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Periferie Confini visibili e non visibili della città di Taranto
Interessante, Costruttiva, Bella!
Tre aggettivi per descrivere la giornata di
studio sulle “Periferie confini visibili e non
visibili della città di Taranto”, organizzata dal
CREST sabato 12 novembre, presso il
dipartimento Jonico dell’Università di Bari in
Via Duomo.
Interessante. Perché il tema delle periferie, nel
nostro paese e nella nostra città, intese come
confine inafferrabile sotto il profilo urbano,
sociale e culturale, è un tema quanto mai
attuale e cogente in una società complessa
come la nostra e in continua e perenne trasformazione.
Costruttiva. Perché l’analisi - fase imprescindibile per la comprensione di una qualunque
problematica – non ha avuto la sola connotazione storica grazie all’intervento del prof. R.
Nistri (storico e professore tarantino) o urbanistica attraverso le puntuali osservazioni
dell’arch. M. Prontera (Presidente dell’Ordine degli Architetti tarantini) o della prof.ssa
Valeria Monno titolare c/o il Politecnico di Bari. Molte delle osservazioni e sollecitazioni
per una lettura più ampia e diversificata delle problematiche oggetto di studio, sono
emerse, infatti, da un nutrito e preparato numero di ragazzi – studenti dei licei
Aristosseno, Battaglini e Ferraris-Quinto Ennio di Taranto, del liceo De Sanctis-Galilei di
Manduria e dell’IISS Don Milani-Pertini di Grottaglie– che hanno fornito chiavi di lettura
interessanti e a tratti profonde.
Bella. Proprio per questa coinvolgente presenza di tanti giovani che hanno offerto con
interventi, tutti diversi tra loro per modalità e scelte tematiche – video, immagini, letture,
analisi … - uno sguardo nuovo, aperto, fresco, provocatorio in alcuni casi.
E la 4B del nostro liceo c’era!
Ha partecipato con grande interesse a
questa giornata di lavoro fornendo il
proprio contributo con un intervento
presentato dai due portavoce – G.
Cordisco e D. D’Onchia – che con
chiarezza e puntualità hanno riportato le
conclusioni del lavoro di ricerca e analisi
sulla tematica delle periferie sviluppato
dall’intero gruppo classe. Un’analisi che
ha correttamente e opportunamente
evidenziato come i tanti problemi
logistici
(la
difficoltà
spesso
di
raggiungere alcune zone della città
marginali e di spostarsi da queste verso il centro), come pure una carente “vita
commerciale”, determinino il degrado di alcune aree della città, spesso neanche troppo
marginali (si pensi all’isolamento della nostra “città vecchia”). Nello stesso tempo, però, i
ragazzi hanno saputo cogliere nella osservazione di fenomeni “nuovi” e sempre più
coinvolgenti da parte di associazioni o di semplici cittadini, una possibile chiave di lettura
in positivo per la soluzione di alcune delle problematiche legate ai fenomeni di
marginalizzazione. Eventi come L’isola che vogliamo (in città vecchia), il Concertone del
1°maggio (nel parco archeologico del quartiere Solito – Tre Carrare), la preziosa attività
del CREST attraverso il teatro TATà nel rione Tamburi o ancora, le attività parrocchiali
come quella della festa della Santa Famiglia nel quartiere Salinella con il coinvolgimento
di tutti gli abitanti del rione, sono fenomeni di un processo inverso che porta i cittadini, di
quello che dovrebbe essere il “centro”, verso quella che è considerata “periferia”
riducendone inevitabilmente il fenomeno di marginalizzazione. Una sorta di cucitura del
lacerato tessuto sociale attraverso modalità che rimettano al centro il cittadino e il
mondo delle sue relazioni.
Grazie ragazzi e buon lavoro da … buoni cittadini!