Giornale di Brescia. Giovedì 17 Novembre 2016

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Giacomo Scanzi
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Guâldo, U paese
adottato da Brescia
«Sarete per sempre
come fratelli»
La riconoscenza dell'intera comunità colpita dal sisma La dirigente scolastica: «I
bimbi avvertono il bene» Solidarietà GUALDO. Tu domandi e loro rispondono
con un pianto. Tu chiedi come è stata l'assemblea dell'altra sera nella tendopoli di
Gualdo, dove dentro ci sono le tende delle pluriclassi delle scuole e loro ti
rispondono con un altro singhiozzo. Tu tenti un'altra interrogazione con un
altrettanto cuore in gola e loro, a questo punto, ti donano le parole del
ringraziamento: «Non vi saremo mai grati abbastanza per quello che state facendo
voi bresciani, voi del Giornale di Brescia...». L'assemblea. L'altra sera, appena via
tutti noi con il nostro direttore Nunzia Vallini, il Retto re Maurizio Tira, alcuni
docenti della Università Statale, il sindaco Giovanni Zavaglini ha riunito i genitori
degli alunni e con la dirigente scolastica, Maura Grezzi ha dato la notizia che
domenica prossima ci sarà il trasferimento nella «piccola scuola», un container per
passare l'inverno. Poi, quando ormai il dono dei bresciani gli era salito alla punta
della lingua, non ce l'ha più fatta e con la gioia negli occhi, forse la prima volta
privi di pianto, ha esclamato: «A Gualdo nascerà una nuova scuola e molti altri
servizi, laboratori, palestra. Si è parlato di qualche stanza per il municipio». A quel
punto, dicono le nostre sentinelle serie del perimetro del terremoto, Gualdo ha
levato un grido maggiore del grido della paura salito all'alba del 24 agosto e la
mattina del 30 ottobre, quando il terremoto ha sconvolto decine di paesi di molte
regioni del centro Italia e qui a Gualdo la gente si è riversata nella piazza vicino al
loro primo cittadino. Il grido di festa dell'assemblea è stato maggiore del grido di
ogni grido appena passato della disperazione. Il segno di una rivincita della
speranza sulla rassegnazione, dell'unità delle anime sugli esodi in atto e immaginati
ha chiuso le ferite dello scoramento generale. Si è respirata l'aria di un altro
presente, di un nuovo futuro. La dirigente. Il dirigente scolastico, la prof. Maura
Ghezzi, ieri pomeriggio rilanciava il pianto di Gualdo: «Non ci sembra possibile.
Non riusciremo mai a ringraziarvi come vorremmo. Ogni volta che ascolteremo di
Brescia e dei bresciani, vi sentiremo come parenti, amici di stanza, fratelli di una
tragedia fermata. Davvero, non riesco a capire come possa essere accaduto tutto
quel male e ora tutto questo bene. Domenica, i nostri ragazzi entreranno nella
piccola scuola dell'inverno. Lo-
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Nella tendostruttura. A Gualdo con i bimbi delle elementari ro faticano a
comprendere cosa stia accadendo, ma io penso che nel loro piccolo grande
cuore abbiano intuito la circolazione di un grande bene. Vi aspettiamo,
siete dei nostri fratelli». Sottoscrizione. Le lacrime ora stanno sul nostro
fronte e prendiamo un poco di lena prima di ascoltare il sindaco Giovanni
Zavaglini, uno che sta sulla piazza, nelle contrade, tra i capannoni e le
stalle di Gualdo dalle 5 di mattina alle 9 di sera e non si capisce come
riesca a stare in piedi questo professore di filosofia in pensione che ebbe la
sua prima cattedra nel 1976, in Friuli, due giorni prima del terremoto: «La
scuola è la sola fortuna della vita con la grazia della misericordia.
L'attenzio ro faticano a comprendere cosa stia accadendo, ma io penso che
nel loro piccolo grande cuore abbiano intuito la circolazione di un grande
bene. Vi aspettiamo, siete dei nostri fratelli». Sottoscrizione. Le lacrime
ora stanno sul nostro fronte e prendiamo un poco di lena prima di ascoltare
il sindaco Giovanni Zavaglini, uno che sta sulla piazza, nelle contrade, tra i
capannoni e le stalle di Gualdo dalle 5 di mattina alle 9 di sera e non si
capisce come riesca a stare in piedi questo professore di filosofia in
pensione che ebbe la sua prima cattedra nel 1976, in Friuli, due giorni
prima del terremoto: «La scuola è la sola fortuna della vita con la grazia
della misericordia. L'attenzio ne dei bresciani, dei meravigliosi
sottoscrittori del vostro giornale, sta dentro le nostre preghiere». Ora, i
nostri sottoscrittori, che incessantemente arrivano da noi, con ogni mezzo,
e offrono quello che possono, sanno cosa faremo dei loro soldi:
costruiremo una struttura polifunzionale con al centro la scuola e daremo
un'occhiata seria alla casa di riposo, cercando di tenere dentro le
generazioni che formeranno la vita di resistenza orgogliosa di Gualdo oltre
il terremoto, dall'infanzia alla vecchiaia. E se la generosità avanzerà oltre il
confine del presunto, penseremo a quattro stanze per il municipio. Perché
no. Gualdo ormai, TONINO ZANA ro faticano a comprendere cosa stia
accadendo, ma io penso che nel loro piccolo grande cuore abbiano intuito
la circolazione di un grande bene. Vi aspettiamo, siete dei nostri fratelli».
Sottoscrizione. Le lacrime ora stanno sul nostro fronte e prendiamo un
poco di lena prima di ascoltare il sindaco Giovanni Zavaglini, uno che sta
sulla piazza, nelle contrade, tra i capannoni e le stalle di Gualdo dalle 5 di
mattina alle 9 di sera e non si capisce come riesca a stare in piedi questo
professore di filosofia in pensione che ebbe la sua prima cattedra nel 1976,
in Friuli, due giorni prima del terremoto: «La scuola è la sola fortuna della
vita con l
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