Un solo popolo Oral`America puòripartire

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Transcript Un solo popolo Oral`America puòripartire

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Giovedì 10 novembre 2016
S. Leone I papa
Anno LXXII - Numero 311
1,20
Direzione, Redazione, Amministrazione 00187 Roma, piazza Colonna 366, tel 06/675.881 - fax 06/675.8869
* Abbinamenti a Viterbo e prov.: Il Tempo + Corriere di Viterbo 1,20 – a Rieti e prov .: Il Tempo + Corriere di Rieti 1,20 – A Latina e prov.: Il Tempo +
Latina Oggi 1,40 – a Frosinone e prov.: Il Tempo + Ciociaria Oggi 1,40 – a Terni e prov.: Il Tempo + Corriere dell’Umbria 1,20
Donald ridicolizza Clinton, democratici, giornalisti, opinionisti e sondaggisti
Gli States lo incoronano. Obama e i suoi slogan sono un ricordo lontano
www.iltempo.it
e-mail: [email protected]
Il primo discorso
«Un solo popolo
Ora l’America
può ripartire»
di Donald Trump
G
razie. Grazie mille, a tutti. Scusate l’attesa.È stata un cosacomplicata. Graziemille. Ho appena ricevuto una telefonata dal
segretario Clinton. Si è congratulata con noi per
la nostra vittoria – perché è noi che riguarda – e
io ho fatto le mie congratulazioni a lei e alla sua
famiglia per la campagna elettorale combattutamolto duramente: ha combattuto davvero duramente(...).
segue ➔ a pagina 4
Yes
we
Trump
Un minuto
di silenzio
di Gian Marco Chiocci
È
un mondo diverso, stravolto, capovolto,
quello uscito dalle elezioni americane. Un
mondo straordinariamente nuovo, dai
tratti surreali e perché no, intriganti. Son cadute qua e là le macerie di schemi e architetture
politiche superate, i partiti sono morti e non
gode di ottima saluta il radical chic d’oltreoceano che al pari di quello nostrano detta la linea
dall’alto della sua superiorità del piffero. Questo mondo rivoluzionato da Trump va accolto
con giubilo, ed anche con un minuto di silenzio. Non di lutto, ma di monito: verso chi ha
parlato male a prescindere del vincitore veden-
Una vittoria
contro tutti
di Paola Tommasi
D
➔ da pagina 2 a 13
do poi crollare le proprie speranze davanti a un
popolo americano che nel badare al sodo (e
non alla character assassination del tycoon) ha
fregato tutti: sondaggisti, analisti, giornalisti,
capi di stato e perfino il Papa. E dunque un minuto di silenzio per gli alfieri del politicamente
corretto, che anche stavolta non hanno capito
la realtà, e cioè che le elite sono nude e il popolo
grida, strepita pretende e ottiene. Un minuto
doppio di silenzio per Hillary, la sacerdotessa
della democrazia mondiale che ci ha regalato
mail cancellate e primavere arabe, e per il suo
sodale Obama, comprovato distributore di baci della morte, buon ultima la Brexit. Un minuto di silenzio per l’Europa, per la Merkel, per
quel potere a-democratico che brandisce gli indici di borsa e le relazioni internazionali per
giocare al puparo coi pupazzi di turno. Un minuto di silenzio a Wall Street, alle lobby vere, al
vecchio milionario Bill Clinton, risvegliato dal
torpore di pensionato dalla baraonda della mo-
glie e dal clamore delle sue antiche vicende pecorecce. Minuto di silenzio per l’Isis, che ora
trema all’idea di un’alleanza Usa-Russia. Silenzio assoluto per Renzi, che non riesce proprio a
capire che la politica estera non è una gita scout
e che con gli endorsement per la Clinton ci
poteva/doveva andare più cauto. Silenzio assordante per i patetici commentatori di casa
nostra, abituati a raccontare storie dal proprio
mondo dorato senza riuscire a leggere quanto
avviene a un metro dall’uscio. Applausi, invece,
all’unica giornalista che ha fatto semplicemente il suo dovere, la nostra Paola Tommasi. Ha
seguito tutti i comizi di Trump, ha assaporato,
sapendola leggere, l’aria dell’America vera. È
stata l’unica a dire che Donald avrebbe trionfato, l’unica a ripeterlo anche la scorsa notte
quando la Clinton sembrava avere buon vento.
«Tranquillo, direttore, fidati, vince Trump». Ha
avuto ragione. Applausi a lei. Fischi impietosi a
chi fino all’alba ci ha preso per il culo.
a solo contro tutti. Così Donald Trump
ha conquistato la Casa Bianca. Contro i
suoi stessi collaboratori che non hanno
mai smesso di pensare a un piano B, contro gli
esponenti del partito repubblicano che gli davano o gli toglievano l’appoggio a seconda
dell’andamentodei sondaggi, controWall Street e contro i poteri forti tutti. Nell’ultima domenica prima del voto, a un certo punto sembrava
che addirittura sua figlia Ivanka, la più fidata,
volesse prendere le distanze cercando di apparire il meno possibile vicino al padre.
segue ➔ a pagina 2
A Renzi resta
solo Briatore
di Luigi Bisignani
C
aro direttore,
dopo la vittoria di Trump non ci sono
dubbi: a Matteo Renzi in politica estera
non gliene va bene una e forse con gli USA solo
Flavio Briatore potrebbe ora aiutarlo. C’era da
capirlo già quando il Premier aveva deciso di
mandare a Bruxelles, come Alto Commissario,
Federica Mogherini, la quale però si è accodata
subito alla Germania. Altra gaffe fu, poco tempo dopo il suo arrivo a Palazzo Chigi, volare a
Bucarest a benedire la corsa presidenziale di
Victor Ponta, su suggerimento di Matt Brown,
golden boy di Tony Blair. segue ➔ a pagina 13
Sale «abusive» di alcuni ristoranti famosi nel centro della Capitale
Sequestrati i chioschi dei Vip
di Matteo Vincenzoni
S
ale ristoranti abusive sui
marciapiedidivialeParioli. I sequestri alle strutture
fisse esterne, alcune delle quali
risalentiagli anni Novanta,sono scattati ieri mattina. I sigilli
sono stati apposti dall’Unità
Operativa di Polizia Giudiziaria presso le Procure della Repubblica, diretta da Rosa Mile-
VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNhbnRvbmlvLnBhc2NvdHRvQG1lZGlhc2V0Lml0IyMjSWwgVGVtcG8jIyMxMC0xMS0yMDE2IyMjMjAxNi0xMS0xMFQwODozMTo1MlojIyNWRVI=
to, su ordinanza del Gip. Il reato contestato è il 633 del codice
penale: occupazione abusiva
di area pubblica. Si tratta di
un’indagine nata tra il 2010 e il
2011 sulla scia di una serie di
denunce, finite poi in Procura,
dell’alloraconsiglieredelIIMunicipio, Massimo Inches, e di
una serie di articoli del nostro
quotidiano, che fece sua la battagliadel combattivo esponen-
te pidiellino. Quello degli inquirenti è stato un lavoro certosino, che ieri ha portato a risultati lì dove le armi spuntate
dell’amministrazione municipale avevano fallito.
Tra corsi e ricorsi la vicenda
si è trascinata per anni, facendo pendere a volte l’ago dalla
parte dei ristoratori, altre verso
gli uffici circoscrizionali. (...)
segue ➔ a pagina 19
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>A I:BED
Yes we Trump
giovedì
10 novembre
2016
13
Salvini contro i convertiti dell’ultima ora
Grillo e Berlusconi festeggiano. Il leghista li attacca: «Dove eravate fino a ieri?»
Brunetta chiede le dimissioni di Renzi. Che assicura: «Collaboreremo con Donald»
Segue dalla prima
A Renzi
resta solo
Briatore
U
n disastro. Ponta venne
sconfitto. Quell’esordio
non gli suggerì prudenza, sprezzante del pericolo il
premier ha continuato a sfidarelasorteancheconlecancellerie di mezzo mondo.
A settembre 2015 è corso a
New York, alla conferenza «the
future of impact» della Clinton
Global Initiative, come atto
d’omaggio a Hillary. Né il titolo
del convegno né i sondaggi e i
report che gli arrivavano dai
Servizi edalla Farnesinalo hanno fatto desistere. A fine ottobre si è precipitato anche alla
festa di fine corso di Obama,
con tanto di seguito cinematografico(Benigni-Sorrentino)disinteressato al fatto che un altro candidato potesse farcela.
Poi, ciliegina sulla torta dell’insipienza, pure le dichiarazioni
entusiaste della Ministra Maria
Elena Boschi, a urne già aperte,
in cui celebrava la prima donna
Presidente degli Stati Uniti. A
questo punto le difficoltà per la
diplomazia italiana sono enormi, essendo, a differenza di tutte le altre, l’unico Paese che si è
sbilanciato così tanto verso la
Clinton.
Renzi però si è tenuto un asso nella manica, Flavio Briatore, appunto. Il cinque volte
campione del mondo, l’unico
italiano che Donald Trump ha
dichiarato pubblicamente di
apprezzare. Vista allora la decisione di mandare per qualche
meseunnondiplomaticoaBruxelles,Carlo Calenda,Renzi potrebbe proporre oggi a Briatore
di fare l’ambasciatore italiano
negli States. Ma, a parte Briatore,un’altrastrada perrecuperare terrenocon Washington, potrebbeessere quella difar triangolare il rapporto con Trump
da Israele attraverso l’ex generale Michael T. Flynn, uno dei
più vicini «backer» del neo presidente. Sempre che a Tel Aviv
nonabbiano giàmangiato lafoglia e aspettino il risultato del
referendum. Oppure chiedere
alla «nuova coppia» Leonardo
Bellodi e Marco Carrai dirimettere in pista un loro amico repubblicano Michael Ledeen
vecchia conoscenza dei nostri
Servizi ai tempi di Sigonella e
del delitto Moro.
Molto più accorto, invece, si
è rivelato Silvio Berlusconi, con
il suo lungo viaggio a New York,
e imperniato in una paziente
opera di tessitura di nuovi rapporti. È chiaro che il Cavaliere,
finecultoredipoliticaestera,faticherà meno di Renzi a farsi
ascoltare oltreoceano. Speriamo comunque che la vittoria di
Trump serva a Renzi per capire
che con l’azzardo a volte ci si
suicida.
Luigi Bisignani
Carlantonio Solimene
[email protected]
■ Nell’Italia delle conversioni più
improbabili si finisce con il litigare
anche su chi debba salire sul carro
di Trump. Per un Salvini che fin dalle prime ore della campagna elettorale statunitense aveva manifestato
il suo entusiasmo per la candidatura del tycoon repubblicano, c’è un
Grillo che invece si riscopre trumpiano solo a urne chiuse. E basta
questo per far scoppiare una semirissa tra i due esponenti più in vista
del fronte anti-renziano.
Il leader del MoVimento 5 Stelle
commenta il risultato delle elezioni
statunitensi da Bruxelles, dove è volato con Davide Casaleggio per incontrarei suoieurodeputati e partecipare a una manifestazionedei sindacati europei del settore siderurgico contro il riconoscimento dello
status di economia di mercato alla
Cina. Un tema - paradossalmente molto «trumpiano». «È stato un VaffaDay pazzesco» ha detto Grillo, «la
deflagrazionediun’epoca.L’apocalissedell’informazione, della Tv, dei
grandi giornali, degli intellettuali,
dei giornalisti: Trump ha incarnato
il verbo pentastellato».
Il leader della Lega non ci sta:
«Grillo sale sul carro del vincitore,
ma sullo stesso carro ha sputato fino a qualche giorno fa», attacca. Per
riservare lo stesso trattamento anche a Silvio Berlusconi: «Mi spiace
per il suo silenzio durante la campa-
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di un aiuto cuoco.
Per informazioni telefonare
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Pagina Web:
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Embajadas/SANTASEDE/es/
Embajada/Paginas/inicio.aspx
Soddisfatto
Il leader della
Lega Nord
Matteo Salvini
(LaPresse)
gna elettorale».
Berlusconi, in realtà, ieri ha rotto
gli indugi e ha fatto i complimenti al
neopresidente americano: «Garantirà con autorevolezza ed equilibrio
il difficile ruolo degli Stati Uniti come paese-guida del mondo libero,
nell'ambito dei complessi e delicati
equilibri mondiali». «Sono sempre
stato e sarò sempre il più leale alleato degli Stati Uniti in Europa» ha
concluso il Cav.
In realtà la vittoria di Trump rafforzain Italia l’asse tra laLega e alcuni forzisti che Berlusconi non vede
di buon occhio. Giovanni Toti, governatore della Liguria, non tarda a
trarre le conseguenze dal voto americano: «I voti dei populisti possono
esprimere una forza di governo an-
che in Italia» spiega in un’intervista
a repubblica.it. Per poi pungere direttamente il Cavaliere: «Forza Italiae il Pdl tra il 2008 e il 2009 avevano
il 40 per cento. Oggi non è più così.
Non c’è nessun singolo leader che
abbia la forza di proporre se stesso o
di nominare qualcun altro, Berlusconi compreso. È caduto il muro
alla Casa Bianca, deve cadere anche
qui». Anche se le invettive maggiori
sono destinate a Matteo Renzi: «Il
suoconformismo assomiglia aquello perdente clintoniano».
Il premier è nel mirino anche degli altri maggiorenti di Forza Italia.
Il capogruppo alla Camera renato
Brunetta arriva a chiederne un passoindietro: «Il presidente del Consiglio da oggi è politicamente finito.
Ci ha isolato in Europa contando
sull’appoggio forte della Presidenza Usa, che ora non avrà più, e in
manieragrave e irrituale ha schierato, sbagliando totalmente strategia,
l’Italiaal fiancodellaClinton, creando un danno grave di credibilità e di
immagine per le istituzioni del nostro Paese. Ora saremo isolati non
solo in Europa ma anche nei confronti della nuova amministrazione
americana. Per il bene di tutti, per il
bene dell’Italia, Renzi rimetta il suo
mandato nelle mani di Mattarella
quanto prima».
Dal Partito Democratico ovviamente si risponde con nettezza alle
critiche di Forza Italia. Renzi, naturalmente, pur avendo fatto il tifo fino alla fine per la Clinton («periamo
che sia femmina» aveva scritto nella
sua enews la sera prima del voto)
ieri non ha mancato di felicitarsi
con il neopresidente: «Chi l’avrebbe detto che Trump avrebbe vinto? ha detto incalzato dai giornalisti
all’ingresso a Palazzo Chigi - Eppure è così e noi abbiamo rispetto, collaboreremo con la nuova presidenza Usa e al rapporto tra Usa e Ue».
«L’amicizia italo-americana continuerà ad essere forte e solida» ha
continuato. Per poi approfittarne
per un nuovo attacco all’Europa: «A
maggior ragione dopo oggi va affrontato il rapporto tra Ue e Italia:
l’Italia deve essere leader nella discussione Ue, basta con "ce lo chiede l'Europa". Bisogna scegliere se
governare il cambiamento o seguirlo soltanto».
Denominazione Ente/ATI/ATS
ASSOCIAZIONE FORMAZ-WORK
Cod. Soggetto 9207IDP2
DD n. B06163/2012
Priorità 8.i
CUP F17B16000090009
Asse I
Ob. Specifico 8.5
Bando per l’ammissione di n° 15 allievi al corso di formazione professionale
PROGETTO BEAUTY - CORSO SULLA RICOSTRUZIONE DELLE UNGHIE
CONSORZIO PER LO
SVILUPPO INDUSTRIALE
ISERNIA – VENAFRO
ESITO DI GARA – CIG: 6621989E2E
I.) Stazione appaltante: CONSORZIO PER
LO SVILUPPO INDUSTRIALE ISERNIA – VENAFRO C.F./P.IVA: 00071600944; viale delle
Industrie, snc, 86077 Pozzilli (IS).
II.1) Tipo di concessione: Concessione del
servizio di gestione e conduzione, intesa anche come manutenzione ordinaria e straordinaria, sotto l’aspetto economico e funzionale,
dell’impianto di depurazione e trattamento
(recupero e/o smaltimento) di rifiuti liquidi pericolosi e non del Consorzio per lo Sviluppo
Industriale Isernia – Venafro.
II.2) Entità della concessione: stimata in €
10.513.504,00 (ex art. 29 comma 12-b.2 D.Lgs.
163/06 e s.m.i.).
IV.1) Tipo di procedura: Procedura
aperta;
IV.2) Criteri di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art.
83 del D.Lgs. 163/2006.
V.1) Data di aggiudicazione: 26.10.2016
V.2) Offerte ricevute: 2.
V.3) Aggiudicatario: ATI composta dalle società ECOGREEN SRL e IDRESIA INFRASTRUTTURE SRL, con un rialzo dell’11,22%
sul canone posto a base di gara.
VI) Pubblicazioni: GUUE 2016/S 210-383112
del 29/10/2016 e sulla GURI n. 129 del
07/11/2016.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
ing. Riccardo Ricamato
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea - POR FSE 2014/2020
Approvato dalla Regione Lazio con Determinazione Dirigenziale n° G10291 del 14/09/2016
Il corso è riservato a candidati, prioritariamente residenti nella Regione Lazio. Il bando è rivolto con i seguenti requisiti:
(inserire esclusivamente i requisiti previsti dal progetto)
1 Giovani ed adulti disoccupati e inoccupati
I suddetti requisiti possono essere comprovati con dichiarazioni, contestuali all’istanza, sottoscritte dall’interessato
e prodotte in sostituzione delle normali certificazioni, secondo le modalità previste dal D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445.
I suddetti requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del presente bando
Il corso della durata di n° 400 ore sarà svolto presso la sede operativa di FIUGGI.
La domanda di ammissione al corso, redatta in carta semplice e con allegata la documentazione relativa al possesso dei
requisiti richiesti, deve pervenire entro il termine improrogabile del giorno 09/12/2016 alle ore 12:00 presso la sede delle
attività didattiche di FIUGGI
indirizzo CORSO NUOVA ITALIA 43 Telefono 0775/547535 Fax 0775/547535.
Con riferimento ai progetti presentati a valere sullle Linee1 e 3, finanziati con risorse dell’Asse I - POR FSE 2014/2020,
sono destinatari tutti gli inoccupati o disoccupati, giovani e adulti, ai sensi della Circolare del Ministero del Lavoro n. 34 del
23/12/2015, residenti o domiciliati da almeno 6 mesi nella Regione Lazio.
I destinatari dell’intervento formativo devono risultare iscritti ai CPI ed aver sottoscritto il Piano di Azione Individuale (PAI).
Si precisa che la mancata sottoscrizione del Piano di Azione Individuale non costituisce causa di esclusione preventiva ma,
al contrario, nel periodo compreso fra l’iscrizione e l’inizio delle attività, i soggetti attuatori dovranno, in accordo con i CPI,
indirizzare gli Utenti che ancora non lo avessero il CPI di riferimento, per la redazione e la sottoscrizione del PAI.
Per le domande consegnate a mano, il soggetto attuatore rilascerà, agli interessati, ricevuta recante la data di consegna.
L’accertamento dei requisiti, controllo domande e relativi allegati e prove selettive (colloquio, test, ..) per l’accertamento
PUBBLICITÀ LEGALE e
FINANZIARIA
su >A I:BED
della conoscenza da parte dei candidati, saranno effettuati da una apposita Commissione. La graduatoria, degli idonei alla
selezione, verrà stilata sulla base della correttezza dei requisiti posseduti e dell’esito delle prove selettive.
La sede, la data e l’orario delle selezioni saranno indicate il giorno 13/12/2016 dalle ore 9:00 alle ore 18:00
con apposito avviso affisso all’indirizzo: CORSO NUOVA ITALIA 43 - FIUGGI (FR)
La partecipazione al corso è gratuita.
Per informazioni riguardanti l’attività del corso rivolgersi direttamente all’Ente attuatore
Il Sole 24 Ore System 24
 02 - 30221
✉ [email protected]
VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNhbnRvbmlvLnBhc2NvdHRvQG1lZGlhc2V0Lml0IyMjSWwgVGVtcG8jIyMxMC0xMS0yMDE2IyMjMjAxNi0xMS0xMFQwODozMTo1MlojIyNWRVI=
Sede legale del soggetto attuatore: CORSO NUOVA ITALIA 43 - FIUGGI (FR)
Al termine del corso, gli allievi che avranno superato le prove di esame, conseguiranno un attestato di
Frequenza
valido agli effetti del D.lgs 16 gennaio 2013, n. 13 e della Legge Regionale n° 23 del 25 febbraio 1992
ENTE ATTUATORE
Il Legale Rappresentante
(Dott.ssa Patrizia Bertucci)
REGIONE LAZIO
La Direttrice
(Avv. Elisabetta LONGO)
I dati dei candidati saranno trattati ai sensi del D.Lgs 196/03