l`arte per ricostruire artisti per amatrice

Download Report

Transcript l`arte per ricostruire artisti per amatrice

Carlo Cambi Editore
L’ARTE PER RICOSTRUIRE
ARTISTI PER AMATRICE
Asta benefica a favore di
‘Io ci sono Onlus’,
a sostegno del progetto
Sorriso per
AAA-Accumoli Amatrice Arquata del Tronto
Roma, Galleria Mucciaccia
Esposizione opere:
venerdì 18 novembre, ore 17.00
Asta: lunedì 21 novembre 2016, ore 18.30
L’esposizione sarà visitabile dal 18 al 21 novembre
Domenica inclusa (dalle ore 10.00 alle ore 19.30);
lunedì dalle ore 15.30
Carlo Cambi Editore
L’ARTE DI RICOSTRUIRE
ARTISTI PER AMATRICE
Largo della Fontanella di Borghese, 89
00186 Roma
T: 0669923801
F: 0669200634
Mail: [email protected]
http://galleriamucciaccia.com/
Via del Corso, 530
00186 Roma
[email protected]
Editore
Carlo Cambi Editore
Direzione artistica
Massimiliano Mucciaccia e Giulia Abate
Direzione artistica
Simona Marchini
Redazione
Valentina Sardelli
Organizzazione
Giovanna Caterina de Feo, Anna Iacovino,
Fabio Mucciaccia, Emanuele Pannella
Maria Vittoria Pinotti
Organizzazione
Enrico Ippoliti, Enrica Petrarulo
Roma, Galleria Mucciaccia
21 novembre 2016
Esposizione
18-21 novembre 2016
Layout
Ilaria Cartocci
L’ARTE PER RICOSTRUIRE
ARTISTI PER AMATRICE
Un ringraziamento particolare a Luciano Carnaroli
Stampa
Con il contributo di Tap Grafiche srl
Crediti fotografici
Nuova ARTE FOTOGRAFICA e Angelo
Cricchi, Auro e Celso Ceccobelli,
Leonardo Aquilino, Veronica Gaido, Dino
Ignani, Barbara Jodice, Brunella Longo,
Luciano Onza, Federico Passi, Leonardo
Petrucci, Rivka Rinn, L. Romano,
Maurizio Valdarnini, Andrea Veneri
In copertina
Piero Pizzi Cannella
24 08 2016, 3.36, 142, 6.0 un terremoto
2016 (particolare)
Si ringraziano inoltre
Emiliano e Ottavia Cerasi, Alfredo Cristallini,
Raffaella Fioretta, Federica Fresa, Elisabetta Maggini,
Lorenzo Zichichi
e gli artisti
Claudio Adami, Marisa Albanese, Camilla Ancilotto,
Antonio Aportone, Simone Baldelli, Matteo Basilè,
Gianfranco Basso, Gregorio Botta, Veronica Botticelli,
Danilo Bucchi, Bruno Ceccobelli, Valentina Colella,
Gianni Dessì, Mauro Di Silvestre, Stefano Di Stasio,
Sidival Fila, Giosetta Fioroni, Andrea Fogli, Tancredi
Fornasetti , Rossella Fumasoni, Massimo Giannoni,
Miranda Gibilisco, Alessandra Giovannoni, Giuliano
Giuliani, Giuliano Grittini, Brigita Huemer, Emanuela
Lena, H.H. Lim, Giancarlo Limoni, Adele Lotito,
Guglielmo Magini, Guglielmo Maggini, Flavio Micheli,
Roberto Miniati, Leila Mirzakhani, Giuseppe Modica,
Riccardo Monachesi, Daniela Monaci, Cristiano
Pintaldi, Roberto Pietrosanti, Piero Pizzi Cannella,
Xiang Qinggang, Oliviero Rainaldi, Jacopo Ricciardi,
Marco Rizzo, Fiorella Rizzo, Angelica Romeo, Pietro
Ruffo, Giuseppe Salvatori, Maurizio Savini, Oscar
Turco, Luciano Ventrone e tutte le persone che,
con generosità, hanno prestato la loro opera
gratuitamente per la realizzazione
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte
di questo progetto
Grazie a
Onorato Mancini cornici d’arte
© 2016 Galleria Mucciaccia
© 2016 La Nuova Pesa
© 2016 Carlo Cambi Editore
www.carlocambieditore.it
Nuova Arte fotografica
Carlo Cambi Editore
di questo catalogo può essere
riprodotta o trasmessa in qualsiasi
forma o con qualsiasi mezzo
elettronico, meccanico o altro
senza l’autorizzazione scritta dei
proprietari dei diritti e dell’editore.
L’editore resta a disposizione degli
eventuali detentori di diritti che
non sia stato possibile identificare
o rintracciare e si scusa per
involontarie omissioni.
Asta benefica a favore di ‘Io ci sono Onlus’,
a sostegno del progetto Sorriso per
AAA-Accumoli Amatrice Arquata del Tronto
Roma, Galleria Mucciaccia
Esposizione opere: venerdì 18 novembre, ore 17.00
Asta: lunedì 21 novembre 2016, ore 18.30
L’esposizione sarà visitabile dal 18 al 21 novembre
Domenica inclusa (dalle ore 10.00 alle ore 19.30); lunedì dalle ore 15.30
Il bello e il buono: le sorprese della vita
6
All’indomani del 24 agosto, ciascuno di noi aveva il proprio cuore ad Amatrice.
Quando Simona Marchini mi ha proposto di organizzare un’Asta di opere d’arte, i cui proventi
sarebbero andati a favore delle zone colpite dal terremoto, ho subito accettato. Con entusiasmo ho
iniziato a radunare amici artisti, i quali hanno risposto immediatamente, coinvolgendo, a loro volta,
altri amici. Come un testimone, questa iniziativa ha iniziato a passare di mano in mano.
Le opere iniziavano ad arrivare in Galleria e la catena di solidarietà continuava: Onorato Mancini
Cornici d’arte si offriva di incorniciare le opere e l’editore Carlo Cambi, generosamente anche lui,
dimostrava la propria disponibilità a stampare gratuitamente il catalogo dell’iniziativa.
L’incontro tra me e Simona è stato come se avessimo gettato insieme un sasso nell’acqua; i cerchi
concentrici derivati da quel gesto, sono stati un percorso di partecipazione solidale che si è snodato
giorno per giorno e ha coinvolto tante persone.
Ringrazio tutti per aver risposto con tanto entusiasmo. Mi auguro che questa iniziativa possa
contribuire ad alleviare il dolore delle genti di Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e degli altri
piccoli centri toccati dal terremoto, e di offrire loro quella speranza di cui l’arte si fa portatrice: creare
e ricostruire partendo da un grande vuoto.
Massimiliano Mucciaccia
L’esperienza di un’asta, condivisa da mondi artistici diversi, è sicuramente un segnale inedito
ed entusiasmante.
Per quanto sembri naturale essere partecipi e solidali con un dramma come quello del
terremoto, in realtà troppo spesso un’indifferenza da diffidenze e sospetti ha deluso le
aspettative. Questa volta, oltre a una trasparenza indiscutibile, c’è stata un’adesione profonda
e autentica di tutti i soggetti interpellati. Un altro fatto è felicemente singolare: due gallerie
decidono di collaborare (La Nuova Pesa e la Galleria Mucciaccia) per un fine comune.
Quando, per la prima volta, ho parlato a Massimiliano Mucciaccia di questa idea, ho trovato
subito accoglienza e partecipazione e quando, sapendo dell’iniziativa Progetto Sorriso, ho
chiesto al regista Riccardo Milani di unire gli sforzi, ho trovato un’adesione immediata. Quindi
posso dire di essere molto felice della “qualità” delle persone e dell’esperienza. E, al di là delle
brutture del mondo, ciò che è incoraggiante è il risultato dell’autenticità del gesto.
Semplicemente siamo “autorizzati” a credere in una parola forte, semplice e antica: speranza!
Grazie, grazie a tutti,
Simona Marchini
7
8
È giusto e necessario che il mondo dell’arte, unito a quello del cinema,
della televisione, del teatro e della musica, si impegnino
per l’emergenza terremoto del 24 agosto.
Si può raggiungere un obiettivo preciso indicato dall’amministrazione di Amatrice:
costruire con criteri antisismici, in un terreno già individuato dalla stessa
amministrazione, un edificio che possa essere Cinema, Teatro e Centro culturale
d’incontro per tutti quelli che vogliono restare a vivere ad Amatrice, Accumoli,
Arquata del Tronto e tutti i piccoli centri colpiti dal sisma.
Tutto avverrà con totale tracciabilità di inizio, avanzamento e fine lavori. La cifra
necessaria, fissata dalla ditta incaricata dei lavori, approvata dall’Amministrazione
di Amatrice e dalla Protezione Civile, è di 980.000 Euro + Iva.
Invitiamo i collezionisti a versare il proprio contributo sul conto corrente:
IT 351 0570414600000000179500
intestato all’Associazione “IOCISONO”, causale Progetto “Sorriso” Cinema,
Televisione, Teatro, Musica, Arte, presso la Banca Popolare di Spoleto.
www.iocisono.info
9
SORRISO
Centro Ricreativo Polifunzionale
Cinema/Teatro di Amatrice
10
Giuseppe Capitano
12
Nato a Campobasso nel 1974, Giuseppe Capitano vive
e lavora a Roma.
Si laurea in Ingegneria elettronica, ma una serie di eventi
lo portano a vivere la passione per l’arte, inventando, in
un percorso solitario, un proprio linguaggio che lo ha reso
uno dei più significativi artisti contemporanei italiani.
Espone per la prima volta con una sua personale nel
2004, a cura di Fabio Sargentini, nella galleria L’Attico,
fulcro dell’arte contemporanea a Roma.
In seguito è al Mart, il Museo d’Arte Contemporanea
di Trento e Rovereto, nel 2008, con la personale dal
titolo Giuseppe Capitano. Qualcosa di giallo, a cura di
Martina Cavallarin.
Alle numerose mostre personali e collettive si aggiunge
la partecipazione al “Periplo della scultura italiana
contemporanea 3” nelle Chiese rupestri di Madonna delle
Virtù e San Nicola dei Greci e al MUSMA, in occasione
della 27a edizioni de Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera.
A conclusione del Periplo, è presente al MUSMA dal 18
novembre 2012 all’11 gennaio 2013 nella mostra Artisti
in residenza: Giuseppe Capitano e Emmanuele De Ruvo.
Nel 2016 inaugura presso La Nuova Pesa, centro per l’arte
contemporanea, la mostra Giuseppe Capitano. Genesi.
1
Senza titolo, 2016
tempera su carta, 100x123 cm
Antonio Aportone
14
Antonio Aportone è attivo nell’ambito delle arti visive
dall’ultimo quarto del Novecento ad oggi.
La sua formazione e la sua attività professionale
si svolgono nel campo dell’arte, dell’architettura e
dell’urbanistica, esercitate nei settori creativi, progettuali,
di ricerca teorica e nella docenza.
L’interesse per il “pensiero visivo” è speculativo ed
applicativo, volto alla ricerca di modalità di congiunzione
dello “statuto moderno” con quello “contemporaneo” e
“post-contemporaneo” senza steccati preclusivi.
Frequenta lo studio dello scultore Cosimo Carlucci
sull’Appia antica dal 1972 al 1987 e ne cura la retrospettiva
a Lecce nel 1997.
La sua attività espositiva inizia nel 1972 partecipando alle
mostre: Premio Roma-Natale 72, Mostra d’Arte Figurativa
(A.I.P.C.-rivista A&T) 1973, Selezione per la Quadriennale
d’Arte di Roma - La Nuova generazione 1974, Rassegna
d’Arte San Fedele 7, Milano 1977, Un’opera per un
Ambiente, Galleria San Fedele, Milano 1978.
Tra le mostre collettive più recenti si segnalano: 2010
- Artisti per Liberazione - La Nuova Pesa, Roma; 2011
- Accordo di Pace, Assisi, Betlemme, Gerusalemme;
Giornata del contemporaneo -Ponte della Musica, Roma;
Accordo di Pace - Studio Arte-Architettura, Roma; La
Messinscena del segno - Stage Academy, Roma; 2012
Origine, Tensioni, Energia - La Nube di Oort, Roma;
Presentazione della Rivista d’Artista n. 9 - Ed. Eos.
con Lea Mattarella - La Nube di Oort, Roma; 2016 Trasmitazioni & Trasmigrazioni, a cura di Paolo Balmas,
Museo delle Mura, Roma.
2
Subsequor 0.2, 2004
tecnica mista su carta, 70x50 cm
Marisa Albanese
16
Marisa Albanese, nata a Napoli, vive e lavora tra Napoli
e Milano.
Ha compiuto studi artistici e letterari conseguendo il
Diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Laurea
in Lettere Moderne a indirizzo artistico presso l’Università
degli Studi di Napoli “Federico II”.
Scultura, linguaggio audiovisivo e fotografico sono i
media che normalmente utilizza per le sue installazioni.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in
Italia e all’estero.
Ha realizzato sculture su commissioni pubbliche per
opere permanenti come Combattenti, installazione
composta da quattro figure in bronzo bianco e cromato
per la Metropolitana di Napoli, e Sasso nel Comune di
Pizzoferrato (Chieti).
Nel 2010 Light, installazione permanente Ospedale
Cardarelli di Napoli.
Nel 2011 una sua opera, V.104, è stata acquisita
in via definitiva dalla Collezione Permanente di Arte
Contemporanea del Museo Nazionale di Capodimonte
a Napoli.
Una sua installazione, Via Settembrini (2013), è presente
nella collezione del Museo Madre di Napoli e Il grande
gioco (1990) nel Museo del ’900 a Castel Sant’Elmo.
Da alcuni anni si dedica anche alla didattica sperimentale;
più volte visiting professor presso istituzioni italiane e
straniere, realizza progetti con gruppi di ragazzi che
vivono in aree a rischio.
Nel 2014 ha lavorato con un gruppo di giovani del
quartiere Scampia di Napoli.
Attualmente è impegnata in un progetto con i migranti
che parte da Lampedusa.
3
Africa, 2007
stampa a secco, 71x71 cm
Valentina Colella
18
Valentina Colella (Sulmona, 1984) è una giovane artista
italiana. Il suo lavoro si concentra sul rapporto tra la
realtà, il corpo e il mondo digitale, utilizzando le immagini
dal web, foto, video e installazioni.
Tra le principali mostre: 2016 / 2017 - ARP Art
Residency Project, Cape Town, Sud Africa; 2016 Dissolvenze, a cura di Annalisa Filonzi, USB Gallery, Jesi;
2015 - Gestures-Body Art Stories-Marina Abramovi
& The Others, a cura di Valerio Dehò, Kaohsiung
Museum of Fine Arts, Taiwan; 2015 - Artefatto10
Reset, Palazzo Gopcevich, Civico Museo Teatrale “C.
Schmidl”, Trieste; 2014 - Attese Impossibili, a cura di
Vittoria Biasi, Centro di Documentazione della Ricerca
Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, Roma; 2014 BienaALfinDelMundo, Mar Del Plata, Argentina; 2013 WhiteOut, Hundred Years Gallery, by Jill Rock, London;
2013 - The Gabala International Art Exhibition, Gabala,
Azerbaijan; 2012 - Une lumière dans mon livre, a cura
di Vittoria Biasi, Vera Amsellem Gallery, Paris; 2012 Artemisia en Rose, Palazzo dei Medici, Firenze; 2011
- Invasione / non invasione, a cura di Vittoria Biasi,
Galleria AOCF58, Roma.
4
Confini, 2015
stampa su carta, fine art, Hahnemühle Photo Rag Ultra Smooth, 305 gsm
®
Tancredi Fornasetti
20
Tancredi Fornasetti si diploma presso l’Accademia di
Belle Arti di Roma.
Nel febbraio 2016 tiene una mostra personale alla
galleria Mario Giusti HQ-HeadQuarter di Milano e
presso la galleria Art&Co - Parma di Simone Viola, a
cura di Simone Viola.
Nel 2014 partecipa al Premio Internazionale LIMEN arte
2014 presso la camera di commercio di Vibo Valentia,
a cura di G. Bonomi, L. Caccia, G. Di Genova e prende
parte a PopUp Revolution presso la caserma di viale
XXIV maggio a Milano, a cura di Achille Bonito Oliva e
Piero Mascitti.
Di quegli anni sono le mostre: Mecenati del
contemporaneo, a cura di F. Gallo Mazzeo presso il
Salone Bernini della residenza Ripetta a Roma, galleria
TreB di Angelo e Alexander Bracci a Roma.
Nel 2010 Partecipa al Premio Nazionale delle Arti Sezione finalisti - al Museo Venanzo Crocetti di Roma.
Al Premio Nazionale delle Arti del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca presso Le
ciminiere a Catania.
Nel 2008 vince il concorso Shopping-Bag, organizzato
dalla galleria Vittoria di via Margutta a Roma.
5
Galassie Notturne, 2016
acrilico su tavola, 50x50 cm
Adele Lotito
22
Adele Lotito nasce a Roma, dove si diploma presso
l’Accademia di Belle Arti.
Come dimostrano le sue prime opere, inizialmente
esegue una riflessione acuta e attenta sui maestri, quali
Lucio Fontana, Francesco Lo Savio e Piero Manzoni,
i quali affrontato tutti l’arte secondo una prospettiva
dialettica che rapporta la forma e l’idea, il significato e
il significante.
Negli anni Novanta, nelle sue opere pittoriche compare
il fumo della candela che viene catturato e adagiato su
superfici diverse e intrecciato con lineamenti di lettere e
di numeri.
Fra le sue principale mostre personali e collettive, si
ricordano: Fragili eroi: storia di una collezione (2016),
Museo Bilotti, Roma; Tiny Biennale (2016), Temple
University, Roma; Oi dialogoi (2015) galleria Luigi di
Sarro, Roma; Una festa dell’arte-disegni d’artista (2015),
Scuderie di Palazzo Farnese, Caprarola; BoCs-Art
Residenza di Cosenza (2015), Cosenza; Equilibri instabili
(2013), Temple University, Roma; La Musica dei numeri
(2012), galleria La Nuova Pesa, Roma; De le stelle fisse
(2012), galleria Vertigo, Cosenza; A piedi scalzi (2012),
mostra ripetuta a L’Aquila e a Roma, presso la galleria
La Nuova Pesa. De le stelle fisse (2011), galleria Nube
di Oort, Roma; Polvere negli occhi, nel cuore sogni
(2011), Liceo Bafile, Aquila; I Dadi dio (2010), Hyunnart
Studio Roma, Ab-ovo, all’origine della forma (2010),
Scuderie Aldobrandini, Frascati.
6
Senza titolo, 2008
fumo e collage su carta, 50x35 cm
Guglielmo Maggini
24
Nasce nel 1992 a Roma.
Fin dalla prima infanzia si avvicina alle arti plastiche
attraverso la modellazione di vari materiali come cera
e marmo, conseguentemente si avvicina alla ceramica
frequentando la Scuola d’Arti Applicate delle Mura
Aureliane, che frequenta parallelamente agli studi.
Nel 2013, una volta laureatosi in architettura all’Università
degli Studi di Roma Tre, si trasferisce a Londra, dove
tuttora vive e ha base il suo studio.
Attualmente frequenta la University of the Arts of
London, dove sta completando il Master in Visual Arts
and Designermaker.
Prediligendo medium come argilla e ferro, che
permettono un utilizzo della materia sperimentale lungo
tutto il processo creativo, il lavoro dell’artista trova spazio
al confine tra oggetto di design e opera d’arte.
La sua ricerca mira a investigare lo spazio inteso come
volume plastico, la percezione emotiva del tempo
attraverso un’indagine nella memoria personale e del
patrimonio classico da cui l’artista proviene.
Lavora su committenze private per installazioni e ha preso
parte a diverse collettive tra Roma e Londra, tra le ultime
Can we touch? e Make Do and Make al Camberwell
Exhibition Space e Open alla Peckham Platform Gallery.
Nell’aprile 2016 vince il concorso “Marble waste and
tableware”, organizzato dalla galleria di design Matter
of Stuff, presso la Scuola Permanente dell’Abitare,
a Montalcino.
L’oggetto frutto della residenza è stato lanciato sul
mercato per la collezione “Curated by MOS” lo scorso
settembre (2016) durante l’ultima edizione della London
Design Week.
7
Senza titolo, 2016
ferro saldato e ossidato, 23x14x3 cm
Flavio Micheli
26
Flavio Micheli nasce in Svizzera, lavora a Roma e Zurigo.
Tra le mostre personali si annoverano: There outside,
Kunsthalle, Winterthur (2000); SIMILE, Galerie Semina
Rerum, Irene Preiswerk, Zürich; Vero, Galerie Meggen,
Luzern (2002); On the table, galleria La Nuova Pesa,
Roma (2003); PARKS, Galerie Semina Rerum, Irene
Preiswerk, Zürich (2004); OBIETTIVO VERITÀ, galleria
La Nuova Pesa, Roma (2005); DUETT, Galerie Semina
Rerum, Irene Preiswerk, Zürich (2007); DUETT, galleria
La Nuova Pesa, Roma (2008); SCENARI, galleria Vanna
Casati, Bergamo (2010); TIME AND AGAIN, Galerie
Semina Rerum, Irene Preiswerk, Zürich (2012); TIME
AND AGAIN Edition, Vexer Verlag, St. Gallen (2013).
Tra le recenti mostre collettive, sono da ricordare: Stop
and go, Kunstphase Schlieren, Zürich (1998); KLINIK
Morphing System, Zürich (1998); Jahresausstellung
98, Kunstmuseum, Luzern (1999); OT, Museum
Le Manoir, Martigny; Eros, PZK, Luzern (2001);
Gorilla Call, Kunstpanorama, Luzern (2002); Big is
beautiful, Kunstmuseum, Neuchatel (2002); Artcanal,
Skulpturenausstellung am Zihlkanal, Expo (2002);
Jahresausstellung 03, Kunstmuseum, Luzern (2003);
Jahresausstellung 04, Kunstmuseum, Luzern (2004);
Intermezzi, Castello Orsini, Bomarzo (2005); Perspective
06, Todi Arte Festival, Todi (2006); 5x25, venticinque anni
galleria La Nuova Pesa, Roma (2011), con Nobuyoshi
Araki, Marco Delogu, Mimmo Jodice, Jurgen Klauke,
Giordano Morganti, Shirin Neshat; Cronache di un Amore
(2012), dove espone con gli artisti Aquilanti, Bassiri, Di
Stasio, Eustachio, Fortuna, Gandolfi, Levini, Messina,
Salvatori.
Dove l’acqua riposa (2014), con Domenico Bianchi,
Gregorio Botta, Elvio Chiricozzi, Davide Dormino, Pietro
Fortuna, H.H. Lim, Roberto Pietrosanti, Gioacchino
Pontrelli, Oliviero Rainaldi, Giuseppe Salvatori, Marco Tirelli.
8
Time and again, 2012
Fotografia, acquarello su carta Hahnemühle, 68x83 cm
Xiang Qinggang
28
Xiang Qinggang nasce nel 1983 a Mu Danjiang (Cina),
oggi vive, studia e lavora a Roma.
Completato il ciclo di studi in Cina, dove consegue le
Lauree in Scienze dei materiali e ingegneria ed in Design
e comunicazione visiva, nel 2011 si trasferisce a Firenze,
ottenendo la Laurea magistrale in decorazione presso
l’Accademia di Belle Arti; attualmente sta completando i
suoi studi con il conseguimento del Dottorato di ricerca
in Storia dell’Arte.
Tra le sue mostre personali sono da segnalare: Vorrei…
che tu potessi sentire la felicità di questo mondo, a cura
di Vittoria Biasi, Centro Luigi di Sarro, Roma (doppia
personale con Silvia Galgani), gennaio 2016.
Numerose le collettive: Senza centro né periferia, La
Nuova Pesa, Roma, marzo 2015; La trasparenza del
reale, Galleria RO.MI Arte contemporanea, Roma,
ottobre 2014; Teorie e Storia dell’Umorismo - Arti,
Letterature e Scienze, IV Convegno Internazionale di Studi
sull’Umorismo, Codogno, ottobre 2014; Le Botteghe
degli Artisti, XXII Edizione della Festa internazionale della
Ceramica, Montelupo, giugno 2014; Il Sacro fiume
Almone in primavera, nella valla della Caffarella, Galleria
studio.ra., Roma, maggio 2014; LIBRopera. Il libro d’artista
nell’era digitale, Figline Valdarno, aprile 2014; StARTpoint,
ACCADEMIA IN MOSTRA - ACCADEMIA IN GALLERIE,
Firenze, giugno 2013; LIBRopera. Il libro d’artista nell’era
a
digitale, Firenze, aprile 2013; SEMINA VERBI, 9 Edizione
Mostra d’Arte Sacra, Casalpusterlengo, agosto 2012; IL
MARE TRA LE GENTI, rotte di culture, arte e ceramica tra
Islam e Toscana, XX Edizione della Festa internazionale
della Ceramica, Montelupo, giugno 2012; StARTpoint,
ACCADEMIA IN MOSTRA - ACCADEMIA IN SCENA,
Firenze, maggio 2012.
9
Uguale, 2016
ceramica, 33,5x11,5 cm
Riccardo Monachesi
30
Nel 1977 Riccardo Monachesi giunge abbastanza
casualmente nello studio di Nino Caruso ai Coronari: da
qual momento inizia a fare ceramica e da allora non ha
più smesso.
Nel 1981 ha iniziato ad esporre i suoi lavori in galleria, con
una mostra sul Barocco presentata da Paolo Portoghesi.
Nel 1994 una mostra allo Studio Bocchi, presentata
da Walter Veltroni, ha completamente “sdoganato” la
ceramica quale materia legata al mondo dell’artigiano per
ritornare a materia d’arte.
Nel 2011 la Galleria Nazionale di Arte Moderna ha
acquisito, presso il Museo Boncompagni Ludovisi, 20
ceramiche realizzate a quattro mani con Elisa Montessori.
Nel 2014 il Comune di Roma lo ha ospitato presso il
Museo delle Mura a Porta San Sebastiano con una mostra
monografica TerraeMota, nella quale sono stati presentati
3 cicli di opere inedite e 3 installazioni storicizzate.
Il 2015 lo vede presente alla Galleria Nazionale di Arte
Moderna, in una grande rassegna che mette a fuoco la
situazione della scultura in ceramica in Italia nel XXI secolo.
Sempre nel 2015 ha realizzato un’opera site specific per il
Museo Archeologico di Lipari e due lavori all’interno della
residenza d’artista effettuata a Santiago del Cile, presso
l’Ambasciata Italiana.
10
Terraemotus, 2016
creta semirefrattaria lavorata a lastre e oro a foglie, 30x35x25 cm
Emanuela Lena
32
Emanuela Lena vive e lavora a Roma.
Influenzata dall’esperienza di lavoro con i rifugiati politici
e i disagiati psichici, seguendo un inconsapevole
percorso di azzeramento figurale e cromatico, l’artista
ha orientato il suo percorso sull’indagine del segno,
del bianco, dell’atemporalità linguistica, attraverso un
discorso pittorico-scultoreo sui nodi di relazione e sulle
reti di relazione.
I nodi sono simboli per dare vita, per costruire la
materia, e i fenomeni fisici che conosciamo, le particelle
atomiche che, come corde, si annodano all’infinito.
Tra il 2001 e il 2005 Emanuela Lena ha quattro mostre
personali tra Roma e Firenze; nel 2009 presenta,
sempre a Roma, Contextere, a cura e con testo critico
del catalogo di Simonetta Lux; nel 2012 Contextere
Blanches a Parigi, a cura di Vittoria Biasi; nel 2013 a
Roma e nel 2014 al Museo Archeologico di Anzio, due
personali, entrambe a cura di Lori Adragna.
Partecipa nel 2014 a La Bienal del Fin del Mundo in
Argentina, nel 2013 a Celeste Prize a New York, nel
2010 al Premio Combat a Livorno; nel 2005 a PLOT.
ART.EUROPA al Castello di Genazzano.
Partecipa inoltre a molte collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche
e private.
Ha partecipato alla Residenza artistica Cosenza 2015, a
cura di Alberto Dambruoso, donando l’opera al Museo
di Arte contemporanea.
11
Contextus#20, 2010
tecnica mista su tela, 80x60 cm
Leila Mirzakhani
34
Leila Mirzakhani è nata a Teheran (Iran) nel 1978 ed è
residente in Italia.
Dopo essersi laureata all’Università dell’Arte di Teheran,
si è specializzata in grafica d’arte all’Accademia di Belle
Arti di Roma.
Tra le recenti mostre personali si segnalano: Io sasso,
tu fiume, Interno14, Roma (2016); Repeating the Blue
Song, Azad Art Gallery, Tehran, Iran (2015); You can’t
go home again, La Nube di OOrt, a cura di Helia
Hamedani, Roma (2014); Prima di Kaos, Nar Gallery,
Tehran (2011).
Ha inoltre partecipato a numerose esposizioni collettive
e, nell’anno 2015, si susseguono le seguenti rassegne:
Io sasso tu fiume, progetto presentato nel contesto
della Residenza artistica BoCS, Cosenza; Map of the
new word, Imago Mundi, collezione Luciano Benetton,
Fondazione Cini, Venezia; Meccaniche della Meraviglia
10, Fondazione Leonesia, Lago di Garda; Senza centro
né periferia. India, Iran, Cina, La Nuova Pesa, Roma.
Nel 2014 è sempre presente nel panorama artistico
italiano con l’adesione a diverse esposizioni, prima
presso il Museo MAAM di Roma con la mostra dal titolo
La gabbia come un muro, poi con la partecipazione
alla collettiva Mediterranean dream, a cura di Massimo
Bignardi, presso il Museo delle eccellenze artistiche e
storiche (Magi’900) a Pieve di Cento (BO).
Nell’anno 2013 è da segnalare l’adesione alla mostra
Artisti nomadi in città dell’arte presso il museo Macro
di Roma.
Nel 2009 partecipa attivamente alla seconda edizione
della Guanlan international print biennial e nel 2008 alla
1st International print biennial di Istanbul.
Di notevole interesse sono i premi e le partecipazioni
inerenti l’attività di incisione, entrambi avvenuti nell’anno
2008: 6° Premio per l’incisione, organizzato dal
Centro per l’incisione e grafica d’arte di Formello, per
il quale vince il Primo premio, a cui segue l’adesione
all’International Small engraving salon Carbunari. 10th
Edition, Florean Museum, Maramures, Romania.
12
The Blue Song, 2015
acrilico e grafite su legno, 100x70 cm
Marco Rizzo
È nato a Torino.
Figlio di un operaio della Fiat Mirafiori, è stato magazziniere,
docente, deputato e parlamentare europeo.
Giornalista e autore di libri, ha sempre amato disegnare,
cosicché schizzi e segni su improbabili tele, fatte con
fogli di appunti, si sono trasformati, negli ultimi anni, in
ritratti di grandi miti della storia, del cinema e dello sport.
Ma le frontiere della pittura, per Marco Rizzo, sono
ormai varcate: dallo spazialismo al décollage, nulla gli
è più vietato purché, come richiede con forza, gli sia
riconosciuto il più volenteroso dilettantismo.
36
13
Ferite insidiose, 2016
acrilico e tempera su tela, 28x28 cm
Simone Baldelli
Simone Baldelli nasce a Roma il 25 ottobre 1972.
Cittadino onorario di Porto San Giorgio (FM), è
autore di satira, vignettista satirico, protagonista di
perfomance in campo teatrale.
Nel dicembre del 2001 è protagonista di un One
man show di satira politica al Teatro Flajano di Roma,
con la conduzione di Arturo Diaconale e la regia di
Federico Lampredi.
Nel 2009 realizza un video di satira sulla falsariga
dell’intervista tripla del programma Le Iene, in cui
si esibisce, grazie ad trucco professionale, in una
performance di parodia di personaggi politici nazionali.
Tra le esposizioni pittoriche si segnalano: Contrasti,
11-20 novembre 2010 presso l’Extra (viale Giotto
1/A - Roma); Caffè, 20-29 gennaio 2011 presso
l’Extra (viale Giotto 1/A - Roma); Colore, 19 aprile
2012 presso l’Extra (viale Giotto 1/A - Roma); Stati
d’animo, 1 marzo 2013 presso l’Extra (viale Giotto
1/A - Roma).
38
14
Red coffee, 2011
tecnica mista su plexiglass, 50x25 cm
Jacopo Ricciardi
40
Jacopo Ricciardi è nato nel 1976 a Roma, dove vive
e lavora.
Ha curato dal 2001 al 2006 gli eventi culturali PlayOn
per Aeroporti di Roma (ADR) e ha diretto la collana di
letteratura ed arte Libri Scheiwiller-PlayOn.
Ha pubblicato diversi libri di poesia, Intermezzo IV (Campanotto, 1998), Ataraxia (Manni, 2000), Poesie della
non morte (con cinque decostruttivi di Nicola Carrino;
Scheiwiller, 2003), Colosseo (Anterem Edizioni, 2004),
Plastico (Il Melangolo, 2006), Il macaco (Arca Felice,
2010) Mi preparo il tè come una tazza di sangue (Arca
Felice, 2012), due romanzi Will (Campanotto, 1997),
Amsterdam (PlayOn, 2008) e il saggio Quinto pensiero
(Il Melangolo, 2015).
Suoi versi sono apparsi nell’antologia Nuovissima poesia italiana (a cura di Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi; Mondadori, 2004), sull’Almanacco dello specchio
2010-2011 (Mondadori, 2011), e sulle riviste “Poesia”,
L’immaginazione, Soglie, Resine, Levania e altre.
Ha partecipato con sue poesie a due libri d’artista,
Scultura (Exit Edizioni, 2002 - con Teodosio Magnoni),
Scheggedellalba (Cento amici del libro, 2008 - con Pietro Cascella).
Ha collaborato con “Il Messaggero” in una rubrica di letteratura a lui dedicata: Passeggiate romane.
Scrive di arte su Flash Art online e nella rubrica Narrazioni ad Arte sul sito Art a part of cult(ure).
Ha pubblicato due cataloghi d’arte di sue opere: Jacopo Ricciardi. Nella nebbia dell’esistente, prefazione
Nicola Carrino, Area24 Art Gallery, 2009; e Jacopo Ricciardi, opere 2009-2014, a cura di Sandro Parmiggiani,
Grafiche Step Editrice, 2015.
15
Orizzonte 3, 2014
pastelli a cera su carta, 33x21 cm
Angelica Romeo
42
Angelica Romeo nasce a Roma nel 1970.
Esordisce con la sua prima personale nel 2009, a Roma,
nella Galleria Romberg, con una mostra dal titolo Azioni,
Contrazioni, Rivelazioni, curata da Gianluca Marziani,
in cui presenta un lavoro che evoca apparentemente il
post informale, ma che interpreta con rispetto e rigore il
colore dei maestri del passato.
Partecipa nel 2010 ad alcune mostre collettive a Roma,
tra cui, Stop all’abuso sulla donna al Museo delle Mura
e Arte senza frontiere per Medici senza Frontiere a
Palazzo Colonna.
Nel 2011 la sua seconda personale dal titolo De Aqua,
allestita nello spazio del Circolo Acquaniene di Roma;
nel 2012 prende parte alla quarta edizione di Fabula
in art, mostra collettiva per i bambini del Mozambico
allestita nel complesso di San Salvatore in Lauro.
Nel 2014 è presente con le sue opere della collezione
VINYLE, nella suite dell’Art First Hotel per Art Carpet, a
cura della galleria Mucciaccia.
Nello stesso anno, a cavallo tra il 2014 e il 2105,
partecipa alla collettiva Baculus al museo Palazzo
Collicola di Spoleto.
Nel 2015 è tra i protagonisti del prestigioso evento Smart
Made In Italy, voluto dall’ambasciata italiana a Monaco
per promuovere le eccellenze del Made in Italy nella
spettacolare cornice dello Yachting club di Montecarlo.
Ad ottobre 2015 espone al CIRCOLO TENNIS CLUB
PARIOLI di Roma in una doppia personale organizzata
dalla Galleria Mucciaccia per il ciclo Arte in Circolo,
curata da Gianluca Marziani e Giulia Abate.
16
Terra ocra, 2015
tecnica mista su tela, 80x80 cm
Fiorella Rizzo
44
Il rapporto arte-vita si delinea strettissimo nella ricerca di
Fiorella Rizzo, caratterizzata sin dai primi anni Settanta
da una forte prevalenza plastica.
Dopo gli studi presso la sezione di decorazione
dell’accademia di Belle Arti di Lecce, sua città natale,
nel 1974 si trasferisce a Roma e nel 1981 è presentata
da Tommaso Trini nella mostra Arte e Critica, a cura
di I. Panicelli, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna
di Roma e nel 1982 partecipa alla Art and Critics,
Selection a Chicago.
Dal 1989 al 1992 è in vari Musei degli USA, tra cui:
The Philips Collection, Washington; Everson Museum
of Art, Syracuse, New York State; The High Museum
at Georgia, Atlanta; Grand Rapids Art Museum, Grand
Rapids, Michigan; Alberta College of Art Gallery, Galgary,
Alberta, Canada con la mostra Eternal Metaphors, a
cura di S. Sollins.
Partecipa a numerose mostre in Italia, tra cui: La
Sonnambula, a cura di S. Wasserman 1994, Temple
Gallery, Roma; Lo spazio della scultura, a cura di L.
Pratesi; Nutrimenti dell’ Arte, a cura di A. Bonito Oliva;
“Lavori in corso” 1997 a cura di G. Bonasegale, GCAMC
(Macro), Roma; Dadaismo-Dadaismi 1997, a cura di G.
Cortenova, Palazzo Forti, Verona.
Tra le numerose mostre collettive: Elsewhere Wbd
2002, Essor Gallery, Berlino; XII Biennale d’Arte sacra
presentata da G. Billi (2006), Dissertare\Disertare, a
cura di G. Cianfanelli.
Nel 2013-2014 la mostra antologica InOltre, a cura
di Amnon Barzel al Museo Carlo Bilotti, Roma, e, in
concomitanza, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
espone Campana, opera della Collezione.
Nel 2016 è presente nella Biennale Internazionale Arte
Sacra delle Religioni dell’Umanità, Palazzo Donà dalle
Rose, Venezia e Museo Riso, Palermo.
17
Ago, 2016
grafite, spago e acciaio su carta, 61x34,5 cm
Brigita Huemer
46
Brigita Huemer Limentani è nata in Austria l’8 dicembre
1972. Cresciuta con genitori austro-croati, ha maturato
l’interesse per la fotografia e le belle arti.
Le sue prime mostre a Linz, in Austria, nel 1991 (Design
Center) e nel 1992 (Hypobank City).
Nel 1999 inizia una collaborazione per l’agenzia
fotografica Walter Schupfer in qualità di assistente e,
qualche tempo dopo, come manager di studio per il
fotografo Todd Eberle.
Ispirata dal suo lavoro, decide di tornare a scuola
per approfondire la tecnica del disegno presso la Art
Students League di New York.
Nel 2005 si laurea in Belle Arti presso la School of Visual
Arts, perfezionandosi in seguito anche presso il Centro
Internazionale di Fotografia.
Tra le sue mostre si segnalano: 2006, Galleria Edieuropa,
Qui arte contemporanea BONALUMI, Tensioni sotto la
superficie; Galleria Edieuropa, Passeggiata di Primavera.
Accardi, Afro, Almagno, Arena, Huemer, DIE WELLE;
2013, Flashback, Torino Promotrice delle Belle Arti, DAS
EI; 2015, Galleria Mucciaccia, Arte in Circolo. Brigita
Huemer e Angelica Romeo, a cura di Giulia Abate e
Gianluca Marziani.
18
19, 2015
pittura e collage fotografico su tela di lino, 80x70 cm
Giuseppe Salvatori
48
Giuseppe Salvatori nasce a Roma nel 1955.
Esponente del ritorno alla pittura figurativa alla fine degli
anni Settanta, nel 1980 partecipa alle due mostre
pubbliche ricognitive sulle ultime tendenze dell’arte italiana
contemporanea: a Bologna, alla Galleria Comunale d’Arte
Moderna, con i Nuovi-Nuovi di R. Barilli e a Ferrara, alla
Loggetta Lombardesca, con Italiana: la nuova immagine,
di A. Bonito Oliva.
La sua ricerca espressiva, attraverso l’uso del pastello
su tela, nasce da un’appassionata rivisitazione dell’Arte
italiana del primo quarantennio del Novecento,
riagganciandosi in special modo alla Metafisica.
Tra il 1987 e il 1988 passa alla tecnica della tempera, che
gli permette di realizzare opere di più ampie dimensioni
come, ad esempio, quelle presentate alla Biennale di
Venezia nel 1990.
Negli ultimi anni l’artista ha privilegiato soggetti di più ampio
respiro, a scongiurare un’eccessiva frammentazione e
varietà di figure, con opere di comunicazione e valori più
diretti: Bestie, da F. Tozzi, a Roma alla Temple Gallery nel
2006; Diomira, galleria Marchetti nel 2006, il foscoliano
Ultime lettere di Jacopo Ortis, alla galleria Viesti e De
Crescenzo; Angelo con intorno contadini, del poeta W.
Stevens, alla Casa delle Letterature di Roma nel 2008.
Soggetti trasfigurati, testimoni di una messa in opera
sempre rivolta ai sentimenti e alle paure, ai paesaggi e
alle visioni di ciò che riconosciamo come luoghi della vita.
19
Piccola eresia, 2016
tempera e incisione su tavola, 35x30 cm
Giuliano Giuliani
50
Giuliano Giuliani è nato ad Ascoli Piceno nel 1954, appassionato
del materiale elettivo della sua città, il travertino, ha trasformato
la cava paterna sul colle San Marco nel suo luogo privilegiato
e laboratorio di ricerca. Dopo aver frequentato il locale Istituto
Statale d’Arte, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Tiene la sua prima mostra da studente nel 1975, alla galleria
Nuove Proposte di Ascoli Piceno. Da allora ha partecipato a
numerose rassegne, come la Biennale di Venezia, il Premio
Marche, il Premio Michettie, la Biennale d’Arte Sacra di San
Gabriele. Molte sono state, dopo quella data, anche le mostre
personali, tra cui nel 1992 alla galleria De’ Serpenti di Roma,
nel 2000 alla galleria L’Isola di Trento, nel 2002 al Palazzo
Massari di Ferrara, nel 2004 nella Chiesa Rupestre Madonna
delle Virtù di Matera e nel 2007 al Bastione Sangallo di Loreto
e alla Galleria Ceribelli di Bergamo, nel 2012, insieme a Giorgio
Cutini, al Museo di Roma in Trastevere. Nel 2014 un’ampia
esposizione con 18 stanze allestite al Forte Malatesta di Ascoli
Piceno e la mostra Trincee. Il mondo in fiamme e la morte
presso il Centro per l’arte contemporanea La Nuova Pesa di
Roma. Partecipazione alla 48a edizione del Premio Vasto. Con
“Graziano Ricami Art Design” partecipa al salone del mobile
di Milano e a “La Creation II”, nell’Ambasciata d’Italia a Parigi.
Espone alla galleria Gino Monti di Ancona, ed è presente nel
Padiglione Eataly di Expo Milano 2015, Il tesoro d’Italia.
Da novembre 2015 a gennaio 2016 con la personale
Bandiere o Dormienti alla galleria La Nuova Pesa di Roma,
da giugno a settembre alla Galleria Monserrato Arte ‘900,
con Nedda Guidi. Giuliani Giuliano. Visioni animali da
giugno a settembre al Museo Tattile Statale Omero Mole
Vanvitelliana di Ancona. È in corso la mostra omaggio La
profondità della materia nell’ambito della 66a rassegna
Internazionale Premio G.B. Salvi di Sassoferrato.
Recentemente ha realizzato un monumento alla memoria
di Eric Waters, genitore del leader dei Pink Floyd, Roger
Waters, caduto durante lo sbarco di Anzio: opera inaugurata
nella campagna di Aprilia alla presenza del musicista inglese.
Le sculture di Giuliani, oltre che in numerose raccolte
private, sono presenti nelle collezioni dei Musei Vaticani,
del Museo della Scultura Contemporanea di Matera, del
Museo d’Arte Paolo Pini di Milano, del Centro per la Scultura
Contemporanea di Cagli, del Museo Diocesano di Lecce, alla
Galleria Nazionale di Arte Moderna Osvaldo Licini di Ascoli
Piceno, nella sede centrale di Roma della BNL, all’interno
del Parco Scultura Trasanni a Urbino, al Parco delle Sculture
Casilino-Labicano di Roma e della città di Brufa.
20
Quadro scultura n. 10, 2015
travertino, pigmento nero vite, 70x38,5 cm
Miranda Gibilisco
Miranda Gibilisco nasce in Sicilia, a Siracusa, nel
1953, animata da due grandi passioni, il viaggio e
la fotografia.
Da qui nascono gli oltre 30.000 scatti del suo
repertorio artistico: lavori che spaziano tra viaggi,
percorsi spirituali, mari, deserti, infinite vallate,
culture e mondi sempre nuovi e affascinanti.
Con i suoi lavori tra cielo, terra e acqua l’artista
vuole valorizzare gli elementi primari e, con grande
curiosità, ricerca nuovi materiali di supporto per
esprimere al meglio le sensazioni vissute al momento
dello scatto.
52
21
Lampedusa_002, 2015
sublimazione termica su alluminio, 30x60 cm
Gianfranco Basso
Gianfranco Basso è nato a Lecce nel 1978.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma laureandosi
in Pittura nel 2009.
Nel corso degli anni si appassiona anche alla fotografia
e alla scultura.
La sua ricerca indaga il rapporto tra spazio e individuo.
Nelle opere è il vuoto a creare lo spazio, ambiente
catartico in cui gli oggetti e le figure vivono, pensano
ed esistono.
Nel 2015 ha avviato una collaborazione con lo Studio
Arte Cannaviello ed è stato scelto da Alberto Dambruoso,
direttore artistico de “I Martedì Critici”, per partecipare al
progetto di residenza artistica BoCS Art a Cosenza.
Nel 2012 ha ricevuto il premio della critica alla I Biennale
Internazionale - Città di Lecce, mentre nel 2016,
sempre nel Salento, ha vinto il Premio di pittura intitolato
al grande paesaggista Giuseppe Casciaro.
È stato tra i finalisti al Premio Arte Cairo Editore, al
Celeste Prize 2015 e al Donkey Prize III.
Vive e lavora tra Lecce e Roma.
54
22
Anemos#4, 2016
grafite su carta, 20x30 cm
Camilla Ancilotto
56
Camilla Ancilotto nasce nel 1970 a Roma, città dove
vive e lavora.
Diplomata Master in Fine Art con il massimo dei voti
presso la New York Academy of Art nel 1999.
Tra le principali esposizioni personali: Galleria Ca’ d’Oro di
Roma (2003), Galleria Davico in Torino (2008), Chiostro
del Bramante di Roma (2010), Ca’ d’Oro Art Gallery di
Miami (2011), Freedom Tower Museum del Miami Dade
College (2012), Camera dei deputati di Roma (2012).
Tra le mostre collettive si segnalano: Art Carpet, curata
da Gianluca Marziani e Giulia Abate (in partnership con la
Galleria Mucciaccia, Roma, 2013), Era perduto ed è stato
ritrovato (Museo del Tesoro del Duomo, Vigevano, 2016).
Partecipa alla Biennale di Scultura di Roma (2011), ad Art
Basel Miami (2011), alla 55.ma Esposizione Internazionale
d’Arte la Biennale di Venezia ospite del Padiglione della
Repubblica Araba Siriana curato da Duccio Trombadori
(2013), alla prima edizione di Expo 2015 Arte Italiana
(Villa Bagatti Valsecchi, Varedo) a cura di Vittorio Sgarbi
(2015), e all’Amsterdam International Art Fair (2015) dove,
con il suo lavoro dal titolo San Sebastiano, la Ancilotto si
aggiudica il secondo premio quale artista tra i più originali
ed eclettici.
Per il mese di marzo del 2017 è in programma la sua
partecipazione all’Esposizione Triennale di Arti Visive a
Roma, mostra che sarà inaugurata da Achille Bonito Oliva
presso il Complesso museale del Vittoriano.
Nel 2012 la sua opera monumentale Original Sin entra
a far parte della collezione permanente di sculture del
Wolfson Campus (Freedom Tower Museum - Miami
Dade College), mentre nel 2016 il lavoro Il Figliol Prodigo
trova collocazione definitiva tra le opere custodite nel
Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano.
Dal 2014 è ufficialmente annoverata tra gli artisti italiani
rappresentativi del panorama artistico contemporaneo
nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori.
23
Testa del Cavallo di Selene - gold, 2016
olio e foglia oro zecchino su solidi di legno ruotanti, 34x45 cm
Claudio Adami
58
Claudio Adami è nato nel 1951 a Città di Castello
(Perugia), compie i suoi studi d’arte a Roma.
Nei primi anni ’70 si avvicina al gruppo di artisti operanti
a Roma, che sono stati i protagonisti di quella corrente
definita “Nuova pittura”.
Condivide con loro le marcate connotazioni analitiche e
concettuali nel fare pittura.
In questi anni realizza texture segnico-gestuali che via via,
attraverso aritmetiche combinazioni di stesura di colore
nero, cela fino ad annullarne la leggibilità e percezione.
Successivamente sposta i suoi interessi verso la
fotografia, ma ancora una volta non si cura degli aspetti
puramente formali del linguaggio.
Proprio attraverso la fotografia, con la fotografia e sulla
fotografia, cerca di analizzare i labili confini di obiettività
del mezzo fotografico stesso.
Produce una serie di lunghe sequenze in cui l’immagine
originaria viene fotografata e riprodotta svariate volte fino
a modificare il suo aspetto iniziale; questa mutazione
non avviene per scelta autonoma, ma attraverso un
processo legato proprio alla tecnica ripresa-riproduzione
della fotografia.
Nei primi anni Ottanta inizia quel percorso dove la
parola scritta perde il suo aspetto e la sua funzione, si
tramuta in puro segno nero che, accumulandosi sulla
superficie bianca della carta o della tela, diventa pura
stesura pittorica.
Questo vero e proprio esercizio di trascrizione di testi
avviene utilizzando semplici elementi: lo spessore del
pennino, la scansione delle interlinee e, a volte, gli spazi
bianchi che corrispondono al punto di chiusura della
giornata-lavoro. Vive e lavora a Roma.
24
Blacknotes, 2010
inchiostro di china su carta, alluminio, misure variabili
Daniela Monaci
60
Laureata in lettere all’Università di Torino, la sua
formazione artistica prosegue a Roma, all’Accademia,
con Toti Scialoja.
La sua ricerca artistica si sviluppa tra fotografia, disegno,
installazione e video.
Lo scatto fotografico è solo il punto di partenza per
una serie di successivi interventi attraverso cui l’artista
ridisegna l’invisibile che si cela dietro l’evidenza dei fatti.
Dal 1994 le sue opere sono state esposte in numerose
mostre personali e collettive, in gallerie in Italia e
all’estero, tra le quali si ricordano, in strutture pubbliche
e museali, la XII Quadriennale d’Arte di Roma, Palazzo
delle Esposizioni, e il Museo Laboratorio di arte
contemporanea La Sapienza di Roma nel 1998.
Inoltre: Per visibilia ad invisibilia, video proiezione
all’Auditorium Goethe Institut di Roma nel 2003, Ci sono
cose tra cielo e terra, a cura della Regione Piemonte nelle
sale Bolaffi a Torino nel 2008, De rerum natura presso la
Galerie Bis Heute di Berna (CH) nel 2009, Il giardino delle
ombre che splendono all’American Accademy di Roma
nel 2010, anno in cui inaugura anche Sehn sucht nach
oben, presso il Kunstverein Buxtehude di Amburgo.
Sue opere sono anche presso il Ministero degli Affari
Esteri, in occasione di Progetto Giovani a cura di Maurizio
Calvesi, e nella Collezione Permanente dell’Istituto
Nazionale per la Grafica.
25
Senza titolo, 2006
tecnica mista su carta, 39x30 cm
Rossella Fumasoni
62
Rossella Fumasoni è nata a Roma il 6 dicembre 1965.
Pittrice e scrittrice, la sua prima esposizione personale è
del 1994 alla Galerie Triebold di Basilea.
Partecipa a Martiri e Santi nel 1995, presso la
galleria L’Attico, di Fabio Sargentini.
Nel 1996 realizza una pittura murale nella sala d’aspetto
dell’istituto psichiatrico di Milano, Paolo Pini, M.A.P.P.,
1998, personale nella Galleria di Alessandro Bagnai.
Nel 2003 Inchiostro indelebile, Macro (Piazza Giustiniani)
di Roma.
Nel novembre del 2004 espone l’opera a quattro mani
Mappa d’Oriente nella personale Mappe del mondo, di
Piero Pizzi Cannella, al Teatro India di Roma.
Nel 2005 Seduction italiennes alla galleria XXI sièclé di
Parigi e Strade di Roma, La Repubblica e Casa delle
Letterature a Villa Poniatowski a Roma e alle successive
mostre: Interni romani, 2007, I colori di Roma, 2008, e
Donne di Roma 2009, tutte all’Auditorium di Roma. Nel
2006 Something happened, aspects of new narratives
alla Slovak National Gallery di Bratislava.
Nel 2009 H2Opera alla galleria Mucciaccia di Roma e la
personale dal titolo Disegna cerchi nell’Aria alla galleria
Placido di Parigi e, sempre nel 2009, la personale
Acrobata, alla galleria Alessandro Bagnai di Firenze, dove
espone nuovamente nel 2012 con la personale Alla
pittura piacciono le torte… Nel 2016 personale Simenon
Fuma alla Diagonale di Roma e collettiva Il paradiso
inclinato all’ex dogana di Roma.
Dal 2013 i suoi lavori fanno da scenografia al progetto
teatrale sul femminicidio, Ferite a morte, di Serena
Dandini e Maura Misiti, tenutosi in teatri e luoghi della
politica e della cultura internazionale, tra i quali il palazzo
di Vetro dell’Onu a New York.
Progetto teatrale attualmente in corso. La sua ultima
personale nel 2016 alla Pinacoteca comunale di Todi è A
Piazza dei Sanniti bisognerebbe metterci il mare.
26
Suavis anima anima fortis, 2012
tecnica mista su tela, 120x50 cm
Pietro Ruffo
64
Laureato in architettura, vive e lavora a Roma nell’ex
Pastificio Cerere, famoso insediamento industriale
di inizio ‘900, restaurato negli anni ‘70 da un gruppo
di artisti che lo hanno trasformato in un importante
laboratorio d’arte e iniziative culturali.
A partire dalla modalità fisica del disegno e passando
per le installazioni e i video, Ruffo si serve liberamente
di numerose tecniche espressive come strumenti
d’indagine che gli consentono di scansionare e
sintetizzare la realtà trasformandola in una visione del
mondo carica di suggestioni.
Al di fuori del suo atelier, realizza inoltre numerosi lavori
site specific in Italia e all’estero, utilizzando mappature
territoriali e documenti come base di studio e analisi
sociale dei luoghi da rappresentare.
Le sue opere non offrono una sintesi personale,
bensì una visione aperta delle varie tappe del
processo di ricerca.
In quest’ambito partecipa a workshop sia con i bambini
reduci dall’attentato del 2004 nella scuola numero 1
a Beslan che con i bambini di Sarajevo, ed elabora
una proposta per un Memoriale delle vittime del World
Trade Center a Ground Zero e un progetto per i pazienti
dell’ospedale psichiatrico di Colmar in Francia.
Dalla fine degli anni ‘90 a oggi Ruffo tiene numerose
mostre personali e partecipa a importanti esposizioni
collettive e workshop sia in Italia che all’estero, vincendo
il Premio Cairo nel 2009 e il Premio New York nel 2010,
e aggiudicandosi, sempre nel 2010, una borsa di
ricerca presso la Columbia University di New York.
27
Migrazioni Piemonte, 2016
penna e intagli su carta, 37x27 cm
Maurizio Savini
66
Maurizio Savini (Roma, 1962) studia architettura
all’università “La Sapienza” di Roma, città dove vive
e lavora.
Nel 1989 frequenta a lungo l’atelier di Gianni Dessì e nel
1992 tiene la sua prima mostra personale a Düsseldorf.
Successivamente partecipa a numerose collettive,
esponendo all’estero – a Londra, Parigi, Taipei, Havana,
Lione ed Edimburgo – e in Italia, diventando assai noto
grazie alle sculture di chewing gum.
Nel 2003 progetta due mostre personali a Roma: Bassa
fedeltà per Volume! e Tabula Casa per il Museo Arte
Contemporanea.
In questi anni prende parte a numerose mostre personali
e collettive e a progetti di livello nazionale e internazionale,
tra cui Arte per i bambini di Beslan nell’ospedale pediatrico
di Vladikavkaz (2005).
Tra le mostre personali più recenti si ricordano: Il Canto
della terra, prodotta dall’azienda agricola ICARIO di
Montepulciano, con Pietro Ruffo (2010), e Potenza
della delusione, a cura di Giulia Abate, nel Complesso
Monumentale del Vittoriano a Roma (2013).
Nell’aprile del 2010 ha creato a Roma, per la Sala Stampa
di Palazzo Valentini, un’installazione inaugurata da Nicola
Zingaretti, il Presidente della Provincia di Roma.
Nel 2016 disegna il manifesto della 59 a edizione del
Festival dei due Mondi e inaugura la mostra Il mondo
vola?, a cura di Duccio Trombadori ed organizzata
dalla galleria Mucciaccia di Roma, nel Palazzo
Comunale di Spoleto.
Sempre nello stesso anno, inaugura presso la galleria
Partners & Mucciaccia di Singapore la sua mostra
personale Forbidden world.
28
Fellini, 2016
mosaico di chewingum, 30x21 cm
Oliviero Rainaldi
68
Oliviero Rainaldi nasce a Caramanico Terme nel 1956.
Vive e lavora a Roma.
Sin dagli esordi nel 1975, come pittore e scultore
incentra la propria ricerca sulla figura umana analizzata
con diverse tecniche e materiali: olio, bronzo, gesso,
marmo, terracotta, ceramica, mosaico e affresco.
Dopo avere esordito con composizioni di carattere
velatamente narrativo, attorno agli anni ’90 passa alla
rappresentazione di figure isolate, fissate attraverso un
segno lineare nella loro essenzialità ideale, in cui corpi e
frammenti di corpi manifestano sotterranei congiungimenti
con le culture arcaiche e medievali.
La sua opera più nota è l’omaggio a Giovanni Paolo
II intitolato Conversazioni, una scultura situata nella
centralissima Piazza dei Cinquecento a Roma, dove
il Pontefice è rappresentato con pochissime notazioni
del volto e il mantello aperto, a simboleggiare l’eredità
spirituale lasciata alla città e al mondo.
Il lavoro di Rainaldi è presente in numerose rassegne
d’arte, in spazi museali in Italia e all’estero, e le sue
opere sono presenti in importanti istituzioni pubbliche
internazionali, come ad esempio Caduti nel Palazzo
dell’ONU di Ginevra, Battesimi Umani nel Palazzo
Municipale di Stoccolma, sede del Premio Nobel e The
Tribute, un’installazione scultorea di bronzo e acqua di
recente commissionata dal Frederik Meijer Gardens &
Sculpture Park di Grand Rapids, in Michigan (USA), che
è divenuta la scultura simbolo di questa prestigiosa e
storica collezione di sculture all’aperto.
Importanti personali gli sono state dedicate dalla
Fondazione Staurós a San Gabriele (Teramo) nel 1999,
dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 2003, a
Palazzo Venezia a Roma nel 2006, a Villa Aldobrandini
a Roma nel 2010, e al Museo Nazionale di Villa Pisani a
Stra (Venezia) nel 2011.
Nel 2000 è insignito da Papa Giovanni Paolo II del titolo
di “Accademico della Pontificia Accademia di Belle Arti e
Lettere dei Virtuosi del Pantheon”.
Nel 2015 la sua creazione Neptune in the Wind è stata
presentata al MoCA. Museo d’Arte Contemporanea
di Shanghai.
Tra le sue ultime mostre personali si segnala Oliviero
Rainaldi - White on Black (2016), presso la Galleria
Partners&Mucciaccia di Singapore.
29
Senza titolo, 2014
gesso, h 42 cm
Luciano Ventrone
70
Luciano Ventrone nasce a Roma nel 1942.
Dopo il diploma, conseguito nel 1964, si iscrive alla
facoltà di Architettura.
Collabora, con i suoi disegni dal vero, alla stesura del
testo universitario Sistema nervoso centrale di anatomia
umana normale del Prof. Gastone Lambertini, docente
dell’università Cattolica di Roma.
Affronta tutti i temi dell’arte contemporanea sino ad
approdare al “realismo”.
Nel 1983 un articolo scritto da Antonello Trombadori su
“L’Europeo” induce lo storico dell’arte Federico Zeri ad
interessarsi dell’artista, suggerendogli di affrontare il tema
delle nature morte.
È qui che inizia la lunga e ancora non completa ricerca
sui vari aspetti della natura, catturando particolari sempre
più dettagliati e quasi invisibili ad “occhi bombardati da
milioni di immagini”.
Le sue opere sono state esibite all’interno di importanti
istituzioni, come il Museo di Villa Torlonia a Roma e il
Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
Il suo lavoro è stato raccolto da numerose fondazioni
prestigiose, da musei e da alcune delle famiglie più
prominenti nel mondo, incluso il primo presidente di
Francia, Mitterrand, il Re dell’Arabia Saudita, la famiglia
Barilla e Ferrari.
30
Malta, 2016
olio su tela di lino, 60x60 cm
Piero Pizzi Cannella
72
Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Rocca di Papa (Roma). Comincia
a dipingere da piccolo. Dal 1975 frequenta l’Accademia di
Belle Arti di Roma e, contemporaneamente, si iscrive al corso
di filosofia all’Università La Sapienza. Dopo le prime esperienze
concettuali, tiene la sua prima personale nel 1978 presso la
Galleria La Stanza di Roma. Nel 1982 stabilisce il suo studio
nell’ex Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dando
vita, insieme a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo,
Nunzio e Marco Tirelli, alla scuola di San Lorenzo: apre lo studio
al pubblico in occasione della mostra Ateliers, curata nel 1984 da
Achille Bonito Oliva nel Pastificio. Seguono negli anni una serie
di personali: Roma (Galleria L’Attico), New York (Annina Nosei
Gallery), Berlino (Folker Skulima Galerie), Basilea (Galleria Triebold),
Milano (Galleria Cannaviello), Parigi (Vidal-Saint Phalle e Galleria Di
Meo), Firenze e Siena (Galleria Alessandro Bagnai), Bologna (Otto
Gallery), Roma (Galleria Volume!), Verona (Galleria dello Scudo),
Roma (Galleria Mucciaccia), Singapore (Partners&Mucciaccia
Gallery), Todi (Galleria Bibo’s Place), Roma (Fondazione Pastificio
Cerere). Musei e spazi pubblici gli dedicano mostre personali:
Diari di guerra al Museo Civico di Gibellina, Pizzi Cannella nella
sede di Santa Maria della Scala di Siena, Carte 1980-2001 al
Museo Archeologico di Aosta, Polittici al Castello Colonna Centro
Internazionale di Arte Contemporanea di Genazzano, Le Mappe
del Mondo allestita al Teatro India a Roma, Pizzi Cannella, sept ou
huit chambres a l’Hotel des Arts di Tolone, Cattedrale al MacroTestaccio di Roma, Chinatown. Invito al viaggio, mostra itinerante
prima allestita presso le Pagliere del Complesso di Palazzo Pitti a
Firenze, poi alla Fondazione Mudima di Milano e successivamente
presso il Museo d’Arte moderna di Saint Etienne, Bon à tirer nella
sede della Galleria d’Arte moderna di Udine. Pizzi CannellaCeramiche presso il Museo Internazionale delle Ceramiche
di Faenza (2013); Pizzi Cannella, La Fontana Ferma. Fusioni in
bronzo 1987-2013 presso il Complesso Monumentale, Carcere
Borbonico di Avellino (2015); Pizzi Cannella all’Estorick Collection
of Modern Art di Londra (2015); Pizzi Cannella-La Habana alla
Biblioteca Nacional Josè Martì de L’Avana (2015); Piero da Todi
presso la Sala delle Pietre, Palazzi Comunali a Todi. Prende parte
a numerose esposizioni collettive in Italia e all’estero. Alcune sue
opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni
pubbliche e private, tra le quali: Palazzo Reale di Milano, Galleria
d’Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel des
Arts di Tolone, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, Macro
di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech
a Villingen-Schwenningen (Germania), al Museo d’Arte Moderna
di Saint Etienne (Francia) e alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
31
24 08 2016, 3.36, 142, 6.0 un terremoto, 2016
olio su tela, 40x60 cm
Giosetta Fioroni
74
Giosetta Fioroni nasce a Roma in una famiglia di artisti:
il padre Mario è scultore e la madre Francesca dipinge
ed è marionettista.
Giosetta frequenta l’Accademia di Belle Arti, dove
l’incontro con Toti Scialoja è elemento importante nel
suo destino di artista.
È l’unica figura femminile a far parte di un movimento
in seguito definito “Scuola di Piazza del Popolo”, con
Angeli, Schifano e Festa.
Questi pittori espongono alla galleria Tartaruga di Roma,
dove nel 1968 Giosetta inaugura il Teatro delle Mostre,
con la performance La Spia Ottica.
Sono di quel periodo le prime esperienze con la
macchina da presa e la fotografia.
Espone, negli anni, alla galleria Naviglio a Milano, Lucio
Amelio a Napoli, De’ Foscherari a Bologna, Dell’Oca a
Roma, Mazzoli a Modena, Corraini a Mantova, Studio
Bernabò a Venezia e molte altre.
Gli anni Novanta iniziano con un’antologica alla
Calcografia Nazionale di Roma, dedicata a tutto il suo
lavoro su carta.
Nel 1993 Achille Bonito Oliva la invita alla Biennale di
Venezia, dove torna nel 1995 per la mostra Percorsi
del gusto.
Nel 2002 dalla collaborazione con l’amico fotografo
Marco Delogu nasce Senex: Ritratto d’artista,
un’esposizione di foto in light box nell’Ala Mazzoniana
della Stazione Termini di Roma.
A novembre del 2004 espone con Spirale Arte una
selezione di tele storiche e recenti dedicate a Goffredo
Parise, del quale Giosetta fu la compagna di vita fino al
giorno della sua morte.
Tra le sue esposizioni più recenti vanno citate: la
mostra fotografica L’altra Ego (Macro, Roma 2012) e
la sua prima antologica americana L’argento 1956-76
(Drawing Center, Manhattan 2013), nel 2014 la GNAM
di Roma le ha dedicato una grande mostra su L’Argento
e le sue ceramiche.
32
Senza titolo, 2015
tecnica mista su carta, 32x29 cm
Giosetta Fioroni
76
33
Senza titolo, 2015
tecnica mista su carta, 32x29 cm
Cristiano Pintaldi
78
Cresciuto in una famiglia di pubblicitari appassionati
d’arte, dal 1991 ha cominciato a dipingere usando solo
i tre colori primari, rosso, verde e blu, su uno sfondo
nero, accostandoli l’uno all’altro nello stesso modo in cui
i pixel si dispongono sullo schermo televisivo per dare
vita all’immagine.
I soggetti scelti vengono scomposti in pixel creati
dall’artista mediante una mascherina di un centimetro
quadrato, che comprende al suo interno i tre segni nei
tre colori.
Tra le immagini simbolo l’alieno, l’UFO, il fulmine, il
Papa, la maschera, che costituiscono per l’artista chiavi
d’interpretazione della realtà in cui viviamo, investigata
tramite l’abile riduzione dello spettro cromatico.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche a Roma,
nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna, nel MAXXI
Museo d’Arte Contemporanea del XXI secolo, nel
MACRO Museo d’Arte Contemporanea, e nel Museo
d’Arte Moderna di La Spezia.
Pintaldi ha preso parte a numerose mostre collettive
e personali.
Tra le ultime monografiche si ricordano Lucid dreams
(2011), curata da Achille Bonito Oliva nell’Ex Cantiere
Navale di Venezia, come evento collaterale della LIV
Esposizione Internazionale d’Arte Biennale, nel 2014,
Suspended Animation, curata da Gianluca Marziani
presso il Museo Scientifico e di Ricerca dell’Accademia
Russa di Belle Arti di San Pietroburgo, e presso la Galleria
Partner&Mucciaccia di Singapore; nel 2015, Dalla
materia alla luce, a cura di Stella Santacatterina presso
il MACRO di Roma.
34
Senza titolo, 2015
acrilico su tela, 65,5x65,5 cm
Massimo Giannoni
80
Nato ad Empoli nel 1954, vive e lavora a Firenze.
Vincitore del Premio Lubiam (Mantova) nel 1979,
assegnato al miglior studente delle Accademia di Belle
Arti d’Italia.
Nei primi anni ‘90 vive tra l’Australia e gli Stati Uniti, per
ristabilirsi in Italia verso la metà degli anni ‘90, quando
inizia la serie delle librerie e delle borse d’affari.
Tra le mostre personali e collettive si segnalano: 2005,
Fuori tema/Italian feeling, a cura di Marco Tonelli, XIV
Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma;
1968-2007. Arte Italiana, a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo
Reale, Milano, 2007.
Nel 2011 è uno tra i 10 Artisti Selezionati dalla Fondazione
Roma, per la 54a Esposizione Internazionale d’Arte
Biennale di Venezia, Padiglione Italia, e, nello stesso
anno, partecipa al festival della letteratura di Mantova,
con la mostra L’Aleph, presso il Palazzo della Ragione.
Nel 2013, partecipa alla mostra Mimesis - variazioni sul
libro, a cura di Sergio Risaliti, presso la Biblioteca degli
Uffizi a Firenze; e, sempre nello stesso anno, realizza la
mostra personale Durata dell’immagine, a cura di Flaminio
Gualdoni presso Palazzo Giureconsulti, a Milano.
Nel 2015 partecipa alla collettiva Linee di confine, a cura
di Marco di Capua presso il Museo Biliotti di Roma e, nel
2016, espone al Museo ebraico di Bologna l’olio su tela
Muro del Pianto, studio preliminare per lo svolgimento di
un Trittico di grandi dimensioni (200x600 cm), realizzato
in occasione della mostra personale Four Triptychs –
curata da Marco Tonelli – al Palazzo delle Esposizioni a
Roma, nel 2012.
35
Libreria, 2016
olio su tela, 90x100 cm
Stefano Di Stasio
82
Cresciuto in una famiglia di musicisti, si dedica fin
da piccolo alla pittura e, giunto a Roma, sperimenta
un’arte che superi i confini bidimensionali della tela, con
le istallazioni della fine degli anni Settanta nella galleria
autogestita La stanza.
Diviene esponente di spicco dell’Anacronismo,
movimento artistico teorizzato da Maurizio Calvesi negli
anni Ottanta, rivolto a esaltare un ritorno alla pittura
tradizionale, in contrasto con le tendenze concettuali
dell’epoca.
La sua è una pittura dove l’artista trasporta sulla tela le
immagini che si affacciano nella propria mente, senza
alcuna mediazione della ragione o rapporto con la realtà.
Le immagini sono simboliche e metastoriche,
testimoniano l’amore viscerale per la tecnica pittorica
quale espressione artistica del proprio sentire e si offrono
con potenza evocativa.
Partecipa alla Biennale di Venezia (1984 e 1995), alla
Quadriennale di Roma (1975, 1986, 1992 e 1999), alla
mostra Novecento alle Scuderie del Quirinale di Roma
(2001), alla mostra Un secolo d’arte italiana, la collezione
Feierabend, al Mart di Rovereto (2005).
Nel 2005 conclude il ciclo pittorico per la chiesa di Santa
Maria della pace a Terni e realizza il ritratto di Amintore
Fanfani per la collezione di Palazzo Madama, su incarico
del Senato della Repubblica.
La Mairie del 5° arrondissement di Parigi gli dedica una
personale nel 2007.
36
Fiori della sera, 2016
gouache, 36x25 cm
Matteo Basilé
84
Matteo Basilé (1974) vive e lavora a Roma.
Inizia la sua carriera a metà degli anni ’90 ed è tra i primi
artisti in Europa a fondere arte e tecnologia.
Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare
idee opposte, come il bello e il grottesco, reale e
surreale, naturale e artificiale.
Esplorando le nature dell’essere umano, l’artista sviluppa
il suo racconto dividendo il proprio lavoro in capitoli:
The Saints are Coming (2007), Thisoriented (2009),
Thishumanity (2010), Landing (2012), Unseen (2014),
Pietra Santa (2016): una serie di passaggi indipendenti
in cui l’artista negozia la sua percezione dell’esistenza.
La ricerca di Basilé è un’interfaccia tra Oriente e
Occidente, una dialettica interposta che opera come
una collisione situata tra tradizione e modernità, tra
sacro e profano.
Il Glossario di Basilé si basa non solo su segni e
valori senza tempo e multiculturali, ma comprende
visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è
più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del
tutto riconoscibile, senza limiti.
I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia
classica, ma contemporaneamente trasmettono lo
spirito del nostro tempo.
Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra
l’immaginario e il reale, innescando un complesso
sistema di porte scorrevoli emozionali.
Al contrario di The Sleep of Reason Produces Monsters
di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania,
dove l’unico e il molteplice sono componenti binomio
alla comunione del sensoriale e razionale – la poetica
di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto
della combinazione tra manierismo tecnologico e
surrealismo pittorico.
I viaggi onirici dell’artista alla fine ci guidano verso diversi
piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali,
dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi
aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno
del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine
del Sé, l’Altro e l’Altrove finalmente corrisponde alla
sua personale esperienza di vita al di fuori del proprio
ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il
senso dell’esistenza e, nel contesto delle dinamiche,
confusioni inerenti al processo di globalizzazione.
37
PIETRA SANTA series#1, 2016
stampa durst su plexiglass, 60x90 cm
Bruno Ceccobelli
86
Nasce a Montecastello di Vibio (Todi) nel 1952. Nel suo percorso
di formazione incontra vari maestri, tra cui Emma Cusani, esperta
in teosofia, Francesco Albanese, conoscitore della cabala e
dell’alchimia, e Donato Margotta, antroposofo di strada. Deve
molto all’artista Toti Scialoja, col quale si diploma all’Accademia di
Belle Arti di Roma: il suo celebre corso di scenografia gli insegna
la teoria e la pratica dell’astrattismo. Ama e studia artisti come
Malevi , Kandinskij, Klee, de Chirico, Brancusi, Beuys, Miró, Dalí,
Tàpies, Magritte. Completa la sua eclettica formazione giovanile
con lo studio delle filosofie orientali, Zen e Taoismo.
Negli anni Ottanta lavora nell’ex Pastificio Cerere, in via degli
Ausoni, insieme a Pizzi Cannella, Marco Tirelli, Giuseppe Gallo,
Gianni Dessì e Nunzio, artisti presentati nel 1984 da Achille
Bonito Oliva nella mostra Ateliers, che segna la loro affermazione
sulla scena artistica internazionale. Da allora la sua intensa attività
espositiva è documentata da numerose mostre collettive in Italia
e all’estero, in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Canada.
Tiene personali alla galleria Ugo Ferranti di Roma (1981), da Yvon
Lambert a Parigi (1981), da Salvatore Ala a New York (1983) e
da Gian Enzo Sperone Westwater (1985). È del 1988 la triplice
esposizione a New York, presso Jack Shainmann, a Madrid,
presso la Galleria Mar Estrada e a Roma, presso il centro di
Cultura Ausoni. Tra le più recenti si segnalano: l’installazione
Longa marcia post-temporale alla galleria Volume! (2007), crea
Invasi, installazione alla Fondazione Pastificio Cerere (2008),
Attici unici nella galleria L’Attico di Fabio Sargentini e Natalis in
Urbe, all’interno della chiesa Santa Maria sopra Minerva (2009),
anno in cui è anche al MART di Rovereto. Seguiranno In carta
sogni. Opere su carta 1980-2010, presso il Museo delle Genti
d’Abruzzo di Pescara (2010), e la retrospettiva Early Works, nella
galleria Anfiteatro Arte di Padova, Schöne Träume a Rovereto
(2011), Antologica in piccoli formati 1984-2012, presso il Palazzo
Buonaccorsi di Macerata (2012) e 209 - Icona from NYC nella
Galleria Nunzio Sorrenti di Novara e presso La Galleria Miralli di
Viterbo (2013).
Rimarchevoli sono anche: nel 1999 la vincita del concorso
“Progetto Arte Roma”, per un grande mosaico nella stazione della
metropolitana EUR Fermi, nel 2000, in occasione del Giubileo, la
realizzazione dei portali in bronzo del Duomo di Terni e nel 2004
quella del mosaico L’eternità è la vera medicina, a Gibellina.
Nel 2003 pubblica il libro Color Bellezza, con una selezione di
suoi scritti curata da Nicola Micieli, e nel 2005 ricopre la carica
di Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, che però
lascia dopo appena un anno per dedicarsi esclusivamente alla
produzione artistica.
38
L’Incanto della rosa, 1999
tecnica mista su tela, 35x25,5 cm
Giancarlo Limoni
88
Giancarlo Limoni (Roma 1947) è tra i protagonisti della
Nuova Scuola Romana degli anni ’80, che vede negli
stessi anni all’opera autori quali Domenico Bianchi, Bruno
Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Enrico Luzzi,
Nunzio, Claudio Palmieri, Piero Pizzi Cannella, Sergio
Ragalzi, Marco Tirelli.
Nell’ambiente artistico romano conosce Ettore Sordini,
che lo invita a lavorare con lui per un anno a Milano,
dove conosce Lucio Fontana, Enrico Castellani e
Agostino Bonalumi.
Diventa assistente di quest’ultimo e, nel 1967, collabora
con lui alla realizzazione della sala a lui dedicata nella
mostra di Foligno, Lo spazio dell’immagine.
Nel 1975 si apre la sua prima mostra personale alla
galleria della Trinità di Roma.
Lavora parallelamente come direttore, per due anni, nella
galleria romana Seconda scala.
Nel 1977 è tra i vincitori del premio Termoli.
Nel 1983-1984 ha, per un breve periodo, uno studio nel
Pastificio Cerere, dove Fabio Sargentini vedendo il suo
lavoro, dal 1984 lo invita ad esporre in numerose mostre
personali e collettive presso la sua galleria, L’Attico.
Partecipa inoltre ad alcune tra le più importanti collettive
di quegli anni: Nuove trame dell’Arte a Genazzano,
Anni ‘80 a Bologna, La nuova scuola romana a Graz,
Trent’anni dell’Attico a Spoleto, Capodopera a Fiesole
e Post-Astrazione a Milano, Un musée en voyage: la
Collection de la Neue Galerie de Graz 1960-1990 a MAC
Musée d’Art Contemporain de Lyon, 1960-1990 Trenta
anni di avanguardie romane a Palazzo dei Congressi,
EUR, Roma, Raccolta del Disegno Contemporaneo.
Nuove acquisizioni, Galleria Civica di Modena, Arte
Contemporanea. Lavori in Corso, Galleria Comunale
d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
Dal 2000 avvia un più stretto rapporto sul piano
personale, culturale e professionale con Francesco
Moschini, che sfocia in alcune mostre appositamente
pensate e progettate per lo spazio di “A.A.M. Architettura
Arte Moderna”, Roma.
39
Fiori bianchi, 2014
olio e tecnica mista su tela, 40x40 cm
Gianni Dessì
90
La prima formazione è a Roma presso l’Accademia
di Belle Arti, dove si diploma in scenografia con Toti
Scialoja. A metà degli anni Settanta l’artista collabora
con il teatro d’avanguardia. Le sue prime mostre
personali risalgono agli anni Ottanta, quando espone
alla Galleria Ugo Ferranti di Roma e alla Galleria
Yvon Lambert di Parigi, mentre nel 1981, con Bruno
Ceccobelli e Giuseppe Gallo, partecipa ad alcune
importanti collettive all’estero.
Trasferito il proprio studio in via degli Ausoni, all’interno
dell’ex Pastificio Cerere nel quartiere romano di San
Lorenzo, nel 1984 prende parte alla mostra Ateliers,
a cura di Achille Bonito Oliva, in occasione della
quale, insieme a Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli,
Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli,
vengono aperti al pubblico i loro studi.
Nelle sue opere si ritrova una grande sobrietà
cromatica data da diversi interventi sulla tela, come
lacerazioni, incisioni, sovrapposizioni di piani,
inserzioni di materie diverse.
L’attività espositiva si intensifica con numerose
mostre collettive e personali in Europa e negli Stati
Uniti (Amsterdam, Roma, Berlino, Milano, New York,
Basilea, Los Angeles).
Prende parte alla Biennale di Venezia del 1984, del
1986 e del 1993, alla Quadriennale di Roma del 1986
e del 1996, e a mostre collettive e personali: nel
2003 presenta per la prima volta alla galleria dell’Oca
alcune sculture, che inaugurano il serrato dialogo tra
pittura e scultura approfondito nella personale che gli
ha dedicato il Macro di Roma nel 2006, al Mart di
Rovereto nel 2009.
Ha mantenuto contatti con il mondo del teatro
realizzando le scenografie per il Parsifal di Richard
Wagner, presentato al Festival di Salisburgo con la
regia di Peter Stein e la direzione musicale di Claudio
Abbado, nel 2008-2010 ha realizzato le scene
de Il castello del duca Barbablù, di Bela Bartok,
rappresentato al Teatro alla Scala di Milano ed allo
Het Muziektheater di Amsterdam.
40
Senza titolo, 2014
tempera su carta e carta giapponese, 85x65 cm
Giuseppe Modica
92
Giuseppe Modica nasce a Mazara del Vallo nel 1953.
Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze; vive e lavora
a Roma, dove dirige la cattedra di pittura all’Accademia
di Belle Arti.
Navigatore solitario, non assimilabile a gruppi di
tendenza, è autore “metafisicamente nuovo” e coniuga
tradizione e innovazione.
Apprezzato da storici dell’arte e critici come M. Fagiolo,
V. Sgarbi, G. Giuffrè, C. Strinati, M. Di Capua, G.
Simongini, Janus, R. Gramiccia, F. Gallo, S. Troisi, L.
Gavioli, e da letterati come L. Sciascia, A. Tabucchi, G.
Soavi, M. Onofri, R. Calasso, ha esposto in prestigiose
mostre personali a Milano, Roma, Parigi, Colonia,
Bologna, Firenze, Palermo, Pechino, Chongqing e in
retrospettive a carattere istituzionale e museale (Aosta,
Tour Fromage; Ferrara, Palazzo dei Diamanti; Treviso,
Casa dei Carraresi; Roma, Complesso del Vittoriano;
Arezzo, Galleria Civica; Palermo, Loggiato di San
Bartolomeo; Marsala, Galleria Civica; Roma, Palazzo
di Venezia) e in rassegne museali internazionali: VIII
Biennale Internazionale Arte contemporanea de Il Cairo;
XIII Quadriennale Arte contemporanea di Roma; VI
Triennale dell’incisione a Milano; Novecento Siciliano,
Minsk, Mosca, Barcellona, Palermo; Milano Arte Italiana
1968-2007, Palazzo Reale; Venezia 54a Biennale di
Venezia, Arsenale padiglione Italia; Bad Frankenhausen,
Panorama Museum.
41
Atelier con specchio, 2012
Acquarello su carta a mano intelato, 27x35 cm
Alessandra Giovannoni
94
Alessandra Giovannoni è nata a Roma, dove ha
frequentato l’Accademia di Belle Arti di via Ripetta e
nel 1982 si è diplomata con Emilio Greco in scultura,
tecnica che presto ha lasciato in favore della pittura, più
congeniale alla propria ricerca incentrata sulla luce e
sulla visione istantanea della realtà.
A tutt’oggi prosegue l’attività espositiva in mostre
personali, tra le quali si ricordano quella a Palermo, al
Loggiato San Bartolomeo, a cura di Lea Mattarella, a
Marino, presso il Museo Civico Mastroianni, a cura di
Augusta Monferini, al Museo Civico di Anticoli Corrado,
a cura di Carlo Fabrizio Carli, e al Museo Carlo Bilotti
di Roma, a cura di Maria Grazia Tolomeo Speranza e collettive tra le quali si ricordano la XIV Quadriennale
di Roma (2005), Il Palazzo della Farnesina e le sue
Collezioni, presso il Museo Ara Pacis a Roma, la 54a
Biennale di Venezia (2011), a Montecitorio nella Camera
dei Deputati per il centocinquantesimo anniversario
dell’Unità d’Italia (2011), e al Santuario della Madonna
del Divino Amore a Roma (2012).
Nel corso degli anni sue opere sono state acquisite dalla
Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea
di Roma, dal Museo di Avezzano, dal Museo dell’Arte
Sacra di San Gabriele a Gran Sasso, dal Museo di Villa
San Giovanni e dalla Banca Nazionale del Lavoro per la
Collezione di Arte Contemporanea.
Nel 2001 ha ricevuto dal Sindaco di Roma una
medaglia per l’esecuzione di una serigrafia in otto colori
commissionata dal Comune di Roma.
Nel 1999 ha vinto il Primo premio nella V edizione del
Premio Kiwanis, Villa San Giovanni di pittura e, nello
stesso anno, il Primo premio del XXVI Premio Avezzano;
nel 2000 le viene assegnato il premio per la pittura
Venere d’Argento al XIX Premio Internazionale di Erice
e nel 2001, alla Prima edizione del Premio Ferruccio
Ferrazzi a Sabaudia, ottiene il secondo posto; nel 2008
vince ex aequo il Primo premio alla 59a edizione del
Premio Michetti.
42
Giardino del Lago, 2005
tecnica mista su carta, 38x82 cm
Gregorio Botta
96
Gregorio Botta è nato a Napoli il 18 aprile 1953, vive e
lavora a Roma.
Ha condotto i propri studi all’Accademia di Belle Arti di
Roma, dove ha seguito i corsi di Toti Scialoja: un grande
maestro per molti artisti della scuola romana.
Una ricerca sull’encausto gli ha fatto scoprire la materia
che segnerà a lungo il suo lavoro: la cera.
Quest’amore iniziale lo porterà poi a creare anche opere
con il vetro, con il fuoco, con l’acqua, con l’aria.
Gli interessa disegnare con la luce, con la trasparenza,
con la leggerezza: creare opere sempre più rarefatte,
piene di vuoto, che si pongano al confine della visibilità.
Sue opere sono nelle raccolte del Mart di Rovereto,
del Musma di Matera, della Gam e del Macro di Roma,
della Bce di Francoforte, del Ministero degli Affari Esteri
alla Farnesina, alla Certosa di Padula (SA), e nella
metropolitana di Napoli, stazione Vanvitelli.
Dal 1991 ha partecipato a importanti mostre collettive,
tra le quali si ricordano: la XII e la XIV Quadriennale,
Trasparenze dell’arte italiana sulla via della seta, a cura di
Achille Bonito Oliva, a Pechino nel 1993.
Tra gli impegni più recenti la presentazione alla Triennale
di Milano di Un’Altra Ultima cena, a cura di Vincenzo
Trione nel 2015.
Tra le mostre personali si ricordano Dove sei, tenuta ai
Magazzini del Sale di Siena nel 2006, anno in cui avvia
una collaborazione con il regista Felice Farina.
Seguono le mostre alla Fondazione Volume! nel 2009,
Rifugi al MACRO di Roma nel 2012, In Water a Palazzo
Te a Mantova nel 2014 e Latidos presso il Museo di Arte
Contemporanea di Lima nel 2016.
43
Tatuaggi, 2014
vetro, cera e inchiostro, 75x50 cm
Andrea Fogli
98
Andrea Fogli è nato il 25 dicembre 1959 a Roma, città
dove vive e lavora.
Ha seguito studi classici e si è laureato in filosofia
nel 1983.
Ha tenuto mostre personali al Rupertinum-Museum
Moderner Kunst di Salisburgo (2000) e alla Galleria
d’Arte Moderna di Bologna (2002), entrambe a cura di
Peter Weiermair, e nel 2006, su invito di Jan Hoet, al
MARTA di Herford in Germania.
Altre sue recenti mostre personali sono state allestite a
Salisburgo (Traklhaus, 2007), a Bruxelles (Meessen De
Clercq, 2008) e a Vienna (Heike Curtze, 2010).
Nel 2013 una sua ampia antologia di opere è stata
allestita al Casino dei Principi, Musei di Villa Torlonia,
a Roma, mentre il 25 aprile del 2016 si è inaugurata
al museo di Porta San Paolo a Roma una sua mostra
dedicata alla Resistenza con il patrocinio dell’ANPI.
Sue opere sono state incluse negli ultimi anni in grandi
esposizioni a cui hanno partecipato i più noti artisti
internazionali: Hareng Saur (SMAK e MSK, Gent 20102011); Middle gate, a cura di Jan Hoet (Geel, 2013);
Roma, ritratto di una città, MACRO, Roma 2013;
Visions (MARTA Museum, Herford 2013); The drawing
room, Ursula Blickle Stiftung, Kraichtal 2013; Galerie in
Taxispalais, Innsbruck 2014…
Suoi lavori sono presenti nelle Collezioni di vari musei
italiani ed europei: MART, Rovereto; Galleria d’Arte
Moderna, Bologna; MARTA, Herford; MACRO, Roma;
Ursula Blickle Stiftung, Kraicthal…
44
Fotografia 1/1 da Risvegli n. 4, 2015
35x50 cm
Roberto Pietrosanti
100
Roberto Pietrosanti nasce a L’Aquila nel 1967, vive e
lavora a Roma.
La ricerca artistica di Pietrosanti si svolge all’interno di
una rigorosa monocromia, allargandosi al confronto con
l’architettura.
Nascono da tale interesse diversi interventi in importanti
progetti architettonici, a cominciare dal 1999.
Nel 2000 vince il concorso di idee per la risistemazione
di piazza Augusto Imperatore a Roma.
In parallelo l’artista affronta anche una serie di progetti
per il teatro e la danza contemporanea.
Si segnala la realizzazione di un’opera monumentale a
Ravenna, occasione nella quale Pietrosanti ha lavorato
per la Compagnia del Progetto a fianco degli architetti
Franco Purini e Carlo Maria Sadich, con la direzione artistica del Prof. Arch. Francesco Moschini, A.A.M. Architettura Arte Moderna Roma.
Negli anni più recenti si evidenziano la partecipazione
alla rassegna internazionale Monocromos. Da Malevi al
presente, Centro de Arte Contemporanea Reina Sofia,
Madrid 2004, a cura di Barbara Rose, in cui Pietrosanti
realizza una piccola architettura in pietra, e l’invito alla X
edizione della Biennale di Architettura di Venezia.
Nel 2009 partecipa alla mostra Confines, a cura di Vincenzo Trione e Consuelo Císcar Casabán, negli spazi
del Museo IVAM di Valencia.
A settembre 2012 ha inaugurato un’imponente installazione sulla scalinata esterna del Museo dell’Ara Pacis:
l’opera verrà successivamente collocata all’interno di
Parco Nomade, nella riserva naturale della Tenuta dei
Massimi a Roma.
45
Senza titolo, 2016
smalto acriluretanico su lastra PVC intelata, 50x69 cm
Veronica Botticelli
102
Veronica Botticelli vive e lavora a Roma, si diploma
all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Comincia ad esporre nel 2004 partecipando a Cortilarte,
una mostra collettiva organizzata da Casa Della
Letteratura a San Lorenzo.
Nel 2006 vince il Primo Premio al concorso nazionale
di arti visive organizzato da ANMIL e INAIL a Palazzo
della Cancelleria a Roma. Nello stesso anno espone
nella personale Ateliers d’Artista alla biblioteca di
Villa Mercede, in collaborazione con la Fondazione
Pastificio Cerere.
Dopo la partecipazione a diverse collettive nel 2010,
Fabio Sargentini cura una sua personale, Un quadro nel
teatro, presso la Galleria L’Attico di Roma.
Nel 2011, durante il suo soggiorno a New York, espone
a L.E.S Gallery, CSV Center di New York.
Nel 2012 è una dei giovani artisti selezionati nella 5a
edizione del Premio VAF con una mostra itinerante,
Stadtgalerie, Kiel, Museom Biedermann, Donauschingen
in Germania e CIAC, Centro per l’Arte Contemporanea,
Castello Colonna, Genazzano.
È assegnataria del Premio Giovani 2014 dell’Accademia
di San Luca.
Nel 2015 è finalista al Premio Terna per la sezione Pittura.
46
Io sono qui, 2016
tecnica mista su carta applicata su tela, 76,5x55,5 cm
Mauro Di Silvestre
104
Mauro Di Silvestre (Roma, 1968) ha studiato pittura a Los
Angeles e a Roma, città, quest’ultima, dove tutt’ora vive
e lavora.
Ha partecipato a numerose collettive, come Il Premio
Città di Lissone (2001), vincendo il II premio, alla mostra
Pagine Nere (2003) presso la galleria L’Attico di Fabio
Sargentini, e ancora alla mostra Faccia a Faccia (2004)
a Vitulano. Aderisce alla prima edizione del Premio
Celeste (2004), vincendo il premio nella categoria Pittori
Emergenti. Nel 2005 è invitato da Fabio Sargentini alla
mostra di pittura e fotografia Forza Motrice, sempre per
L’Attico espone nella collettiva Pittori al Muro (2006).
Tra le esperienze con artisti internazionali sono da
annoverare: On the edge of vision (2007) al Victoria
Memorial Museum di Calcutta, la collettiva itinerante Five
Cities Five Curators (2011), ed infine Mare Motus (2015),
allestita al Castello di Lipari nelle Eolie.
La sua prima mostra personale risale al 2007 alla Galleria
Z2o di Roma, nell’estate dello stesso anno Lontanto da
casa, allo Spazio Millesimato di Montalcino. Nel 2008
partecipa alla XV Quadriennale d’Arte di Roma. Da qui si
susseguono numerose mostre personali: nel 2009 con
Pareti Parati e Parenti alla Galleria il Traghetto di Venezia,
nel 2011 Simultaneità degli opposti alla Galleria Bianca
di Palermo, nel 2013 Sedia Sediola a Napoli, alla galleria
Cellamare Int. 56 e nel 2015 a Roma alla Galleria z2o.
Nel maggio 2016, Please, la sua ultima personale alla
Galerie L&C Tirelli a Vevey, Svizzera.
Come scrive Achille Bonito Oliva nel catalogo della sua
prima mostra personale: “Nell’opera di Di Silvestre l’arte
diventa il procedimento di un dimenticare a memoria le
circostanze della vita, per meglio conservarne il senso.
La pittura diventa lo strumento che segnala la scomparsa
della figura o dell’oggetto e nello stesso tempo la
ricomparsa della loro memoria…”.
47
Sotto il segno dei Pesci (Pesce grande mangia pesce piccolo), 2016
olio e matita su carta su tela, 70x50 cm
H.H. Lim
106
H. H. Lim è nato in Malaysia da genitori cinesi.
Risiede in Italia dal 1976, dove ha studiato all’Accademia
delle Belle Arti di Roma per intraprendere una rilevante
attività artistica.
Il percorso di Lim spazia attraverso pratiche e media
molto diversi: pittura, scultura, istallazioni, performance.
Nelle sue opere l’Oriente incontra l’Occidente, la
tradizione, la contemporaneità, e l’immagine incontra
la parola.
Quest’ultima, in particolare, viene accuratamente
esplorata attraverso le sue opere.
L’artista è stato inoltre il fondatore e animatore dello
spazio espositivo romano Edicola Notte, che dal 1990
ha rappresentato una delle realtà più dinamiche e
propositive della capitale.
Tra le numerose mostre personali e collettive si
ricordano Dak’Art 2016, The witnesses of the invisible,
12a edizione della Dakar Biennale, Dakar, Senegal
(2016); Segni, Alfabeti, Scritture. Percorsi nell’Arte
Contemporanea attraverso la Collezione MACRO,
MACRO Museo d’Arte Contemporanea, Roma (2016);
Oltre, Museo Civico Pier Alessandro Garda, Ivrea
(2016); Emotional Crisis, Zoo Zone Art Forum, Roma
(2015); L’albero della cuccagna. Open Museum Open
City, progetto per R.A.M. radioartemobile, MAXXI,
Roma (2014); 55a Esposizione Internazionale d’Arte
della Biennale di Venezia, Padiglione della Repubblica
di Cuba, Venezia (2013).
48
Words cod. 6x3, 2016
matita d’argento su tavola, 60x30 cm
Sidival Fila
108
Sidival Fila nasce in Brasile, nello Stato del Parana, nel 1962.
Dopo qualche anno dal suo arrivo in Italia e varie
esperienze lavorative, deciderà di ascoltare la sua
vocazione alla vita religiosa, entrando nell’Ordine dei Frati
Minori di San Francesco d’Assisi.
Gradualmente, attraverso piccoli lavori di restauro, si
riavvicina all’arte.
Nel 2009 viene presentato a Roma per la prima volta
con una piccola personale nella galleria Le Passage du
Russie, presso il medesimo Hotel.
Tra le più importanti collettive è invitato, nel 2010, alla
mostra Trasparenze: l’Arte per le Energie Rinnovabili,
presso il MACRO Testaccio di Roma (in seguito approdata
a Napoli presso il MADRE, Museo d’Arte Donna Regina),
dedicata allo sviluppo sostenibile e all’impegno per
riscattare il pianeta dal degrado ambientale: nel 2011,
alla mostra Lo splendore della Verità, la bellezza della
Carità - Omaggio degli Artisti a Benedetto XVI per il 60° di
Sacerdozio, a cura del Pontificium Consilium de Cultura.
Nel 2012 la galleria Ulisse dedica una mostra Dittico
sull’Orlo dell’Infinito ad Agostino Bonalumi e Sidival Fila e
molte sue opere fanno parte di una personale Le pieghe
della luce nello spazio ex GIL di Roma.
Nel 2014 viene invitato a partecipare al progetto Atelier
d’artista della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea (GNAM) di Roma.
Nel 2017 realizzerà un’opera site specific alla Sankt Peter
Kunst-Station a Colonia.
Attualmente vive e lavora a Roma, presso il Convento dei
frati francescani di San Bonaventura al Palatino.
49
“Metafora” rossa 5, 2016
acrilico su tela, piega cucita, 70x67 cm
Roberto Miniati
110
Roberto Miniati nasce a Roma il 14 maggio 1952 da
una famiglia di origini fiorentine.
Consegue il diploma, si iscrive alla facoltà di Psicologia
e frequenta diverse accademie private.
Fin da ragazzo non smette mai di amare, studiare e
vivere l’arte visiva.
Nel tempo affina sempre più la propria conoscenza
artistica, venendo a contatto con galleristi di tutta Italia
e divenendo egli stesso un appassionato collezionista.
Dal 1992 inizia una significativa attività espositiva,
intraprendendo nel tempo rapporti continuativi con
diverse gallerie quali la galleria Volos (Roma) e la galleria
Mucciaccia (Roma), la galleria “25’17” di Perm (Russia)
e la galleria Orler (Venezia), che presenta le sue opere
anche sull’omonimo canale satellitare.
Nel 2012 partecipa, invitato, alla 6a Biennale di Ferrara,
segue sempre nello stesso anno la performance Suite
307, Hotel the First.
Nell’ottobre 2013 allestisce un’ampia personale presso
il Museo Magi’900 a Pieve di Cento (Bologna), segue
un’importante personale al Museo Nazionale di Villa
Pisani (Venezia) e nel 2014 la partecipazione alla
Triennale di Roma.
Nel 2015 partecipa alla 56a mostra interazionale d’arte,
Biennale di Venezia.
Nel 2016 è invitato dal comune di Fiesole ad esporre una
sua personale nella prestigiosa “Sala del Basolato”, e,
nello stesso anno, partecipa alla Biennale internazionale
d’arte di Asolo, vincendo con una sua opera il Primo
premio nella sezione pittura.
50
Un luogo, 2016
acrilico su tavola intelata, 39x57 cm
Giuliano Grittini
112
Giuliano Grittini nasce e vive a Milano, dove frequenta la
scuola di Disegno Grafico e alcuni studi di importanti artisti;
lavorando e realizzando libri d’artista, approfondisce l’arte
della stampa. Realizza opere con artisti tra cui: Baj, Fiume,
Sassu, Guttuso, Scanavino, Tadini, Warhol, Vasarely,
Rotella e, appassionato di fotografia, li fotografa in varie
fasi del loro lavoro.
Con il critico e scrittore Luciano Prada pubblica 44 facce
d’Autore, volume di fotografi e aforismi di artisti.
Tiene numerose mostre personali e collettive e partecipa
ad avvenimenti nazionali e internazionali tra i quali: nel
1977 il Festival della Parola VeneziaPoesia, fotografando
con fotografie di Alda Merini e Umberto Eco; la Biennale di
Venezia all’interno del Bunker poetico.
Espone a Innsbruck, Siena, Foggia, Accadia (FG), Brescia
e Legnano.
Nel 2010, a Palazzo Reale a Milano, prende parte a Ultimo
atto d’Amore, presentando una serie di immagini dedicate
ad Alda Merini con la regia di Pierpaolo Venier.
È autore, insieme al regista Cosimo Damiano Damato,
del film su Alda Merini, presentato al festival del cinema
di Venezia, Una donna sul Palcoscenico, con poesie
interpretate da Mariangela Melato.
Tra i libri si ricordano: È già difficile vivere una volta,
figuriamoci molte volte, con la prefazione di Carlo Franza
(con Alda Merini, CLON - ART, 1997); Ringrazio sempre
chi mi da ragione (con Alda Merini, Stampa Alternativa,
Viterbo 1997).
Tra le ultime esposizioni si ricordano: la personale tenuta
a Ravenna presso la Chiesa di San Domenico (2011),
Marilyn life al Castello Pozzi di Milano (2011-2012).
Nel 2013 Aston Martin Story, miti e..., presso “Il sole 24
ore”, sempre a Milano, Atto d’Amore, First Solo Exhibition a
Londra e Cara Alda, un ricordo di Alda Merini tra immagini
e carta stampata, presso Spazio Oberdan di Milano.
Nel 2014 prende parte a Omaggio a Basquiat e Haring,
che si tiene presso il MDM. Museum di Porto Cervo, a
Sorella Marilyn a Città di Castello, ad Alda Merini diva a
Sesto Fiorentino, ed è presente alla collettiva Amstel Art
ad Hong Kong.
Tiene, infine , tra il 2014 e il 2015 una personale a Palazzo
Ducale di Genova e la mostra Genio e Poesia durante
l’Expo 2015.
Nel 2016 tiene la personale Diva W presso la Art Gallery
Varsi Bistrot di Roma. Collabora con il “Corriere della Sera”.
51
Alda Merini, 2016
tecnica mista su tavola, 37x27 cm
Oscar Turco
114
Oscar Turco nasce a Buenos Aires, dove compie gli
studi di Tecnica della Comunicazione e, in seguito,
frequenta l’Istituto di Belle Arti.
Nel 1968 si trasferisce a Barcellona, poi a Madrid,
Milano e Roma, dove oggi risiede.
Tra le principali esposizioni si ricordano: Ferrara,
Comune di Ferrara, “Palazzo dei Diamanti”, 1981;
Torin,o Galleria Luisella d’Alessandro, 1984; Napoli,
Castello Aragonese di Baia, 1985; Torino, “Chiostro
dello Juvarra”, 1986; Gallerie L. D’Alessandro e
A. Weber; Buenos Aires, Cayc “Centro de Arte
y Comunicaciòn”, 1985; Roma, Basilica e Area
Archeologica di San Clemente, 1994; Roma, Temple
University Rome, 1996; Roma, Rassegna Arte a Roma,
Ex Mattatoio, 1997; Roma, Galleria Comunale d’Arte
Moderna, Lavori in corso, 1998; Marocco Rabat,
Istituto Italiano di Cultura, 2000; Francavilla al Mare,
53° Premio Michetti, 2002; Roma, Temple University,
Il silenzio nell’arte, 2005; Roma, Museo Bilotti, a
cura di Roberto Gramiccia, Fragili eroi. Storia di una
collezione, 2016.
52
Montagna nell’acqua, 2012
acrilico e grafite su carta, 50x70 cm
Danilo Bucchi
116
Danilo Bucchi nasce a Roma nel 1979.
Dal 1998 al 2001 si dedica alle scenografie di film e al
mondo pubblicitario, assorbendo modelli creativi e attitudini
espressive che plasmeranno i suoi codici figurativi.
Nel 2007 la personale alla Contemporary Art Society
introduce il lavoro di Danilo Bucchi a Pechino e lo colloca
in importanti collezioni internazionali.
Anno 2012 per la personale di Singapore presso Sabiana
Paoli Art Gallery.
Anno 2013 per un’altra personale, questa volta a Roma,
presso la galleria Emmeotto, dove presenta, tra le varie
opere, il suo esordio nella scultura.
Sempre nel 2013 torna a Singapore, questa volta
da Partners & Mucciaccia per Milky Way, un viaggio
espositivo a fianco dei giganti del Novecento, da Basquiat
a Rauschenberg, da Christo a Mathieu.
2014, anno di riflessioni ed evoluzioni pittoriche, un periodo
che apre lo sguardo di Danilo Bucchi verso gli spazi urbani
e il macro della pittura.
Così, mentre da un lato nasce MONOCHROME, la
doppia personale (con il maestro Luigi Ghirri), nella Project
room della galleria Poggiali & Forconi di Firenze, dall’altro
prendono forma due progetti monumentali su grandi
superfici da land art contemporanea.
È il 2015 quando viene invitato da 999gallery a realizzare
la facciata di un palazzo per il progetto di riqualificazione
urbana BIG CITY LIFE a Roma.
Sempre nel 2015 realizza a Catania, all’interno di STREET
ART SILOS un progetto di EMERGENZE FESTIVAL, una
superficie monumentale di 30 metri su uno degli otto silos
siti nel porto della città.
53
Senza titolo, 2014
china su cartoncino, cm 51x73
Elenco artisti
A
Claudio Adami
Marisa Albanese
Camilla Ancilotto
Antonio Aportone
24
3
23
2
B
Simone Baldelli
Matteo Basilé
Gianfranco Basso
Gregorio Botta
Veronica Botticell
Danilo Bucchi
14
37
22
43
46
53
C
Giuseppe Capitano
Bruno Ceccobelli
Valentina Colella
1
38
4
D
Gianni Dessì
Mauro Di Silvestre
Stefano Di Stasio
F
Sidival Fila
Giosetta Fioroni
Andrea Fogli
Tancredi Fornasetti
Rossella Fumasoni
G
Massimo Giannoni
Miranda Gibilisco
Alessandra Giovannoni
Giuliano Giuliani
Giuliano Grittini
H
Brigita Huemer
40
47
36
49
32, 33
44
5
26
35
21
42
20
51
18
L
Emanuela Lena
H.H. Lim
Giancarlo Limoni
Adele Lotito
11
48
39
6
M
Giuseppe Modica
Guglielmo Maggini
Leila Mirzakhani
Flavio Micheli
Roberto Miniati
Daniela Monaci
Riccardo Monachesi
41
7
12
8
50
25
10
P
Cristiano Pintaldi
Roberto Pietrosanti
Piero Pizzi Cannella
34
45
31
Q
Xiang Qinggang
9
R
Oliviero Rainaldi
Jacopo Ricciardi
Fiorella Rizzo
Marco Rizzo
Angelica Romeo
Pietro Ruffo
29
15
17
13
16
27
S
Giuseppe Salvatori
Maurizio Savini
19
28
T
Oscar Turco
52
V
Luciano Ventrone
30
119
È giusto e necessario che il mondo
dell’arte, unito a quello del cinema,
della televisione, del teatro e della
musica, si impegnino per l’emergenza
terremoto del 24 agosto. Si può
raggiungere un obiettivo preciso,
indicato dall’amministrazione di Amatrice:
costruire con criteri antisismici, in un
terreno già individuato dalla stessa
amministrazione, un edificio che possa
essere Cinema, Teatro e Centro culturale
d’incontro per tutti quelli che vogliono
restare a vivere ad Amatrice, Accumoli,
Arquata del Tronto e negli altri piccoli
centri colpiti dal terremoto.
120
Finito di stampare nel mese di novembre 2016 presso
Tap Grafiche Poggibonsi, Siena - Italy