Transcript Programma

Perché mi ricandido
Il triennio che si sta concludendo mi ha permesso di conoscere più da vicino
l’Associazione; di costruire connessioni con l’AIP e con le sezioni più vicine alla
nostra, in particolare con la Sezione di Psicologia del lavoro e dell’Organizzazione
(anche in linea di continuità con quanto il Comitato Esecutivo precedente aveva
realizzato).
Contatti e sinergie che ho avuto modo di apprezzare, anche grazie alla collaborazione
trai membri dell’Esecutivo uscente, che qui ringrazio per la possibilità di scambio
sereno e sempre rispettoso che è stato possibile sviluppare in questo triennio.
Mi sembra, in certo qual modo, naturale, dare continuità al lavoro fatto nel corso del
triennio, continuando a costruire sinergie con le altre Sezioni e con il Consiglio
Direttivo dell’AIP.
Inoltre, diversi colleghi della Sezione di Psicologia Sociale hanno ruoli di rilievo
all’interno dell’EFPA (così come colleghi di altre sezioni, rendendo più presente il
ruolo della Psicologia italiana sulla scena europea) e ritengo quindi importante che
anche la nostra Sezione mantenga contatti Nazionali e Internazionali sicuramente per
tenere alto il livello della ricerca scientifica internazionale, ma anche per costruire
percorsi formativi e sviluppare riflessioni che hanno “anche” lo scopo di dare
maggiore visibilità alla nostra disciplina, ai nostri modelli di ricerca e di intervento.
Coerentemente con questo, ritengo quindi che sia importante anche interfacciarci sia
con altre discipline e, soprattutto, con l’Ordine degli Psicologi, per ampliare
maggiormente il contatto e le interconnessioni tra ricerca e intervento (come il recente
Convegno della Sezione realizzato a Napoli nel Settembre 2016 ha confermato).
Infine è ovvio che il compito della Sezione, congiuntamente con il Consiglio
Direttivo dell’AIP, sia anche quello di una vigilanza dell’operato dell’ANVUR, e le
vicende passate, e anche quelle più recenti (vedi l’ultimo documento relativo a
"Cattedre universitarie del merito Giulio Natta") testimoniano della sua necessità.
Infine: la necessità di stimolare la ricerca dei giovani ricercatori, fondamentali per un
ricambio intergenerazionale costruttivo e generativo. L’Esecutivo uscente, nel corso
del triennio, ha cercato di porre uno sguardo attento ai giovani. Ritengo che questo sia
un aspetto rilevante che la Sezione dovrebbe continuare a perseguire, stimolando lo
sviluppo delle diverse epistemologie che connotano la nostra disciplina.
Auspico, comunque, una partecipazione di tutti e tutte, senior e junior, affinchè la
nostra Sezione possa costituire un riferimento scientifico, culturale e “politico”
efficace .
Torino, Novembre 2016
Norma De Piccoli