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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2016
Savona .45
.
I conti in rosso di Palazzo Sisto: ridotti incentivi e produttività
La giunta mette le mani in tasca
anche ai dipendenti comunali
Proteste dai sindacati: ma i dirigenti avranno meno tagli
SILVIA CAMPESE
SAVONA
La giunta mette le mani nelle
tasche dei dipendenti comunali. Se le anticipazioni comunicate alla Rsu, la rappresentanza sindacale, verranno confermate, il fondo del
salario accessorio, quel gruzzolo destinato a incrementare gli stipendi dei dipendenti
del Comune di Savona, subirà un taglio di 355 mila euro
circa. Contando che, i lavoratori, sono 400, gli effetti peseranno, a pioggia, un po’ su
tutti, chi più e chi meno, in
base alle indennità e alle posizioni organizzative.
Non è tutto. A far infuriare
i lavoratori sarebbe però soprattutto la disparità del taglio che, invece, verrà applicato al fondo degli otto dirigenti: sette da fine anno, con
il pensionamento, entro novembre, della dirigente del
settore Demografico, Maura
Piccardo.
Secondo le previsioni, 75
mila euro circa verranno tagliati su un fondo complessivo dirigenziale di 430 mila.
Restano circa 41 mila euro a
testa, a cui va aggiunto il premio di risultato per gli obiettivi raggiunti: più di 100mila
euro la cifra distribuita un
anno fa, relativa agli obiettivi
raggiunti nel 2014.
C’è poi chi, a denti stretti,
nei corridoi, fa i conti nelle
tasche dei dirigenti sostenendo che, il taglio reale, sul
loro fondo, peserà in modo
minore sui singoli, sette capi
settore. Il ruolo della Piccardo non sarà sostituito e le sue
mansioni saranno semplicemente ripartite tra i colleghi:
al dirigente Daniele Besio andrebbero i Sevizi demografici; ad Alberto Merialdo
l’Economato e a Marco Delfino e Servizi cimiteriali. I soldi sottratti al fondo verrebbero ammortizzati dal mancato turnover del dirigente.
«Qui dentro, a pagare, so-
L’incontro di ieri con gli esponenti della lista Vivere Vado
Il caso Maersk
Vivere Vado all’attacco
“Un nuovo esposto
contro la piattaforma”
Il Comune di Savona continua nell’operazione di sistemazione dei conti
Riscossione imposte
Il Comune fa un nuovo appalto
per recuperare le tasse non pagate
1 Una gara per affidare il servizio di riscossione del-
l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle affissioni. Palazzo Sisto prevede di incassare circa 900 mila
euro tra imposta sulle pubblicità e diritti sulle affissioni,
ma ha deciso trovare un nuovo soggetto che riscuota
per il Comune (oggi è Ica) con un bando che permetterà
di risparmiare sul costo del servizio e magari riscuotere
anche somme più alte tra quelle che risultano evase. Il
bando riguarda oltre alla riscossione dei diritti e la riscossione dell’imposta comunale anche la gestione del
servizio stesso delle pubbliche affissioni. L’importo base della gara è di 504 mila euro per tre anni rinnovabile
di altri tre e il concessionario del servizio dovrà comunque garantire un minimo di 528 mila euro di riscossione. Il nuovo bando rientra nella nuova politica delle imposte locali annunciata dall’assessore al Bilancio Silvano Montaldo che prevede di affidare il servizio ad un
nuovo gestore anche la parte finora affidata a Equitalia. Fino ad ora, invece, sia per Ica che per Equitalia (che
sarà sciolta a fine anno palazzo Sisto aveva concesso
una serie di proroghe.
[E.R.]
no sempre gli stessi. Ma questa volta non staremo a guardare», assicurano alcuni lavoratori, che giudicano per nulla
equo il peso dei tagli ai fondi
salariali dei dipendenti e dei
dirigenti. L’assessore al Bilancio, Silvano Montaldo, da parte sua, assicura invece che «la
percentuale del taglio ai fondi
accessori è imposto dalla legge, a livello nazionale e non lascia margini di azione soggettiva. Fra l’altro, è d’obbligo un
doppio passaggio, con tanto di
approvazione, da parte del Revisore e poi dalla Corte dei
conti». Ieri la Rsu ha incontrato le segreterie di Cgil, Cisl e
Uil, mentre domani spetterà ai
lavoratori della rappresentanza affrontare l’assessore Montaldo. «La soglia di preoccupazione, da parte nostra, sale – il
commento rilasciato da Giancarlo Bellini, Funzione Pubblica della Cgil-. Lo stato del bilancio e lo sforamento del Patto di Stabilità non ci confortano».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Osservazioni su gravi rischi
ambientali e per la salute inviata in Regione, lo scorso 4
ottobre, ma anche a Ordine
dei medici, Asl e il 7 ottobre al
Noe dei carabinieri e un esposto contenente 5 anomalie
procedurali rilevate nelle varie fasi di progettazione e realizzazione della piattaforma
Maersk, inviato all'autorità
nazionale anti corruzione il 2
novembre scorso.
Questi i nuovi strumenti
messi in campo dalla lista Vivere Vado contro la piattaforma. Franca Guelfi, ex vicesindaco, Roberto Cuneo, capogruppo della lista in consiglio
comunale e presidente di Italia Nostra e Luigi Bertoldi, ex
sindaco Dc di Celle oggi impegnato nella battaglia al fianco
degli esponenti del movimento vadese, hanno illustrato la
situazione. «Nelle varie documentazioni relative ai dragaggi come ai rischi ambientali –
ha detto Franca Guelfi – non è
citata una sola riga legata alle
spiagge di Vado e ai rischi che
corrono. Eppure durante i
dragaggi si sono toccati almeno 12 elementi su 16 classifica-
ti ad alto rischio, di cui 7 ad alto
rischio prioritario. Tra questi il
benzopirene che a contatto con
l'uomo può causare gravi problemi di infertilità ma può essere anche altamente cancerogeno e nocivo per la salute. Di qui
le nostre osservazioni alla Regione». La Guelfi ha anche spiegato le ragioni dell'esposto
all'anticorruzione: «Abbiamo
rilevato ben 5 anomalie procedurali. Tra queste il progetto
preliminare non conforme al
piano regolatore portuale, una
non conformità alle regole della
concorrenza e una modifica sostanziale del progetto in origine
da realizzarsi su implacato».
Roberto Cuneo ha invece puntato l'attenzione sull'operazione di acquisto del 50% del pacchetto azionario da parte delle
due società cinesi Cosco e Quingdao, secondo lui fatto altrettanto anomalo: «Dovrebbe far
riflettere – ha spiegato Cuneo –
come i cinesi abbiano acquistato quote con una somma piuttosto modesta pari 8,8 milioni,
quando Maersk per il 100% di
Apm ci aveva messo ben 50 milioni».
[A.AM.]
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AMBULANZE
Scuola a Sassello
Comprensorio dei Piani d’Invrea
Un insegnante in più
Lite tra Comune e privati
Separata la pluriclasse ora arriva in Cassazione
Alla pluriclasse composta di
diciannove allievi della prima e seconda media di Sassello, a sorpresa formata a
settembre su decisione dell’Ufficio regionale scolastico, sono state assegnate 18
ore di lezioni da scomporre e
un altro docente a supporto.
In questo modo, sale il monte ore che permette di separare gli studenti del primo
anno da quelli del secondo
almeno per le principali materie quali lettere, storia, geografia, matematica, scienze
e lingua inglese. Valido almeno per quest’annata didattica, l’accordo è arrivato dopo
lunghe trattative fra il sindaco sassellese Daniele Buschiazzo e l’Ufficio scolastico provinciale. In sostanza,
adesso i ragazzi delle due
classi saranno forzatamente
assieme solo per i tempi de-
dicati a scienze motorie, tecnica e artistica. Intanto il primo cittadino è già al lavoro
per prevenire un altro disagio
per il futuro, considerando
che il numero minimo di
iscritti non manca.
Il 20 settembre scorso Buschiazzo era persino intenzionato a richiedere l’accesso
agli atti che hanno creato il
caso, dichiarando: «In base al
contenuto delle documentazioni, valuteremo di impugnare la procedura dinanzi al
Tar ma contiamo di risolvere
la questione prima. Se le famiglie decidessero di spostarsi perché non ritengono
più adeguato il servizio, andremmo a far morire la fascia
interna della regione». Se per
questa stagione didattica il
disagio è stato contenuto, già
si preparano le trincee per
[M.PI.]
l’estate prossima.
Arriva alla Corte di Cassazione l’infinita lite tra le amministrazioni comunali di
Varazze che si sono succedute a Palazzo civico e il comprensorio dei Piani d’Invrea,
zona residenziale a levante
della città. Da anni, l’amministratore del quartiere
chiede al Comune il pagamento delle proprie spese di
gestione. La motivazione sostenuta da tempo punta sulla ragione che la municipalità è proprietaria di alcune
quote millesimali dei Piani
d’Invrea, tra cui il parcheggio Baia del Corvo, costruito
negli anni scorsi che in estate diviene a pagamento e un
terreno vicino al condominio
Giardini del Beigua. Il comprensorio si era rivolto al
Tribunale di Savona che, con
una sentenza del giugno
2012, aveva riconosciuto la
fondatezza della richiesta,
stabilendo che il Comune doveva versare 240 mila euro,
debito accumulato negli anni
nei confronti del comprensorio. Avverso alla sentenza, la
giunta Delfino aveva presentato ricorso, ottenendo nel
2013 dalla Corte d’Appello la
sospensione dell’esecutività
della sentenza. In allora, la
Corte aveva attivato una consulenza tecnica d’ufficio, incaricando un perito di chiarire i
criteri con cui era stata elaborata la tabella millesimale e
accertare come erano state
determinate le quote di gestione a carico dell’ente pubblico.
Ricostruite tabelle, percentuali, eseguite le somme, il risultato non è cambiato e il ricorso contro la sentenza del
2012 è stato respinto il 3 ottobre scorso. Ora la parola alla
Cassazione.
[M.PI.]
24h
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