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sabato 12 novembre 2016
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Edilizia
15
Il Messaggero
12/11/2016
GRANDI OPERE, L'ACCUSA A MONORCHIO: "OTTENNE APPALTI
GRAZIE AL PADRE" (S.Menafra)
3
41
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
SAN CAMILLO, LA GANG PUNTAVA ANCHE AGLI APPALTI DEL
CRISTO RE
4
11
La Repubblica - Cronaca di Roma
12/11/2016
TRUFFA AL SAN CAMILLO COSI' LA CRICCA BOICOTTAVA I LAVORI
DELLE DITTE RIVALI (G.Scarpa)
6
12/11/2016
DA PIAZZA VENEZIA A BOCCEA I CANTIERI NON FINISCONO MAI
(D.Autieri)
7
12/11/2016
COLOMBAN SMENTISCE I GRILLINI "ROMA METROPOLITANE
RESTA" (V.Bisbiglia)
9
12/11/2016
INVESTIRE SUL MATTONE A RATE (C.Sforza Fogliani)
10
Rubrica
1
Rubrica
17
Rubrica
20
Rubrica
Lavori pubblici
La Repubblica - Cronaca di Roma
Viabilita' e trasporti
Il Tempo
Mercato immobiliare
Il Giornale
Urbanistica
11
Corriere dello Sport - Ed. Roma
12/11/2016
"FATE CHIAREZZA SULLO STADIO" (G.D'ubaldo)
11
3
Il Giornale della Provincia
12/11/2016
OCCUPATA LA EX FIERA DI ROMA
12
Rubrica
Politica locale
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
12/11/2016
CHIEDERE SOLDI A DONALD TRUMP PER SALVARE I MONUMENTI DI
ROMA (L.Garrone)
13
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
12/11/2016
PONTE MIMO, TUTTO E' ANCORA FERMO IL QUARTIERE OSTAGGIO
DELLE MACERIE
14
3
Corriere della Sera - Ed. Roma
12/11/2016
SALARIO ACCESSORIO SBLOCCATO: SARA' IN BUSTA PAGA DA
NOVEMBRE
16
12
Il Messaggero
12/11/2016
II EDIZIONE GRILLO: ADDIO DIRETTORIO GAFFE SUI MUSEI
VATICANI LOMBARDI CONTRO RAGGI (C.Marincola)
17
41
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
"IL FRATELLO DI MARRA? NOMINA ARROGANTE" E LUI: LA
SFORTUNA E' AVERE LO STESSO COGNOME
19
41
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
S.CROCE, CREPE NEL PALAZZO EVACUATE VENTI FAMIGLIE
21
41
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
SALARI, RAGGI SBLOCCA. MA SENZA L'OK DEL TESORO
23
42
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
"LA MIA SFORTUNA? CHIAMARMI COME RAFFAELE MI HA SCELTO IL 25
SINDACO, L'AUMENTO E' MERITATO"
43
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
DUBBI DEI TECNICI SULLE COPERTURE LO SPETTRO DELLA CORTE
DEI CONTI (C.DE)
26
45
Il Messaggero - Cronaca di Roma
12/11/2016
VOTO CITTA' METROPOLITANA: SI' (POSTUMO) AI GIOCHI
27
8
Il Sole 24 Ore
12/11/2016
ROMA, SALARIO ACCESSORIO PER 23MILA DIPENDENTI
28
19
La Repubblica
12/11/2016
FORMULA 1 ALL'EUR RAGGI RILANCIA L'IDEA (M.Mensurati)
29
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
12/11/2016
"FERMANTE VIA PER MOTIVI POLITICI" (M.Favale)
30
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
12/11/2016
RICORSO IN CASSAZIONE "IL CLAN FASCIANI E' MAFIA" (F.Angeli)
32
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
12/11/2016
SALARIO ACCESSORIO FIRMATO L'ACCORDO E RAGGI CONQUISTA I
23MILA DIPENDENTI DEL COMUNE (M.Favale)
33
1
L'Unita'
12/11/2016
COME IL COMUNE DI ROMA ARRICCHISCE IL BLOG DI GRILLO
(M.Solani)
35
PRIMO PIANO Sabato 12 novembre 2016
Politica interna
Referendum: Il fronte del No si è infuriato per la lettera inviata da Renzi ai 4 milioni di italiani
all’estero, nella quale si invitava a votare a favore della riforma costituzionale. Renato Brunetta
ha parlato di “gravità inaudita, roba da procura della Repubblica e da reato ministeriale” a cui
hanno fatto eco i Cinque Stelle, promettendo una denuncia a Renzi e al Pd. Il partito sarebbe
infatti il promotore dell’iniziativa, come fa sapere Palazzo Chigi: la lettera è infatti “firmata dal
segretario del Pd Matteo Renzi” e tutto è stato pagato con i soldi del partito. La lotta tra i due
fronti prosegue nel frattempo anche sui contenuti. Berlusconi ha inviato ieri un messaggio a
Giovanni Toti (FI) durante una manifestazione per il No, in cui la riforma è definita “un abito su
misura per Renzi e per il Pd”, sottolineando in caso di una vittoria del Sì una riduzione degli
spazi democratici “senza tagliare né i costi né le inefficienze”. Matteo Renzi intanto ha
registrato nuove adesioni al Sì, con un manifesto firmato da 150 donne della società civile
provenienti in parte dal movimento femminista “Se non ora quando”. Il segretario Cei Nunzio
Galantino ha ammesso invece di non avere “ancora deciso cosa votare”.
M5S: Non poteva provenire che dal fondatore del Movimento la certificazione della morte del
direttorio: “a decidere è il Movimento, il direttorio non c’è più” ha fatto sapere infatti Beppe
Grillo. Il suo ruolo rimarrà quello di “pianificatore familiare” mentre “se andiamo alle elezioni –
ha fatto sapere Grillo – ci presenteremo con un premier e una squadra condivisi dalla Rete”,
con possibili votazioni a gennaio 2017 in caso di vittoria del No al referendum. Grillo ha
aggiunto che il suo nome è “escluso a priori” tra i possibili candidati alla presidenza del
Consiglio. La giornata ha visto il garante M5S protagonista di una gaffe: attaccando la Santa
Sede Grillo ha sottolineato che “i Musei Vaticani sono del Comune e credo che non percepisca
nessun affitto”, ignorando però che i musei non sono di proprietà di Roma e si trovano su suolo
straniero. Grillo è poi intervenuto sul caso delle firme false a Palermo, cercando di minimizzare
definendole “firme copiate” e ammettendo che “in quella lista lì non è stato eletto nessuno”.
Politica estera
Stati Uniti/Ue: Il 45esimo presidente degli Stati Uniti non ha ricevuto il benvenuto dal
presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Secondo il politico lussemburghese
“perderemo due anni, dovremo aspettare che faccia il giro del mondo che non conosce”, inoltre
con Trump “gli equilibri intercontinentali sono a rischio”. L’accusa di Juncker risale alla mancata
risposta da parte di Trump alla lettera inviata mercoledì mattina che invitava il nuovo
presidente americano a un incontro a Bruxelles con i vertici Ue. Il timore è quindi quello di
un’indifferenza voluta nei confronti delle comunità di Stati, per favorire il dialogo con i Paesi
singoli. Ecco perché Juncker ha aggiunto che “dovremo spiegargli cosa è l’Europa e come
funziona”. L’elezione a sorpresa del repubblicano ha nel frattempo già creato fratture tra i 28
Stati membri: sembrerebbe infatti saltata la “cena informale” voluta da Federica Mogherini in
cui i ministri degli Esteri avrebbero potuto confrontarsi sulla recente votazione americana.
Francia e Gran Bretagna (oltre a Spagna e Ungheria) avrebbero infatti temuto di permette
dell’interpretazione della cena come di una reazione a una crisi diplomatica.
Presidente Trump: I primi incontri mediatici da presidente confermano un cambio di
approccio politico da parte di Donald Trump. Dopo i segnali di unione verso il Paese, il politico
newyorchese ha ammesso di voler “conservare alcune parti dell’Obamacare” e che l’inchiesta
su Hillary Clinton “non è in cima ai miei pensieri”. Nonostante questo Trump vuole agire in
fretta per mettere in moto la macchina delle riforme, con l’ambito sanitario tra i primi
interventi. Poi si potrà proseguire con la rinascita del Paese, ottenibile “creando posti di lavoro,
mettendo in sicurezza i confini, promuovendo un vasto piano di opere pubbliche,
disincentivando le imprese a trasferire gli impianti all’estero”. Dal punto di vista dei rapporti
diplomatici Trump ha comunicato di aver ricevuto una lettera “molto bella” da parte di Vladimir
Putin, confermando una probabile distensione dei rapporti con la Russia e una strategia
differente nel conflitto in Siria. Il presidente americano ha infatti affermato che “la priorità è
sconfiggere l’Isis, non rovesciare Assad”. Cala il gelo invece con il presidente cinese Xi Jinping,
l’unico a non aver telefonato per congratularsi della vittoria, come ha ammesso lo stesso
Trump.
Silvio Berlusconi: Il Corriere della Sera coglie l’occasione della vittoria di Trump per chiedere
l’opinione a Silvio Berlusconi, più volte accostato all’imprenditore statunitense. Nonostante non
si sbilanci su chi avrebbe votato tra i due candidati, Berlusconi riconosce delle similitudini,
come la provenienza dal mondo dell’imprenditoria e la capacità di aver catalizzato il
malcontento dei cittadini stanchi della vecchia politica. Berlusconi però delinea la differenza più
marcata: Trump è schierato chiaramente a destra, mentre il leader di FI dice di rappresentare
“un centro liberale e popolare, nel quale sono confluite le migliori tradizioni politiche del nostro
Paese”.
Economia e Finanza
Spread: Tra le vittime dell’elezione di Trump vi sono i titoli di Stato italiani: i BTp a dieci anni
sono infatti cresciuti negli ultimi giorni, superando la soglia di rendimento del 2% e tornando
così ai livelli di luglio 2015. Si alza così anche lo spread, ora a quota 172,7 punti e con cifre
che non si vedevano da agosto 2014. L’aumento ha avuto origine dagli States, per poi
spostarsi in Europa colpendo i paesi più periferici. Nel caso dell’Italia la situazione è
ulteriormente influenzata dall’incertezza del referendum e dai recenti giudizi poco positivi delle
agenzie di rating. Queste ultime si sono schierate in modo variegato sul voto del 4 dicembre:
S&P ha negato vi saranno catastrofi in caso di vittoria del No, mentre Fitch ha parlato
addirittura di possibile “inizio della fine dell’Italia all’interno dell’Ue” qualora la riforma venisse
bocciata.
Legge di Bilancio: Continuano le modifiche alla forma originale della manovra 2017. Sono
stati approvati due emendamenti che pongono un tetto al “premio mamma” e al “buono nido”,
due misure proposte dai centristi ora insoddisfatti per i passi indietro. E’ stato inoltre introdotto
un freno al bagarinaggio online, con multe previste da 30mila a 180mila euro e l’oscuramento
del sito di chi viene pizzicato. Tra gli emendamenti che hanno fatto discutere maggiormente vi
è quello riguardante Airbnb e gli altri portali che offrono la possibilità di affittare le proprie
abitazioni a privati. L’obiettivo è quello di regolarizzare il regime fiscale di queste operazioni, al
momento caotico, optando per l’obbligo di cedolare secca al 21%. E’ previsto inoltre un
Registro unico nazionale dei privati che offrono ospitalità tramite portali online. La speranza è
di far emergere il denaro sommerso legato a questi affitti.