecitorio proseguirà l’esame del
disegno di Legge di Bilancio.