Lou Black, Il banjoista che non amava i viaggi

Download Report

Transcript Lou Black, Il banjoista che non amava i viaggi

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente

Cultura&Società > News

Lou Black, Il banjoista che non amava i viaggi | 1 venerdì 18 novembre 2016, 07:00

Accadde oggi

Lou Black, Il banjoista che non amava i viaggi

Il 18 novembre 1965 muore per le conseguenze di un incidente stradale il banjoista Lou Black di Gianni Lucini

Il 18 novembre 1965 muore a Rock Island, nell’Illinois, il banjoista Lou Black. Ha sessantaquattro anni e da alcuni giorni è ricoverato in ospedale dopo aver riportato gravi ferite in un incidente stradale. Nonostante il complesso quadro clinico, la morte giunge inattesa ed è dovuta a una serie di gravi di complicazioni cardiache. Finisce così, in un letto d'ospedale, la storia e la carriera musicale di Lou Black o, per essere precisi, di Louis Thomas Black, come risulta dal registro anagrafico della stessa Rock Island, dove è nato l'8 giugno 1901. Autodidatta, non si sa quando abbia iniziato a suonare il banjo. Lui stesso sostiene di non saperlo e di avere sempre visto accanto a se quel padellone con le corde e il manico fin da quando ha aperto gli occhi sul mondo. Non si conoscono neppure bene quali siano i misteriosi sentieri che lo portano a incrociare le orchestre di quel periodo. È presumibile che il suo talento non sia sfuggito all'occhio esperto dei musicisti che scorrazzano per le strade degli Stati Uniti e che qualcuno abbia deciso di scritturare quel mocciosetto con il banjo. Registrato come professionista fin dal 1917 ufficialmente il suo nome appare in un contratto stabile per la prima volta nel 1919, quando risulta ufficialmente imbarcato al fianco del pianista Carlisle Evans sul 'S.S. Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/lou-black-banjoista-non-amava-viaggi/ L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente

Cultura&Società > News

Lou Black, Il banjoista che non amava i viaggi | 2 Capitol', un vaporetto che ospita pochi turisti e tante sale gioco. Da quel momento la sua carriera professionale è interamente documentata. Lascia l'instabile palcoscenico galleggiante nel 1921 per entrare a far parte dei

New Orleans Rhythm Kings

che, in quel periodo, sono impegnati stabilmente con un lungo contratto al

Friars’ Inn

di Chicago. L'anno dopo, sempre insieme alla stessa band, registra vari brani destinati a essere pubblicati in dischi che recano sull'etichetta la dicitura: Friars Society Orchestra. Il suo apporto si fa sentire in particolare nel corso della seduta di registrazione che si svolge il 20 agosto 1922 durante la quale la band esegue due brani considerati leggendari dagli appassionati di jazz come '

Tiger Rag

' e 'Panama'. In quel periodo più che il banjo di Lou la critica esalta gli assoli del clarinettista

Leon Roppolo

, divenuto la vera e propria star della band. In realtà il giudizio è sbilanciato e parziale. Non tiene conto, infatti, dell'insieme dell'esecuzione e soltanto qualche anno più tardi si comincerà a scrivere come proprio in quelle sedute di registrazione la geniale e ispirata esecuzione di Roppolo sia ampiamente debitrice all'apporto ritmico-armonico del banjo di Lou Black. Il buon Lou, però, non se la prende troppo. Quel che gli importa di più è di poter continuare a fare la cosa che gli piace di più al mondo: suonare. La sua avventura con i New Orleans Rhythm Kings finisce nel 1923, quando entra a far parte degli

Original Memphis Melody Boys

di

Elmer Schoebel

. Il suo stile, fatto di leggerezza e senso del ritmo, piace a Schoebel che lo vuole anche nelle formazioni della Chicago Blues Dance Orchestra e della Midway Garden Orchestra. Nel 1924, colto da improvvisa nostalgia, ritorna al fianco di Carlisle Evans. Lou, però, è stanco di vagabondare e cerca un impiego fisso o qualcosa che gli assomigli. Lo trova nel 1925 quando viene scritturato dall’orchestra della stazione radio 'WHO' di Des Moines nell'Iowa. Ci resta fino al 1931 quando decide di lasciare la musica. Non è un addio definitivo. Periodicamente accetta qualche rimpatriata con i suoi vecchi compagni. Memorabili restano le sue esibizioni a nel 1961 e nel 1963 a Moline, in Illinois. Pochi giorni prima di morire smentisce le voci che lo vogliono alla vigilia di un rientro sulle scene a tempo pieno. https://www.youtube.com/watch?v=u0EqJlV8zuc

di Gianni Lucini

Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/lou-black-banjoista-non-amava-viaggi/ L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.