Scuola, Anief: Renzi promette. Non abbandoneremo i precari

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16-11-2016
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(AGENPARL) – Roma, 16 nov 2016 – Il Premier: nella scuola ci sono 200mila precari e
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Ugo Giano
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Marcello Pacifico (presidente Anief): la piattaforma rivendicativa, che ha condotto alla
giornata nazionale di protesta, è lunga e non bisogna illudersi. Ci sono temi, come il
rinnovo contrattuale, su cui la guardia rimane altissima. Però, quello che arriva dal
Presidente del Consiglio, non a caso il giorno dopo il nostro sciopero, è un segnale
importante: attendiamo ora degli atti normativi concreti che nel caso dei precari della
scuola si traducono nel collocare decine di migliaia di abilitati all’insegnamento –
attraverso Tfa, Pas, corsi di Scienze della formazione primaria, all’estero e altro ancora –
in quelle GaE sempre più orfane di supplenti.
Lo sciopero Anief ha avuto un effetto immediato: far comprendere al Governo che i
precari della scuola non si possono lasciare per strada. Lo ha detto poche ore fa il
Premier, Matteo Renzi, dichiarando che “nella scuola ci sono 200mila precari e non puoi
azzerare tutto e fare un concorso nuovo: con quelle persone hai assunto
un’obbligazione”. La risposta del Presidente del Consiglio è esattamente quella che
l’altro ieri mattina l’Anief, assieme a oltre mille lavoratori provenienti da tutta Italia, ha
invocato davanti a Montecitorio, nel giorno dello sciopero nazionale.
Trapela soddisfazione dalle parole di Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane
sindacato: “le nostre richieste sembra che stiano dando i primi frutti. La piattaforma
rivendicativa, che ha portato alla giornata nazionale di protesta, è lunga e non bisogna
illudersi. Ci sono temi, come il rinnovo contrattuale, su cui la guardia rimane altissima.
Però, quello che arriva da Renzi, non a caso il giorno dopo il nostro sciopero, è un
segnale importante: significa aver mostrato sensibilità su una problematica importante,
fondamentale, per la nostra scuola e per chi vi opera con senso di responsabilità. Anche
da precario”.
“Certamente – continua Pacifico – adesso più ancora di prima, attendiamo delle risposte
concrete. Siamo un sindacato giovane ma non sprovveduto: sappiamo bene che ai buoni
propositi devono fare seguito degli atti normativi che, nel caso dei precari della scuola,
si traducono nel collocare decine di migliaia di abilitati all’insegnamento – attraverso
Tfa, Pas, corsi di Scienze della formazione primaria, all’estero e altro ancora – in quelle
GaE sempre più orfane di supplenti”.
Anche perché, questo il Governo lo sa bene, alcuni giorni fa la commissione Cultura ha
approvato un emendamento PD alla Legge di Stabilità, prima firmataria l’on. Maria Grazia
Rocchi, per posticipare a luglio del 2017 l’approvazione della delega, prevista dalla legge
sulla Buona scuola, sul riordino delle disposizioni normative in materia di sistema
nazionale di istruzione e formazione. Se il testo dovesse avere il beneplacito dalla V
commissione, che si occupa di Bilancio, ci sono buone possibilità che trovi poi spazio in
via definitiva nel testo della legge di fine anno.
“In questo caso – dice ancora il sindacalista Anief – ci ritroveremmo dinanzi a un altro
anno di ‘vuoto’: perché, mentre gli abilitati GaE, come i laureati con titoli e 36 mesi di
servizio svolto, vengono messi in stand by, le scuole per produrre le lezioni con
regolarità continuano e continueranno, visto che non si vuole vincere la supplentite alla
base, di circa 100mila supplenze l’anno di lunga durata, con termine 30 giugno o 31
agosto. La pubblicazione della legge delega sul reclutamento, inoltre, non avrà effetti
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non puoi azzerare tutto e fare un concorso nuovo, con quelle persone hai assunto
un’obbligazione. Vi sono, infatti, buone possibilità che le leggi delega della Buona Scuola
slittino alla prossima estate, come chiesto pure dal Pd attraverso un emendamento alla
Legge di Stabilità già parzialmente accolto: in questo caso, si preannuncia un ulteriore
anno di mancanza di candidati a coprire le 100mila supplenze annuali. Mentre ci sono
decine di migliaia di docenti considerati “fantasmi” che hanno tutti i requisiti per
coprirle ed essere immessi in ruolo.
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immediati. Per non parlare del fatto che i nuovi assunti non acquisiranno la cattedra, ma
dovranno realizzare un lungo periodo di tirocinio che potrebbe durare anche un
triennio”.
“Viene da sé che in questo lungo periodo sulle cattedre libere, oltre che su quelle che
diventeranno tali perché spostate dall’organico di fatto a quello diritto, dovranno essere
collocati, oltre ai vincitori dei concorsi a cattedra, anche i supplenti laureati, abilitati,
specializzati, a volte anche ipertitolati, a cui però la Buona Scuola approvata nel 2015
non ha dato alcuna speranza di stabilizzazione. Renzi lo ha capito, grazie all’intervento
pubblico dell’Anief. Ora, è bene che facciano altrettanto i parlamentari, dando seguito
alle richiesta di assunzione formulate dal sindacato attraverso alcuni dei 70
emendamenti alla Legge di Stabilità presentati nei giorni passati. In caso contrario –
conclude Pacifico – ad occuparsi del destino dei supplenti-fantasma saranno ancora una
volta i tribunali italiani e transnazionali”.
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