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LA CONTABILITA’ ECONOMICO PATRIMONIALE

L’avvio della contabilità economico patrimoniale

17/11/2016

Nicola Rebecchi

Indice

• • Il principio di competenza economico finanziaria Il piano integrato dei conti Il principio contabile 4/3 e le finalità della c.e.p. • • • • La matrice di transizione e la soluzione integrata • I nuovi schemi di stato patrimoniale e conto economico L’avvio della contabilità economico-patrimoniale: La riclassificazione del conto del patrimonio La riclassificazione dell’inventario La rivalutazione del patrimonio • • Il rendiconto economico patrimoniale La relazione sulla gestione Il prospetto dei costi per missione

Il principio di competenza economico-patrimoniale

LA TEMPISTICA

Gli enti locali, non sperimentatori, con popolazione superiore a 5.000 abitanti, che hanno esercitato la facoltà di rinvio nel 2015, applicano dal 2016 i principi applicati della competenza economico-patrimoniale e del bilancio consolidato. Entro il 30/4/2017 si approva, con il rendiconto di gestione, il conto economico e lo stato patrimoniale secondo la disciplina del principio contabile. Gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono rinviare di un altro anno (al 2017) la contabilità economico-patrimoniale (e il bilancio consolidato).

FINALITÀ DELLA CONTABILITÀ ECONOMICA

Qual è la reale necessità della contabilità economico patrimoniale? • rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed impiegate nel corso dell’esercizio, anche se non direttamente misurate dai relativi movimenti finanziari; • rilevare le variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della gestione; • permettere l’elaborazione del bilancio consolidato con i propri enti e organismi strumentali, aziende e società.

IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO

Induce un sistema di rilevazione concomitante CO.FI – CO.ECO sfruttando le potenzialità del piano dei conti integrato. La rilevazione in CO.FI resta in partita semplice con l’introduzione della gestione del FPV, la rilevazione in CO.ECO avviene mediante la partita doppia. La corretta applicazione del principio generale della competenza finanziaria è il presupposto indispensabile per una corretta rilevazione e misurazione delle variazioni economico-patrimoniali occorse durante l’esercizio e per consentire l’integrazione dei due sistemi contabili.

IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO

L’integrazione dei sistemi di contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale è favorita dall’adozione del piano dei conti integrato di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, costituito dall’elenco delle articolazioni delle unità elementari del bilancio finanziario gestionale e dei conti economico patrimoniali. Il piano dei conti integrato consente di implementare degli automatismi tali per cui la maggior parte delle scritture continuative sono rilevate in automatico senza alcun aggravio per l’operatore.

IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO

 Il piano dei conti integrato è uno strumento nuovo e rilevante ai fini dell’armonizzazione dei bilancio degli enti territoriali, la cui funzione principale è quella di consentire il consolidamento dei conti pubblici attraverso comuni regole contabili e comuni rappresentazioni.  Il documento è costituito dall’elenco delle unità elementari del bilancio finanziario gestionale e dei conti economico-patrimoniali al fine di garantire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali in termini di impatto finanziario ed economico nonché in termini di contabilità patrimoniale registrando le variazioni patrimoniali e il raccordo con i flussi finanziari che le hanno prodotte.  Il livello minimo di articolazione del piano dei conti finanziario a livello previsionale, ai fini del raccordo con i capitoli e gli articoli è costituito almeno dal

quarto

livello. A livello gestionale, è necessario spingersi al

quinto

livello del piano dei conti finanziario

PIANO DEI CONTI ECONOMICO-PATRIMONIALE

L’articolo 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 prevede, per gli enti in contabilità finanziaria, l’adozione di un sistema contabile integrato che garantisca la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. Nell’ambito di tale sistema integrato la contabilità economico patrimoniale affianca la contabilità finanziaria, per rilevare i costi/oneri e i ricavi/proventi derivanti dalle transazioni poste in essere da una amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità • • • finanziaria) al fine di: rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed utilizzate nel corso di un esercizio; partecipare alla costruzione del conto del patrimonio, e rilevare, in particolare, le variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della gestione; permettere l’elaborazione del conto consolidato di ciascun’amministrazione pubblica con i propri enti e organismi strumentali, aziende, società e altri organismi controllati. Gli strumenti che consentono di alimentare la contabilità economico – patrimoniale sono:  il piano dei conti economico  il piano dei conti patrimoniale L’elenco dei conti economico-patrimoniali comprende anche i conti necessari per le operazioni di integrazione, rettifica e ammortamento.

PIANO DEI CONTI ECONOMICO - PROVENTI

Codice I Livello CE 1.1.1

Codice II Livello CE Codice III Livello CE Codice IV Livello CE descrizione IV Livello CE Proventi da tributi 1.1.1.01

Proventi da tributi diretti

1.1.1.01.03 Cedolare secca 1.1.1.01.09 1.1.1.01.14 1.1.1.01.15 1.1.1.01.03.001 1.1.1.01.03.002 Cedolare secca riscossa in via ordinaria e attraverso altre forme Cedolare secca riscossa a mezzo ruoli Altre imposte sostitutive n.a.c. 1.1.1.01.09.001 Altre imposte sostitutive n.a.c. riscosse in via ordinaria e attraverso altre forme 1.1.1.01.09.002 Altre imposte sostitutive n.a.c. riscosse a mezzo ruoli Imposte municipale propria (dal 2014) 1.1.1.01.14.001 Imposta municipale propria riscossa in via ordinaria e attraverso altre forme 1.1.1.01.14.002 Imposte municipale propria riscosse a mezzo ruoli Imposta comunale sugli immobili (ICI) 1.1.1.01.15.001 1.1.1.01.15.002 Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa in via ordinaria e attraverso altre forme Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a mezzo ruoli

PIANO DEI CONTI ECONOMICO - COSTI

Codice I Livello CE 2.1.1

Codice II Livello CE Codice III Livello CE Codice IV Livello CE descrizione IV Livello CE Acquisto di materie prime e/o beni di consumo 2.1.1.01

Acquisto di materie prime e/o beni di consumo non sanitari

2.1.1.01.01 Giornali, riviste e pubblicazioni 2.1.1.01.01.001 Giornali e riviste Pubblicazioni 2.1.1.01.02 2.1.1.01.01.002 Altri beni di consumo 2.1.1.01.02.001 2.1.1.01.02.002 2.1.1.01.02.003 2.1.1.01.02.004 Carta, cancelleria e stampati Carburanti, combustibili e lubrificanti Equipaggiamento Vestiario 2.1.1.01.02.005 2.1.1.01.02.006 2.1.1.01.02.007 2.1.1.01.02.008 2.1.1.01.02.009 2.1.1.01.02.010 2.1.1.01.02.011 2.1.1.01.02.012 Accessori per uffici e alloggi Materiale informatico Altri materiali tecnico-specialistici non sanitari Strumenti tecnico-specialistici non sanitari Beni per spese di rappresentanza Acquisto di beni per consultazioni elettorali Generi alimentari Accessori per attività sportive e ricreative

RACCORDO PIANO FINANZIARIO ED ECONOMICO

Piano Finanziario MACRO U U U U

U U

Livelli I II III IV

V V

Voce Spese correnti Acquisto di beni e servizi Acquisto di beni non sanitari Giornali, riviste e pubblicazioni

Giornali e riviste Pubblicazioni

Codice finale U.1.00.00.00.000

U.1.03.00.00.000

U.1.03.01.00.000

U.1.03.01.01.000

U.1.03.01.01.001 U.1.03.01.01.002

Piano Economico Codice III Livello CE 2.1.1

Codice IV Livello CE Codice IV Livello CE Codice V Livello CE descrizio ne V Livello CE Acquisto di materie prime e/o beni di consumo 2.1.1.01

Acquisto di materie prime e/o beni di consumo non sanitari

2.1.1.01.01 Giornali, riviste e pubblicazioni 2.1.1.01.01.001 Giornali e riviste 2.1.1.01.01.002 Pubblicaz ioni

PIANO DEI CONTI PATRIMONIALE

RACCORDO FINANZIARIO - PATRIMONIALE

Piano Finanziario MACR O Livelli Voce U I Spese in conto capitale U U U

U U U

II III IV

V V V

Investimenti fissi lordi Beni materiali Mobili e arredi

Mobili e arredi per ufficio Mobili e arredi per alloggi e pertinenze Spese di investimento per mobili e arredi n.a.c.

Codice finale U.2.00.00.00.00

0 U.2.02.00.00.000

U.2.02.01.00.000

U.2.02.01.03.000

U.2.02.01.03.001

U.2.02.01.03.002

U.2.02.01.03.999

Piano Patrimoniale I Livello SP Codic e II SP II Livello SP Codic e III III Livello SP Codice IV SP IV Livello SP Codice V SP V Livello SP Attivo 1.2

Immobilizzazioni 1.2.2

Immobilizzazion i materiali 1.2.2.2

Altre immobilizzazioni materiali 1.2.2.2.03

Mobili e arredi

LA MATRICE DI TRANSIZIONE

Piano finanziario MACR O Livel li Voce E I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa E E E

E

II Tributi III Imposte, tasse e proventi assimilati IV Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca)

V Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca) riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione

Dare (COSTI) Codice voce Codice finale E.1.00.00.00.000 E.1.01.00.00.000 E.1.01.01.00.000 E.1.01.01.03.000

E.1.01.01.03.001

Voce Conto economico Avere (RICAVI) Codice voce Voce

1.1.1.01.03.001

Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca) riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione

LA MATRICE DI TRANSIZIONE

Dare (ATTIVO) Codice voce SP DARE Voce SP - DARE Stato patrimoniale Avere (PASSIVO) Codice voce SP - AVERE Voce SP - AVERE Stato patrimoniale (variazione della liquidità) Dare (ATTIVO) Codice voce SP Liq - DARE Voce SP Liq - DARE Avere (PASSIVO) Codice voce SP Liq - AVERE Voce SP Liq - AVERE

1.3.2.01.01.01.003

Crediti da riscossione Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca) 1.3.4

Disponibilità liquide 1.3.2.01.01.01.003

Crediti da riscossione Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca)

IL RACCORDO TRA IL PIANO INTEGRATO E I NUOVI SCHEMI DELLA C.E.P.

1.1.1.01.06 Imposta municipale propria 1.1.1.01.06.001

Imposta municipale propria riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione

A

1 1.1.1.01.06.002

Imposte municipale propria riscosse a seguito di attività di verifica e controllo

A

1 1.1.1.01.08 Imposta comunale sugli immobili (ICI) 1.1.1.01.08.001

Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione

A

1 1.1.1.01.08.002

Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a seguito di attività di verifica e controllo

A

1 1.1.1.01.16 Addizionale comunale IRPEF Anno Anno - 1 riferimento art.2425 cc CONTO ECONOMICO

1 2

3

4 a b c

A) COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE

Proventi da tributi Proventi da fondi perequativi

Proventi da trasferimenti e contributi

Proventi da trasferimenti correnti Quota annuale di contributi agli investimenti Contributi agli investimenti

Ricavi delle vendite e prestazioni e proventi da servizi pubblici A1

1.2

IL RACCORDO TRA IL PIANO INTEGRATO E I NUOVI SCHEMI DELLA C.E.P.

Immobilizzazioni 1.2.1 Immobilizzazioni immateriali 1.2.1.01

Costi di impianto e di ampliamento 1.2.1.01.01

Costi di impianto e di ampliamento 1.2.1.01.01.01

Costi di impianto e di ampliamento

1.2.1.01.01.01.001

Costi di impianto e di ampliamento

A B I 1

I 1 2 3 4 5 6 9

TOTALE CREDITI vs PARTECIPANTI (A) B) IMMOBILIZZAZIONI

Immobilizzazioni immateriali

Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca sviluppo e pubblicità Diritti di brevetto ed utilizzazione opere dell'ingegno Concessioni, licenze, marchi e diritti simile Avviamento Immobilizzazioni in corso ed acconti Altre

Totale immobilizzazioni immateriali

BI BI1 BI2 BI3 BI4 BI5 BI6 BI7 BI BI1 BI2 BI3 BI4 BI5 BI6 BI7

IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA

Competenza economica

Per il principio della competenza economica l'effetto delle operazioni, delle attività amministrative svolte durante l’esercizio e degli altri eventi deve essere rilevato contabilmente ed attribuito all'esercizio al quale tali operazioni ed eventi si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi movimenti finanziari. In particolare, si ricorda che i componenti economici negativi (costi e oneri) devono essere correlati con i ricavi dell’esercizio o con altre risorse resesi disponibili per lo svolgimento dell’attività istituzionale (ricavi e proventi). Questa correlazione costituisce il corollario fondamentale del principio di competenza economica ed intende esprimere la necessità di contrapporre ai componenti economici positivi dell’esercizio i relativi componenti economici negativi ed oneri, siano essi certi o presunti.

LA PARTITA DOPPIA

La contabilità economico-patrimoniale, un sistema contabile che rileva il duplice aspetto, finanziario ed economico, i fatti di gestione allo scopo di determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio di funzionamento. Con il metodo della p.d., occorre registrare ogni quantità due volte, contemporaneamente, in diversi conti e in sezioni opposte, senza quantità negative. Le due sezioni sono chiamate Dare e Avere. Il totale delle registrazioni in Dare è sempre uguale al totale delle registrazioni in Avere.

LE REGISTRAZIONI IN DARE

Nella colonna di sinistra (Dare) si registrano gli incrementi finanziari attivi e le diminuzione dei passivi:

Riscossioni Maggiori crediti Acquisto di immobilizzazioni

e i costi/oneri dei conti economici:

Acquisti di beni e servizi Stipendi Affitti e noleggi

LE REGISTRAZIONI IN AVERE

Nella colonna di destra (Avere) si registrano i decrementi finanziari (aumento passivo e dimin.attivo):

Pagamenti Maggiori debiti Cessione di immobilizzazioni

e i ricavi/proventi del c/economico:

Vendita di beni Proventi per servizi

COME SI REGISTRANO LE OPERAZIONI

Nella contabilità economico-patrimoniale degli enti locali, la registrazione avviene in modo «integrato» attraverso la matrice di transizione che alimenta le scritture in partita doppia. Affinché queste scritture avvengano automaticamente è necessario che il gestionale

software

applichi correttamente la matrice ed alimenti le scritture sul piano dei conti economico e patrimoniale. La matrice di transizione consente la registrazione della maggior parte delle operazioni gestionali: -Acquisti di fattori produttivi e beni strumentali, erogazione di contributi, pagamento dei debiti, ecc. -Vendite di beni e servizi, proventi istituzionali, alienazioni e riscossione di crediti, ecc. -Sopravvenienze e insussistenze da stralcio di crediti e debiti -Gestione dell’Iva (anche dello

split payment

e del

reverse charge

) e della sua liquidazione attraverso il conto Erario c/iva -Ottenimento di prestiti e rimborso

LA COMPETENZA ECONOMICA

Consente di imputare a ciascun esercizio costi/oneri e ricavi/proventi. La competenza economica dei costi e dei ricavi direttamente conseguenti a operazioni di scambio sul mercato (acquisizione e vendita) stabilisce che l’effetto delle operazioni e degli altri eventi deve essere rilevato contabilmente ed attribuito all’esercizio al quale tali operazioni si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi movimenti di numerario (incassi e pagamenti). I componenti economici positivi devono essere correlati ai componenti economici negativi dell’esercizio.

L’IMPUTAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE

• • • • • • • Anche se non rilevati dalla contabilità finanziaria, ai fini della determinazione del risultato economico dell’esercizio, si considerano i seguenti componenti positivi e negativi: le quote di ammortamento relative alle immobilizzazioni materiali ed immateriali utilizzate; le eventuali quote di accantonamento ai fondi rischi ed oneri futuri. le perdite di competenza economica dell’esercizio; le perdite su crediti e gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti; le rimanenze iniziali e finali; ratei e risconti attivi e passivi di competenza economica dell’esercizio; le variazioni patrimoniali relative agli esercizi pregressi: sopravvenienze e insussistenze

L’IMPUTAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE

I ricavi/proventi conseguiti sono rilevati in corrispondenza con la fase dell’accertamento delle entrate. I costi/oneri sostenuti sono rilevati in corrispondenza con la fase della liquidazione delle spese. Costituiscono eccezione a tale principio: • i proventi derivanti dai trasferimenti e contributi (correnti, agli investimenti e in c/capitale) che sono rilevati in corrispondenza dell’impegno della spesa; • le entrate dei titoli 5 “Entrate da riduzione di attività finanziaria”, 6 “Accensione di prestiti ”, 7 “Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere” e 9 “Entrate per conto terzi e partite di giro”, il cui accertamento determina solo la rilevazione di crediti e non di ricavi.

L’IMPUTAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE

• le spese del titolo 3 “Spese per incremento attività finanziarie”, 4 “Rimborso Prestiti”, 5 “Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere” e 7 “Uscite per conto terzi e partite di giro”, il cui impegno determina solo la rilevazione di debiti e non di costi • le entrate e le spese relative al credito IVA e debito IVA, il cui accertamento e impegno/liquidazione determinano la rilevazione di crediti e debiti; • la riduzione di depositi bancari che è rilevata in corrispondenza agli incassi per Prelievi da depositi bancari; • l’incremento dei depositi bancari che è rilevata in corrispondenza ai pagamenti per Versamenti da depositi bancari In particolare, con riferimento ai titoli delle entrate 5, 6 e 7, e delle spese 3, 4 e 5, la registrazione dei crediti e dei debiti in contabilità economico-patrimoniale è effettuata anche con riferimento agli accertamenti e agli impegni registrati nell’esercizio con imputazione agli esercizi successivi

LE REGISTRAZIONI PIU’ COMPLESSE

Ricavi e proventi Trasferimenti in c/capitale e contributi agli investimenti Concessioni pluriennali Riscossioni anticipate (mensa, trasporto, ecc.) I permessi di costruire Costi ed oneri Le immobilizzazioni interne La rilevazione dell’Iva Le partite di giro Le rimanenze Le fatture da ricevere Contributi agli investimenti Il salario accessorio e l’Irap Accantonamenti e svalutazioni Sopravvenienze e insussistenze Il fondo pluriennale vincolato

RIUNIONE ARCONET 22/7/16: ONERI DI URBANIZZAZIONE

Quesito Commercialisti I proventi degli oneri di urbanizzazione vengono (nella contabilità E/P) contabilizzati come ricavi quando vanno a finanziare la spesa corrente mentre vengono contabilizzati come riserve di patrimonio netto quando vanno a finanziare la spesa di investimento. Anche in questo secondo caso sono ricavi a tutti gli effetti e pertanto andrebbero registrati come tali e riscontati per la vita utile del bene al quale si riferiscono (in sostanza stornano in parte o tutto l'ammortamento). Anche perchè se non vengono trattati in questo modo, c'è a fine anno un incremento del patrimonio netto la cui variazione non coincide con il risultato del conto economico che poi deve essere riconciliato con la variazione del patrimonio netto. Risposta della Commissione Arconet:

La scelta di contabilizzare la quota degli oneri di urbanizzazione come riserve di capitale e non come contributi è stata oggetto in numerose occasioni di approfondimento nel corso della sperimentazione. Si sarebbe potuto prevedere la registrazione degli oneri di urbanizzazione destinati agli investimenti con le modalità previste per i contributi agli investimenti, con la sterilizzazione degli ammortamenti nel corso della vita utile dell’investimento. Al termine della vita utile dell’investimento, il bene “esce” dal patrimonio dell’ente. La scelta di contabilizzare gli oneri di urbanizzazione come riserve di capitale impone agli enti di utilizzare i proventi degli oneri di urbanizzazione alla realizzazione di investimenti destinati a permanere nel patrimonio dell’ente. La Commissione Arconet, pur osservando che le scelte già effettuate e i principi contabili possono essere oggetto di revisione, ritiene opportuno intervenire tenendo conto del grande valore della stabilità dei principi ai fini del successo della riforma, pertanto preferisce variare i principi solo per colmare lacune o per ovviare a errori materiali. Ritiene però necessario integrare la nota integrativa per precisare che è necessario riconciliare la variazione patrimoniale con quella del conto economico, per tenere conto delle modalità di registrazione in contabilità economico patrimoniale degli oneri di urbanizzazione.

INVENTARIO E SCRITTURE DI ASSESTAMENTO

Al fine di determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio al 31.12.n, sono necessarie operazioni e valutazione che si realizzano attraverso la redazione: dell’inventario d’esercizio -delle scritture di assestamento dei conti Le scritture di assestamento si suddividono in operazioni di: Completamento che rilevano le operazioni che competono temporalmente all’esercizio (rilevazione interessi attivi, fatture da ricevere, liquidazioni Iva finali, ecc.) Scritture di integrazione che rilevano le quote di competenza che si vogliono attribuire all’esercizio in precedenza non rilevati (svalutazione crediti, fondi rischi ed oneri futuri, ratei attivi e passivi) Scritture di rettifica che stornano componenti di reddito già rilevati che, non essendo di competenza dell’esercizio, devono essere rinviati al futuro (rimanenze, risconti attivi e passivi) Ammortamenti che ripartiscono i costi pluriennali su più esercizi, attribuendo all’esercizio la quota di competenza

L’AVVIO DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO- PATRIMONIALE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI

LA RICLASSIFICAZIONE DELLO S.P.

La prima attività richiesta per l’adozione della nuova contabilità è la

riclassificazione

delle voci dello stato patrimoniale chiuso il 31 dicembre dell’anno precedente nel rispetto del DPR 194/1996, secondo l’articolazione prevista dallo stato patrimoniale allegato al decreto legislativo n.118 del 2011. E’ necessaria anche la riclassificazione dell’inventario alla luce del piano dei conti patrimoniale. Eventuali componenti del patrimonio non rilevate nel primo stato patrimoniale di apertura, in quanto in corso di ricognizione o in attesa di perizia, possono essere registrate nel corso della gestione

LE RETTIFICHE «FORMALI»: IMMOBILIZZAZIONI

IMMOBILIZZAZIONI IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

1) Costi pluriennali capitalizzati

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

1) Beni demaniali 2) Terreni (patrimonio indisponibile) 3) Terreni (patrimonio disponibile) 4) Fabbricati (patrimonio indisponibile) 5) Fabbricati (patrimonio disponibile) 6) Macchinari, attrezzature e impianti 7) Attrezzature e sistemi informatici 8) Automezzi e motomezzi 9) Mobili e macchine d'uffico 10) Universalità di beni (patr. Indisp.) 11) Universalità di beni (patr. disp.) 12) Diritti reali su beni di terzi 13) Immobilizzazioni in corso 1)

B) IMMOBILIZZAZIONI

Immobilizzazioni immateriali

Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca sviluppo e pubblicità 2) 3) 4) 5) 6) Diritti di brevetto ed utilizzazione opere dell'ingegno Concessioni, licenze, marchi e diritti simile Avviamento Immobilizzazioni in corso ed acconti Altre 7) 1) a b

Immobilizzazioni materiali

Beni demaniali Terreni Fabbricati c d 2) Infrastrutture Altri beni demaniali Altre immobilizzazioni materiali Terreni

di cui in leasing finanziario

3) 4) 5) Fabbricati

di cui in leasing finanziario

Impianti e macchinari

di cui in leasing finanziario

Attrezzature industriali e commerciali 6) 7) 8) 9) Mezzi di trasporto Macchine per ufficio e hardware Mobili e arredi Infrastrutture 10) Diritti reali di godimento 11) Altri beni materiali 12) Immobilizzazioni in corso ed acconti

LE RETTIFICHE «FORMALI»: L’ATTIVO

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

1) Partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate c) altre imprese 2) Crediti verso: a) imprese controllate b) imprese collegate c) altre imprese 3) Titoli (inv. a medio e lungo termine) 4) Crediti di dubbia esigibilità 5) Crediti per depositi cauzionali

ATTIVO CIRCOLANTE RIMANENZE

1) Verso contribuenti 2) Verso enti del sett pubblico allargato a) Stato - correnti - capitale b) Regione - correnti - capitale c) Altri - corrente - capitale 3) Verso debitori diversi: a) verso utenti di servizi pubblici b) verso utenti di beni patrimoniali c) verso altri - correnti - capitale d) da alienazioni patrimoniali e) per somme corrisposte c/terzi 4) Crediti per IVA 5) Per depositi a) banche b) Cassa Depositi e prestiti 1) a b c 2) a

Immobilizzazioni Finanziarie

Partecipazioni in

imprese controllate imprese partecipate altri soggetti

Crediti verso altre amministrazioni pubbliche b c d 3

imprese controllate imprese partecipate altri soggetti

Altri titoli

ATTIVO CIRCOLANTE RIMANENZE CREDITI

a b c d 1) Crediti di natura tributaria a

Crediti da tributi destinati al finanziamento della sanità

b c

Altri crediti da tributi Crediti da Fondi perequativi

2) Crediti per trasferimenti e contributi

verso amministrazioni pubbliche imprese controllate imprese partecipate verso altri soggetti

c 3) Verso clienti ed utenti 4) Altri Crediti a b

verso l'erario per attività svolta per c/terzi altri

LE RETTIFICHE «FORMALI»: L’ATTIVO PATRIMONIALE

ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI

1) Titoli

DISPONIBILITA' LIQUIDE

1) Fondo di cassa 2) Depositi bancari a b

RATEI E RISCONTI

Ratei attivi Risconti attivi

CONTI D'ORDINE

OPERE DA REALIZZARE BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI BENI DI TERZI TOTALE CONTI D'ORDINE

ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI

Partecipazioni Altri titoli

DISPONIBILITA' LIQUIDE

1 Conto di tesoreria

Istituto tesoriere presso Banca d'Italia

2 Altri depositi bancari e postali 3 Denaro e valori in cassa 4 Altri conti presso la tesoreria statale intestati all'ente

RATEI E RISCONTI

Ratei attivi Risconti attivi

LE RETTIFICHE «FORMALI»: IL PASSIVO

PATRIMONIO NETTO

Netto Patrimoniale Netto da beni demaniali

CONFERIMENTI

Conferimenti da trasferimenti in c/capitale Conferimenti da concessioni di edificare

DEBITI

Debiti di finanziamento 1) per finanziamento a breve termine 2) per mutui e prestiti 3) per prestiti obbligazionari 4) per debiti pluriennali Debiti di funzionamento Debiti per IVA Debiti per anticipazioni di cassa Debiti per somme anticipate da terzi Debiti verso 1) imprese controllate 2) imprese collegate 3) altri (aziende speciali, consorzi, ist.) Altri debiti

PATRIMONIO NETTO

1) Fondo di dotazione 2) Riserve a b c da risultato economico di esercizi precedenti da capitale da permessi di costruire 3) Risultato economico dell'esercizio

FONDI PER RISCHI ED ONERI

1) Per trattamento di quiescenza 2) Per imposte 3) Altri

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEBITI

1) Debiti da finanziamento a prestiti obbligazionari b c v/ altre amministrazioni pubbliche verso banche e tesoriere d verso altri finanziatori 2) Debiti verso fornitori 3) Acconti 4) Debiti per trasferimenti e contributi a enti finanziati dal servizio sanitario nazionale b c d altre amministrazioni pubbliche imprese controllate imprese partecipate e altri soggetti 5) Altri debiti a b c tributari verso istituti di previdenza e sicurezza sociale per attività svolta per c/terzi

LE RETTIFICHE «FORMALI»: IL PASSIVO

RATEI E RISCONTI

Ratei passivi Risconti passivi

CONTI D'ORDINE

IMPEGNI PER OPERE DA REALIZZARE BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI BENI DI TERZI TOTALE CONTI D'ORDINE

RATEI E RISCONTI E CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI

1) Ratei passivi 2) Risconti passivi a Contributi agli investimenti b c 1 da altre amministrazioni pubbliche 2 da altri soggetti Concessioni pluriennali Altri risconti passivi

CONTI D'ORDINE

1) Impegni su esercizi futuri 2) beni di terzi in uso 3) beni dati in uso a terzi 4) garanzie prestate a amministrazioni pubbliche 5) garanzie prestate a imprese controllate 6) garanzie prestate a imprese partecipate 7) garanzie prestate a altre imprese

L’AVVIO DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO- PATRIMONIALE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI

La seconda attività richiesta per l’adozione della nuova contabilità è l’

applicazione

dei criteri di valutazione dell’attivo e del passivo previsti dal principio applicato della c.e.p. all’inventario e alle voci dello stato patrimoniale riclassificato. Si predispone una tabella che, per ciascuna delle voci dell’inventario e dello stato patrimoniale riclassificato, affianca gli importi di chiusura del precedente esercizio, gli importi attribuiti a seguito del processo di rivalutazione e le differenze di valutazione, negative e positive. Esempio di tabella: Descrizione Voce SP Valore attuale Nuovo valore Differenza da rivalutazione a) b) b)-a) … … … Terreni Fabbricati Imprese partecipate 100 500 300 150 480 320 50 -20 20

LE RIVALUTAZIONI: I DEBITI PER LA SPESA PER INVESTIMENTI

Una delle principali scritture di rettifica riguardante i cespiti deriva dal fatto che la valorizzazione delle immobilizzazioni immateriali e materiali passa da un criterio di cassa ad un criterio a fattura (la liquidazione/liquidabilità delle fatture). Pertanto sarà necessario adeguare almeno la voce delle immobilizzazioni in corso non determinate più dai pagamenti effettuati ma dai SAL fatturati o in corso di fatturazione ed ancora da pagare. Va inoltre considerato che, in passato, si iscriveva tra i conti d’ordine negli “impegni per opere da realizzare” gli importi relativi a residui passivi del titolo II che, oggi, costituiscono dei debiti v/s fornitori o trasferimenti/contributi.

LA VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI

Ai fini della valutazione del patrimonio immobiliare si richiama il principio applicato dalla contabilità economico –patrimoniale n. 4.15 “ai fini dell’ammortamento i terreni e gli edifici soprastanti sono contabilizzati separatamente anche se acquisiti congiuntamente” in quanto i terreni non sono oggetto di ammortamento. Nei casi in cui negli atti di provenienza degli edifici (Rogiti o atti di trasferimento con indicazione del valore peritale) il valore dei terreni non risulti indicato in modo separato e distinto da quello dell’edificio soprastante, si applica il parametro forfettario del 20% al valore indiviso di acquisizione. Nei casi in cui non è disponibile il costo storico, il valore catastale è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare delle rendite risultanti in catasto.

COMMISSIONE ARCONET: CLASSIFICAZIONE IMMOBILI

Quesito Anci: Il principio 6.1.2 Prevede: “ Le immobilizzazioni materiali sono distinte in beni demaniali e beni patrimoniali disponibili e indisponibili.

” Considerato che, né nel nuovo Stato Patrimoniale né nel nuovo Piano dei conti patrimoniale è prevista una divisione tra beni patrimoniali disponibili e beni patrimoniali indisponibili; è necessario che questa diversa classificazione venga mantenuta nel corso dell’attività di riclassificazione delle voci dello stato patrimoniale prevista dal principio 9 e relativo inventario o no? Risposta: la classificazione dei beni in demaniali, indisponibili e disponibili è prevista dal codice civile art. 822 e seguenti. Sulla base della predetta classificazione i regimi giuridici dei beni ivi indicati sono diversi e pertanto si ritiene necessario mantenere con un’ulteriore articolazione la predetta suddivisione e che i conti di stato patrimoniale attivo siano lo strumento contabile adatto per contenere questo tipo di informazione. Tale previsione è in linea con quanto richiesto dal principio contabile 6.1.2.

RIUNIONE ARCONET 22/7/16 : VALUTAZIONI E STIME

Quesito Anci: Per i beni per i quali non vi è né costo di acquisto né valore catastale (a titolo di esempio non esaustivo: aree urbane cat. F/1, terreni classificati come relitti stradali o parco pubblico, cimiteri, ecc. ecc.) quale criterio si utilizza? Vanno valorizzati a zero? Risposta della Commissione Arconet:

in analogia con quanto previsto dal principio 6.1.2, per gli immobili acquisiti dall’ente a titolo gratuito, se non è disponibile né costo di acquisto né valore catastale è necessario far ricorso a una relazione di stima a cura dell’Ufficio Tecnico dell’ente, salva la facoltà dell’ente di ricorrere ad una valutazione peritale di un esperto indipendente designato dal Presidente del Tribunale nel cui circondario ha sede l’ente, su istanza del presidente/sindaco dell’ente medesimo. Non si concorda con la proposta di conservare la valutazione fatta in ossequio del DL 77/95 che, nei casi in cui non esisteva il costo o il valore catastale, ha consentito di valutare i beni demaniali e i terreni acquisiti alla data di entrata in vigore del decreto legislativo in misura pari all'ammontare del residuo debito dei mutui ancora in estinzione per lo stesso titolo. Invece, possono essere conservate le valutazioni ex DLgs n. 77/95 corrispondenti ai criteri di valutazione previsti dal DLgs 118/2011 (se effettuati a costo o, in caso di indisponibilità del costo, a rendita).

RIUNIONE ARCONET 22/7/16 : ANCORA SU IMMOBILI E STIME

Quesito Anci: Sempre riguardo al principio 9.3; per i terreni concessi in diritto di superficie a terzi, per i quali non vi è costo di acquisto, ed esiste una valore catastale ma è relativo all’immobile costruito su di essi (non di proprietà Comunale) quale criterio di valutazione si adotta? Risposta della Commissione Arconet:

il quesito chiede come valutare un terreno di proprietà dell’ente concesso a terzi in diritto di superfice, nel caso in cui il valore catastale sia riferito solo all’immobile e non al terreno. In tal caso si applica il criterio previsto nei casi in cui non esiste né un costo storico, né valore catastale, e quindi il valore di stima. Il valore del terreno non è influenzato direttamente dal valore della concessione, registrata nel rispetto del principio contabile applicata della conabilità finanziaria n. 3.10

Quesito ANCI Per i beni “gia' acquisiti all'ente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77 ” e a suo tempo valutati ai sensi dell’art. 229 del D.lgs 267/2000 si mantengono i valori iscritti in bilancio? Risposta della Commissione Arconet:

Si conferma che le valutazioni ex DLgs n. 77/95 possono essere conservate solo se corrispondevano ai criteri di valutazione previsti dal DLgs 118/2011 (se effettuati a costo o, in caso di indisponibilità del costo, a rendita).

I BENI CULTURALI

Quesito ANCI

Il nuovo Piano dei conti patrimoniale non prevede tra i beni demaniali (voce 1.2.2.01), i beni immobili di valore culturale, storico ed artistico, che sono invece classificati a parte (voce 1.2.2.02.10) in contrasto con l’art. 822 del Cod. civile che cita espressamente tra i beni demaniali: “gli immobili riconosciuti d’interesse storico, archeologico e artistico a norma delle leggi in materia” ; è corretto?

Nel corso della riunione del 20 luglio u.s., la Commissione ha rappresentato che, salvo i beni del demanio naturale, per i beni demaniali il piano dei conti prevede la seguente classificazione, più sintetica di quella prevista per i beni non demaniali. Pertanto, i beni demaniali di valore cultuale storico ed artistico sono classificati tra una di queste quattro voci.

LE ALTRE RIVALUTAZIONI E RETTIFICHE

Inventariazione straordinaria dei cespiti (Per gli immobili acquisiti dall’ente a titolo gratuito, è necessario far ricorso a una relazione di stima a cura dell’Ufficio Tecnico dell’ente), nuovi ammortamenti (non per il pregresso) Verifica della voce conferimenti Analisi dei crediti / residui attivi – consistenza del fondo svalutazione crediti rispetto al fondo crediti di dubbia esigibilità (i crediti sono esposti al netto del fondo) Verifica consistenza dei Debiti / Rettifica dei conti d’ordine

LE ALTRE RIVALUTAZIONI E RETTIFICHE

Inventariazione straordinaria dei cespiti (Per gli immobili acquisiti dall’ente a titolo gratuito, è necessario far ricorso a una relazione di stima a cura Tecnico dell’ente. dell’Ufficio Rivalutazione/svalutazione partecipate con il metodo del «patrimonio netto» Analisi dei crediti / residui attivi – consistenza del fondo svalutazione crediti rispetto al fondo crediti di dubbia esigibilità (i crediti sono esposti al netto del fondo) Verifica consistenza dei Debiti / Rettifica dei conti d’ordine

I NUOVI COEFFICIENTI DI AMMORTAMENTO

Con decorrenza 2016 si applicano i nuovi coefficienti di ammortamento (non si applicano al pregresso):

Tipologia beni

Mezzi di trasporto stradali leggeri Mezzi di trasporto stradali pesanti Automezzi ad uso specifico Mezzi di trasporto aerei Mezzi di trasporto marittimi Macchinari per ufficio Impianti e attrezzature Hardware Fabbricati civili ad uso abitativo commerciale istituzionale

Coefficiente annuo

20%

Tipologia beni

Equipaggiamento e vestiario 10% 10% 5% 5% 20% 5% 25% 2% Materiale bibliografico Mobili e arredi per ufficio Mobili e arredi per alloggi e pertinenze Mobili e arredi per locali ad uso specifico Strumenti musicali Opere dell’ingegno – Software prodotto

Coefficiente annuo

20% 5% 10% 10% 10% 20% 20%

LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVO

I contributi in conto capitale ricevuti per il finanziamento delle immobilizzazioni, assoggettate ad ammortamento, vanno inseriti nella voce “Ratei e risconti passivi e contributi agli investimenti” di SP (solo per la parte a copertura del residuo valore da ammortizzare del cespite). Le immobilizzazioni finanziarie sono iscritte al valore di acquisizione, corretto di eventuali perdite durevoli di valore. Le partecipazioni di controllo sono valutate con il metodo del «patrimonio netto», se disponibile o, in alternativa, al costo. Occorre rilevare gli importi giacenti sui conti bancari, di tesoreria statale e postale dell’ente, nonché di assegni, denaro e valori bollati. I crediti sono valutati al netto del fondo svalutazione crediti e corrispondono all’importo dei residui attivi e a quello degli eventuali crediti stralciati dalle scritture finanziarie e registrati solo nelle scritture patrimoniali.

LA VALUTAZIONE DEL PASSIVO

I debiti verso fornitori corrispondono transazioni commerciali. all’importo dei residui passivi per I debiti da finanziamento, alla voce “Debiti verso banche e tesoriere” comprendono anche le anticipazioni di tesoreria in essere al 1 °gennaio dell’anno successivo. Tra i fondo sono iscritti i Il fondo per rischi ed oneri (trattamento di quiescenza, perdita partecipate, passività potenziali, manutenzione ciclica). Separatamente si indica personale per il quale l’eventuale TFR maturato nei confronti del l’ente è tenuto a provvedere direttamente al pagamento del trattamento di fine rapporto. Nella voce Altri debiti, vanno considerati: i debiti tributari (compresa l’iva a debito e le ritenute erariali dei servizi c/terzi); i debiti di natura previdenziale e le altre partite di giro; I debiti per le spese di personale i debiti rilevati sulla base degli impegni assunti per i titoli 3 e 7 delle spese compresi quelle imputate agli esercizi successivi.

LE RETTIFICHE DA RIVALUTAZIONE

Le scritture per minore valutazione:

Rettifiche da rivalutazione a Diversi 10.000 Fondo sval.cred. 2.000 Terreni 5.000 Mobili e arredi 3.000

e quelle per maggiore valutazione

Diversi a Rettifiche da rivalutazione 7.000 Imm.ni immateriali Euro 3.000 Partecipazioni Euro 4.000

L’ultima scrittura rileva l’incremento o la costituzione delle riserve di capitale, nel caso in cui le rettifiche positive siano di importo superiore a quello delle rettifiche negative. In caso di maggiori rettifiche negative, la differenza è portata a riduzione delle eventuali riserve preesistenti.

Rettifiche di valutazione a Riserve di capitale 3.000,00

LA DELIBERAZIONE SULLE DIFFERENZE DI RIVALUTAZIONE

I prospetti riguardanti l’inventario e lo stato patrimoniale al 1 °gennaio dell’esercizio di avvio della nuova contabilità, riclassificati e rivalutati, nel rispetto del decreto legislativo n. 118 del 2011, con l’indicazione delle differenze di rivalutazione, sono oggetto di approvazione della Giunta o del Consiglio, unitariamente ad un prospetto che evidenzia il raccordo tra la vecchia e la nuova classificazione. Considerato che ridetermina il patrimonio netto dell’ente, è opportuna l’approvazione da parte del Consiglio.

IL RENDICONTO ECONOMICO PATRIMONIALE

LA RELAZIONE SULLA GESTIONE

L’attività di ricognizione straordinaria del patrimonio, e la conseguente rideterminazione del valore del patrimonio, deve in ogni caso concludersi entro il secondo esercizio dall’entrata in vigore della contabilità economico-patrimoniale Nella Relazione sulla gestione allegata al primo rendiconto riguardante il primo esercizio di adozione della contabilità economico patrimoniale, si dà conto: • delle principali differenze tra il primo Stato Patrimoniale di apertura e l’ultimo Conto del Patrimonio; • delle modalità di valutazione delle singole poste attive e passive dello stato patrimoniale iniziale e finali. • delle componenti del patrimonio in corso di ricognizione o in attesa di perizia

IL «CRONOPROGRAMMA» DELLA CEP

Un possibile percorso: Riclassificazione del conto del patrimonio al 31.12.2015 nell’articolazione prevista per lo stato patrimoniale armonizzato Verifica dell’effettivo funzionamento della matrice di correlazione nella contabilità integrata Riclassificazione dell’inventario Applicazione dei nuovi coefficienti di ammortamento Revisione dell’inventario in base ai nuovi criteri di valutazione (entro 31.12.2017) Scritture di rettifica e assestamento Elaborazione della CEP dopo la chiusura del riaccertamento ordinario Redazione del modello relativo ai costi per missione Redazione della relazione sulla gestione relativa alla CEP

I COSTI PER MISSIONE

Lo schema di rendiconto contiene il prospetto dei

costi per missione

che costituisce un conto economico di dettaglio per ciascuna missione. E’ necessario che per la redazione di questo prospetto ci si avvalga delle funzionalità della matrice di transizione. COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE ONERI FINANZIARI RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE COMPONENTI ED ONERI STRAORDINARI IMPOSTE Consumi materie prime Prestazioni di servizi e Trasferimenti e contributi Utilizzo di beni di terzi Personale Ammortamenti e svalutazioni Accantona- menti Oneri diversi di gestione Oneri finanziari Svalutazioni Oneri straordinari Imposte Missioni MISSIONE 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione MISSIONE 02 Giustizia MISSIONE 03 Ordine pubblico e sicurezza MISSIONE 04 Istruzione e diritto allo studio MISSIONE 05 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali MISSIONE 06 Politiche giovanili, sport e tempo libero MISSIONE 07 Turismo MISSIONE 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa MISSIONE 09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente MISSIONE 10 Trasporti e diritto alla mobilità MISSIONE 11 Soccorso Civile 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Grazie per l’attenzione

Nicola Rebecchi [email protected]

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