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Scoperto altro focolaio di Xylella: preoccupazione anche nel
Fasanese
Rinvenuto un albero infetto in territorio di Martina Franca
FASANO - La Xylella fastidiosa - il batterio che ha decimato centinaia e centinaia di alberi di ulivo nel Salento - avanza.
Dopo la scoperta di un albero infetto in territorio di Ostuni, nei pressi di Rosa Marina, l'altro ieri un altro focolaio è stato
individuato in territorio di Martina Franca, nella località Specchia Tarantina, a due passi dal confine con la provincia di
Brindisi e con i territori dei Comuni di Ceglie Messapica e Villa Castelli.
Una circostanza che ha allarmato ancor più gli enti e le istituzioni che hanno ingaggiato una battaglia contro questo
batterio che rischia veramente di compromettere l'economia agricola pugliese e di stravolgere il paesaggio della Puglia.
A repentaglio è la piana degli ulivi millenari tra Carovigno e Monopoli, oltre che l'intera provincia di Brindisi e Taranto,
oltre a quella di Lecce già ormai irrimediabilmente compromessa dal batterio.
Forte è la preoccupazione a Fasano soprattutto dopo la scoperta del focolaio a Ostuni prima e Martina Franca dopo.
Sul territorio comunale di Fasano, una parte del quale è stato delimitato dalla normativa comunitaria come "zona
cuscinetto", da alcune settimane si sta eseguendo un monitoraggio a tappeto di tutti gli alberi da parte degli ispettori
fitosanitari dell'Arif (l'Agenzia regionale delle foreste) messi in campo dalla Regione Puglia. In molti in queste settimane
stanno incrociando le dita sperando che il batterio non abbia messo piede anche nel Fasanese. Al momento per fortuna
le analisi compiute su migliaia di alberi nel Fasanese hanno dato esito negativo. La preoccupazione, però, è forte.
La notizia del ritrovamento di un focolaio di Xylella fastidiosa in provincia di Taranto, in agro di Martina Franca, quasi a
confine con la provincia di Brindisi, è arrivata ieri nel momento in cui gli ispettori comunitari erano in visita in Puglia per
verificare il rispetto della volontà di Bruxelles nella lotta al batterio.
"Credo che ormai ci siano abbastanza elementi per sancire che la problematica relativa alla Xylella non può rimanere
una emergenza relegata a pochi territori della Puglia ma che interessa l'intera regione - dichiara il vicepresidente
regionale della Cia - Agricoltori Italiani di Puglia Giannicola D'Amico -. La scoperta del focolaio a Martina Franca
conferma quanto abbiamo sempre sostenuto ovvero che il batterio non avrebbe aspettato i tempi della giustizia, della
burocrazia, della politica, delle polemiche. Dopo il "caso" di Ostuni ora il batterio minaccia la provincia di Taranto. Oltre
a ciò altrettanto allarmante è il paventato rischio che Bruxelles decida il blocco della movimentazione dei prodotti
agroalimentari pugliesi a causa del mancato rispetto delle misure ordinate dell'Europa. Tale rischio va assolutamente
scongiurato. Tutte le istituzioni e la politica a qualunque livello - prosegue D'Amico - non possono permettere un simile
blocco (oltre a quello già in atto relativo all'embargo russo in vigore sino al 31dicembre 2017 che già tanti danni ha
causato) che affosserebbe per sempre l'agricoltura pugliese mettendo in ginocchio e mandando sul lastrico decine di
migliaia di aziende agricole e altrettanti posti di lavoro".
"Ribadiamo con forza che non bisogna perdere altro tempo, che occorre condividere una nuova strategia per il futuro
dei territori interessati dalla problematica, iniziando ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio - dichiara
Franco Passeri, presidente provinciale della Cia - Agricoltori Italiani di Taranto -. Ben vengano i progetti di ricerca
scientifica e la nuova legge regionale. Non dimentichiamoci, però, degli agricoltori, di chi ha perduto un ingente
patrimonio ed una fonte di reddito. Il ritrovamento del focolaio a Martina Franca, poi, pone altri allarmanti interrogativi.
Se il vettore della Xylella è giunto a Martina Franca, allora non si potrebbe escludere la presenza del vettore ed
eventualmente di altri focolai in altre province della Puglia, oltre a quelle già interessate dalla problematica, lungo le
direttici di transito dei mezzi".
Tempo stimato di lettura: 1' 20''
17/11/2016 07:50